REGIONE LIGURIA. Settore: AI Sig.ri Sindaci dei Comuni della Liguria. Attività regionali in materia di mitigazione del rischio alluvionale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "REGIONE LIGURIA. Settore: AI Sig.ri Sindaci dei Comuni della Liguria. Attività regionali in materia di mitigazione del rischio alluvionale"

Transcript

1 REGIONE LIGURIA DIPARTIMENTO AGRICOLTURA E PROTEZIONE CIVILE Genova, 28 Settembre 2005 Prot. n /1052 Allegati: Settore: PROTEZIONE CIVILE ED EMERGENZA Oggetto: Attività regionali in materia di mitigazione del rischio alluvionale AI Sig.ri Sindaci dei Comuni della Liguria. Ai Sig.ri Presidenti delle Amministrazioni Provinciali Ai Sig. Presidenti delle Comunità Montane Ai Sig.ri Prefetti di Genova Imperia La Spezia Savona All Ispettore regionale dei Vigili del Fuoco-Liguria Al Coordinatore regionale del Corpo Forestale dello Stato-Liguria Al Capo del Dipartimento della Protezione Civile Dott. Guido Bertolaso Via Ulpiano 11 ROMA Alle Organizzazioni di Volontariato della Liguria Epc Al Direttore dell Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente Liguria LORO SEDI

2 All inizio della stagione a più elevato rischio meteoidrologico, come ogni anno, si impongono alcune riflessioni circa la definizione dei possibili scenari e relativamente ai livelli di operatività raggiunti del Sistema ligure di Protezione Civile. E noto, infatti, che la conformazione orografica della Liguria caratterizzata dalla presenza dell arco alpino/appenninico a ridosso del Mare Ligure, intensifica le fenomenologie meteorologiche in transito o direttamente generate nel Golfo ligure. Inoltre non va dimenticato che la sequenza di eventi alluvionali gravi e gli incendi che hanno colpito il territorio regionale nell ultimo decennio hanno, di fatto, aumentato consistentemente la vulnerabilità del territorio rendendolo sempre più fragile ed esposto. A fronte di questa preoccupante ed oggettiva situazione di dissesto idrogeologico i livelli di intervento della protezione civile assumono rilevanza e possibilità di riscontro positivo solo se nelle fasi pianificatorie e preventive gli Enti competenti, principalmente i Comuni, adottano ogni cautela nella fruizione di aree a rischio accertato per esondazioni e franosità e nel controllo (presidio) delle stesse in occasione degli eventi. Si ricorda la vigenza delle procedure di cui alla DGR n. 877 del 06 Agosto 2004 e dell elaborato Linee guida per la pianificazione Comunale d Emergenza; Nuova procedura di allertamento meteoidrologico per la gestione del rischio idraulico ed idrogeologico; Cartografia delle criticità della Liguria per la protezione Civile" (LIBRO BLU disponibile anche sulla pagina di protezione civile del sito regionale raggiungibile seguendo il percorso Ambiente e territorio - Protezione civile ) L elaborato è stato inviato a tutti gli Enti liguri che costituiscono il sistema regionale della protezione civile (Comuni, Province, Comunità Montane e Prefetture). E opportuno richiamare, in sintesi, i processi che permettono di ottimizzare al massimo i compiti di salvaguardia della pubblica e privata incolumità e, per quanto possibile, mitigare i danni alle strutture, infrastrutture, comparti produttivi e privata proprietà. Si elencano quindi i principali elementi di cui dispone attualmente il sistema regionale di protezione civile. 1. PREVISIONI METEO: le previsioni a scala locale sono elaborate giornalmente dall unità operativa di ARPAL denominata Centro Funzionale Meteo Idrologico di Protezione Civile della Regione Liguria (istituito con DGR 488 del 30/03/05 e derivante dal CMIRL, istituito con legge regionale n. 9 del 17/02/00), e trasmesse via fax a tutti i Comuni, Province, Comunità Montane e Prefetture della Liguria oltre che al Dipartimento della Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, al Corpo Forestale dello Stato ed alle Autostrade liguri. Le previsioni sono rese disponibili a tutti i cittadini sul sito seguendo il percorso Previsioni - Bollettino della Liguria.

3 Le previsioni meteo, generate per il giorno corrente e per i due successivi contengono le informazioni di utilità generale. Particolare attenzione deve essere posta, specie in sede comunale, alla voce AVVISI, che riporta fenomeni meteorologici con possibili valenze operative, di carattere locale, nel campo della protezione civile. I conseguenti atti e provvedimenti sono di esclusiva responsabilità e competenza comunale infatti solo la sede locale deve o può intervenire preventivamente, o in corso di evento, per mitigare gli effetti di tali eventi che, pur non ricompresi nelle prassi di allertamento regionale, come previsto dalla vigente Procedura, possono influire sul territorio e sullo stato di sicurezza dei cittadini (forti temporali locali, nevicate, gelate, forte vento, mareggiate, caldo anomalo). 2. Le ALLERTE METEO-IDROLOGICHE e le COMUNICAZIONI METEOROLOGICHE vengono emesse dal Settore regionale di Protezione Civile ed Emergenza che, attraverso le Prefetture, informa tutti gli Enti territoriali con competenze in materia di protezione civile, circa l approssimarsi di situazioni meteoidrologiche con potenziali sviluppi di criticità per il territorio (provinciale o regionale) e per la privata e pubblica incolumità. L emissione di una ALLERTA regionale attiva una sequenza di azioni operative da parte del Sistema di protezione civile ligure così come previsto dalla PROCEDURA OPERATIVA di ALLERTAMENTO METEOIDROLOGICO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO ED IDROGEOLOGICO AGGIORNAMENTO 2004 (vedi il LIBRO BLU o la pagina di protezione civile del sito regionale). Alla tipologia delle allerta, classificata ordinariamente nei due livelli di pericolosità di ALLERTA 1 ed ALLERTA 2 devono corrispondere in sede locale le azioni previste dalla citata Procedura Operativa e quelle previste dal disposto di cui agli Art.li 4, 5 e 6 della L.R. n. 9/2000. A proposito, si ricorda che, in fase di ALLERTA meteo-idrologica, sono di competenza e responsabilità del Sindaco l attivazione di tutte le azioni di informazione, prevenzione, monitoraggio di evento e soccorso alla popolazione. Si raccomanda particolare attenzione alle procedure di salvaguardia della popolazione anche ricorrendo efficacemente, ove necessario: alla attivazione degli sgomberi precauzionali; al presidio idrogeologico delle aree a maggiore rischio, derivate in prima istanza dalla CARTOGRAFIA DELLA CRITICITA ; a quanto disposto dalla regolamentazione delle permanenze in strutture temporanee quali i campeggi (riferimento alla nota prot /5912 del 7 Luglio 2003) nonché alla eventuale interruzione dei servizi a maggiore vulnerabilità (scuole), traffico veicolare, attività in alveo ecc..

