L'ATTIVITÀ DI STAZIONI MARITTIME E LE RICADUTE ECONOMICHE PER LA CITTÀ DI GENOVA: LA RILEVANZA E LE RICADUTE DEL TRAFFICO CROCIERISTICO E FERRY

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1 per L'ATTIVITÀ DI STAZIONI MARITTIME E LE RICADUTE ECONOMICHE PER LA CITTÀ DI GENOVA: LA RILEVANZA E LE RICADUTE DEL TRAFFICO CROCIERISTICO E FERRY Stazioni Marittime ha affidato a Risposte Turismo un lavoro di ricerca finalizzato a determinare le ricadute economiche legate al traffico passeggeri che interessa il porto di Genova, includendo le componenti crocieristica e di traghetti (sia commerciale che leisure). Nonostante il fenomeno crocieristico sia ormai affermato ed il traffico traghetti abbia sempre rappresentato per la città di Genova un tassello importante dell economia locale, non si era mai giunti a determinare quanto rilevante fosse per l intero territorio genovese la presenza di queste due tipologie di traffici e, di conseguenza, quanto l attività di Stazioni Marittime fosse importante per le ricadute che il traffico crocieristico e ferry da essa gestito attivano direttamente nel tessuto economico-produttivo di Genova. Lo sviluppo del lavoro ha richiesto un impegno di 4 mesi durante i quali la ricerca e l'analisi desk sono state affiancate dall ascolto diretto di un elevato numero di interlocutori. Per raggiungere l obiettivo è stato necessario raccogliere e ricostruire un ampia gamma di dimensioni quali-quantitative che hanno come punto di partenza la presenza del traffico crociere e traghetti a Genova. Si è inoltre proceduto a realizzare per la prima volta una indagine a campione sull utenza dei collegamenti ferry da e per Genova. Genova rientra nella top ten italiana per traffico crocieristico e nel 2015 si è collocata al quinto posto, con oltre crocieristi movimentati; il porto si caratterizza per la prevalenza di traffico in imbarco e sbarco, rispetto a quello di transito, grazie ai grandi volumi movimentati da parte di MSC Crociere. Per quanto riguarda il traffico su traghetti, Stazioni Marittime ha movimentato nel 2015 oltre 2 milioni di passeggeri verso destinazioni di aree Schengen ed extra Schengen. Un porto, quello genovese, caratterizzato da una ridotta stagionalità; vi sono infatti navi sia ferry che cruise in tutto il corso dell'anno. Genova si colloca in posizione centrale nel Mediterraneo occidentale e sono numerosi i porti con i quali è connessa all interno degli itinerari. Dal lato della crocieristica Genova nel 2015 è stata collegata con alta frequenza Grafico 1 - Arrivi e presenze turistiche a Genova, traffico crocieristico e ferry, (valori in milioni) 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 1,65 0, Arrivi turistici Pernottamenti (presenze) Passeggeri cruise e ferry Fonte: Risposte Turismo (2016) su dati Comune di Genova e S.M. con i porti di Marsiglia e Civitavecchia (itinerari classici del Mediterraneo Occidentale); seguono a distanza Napoli (31), Montecarlo, Livorno e Barcellona. In sporadiche occasioni hanno inoltre avuto luogo collegamenti transoceanici che hanno avuto destinazioni i porti di Rio de Janeiro e Miami o i porti del Nord Europa. Per quanto riguarda le rotte ferry, le destinazioni più frequentemente raggiunte da Genova sono Sardegna e Sicilia, a livello internazionale Tunisia, Marocco ed Algeria. Mappa 1 e 2 - Collegamenti da/per Genova, CRUISE (sinistra) e FERRY (destra) 2,85

2 LE RICADUTE DIRETTE SU GENOVA DELL'ATTIVITÀ DI STAZIONI MARITTIME Oggetto centrale di questo lavoro è stata la ricostruzione delle spese dirette (con relative proiezioni sulle indirette ed indotte) generatesi a Genova dai traffici crocieristico e ferry grazie all attività di Stazioni Marittime. Spese dirette riconducibili nel caso di Genova a cinque direttrici: (1) i crocieristi, (2) i passeggeri che si imbarcano o sbarcano sui traghetti e le spese riconducibili ad eventuali mezzi o automezzi al seguito; (3) i membri degli equipaggi e (4) le compagnie di crociera e (5) ferry in funzione dell'operatività delle navi. Per quanto riguarda i valori economici della prima direttrice (quella dei crocieristi), contando sull'analisi di numerosi studi - inclusi alcuni