Pericoli oggettivi e soggettivi. Sergio Pistolesi Pontedera 30/05/2013 Estratto per gentile concessione da Is Paolo Venturini Viareggio 16/05/2013

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1 Pericoli oggettivi e soggettivi Sergio Pistolesi Pontedera 30/05/2013 Estratto per gentile concessione da Is Paolo Venturini Viareggio 16/05/2013

2 Caratteristiche Pericoli oggettivi: eventi, quasi sempre naturali, riferibili all'ambiente in cui andiamo a praticare la nostra attività.

3 Caratteristiche Pericoli soggettivi: eventi, provocati dal comportamento umano, che svolgendo la propria attività, mette a rischio se stesso ed altre persone.

4 L'unica regola non scritta, a cui dovremmo dare ascolto è quella che siamo noi che dobbiamo adattarci alla montagna, e non il contrario. Non esiste la montagna assassina, come riportano i notiziari in caso di incidenti.

5 Oggettivi Scarsa visibilità: nebbia o nuvole. Vento: non solo per gli effetti sul corpo. Pioggia: grandine o neve. Fulmini Vetrato Caduta sassi

6 Scarsa visibilità In caso di cattiva visibilità, oltre a diminuire la nostra percezione del pericolo, vengono alterate le normali condizioni psicologiche, le quali influenzano negativamente la prestazione.

7 Scarsa visibilità In ogni caso non bisogna perdere di vista la nostra attuale posizione, e cercare ogni volta che le condizioni lo consentono di aggiornare tale ricordo. Sono possibili diverse tecniche di soccorso, attraverso l'uso di bussola e cartina piuttosto che apparecchi GPS. La cosa più pericolosa è quella di procedere senza una ragionevole certezza di muoversi nella direzione giusta.

8 Vento In presenza di vento, la temperatura che viene percepita dal nostro corpo, subisce una alterazione in relazione all'aumento dell'evaporazione delle piccole gocce di acqua naturalmente presenti sulla nostra pelle. A parità di altre condizioni,la differenza tra la temperatura reale e quella percepita, risulterà maggiore, in funzione della velocità del vento e della quantità di acqua a contatto con la pelle.

9 Vento Un altro fattore di rischio legato alla presenza di vento, è la difficoltà di comunicazione tra i componenti della cordata. Tutti i normali comandi che vengono impartiti durante la progressione, risultano non attuabili. Esistono diversi metodi per cercare di ovviare a tale situazione.

10 Pioggia I pericoli in caso di pioggia sono: Aumento della percezione di freddo, casi di ipotermia sono legati al fatto di indossare indumenti umidi. La roccia umida diventa più scivolosa. Altro importante fattore di rischio è la diminuita capacita della corda bagnata a trattenere voli importanti.

11 Fulmini Nel caso in cui un fulmine colpisce il suolo, dal punto di impatto si forma un campo elettrico di forma circolare, con intensità decrescente a mano a mano che ci si allontana, tipico esempio sono le onde che increspano l'acqua dopo il lancio di un sasso. La differenza di potenziale elettrico tra due punti (onde) è proporzionale alla loro distanza.

12 Fulmini Anche nel caso in cui non si viene colpiti direttamente, gli effetti negativi possono essere comunque legati al passaggio di corrente, al rumore stesso che investe il nostro apparato uditivo, e non da meno agli effetti del violento spostamento d'aria che viene generato e che in determinate condizioni potrebbe farci perdere l'equilibrio.

13 Fulmini Riassumendo, alcuni consigli: Primo era meglio che stavate a casa. Ripararsi in un bosco fitto, mai sotto un albero isolato. Se in piano rannicchiarsi sulle ginocchia, cercando di appoggiarsi a terra, in punti non distanti tra loro. Se in parete cercare di assicurarsi il prima possibile.

14 Fulmini Non sostare in piedi all'ingresso di grotte. Cercare di camminare facendo piccoli passi. La condizione migliore di protezione si ha all'interno delle auto con i finestrini chiusi.

15 Vetrato Tipica situazione in cui la presenza di basse temperature, specie notturne, provoca il congelamento dell'acqua di superficie sulla roccia. Spesso risultano indispensabili i ramponi.

