REALIZZAZIONE MURO PARAONDE E ADEGUAMENTO DELLA DIGA FORANEA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "REALIZZAZIONE MURO PARAONDE E ADEGUAMENTO DELLA DIGA FORANEA"

Transcript

1 REALIZZAZIONE MURO PARAONDE E ADEGUAMENTO DELLA DIGA FORANEA Responsabile Unico del Procedimento Ing. Fabrizio Morelli Gruppo di progettazione Ing. Gianfranco Boninsegni Geol. Simona Cerretini Geom. Stefano Aiudi Arch. Alessandro Rosselli Geom. Antonello Mazzolin Progettista Collaboratore alla progettazione Collaboratore alla progettazione Collaboratore alla progettazione Coordinatore per la sicurezza PROGETTO PRELIMINARE Relazione idraulico - marittima Scala _: TAV. Dicembre 2015

2 INDICE PREMESSA... 3 LIVELLI PRESTAZIONALI DELL OPERA E SCENARI DI PROGETTO... 4 Overtopping... 4 Stabilità idraulica della mantellata... 5 Scenari di progetto... 6 PROPAGAZIONE DEGLI SCENARI DI PROGETTO... 7 Caratteristiche degli scenari di progetto nei pressi della diga del porto di Marina di Campo... 9 SEZIONI DI VERIFICA DELLA DIGA Stato attuale Stato di progetto VERIFICA DELLA PORTATA DI OVERTOPPING Verifiche di overtopping nello stato attuale Verifiche di overtopping nello stato di progetto DIMENSIONAMENTO DELLA SCOGLIERA DI PROGETTO Dimensionamento degli elementi della mantellata Protezione al piede Dimensionamento finale dell'opera BIBLIOGRAFIA

3 PREMESSA La presente relazione descrive gli studi idraulico-marittimi eseguiti a supporto del progetto di realizzazione del muro paraonde e di adeguamento della diga foranea del. Le verifiche effettuate sulle sezioni attuali della diga hanno evidenziato la necessità di proseguire la realizzazione del muro paraonde nel tratto sprovvisto e di adeguare la scogliera, al fine di aumentarne la stabilità sotto l azione del moto ondoso incidente. Conseguentemente, è stato redatto il presente progetto preliminare che prevede: la realizzazione del muro paraonde in calcestruzzo armato nei 70 m del secondo tratto della diga di sopraflutto di Marina di Campo, previa la realizzazione della struttura di fondazione negli ultimi 20 m; l'adeguamento della scogliera lungo tutta la diga, con realizzazione di vasca di dissipazione (ad eccezione delle sezioni più vicine alla radice), mantellata, strato di filtro, nucleo (ove necessario) e protezione al piede in massi naturali; la realizzazione del riccio a protezione della testata, con sezione in scogliera con le stesse caratteristiche descritte in precedenza; l'ampliamento (verso l'area portuale) dell'ultimo tratto della banchina al fine di consentire l'inversione dei mezzi di soccorso che dovessero accedere alla diga foranea. Al fine di contenerne il più possibile l'impatto paesaggistico, è stato previsto di prolungare il muro paraonde con un'altezza di un metro inferiore rispetto al primo tratto, mantenendo comunque la sezione in modo tale da poterlo eventualmente rialzare raggiungendo la quota del primo tratto. La mantellata della nuova scogliera è stata dimensionata in base all'altezza d'onda incidente al variare del periodo di ritorno, ritenendo come economicamente ammissibile l assenza di danneggiamenti per eventi con periodo di ritorno basso (fino a 30 anni) e livelli di danno intermedi per gli eventi più rari (T r = 100 anni), senza giungere a rottura. Tale soluzione è stata verificata nella presente relazione e insieme allo stato attuale ed ad altre due varianti progettuali, direttamente su modello fisico 2D (in corrispondenza della sezione più gravosa), mediante una serie di prove realizzate nel laboratorio di Ingegneria Marittima (LABIMA) dell'università degli Studi di Firenze. Tali prove hanno confermato su prototipo l'efficienza della configurazione progettuale adottata. La presente relazione idraulico-marittima è stata sviluppata secondo il seguente schema: definizione dei livelli prestazionali dell opera e dei corrispondenti scenari di progetto; trasferimento degli eventi di progetto da largo fino a costa ed estrazione delle caratteristiche del moto ondoso nei pressi della diga del porto; verifica della portata di overtopping allo stato attuale; verifica della portata di overtopping allo stato di progetto; dimensionamento della scogliera di progetto. Per la descrizione delle prove in vasca e dei risultati ottenuti si rimanda direttamente alla relazione tecnica "Prove su modello fisico 2D per la realizzazione del muro paraonde e adeguamento della diga foranea del porto di Marina di Campo" redatta dal LABIMA ed allegata al presente progetto. 3