4 In riferimento alla grave situazione di alterazione dei suoli e del manto vegetale conseguente ai numerosi incendi del 2003, 2004 e 2005, che hanno interessato ampie porzioni di territorio regionale, si raccomanda alle Amministrazioni comunali una attenzione specifica, in occasione di ALLERTA meteo, per la gestione di eventuali criticità per la pubblica incolumità che potrebbero trovare amplificazione proprio nel degrado occorso ai suoli, col possibile dilavamento e trasporto a valle di suolo e residui combusti o parzialmente combusti. Si ricorda inoltre che gli interventi di protezione civile, specie se connessi ad eventi meteorologici estremi, sono tanto più efficaci quanto più si è curata la specifica informativa, preventiva ed in corso d evento, alla popolazione. Particolare attenzione va data a chi risiede o frequenta zone a rischio accertato di inondazione o propensione alla frana. L informazione va fatta fornendo ai cittadini, sia le norme di autoprotezione che gli elementi utili della pianificazione di emergenza comunale quali ad esempio i riferimenti comunali di protezione civile, i siti destinati all eventuale ricovero della popolazione e le eventuali vie di fuga. Dalla Pagina di Protezione Civile del sito Internet della Regione Liguria è disponibile il link ad un sito web in continuo aggiornamento denominato LA PAGINA DEI SEMAFORI che riporta: la situazione relativa allo stato di ALLERTA METEO regionale sotto forma di segnalazione semaforica, l informativa circa l evoluzione dell evento stesso, gli elementi di monitoraggio, la documentazione di base per capire il significato dell allerta e la scheda comunale d emergenza ( Si ricorda che la compilazione e l aggiornamento della Scheda di emergenza alluvionale e/o idrogeologica in caso di evento conclamato o di allerta 2 sono obbligatori (La scheda in formato pdf è scaricabile sia dalla citata PAGINA DEI SEMAFORI sia dalla pagina di protezione civile del sito regionale). A partire dall anno 2002 in numerosi Comuni liguri è operativo un dispositivo sperimentale di segnalazione di ALLERTA idrometeorologica attivato direttamente, via radio, dalla Regione Liguria. Detto dispositivo di tipo semaforico, segnala direttamente alla popolazione il livello di ALLERTA emesso dalla Regione con due colori diversi (giallo e rosso). 3. La CARTOGRAFIA DELLE CRITICITA, è derivata dai piani di bacino per le finalità specifiche di Protezione Civile ed offre gli elementi conoscitivi di base per ogni azione di protezione civile. E ormai noto infatti che tali azioni, strutturate su diversi livelli devono basarsi su scenari di disastro probabili o possibili. Gli scenari di disastro permettono di definire la sequenza delle azioni che debbono essere

5 intraprese, soprattutto in sede comunale, a fini di prevenzione e di gestione dell evento traguardando principalmente la tutela della pubblica e privata incolumità. La procedura regionale prevede uno specifico riferimento alle classi di criticità riportate in cartografia: si raccomanda perciò di leggere la procedura facendo riferimento alla cartografia (LIBRO BLU o la pagina di protezione civile del sito regionale). Il Comune, per la redazione degli scenari di disastro necessari alla pianificazione comunale e per altre attività di competenza di protezione civile deve integrare, a suo uso, le mappe di criticità regionali con le mappe di rischio provinciali e con le informazioni disponibili in sede locale al fine di dettagliare opportunamente a scala locale le informazioni fornite dalla cartografia. 4. La PIANIFICAZIONE COMUNALE DI EMERGENZA consiste nella predisposizione dei piani di prevenzione ed intervento operativo in previsione od in caso di evento, a livello comunale o sovracomunale (piani intercomunali). Anche gli indirizzi della pianificazione di emergenza ricompresi nel documento LINEE GUIDA PER LA PIANIFICAZIONE COMUNALE DI EMERGENZA sono stati approvati dalla Giunta regionale col provvedimento n. 877 del 6 Agosto 2004, pubblicati (LIBRO BLU o la pagina di protezione civile del sito regionale) e trasmessi a tutti i Comuni della Liguria per gli sviluppi di competenza del Sindaco. Si ricorda che in forza del disposto di cui all Art. 6 comma 1 lettera c) della L.R. n. 9/2000 la redazione del piano comunale di emergenza riveste carattere di obbligatorietà per ogni Comune della Liguria e che l assenza di tale strumento oltre ad assumere aspetti di inadempienza può comportare possibili conseguenze di rilevanza penale. 5. Il VOLONTARIATO è componente del Servizio Nazionale della Protezione Civile e quindi il Sindaco, per fronteggiare situazioni di pericolo incombente ovvero per superare stati di emergenza locale, anche non necessariamente collegati alle emissioni regionali di ALLERTA, può attivare il Volontariato, informandone contestualmente la Regione e la Prefettura competente per territorio. A livello provinciale le Prefetture liguri attivano il Volontariato secondo necessità utilizzando prioritariamente i ruoli di coordinamento assicurati dai Referenti provinciali del Volontariato e dandone contestuale comunicazione al Settore regionale di Protezione Civile. A livello regionale il Settore Protezione Civile ed Emergenza assicura il coordinamento generale del Volontariato ed i rapporti con la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione

6 Civile anche ai fini della dislocazione di risorse umane regionali od extraregionali. In caso di emissione dello stato di ALLERTA 2 lo scrivente Settore provvede direttamente a richiedere al Dipartimento della Protezione Civile l attivazione dei benefici di cui al DPR n. 194/ Per la DENUNCIA DI DANNO OCCORSO in occasione di calamità o catastrofi ingenerate da eventi alluvionali, così come per altri eventi di rilevanza regionale, vige la normativa di cui alla deliberazione G.R. n. 221 del 15/02/05 alla quale ogni Ente locale è tenuto ad attenersi. Si ricorda che il Settore Protezione Civile ed Emergenza: risponde ordinariamente ai numeri telefonici , , e telefax e ; assicura la reperibilità H 24 tutti i giorni dell anno attraverso il Centralino regionale al numero ; fornisce il presidio H 24 della Struttura qualora l evento in corso o il livello di Allerta ne imponga la necessità. Nel convincimento della condivisione degli obiettivi auguro a tutti un buon lavoro. Distinti saluti. L Assessore Giancarlo Cassini

Centro Funzionale Monitoraggio Rischi di Regione Lombardia

Centro Funzionale Monitoraggio Rischi di Regione Lombardia Comuni, Provincia e Prefettura: per un coordinamento di conoscenze, competenze e responsabilità Villa Recalcati Varese 12 settembre 2015 Centro Funzionale Monitoraggio Rischi di Regione Lombardia Attività

Dettagli

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 04/10/2012

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 04/10/2012 135 4 0 - DIREZIONE CITTA' SICURA - SETTORE PROTEZIONE CIVILE, PUBBLICA INCOLUMITA' E VOLONTARIATO ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD-2012-280 DATA 04/10/2012 OGGETTO: TEMPORANEE LIMITAZIONI D USO IN OCCASIONE

Dettagli

Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto

Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto Segreteria Regionale Lavori Pubblici Servizio Protezione Civile Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto Normativa di riferimento e iter costitutivo Relatore: dott. Maurizio Mazzonetto La

Dettagli

CHI E LA PROTEZIONE CIVILE? TUTTI SIAMO LA PROTEZIONE CIVILE!!!

