LO SVILUPPO PRENATALE E NEONATALE. a cura di Laura Aleni Sestito

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1 LO SVILUPPO PRENATALE E NEONATALE 1

2 Dallo Zigote al neonato Il gamete maschile (spermatozoo) penetra la membrana del gamete femminile (ovulo) dopo circa un ora il loro materiale genetico si mescola e si forma un nuovo organismo unicellulare detto ZIGOTE 2

3 inizia quindi un veloce processo di duplicazione dello zigote 2 cellule 4 cellule 8 cellule e così via. oltre alla duplicazione inizia un processo di differenziazione le varie cellule iniziano cioè a specializzarsi e a riprodursi a diverse velocità in base alla funzione loro destinata da una scansione geneticamente determinata ciascuna cellula porta in sé una copia delle istruzioni genetiche ereditate dallo zigote monocellulare al momento del concepimento GENI segmenti delle molecole di DNA 3

4 GENI E CROMOSOMI nell essere umano sono presenti circa geni che racchiudono più di 3 miliardi di codici in grado di determinare la forma e la funzione di ogni cellula somatica i GENI sono organizzati in base ad una precisa sequenza e posizione sui CROMOSOMI, i quali sono strutture filamentose di DNA ogni essere umano ha 46 CROMOSOMI, disposti in 23 coppie (23 provenienti dall ovulo materno e 23 provenienti dallo spermatozoo paterno) l accoppiamento delle 23 coppie avviene nel momento del concepimento 4 e permane per tutta la vita

5 PERIODO PRENATALE: 1.Germinale (i primi 21 giorni, formazione di blastocisti e impianto nella parete uterina) 2. Embrionale (dalla quarta all ottava settimana, differenziazione di tessuti, organi e struttura; formazione dell ectoderma, endoderma e mesoderma) 3. Fetale (dalla nona alla quarantesima settimana, crescita dell organismo ormai già formato in tutte le sue parti ed organi ) 5

6 u Cromosomi sessuali (la 23 coppia) u La diversità umana u I gemelli u dal genotipo al fenotipo u l interazione genetica u le anomalie genetiche u la consulenza genetica 6

7 SVILUPPO PRENATALE DEL CERVELLO E DEL SISTEMA NERVOSO Durante la fase embrionale su un lato dell ectoderma inizia a crescere rapidamente un piccolo gruppo di cellule creando la prima base della testa e dell encefalo Si forma, quindi, uno spesso piatto neurale le cui cellule continuano a moltiplicarsi rapidamente. Il piatto neurale presenta un solco con pieghe di tessuto su entrambi i lati. Tali pieghe, dalla quarta settimana, si avvolgono per formare una struttura a forma di TUBO NEURALE, precursore dell encefalo e del midollo spinale chiusura anteriore e posteriore del TUBO NEURALE 7

8 successivamente.... il TUBO comincia a mostrare tre chiare divisioni corrispondenti a quelli che diverranno: - prosencefalo - mesencefalo - rombencefalo Dopo la chiusura del tubo lo sviluppo neurale procede in maniera convulsa attraverso diverse fasi: la prima fase coincide con la neurogenesi (rapida e fitta proliferazione di neuroni all interno del tubo neurale) in seguito si verifica la migrazione neuronale, quando i neuroni procedono verso differenti luoghi dell encefalo e del sistema nervoso in formazione 8

9 una terza fase è costituita dal processo di differenziazione, durante il quale si realizza: - la sinaptogenesi (sviluppo di potenziali connessioni o collegamenti sinaptici tra i neuroni emergenti - la mielinizzazione ( crescita di stati lipidici isolanti lungo l assone del neurone, volto a migliorare l efficienza. alla nascita la formazione dei neuroni è pressoché ultimata anche se il processo di costruzione e sfoltimento delle sinapsi non si conclude in utero ma continua anche dopo la nascita in risposta a stimoli che provengono dall esperienza e dall apprendiemnto 9

10 ABILITA PRESENTI DURANTE LA VITA PRENATALE I cinque sistemi sensoriali (vista, tatto, udito, gusto e olfatto) iniziano tutti a svilupparsi nell embrione Il meno sviluppato è la vista 10

11 TRAVAGLIO PARTO NASCITA nascita a termine complicazioni bambini sottopeso condizioni del neonato (valutazione del suo stato di salute) colorito INDICE DI APGAR (da 0 a 2 x ciascun indice) battito cardiaco tono muscolare SCALA DI BRAZELTON 11 movimenti respiratori riflessi agli stimoli

12 con la nascita il neonato inizia il processo di adattamento fisico e psichico all ambiente, in particolare iniziando in modo autonomo il processo di respirazione, nutrizione, termoregolazione ma la nascita rappresenta anche molto di più.. LA NASCITA COME EVENTO FAMILIARE E SOCIALE 12

13 IL NEONATO: STATI, MOVIMENTI E RIFLESSI FONDAMENTALI ü visione frammentaria e momentanea della realtà? (Piaget) ü condizione di confusione disordinata e rumorosa? (James) NO il neonato viene alla luce con l encefalo e il sistema nervoso funzionanti che gli permettono un esperienza coerente del mondo e di dare risposte adeguate il neonato è capace di sensazione, percezione, attenzione memoria e apprendimento organizzato e non mostra solo semplici riflessi ma anche risposte volontarie che fanno riferimento a funzioni complesse 13 del cervello....