4 LIVELLI PRESTAZIONALI DELL OPERA E SCENARI DI PROGETTO Il progetto di adeguamento della sezione della diga foranea di Marina di Campo è stato redatto in base alle capacità prestazionali fissate in merito ai fenomeni di tracimazione (overtopping) ed alla stabilità idraulica della scogliera. Overtopping La portata di overtopping è definita come la quantità di acqua (espressa in l/s o in m 3 /s) che per unità di lunghezza tracima la struttura per effetto dell azione del moto ondoso ed è funzione in particolare di R c, quota sul l.m.m. della cresta dell opera, definita come il punto oltre il quale il flusso tracimante non può più tornare verso il mare aperto. Le verifiche di overtopping rappresentano un elemento fondamentale nella progettazione di un opera portuale ed è utilizzato per determinare il livello di cresta e la geometria della sezione al fine di ottenere valori accettabili (per la struttura e in funzione dell utilizzo previsto) della portata media di tracimazione (q). Valori di q suggeriti per i possibili utilizzi dell opera sono riportati in Tabella 1. Portata media di overtopping [l/s/ml] PEDONI Pericoloso per pedoni ignari con non chiara visione del mare, turbati o spaventati, su camminamenti stretti o in prossimità del bordo Pericoloso per pedoni coscienti con chiara visione del mare, non turbati o spaventati, su camminamenti ampi q > 0.03 q > 0.1 Pericoloso per personale qualificato, ben attrezzato e protetto, con tracimazione solo ai livelli più bassi, e basso rischio di caduta da passerella q > 1-10 VEICOLI Pericoloso per guida a velocità moderata o elevata, per tracimazione impulsiva o getti ad alta velocità q > Pericoloso per guida a velocità bassa e tracimazione solo ai livelli più bassi q > IMBARCAZIONI Affondamento di piccole imbarcazioni situate a 5-10 m dalla parete, danni ai grandi yacht q > 10 Danni significativi o affondamento di grandi yacht q > 50 EDIFICI Nessun danno q < Danni minori < q < 0.03 Danni strutturali q > 0.03 STRUTTURE DI DIGHE O DI ARGINI A MARE Nessun danno q < 2 Danni se cresta non protetta 2 < q < 20 Danni se il lato posteriore non è protetto 20 < q < 50 Danni anche se tutto protetto q > 50 RIVESTIMENTO DI STRUTTURE DI DIGHE O DI ARGINI A MARE Nessun danno q < 50 Danni se non vi è pavimentazione 50 < q < Danni anche se vi è pavimentazione q > Tabella 1 Valori di q suggeriti (da Allsop et al. 5) 4

5 La banchina retrostante la diga di sopraflutto di Marina di Campo è destinata all ormeggio delle imbarcazioni, pertanto sulla base dei valori riportati in Tabella 1, il valore limite di riferimento per le verifiche di overtopping è da ritenersi pari a 10 l/s/ml per eventi con periodo di ritorno fino a anni, in modo da scongiurare il più possibile affondamenti di imbarcazioni, anche in occasione di mareggiate estreme. Stabilità idraulica della mantellata Il livello di danneggiamento di una diga a gettata è convenzionalmente rappresentato dal parametro di danno adimensionale S d (Broderick, 1983) funzione dell area erosa A e (in m 2 ) della mantellata intorno al livello marino (vedi Figura 1) e del D n50, cioè del diametro nominale dell'elemento di massa (espressa in kg) mediana della mantellata, cioè tale che ( 50 ) r 3 M 50 = D n ρ, con ρ r densità dell elemento. Figura 1 Esempio di parametro del danno S d basato sull area erosa A e (da CIRIA et al., 6) Il danneggiamento di una struttura di questo tipo viene solitamente suddiviso nei seguenti livelli: inizio del danno o condizione di nessun danno, in cui il livello di danneggiamento è inferiore al 5%; danno intermedio; rottura, che identifica una situazione in cui il doppio strato di elementi della mantellata è stato rimosso ed è visibile lo strato sottostante (filtro). Valori di riferimento per tali livelli sono riportati al variare della pendenza della mantellata (espressa dalla cotα, dove α è l angolo sull orizzontale) in Tabella 2. Viste le caratteristiche delle dighe a gettata, strutture modellate dall azione del moto ondoso e soggette di conseguenza a periodici interventi di manutenzione ed in funzione delle valutazioni economiche circa la realizzazione dell intervento ed il suo mantenimento nel tempo, sono stati scelti come criteri ammissibili di progettazione le seguenti condizioni: per scenari di progetto con T r 30 anni condizione di inizio del danno; 5

6 per scenari di progetto con 30 < Tr 100 anni condizione di danno intermedio, ammettendo cioè per gli eventi estremi più rari la possibilità di danneggiamento senza però arrivare a rottura. cotα Livello del danno Inizio Intermedio Rottura Tabella 2 - Valori del parametro del danno S d al variare della pendenza della mantellata (α ) e delle condizioni di danno ammesse (da CIRIA et al., 6). Scenari di progetto Gli scenari di progetto per le verifiche della diga di sopraflutto del porto di Marina di Campo sono rappresentati dalle condizioni d onda che si possono verificare, al variare del periodo di ritorno, in concomitanza con il sovralzo del livello medio marino, al fine di adottare un approccio cautelativo, Nello studio meteo marino, allegato al presente progetto, sono stati ricavati i valori estremi del moto ondoso al largo e del sovralzo del livello marino, in base ai quali sono stati definiti gli scenari di progetto riportati in Tabella 3 T R [yr] H Tr S Tabella 3 Scenari di progetto per le verifiche della diga di sopraflutto 6