CHI E LA PROTEZIONE CIVILE? TUTTI SIAMO LA PROTEZIONE CIVILE!!! CHI E LA PROTEZIONE CIVILE? TUTTI SIAMO LA PROTEZIONE CIVILE!!! Gestione di un SISTEMA COMPLESSO Strutture Amministrative Componenti di P.C.: Dipartimento Nazionale P.C. Regioni Province/Città Metropolitana

Dettagli

PROCEDURA PER L'ATTIVAZIONE DEL CENTRO FUNZIONALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

PROCEDURA PER L'ATTIVAZIONE DEL CENTRO FUNZIONALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PROCEDURA PER L'ATTIVAZIONE DEL CENTRO FUNZIONALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Prot.n.(GBO/05/60714) --------------------------------------------------------------- Visti: gli articoli 117 e 118 della

Dettagli

La Protezione Civile e il Sistema Nazionale di Protezione Civile

La Protezione Civile e il Sistema Nazionale di Protezione Civile La Protezione Civile e il Sistema Nazionale di Protezione Civile Il Sistema Nazionale di P.C. è un sistema complesso e unico nell ambito della pubblica amministrazione. Viene istituito nel 1992 (Legge

Dettagli

COMUNE DI CAMAIORE Provincia di Lucca. IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE In sintesi

COMUNE DI CAMAIORE Provincia di Lucca. IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE In sintesi COMUNE DI CAMAIORE Provincia di Lucca IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE In sintesi RIFERIMENTI NORMATIVI Il Piano Comunale di Protezione Civile è stato redatto nel rispetto dell attuale normativa

Dettagli

*$702012$* DATI DEL PROTOCOLLO GENERALE C_F

*$702012$* DATI DEL PROTOCOLLO GENERALE C_F Comune di Nettuno Viale G. Matteotti, 37 00048 NETTUNO (RM) tel. 06/988891 email:ufficio.urp@comune.nettuno.roma.it http://www.comune.nettuno.roma.it DATI DEL PROTOCOLLO GENERALE *$702012$* C_F880 - -

Dettagli

Messaggi di ARPAL (Centro Funzionale)

Messaggi di ARPAL (Centro Funzionale) GESTIONE ORGANIZZATIVA E FUNZIONALE DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO METEO REGIONALE AI FINI DI PROTEZIONE CIVILE In Regione Liguria concorrono al sistema di allartamento meteo due enti: - la REGIONE LIGURIA

Dettagli

Instabilità di versante nella città di Roma

Instabilità di versante nella città di Roma Seminario tecnico Instabilità di versante nella città di Roma Il Piano Generale di Emergenza per la città di Roma Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma Parlamentino del Consiglio Superiore dei

Dettagli

la redazione delle mappe della pericolosità e del rischio alluvionale

la redazione delle mappe della pericolosità e del rischio alluvionale Verso il Piano di gestione del rischio di alluvione: la redazione delle mappe della pericolosità e del rischio alluvionale Bacini liguri Cinzia Rossi Regione Liguria - Settore Assetto del Territorio Direttiva

Dettagli

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 18/01/2017

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 18/01/2017 117 11 0 - CORPO POLIZIA MUNICIPALE - SETTORE PROTEZIONE CIVILE E COMUNICAZIONE OPERATIVA ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD-2017-9 DATA 18/01/2017 OGGETTO: MISURE DI SICUREZZA A TUTELA DELLA PUBBLICA INCOLUMITA

Dettagli

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE SCENARI DI RISCHIO RISCHIO IDROGEOLOGICO

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE SCENARI DI RISCHIO RISCHIO IDROGEOLOGICO SCENARI DI RISCHIO RISCHIO IDROGEOLOGICO OBIETTIVI SENSIBILI Si indicano, al fine di ridurre la vulnerabilità territoriale al danno, un elenco di nominativi da contattare in caso di necessità. Metodologia,

Dettagli

IL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE E LA RISPOSTA AGLI EVENTI EMERGENZIALI

IL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE E LA RISPOSTA AGLI EVENTI EMERGENZIALI IL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE E LA RISPOSTA AGLI EVENTI EMERGENZIALI SEMINARIO TECNICO RACCONTARE I DISSESTI AMBIENTALI: CHI PARLA? 2 LUGLIO 2011 SALA CORALLO PRESENTAZIONI CONTE RICCARDO REFERENTE

Dettagli

Il Sistema di protezione civile. Marina Morando Fondazione CIMA

Il Sistema di protezione civile. Marina Morando Fondazione CIMA Il Sistema di protezione civile Marina Morando Fondazione CIMA marina.morando@cimafoundation.org La Protezione Civile in pillole 1. IN ITALIA LA PROTEZIONE CIVILE È UNA FUNZIONE, NON UN AMMINISTRAZIONE.

Dettagli

10.1 Evento meteo, idrogeologico e idraulico: procedure operative standard

10.1 Evento meteo, idrogeologico e idraulico: procedure operative standard 10.1 Evento meteo, idrogeologico e idraulico: procedure operative standard ATTENZIONE Evento meteo idrogeologico, idraulico, idrogeologico per forti temporali Avviso di criticità idrogeologica e idraulica

Dettagli

MESSAGGIO DI ALLERTAMENTO

MESSAGGIO DI ALLERTAMENTO Mod. M1 REGIONE CALABRIA Settore Protezione Civile Sala Operativa Regionale MESSAGGIO DI ALLERTAMENTO Catanzaro, 09/10//2015 Prot. N. 297876/Siar PER PREVISIONI METEOROLOGICHE AVVERSE Per Avviso di Condizioni

Dettagli

PROCEDURE OPERATIVE DI FRONTE AL RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDROLOGICO, TEMPORALI FORTI, VENTO FORTE, NEVE

PROCEDURE OPERATIVE DI FRONTE AL RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDROLOGICO, TEMPORALI FORTI, VENTO FORTE, NEVE ALLEGATO 2 PROCEDURE OPERATIVE DI FRONTE AL RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDROLOGICO, TEMPORALI FORTI, VENTO FORTE, NEVE Di seguito si riportano le procedure relative agli Enti interessati dalla gestione dell

