Ústav románských jazyků a literatur

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1 Masarykova univerzita Filozofická fakulta Ústav románských jazyků a literatur Bakalářská diplomová práce 2010 Kamila Kovářová

2 Masarykova univerzita Filozofická fakulta Ústav románských jazyků a literatur Italský jazyk a literatura Kamila Kovářová Giustizia tradita in due romanzi polizieschi di Leonardo Sciascia Bakalářská diplomová práce Vedoucí práce: Mgr. Zuzana Šebelová, Ph.D. 2010

3 Prohlašuji, že jsem bakalářskou práci vypracovala samostatně a že jsem uvedla všechny prameny, jichž jsem použila. Dále prohlašuji, že tištěná verze je totožná s verzí elektronickou. V Zastávce u Brna dne

4 Chtěla bych poděkovat paní Mgr. Zuzaně Šebelové, Ph.D. za pomoc a rady při psaní této bakalářské práce. 3

5 Indice: INTRODUZIONE LA VITA E LE OPERE DI LEONARDO SCIASCIA IL PROFILO DELLA PERSONA DI LEONARDO SCIASCIA IL GIALLO LA DEFINIZIONE IL GIALLO CLASSICO LA DEFINIZIONE LA STRUTTURA DEL GIALLO CLASSICO L'AMBIENTE I PERSONAGGI LA TECNICA NARRATIVA LA LINGUA IL RITMO DELLA NARRAZIONE LE REGOLE PER SCRIVERE UN GIALLO I TEMI E I MOTIVI NEI GIALLI DI LEONARDO SCIASCIA LA MAFIA, LA SICILIA E LO STATO IL GIORNO DELLA CIVETTA LA TRAMA L'AMBIENTE IL TEMPO I PERSONAGGI Il personaggio principale Gli altri personaggi LA STRUTTURA IL NARRATORE LA LINGUA UNA STORIA SEMPLICE LA TRAMA L'AMBIENTE IL TEMPO I PERSONAGGI Il Personaggio principale Gli altri personaggi LA STRUTTURA IL NARRATORE LA LINGUA IL GIALLO DI LEONARDO SCIASCIA LA FORMA DEL GIALLO SCIASCIANO IL CONFRONTO TRA LE DUE OPERE CONCLUSIONE

6 Introduzione Lo scopo della presente tesi di laurea è la presentazione dello scrittore italiano Leonardo Sciascia e dei suoi due romanzi che appartengono alla categoria giallo, il confronto tra il giallo classico e il giallo di Leonardo Sciascia attraverso la descrizione dell ambiente, dei personaggi e della struttura dei romanzi scelti. Il primo capitolo è dedicato alla presentazione dello scritore siciliano, ai dati biografici della sua vita e alla sua produzione letteraria. Il secondo capitolo è dedicato alla spiegazione dei termini giallo e giallo classico. Poi ci soffermiamo sui meccanismi narrativi fondamentali del romanzo poliziesco che sono introdotti nel capitolo terzo. Nel capitolo seguente vengono sottolineati i temi di cui Leonardo Sciascia scrive di più nei suoi romanzi. Nella sezione dell analisi sono presentati due romanzi del genere poliziesco di Leonardo Sciascia, romanzi che riflettono la realtà della Sicilia conteporanea. Il primo romanzo analizzato è Il giorno della civetta 1 che è una specie di escursione nella realtà siciliana e nel mondo della mafia. Questo romanzo, dopo la sua pubblicazione nel 1961 ha avuto un grande successo e ha concesso uno stimolo per occuparsi seriamente del fenomeno mafia. Il secondo breve racconto giallo trattato nella presente tesi si chiama Una storia semplice 2, è stato pubblicato nel 1989 e rappresenta l ultima speranza dello scrittore nella lotta contro la mafia. Una storia semplice è l ultimo romanzo poliziesco dello scrittore. La prima parte della presente tesi è una parte tecnica dove sono spiegati i termini sopra citati e dove sono accennate delle regole per scrivere un giallo. La seconda parte viene dedicata all'analisi e alla comparazione di questi due romanzi. Nell arco di 28 anni che dividono questi due romanzi è possibile osservare un certo rapporto tra queste due opere e una specie di uniformità. 1 SCIASCIA, Leonardo, Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, SCIASCIA, Leonardo, Una storia semplice, Milano, Adelphi edizioni,

7 1. La vita e le opere di Leonardo Sciascia 3 Leonardo Sciascia nasce l 8 gennaio 1921 a Racalmuto, provincia di Agrigento, in Sicilia, da un impiegato Pasquale Sciascia e da una casalinga Genoveffa Martorelli. La storia famigliare dello scrittore Leonardo Sciascia ha le sue radici in Sicilia, suo paese natale, nella zolfara, che era tanto diffusa in Sicilia e dove hanno lavorato suoi antenati. Della sua famiglia Sciascia dice: Le nonne, casalinghe. Il nonno paterno cominciò da ragazzo, orfano, a lavorare nella zolfara, poi andò a scuola da un prete, divenne capomastro e poi impiegato. Il nonno materno era guardia municipale. 4 L infanzia e l adolescenza trascorre tra Racalmuto e Caltanissetta studiando all Istituto Magistrale. Nel capoluogo di Caltanisetta vivrà gli anni più indimenticabili della sua vita, le prime esperienze, le prime scoperte culturali. Nel 1941 riceve il diploma magistrale per poi nel 1949 cominciare ad insegnare nella scuola elementare di Racalmuto fino all Nell anno 1943 lavora negli uffici per l ammasso obbligatorio del grano a Racalmuto dove è in contatto con il mondo contadino. Nel 1944 sposa Maria Andronico, insegnante nella scuola elementare di Racalmuto, con la quale avrà 2 figlie. Nel anno 1956 viene distaccato in un ufficio scolastico di Caltanissetta. Leonardo Sciascia è stato un narratore, saggista e publicista, la sua ricca produzione lo conferma. La sua carriera come scrittore comincia nel 1950 con le prime opere Cronache scolastiche, Favole della dittatura e La Sicilia, il suo cuore. Il suo modello nella letteratura è stato Vitaliano Brancati che l ha guidato alla lettura degli autori francesi. Brancati insegnava all Istituto Magistrale a Caltanissetta nello stesso tempo in cui ci ha studiato Sciascia. Sciascia si è interessato anche agli autori americani in specie a Dos Passos, Caldwell e Steinbeck. Come saggista e narratore dedica molta attenzione alla sua terra nativa il che conferma la pubblicazione di Le parrocchie di Ragalpetra, una sintesi autobiografica dell esperienza scolastica, pubblicazione che esce nel 1956 e che presenta Sciascia come narratore. Due anni 3 Informazioni tratte da: PETRONIO, Giuseppe, L attività letteraria in Italia, Firenze, Officina Grafica Fratelli Stianti, 1980, p GHIDETTI E., LUTI G., Dizionario critico della letteratura italiana del Novecento, Roma, Editori Riuniti, 1997, pp AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974, pp FERRONI G., Storia della letteratura italiana, Il Novecento, Milano, Einaudi, 1991, pp AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974, p