7 PROPAGAZIONE DEGLI SCENARI DI PROGETTO Le condizioni d onda relative agli scenari di progetto (vedi Tabella 3) sono state propagate a costa facendo variare, per ciascun periodo di ritorno, la direzione di provenienza con passo di 20 fra i limiti del settore di traversia individuato nello studio meteomarino, per un totale di 45 condizioni d onda (vedi Tabella 4). I valori del periodo di picco T p sono stati stimati in base alla correlazione individuata nello studio meteomarino in ciascuno dei due punti di analisi (vedi tabella 2 dello studio meteomarino). T R [yr] H Tr S T p [s] Dir [ N] Tabella 4 Condizioni d onda degli scenari di progetto propagate a riva (per ciascuno degli scenari sono state utilizzate tutte le direzioni di provenienza indicate) La propagazione a riva è stata effettuata tramite il modello spettrale Mike 21 SW che consente di simulare i principali fenomeni fisici che determinano la trasformazione delle onde dal largo fino alle profondità minori (rifrazione, dissipazioni dovute all'attrito col fondo, al "white-capping" e al frangimento, interazioni non lineari onda - onda, shoaling), sfruttando una griglia non strutturata a maglia triangolare "flessibile". Nel dominio del tempo è stata utilizzata la formulazione "quasy stationary" (considerando quindi le varie condizioni d onda indipendenti tra loro) mentre nel domino della frequenza, al fine di simulare in maniera accurata gli effetti della propagazione sullo spettro del moto ondoso, è stata utilizzata la formulazione "fully spectral", basata sulla conservazione dell'energia del moto ondoso, che simula l'evoluzione dello spettro in funzione delle variabili direzione-frequenza. Il dominio di calcolo su cui è stato impostato il modello di largo copre l intero golfo di Marina di campo e si estende verso largo fino alla profondità di circa 80 m, con risoluzione (intesa come lato dei triangoli della maglia) variabile tra 250 m al largo e 15 m a partire dalla profondità di 20 m circa (vedi Figura 2). Inoltre, al fine di simulare correttamente la trasformazione del moto ondoso sui fondali antistanti il piede della diga, la risoluzione è stata aumentata (utilizzando triangoli con 5 m di lato) nei pressi della diga, fino ad una distanza di 100 m, corrispondente a più di una lunghezza d onda al piede nello scenario di progetto più gravoso. Il modello digitale dei fondali è stato ottenuto utilizzando i dati delle Carte Nautiche disponibili per quest'area ed i rilievi di dettaglio di ottobre-novembre 2014 eseguiti dall'. Nel trasferimento delle onde a riva è stato considerato l'effetto dovuto alla scabrezza del fondale, al frangimento, al white-capping e gli effetti non lineari di 7

8 trasferimento dell'energia dello spettro. Alcuni esempi dei risultati della propagazione sono visibili in Figura 3 e Figura 4. Figura 2 - Modello per la propagazione degli scenari di progetto a costa Figura 3 - Mappa dell' altezza d'onda significativa in caso di evento con H m0 =6.9 m e MWD=140 N 8

9 Figura 4 - Mappa dell' altezza d'onda significativa in caso di evento con H m0 =6.9 m e MWD=140 N Caratteristiche degli scenari di progetto nei pressi della diga del porto di Marina di Campo I risultati della propagazione delle condizioni d'onda sono stati estratti in corrispondenza di quattro punti sui fondali antistanti la diga di sopraflutto del porto di Marina di Campo, posti a m circa di distanza dall'attuale quota zero della mantellata. Le caratteristiche dei quattro punti (vedi Figura 5) sono riportate in Tabella 5. Punto Coordinate WGS84 Est Nord Profondità A B C D Tabella 5 - Caratteristiche dei punti di estrazione presso la diga di sopraflutto I parametri del moto ondoso estratti in ciascun punto dai risultati della propagazione ottenuti con il modello sono i seguenti: H m0 valore dell'altezza d'onda significativa spettrale in m; T p valore del periodo di picco in s; T s valore del periodo medio in s; 9

10 T m-1,0 valore del periodo medio spettrale in s; MWD direzione media del moto ondoso in gradi [ N]. Figura 5 - Punti di estrazione dei risultati nei pressi della diga di sopraflutto del porto di Marina di Campo L'analisi dei risultati (vedi Figura 3, Figura 4, Tabella 6, Tabella 7, Tabella 8 e Tabella 9) mette in evidenza che per effetto della morfologia dei fondali all'interno del Golfo di Campo, i processi di rifrazione modificano le caratteristiche del moto ondoso durante la propagazione da largo verso riva, determinando la rotazione dei fronti d'onda che sottocosta tendono a disporsi ortogonalmente alla direzione di 130 N. La rotazione dei fronti d'onda determina una dissipazione d'energia del moto ondoso che giunge sottocosta con valori di altezza d'onda minori rispetto alle caratteristiche al largo. Tale riduzione risulta particolarmente evidente per le direzioni di provenienza al largo più inclinate verso sud (con riduzioni fino a circa il 30% nei punti di estrazione) mentre presenta valori minori (circa il 65%) per le direzioni di provenienza al largo 130 N. All'effetto della rifrazione si aggiunge inoltre quello dovuto al frangimento per effetto della profondità limitata, che nei punti di estrazione a profondità minori limita ulteriormente l'altezza d'onda. Per effetto di tali fenomeni, i valori massimi ottenuti nei punti di estrazione davanti alla diga sono dovuti alle condizioni d'onda provenienti da 140 N che subiscono rotazioni molto contenute, giungendo a costa con direzioni prossime ai 130 N. In base a tali considerazioni, al fine di individuare le condizioni d'onda più gravose possibili sui fondali antistanti la diga, sono stati propagati gli scenari di progetto anche con direzione di provenienza al largo 130 N (vedi Tabella 10). 10