realizzati negli scorsi anni a Genova - e incrociati i di essi risultati con altri parametri desunti empiricamente attraverso l'ascolto degli operatori, si è arrivati a determinare delle fasce di valori pro capite di spesa media del crocierista utilizzate per stimare la spesa complessiva da essi sostenuta a Genova. Si tratta di valori che tengono conto delle diverse tipologie di crocieristi: quelli in imbarco/sbarco (70-80 ), quelli in transito indipendenti e semi-indipendenti (15-20 ), quelli in transito con escursione organizzata (35-40 ). L'intenso dialogo con vari stakeholder, incluso l'ascolto di shorex e ground operator che lavorano sul territorio genovese, ha consentito di ricostruire uno scenario di ripartizione dei flussi in base alle differenze di cui sopra. Si stima che le esperienze a terra di transito si dividano in circa 20-25% di tour organizzati e un 75-80% di chi si muove autonomamente sul territorio. Una parte di essi, che è emersa in crescita, acquista successivamente prodotti semi-organizzati (a partire dalle proposte di sightseeing via bus con fermata al terminal e i giri in battello). Tra le mete dei tour: l Acquario di Genova, il centro storico ed i palazzi, le Cinque Terre, Milano e le località liguri di Portofino, Santa Margherita e Rapallo. I prezzi delle escursioni organizzate dal porto di Genova vanno da un minimo di 25 del walking tour nella città a 150 per il tour a Milano. Il costo medio di un escursione per un adulto si assesta sui 77. Va però considerato come l impatto economico locale non coincida con il costo integrale dell escursione. Inoltre, le esigenze, le necessità ed ovviamente le spese dei crocieristi cambiano a seconda che imbarchino/sbarchino o transitino a Genova, ed ulteriori elementi di cui tener conto sono la stagionalità e la loro propensione alla spesa. Quest ultima, secondo quanto emerso dalle interviste, ha due principali fattori condizionanti: la tipologia di nave da crociera e la nazionalità dei passeggeri (risultano ad esempio meno propensi alla spesa gli italiani e gli spagnoli, generalmente più in grado di muoversi in autonomia). Considerando le sole spese nell area genovese, il contributo su Genova delle spese dirette dei crocieristi a terra nel 2015 si stima essere compreso in un intervallo tra 58,30 e 67,43 milioni di euro. Per identificare le spese che riguardano passeggeri e veicoli dei traghetti è stata condotta da Risposte Turismo un indagine ad hoc su chi si è imbarcato su, o è sbarcato da, traghetti a Genova nei mesi da aprile a giugno del corrente anno. Utile tornare a ricordare come, rispetto al crocierista, il passeggero che si imbarca o sbarca da una nave traghetto ha generalmente meno ore a sua disposizione durante le quali potrebbe sostenere delle ulteriori spese. Grazie alla raccolta di oltre questionari di indagine, si è giunti a definire una spesa media sostenuta dai passeggeri ferry per diverse categorie di beni/servizi. Riferendoci solo alle spese sostenute a Genova è stato possibile identificare in 12,81 la spesa media del passeggero ferry in imbarco e in 7,38 la spesa del passeggero ferry in sbarco. È stato identificato in 7,26 milioni di euro il contributo economico dei passeggeri in sbarco da navi ferry e in 13,07 milioni quanto lasciato invece sul territorio di Genova dai passeggeri in imbarco, per complessivi oltre 20 milioni annuali. Va specificato che tale valore tenga conto delle sole spese riferite alla persona (e non, dunque, a veicolo o merce) sostenute nel territorio genovese. Nel realizzare l indagine si è provato inoltre a raccogliere informazioni specifiche sulla spesa per veicoli e direttamente collegabile alla merce effettuata nelle fasi precedenti l imbarco o appena successive allo sbarco. Tra i rispondenti intervistati nove su dieci hanno viaggiato con un mezzo di trasporto da imbarcare sul ferry. A questi rispondenti è stato chiesto di identificare anche le spese sostenute prima dell imbarco per il veicolo, dunque eventuale rifornimento, spese per accessori o manutenzione. Spese che dovevano essere comunque legate alla loro partenza in ferry, dunque sostenute in città o nel territorio ligure limitrofo.