8 dopo esce la raccolta Gli zii di Sicilia che include tre racconti: La zia d America, La morte di Stalin, Il quarantotto. Alla raccolta si aggiunge, nella ristampa del 1960, un quarto racconto, L antimonio, in cui possiamo trovare riferimento al mondo spagnolo che secondo Sciascia ha profonda affinità con quello siciliano. Nel 1961 esce Il giorno della civetta, romanzo che attrae molta attenzione del pubblico nazionale e con il quale Sciascia entra nella coscienza della cultura italiana. In questo romanzo Sciascia inaugura la technica del giallo, che poi sempre più perfeziona. Sempre nello stesso schema, schema del romanzo poliziesco, escono gradatamente i romanzi A ciascuno il suo (1966), Il contesto (1971), Todo modo (1974), I pugnalatori (1976). Uno dei migliori pezzi della narrativa di Sciascia Il consiglio d Egitto esce nel anno Allontanatosi dal campo della narrativa per avvicinarsi a quello di saggistica, nel 1978 Sciascia pubblica L affaire Moro occupandosi del rapimento di Aldo Moro 5. Nella raccolta di saggi La corda pazza (1970) spiega la propria idea di sicilitudine 6. Nel 1953 vince il Premio Pirandello che gli è assegnato per il suo saggio Pirandello e il pirandellismo. Per concludere il quadro della vita artistica di Sciascia bisogna ricordare i testi teatrali, che includono L'onorevole (1965), Recitazione della controversia liparitana dedicata ad A.D., (1976) e I mafiosi (1976). Leonardo Sciascia è stato anche politico italiano. Nel 1975 alle elezioni comunali di Palermo si candida come indipendente e viene eletto ma ben presto si dimette dalla carica per poi nel 1979 apparire come candidato al Parlamento europeo e alla Camera dei deputati. Fino al 1983 si occupa dei lavori della Commissione parlamentare d inchiesta sul rapimento di Aldo Moro. Come giornalista si presenta in numerosi giornali e riviste italiane, per esempio L Ora, il quotidiano palermitano, Il Corriere della Sera e La Stampa. Dagli scritti pubblicati su riviste e giornali esce la raccolta Cruciverba (1983). Gli ultimi anni di Leonardo Sciascia sono stigmatizzati dalla malatia che lo costringe a numerosi trasferimenti a Milano in ospedale. Negli ultimi anni della sua vita escono i brevi racconti gialli Porte aperte (1987), Il cavaliere e la morte (1988) e Una storia semplice (esce il giorno stesso della sua morte). Leonardo Sciascia muore a Palermo il 20 Novembre 1989 e viene sepolto a Racalmuto, suo paese natale. 5 Aldo Moro ( ) politico italiano, Presidente del Consiglio dei ministri e presidente del partito della Democrazia Christiana, rapito nel marzo 1978 e ucciso 55 giorni dopo dalle mani delle Brigate Rosse. 6 Sicilitudine insieme dei caratteri attribuiti all uomo di Sicilia, cioè ad uno siciliano. 7

9 Nel 1993 a Milano sorge l associazione degli Amici di Leonardo Sciascia 7 come omaggio a questo grande scrittore. 1.1 Il profilo della persona di Leonardo Sciascia Leonardo Sciascia non aveva paura di dare alla luce delle notizie scomode o cocenti. È stato tra i primi ad occuparsi del fenomeno mafia in termini concreti. Con il romanzo Il giorno della civetta (1961) per la prima volta viene discusso il problema della mafia, del quale fino ad allora non si parlava, anzi era negato. Con lui si è aperto un dibattito che col passare del tempo sembra sempre più attuale. Sciascia si trasforma in uno scrittore che ha un impegno civile e che con la sua opera letteraria costituisce la possibilità di penetrare nel mondo mafioso e dà uno stimolo a combatterlo. Sciascia è stato tra i primissimi a stigmatizzare il sistema giudiziario nella ingiusta imputazione di Enzo Tortora 8 come cammorista Tortora Enzo ( ) un giornalista, conduttore radiofonico e televisivo, politico italiano. Nel 1983 è stato arrestato con l'accusa di essere camorrista. L'arresto è stato basato sulle fittizie accuse di Pentiti. Tortura è stato condannato a dieci anni di carcere. Nel 1986 pienamente assolto dalla Corte d Appello di Napoli. 8

10 2 Il giallo La definizione Con la forma del giallo in Italia si intende un romanzo poliziesco oppure un romanzo giallo. Il giallo è un genere della narrativa popolare, nato verso la metà dell Ottocento e sviluppatosi nel Novecento grazie ai cambiamenti sociali durante la rivoluzione industriale. La sostanza di un giallo è la descrizione di un crimine, dei personaggi coinvolti e dell indagine che dovrebbe rivelare il colpevole. In Italia il termine giallo viene derivato dal colore delle copertine della prima edizione de I Libri Gialli scelto dall editore Mondadori 10 nel 1929 quando è uscito il primo romanzo di Van Dine 11 La strana morte del signor Benson. I rappresentatori più significativi del giallo italiano in quell epoca sono Augusto De Angelis, Ezio D Errico. Dal 1929 al 1940 secondo il Minculpop 12 l editoria italiana deve riservare almeno 20% dello spazio di ogni collana alle opere di autori italiani. 13 Nel 1941 il Regime Fascista impone il sequestro di tutti i gialli sul mercato e la abolizione dell attività editoriale della collana in quanto antieducativa e di bassa qualità. La situazione migliora nel dopoguerra quando escono i romanzi di Carlo Fruttero e Franco Lucentini 14. Il giallo si è diffuso non soltanto nella letteratura ma anche nei mass media, all inizio nei fumetti, alla radio, al cinema e poi alla televisione. Il genere giallo si può dividere in diversi sottogeneri, il che permette di distinguere delle categorie: il poliziesco (in particolare il giallo classico), la letteratura di spionaggio, il noir 15, il triller 16. Bisogna ricordare che i confini spesso non sono precisamente definiti. Si distinguono diversi tipi del giallo: giallo d azione 17, giallo-enigma 18, giallo di suspense Informazioni tratte da e 10 Mondadori Arnoldo ( ) un editore italiano, fondatore della casa editrice Arnoldo Mondadori Editore. 11 S. S. Van Dine pseudonimo di Willard Huntingtom Wright ( ) uno scrittore statunitense, autore di gialli. 12 Minculpop il Ministero della Cultura Popolare il compito del quale era il controllo e la organizzazione della propaganda del fascismo. 13 PETRONIO, Giuseppe, Il giallo degli anni trenta, Edizioni Lint Trieste, 1988, p Carlo Fruttero, Franco Lucentini i due scrittori italiani che hanno collaborato soprattutto nel campo del genere di giallo. Il giallo più conosciuto di questi due scrittori è La donna della domenica, uscito nel Il noir romanzo nero, nato negli Stati Uniti nella prima metà del Il triller (dall inglese to thrill) il genere più diffuso negli Stati Uniti che in Europa. 17 Giallo d'azione un romanzo d'avventura che include delle peripetie, i pericoli, i rischi dalla parte del protagonista. 9