14 Il contributo del genitore: la genitorialità intuitiva Nelle madri dei piccoli dell uomo, così come in altre specie di mammiferi, si attivano alcuni ormoni e circuiti cerebrali specializzati che favoriscono l emergere di un tipo di profonda dedizione al bambino PREOCCUPAZIONE MATERNA PRIMARIA 14

15 Il contributo del neonato: il cervello sociale Così come l adulto è istintivamente portato a prendersi cura del neonato, anche il neonato è pronto fin dall inizio a entrare in rapporto con l altro. Ciò è dimostrato da: Ø una spiccata preferenza/interesse per il volto umano, Ø da una particolare sensibilità alla voce umana, Ø da una preferenza per le persone che si prendono cura di lui 15

16 NEONATO COMPETENTE La psicologia dello sviluppo ha oggi messo in luce le numerose e sorprendenti competenze neonatali. la rilevazione delle sorprendenti e precoci abilità del neonato, tuttavia, non è più usata, come un tempo, per sottolineare la natura innata di forme mature di comportamento bensì per studiarne il cambiamento nel tempo inoltre, secondo l approccio dinamico, le trasformazioni che via via intervengono non portano necessariamente a un incremento lineare nel corso del tempo 16

17 .....i diversi stati di attivazione del neonato ne sono una prova 6 stati di attivazione: 1. sonno profondo 2. sonno leggero 3. sonnolenza 4. allerta tranquilla 5. attività vigile 6. pianto precursore del linguaggio in generale, il sonno del neonato è differente da quello dell adulto non è controllato dalla melatonina (ormone del sonno, prodotto dal cervello) e quindi non è collegato ai cilci del buio e della luce 17

18 per quel che riguarda MOVIMENTI E RIFLESSI.. i neonati hanno un controllo relativamente scarso del proprio corpo possono muovere la testa e scalciare quando sono stesi a pancia in su il controllo sulla postura del corpo, sui movimenti degli arti, delle mani e delle dita si sviluppa in un tempo più lungo la padronanza del movimento del corpo e della mano coinvolge i centri cerebrali superiori e inferiori che, attraverso il midollo spinale, comunicano con i muscoli del corpo 18

19 per quel che riguarda MOVIMENTI E RIFLESSI.. o i neonati hanno un controllo relativamente scarso del proprio corpo o possono muovere la testa e scalciare quando sono stesi a pancia in su o il controllo sulla postura del corpo, sui movimenti degli arti, delle mani e delle dita si sviluppa in un tempo più lungo o la padronanza del movimento del corpo e della mano coinvolge i centri cerebrali superiori e inferiori che, attraverso il midollo spinale, comunicano con i muscoli del corpo 19

20 I PRINCIPALI RIFLESSI PRESENTI ALLA NASCITA Le reazioni riflesse sono un indicatore della maturità del sistema nervoso così come la loro scomparsa nel primo anno di vita (solo alcuni riflessi continuano per tutta la vita, come ad esempio il battito delle ciglia) Le azioni riflesse sono dotate di specifiche funzioni volte all adattamento ROOTING PRENSIONE MORO DEAMBULAZIONE NUOTO 20

21 oltre alle azioni riflesse. Il neonato esibisce inoltre azioni congenitamente organizzate che sembrerebbero spontanee, non suscitate da stimoli esterni queste ultime rappresentano la dimensione non reattiva del comportamento del neonato, quella cioè che il neonato intraprende di sua spontanea iniziativa : piangere succhiare guardare 21

22 SVILUPPO MOTORIO MODIFICAZIONE DEI RIFLESSI NEONATALI lo sviluppo avviene secondo una curva ad U: molti comportamenti riflessi sono presenti alla nascita scompaiono nel corso dei primi 3 mesi di vita, per poi ricomparire sotto forma di azioni volontarie. 22

23 SVILUPPO POST- NATALE DEL CERVELLO Alla nascita Il cervello è già sufficientemente sviluppato da permettere al neonato di percepire il mondo e di apprendere informazioni ma è anche duttile tanto da garantire adattamenti al contesto necessari per lo sviluppo - aumento della sinaptogenesi (fino ad una sovraproduzione di sinapsi e ad una successiva potatura delle stesse; solo le connessione più utilizzate sopravvivono) - intensificarsi della mielinizzazione - lateralizzazione (organizzazione fondamentale 23 emisfero destro/sinistro del cervello)

24 nei processi descritti natura e cultura collaborano armoniosamente la sinaptogenesi è il perfetto esempio di collaborazione tra geni ed esperienza nella creazione delle capacità umane ad esempio...studi con bambini che vivono in istituti hanno mostrato che ambienti alla nascita estremamente poveri possono avere un effetto negativo sullo sviluppo delle capacità percettive e cognitive mentre stimoli moderati possono accrescerle si è anche visto che l educazione musicale in tenera età accresce l area della corteccia cerebrale dedicata all elaborazione della musica 24