Dettagli

IL MONITORAGGIO COME STRUMENTO DI PREVISIONE E MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO

IL MONITORAGGIO COME STRUMENTO DI PREVISIONE E MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO IL MONITORAGGIO COME STRUMENTO DI PREVISIONE E MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO Dott. Roberto Oreficini Rosi http://www.protezionecivile.gov.it/ roberto.oreficini@protezionecivile.it Centro Funzionale

Dettagli

Mappe della pericolosità e del rischio di alluvione

Mappe della pericolosità e del rischio di alluvione Mappe della pericolosità e del rischio di alluvione Regione Toscana Giornata di Partecipazione e Consultazione Pubblica ai fini della Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione del

Dettagli

cav. Luigi Fasani 1 La legislazione 1970 Legge 996 Norme sul soccorso e l assistenza alle persone colpite da calamità

cav. Luigi Fasani 1 La legislazione 1970 Legge 996 Norme sul soccorso e l assistenza alle persone colpite da calamità Corso per volontari di protezione civile La legislazione di Protezione Civile Luigi Fasani La legislazione 1970 Legge 996 Norme sul soccorso e l assistenza alle persone colpite da calamità 1992 Legge 225

Dettagli

Dott.ssa Gabriella Speranza. Ancona, 11 dicembre 2015

Dott.ssa Gabriella Speranza. Ancona, 11 dicembre 2015 Dott.ssa Gabriella Speranza Ancona, 11 dicembre 2015 Il sistema di allerta nazionale consiste in: -FASE PREVISIONALE, costituita dalla valutazione della situazione meteorologica e idro-geologica attesa,

Dettagli

Nuovo Sistema di Allertamento della Regione Emilia-Romagna

Nuovo Sistema di Allertamento della Regione Emilia-Romagna Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile Nuovo Sistema di Allertamento della Regione Emilia-Romagna Clarissa Dondi Astrid Franceschetti Nicola Magagni Luca Muratori Sara Pignone Manuela

Dettagli

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA TRA. la Regione Lombardia e le Province della Lombardia PER

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA TRA. la Regione Lombardia e le Province della Lombardia PER Allegato "A" SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA TRA la Regione Lombardia e le Province della Lombardia PER l impiego del volontariato di protezione civile nella prevenzione del rischio idrogeologico 1 PROTOCOLLO

Dettagli

SCHEDE DOCUMENTALI NORMATIVA EUROPEA NORMATIVA STATALE

SCHEDE DOCUMENTALI NORMATIVA EUROPEA NORMATIVA STATALE SD 0.1 COMPENDIO DI NORME E LEGGI DI PROTEZIONE CIVILE NORMATIVA EUROPEA Risoluzione 2002/C 43/01 Cooperazione in materia di formazione nel settore della protezione civile NORMATIVA STATALE Legge 8 dicembre

Dettagli

RETE REGIONALE DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA REGIONALE DI POTENZIAMENTO

RETE REGIONALE DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA REGIONALE DI POTENZIAMENTO ALLEGATO 2 RETE REGIONALE DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA REGIONALE DI POTENZIAMENTO 2000-2011 REQUISITI MINIMI PER IL FUNZIONAMENTO DEI CENTRI UNIFICATI PROVINCIALI CUP AI FINI DEL CONCORSO

Dettagli

Dipartimento della protezione civile Titti Postiglione Ufficio Volontariato, formazione e comunicazione

Dipartimento della protezione civile Titti Postiglione Ufficio Volontariato, formazione e comunicazione Il Servizio nazionale della protezione civile Dipartimento della protezione civile Titti Postiglione Ufficio Volontariato, formazione e comunicazione COSA E LA PROTEZIONE CIVILE? Con protezione civile

Dettagli

Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.) (ART.1 D.L. 180/98 CONVERTITO CON MODIFICHE CON LA L.267/98 E SS.MM.II.

Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.) (ART.1 D.L. 180/98 CONVERTITO CON MODIFICHE CON LA L.267/98 E SS.MM.II. REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente DIPARTIMENTO REGIONALE DELL AMBIENTE Servizio 3 "ASSETTO DEL TERRITORIO E DIFESA DEL SUOLO (P.A.I.) (ART.1 D.L.

Dettagli

ANGELA NADIA SULIS REGIONE LOMBARDIA PROTEZIONE CIVILE

ANGELA NADIA SULIS REGIONE LOMBARDIA PROTEZIONE CIVILE La DIRETTIVA PCM 8 LUGLIO 2014 «indirizzi operativi inerenti l'attività di protezione civile nell'ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe» e la pianificazione di emergenza comunale ANGELA

Dettagli

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 17/02/2012

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 17/02/2012 135 4 0 - DIREZIONE CITTA' SICURA - SETTORE PROTEZIONE CIVILE, PUBBLICA INCOLUMITA' E VOLONTARIATO ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD-2012-49 DATA 17/02/2012 OGGETTO: ESPOSIZIONE TARGA IDENTIFICATIVA DELL AMMINISTRATORE

Dettagli

Mappe della pericolosità e del rischio di alluvione

Mappe della pericolosità e del rischio di alluvione Regione Toscana Arezzo 13 settembre 2013 Le attività della Regione Toscana in attuazione della direttiva 2007/60 CE e del D.Lgs 49/2010 Beatrice Mengoni Settore Prevenzione del Rischio Idraulico e Idrogeologico

Dettagli

ANNO FORMATIVO 2011 DI PROTEZIONE CIVILE

ANNO FORMATIVO 2011 DI PROTEZIONE CIVILE ANNO FORMATIVO 2011 DI PROTEZIONE CIVILE SEMINARIO FORMATIVO SULLA PROTEZIONE CIVILE (tipologia D della D.G.R. n. 8/4036) Programma SEDE DEL CORSO: Alzano Lombardo (BG) Auditorium comunale Piazza caduti

Dettagli

I Piani di Protezione Civile. Campi scuola

I Piani di Protezione Civile. Campi scuola I Piani di Protezione Civile Campi scuola Anch io sono la protezione civile Organizzazione operativa del sistema di protezione civile LIVELLO NAZIONALE Comitato Operativo Commissione Grandi Rischi Sala

Dettagli

Il Servizio Meteorologico di ARPA Lombardia nel sistema regionale di Protezione Civile

Il Servizio Meteorologico di ARPA Lombardia nel sistema regionale di Protezione Civile Il Servizio Meteorologico di ARPA Lombardia nel sistema regionale di Protezione Civile Mauro Valentini «Le attività di ARPA in materia di sicurezza e gestione dei rischi per l ambiente» Servizio Meteorologico

Dettagli

Prepariamo le Comunità e diamo risposta a emergenze e disastri

Prepariamo le Comunità e diamo risposta a emergenze e disastri Prepariamo le Comunità e diamo risposta a emergenze e disastri Obiettivo III - Prepariamo le comunità e diamo risposta a emergenza e disastri ARGOMENTI DELLA LEZIONE Obiettivi specifici dell Area III Attività