11 I filoni principali del romanzo poliziesco sono: Il poliziesco classico di stile inglese nato nel 1841, l anno quando è uscito il racconto di Edgar Allan Poe 20 intitolato I delitti del Rue Morgue che rappresenta il modello del romanzo enigma. Tale romanzo consiste nell iniziale equilibrio rotto dal crimine, l indagine finalizzata con la scoperta del colpevole e il ristabilimento dell ordine. Il poliziesco di scuola americana nato nel 1868, l anno quando è uscito il romanzo di Wilkie Collins 21 intitolato La pietra Lunare che rappresenta il modello del romanzo di suspense. Romanzo di questo genere si regge soprattutto sulla suspense e sulla prevalenza dell azione e dell intreccio sensazionale. L autore di tale romanzo concentra il suo interesse più sull intreccio sensazionale che sull indagine. 3 Il giallo classico La definizione Con il termine giallo classico, romanzo poliziesco classico, si intende una storia, un intreccio, concentrati su un mistero che man mano vengono risolti da qualcuno attraverso l indagine logica. Il giallo classico appartiene alla letteratura di consumo. 18 Giallo-enigma detto anche giallo di indagine o deduttivo - stabilito attorno ad un enigma (un delitto). Il protagonista principale, l'investigatore, deve scoprire il movente e il colpevole di questo delitto attraverso l indagine svolta da lui. 19 Giallo di suspense un racconto breve pieno di colpi di scena, della tensione. Il suo fascino consiste dell'ambietazione suggestiva. 20 Edgar Allan Poe ( ) uno scrittore e poeta statunitense, inventore del racconto poliziesco e giallo psicologico. 21 Wilkie Collins ( ) uno scrittore inglese, autore della letteratura fantastica e i romanzi di giallo, uno dei padri fondatori del romanzo di suspense. 22 Informazioni tratte da

12 3.2 La struttura del giallo classico Nella maggior parte dei casi il giallo classico si basa su un omicidio commesso quasi sempre nella parte iniziale del racconto. L autore di un omicidio, (di un delitto, ma può essere anche un furto, un rapimento, la scomparsa di una persona o di un oggetto) non è noto quasi fino alla fine della storia. Allora qui sorge la prima domanda Chi l ha fatto, per poi passare alla seconda domanda Come è stato fatto. L ultima cosa da rivelare è - Perché l ha fatto. Può succedere che nel giallo classico già si sappia chi ha ucciso ma si deve scoprire come ha effettuato il delitto e perché. Gli elementi del mistero vengono chiariti in ordine decrescente secondo la loro importanza il chi, il come, il perché. L investigatore, un poliziotto, è quello che deve rivelare l autore del delitto secondo gli indizi, i segnali, le informazioni che trova durante la indagine logica. In un giallo classico il lettore dovrebbe essere in grado di unire tutti gli indizi offerti dal investigatore e arrivare alla conclusione e trovare il colpevole. Questo genere di giallo si presenta come una sfida al lettore. Importante è che questo investigatore (di professione o un detective privato) sia capace di indagare. Da qui la denominazione di un romanzo poliziesco d indagine. La indagine procede gradatamente e il risultato di tale indagine logica è la cattura e la punizione del delinquente. Allora dalla categoria del giallo classico si escludono delle storie dove il mistero non è chiarito assolutamente, dove restano delle cose da capire, per esempio il chi o il come o il perché, o tutti e tre. Con il termine gradatamente si intende la rivelazione degli elementi da spiegare che segue una linea decrescente: il chi, il come e il perché. Nel giallo classico importante posto occupa sia il sistema usato dall assassino per eseguire il delitto, sia gli alibi dei personaggi, sia il sistema della riflessione del investigatore. La struttura di un giallo è fissa: un atto, un delitto, interrompe il tempo in due il tempo del delitto e quello dell'indagine, allora la struttura del giallo classico si muove su due piani: il piano del delitto e quello dell indagine. Tale interruzione del racconto cambia i vari punti di vista. Nel giallo classico sono delle prime pagine a registrare questo strappo. Ma può succedere a metà del racconto, improvvisamente. Dopo di che L indagine dovrà riuscire a chiudere questo buco, a rammendare la trama degli avvenimenti di modo che il tempo possa, di nuovo, scorrere normalmente. 23 L indagine dovrebbe dipanare e riallacciare i fili del passato. 23 AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974, p