11 T r Condizioni al largo Condizioni davanti alla diga - punto A liv H s T p [s] MWD [ N] H m0 T p [s] T m [s] T m-1,0 [s] MWD [ N] Tabella 6 - Caratteristiche degli scenari di progetto al largo e nel punto di estrazione A. I grigio sono evidenziati i valori massimi per ciascun periodo di ritorno 11

12 T r Condizioni al largo Condizioni davanti alla diga - punto B liv H s T p [s] MWD [ N] H m0 T p [s] T m [s] T m-1,0 [s] MWD [ N] Tabella 7 - Caratteristiche degli scenari di progetto al largo e nel punto di estrazione B. In grigio sono evidenziati i valori massimi per ciascun periodo di ritorno 12

13 T r Condizioni al largo Condizioni davanti alla diga - punto C liv H s T p [s] MWD [ N] H m0 T p [s] T m [s] T m-1,0 [s] MWD [ N] Tabella 8 - Caratteristiche degli scenari di progetto al largo e nel punto di estrazione C. In grigio sono evidenziati i valori massimi per ciascun periodo di ritorno 13

14 T r Condizioni al largo Condizioni davanti alla diga - punto D liv H s T p [s] MWD [ N] H m0 T p [s] T m [s] T m-1,0 [s] MWD [ N] Tabella 9 - Caratteristiche degli scenari di progetto al largo e nel punto di estrazione D. In grigio sono evidenziati i valori massimi per ciascun periodo di ritorno 14

15 T r Condizioni al largo Condizioni davanti alla diga - punto A liv H s T p [s] MWD [ N] H m0 T p [s] T m [s] T m-1,0 [s] MWD [ N] T r Condizioni al largo Condizioni davanti alla diga - punto B liv H s T p [s] MWD [ N] H m0 T p [s] T m [s] T m-1,0 [s] MWD [ N] T r Condizioni al largo Condizioni davanti alla diga - punto C liv H s T p [s] MWD [ N] H m0 T p [s] T m [s] T m-1,0 [s] MWD [ N] T r Condizioni al largo Condizioni davanti alla diga - punto D liv H s T p [s] MWD [ N] H m0 T p [s] T m [s] T m-1,0 [s] MWD [ N] Tabella 10 - Caratteristiche degli scenari di progetto al largo e nei punti di estrazione per gli scenari di progetto con direzione di provenienza al largo 130 N 15

16 Anche i risultati della propagazione degli eventi provenienti da 130 N hanno confermato che le condizioni più gravose per la verifica della diga sono dovute agli eventi provenienti da 140 N. A favore di sicurezza, fra tutti i risultati della propagazione delle onde provenienti dal settore di traversia, sono stati assunti come rappresentativi degli scenari di progetto sui fondali antistanti i valori relativi alla direzioni di provenienza 140 N (vedi Tabella 11, Tabella 12, Tabella 13 e Tabella 14). Tali valori, estratti sui fondali antistanti la diga, sono da considerarsi rappresentativi delle condizioni degli scenari di progetto al piede dell'opera. Scenari di progetto al piede della diga - punto A T R [yr] H m0 T p [s] T m [s] T m-1,0 [s] MWD [ N] Tabella 11 - Scenari di progetto al piede della diga di sopraflutto nel punto A Scenari di progetto al piede della diga - punto B T R [yr] H m0 T p [s] T m [s] T m-1,0 [s] MWD [ N] Tabella 12 - Scenari di progetto al piede della diga di sopraflutto nel punto B 16

17 Scenari di progetto al piede della diga - punto C T R [yr] H m0 T p [s] T m [s] T m-1,0 [s] MWD [ N] Tabella 13 - Scenari di progetto al piede della diga di sopraflutto nel punto C Scenari di progetto al piede della diga - punto D T R [yr] H m0 T p [s] T m [s] T m-1,0 [s] MWD [ N] Tabella 14 - Scenari di progetto al piede della diga di sopraflutto nel punto D 17

18 SEZIONI DI VERIFICA DELLA DIGA Per verificare le capacità prestazionali della diga di sopraflutto del porto di Marina di Campo nello stato attuale e di progetto sono state individuate quattro sezioni (sezioni 1p, 2p, 3p e 4p, vedi Figura 6) distribuite lungo l'asse dell'opera. Le caratteristiche del moto ondoso al piede di ciascuna sezione sono definite dai valori del corrispondente punto individuato sui fondali antistanti, secondo uno schema che può essere così riassunto: sezioni 1p e 2p - punto D; sezione 3p - punto C; sezione 4p - punti A e B. Figura 6 - Sezioni di verifica della diga di sopraflutto del porto di Marina di Campo Negli elaborati grafici è stata aggiunta la sezione 5p in corrispondenza del riccio di testata ai fini del computo metrico. Stato attuale Le caratteristiche delle sezioni della diga allo stato attuale sono state definite in base al rilievo di dettaglio effettuato dall' tra ottobre e novembre 2014, che in particolare ha consentito di ricavare l'andamento del tratto emerso e sommerso dell'attuale mantellata della diga in corrispondenza delle quattro sezioni di verifica. Prendendo a riferimento a titolo d'esempio la sezione 2p (vedi ) e la sezione 4p (vedi ) e rimandando direttamente agli elaborati grafici per le restanti, è possibile notare che: 18