Dettagli

COMUNE DI BADIA POLESINE. SETTORE TECNICO Ufficio Protezione Civile

COMUNE DI BADIA POLESINE. SETTORE TECNICO Ufficio Protezione Civile COMUNE DI BADIA POLESINE SETTORE TECNICO Ufficio Protezione Civile REGOLAMENTO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 3 del 06/02/2008 Modificato con deliberazione

Dettagli

IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE e I SERVIZI ESSENZIALI CONVEGNO ABI Basilea 3 Risk and Supervision 2014

IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE e I SERVIZI ESSENZIALI CONVEGNO ABI Basilea 3 Risk and Supervision 2014 IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE e I SERVIZI ESSENZIALI CONVEGNO ABI Basilea 3 Risk and Supervision 2014 1 Il Servizio Nazionale di Protezione Civile Protezione Civile e Servizi essenziali: casi studio

Dettagli

PROGETTO STRATEGICO STRADA

PROGETTO STRATEGICO STRADA PROGETTO STRATEGICO STRADA STRATEGIE COMUNI DI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI PER LA GESTIONE DEI RISCHI NATURALI NEL TERRITORIO TRANSFRONTALIERO REGIONE LOMBARDIA REPUBBLICA E CANTONE TICINO REGIONE

Dettagli

COMUNE di SPINEA. Assessorato alla Protezione Civile

COMUNE di SPINEA. Assessorato alla Protezione Civile COMUNE di SPINEA Assessorato alla Protezione Civile INDICE 1 Eventi a rilevante impatto locale 1.1 Premessa su gli eventi a rilevante impatto locale 2 Pianificazione di un evento a rilevante impatto locale

Dettagli

Giunta Regionale della Campania. Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 37 del 01 agosto 2005

Giunta Regionale della Campania. Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 37 del 01 agosto 2005 Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 37 del 01 agosto 2005 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 08 luglio 2005 - Deliberazione N. 870 - Area Generale di Coordinamento Ecologia, Tutela

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE n 182

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE n 182 C I T T A D I C A M O G L I C I T T A M E T R O P O L I T A N A D I G E N O V A COPIA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE n 182 OGGETTO: Atto di indirizzo per procedure nuovo sistema di Allerta meteo.

Dettagli

AGGIORNAMENTO. Le normative. dal 2008 al 2015

AGGIORNAMENTO. Le normative. dal 2008 al 2015 AGGIORNAMENTO Le normative dal 2008 al 2015 Coordinamento dei soccorsi L. 26 febbraio 2011 n. 10 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, recante proroga di

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA COMUNALE (Piano di Protezione Civile)

PIANO DI EMERGENZA COMUNALE (Piano di Protezione Civile) Scenari di rischio predefiniti e procedure per l attivazione e l intervento delle Strutture di, delle Strutture Operative Comunali e di Supporto Il Piano di Emergenza Comunale: Di cosa si compone il Piano:

Dettagli

Esercitazione Rischio Sismico

Esercitazione Rischio Sismico Esercitazione Rischio Sismico Mugello - Val di Sieve 22 e 23 ottobre 2010 Provincia di Firenze premessa Il territorio provinciale è stato interessato da numerosi eventi sismici, alcuni dei quali disastrosi

Dettagli

REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 49 del 21 ottobre 2015 CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI...

Dettagli

Il Sistema di Allertamento Nazionale e Previsioni per l estate 2016 Luca Delli Passeri

Il Sistema di Allertamento Nazionale e Previsioni per l estate 2016 Luca Delli Passeri Il Sistema di Allertamento Nazionale e Previsioni per l estate 2016 Luca Delli Passeri Il Sistema di Allertamento Nazionale 2 Sarno 98 Soverato 2000 Direttiva 27.02.2004 Legge 100 2012 Centro Funzionale

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE (L.R. 16/2004 TESTO UNICO DI PROTEZIONE CIVILE )

REGOLAMENTO COMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE (L.R. 16/2004 TESTO UNICO DI PROTEZIONE CIVILE ) COMUNE DI CROSIO DELLA VALLE (Provincia di Varese) REGOLAMENTO COMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE (L.R. 16/2004 TESTO UNICO DI PROTEZIONE CIVILE ) Approvato con

Dettagli

Piano di Emergenza Comunale. Comune di Fano Assessorato ai Lavori Pubblici, Beni Monumentali, Protezione Civile

Piano di Emergenza Comunale. Comune di Fano Assessorato ai Lavori Pubblici, Beni Monumentali, Protezione Civile Piano di Emergenza Comunale Comune di Fano Assessorato ai Lavori Pubblici, Beni Monumentali, Protezione Civile Argomenti della discussione L obiettivo della presentazione è la definizione del sistema di

Dettagli

3. b) MODELLO DI INTERVENTO E PROCEDURE rischio vulcanico

3. b) MODELLO DI INTERVENTO E PROCEDURE rischio vulcanico 3. b) MODELLO DI INTERVENTO E PROCEDURE rischio vulcanico Le attività comunali in materia di Rischio Vulcanico Nella parte del piano dedicata alla descrizione dei singoli rischi a cui il territorio è esposto

Dettagli

Comitato Provinciale di Protezione Civile

Comitato Provinciale di Protezione Civile Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia Comitato Provinciale di Protezione Civile SETTORE VIII servizio protezione civile dirigente arch, Giacomo Consoli Regolamento del Comitato Provinciale di Protezione

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA

PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTSA PR L ATTUAZION DL PIANO DI SICURZZA D INTRVNTI DI PROTZION CIVIL IN AMBITO AUTOSTRADAL STRADAL NLLA RGION LIGURIA LA RGION LIGURIA. rappresentata da TRA LA PRFTTURA DI GNOVA LA PRFTTURA

Dettagli

COMUNE DI AMENO REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE

COMUNE DI AMENO REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n 15 del 30/03/2006 Pagina 1 di 5 13 novembre 2013 REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA

Dettagli

Verbale di Deliberazione del Commissario straordinario con i poteri del Consiglio comunale. n. 28 dd

Verbale di Deliberazione del Commissario straordinario con i poteri del Consiglio comunale. n. 28 dd Deliberazione n. 28 dd.25.02.2015 Pagina 1 di 6 COMUNE DI SAN LORENZO DORSINO Provincia di Trento Verbale di Deliberazione del Commissario straordinario con i poteri del Consiglio comunale n. 28 dd. 25.02.2015

Dettagli

REGIONE ABRUZZO PARTNER N.4

REGIONE ABRUZZO PARTNER N.4 LIFE14 CCA/IT/001280 PRIMES Preventing flooding RIsks by Making resilient communities REGIONE ABRUZZO PARTNER N.4 Francesca Molinari, Antonio Iovino Ancona, 24 febbraio 2015 La Protezione Civile della

Dettagli

Secondo ciclo di incontri di consultazione pubblica Focal Point: VERONA Bacini idrografici di riferimento: Adige, Fissero Tartaro - Canalbianco