13 Per riassumere il sopra scritto ripetiamo qual è la struttura di un giallo: delitto (uccisione) indagine (interrogatorio) scioglimento (rivelazione del colpevole) - ristabilimento dell ordine. 3.3 L ambiente Bisogna ricordare che le vicende si svolgono in un ambiente isolato, per esempio in una villa in campagna, i sospetati appartengono ad un gruppo ristretto e ben definito. Il luogo, l ambientazione, in un giallo presenta un elemento essenziale senza il quale non sarebbe possibile creare l atmosfera adatta per la esecuzione di un delitto. La descrizione di un luogo prevede che qualcosa inaspettato sta per accadere allora prevede un colpo di scena. 3.4 I personaggi Il giallo include un numero limitato di personaggi fissi: la vittima, l investigatore, i sospettati tra i quali si nasconde il colpevole. I personaggi vanno descitti in modo semplice e schematico perché l attenzione del lettore dovrebbe essere conquistata dal meccanismo dell intreccio. Di solito dei personaggi sappiamo poco: nome, cognome, status sociale, relazioni interpersonali; mentre la psicologia e il motivo del comportamento dei personaggi sono scoperti durante l indagine. La regola sostanziale di un giallo dice che ogni personaggio può e deve essere sospetabile, e il colpevole deve essere il meno sospetabile. Il personaggio principale, l investigatore, quasi sempre è una persona indimenticabile essendo un uomo insolito, l uomo che ha successo che è geniale, straintelletuale, capace di sapere quello che agli altri sfugge. In un giallo classico la polizia può essere alla parte del protagonista ma può negare il lavoro del investigatore. 3.5 La tecnica narrativa Tutto il racconto dovrebbe comprendere dei colpi di scena, delle cause impreviste, dei finali di sorpresa per mantenere l attenzione del lettore fino alla fine del racconto. Il lettore deve sentire che fa parte del racconto, del gioco della deduzione e del ragionamento, ed è necessario che il racconto dentro lui provocchi la paura, il coraggio, l amore, la volontà di potere, l istinto di vita e di morte. 12

14 3.6 La lingua Il linguaggio di un giallo non è difficile anzi è semplice e diretto. Nelle parti dove l investigatore rivela l enigma usa linguaggio specifico, per esempio quello poliziesco, mafioso. Nelle fasi dell azione si usano i punti esclamativi e le frasi sono brevi. La discussione fra l investigatore e il suo collega serve per concedere gli indizi. 3.7 Il ritmo della narrazione Il ritmo della narrazione viene determiato da momenti coinvolgenti, scene emozionanti in cui prevalgono riflessioni, dialoghi della interrogazione, osservazioni e colpi di scena. Il corso del gialo classico si potrebbe illustrare su una linea fissa: delitto indagine rivelazione. 4 Le regole per scrivere un giallo Raymond Chandler 24, uno scrittore statunitense, ha creato le dieci regole che dovrebbe rispettare un romanzo giallo. Il decalogo è seguente 25 : 1. Il romanzo giallo deve essere motivato in maniera credibile sia come situazione originale, sia come conclusione. 2. Il giallo deve essere tecnicamente esatto per quanto riguarda i metodi del crimine e dell indagine. 3. Il romanzo poliziesco deve essere realistico per quanto riguarda personaggi, ambiente e atmosfera. Deve trattare di persone vere in un mondo vero. 4. Il romanzo giallo deve avere un autentico valore come storia, a parte l elemento poliziesco. 24 Raymond Thornton Chander ( ) scrittore statunitense, autore di romanzi giallo-polizieschi. 25 Informazioni tratte da: 13

15 5. Il romanzo poliziesco deve avere una semplicità di struttura fondamentale, sufficiente a rendere facili le speigazioni quando è il momento. 6. Il mistero insito nel romanzo polizesco deve eludere un lettore ragionevolmente intelligente. 7. La soluzione, una volta rivelata, deve apparire inevitabile. 8. Il romanzo poliziesco non deve cercare di fare tutto in una volta. Se è una storia misteriosa in un clima mentale freddo, non può essere contemporaneamente una storia di violente avventure o di amore appassionato. 9. Il romanzo poliziesco deve punire il criminale in un modo o nell altro, non necessariamente mediante il giudizio di un tribunale. Senza la punizione, il romanzo diventa simile a un accordo non risolto in musica. Lascia un senso di irritazione. 10. Il romanzo giallo deve essere ragionevolmente onesto con il lettore. Ronald Arbuthnott Knox 26, nel 1929, ha invece creato il cosiddetto Decalogo di Knox 27. Oltre a Ronald Knox e Raymond Chandler un altro scrittore statunitense e autore di gialli S. S. Van Dine 28 ha individuato un insieme di regole intitolato Venti regole per scrivere romanzi polizieschi, (Twenty Rules for Writing Detective Stories, titolo originale in inglese), pubblicato per la prima volta nel 1928 sul numero di The American magazine 29, dal quale i punti più importanti sono 30 : la presenza di almeno una vittima e di un investigatore per le indagini, un colpevole e comunque un personaggio importante nella vita della vittima, che mette in moto l azione, nessuna casualità nell'evento criminale, un indagine condotta privilegiando la logica e la deduzione, stesse possibilità per il lettore del romanzo a per l investigatore del crimine di risolvere il mistero, 26 Ronald Arbuthnott Knox ( ) - scrittore britannico, autore di libri gialli-enigma, noto per il suo decalogo sulle dieci regole da seguire nella stesura di romanzi gialli. 27 Decalogo di Knox le dieci regole per scrivere un giallo, pubblicato per la prima volta nel 1929 nell introduzione scritta dallo stesso Knox alla raccolta The Best Detective Stories of S. S. Van Dine ( ) scrittore e specialista del genere di giallo dagli Stati Uniti. 29 The American Magazine una rivista statunitense funzionante dal 1906 al Le venti regole di S. S. Van Dine sono disponibili sul sito

16 soluzione evidente del mistero, nessuna storia d amore troppo interessante, né troppo descrizioni tali da distrarre il lettore dallo sviluppo dell intreccio. Se lo scrittore mantiene queste regole, il lettore dovrebbe essere capace di arrivare alla soluzione dell enigma proposto. Secondo Van Dine il genere giallo è una sorta di gioco da giocare ad armi pari tra lo scrittore e il lettore: Il romanzo poliziesco è un gioco intellettuale; anzi uno sport addirittura. Per scrivere romanzi del genere ci sono leggi molto precise: non scritte, forse, ma non per questo meno rigorose, e ogni scrittore poliziesco, rispettabile e che si rispetti, le deve seguire I temi e i motivi nei gialli di Leonardo Sciascia 32 Leonardo Sciascia nei suoi romanzi polizieschi racconta quasi sempre un identica storia: il conflitto tra l ïndividuo e le forze negative del potere che cercano di distruggere uno che sta cercando e rivelando la verità. Tale protagonista, Sciascia lo localizza in Sicilia, in un ambiente che conosce molto bene, dove domina la mafia, dove si mescolano gli istituti giuridici, i privilegi e la immunità totale degli uomini altolocati. Allora il tema principale nei suoi gialli è la mafia, lo Stato e la Sicilia. Il suo atteggiamento verso la Sicilia, Sciascia lo cita ne Il giorno della civetta: La Sicilia... Donna anche lei: misteriosa, implacabile, vendicativa; e bellissima Sulla mafia Sciascia aveva iniziato a scrivere già nel 1957 quando ha recensito i volumi di Renato Candida 34, dove ha trovato l ispirazione per il protagonista principale de Il giorno della civetta, capitano Bellodi, e dove possiamo trovare la definizione della mafia: 31 Dall introduzione all articolo di S. S. Van Dine pubblicato nel 1928 sul The American Magazine. Nel 1976 tradotto in Italia da Thomas Narcejac ( ) autore francese delle opere polizesche e sul poliziesco. 32 AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, SCIASCIA, Leonardo, Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961, p CANDIDA, Renato un comandante dei carabinieri ad Agrigento, autore di un libro sulla mafia precorritore dei tempi, l amico di Leonardo Sciascia. La persona di Renato Candida è divenuta l ispirazione per il personaggio del capitano Bellodi. 15