19 la berma presenta quota sempre superiore ai 2 m s.l.m.m. (raggiungendo un valore massimo di m sl.m.m.) e larghezza fortemente variabile, a causa del profilo irregolare della scogliera; la pendenza della mantellata varia tra 1 a 2 nelle due sezioni più vicine alla radice e 2 a 3 in quelle verso la testata, dove il fondale al piede raggiunge le profondità maggiori fino a -11 m sl.m.m.. Le quattro sezioni individuate presentano allo stato attuale differenze importanti (vedi anche elaborati grafici): le sezioni 1p e 2p si trovano nel primo tratto della diga, provvisto di muro paraonde con paramento esterno inclinato di 70 circa e quota di coronamento pari a 6.6 m sopra il livello medio marino; la sezione 3p si trova nel secondo tratto della diga, sprovvisto del muro paraonde; la sezione 4p si trova nella parte finale del secondo tratto della diga, in prossimità della testata ed è sprovvista sia del muro paraonde che della struttura di fondazione sottostante. Stato di progetto Le sezioni di progetto (vedi elaborati grafici) sono state previste con le seguenti caratteristiche: muro paraonde con forma analoga a quello presente nel primo tratto (paramento esterno inclinato di 70 circa) ma quota di coronamento pari a 5.5 m s.l.m.m., cioè 1.1 m più bassa; mantellata in massi con pendenza 1 a 2 e berma a quota m s.l.m.m. larga circa 3 D n50 ; vasca di dissipazione (di larghezza 1.7 m sul fondo e 2.3 m in sommità) tra il muro paraonde e il limite interno della berma della mantellata; protezione al piede, in caso di profondità dei fondali superiore a 5 m, realizzata in scogliera con berma a quota compresa tra - 5 e -7 m s.l.m.m., larga 5 m e pendenza dei lati inclinati 1 a 1. A tali caratteristiche si aggiunge l'ampliamento interno dell'ultimissimo tratto della banchina (10 m a partire dalla testata) realizzato a massi sovrapposti in calcestruzzo e coronamento antiriflettente, come meglio descritto negli elaborati grafici. 19

20 VERIFICA DELLA PORTATA DI OVERTOPPING Per il calcolo della portata di overtopping è stato seguito la metodologia indicata nell Overtopping Manual (7) utilizzando sia le formule empiriche disponibili sia il calcolo attraverso le reti neurali (NN - Neural Network). Nel caso di dighe con mantellata in massi e profilo semplice, la portata media di overtopping q può essere calcolata tramite la formula seguente: q g H 3 m0 a exp b H dove a e b sono dei coefficienti assegnati, γ f è il fattore di rugosità e γ β è il fattore di riduzione per onde oblique pari a: m 0 R c γ f γ γ β = β per 0 β 80 con β angolo tra la direzione di provenienza dell'onda e la normale all'asse della diga. Per valori di β maggiori di 80, può essere utilizzato il risultato con β=80. I valori dei coefficienti a e b (vedi Tabella 15) sono assegnati in funzione dell approccio seguito per la progettazione che può essere di tipo probabilistico o deterministico, utilizzando il primo si ottiene il valore medio della q, mentre con il secondo, maggiormente cautelativo, si ottiene un valore corrispondente alla somma della media e della deviazione standard che consente di tener conto delle incertezze contenute nelle formule. Riferendosi ad una distribuzione Gaussiana, il valore di q calcolato con l approccio deterministico ha il 68.3% di probabilità di non essere superato. Coefficiente Approccio probabilistico Approccio deterministico a b Tabella 15 - Valori dei coefficienti per la formula dell'overtopping β Per dighe con berma della mantellata di una certa ampiezza, è possibile tener conto del fattore di riduzione C r pari a. G = c C 3.06 exp 1.5 r H m0 dove G c è l'ampiezza della berma della mantellata. Per valori di G c inferiori a 0.75 H m0 non si ha riduzione ed il valore di C r dev'essere posto pari a 1. Le Reti Neurali (NN - Neural Network) sono strutturate in forma di strati, dentro ai quali vi sono uno o più processi di elaborazioni chiamati neuroni e le previsioni sono basate sui risultati di 8372 prove su modello fisico a piccola scala. La NN per il calcolo della portata di overtopping è stata sviluppata nel progetto europeo CLASH e si basa su tre strati differenti: il primo contiene gli input, il secondo (hidden layer) riceve informazioni dal precedente, gli assegna un certo peso sulla base dei risultati della calibrazione della NN e produce dei risultati che sono forniti come output nell ultimo strato. L'utilizzo delle Reti Neurali consente di tener conto di molti più parametri rispetto alla formule empirica descritta 20

