PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITA Anno scolastico 2013/2014

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1 Istituto Comprensivo Statale Sperone- Pertini Via Nicolò Giannotta n PALERMO - Tel. 091/ Fax 091/ Distretto n. 3/41 Codice PAIC8AT00X - C.F. PAIC8AT00X@istruzione.it - pec: paic8at00x@pec.istruzione.it PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITA Anno scolastico 2013/2014 PREMESSA In ambito scolastico il disagio si presenta come un esperienza vissuta dall alunno nell affrontare le diverse attività e le regole che sono proprie. Vi sono alunni che, per determinati periodi o con continuità, manifestano bisogni educativi speciali (BES) che possono avere origine fisica, biologica, fisiologica, psicologica, sociale. L alunno che presenta lacune nell apprendimento e disagi nella comunicazione e nella relazione con gli adulti, spesso mette in atto atteggiamenti provocatori, si mostra disattento e disturba il normale svolgimento delle lezioni. Tale situazione caratterizza una situazione limite tra un alunno in difficoltà nell adattarsi alla scuola e una scuola in difficoltà circa gli interventi e le strategie più opportune da adottare. L integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado trova i suoi fondamenti nel dettato costituzionale. In applicazione del principio di uguaglianza (art. 3) si impone alle istituzioni della Repubblica il dovere di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana. La scuola, infatti, in quanto comunità educante è necessaria non solo per sapere ma anche per crescere, attraverso l acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo costante e imprescindibile dell istruzione e della socializzazione (tratto da linee guida per l integrazione scolastica degli alunni con disabilita ). Integrazione per la nostra scuola vuol dire: 1. Organizzazione flessibile dell attività educativa e didattica anche nell articolazione delle classi, in relazione alla programmazione didattica individualizzata. 2. Conoscenza dell alunno attraverso un raccordo con la famiglia, con la scuola di provenienza e con il servizio medico - riabilitativo. Particolare

2 attenzione è rivolta alla collaborazione tra la scuola e i servizi specialistici e sociali del territorio, condizione necessaria per l esito positivo del processo d integrazione. 3. Attivazione all interno del team docenti di momenti di progettazione condivisa. Il dialogo costante e la condivisione degli obiettivi da parte della famiglia sono ritenuti elementi fondamentali per l attuazione del progetto educativo. 4. Attenzione al progetto di vita della persona fin dall inizio del percorso formativo e attivazione di forme sistematiche di orientamento, con inizio dalla prima classe della scuola secondaria di primo grado, in una concezione educativa che miri alla conoscenza di sé, degli altri, alla capacità di operare scelte, di adeguarsi al cambiamento, di lavorare in gruppo. 5. Consapevolezza della diversità come risorsa. La molteplicità delle esperienze, delle difficoltà, ma anche delle abilità diverse, costituisce per l insegnante una risorsa per la promozione delle reali possibilità di ciascuno, nella convinzione che ogni persona, pur con le proprie disabilità, è in grado di sviluppare un percorso personale che valorizzi al massimo le proprie potenzialità. 6. Riconoscimento del valore educativo di tutte le attività che stimolano la crescita corporea e psico affettiva della persona e che sono da intendere come momenti autentici di apprendimento. 7. Riconoscimento dell importanza della relazione, dello stare bene nel gruppo e nel rapporto con l insegnante. Ne consegue la cura degli spazi, dei modi e delle opportunità che facilitano scambio e conoscenza. A differenza degli alunni disabili con certificazione ai sensi della L.104/92 che godono, in ambito scolastico, della presenza in classe del docente specializzato in attività di sostegno, nel corso degli ultimi anni è aumentato il numero di alunni che presentano varie tipologie di difficoltà difficilmente certificabili ma che necessitano comunque di seguire un percorso scolastico ad hoc. Tutto ciò vincola gli insegnati curricolari nell elaborazione di strategie d intervento che possano ridurre o eliminare la negatività della situazione, individuando le cause del disagio e affrontandole in modo adeguato. La cura dei percorsi individuali di apprendimento è un obbligo professionale per gli insegnanti in base all art. 26 del vigente CCNL 2007, che impone a ciascun docente di