17 una associazione per delinquere, con fini di illecito arricchimento per i propri associati, e che si pone come elemento di mediazione tra la proprietà e il lavoro; mediazione, si capisce, parassitaria e imposta con mezzi di violenza. 35 Nel tempo quando Sciascia aveva scritto un romanzo sul problema della mafia (1961, Il giorno della civetta) è stato il primo a scrivere un romanzo del genere. Nel 1965, in un dibattito al Circolo Culturale Palermitano, Leonardo Sciascia dichiarava: "Indubbiamente la mafia è un problema nostro: Io ne ho fatto un esemplificazione narrativa: fino a quel momento sulla mafia esistevano degli studi, studi molto interessanti, classici addirittura; esisteva una commedia di un autore siciliano che era un apologia della mafia, e nessuno che aveva messo l accento su questo problema in un opera narrativa di largo consumo. Io l ho fatto." 36 Con la commedia Sciascia intende la commedia I mafiosi della Vicaria 37 di cui Sciascia ha scritto un rifacimento intitolato I mafiosi (1976). 5.1 La Mafia, la Sicilia e lo Stato Il termine mafia viene utilizzato per una organizzazione criminale, come abbiamo già citato nel capitolo precedente, che ha origine nella Sicilia occidentale. Allora parlando della mafia siciliana si intende Cosa Nostra con la sede a Palermo. Tra le attività della mafia spetta traffico di droga, traffico di alcol, contrabbando di sigarette e altre merci, traffico d armi e negli ultimi anni traffico di rifiuto (anche quello pericoloso), contraffazione, furti e apalti. Cosa Nostra è considerata una delle più potenti mafie in Europa. Le sue radici provengono dal periodo quando Sicilia era dominata dagli Arabi e poi dai Francesi. Per proteggere i propri beni i siciliani hanno cominciato a formare dei gruppi armati. Gruppi di tale carattere sorgevano anche nell Ottocento per proteggere i beni dei latifondisti davanti alla ribellione dei contadini AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974, p AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974, p I mafiosi della Vicaria - un opera teatrale dialettale scritta nel 1863 da Giuseppe Rizzotto e Gaetano Mosca. 38 Un'analisi complessa sulla mafia, includendo anche la storia, si può leggere nella tesi di laurea La mafia oppure una cosa inesistente dello ex studente Jasmin Čardžic, 16

18 L isola di Sicilia era lontano dal governo risiedente a Roma, allora la mafia ha potuto operare tranquillamente. Il fatto che l Italia meridionale era sempre indietro rispetto all Italia settentrionale e centrale ha contribuito alla crescita dell organizzazione criminale. La mafia ha vissuto gli anni più duri della sua storia con l appaire di Cesare Mori 39 i provvedimenti del quale hanno causato che molti mafiosi siciliani erano dovuti emigrare negli Stati Uniti dove hanno fondato la Cosa Nostra Americana. Con il tempo la mafia cresceva e si faceva sempre più potente e invisibile soprattutto nel campo di politica. Dopo la seconda guerra mondiale la Sicilia ha ottenuto lo Statuto di Autonomia Regionale e al potere è venuta la Democrazia Cristiana (DC), il più grande partito italiano che ha vinto le elezioni nel Anche se il potere del Partito Comunista Italiano (PCI) cresceva la DC ha creato la egemonia sul campo politico fino agli anni Novanta del secolo XX. L età più fruttuosa della mafia è venuta con lo sviluppo nel settore edilizio quando si sono costruite le prime autostrade e i palazzi nelle città. A quel tempo in Italia dominava la politica del liberalismo assoluto il che ha creato il terreno favorevole per la mafia speculazione, corruzione, appalti, licenze e concessioni. In Italia l attenzione al fenomeno criminale si è concentrata, soprattuto negli ultimi anni, prevalentemente sulla mafia o sulle mafie, cioè su organizzazioni la cui genesi ha complesse relazioni di interdipendenza con l evoluzione politica, economica a sociale di alcune regioni meridionali. 40 L attenzione alla mafia da parte dello Stato si è concentrata soprattutto negli anni ottanta creando il Pool antimafia 41 che ha condotto al Maxiprocesso 42 contro la mafia e l inchiesta di Mani Pulite 43 su Tangentopoli. I protagonisti più significativi di questo processo sono stati i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che hanno condotto le investigazioni contro Cosa Nostra e che poi sono stati uccisi dalle mani di mafia Cesare Primo Mori ( ) - un prefetto e politico italiano chiamato anche Prefetto di Ferro per i duri provvedimenti contro la mafia siciliana effetuatti dal 1925 al Nel 1929 è divenuto senatore del Regno. 40 BECCHI, Ada, Criminalità organizzata, Roma, Donzelli editore, 2000, p Pool antimafia un insieme di magistrati che si occupano di una stessa indagine contro la mafia. 42 Maxiprocesso di Palermo un processo penale (dal febbrario 1986 al dicembre 1987) contro Cosa Nostra in cui erano indagate più di 400 persone per delitti legati alla criminalità organizzata. 43 Mani Pulite una serie di indagini giudiziarie tra i rappresentatori della politica, dell economia e delle istituzioni in Italia che hanno portato in evidenza un sistema di corruzione, estorsione e pagamento illecito ai partiti alto collocati del settore politico e finanziario italiano chiamato Tangentopoli. 44 LEPRE, Aurelio, Storia della prima Repubblica, Bologna, Mulino,