21 in precedenza. In particolare, per effettuare il calcolo è necessario fornire 15 parametri (vedi Figura 7): 4 inerenti le caratteristiche del moto ondoso al piede dell'opera (altezza d onda significativa H m0, periodo T m-1,0, angolo dell onda β e profondità davanti alla struttura h) ed i restanti 11 di tipo strutturale. Fra quest ultimi, due caratterizzano il piede della struttura (ampiezza B t e profondità h t della berma della protezione al piede), due la pendenza della struttura (cot(α d ), cot(α u )), tre l'eventuale berma presente lungo la mantellata (B, h b, α b ), tre la cresta (quota R c, quota A c e ampiezza G c della berma della mantellata) ed uno la rugosità media di tutta la struttura (γ f ). Figura 7 - Parametri necessari per il calcolo dell'overtopping con la NN (da Il calcolo è stato effettuato con il software reso disponibile da Deltares sul sito web che in funzione dello scenario di verifica fornisce il valore di q ed i suoi principali percentili (dal 2.5% al 97.5%, vedi Figura 8). Come mostrato nell'esempio, il software applica inoltre un fattore di correzione che tiene conto degli effetti di scala rispetto ai test condotti sui prototipi in laboratorio. Figura 8 - Esempio di valori di input e di output forniti dal software sul sito Nel seguito sono riportati i risultati delle verifiche di overtopping condotte sia nello scenario attuale che in quello di progetto. Le verifiche sono state effettuate tramite sia la formula empirica (adottando l'approccio deterministico, indicando nel seguito il risultato corrispondente come q det ) sia con la NN, ricavando in particolare il valore di q e di q 75. In entrambi i casi, a favore di sicurezza, il fattore di rugosità γ f è stato posto pari a 0.45, valore intermedio tra quello consigliato per scogliere con mantellata a doppio strato e nucleo permeabile (0.40) e quello per scogliere con mantellata a doppio 21

22 strato e nucleo impermeabile (0.55). Nel calcolo è stato considerato la direzione dell'asse della diga per la sezione di riferimento (espresso come angolo rispetto al nord della normale all'asse α diga ) ed il sovralzo relativo allo scenario di riferimento, ottenendo il valore d del fondale di progetto utilizzato nelle verifiche. La verifica della sezione 1p è stata omessa, considerandola analoga alla sezione 2p. La verifica della sezione 4p è stata condotta utilizzando le caratteristiche di moto ondoso estratte nel punto A, più gravose di quelle del punto B. Le quote altimetriche della diga sono state modificate in funzione del sovralzo ed il calcolo è stato arrestato per valori di q superiori a l/s/ml. Come mostrato nel seguito, i valori ottenuti con la formula empirica differiscono anche sensibilmente da quelli ottenuti con le reti neurali. Pertanto, adottando un approccio cautelativo, per ogni scenario di verifica ci si riferirà al valore massimo ottenuto. Verifiche di overtopping nello stato attuale Le verifiche condotte sullo stato attuale (vedi Tabella 16, Tabella 17 e Tabella 18) mettono in evidenza la forte criticità che caratterizza la diga di sopraflutto nelle sezioni prive di muro paraonde: bastano onde con periodo di ritorno di 2 anni per determinare possibili affondamenti di imbarcazioni piccole in corrispondenza della sezione 3p (q > 10 l/s/ml) e poco superiori (T R 3 anni) per affondamenti di grossi yacht nella sezione 4p (q > 50 l/s/ml). Inoltre, in caso di eventi estremi con periodo di ritorno elevato le portate di tracimazione possono provocare seri danni alla struttura stessa della diga. Per le sezioni invece più vicine alla radice provviste di muro paraonde (sezione 2p), i risultati sono nettamente migliori e valori pericolosi per le piccole imbarcazioni non sono mai raggiunti. h B t h t γ f [-] cotα [-] Sezione 2p R c [m s.l.m.] A c [m s.l.m.] Punto D di estrazione parametri per scenari di progetto T R [yr] H m0 T m-1,0 [s] MWD [ N] β [ ] d q det [l/s/ml] q [l/s/ml] G c α diga [ N] q 75 [l/s/ml Tabella 16 - Risultati delle verifiche di overtopping per la sezione 2p nello stato attuale 22

23 h B t h t γ f [-] cotα [-] Sezione 3p R c [m s.l.m.] A c [m s.l.m.] G c α diga [ N] Punto C di estrazione parametri per scenari di progetto T R [yr] H m0 T m-1,0 [s] MWD [ N] β [ ] d q det [l/s/ml] q [l/s/ml] q 75 [l/s/ml > > Tabella 17 - Risultati delle verifiche di overtopping per la sezione 3p nello stato attuale h B t h t γ f [-] cotα [-] Sezione 4p R c [m s.l.m.] A c [m s.l.m.] G c α diga [ N] Punto A di estrazione parametri per scenari di progetto T R [yr] H m0 T m-1,0 [s] MWD [ N] β [ ] d q det [l/s/ml] q [l/s/ml] q 75 [l/s/ml > > > > > > > > > > > Tabella 18 - Risultati delle verifiche di overtopping per la sezione 4p nello stato attuale Le prove in vasca effettuate dal LABIMA hanno confermato gli elevati valori di overtopping che caartterizzano nello stato attuale la sezione 4p 23