25 PERIODI CRITICI PER L ADATTABILITA DEL CERVELLO dibattito sui periodi critici e periodi sensibili 25

26 CAPACITA PERCETTIVE E SENSORIALI DEL NEONATO specifici recettori sensoriali speciali canali del sistema nervoso la percezione è il processo che fornisce un impressione più coerente e completa dello stimolo che colpisce i recettori sensoriali (vista, udito, tatto, olfatto, gusto) pur sviluppandosi e perfezionandosi dopo la nascita, la percezione è attiva e in larga misura coerente anche nei neonati e struttura il flusso di stimoli che provengono dal mondo esterno 26

27 LA CAPACITA DI RISPONDERE ALL AMBIENTE CAPACITA SENSORIALI SENSAZIONE VISTA PERCEZIONE RILEVAZIONE DELLA PRESENZA DI STIMOLI Relazione tra un evento presente nell ambiente stimolo e un recettore sensoriale specifico UDITO OLFATTO GUSTO TATTO RISPOSTA ORGANIZZATA AD UNO STIMOLO INNATA O ACQUISITA? 27

28 la percezione infantile: innatisti ed empiristi a confronto Secondo gli empiristi: il passaggio da sensazioni grezze a percezioni dotate di significato avviene attraverso ripetute esperienze Secondo gli innatisti: la percezione si presenta fin dall inizio organizzata grazie all intervento di categorie innate 28

29 LA PERCEZIONE SECONDO LA TEORIA ECOLOGICA ricerche sullo sviluppo percettivo nell infanzia teorie ecologica (GIBSON & GIBSON) l approccio è definito ecologico perché connette le capacità percettive alle informazioni immediatamente disponibili nel mondo percepito la percezione mette in contatto il bambino con l ambiente circostante in modo che possa fin da subito interagire con questo e adattarvisi la percezione è concepita per l azione 29

30 SVILUPPO DEL CONTROLLO MOTORIO il controllo motorio segue principi generali (gradienti di crescita) e si sviluppa lungo: - una progressione cefalo-caudale (tendenza al controllo dei movimenti dall alto del corpo verso il basso) -una progressione prossimo-distale (dal centro del corpo verso le espremità) - una progressione dall indifferenziato allo specifico (dai movimenti larghi e grossolani a quelli fini e coordinati) 30

31 la capacità di dare inizio ad un azione e controllarne il movimento richiede il coordinamento di molte regioni cerebrali una buona padronanza di ciò è, quindi, raggiunta via via nel corso dell infanzia Età approssimativa Sviluppi motori globali 1-4 mesi movimenti riflessi, solleva la testa, sta seduto se aiutato 5-9 mesi sta in posizione seduta senza essere aiutato 5-10 mesi si solleva in posizione eretta 5-11 mesi si muove carponi mesi sta in posiz. eretta e cammina mesi corre, salta, etc. 31

32 32

33 LO SVILUPPO MOTORIO SECONDO LA TEORIA DEI SISTEMI DINAMICI studi recenti hanno dimostrato che la sequenza degli stadi di sviluppo motorio non è fissa così come aveva suggerito Gesell (1934) né legata solo a fattori ereditari o a processi di maturazione anche a tal proposito, la teoria dei sistemi dinamici prova a spiegare soprattutto come avvengono i cambiamenti nello sviluppo motorio la visione sistemica applicata all attività motoria ritiene che anche una azione apparentemente singola come il movimento in realtà deriva dall unione combinata di diverse parti in relazione tra loro. Le diverse subunità hanno ritmi di sviluppo diversi; perciò solo quando tutto il sistema unitario è pronto si ha lo sviluppo in questa prospettiva lo sviluppo motorio non è un processo passivo nel quale i geni da soli determinano lo sviluppo di una sequenza di abilità nel corso del tempo piuttosto il neonato crea attivamente un abilità per raggiungere un obiettivo, naturalmente nei limiti del suo sviluppo fisico e dell ambiente che lo circonda. 33

34 ad esempio i bambini imparano a camminare solo quando a) la maturazione del sistema nervoso permette loro di controllare specifici muscoli delle gambe, b) le gambe sono diventate abbastanza robuste da sostenere il loro peso e, soprattutto, c) quando vogliono camminare lo sviluppo in questa prospettiva consiste in una sequenza di trasformazioni non in una sequenza di prodotti (dai riflessi neonatali ai comportamenti volontari) 34

35 SVILUPPO MOTORIO FINE Anche lo sviluppo motorio fine riflette l integrazione di programmi innati e di feedback provenienti dall esperienza e dall ambiente al centro dello sviluppo motorio fine è il controllo delle mani e delle dita, in particolare nell atto di raggiungere, afferrare e manipolare gli oggetti questa è un abilità critica per l esplorazione delle proprietà degli oggetti e rappresenta la base per la conoscenza del mondo fisico 35

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