19 6 Il giorno della civetta Il giorno della civetta è il primo romanzo giallo pubblicato da Leonardo Sciascia, scritto nel 1960, il suo libro più fimoso, più venduto e il primo tradotto in lingua ceca (dal traduttore Adolf Felix 45 ), il libro da cui è stato tratto nel 1968 l omonimo film di Damiano Damani. 46 In questo romanzo Sciascia si occupa in modo serio della mafia e delle sue pratiche clandestine. Il giorno della civetta è un romanzo in cui viene descritto il rapporto tra mafia, politica ed economia. La parola chiave in questo romanzo è la omertà 47. Con questo romanzo Sciascia è stato tra i primi ad occuparsi del fenomeno mafia senza limiti, non avendo paura di proporre delle misure legislative mai prese in sonsiderazione, tanto meno usate. Il romanzo è ispirato dall omicidio di Accursio Miraglia 48 ucciso dalla mafia nel Già dal titolo, Il giorno della civetta, si può ricavare che con la espressione civetta si intende la mafia, un apparizione che di giorno dorme e opera di notte, di nascosto, con gli occhi grandi e presenti dappertutto. In questo romanzo la mafia domina e occupa il posto principale - è venuto il giorno della civetta. Leonardo Sciascia ha scritto questo racconto nell estate del 1960, quando il Governo italiano si disinteressava del fenomeno della mafia, anzi lo negava. l insinuazione, che le sinistre venivano facendo sui loro giornali, che membri del Parlamento, o addirittura del governo, avessero il sia pur minimo rapporto con elementi della cosiddetta mafia: la quale, ad opinione del governo, non esisteva se non nella fantasia dei socialcomunisti. 49 La prima edizione era anticipata sulla rivista Mondo Nuovo del 9 ottobre 1960 e conteneva una nota che dichiarava la verità sottintesa alla finzione del romanzo scritta in una libertà non piena. Sciascia ha impiegato circa un anno per fare questo romanzo più corto ed evitare possibili intolleranze di chi si potesse ritenere coinvolto. Egli dice: 45 FELIX, Adolf, Den sovy, Praha,Československý spisovatel, DAMIANI, Damiano (1922 ) un regista e sceneggiatore italiano, rappresentatore del film politico-civile. 47 Omertà l atto dello silenzio assoluto. 48 MIRAGLIA, Accursio ( ) un sindacalista e comunista italiano, ucciso da Cosa Nostra. 49 SCIASCIA, Leonardo, Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961, p

20 Perché in Italia, si sa, non si può scherzare né coi santi né coi fanti: e figuriamoci se, invence che scherzare, si vul fare sul serio. Gli Stati Uniti d America possono avere, nella narrativa e nei films, generali imbecilli, giudici corrotti e poliziotti farabutti. Anche l Inghilterra, la Francia (almeno fino ad oggi), la Svezia e cosí via. L Italia non ne ha mai avuti, non ne ha, non ne avrà mai. Cosí è La trama Il libro comincia con l omicidio di un uomo che sta per salire sul pullman per Palermo. L uomo si chiama Salvatore Colasberna, titolare di una piccola società edilizia intitolata Santa Fara. Quando arrivano i carabinieri l autobus è vuoto, rimangono soltanto l autista e il bigliettaio. Nessuno vuole parlare, nessuno sa chi era l uomo ucciso anche se tutti si conoscono di vista, viaggiando ogni giorno assieme in città. Il venditore di panelle, che si trovava nell autobus al momento del delitto, è scomparso ma viene trovato da un carabiniere all ingresso della scuola dove, come ogni giorno scolastico, vende i suoi prodotti. Il carabiniere lo accompagna dal maresciallo. Ma il venditore di panelle resta zitto, non vuole parlare. Allora il panellaro è interrogato e poi ricorda che, all angolo tra via Cavour e piazza Garibaldi, verso le sei di mattina, ha visto due lampi di fuoco. Nel paese arriva il capitano Bellodi a cui sono assegnate le indagini. Il capitano dei carabinieri inizia ad indagare e scopre che si tratta di un delitto di mafia: la impresa Santa Fara non aveva accettato la protezione 51 della cosca 52 locale. Nel frattempo in un bar di Roma, una persona dal campo di politica parla con un altra persona del suo partito e insiste di far trasferire Bellodi per non creare più problemi, individuando l omicidio di Salvatore Colasberna come omicidio mafioso. Dal testo si capisce che tutte e due le persone provengono dal partito Democrazia Cristiana. Il capitano Bellodi decide di interrogare un confidente, Calogero Dibella detto Parrinieddu. Il capitano capisce che il confidente dice delle bugie ma riesce a sapere il nome di Rosario Pizzuco e di Ciccio La Rosa. L omicidio di Salvatore Colasberna viene attribuito ad un certo Diego Marchica detto Zicchinetta, un noto sicario. Il nome il capitano lo apprende dalla moglie di Paolo Nicolosi, 50 SCIASCIA, Leonardo, Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961, p. 119 Nota. 51 Protezione le aziende che operano nel territorio di una cosca devono accettare la protezione che non è naturalmente gratuita. 52 Cosca un gruppo chiuso, subordinato a un vertice dotato di potere assoluto. 19

21 un potatore scomparso nello stesso giorno quando era avvenuto il delitto e indubbiamente ucciso per aver riconosciuto l assassino di Salvatore Colasberna. Nel registro investigativo il capitano Bellodi legge che Marchica è un noto sicario che era stato processato e condannato tante volte, ma ogni volta inutilmente. Poco dopo Parrineddu è assassinato e il capitano Bellodi riceve la lettera, scritta da Parrinieddu prima di morire, dalla quale risulta che Marchica, Pizzuco e don Mariano Arena, l uomo politico di gran potere, sono stati fermati e portati in questura, ma con l interrogatorio non si risolverà niente. I giornali srivono molto di questo caso e pubblicano delle foto di don Mariano in compagnia con Mancuso, una persona che probabilmente sostiene don Mariano. Nel Parlamento si svolge un dibattito dove sono presenti anche due mafiosi di cui non si sa il nome, alcuni onorevoli e anche il capitano Bellodi. Durante il dibattito viene negata la esistenza della mafia, anzi un sottosegretario dice che la mafia esiste solamente nella fantasia dei socialcomunisti. Il capitano Bellodi prende una licenza di alcuni giorni e resta a Parma. Sui giornali, spediti dalla Sicilia, legge la notizia che tutte le testimonianze che è riuscito a raccogliere sono state annullate grazie ad un alibi di ferro forniti dai personaggi onorevoli a favore di Marchica. Si capisce che si tratta di un atto degli uomini politici che fanno tutto il possibile per tutelare la propria posizione. Il capomafia, don Mariano, ha attivato le sue conoscenze altolocate e queste persone hanno procurato all esecutore del delitto un alibi falso, ma inattaccabile. Il delitto rimane impunito. Don Mariano viene scarcerato e l omicidio di Paolo Nicolosi viene assegnato all amante della moglie. Con la sua amara affermazione, Bellodi chiude il romanzo Al diavolo la Sicilia, al diavolo tutto". Rincasò verso mezzanotte, attraversando tutta la città a piedi. Parma era incantata di neve, silenziosa, deserta. In Sicilia le nevicáte sono rare pensò: e che forse il carattere delle civiltà era dato dalla neve o dal sole, secondo che neve o sole prevalassero. Si sentiva un po confuso. Ma prima di arrivare a casa sapeva, lucidamente, di amare la Sicilia e che ci sarebbe tornato. Mi ci romperò la testa disse a voce alta SCIASCIA, Leonardo, Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961, p