Secondo ciclo di incontri di consultazione pubblica Focal Point: VERONA Bacini idrografici di riferimento: Adige, Fissero Tartaro - Canalbianco Secondo ciclo di incontri di consultazione pubblica Focal Point: VERONA Bacini idrografici di riferimento: Adige, Fissero Tartaro - Canalbianco Le azioni previsionali e di monitoraggio della Protezione

Dettagli

- Corso di Base per Volontari di Protezione Civile -

- Corso di Base per Volontari di Protezione Civile - Organizzazione Operativa LIVELLO COMUNALE, PROVINCIALE E REGIONALE C.M.R. - Corso di Base per Volontari di Protezione Civile - PERCORSO UNIFICATO Argomenti della Lezione: - Emergenza - Il Comune - L intercomunale

Dettagli

RELAZIONE C. Subrelazione C3 Mansionario Sindaco. Mod. 09 MASTERPEC rc3 r02

RELAZIONE C. Subrelazione C3 Mansionario Sindaco. Mod. 09 MASTERPEC rc3 r02 RELAZIONE C Subrelazione C3 Mansionario Sindaco Mod. 09 MASTERPEC rc3 r02 SINDACO Secondo quanto previsto dalla Legge 225/92, il Sindaco è l autorità comunale di protezione civile. Al verificarsi dell

Dettagli

Piano regionale delle emergenze e Piano Comunale di emergenza. Azzano Decimo

Piano regionale delle emergenze e Piano Comunale di emergenza. Azzano Decimo Piano regionale delle emergenze e Piano Comunale di emergenza Azzano Decimo PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE Servizio tecnico-scientifico Nucleo operativo piani di emergenza Obiettivo 2014 della Protezione

Dettagli

LICEO STATALE SANDRO PERTINI

LICEO STATALE SANDRO PERTINI LICEO STATALE SANDRO PERTINI Liceo Linguistico - Liceo delle Scienze Umane (con Opzione Economico-Sociale) Liceo Musicale e Coreutico Sez. Musicale Via C. Battisti, 5-16145 Genova - Corso Magenta, 2 A

Dettagli

Oggetto: Nomina del Referente Sanitario Regionale (RSR) per le grandi emergenze.

Oggetto: Nomina del Referente Sanitario Regionale (RSR) per le grandi emergenze. Il Presidente Oggetto: Nomina del Referente Sanitario Regionale (RSR) per le grandi emergenze. VISTO lo Statuto Speciale per la Sardegna e le relative norme di attuazione; VISTA la legge regionale 7 gennaio

Dettagli

PIANO EMERGENZA NEVE

PIANO EMERGENZA NEVE Comunità montana dell aniene UFFICIO DI PROTEZIONE CIVILE PIANO EMERGENZA NEVE 2012-13 Indice: 1. PREMESSA 2. SCOPI DEL PIANO 3. FASI DI INTERVENTO MISURE PREVENTIVE 4. LIMITAZIONI DELLA VIABILITA 5. ATTIVAZIONE

Dettagli

Il Sistema Nazionale di Protezione Civile. Campi scuola Anch io sono la protezione civile

Il Sistema Nazionale di Protezione Civile. Campi scuola Anch io sono la protezione civile Il Sistema Nazionale di Protezione Civile Campi scuola Anch io sono la protezione civile Che cos è la Protezione Civile? Con il termine protezione civile si intendono le attività messe in campo dallo Stato

Dettagli

INDICAZIONI PER IL COORDINAMENTO OPERATIVO DI EMERGENZE COMPLESSE. 20 MARZO 2015 arch. Stefania Renzulli

INDICAZIONI PER IL COORDINAMENTO OPERATIVO DI EMERGENZE COMPLESSE. 20 MARZO 2015 arch. Stefania Renzulli INDICAZIONI PER IL COORDINAMENTO OPERATIVO DI EMERGENZE COMPLESSE 20 MARZO 2015 arch. Stefania Renzulli 1 Il Sistema Nazionale della protezione civile Ai sensi della legge n. 225 del 1992, come riformata

Dettagli

Il sistema regionale di protezione civile. Giovanni Caldiroli U.O. Protezione Civile Regione Lombardia Milano, giugno 2011

Il sistema regionale di protezione civile. Giovanni Caldiroli U.O. Protezione Civile Regione Lombardia Milano, giugno 2011 Il sistema regionale di protezione civile Giovanni Caldiroli U.O. Protezione Civile Regione Lombardia Milano, giugno 2011 Sommario L evoluzione del sistema di protezione civile La legge 225/92 Il ruolo

Dettagli

Protezione Civile Centro Funzionale Regionale

Protezione Civile Centro Funzionale Regionale Protezione Civile Centro Funzionale Regionale H2.0: acqua in rete a Roma3 ROMA, Aprile 2013 Piena 1915 Ing. Francesco Mele ORGANIGRAMMA PROTEZIONE CIVILE REGIONE LAZIO Direzione Regionale Protezione Civile

Dettagli

PROCEDURE OPERATIVE PER L ATTIVAZIONE IN EMERGENZA DELLE ASSOCIAZIONI/ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI BIELLA

PROCEDURE OPERATIVE PER L ATTIVAZIONE IN EMERGENZA DELLE ASSOCIAZIONI/ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI BIELLA Approvato con DGP 466 del 3/11/2003 Premessa: PROCEDURE OPERATIVE PER L ATTIVAZIONE IN EMERGENZA DELLE ASSOCIAZIONI/ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI BIELLA Per una

Dettagli

La Protezione civile in Liguria

La Protezione civile in Liguria La Protezione civile in Liguria Relatore: ing. Stefano Vergante IL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE Legge «Del Rio» n 56/2014 LR n 15/2015 DDL «Braga» e referendum costituzionale La Protezione Civile in Liguria

Dettagli

La Previsione delle Frane in Emilia-Romagna a breve e lungo termine

La Previsione delle Frane in Emilia-Romagna a breve e lungo termine La Previsione delle Frane in Emilia-Romagna a breve e lungo termine Marco Pizziolo, Giampiero Gozza Regione Emilia-Romagna - Servizio Geologico, sismico e dei Suoli Alcuni dati riassuntivi: 70.000 frane

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI

CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DELIBERA IN DATA 27/10/2009, n 64 OGGETTO: Parere in ordine D.L. n.488 del 29/9/2009 "Nuova disciplina

Dettagli

INDICE GENERALE DEL PROGRAMMA PROVINCIALE DI PREVISIONE E PREVENZIONE DEI RISCHI (l indice non deve ritenersi esaustivo ma esemplificativo)

INDICE GENERALE DEL PROGRAMMA PROVINCIALE DI PREVISIONE E PREVENZIONE DEI RISCHI (l indice non deve ritenersi esaustivo ma esemplificativo) INDICE GENERALE DEL PROGRAMMA PROVINCIALE DI PREVISIONE E PREVENZIONE DEI RISCHI (l indice non deve ritenersi esaustivo ma esemplificativo) 1. INQUADRAMENTO GENERALE 1.1. inquadramento territoriale 1.2.