3 Va notato come sia ricorso frequentemente nei commenti come Genova sia un porto ideale per l imbarco diretto del mezzo commerciale, che spesso dunque non ha necessità di rivolgersi ad aziende locali per la fruizione di servizi di stoccaggio, carico/scarico, etc.. (sebbene esistano in accordo con la Dogana aree dedicate per alcuni clienti più ricorrenti dove effettuare alcune operazioni, incluse quelle doganali). Si tratta di un'informazione positiva per la competitività dello scalo rispetto ad altri ma che riduce le ricadute economiche sul territorio. Tra coloro che hanno fornito informazioni, pur all interno di numerose opzioni, sono state citate solo le spese per officine o manutenzione di veicoli e qualche caso di parcheggio. In entrambi i casi quasi integralmente spese sostenute nell area genovese. Ad ogni modo si tratta di valori decisamente marginali che, se ripartiti sul totale dei veicoli transitati nel porto genovese, si traducono in pochi centesimi (0,40 ). Per il resto sono state citate più frequentemente spese relative a rifornimento di veicoli (una spesa media di 43 ) e pedaggi autostradali (mediamente 21,2 a veicolo, cifra che scende a 16,8 se si considerano solo i veicoli senza merce) ma non sono valori includibili per l incapacità di generare valore aggiunto sul territorio (le aziende che forniscono questi servizi sono multinazionali con sede al di fuori del territorio genovese). Per quanto riguarda le spese degli equipaggi, nel caso della crocieristica il rapporto tra passeggeri potenziali a bordo e crew è pari a 2,68: un membro dell equipaggio per poco meno di 3 passeggeri. Le informazioni fornite da CLIA portano a stimare in circa il 40-45% la parte della forza lavoro che scende a terra durante le soste e che la spesa pro capite giornaliera media di chi dell equipaggio scende a terra è pari a 23. Applicando tali parametri al traffico crocieristico genovese si è arrivati ad attribuire una ricaduta diretta su Genova delle spese dei membri dell equipaggio delle navi da crociera nel 2015 tra 1,97 e 2,2 milioni di euro. L equipaggio a bordo delle navi traghetto, oltre ad essere considerevolmente inferiore in termini quantitativi, ha poco tempo tra l arrivo e la ripartenza della nave (per quasi metà degli accosti nel 2015 a Genova si è trattato di un tempo di sosta inferiore o pari a 4 ore) e per questa ragione si è scelto si non inserire questa voce nel vettore di spesa diretta. Sono state inoltre ricostruite le spese dirette delle compagnie, giungendo a valori di sintesi che costituiscono la quarta e quinta direttrice di spesa. Informazioni che aggregano le informazioni ottenute grazie alla collaborazione di alcuni agenti marittimi locali e quelle accumulate nel tempo dal gruppo di lavoro (privilegiando un criterio di prudenza). In linea con precedenti studi, si è scelto di escludere cautelativamente le spese relative ai servizi di bunkeraggio. Per quanto riguarda le crociere, i valori ottenuti, che tengono conto anche delle maggiorazioni domenicali, variano da una spesa media di toccata di circa (per una nave da circa GRT in transito) fino ad oltre ad accosto (per una nave di stazza superiore a GRT impegnata in operazioni di imbarco e sbarco). Considerando le 198 cruise call del 2015 a Genova, il valore di spesa diretta su Genova delle compagnie di crociera, che non include chiaramente le spese sul territorio per le escursioni per non duplicare il valore dei crocieristi ma che implica spese dirette non solo verso il terminal, si attesta nel 2015 in un intervallo compreso tra 15,9 e 19,9 milioni di euro. Per quanto riguarda i traghetti, considerando le oltre toccate del 2015 di Stazioni Marittime (1.541) e delle differenze sia in termini di alta e bassa stagione così come di presenza di movimentazione verso paesi esteri (di cui in area Schengen ed extra Schengen), il valore di spesa delle compagnie ferry si stima essere su Genova, nell'anno appena concluso, tra 14 e 15,6 milioni di euro. Oltre a quanto precedentemente identificato, una parte importante di ulteriori spese è quella sostenuta direttamente da altri soggetti, innanzitutto da Stazioni Marittime, per infrastrutture e servizi a supporto dei traffici crocieristico e dei traghetti, da prendere in considerazione perché comunque in grado di attivare ulteriore economia locale. In merito a Stazioni Marittime è utile ricordare quanto venga speso ogni anno dalla società terminalista a servizio del traffico crocieristico e ferry: si tratta di spese la cui attribuzione puntuale per singolo anno è complessa e va considerato come parte di esse sia