24 Verifiche di overtopping nello stato di progetto I calcoli nello stato di progetto sono stati condotti tenendo conto della presenza della vasca, aumentando la dimensione della berma di conseguenza. Le verifiche condotte mettono chiaramente in evidenza i benefici offerti dall'intervento. In particolare, l'adeguamento della mantellata (con berma a quota 4.5 m sul livello medio marino e pendenza 1 a 2) e la realizzazione del muro paraonde nel secondo tratto della diga (con quota di coronamento a m s.l.m.m.) consentono di ridurre drasticamente le portate di tracimazione, che nelle sezioni 3p e 4p si mantengono sempre sotto inferiori ai 10 l/s/ml (vedi Tabella 20 e Tabella 21) ad eccezione solo degli eventi più rari (con periodo di ritorno di 100 anni) nella sezione 4p più vicina alla testata. La modifica della scogliera inoltre consente di ridurre le portate di overtopping anche nelle sezioni più vicine alla radice già provviste di muro paraonde (sezione 2p), riducendo ulteriormente i valori di tracimazione (vedi Tabella 21). La prove in vasca del LABIMA hanno confermato l'efficienza della soluzione progettuale adottata, ottenendo valori di overtopping inferiori ai 10 l/s/ml anche per gli eventi più estremi con periodo di ritorno di 100 anni. h B t h t γ f [-] cotα [-] Sezione 2p R c [m s.l.m.] A c [m s.l.m.] G c α diga [ N] Punto D di estrazione parametri per scenari di progetto T R [yr] H m0 T m-1,0 [s] MWD [ N] β [ ] d q det [l/s/ml] q [l/s/ml] q 75 [l/s/ml Tabella 19 - Risultati delle verifiche di overtopping per la sezione 2p nello stato di progetto 24

25 h B t h t γ f [-] cotα [-] Sezione 3p R c [m s.l.m.] A c [m s.l.m.] G c α diga [ N] Punto C di estrazione parametri per scenari di progetto T R [yr] H m0 T m-1,0 [s] MWD [ N] β [ ] d q det [l/s/ml] q [l/s/ml] q 75 [l/s/ml] Tabella 20 - Risultati delle verifiche di overtopping per la sezione 3p nello stato di progetto h B t h t γ f [-] cotα [-] Sezione 4p R c [m s.l.m.] A c [m s.l.m.] G c α diga [ N] Punto A di estrazione parametri per scenari di progetto T R [yr] H m0 T m-1,0 [s] MWD [ N] β [ ] d q det [l/s/ml] q [l/s/ml] q 75 [l/s/ml] Tabella 21 - Risultati delle verifiche di overtopping per la sezione 4p nello stato di progetto 25

26 DIMENSIONAMENTO DELLA SCOGLIERA DI PROGETTO La nuova scogliera di progetto sarà realizzata in massi naturali con berma a quota 4.5 m sopra il livello medio marino e pendenza pari a 1 su 2, come illustrato in precedenza. Gli elementi costituenti la mantellata e la protezione al piede sono stati progettati in base ai livelli prestazionali descritti in precedenza. Dimensionamento degli elementi della mantellata Per il dimensionamento degli elementi della mantellata esterna nella pratica progettuale si è soliti fare riferimento alle formule di Van der Meer (1988) che consentono di tener conto di alcuni parametri importanti, quali il livello di danno atteso e la durata dell evento. Tali formule sono esplicitate in funzione del parametro di stabilità con ξ cr c pl = cs P 0.31 H S = c pl P Dn50 H S = cs P Dn50 tanα P S d N 0.2 S d N 0.18 plunging ( ξ m < ξcr ) o surging ( ξ m ξcr ), dove: c pl = 6.2; c s =1.0; ( ξ ) 0.5 m cotα ( ξ ) m H s D per ξ P n50 m per ξ : < ξ m cr ξ parametro di surf-similarity che individua se l onda frangente è di tipo è la densità relativa, pari a ρ r /ρ w 1 dove ρ r è la densità dei massi e ρ w è la densità dell acqua di mare; α è la pendenza della mantellata ( ); S d è il parametro del danno (vedi Tabella 2), variabile in funzione della pendenza della mantellata e del livello di danno ammissibile durante la mareggiata; P è il parametro che indica la porosità dell opera (vedi Figura 9), variabile fra 0.1 e 0.6; H s è l altezza d onda significativa, pari al valore di H 1/3 delle onde incidenti al piede dell opera; ξ m è il parametro di surf-similarity riferito al periodo medio T m pari a: tanα ξ m = 2 H S sm = π 2 sm con g Tm N è il numero di onde incidenti al piede della scogliera, funzione della durata dell evento e può essere stimato tramite la seguente formula: durata ( h) N = 3600 T ( s) m cr 26

27 Figura 9 - Parametro P di porosità dell opera (Van der Meer, 1988, tratta da CIRIA et al., 6) Le formule di Van der Meer sopra descritte sono valide per condizioni di acque profonde, in cui il rapporto tra la profondità e la massima altezza d onda al piede (d/h stoe ) è maggiore di 3 ed il rapporto tra l altezza d onda al piede e al largo (H stoe /H s0 ) è maggiore del 90% (CIRIA et al., 6). In condizioni di profondità limitata (shallow water, d/h stoe <2 e H stoe /H s0 <0.7), a causa della diversa distribuzione statistica del moto ondoso, tali formule escono dal campo di validità ed è necessario ricorrere alla versione riadattata da Van Gent et al. (4): H S = c pl P Dn50 H S = cs P Dn50 dove: c pl = 8.4; c s =1.3; S d H S s 1,0 N H 2% 0.2 S d H S cotα N H 2% 0.18 ( ξ ) 0.5 ( ξ ) P s 1,0 per ξ s 1,0 per ξ ξ s-1,0 è il parametro di surf-similarity riferito al periodo medio spettrale T m-1,0 pari a : tanα 2π H s ξ s 1,0 = con ss 1,0 = 2 s g T s 1,0 m 1,0 dove H s è l'altezza d'onda significativa al piede dell opera, pari ad H 1/3 dall analisi nel dominio del tempo; H 2% è l altezza d onda al piede che ha una probabilità del 2% di superare il valore di H s. Per determinare i valori di H 2% e di H 1/3 al piede dell'opera è necessario analizzare la distribuzione statistica delle onde in acque basse, che può essere descritta ricorrendo ad una combinazione di due ; < ξ s 1,0 cr ξ cr 27