Dettagli

Piano di Emergenza Provinciale Rischio Sismico

Piano di Emergenza Provinciale Rischio Sismico Piano di Emergenza Provinciale Rischio Sismico Presentazione 28 aprile 2016 (Sala Fiorino Soldi) A cura di: Daniele Corbari Elena Milanesi Filippo Cipolla La Provincia di Cremona, ha in essere sei pianificazioni

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. - la legge 24 febbraio 1992 n 225 Istituzione del servizio nazionale della Protezione Civile ;

LA GIUNTA REGIONALE. - la legge 24 febbraio 1992 n 225 Istituzione del servizio nazionale della Protezione Civile ; O GG E TTO : Eventi emergenziali che hanno colpito il territorio ligure da Ottobre 2008 ad Aprile 2009, Quadro Generale del Danno Occorso. Stanziamento di Euro 4.500.000,00 per le Amministrazioni Provinciali.

Dettagli

L AS A S S I S ST S EN E Z N A A A L A LA A PO P P O O P L O AZ A ION O E N E VU V L U NE N R E A R B A I B LE

L AS A S S I S ST S EN E Z N A A A L A LA A PO P P O O P L O AZ A ION O E N E VU V L U NE N R E A R B A I B LE VULNERABILITA MENTALE: GESTIONE DEL SOCCORSO E MISURE DI PREVENZIONE INCENDI L ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE VULNERABILE FABIO CICILIANO Foligno, 13 Marzo 2014 Perché? Il Servizio Nazionale di Protezione

Dettagli

Normativa di riferimento. LEGGE 24/02/1992 n. 225 D. LGS. 31/03/1998 n. 112 LEGGE REGIONALE 17/02/2000 n. 9 Linee Guida Regionali

Normativa di riferimento. LEGGE 24/02/1992 n. 225 D. LGS. 31/03/1998 n. 112 LEGGE REGIONALE 17/02/2000 n. 9 Linee Guida Regionali Andrea Rimassa Comune di Genova Ufficio Programmazione e Volontariato di Protezione Civile Settore Protezione Civile, Pubblica Incolumità e Volontariato PREPARIAMOCI ALLA PANDEMIA Genova, 16 Luglio 2009

Dettagli

Il servizio di protezione civile

Il servizio di protezione civile Le strutture e l organizzazione della protezione civile in Italia e in Lombardia ARCH. FRANCESCO STUCCHI Monza 4 Dicembre 2014 Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia

Dettagli

iniziative volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita(art.5 L.100/2012).

iniziative volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita(art.5 L.100/2012). COLLEGIO DEI GEOMETRI E DEI GEOMETRI LAUREATI CORSO BASE DI PROTEZIONE CIVILE PERUGIA, 19 GENNAIO 2016 Geom. Maurizio Santantoni ATTIVITA DI PROTEZIONE CIVILE L. 225/92 (legge quadro) art. 3 così modificato

Dettagli

RISCHIO METEO NEVE/GELO

RISCHIO METEO NEVE/GELO RISCHIO METEO NEVE/GELO Evento: PREVEDIBILE Fase: ATTENZIONE / PREALLARME / EMERGENZA FASE DI ATTENZIONE Il Comune riceve dal Centro Funzionale Decentrato (CFD) di Mestre il messaggio di avverse condizioni

Dettagli

LA NUOVA APP OPERATIVA CFR Toscana della REGIONE TOSCANA di supporto al Sistema Regionale di ALLERTAMENTO di cui alla DGRT 395/2015

LA NUOVA APP OPERATIVA CFR Toscana della REGIONE TOSCANA di supporto al Sistema Regionale di ALLERTAMENTO di cui alla DGRT 395/2015 Firenze 6 dicembre 2016 LA NUOVA APP OPERATIVA CFR Toscana della REGIONE TOSCANA di supporto al Sistema di ALLERTAMENTO di cui alla DGRT 395/2015 DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO E PROTEZIONE CIVILE SETTORE

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA. Per l istituzione del Registro Provinciale degli Assistenti Familiari ( D.G.R.n 287 del 31/03/2006)

PROTOCOLLO D'INTESA. Per l istituzione del Registro Provinciale degli Assistenti Familiari ( D.G.R.n 287 del 31/03/2006) PROTOCOLLO D'INTESA Per l istituzione del Registro Provinciale degli Assistenti Familiari ( D.G.R.n 287 del 31/03/2006) L anno., il giorno del mese di, presso la Sede della Provincia della Spezia, sita

Dettagli

PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI PROTOCOLLO DI INTESA SULLA COLLABORAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVITA CONNESSE

PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI PROTOCOLLO DI INTESA SULLA COLLABORAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVITA CONNESSE PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI PROTOCOLLO DI INTESA SULLA COLLABORAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVITA CONNESSE o O o PREMESSO che la legge n.225/92, istitutiva del

Dettagli

Comune di Lavagna RISCHIO MAREGGIATE- TSUNAMI. Procedura di gestione dell emergenza derivante da mareggiate/tsunami. Premessa.

Comune di Lavagna RISCHIO MAREGGIATE- TSUNAMI. Procedura di gestione dell emergenza derivante da mareggiate/tsunami. Premessa. RISCHIO MAREGGIATE- TSUNAMI Comune di Lavagna Procedura di gestione dell emergenza derivante da mareggiate/tsunami Premessa. Gli abitanti residenti/presenti in aree limitrofe o adiacenti alla costa si

Dettagli

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE UFFICIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE APPENDICE 1 SCHEMA MODELLI SEGNALAZIONE (MOD. A - Segnalazione) Data Ora Il giorno alle ore ci è stato segnalato che: in Comune

Dettagli

Alcune realtà Regionali: Sicilia. Giovanni Pantaleo (Coordinatore Commissione Urbanistica Ordine Regionale Geologi di Sicilia)

Alcune realtà Regionali: Sicilia. Giovanni Pantaleo (Coordinatore Commissione Urbanistica Ordine Regionale Geologi di Sicilia) Alcune realtà Regionali: Sicilia Giovanni Pantaleo (Coordinatore Commissione Urbanistica Ordine Regionale Geologi di Sicilia) Riferimenti normativi regionali in tema di pianificazione e gestione del territorio

Dettagli

Microzonazione sismica nella Regione Marche: finalità, criteri ed applicazioni alla Legge Urbanistica regionale

Microzonazione sismica nella Regione Marche: finalità, criteri ed applicazioni alla Legge Urbanistica regionale Microzonazione sismica nella Regione Marche: finalità, criteri ed applicazioni alla Legge Urbanistica regionale Pierpaolo Tiberi Regione Marche Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per