direttamente riconducibile a quanto incassato grazie alle tariffe riconosciute dalle compagnie (il che implicherebbe un conteggio doppio) che operano sulle banchine di Stazioni Marittime. Per queste motivazioni tali valori non sono stati considerati nel calcolo della spesa finale, è però più che mai opportuno tenerle in debita considerazione. Tra gli altri soggetti spiccano i spesi complessivamente per la tensostruttura costruita presso l aeroporto di Genova per i voli charter dei crocieristi (con 2 uscite di imbarco) che offre servizi con strutture per controllo passaporti (per polizia) e controlli radiogeni per rendere i flussi più celeri e per facilitare il trasporto diretto dei bagagli dall aeroporto alla nave. In chiave ferry appare interessante citare anche l investimento che GNV è pronta ad attivare su uno spazio in area portuale da adibire ad officina per la compagnia. Sommando le voci ed i relativi ammontare precedentemente elencati, si identifica nel 2015 una spesa totale su Genova derivante dalle persone (passeggeri ed equipaggi) che sbarcano, si imbarcano o transitano nei

4 terminal di Stazioni Marittime su navi da crociera o traghetti tra 80 e 90 milioni di euro. Da tali stime si evince come la spesa dei crocieristi pesi in maniera rilevante sul totale, per una quota di circa il 70%. Per il resto, si giunge a stimare la spesa totale su Genova derivante dalle compagnie di crociera e di traghetti che sono approdate nel 2015 sulle banchine di Stazioni Marittime in un intervallo tra circa 30 e 35 milioni di euro. Il grafico e la tabella che seguono mostrano il totale relativo alle spese dirette per le singole direttrici di spesa evidenziando per l'anno 2015 un intervallo compreso tra circa 110 e 125 milioni di euro di ricadute dirette nel sistema economico di Genova. Si nota, oltre alla spesa dei turisti, la rilevante componente di spesa delle compagnie armatoriali riconducibile alla peculiarità di home port nel settore crocieristico. Grafico 2 e Tabella 1 - Le ricadute economiche dirette su Genova dell'attività di Stazioni Marittime, ,00 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 0,00 minimo massimo Compagnie ferry Compagnie di crociera Membri dell equipaggio Passeggeri dei traghetti (imbarchi/sbarchi) Crocieristi in transito ed imbarco sbarco Intervallo minimo-massimo (milioni di Euro) 1) Spesa dei crocieristi (transiti e imbarchi/sbarchi) 58,30 67,43 2) Spesa dei passeggeri dei traghetti (imbarchi/sbarchi) e veicoli 20,70 20,75 3) Spesa dei membri dell equipaggio 1,97 2,21 4) Spesa delle compagnie di crociera 15,96 19,90 5) Spesa delle compagnie ferry 14,00 15,61 RICADUTE ECONOMICHE DIRETTE (GENOVA, 2015) 110,93 125,90 LE RICADUTE INDIRETTE E INDOTTE SUL TERRITORIO NAZIONALE DELL'ATTIVITÀ DI STAZIONI MARITTIME A partire dalle spese dirette è possibile arrivare a stimare le ricadute indirette e indotte generate dall'attività di Stazioni Marittime, in questo caso da attribuire all'intero territorio nazionale e non esclusivamente a quello genovese. Il primo passaggio metodologico prevede l'attribuzione a specifiche tipologie di produzione di ogni singola componente della spesa diretta (il grafico che segue fa emergere i numerosi settori di produzione coinvolti sin dalla spesa diretta). Ogni tipo di spesa diretta implica infatti una diversa attivazione dell'economia, che può essere nazionale (contenendo all interno di essa ovviamente anche quella locale, in questo caso di Genova) o internazionale, laddove i fattori della produzione necessari provengano dall estero, riducendo ovviamente le ricadute sul Paese. Dati e coefficienti a fonte Istat permettono di identificare e stimare tali relazioni economiche tra i settori produttivi. Grafico 3 - La ripartizione delle spese dirette su Genova derivanti dall attività di Stazioni Marittime per tipologia di produzione (categorie ATECO), 2015 Trasporti ausiliari; agenzie di viaggio. 11,84% Prodotti alimentari e bevande. 10,33% Trasporti marittimi. 9,45% Trasporti terrestri. 18,62% Commercio al dettaglio. 20,97% Alberghi e ristoranti. 5,44% Attività ricreative, culturali e sportive. 3,62% Altri servizi. 2,13% Raccolta e distribuzione dell'acqua. 1,99% Altre 14 voci (inf. 2%). 7,81% La produzione diretta di primo livello comprende una prima trasformazione dei beni e/o la fornitura del primo giro di servizi (creando del valore aggiunto) ed attiva la successiva produzione indiretta. Quest'ultima sintetizza la filiera di produzione di beni e servizi intermedi necessari. Entrambe, dirette e indirette, generano una ricaduta che supera i 200 milioni di euro.