16 Caduta sassi

17 Caduta sassi Le cause che determinano la caduta di sassi possono essere di diversa natura, passiamo ad analizzarle singolarmente: Per l'innalzamento delle temperature dopo il periodo invernale, che portano allo scioglimento del ghiaccio, formatosi tra le crepe della roccia. Tale fenomeno ma in proporzioni maggiori si verifica, sulle alpi per la riduzione del ghiaccio chiamato permafrost.

18 Caduta sassi In caso di forti piogge, la forza dell'acqua può trascinare verso il basso accumuli di sassi o altri materiali. Potrebbe essere provocata dalla presenza sopra di noi di animali o altre cordate, in qual caso, valutato tale circostanza, sarebbe da optare di affrontare un'altro itinerario, da ricordare che il primo di cordata si trova sopra il o i secondi.

19 Caduta sassi Il recupero della nostra stessa corda a fine arrampicata. In tutti questi casi fondamentale è avvisare chi si trova sotto di noi del pericolo, semplicemente urlando sasso, questo anche in caso di caduta di altro tipo di materiale.

20 Caduta sassi Il semplice accorgimento di indossare il casco, direi in modo obbligatorio in montagna, ma vivamente consigliato anche in falesia, può essere in certe occasioni l'unico modo per salvarci la vita. Bisogna poi cercare di esporre la minor superficie del nostro corpo, appoggiandosi bene alla parete, senza cercare in qualche modo di vedere il sasso.

21 Pericoli soggettivi Mancanza di preparazione tecnica. Mancanza di preparazione fisica. Mancanza di informazioni aggiornate. Insufficiente preparazione della salita. Errata valutazione delle difficoltà. Errata valutazione dei componenti la cordata. Distrazione.

22 Pericoli soggettivi Mancanza di preparazione tecnica. Non avere la padronanza di tutte le tecniche alpinistiche applicabili alle circostanze. Il fatto di essere un buon arrampicatore in falesia non vuol dire che possiamo esprimerci allo stesso livello anche in montagna, dove sono necessari esperienza e capacità interpretative maggiori.

23 Pericoli soggettivi Mancanza di preparazione fisica. La scalata su roccia, molto spesso ha degli avvicinamenti e sopratutto delle discese, che comportano un forte dispendio di energia, oltre a quelle necessarie alla scalata stessa. La mancanza di una adeguata preparazione atletica ci porta ad un veloce esaurimento delle nostre energie, compromettendo il prosieguo della salita, o peggio la ritirata.

24 Pericoli soggettivi Da non sottovalutare, specialmente in caso di itinerari lunghi, la nostra condizione psicologica, rimanere in parete attaccati ad una corda, affrontando difficoltà di ogni genere, mette a dura prova il nostro equilibrio psichico, fino a volte risultare pericoloso per l'incolumità dei componenti la cordata. Riuscire a mantenere la calma è fondamentale, tenendo presente che potremmo affrontare difficoltà maggiori di quelle previste.

25 Pericoli soggettivi Errata valutazione dei componenti la cordata. Nella formazione della cordata, risulta essere fondamentale l'omogeneità dei componenti, per misurare la forza di una cordata, dobbiamo prendere in considerazione l'elemento più debole. Nel caso in cui un elemento non sia all'altezza della situazione tutta la cordata viene messa a rischio.

26 Pericoli soggettivi. Nell'elenco di quelli che vengono comunemente chiamati soggettivi, riveste, a mio parere, grande importanza la distrazione, o meglio la mancanza di attenzione. Gli incidenti più gravi in genere non avvengono sulla parete, mentre affrontiamo la difficoltà, in quei momenti tutta la nostra adrenalina spinge i nostri sensi a lavorare al massimo.

27 Pericoli soggettivi. É quando abbiamo finito la scalata, siamo giustamente stanchi, ci rilassiamo, e magari con ancora da affrontare la discesa, è in quei momenti che dobbiamo riaccendere l'attenzione, dobbiamo avere i sensi al massimo per essere in grado di valutare il pericolo, come si dice fino alla macchina.

28 Domande?

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