22 6.2 L ambiente Dal testo iniziale si capisce che siamo in un piccolo paese nella provincia di Palermo. Il nome del paese non si sa ma dal testo si intuisce che la trama è situata in Sicilia. Dalla descrizione delle donne si può ricavare che siamo in campagna: C erano anche donne sull'autobus, vecchie che ogni mattina portavano sacchi di tela bianco, pesantissimi, e ceste piene di uova; le loro vesti stingevano odore di trigonella, di stallatico, di legna bruciata. 54 La parte iniziale della trama si svolge difuori per poi passare in interni - in questura, alla corte, nella caserma. Nel romanzo viene descritto il rapporto con la zolfara, una delle attività più diffuse a Racalmuto, paese nativo di Sciascia, che oggi è ridotta a nulla in Sicilia: Lei sa come vanno le zolfare, in questo momento: io maledico l ora in cui mi sono messo in società con Scarantino, nella zolfara che lei sa; ci stiamo rovinando, tutto il sangue mio, quel poco di capitale che avevo, la zolfara se lo sta mangiando Oppure una sola parola che ci porta alla zolfara: Il bigliettaio bestemmiò: la faccia gli era diventata colore di zolfo, tremava. 56 Nel romanzo vengono citati alcuni posti: contrada Granci, carcere di San Francesco, contrada Poggio, ma in generale non si sanno i nomi delle città, i nomi sono scritti con una lettera maiuscola la compagnia Carabinieri di C., Stazione Carabinieri di S., vicino paese di B. Con questo modo di espressione si capisce che l autore non vuole essere concreto. La Sicilia è una zona dove la mafia dirige gli affari di ogni genere. In questo romanzo la mafia mette le dita nel settore edilizio dividendo i lavori tra le società che sono sotto la sua protezione, dando delle informazioni per concorrere gli appalti con asta pubblica, decidendo chi riceve il business più lucrativo che poi la società abborraccia per avere un profitto grosso. La piccola cooperativa di Salvatore Colasberna ne è un esempio: 54 Ivi, p Ivi, p Ivi, p

23 Sí, presidente di una cooperativa edilizia: una piccola cooperativa, pare non abbia mai preso appalti per un importo superiore ai venti milioni, piccoli lotti di case popolari, fognature, strade interne No, non pare facessero di quei lavori che alle prime piogge squagliano Colasberna, mi dicono, faceva cose solide: [ ] 57 La cooperativa che non riceve la protezione da parte della mafia diventa pecora nera e non può contare su un grosso business, anzi viene gradatamente distrutta attraverso varie minacce: [ ]ogni ditta ha le sue macchine, i suoi materiali: cose che di notte restano lungo le strade o vicino ai cantieri di costruzione; e le macchine son cose delicate, basta tirar fuori un pezzo, magari una sola vite e i materiali, nafta, catrame, armature, ci vuole poco a farli sparire o a bruciarli sul posto.[ ] 58 Bellodi si trova nell ambiente dove i giornali della sera escono nell ora del pranzo, dove niente è la morte in confronto alla vergogna 59, dove si comunica in lettere anonime, dove nessuno parla ma tutti scrivono ma senza firmare. Il capitano si trova in un ambiente le regole del quale non conosce neanche la gente del paese. 6.3 Il tempo Visto che il romanzo era uscito nel 1961 e, secondo le date trattate nel romanzo, la trama probabilmente si svolge nella seconda metà degli anni 50 e 60: Quando la faccia di Togliatti apparve da dietro un giornale, seppero di avere di fronte la sinistra. Girarono [ ] lo sguardo verso il centro [ ] la faccia di Nenni, quella di Fanfani [ ] il banco di governo [ ] il ministro Pella Ivi, p Ivi, p Ivi, p Ivi, p

24 6.4 I personaggi 61 Dei personaggi non ne sappiamo molto. Più che il loro aspetto fisico viene descritto il loro comportamento, il loro modo di riflettere. I personaggi di questo romanzo si trovano dalla parte della giustizia oppure dalla parte opposta Il personaggio principale Dalla parte della giustizia si trova il protagonista principale, l investigatore - capitano Bellodi - un emiliano di Parma, ex partigiano, uomo pieno di ideali, uomo che crede nella giustizia e nei valori di una società democratica e moderna. Il capitano Bellodi è un uomo colto, onesto, giovane, alto, di colorito chiaro, destianto a diventare avvocato, ma rimasto al servizio dello Stato in nome di alti ideali. Bellodi non approva la omertà che caratterizza la Sicilia e i suoi abitanti. Già dalle prime parole i siciliani sanno che il capitano è un settentrionale e sanno pure come trattarlo: [ ] dalle prime parole che disse i soci della Santa Fara pensarono «continentale» con sollievo e disprezzo insieme; i continentali sono gentili ma non capsicano niente. Pensarono ancora «continentale, quanto sono educati i continentali» [ ] 62 Il capitano è soltanto un fantoccio che deve giocare un gioco impari, un gioco il risultato del quale si sa prima che si cominci a giocare, un fantoccio che cerca di trovare la giustizia, ma ci sono altri a dirigere il gioco. Il capitano si sente come un cane con quale il suo padrone gioca. E ancora pensò di sé cane della legge 63. Ma Bellodi non si scoraggia davanti al muro di silenzio e omertà che gli si crea intorno, anzi esso gli dà il coraggio di rompere questo muro. Bellodi conclude il romanzo con la dichiarazione, anticipando cosí che torna in Sicilia per lottare contro la mafia a costo di dover rompersi la testa : Mi ci romperò la testa disse ad alta voce SCIASCIA, Leonardo, Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, Ivi, p Ivi, p Ivi, p