5 In aggiunta alle richiamate ricadute figurano anche quelle indotte, che sono quelle aggiuntive generate dal cambiamento (generalmente positivo) dei livelli di reddito dei soggetti impiegati nelle varie attività (è la maggiore spesa che si attiva dai guadagni per chi lavora nel comparto). Ricadute indotte che si stimano in un intervallo compreso tra 136 e 152 milioni di euro. Si sottolinea nuovamente come i valori delle ricadute indirette e indotte che si giunge a stimare siano da riferire all intero territorio nazionale e non solo a quello genovese, dal momento che le relazioni commerciali e di fornitura possono coinvolgere aziende localizzate altrove (si pensi alle varie attività necessarie a garantire a navi e passeggeri tutta una serie di servizi ed assistenza). Va però anche aggiunto come è più che lecito immaginare come buona parte di tali dimensioni siano comunque da attribuire a Genova e al suo territorio. LE RICADUTE TOTALI DELL'ATTIVITÀ DI STAZIONI MARITTIME Sulla base delle indagini realizzate nel corso del presente lavoro (per la stima delle spese dirette su Genova) e dei calcoli e dell uso dei dati e coefficienti Istat (per la stima delle ricadute indirette e indotte sul territorio nazionale) si arriva a stimare come le ricadute totali dell'attività di Stazioni Marittime nel 2015 siano comprese in un intervallo tra 340 e 380 milioni di euro, mentre quelle occupazionali tra e per circa 60 milioni di euro in redditi da lavoro. Tabella 2 - Le ricadute totali generate dall'attività di Stazioni Marittime nel 2015 Intervallo minimo-massimo (milioni di Euro) Ricadute dirette (Genova) 110,93 125,90 Ricadute indirette (Italia) 90,70 103,23 Ricadute dirette e indirette (Italia) 201,63 229,13 di cui valore aggiunto 84,68 95,98 unità di lavoro attivate (unità di lavoro) redditi da lavoro attivati 37,19 42,29 Ricadute indotte (Italia) 136,38 152,43 RICADUTE TOTALI 338,01 381,56 unità di lavoro attivate complessivamente (unità di lavoro) redditi da lavoro attivati complessivamente 54,86 62,00 Ulteriori considerazioni e spunti legati alle relazioni economiche che si attivano a livello locale proprio a partire dai traffici passeggeri nel porto sono emersi attraverso l ascolto degli operatori del territorio a diverso titolo coinvolti dal traffico ferry e cruise a Genova. Dividendo l intera spesa diretta (somma delle diverse componenti) per gli oltre 2,8 milioni di movimenti nel 2015 (tra crociere e traghetti), si arriva a stimare che ogni passeggero ha implicato l attivazione di una spesa diretta tra 39 e 44, cifra che sale fino ad oltre 130 se consideriamo le ricadute complessive (includendo le ricadute indirette e indotte) per il Paese. La presenza del traffico crocieristico e ferry ha portato a realizzare o programmare diversi investimenti che generano ricadute dirette e indirette. Tra essi: un uscita di imbarco e servizi dedicati ai crocieristi nell aeroporto, iniziative delle associazioni di categoria, acquisti di attrezzature e mezzi utili alle operazioni portuali, inserimenti di nuovo personale. L'imbarco anticipato o lo sbarco posticipato dei passeggeri sui traghetti riduce le potenzialità di spesa a terra così come il fatto che spesso le automobili dei passeggeri siano piene di bagagli ed altri effetti personali, spingendo i proprietari a non lasciarle parcheggiate a lungo (in tale direzione potrebbe aiutare il migliorare la comunicazione su parcheggi nell'area portuale o in città). Quando nel porto di Genova approdano navi da crociera e traghetti, sono numerosi ed eterogenei i lavoratori direttamente impegnati nelle diverse operazioni: oltre il 30% delle giornate lavorate dai lavoratori della Compagnia Unica dipendono dal settore di traghetti e crociere; in giornate di picco si arriva ad impegnare 14 ormeggiatori ed altrettanti in controlli di sicurezza; dal punto di vista turistico sono stati oltre i crocieristi serviti dall'ufficio informazioni turistiche posizionato all'uscita di Stazioni Marittime mentre in giornate di picco si arrivano ad ospitare 250 turisti sui battelli in navigazione nel golfo e 250 a bordo dei sightseeing bus.