3 dare attuazione al POF adottandone l articolazione alle differenziate esigenze degli alunni. Le Indicazioni Nazionali, per il Curricolo della Scuola dell Infanzia e del I ciclo d Istruzione del 2012 confermano un impostazione fondata sui principi costituzionali del diritto allo studio garantito a ciascun alunno. Le Istituzioni scolastiche, pertanto, devono intervenire per poter offrire ad ogni minore la risposta personalizzata per ogni disagio. La cultura che deve vigere all interno di ogni scuola è quella dell inclusione, che prevede maggiori competenze degli insegnanti curricolari e una maggiore coscienza da parte dell intera comunità. Le varie direttive ministeriali raccomandano di assicurare il benessere allo studente, con particolare attenzione alla promozione di stili di vita positivi, sia dal punto di vista comportamentale che della cultura, della legalità e della prevenzione del bullismo e della violenza. Inoltre, è importante prevenire i disturbi dell alimentazione, favorire le attività motorie e promuovere il corretto utilizzo delle nuove tecnologie. Un ruolo di consulenza viene svolto dagli operatori dell ASP e dei servizi socio sanitari che, per la loro competenza specifica, forniscono: Consulenza preventiva. Diagnosi Funzionale (DF). Collaborano alla definizione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) di ogni alunno/a. Certificazione di DSA. Fondamentale è consentire la giusta attenzione alle dinamiche relazionali e alla dimensione comunicativa tra docenti, famiglie e alunni. DESTINATARI Alunni con BES presenti nell istituzione scolastica: Disabili con certificazione ai sensi della L.104/92. Alunni con DSA certificato ai sensi L.170/2010. Alunni con svantaggio socio-economico e disagio comportamentale/ relazionale.

4 FINALITÀ Intraprendere percorsi educativi e didattici sperimentali ed integranti, attraverso modalità coordinate d insegnamento/apprendimento, nell ottica della valorizzazione della persona. OBIETTIVI EDUCATIVI Promuovere lo sviluppo dell autonomia personale degli alunni Contribuire allo sviluppo equilibrato dell emotività e dell affettività degli alunni. Promuovere e/o potenziare le capacità sociali e comunicative di ogni alunno, l autostima e la percezione di sé. Facilitare l apprendimento degli strumenti operativi basilari. Garantire: o Il pieno diritto-dovere all educazione e all istruzione. o L uguaglianza di opportunità. o Il riconoscimento e la valorizzazione delle diversità. o Il pieno sviluppo della propria identità. o Il rispetto dei propri ritmi e stili di apprendimento. o L accoglienza, l inserimento e l appartenenza al gruppo. OBIETTIVI OPERATIVI Ridurre le difficoltà degli alunni con BES tramite appositi laboratori curricolari e extracurricolari, mirati allo sviluppo delle competenze deficitarie. Predisporre l attuazione di appositi setting logopedici all interno della scuola, da parte di personale qualificato, per gli alunni a rischio DSA che risulteranno avere maggiori difficoltà. Rafforzare la comunicazione e l unitarietà di intenti tra scuola e famiglia. Fornire supporto alle famiglie degli alunni con BES. STRUMENTI Le attività di indagine conoscitiva, recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative saranno esplicitate e formalizzate, al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese. Si predisporrà una scheda che contenga informazioni rispetto a:

5 dati anagrafici dell alunno; tipologia di disturbo; attività didattiche individualizzate; attività didattiche personalizzate; strumenti compensativi utilizzati; misure dispensative adottate; forme di verifica e valutazione personalizzate. Per gli alunni disabili ai sensi della L.104/92, sono stati definiti ed utilizzati procedure, strumenti e risorse per aiutare gli alunni disabili a compiere il loro percorso formativo, raccolto nel fascicolo personale dell alunno, strumento che documenta una serie di informazioni importanti per la realizzazione del percorso formativo e per la continuità educativa, attraverso un iter finalizzato: SEGNALAZIONE dell alunno come persona in difficoltà, effettuata ai genitori dalla scuola, attraverso comunicazioni al Coordinatore delle attività di sostegno per gli alunni disabili, alla funzione strumentale per la prevenzione della dispersione scolastica e/o Servizio Psicopedagogico di Area PROFILO DINAMICO indicativo delle caratteristiche fisiche, psichiche e socio FUNZIONALE affettive dell alunno, viene compilato dal team docente, in collaborazione con gli Specialisti del Servizio di Neuropsichiatria e con la famiglia. PIANO EDUCATIVO documento nel quale vengono descritti gli interventi PERSONALIZZATO integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno in (PEP) situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione. Il P.E.P. è redatto, congiuntamente dagli operatori sanitari individuati dalla ASL e dal personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola e, ove presente, con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico, in collaborazione con i genitori o gli esercenti la potestà parentale dell'alunno. Il P.E.P. tiene presenti i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione

6 MODELLO ORGANIZZATIVO DIDATTICO FLESSIBILE individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche. Nella definizione del P.E.P., i soggetti propongono, ciascuno in base alla propria esperienza pedagogica, medico-scientifica, di contatto, e sulla base dei dati derivanti dalla diagnosi funzionale e dal profilo dinamico funzionale, gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all'educazione, all'istruzione ed integrazione scolastica dell'alunno in situazione di handicap. Detti interventi propositivi vengono, successivamente, integrati tra di loro, in modo da giungere alla redazione conclusiva di un piano educativo che sia correlato alle disabilità dell'alunno stesso, alle sue conseguenti difficoltà e alle potenzialità dell'alunno comunque disponibili. Organizzazione di laboratori a piccoli gruppi all interno delle classi per : dare stimoli più adeguati, favorire l uso di più linguaggi, potenziare le abilità cognitive, prevenire e/o ridurre i comportamenti problematici. sviluppare le capacità di relazionarsi con gli altri, favorire l autonomia personale, promuovere la creatività, Utilizzo graduale e progressivo di metodologie e tecniche integrate, anche multimediali, per : facilitare la didattica rendendola adeguata alle esigenze individuali, accrescere l efficacia del processo insegnamentoapprendimento. Continuità educativa fra i diversi gradi di scuola per: favorire l inserimento nel nuovo ambiente, favorire la socializzazione con i nuovi insegnanti e i nuovi compagni, sviluppare la propria autostima.

7 VALUTAZIONE PASSAGGIO TRA GLI ORDINI DI SCUOLA RILEVAZIONE ANNUALE degli interventi realizzati, relativa agli interventi educativi e didattici effettivamente svolti sulla base del PEI e riferita ai progressi evidenziati in rapporto alle potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. attraverso specifiche modalità di raccordo per il passaggio degli alunni disabili al grado di scuola successivo. della situazione di partenza degli alunni disabili, tramite attività di osservazione, consultazione di materiali e documenti, colloqui, prove oggettive in ingresso, ecc.. VALUTAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA Valutazione dei processi e non solo valutazione della performance. VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI Analisi iniziale dell ambiente. Monitoraggio e verifica di ciò che si sperimenta per evidenziare la centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi. RILEVAZIONE DEGLI ALUNNI CON B.E.S. INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA I GRADO Disabili certificati ai 10 art.3 comma1 3 art.3 comma 1 1 art.3 comma 3 sensi della L.104/92 10 art.3 comma 3 2 art.3 comma 3 Alunni con DSA certificato Alunni con svantaggio socioeconomico e disagio comportamentale/ relazionale

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