25 L applicare la legge con scrupolo rende Bellodi tanto diverso rispetto ai suoi colleghi siciliani. L interrogatorio, lo svolge in maniera diversa, non lo conduce con la forza e con le minacce ma con l intelligenza. Tratta bene l inquisito, l interrogatorio non gli fa piacere, non abusa mai il potere, resta leale alla legge: Da questa parte non c era la morte, c era quest'uomo biondo[ ] che non alzava la voce e non gli faceva pesare disprezzo [ ] domandò a un certo punto il capitano, tranquillamente, con tono di amichevole confidenza [ ] con uno che ti parla con gentilezza, con confidenza, le cose si mettono in altro verso. 65 Con il suo modo di lavoro, con l anticonformismo, con la sua ideologia (democraticoresistenziale) il capiatno dà fastidio ai rappresentanti dello Stato, dell Arma, che trovano il suo atteggiamento irritante, e cosí il suo lavoro non è apprezzato, anzi è negato. Tutto questo presenta il capitano Bellodi come un eroe Gli altri personaggi Dalla parte opposta si trova don Mariano Arena, un galantuomo, uomo politico di gran potere, l avversario più grande del capitano Bellodi, il rappresentante più grande della cosca del paese. A don Mariano piace giocare col capitano Bellodi perché vede che il capitano è un uomo colto e furbo che non si vede molto da queste parti e lo considera un avversario degno del duello, anche se alla fine lo sconfiggerà. Salvatote Colasberna, un uomo modesto, muratore e titolare dell impresa edilizia chiamata Santa Fara, la quale possedeva con i suoi fratelli. L uomo che non voleva pagare la protezione, dava un cattivo esempio agli altri imprenditori e per questo era stato ucciso. Salvatore Colasberna è la vittima primaria di questo romanzo che viene seguita dalla vittima di Paolo Nicolosi. Paolo Nicolosi, un potatore, uomo ucciso lo stesso giorno di Salvatore Colasberna. Era buono, le giornate in cui non lavorava andava a passarle al circolo dei coltivatori diretti. La domenica andava al cinema con sua moglie. Aveva pochi amici, ma bravissime persone. Era benvoluto da tutti, per questo non si capisce perché è stato ucciso. 65 Ivi, pp

26 Sua moglie, Rosa Nicolosi, una donna bella. Era bellina la vedova: castana di capella e nerissimi gli occhi, il volto delicato e sereno ma nelle labbra il vagare di un sorriso malizioso. 66 Una donna leale a suo marito come tutte le donne in Sicilia. Paolo e Rosa Nicolosi abitavano vicino al posto dove è stato ucciso Salvatore Colasberna. Il confidente Calogero Dibella, detto Parrinieddu. Uomo che stava con i mafiosi, mediava i prestiti ad usura e faceva la spia, uomo con il passato trascorso in carcere. È stato ucciso perché sapeva delle informazioni sulla mafia locale. Ciccio La Rosa e Rosario Pizzuco, i due che hanno fatto ammazzare il confidente Parrinieddu. Diego Marchica detto Zicchinetta, un bracciante disoccupato che perdeva somme di soldi piuttosto grosse nel giuoco della zecchinetta che praticava al circolo dei cacciatori, un delinquente abillissimo ed accorto, sicario di assoluta fiducia, tante volte condannato per numerosi furti ma sempre assolto per insufficienza di prove, un delinquente abillissimo Il maresciallo Ferlisi, uomo grasso e bonario che assieme al capitano Bellodi affronta la mafia con l intelligenza e la lucidità. 6.5 La struttura I fatti sono esposti cronologicamente. I personaggi sono introdotti a mano a mano All inizio del romanzo il lettore è introdotto nel luogo dove successivamente si svolge l azione del romanzo - l uccisione di Salvatore Colasberna. Allora il delitto accade subito all inizio per poi proseguire con la parte che si occupa dell indagine. Durante la lettura non c è tempo per riposare, la struttura del libro è dinamica, soltanto le voci del potere nero, in forma di dialoghi tra politici coinvolti nel mascheramento del crimine e mafiosi, tagliano il filo del romanzo a due e ci portano alla corte oppure al bar di Roma dove i due uomini politici coinvolti in mafia trattano degli alibi di fero per Pizzuco e del comportamento del capitano Bellodi. Non mi piace disse l uomo vestito di nero [ ] non mi piace davvero. 67 La trama si muove su linea fissa del giallo classico: delitto (uccisione) indagine (interrogatorio) scioglimento (rivelazione del colpevole) ristabilimento dell ordine. 66 Ivi, p Ivi, p

27 Ristabilimento dell ordine nel senso che il crimine viene mascherato, il capitano Bellodi e il maresciallo Ferlisi vengono distaccati e il vecchio ordine viene instaurato di nuovo. Nel romanzo appaiano molti contrapposizioni. La contrapposizione tra i caratteri dei personaggi (quelli buoni e quelli cattivi), tra chi vede la mafia (il capitano Bellodi) e chi la nega (i politici), tra chi pensa ai metodi forti dei tempi di Mori e chi li rifiuta, la contrapposizione tra uomini e non uomini, (le categorie create da don Arena 68 ), tra l Italia del Sud e quella del Nord. I fatti vengono rivelati gradatamente, quasi fino alla fine non si sa chi ha ucciso, si rivela continuamente, ma il colpevole si intuisce prima della conclusione del romanzo, si intuisce che proviene dalla parte di mafia. La narrazione si muove su due piani: quello dell inchiesta che l ufficiale conduce su una catena di delitti di mafia; e quello delle complicità, più o meno potenti, più o meno segrete, che scattano a fermarla o a distruggere i risultati. 6.6 Il narratore Il narratore conosce molto bene l ambiente, l atteggiamento delle persone; è ovvio che è uno che vive in Sicilia. Il punto di vista del narratore è quello del capitano Bellodi. Il narratore racconta la storia in terza persona, non è presente nel racconto, solo racconta. Si sente che il narratore è al fianco del capitano Bellodi, si sente che il narratore vorrebbe sconfiggere la mafia. 6.7 La lingua Il linguaggio non è difficile, solo nella parte dove il capitano interroga la moglie di Paolo Nicolosi possiamo trovare delle parole in dialetto siciliano che sono tradotte al capitano Bellodi con l aiuto del maresciallo Sposito, per esempio l espressione zicchinetta : [...] Zicchinetta [...]- Zecchinetta tradusse subito Sposito giuco d azzardo: si fa con le carte siciliane Cinque categorie dell'umanità create da don Mariano: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i pigliainculo e i quaquaraquà, SCIASCIA, Leonardo, Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961 p Ivi, p

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