Dettagli

Distretto Sociosanitario 1 Ventimigliese PROTOCOLLO D'INTESA

Distretto Sociosanitario 1 Ventimigliese PROTOCOLLO D'INTESA Provincia di Imperia Distretto Sociosanitario 1 Ventimigliese Distretto Sociosanitario 2 Sanremese Distretto Sociosanitario 3 Imperiese PROTOCOLLO D'INTESA Per l istituzione del Registro Pubblico Provinciale

Dettagli

GESTIONE DEL CONSEGUENTE AI. da parte del sistema di allerta della Regione del Veneto

GESTIONE DEL CONSEGUENTE AI. da parte del sistema di allerta della Regione del Veneto GESTIONE DEL RISCHIO METEO-IDROGEOLOGICO CONSEGUENTE AI TEMPORALI FORTI da parte del sistema di allerta della Regione del Veneto Giugno 2016 Dott. Vincenzo Sparacino LA SCALETTA Iter costitutivo CFD Veneto

Dettagli

Delegato Nazionale CRI per le attività di emergenza Roberto Antonini

Delegato Nazionale CRI per le attività di emergenza Roberto Antonini Delegato Nazionale CRI per le attività di emergenza Roberto Antonini Il nuovo regolamento nasce dalla necessità di disporre di una nuova disciplina che affronti i mille aspetti della preparazione e della

Dettagli

DELIBERA GIUNTA REGIONALE

DELIBERA GIUNTA REGIONALE Disposizioni in attuazione dell art. 3 bis della Legge n.225/1992 così come integrata alla Legge n.100/2012, e della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27.02.2004 Sistema di Allertamento

Dettagli

Decreto del Presidente

Decreto del Presidente REGIONE LAZIO Dipartimento Direzione Regionale DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO PROTEZIONE CIVILE Decreto del Presidente N. T00003 del 23/01/2013 Proposta n. 27495 del 31/12/2012 Oggetto: Attivazione

Dettagli

Comune di Scanzorosciate PIANO DI EMERGENZA COMUNALE SD 3.a.1 SCHEDE DOCUMENTALI 1 PROCEDURA DI ALLERTAMENTO DI REGIONE LOMBARDIA

Comune di Scanzorosciate PIANO DI EMERGENZA COMUNALE SD 3.a.1 SCHEDE DOCUMENTALI 1 PROCEDURA DI ALLERTAMENTO DI REGIONE LOMBARDIA SD 3.a.1 PREANNUNCIO E ALLERTAMENTO METEOROLOGICO - CONDIZIONI METEO AVVERSE 1 PROCEDURA DI ALLERTAMENTO DI REGIONE LOMBARDIA Attualmente, riguardo all allertamento meteorologico in Regione Lombardia,

Dettagli

Secondo ciclo di incontri di consultazione pubblica Focal Point: BELLUNO / TREVISO Bacini di riferimento: Piave, Sile, Pianura tra Livenza e Piave

Secondo ciclo di incontri di consultazione pubblica Focal Point: BELLUNO / TREVISO Bacini di riferimento: Piave, Sile, Pianura tra Livenza e Piave Secondo ciclo di incontri di consultazione pubblica Focal Point: BELLUNO / TREVISO Bacini di riferimento: Piave, Sile, Pianura tra Livenza e Piave Le azioni previsionali e di monitoraggio della Protezione

Dettagli

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE COMITATO ISTITUZIONALE DELIBERAZIONE N. 13 DEL 07 MAGGIO 2014

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE COMITATO ISTITUZIONALE DELIBERAZIONE N. 13 DEL 07 MAGGIO 2014 COMITATO ISTITUZIONALE DELIBERAZIONE N. 13 DEL 07 MAGGIO 2014 Oggetto: Comune di Cagliari Studio di compatibilità idraulica, geologica e geotecnica ai sensi dell art. 8 comma 2 delle Norme di Attuazione

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO COMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO COMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI Art. 1. (Finalità ed Ambito di applicazione) 1. II presente regolamento disciplina

Dettagli

Le misure di protezione civile

Le misure di protezione civile Piano di Gestione del rischio di alluvioni Distretto Idrografico Padano Incontri di informazione pubblica Migliorare la performance dei sistemi difensivi esistenti Le misure di protezione civile Parma,

Dettagli

Capitolo 4 Le procedure di emergenza

Capitolo 4 Le procedure di emergenza Capitolo 4 Le procedure di emergenza 1. Le fasi dell emergenza 2 2. L operatività per fasi di emergenza 3 3. La tipologia di procedure 7 4. Le procedure operative 8 Comune di Sant Antonino di Susa (TO)

Dettagli

COMUNE DI COSSATO Piazza Angiono, Cossato (BI)

COMUNE DI COSSATO Piazza Angiono, Cossato (BI) Protezione Civile C.O.M. 2 Cossato L.R. 14/04/2003, n. 7 D.P.G.R. 18/10/2004, nn. 7R e 8R REGOLAMENTO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE ART. 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO Il presente regolamento disciplina, nel

Dettagli

SCHEMA DI NORMATIVA TIPO DI UN PIANO DI BACINO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO

SCHEMA DI NORMATIVA TIPO DI UN PIANO DI BACINO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO AUTORITÀ DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE COMITATO TECNICO REGIONALE CRITERI PER L ELABORAZIONE DEI PIANI DI BACINO SCHEMA DI NORMATIVA TIPO DI UN PIANO DI BACINO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO RACCOMANDAZIONE

Dettagli

RISCHIO ARNO ESERCITAZIONE. 19-20 ottobre 2012

RISCHIO ARNO ESERCITAZIONE. 19-20 ottobre 2012 ESERCITAZIONE RISCHIO ARNO 19-20 ottobre 2012 Ufficio Protezione Civile Comune di Pisa Vicolo del Moro 2-56125 Pisa Tel. 050/910575-Fax 050/910496 www.comune.pisa.it/protciv protezionecivile@comune.pisa.it

Dettagli

Sicurezza antincendio e rischi di incidenti rilevanti

Sicurezza antincendio e rischi di incidenti rilevanti Workshop Aggiornamento delle Linee guida per la redazione dei piani regolatori portuali 16 dicembre 2014 Roma Sicurezza antincendio e rischi di incidenti rilevanti Salvatore Fiadini Premessa: - tutte le

Dettagli

Alcune realtà regionali: TRENTINO ALTOADIGE Provincia Autonoma di Bolzano

Alcune realtà regionali: TRENTINO ALTOADIGE Provincia Autonoma di Bolzano Alcune realtà regionali: TRENTINO ALTOADIGE Provincia Autonoma di Bolzano TRENTINO ALTO ADIGE TRENTINO SÜDTIROL SUPPORTI LEGISLATIVI ALLA PIANIFICAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN ALTO ADIGE dott. geologo

Dettagli