28 distribuzioni di Weibull per descrivere l'altezza d'onda nella zona dei frangenti e in condizioni di shallow water (Battjes and Groenendiik, 0): 2 ( ( H / H1 ) ) 3. ( H / H ) 1 exp per H < H tr P( H ) = P( H < H ) = 6 1 exp( 2 ) per H H tr dove H 1 e H 2 sono parametri di scala e H tr è l'altezza d'onda di transizione definita da: H tr ( f ) d = tan dove tan f e d sono la pendenza e la profondità dal fondale. Adottando questo approccio, per alcuni valori del rapporto tra H tr e l altezza media quadratica H rms sono stati ricavati i principali parametri statistici della distribuzione dell'altezza d'onda (ad esempio H 2%, H 1/10 e H 1/3 vedi Tabella 22) normalizzati in funzione di H rms. H tr / H rms H 1/10 / H rms H 2% / H rms H 1/3 / H rms Tabella 22 - Altezze d'onda caratteristiche normalizzate al variare del rapporto H tr / H rms (dati da Battjes and Groenendiik, 0) Il valore di H rms in acque basse può essere ricavato direttamente dal valore dell'altezza d'onda spettrale H m0 tramite la relazione H [ ( / rms + H m0 d )] H m0 =. Noto il valore di H rms è possibile ricavare le altezze d onda caratteristiche definite dall analisi nel dominio del tempo. In condizioni intermedie, è consigliabile utilizzare sia le formulazioni per acque profonde che quelle per profondità limitate adottando il valore massimo fra i due. Per entrambe le formulazioni i valori di c pl e c s riportati rappresentano i valori mediani ottenuti nelle varie prove utilizzate per ricavare le formule, quelli cioè che riescono ad interpolare più correttamente tutti i dati ottenuti. Da un punto di vista probabilistico, utilizzare tali valori per verificare la stabilità in un dato scenario equivale ad ammettere che vi sia una probabilità del 50% che il comportamento della struttura nello scenario sia esattamente quello ottenuto. Nei casi in cui è invece necessario esser sicuri che non venga raggiunto un certo livello di danno (ad esempio la rottura), è più corretto riferirsi al 95 percentile del valore di tali coefficienti (ammettendo quindi solo il 5% di insuccesso), valore che può essere calcolato (vedi Tabella 23) ipotizzando una distribuzione normale tramite la formula µ σ, dove µ è la media e σ è la deviazione standard del coefficiente. Formula Van der Meer Coeff. Media µ Dev- standard σ 95 percentile Deep water Shallow water c pl c s c pl c s Tabella 23 Valori dei coefficienti delle formule di Van der Meer ( da CIRIA et al., 6) 28

29 In base ai livelli prestazionali fissati, le verifiche di stabilità di ciascuna sezione sono state eseguite in base ai seguenti scenari: a) scenario di progetto T r = 30 anni: S d = 2 e durata dell evento pari a 4 h utilizzando il valor medio dei coefficienti c pl e c s ; b) scenario di progetto T r = 50 anni: S d = 3 e durata dell evento pari a 6 h utilizzando il valor medio dei coefficienti c pl e c s ; c) scenario di progetto T r = 100 anni: S d = 4.5 e durata dell evento pari a 8 h utilizzando il valor medio dei coefficienti c pl e c s ; d) verifica di condizione di no rottura per T r = 100 anni: S d = 6 e durata dell evento pari a 5 h utilizzando il 95 percentile dei coefficienti c pl e c s. La scogliera di progetto sarà realizzata sulla mantellata esistente, composta da massi di 3 e 4 categoria, pertanto è stato fissato un valore di P della nuova struttura pari a 0.5. Analogamente a quanto svolto per le verifiche di overtopping, la verifica della sezione 1p è stata omessa, considerandola analoga alla sezione 2p e la verifica della sezione 4p è stata condotta utilizzando le caratteristiche di moto ondoso estratte nel punto A, più gravose di quelle del punto B. I risultati ottenuti (vedi Tabella 24, Tabella 25 e Tabella 26) evidenziano che in ciascuna sezione la condizione di verifica più gravosa è quella corrispondente alla condizione di non rottura per T r = 100 anni ed il conseguente valore di M 50, a favore di sicurezza, è stato scelto come valore di progetto. H Verifica sezione 2p T r =30 yr T r =50 yr T r =100 yr T r =100 yr rot. N S d H s0 6.1 m 6.4 m 6.9 m 6.9 m H m0 3.4 m 3.5 m 3.8 m 3.8 m T m-1,0 8.9 s 9.1 s 9.6 s 9.6 s H 2% 4.3 m 4.6 m 4.9 m 4.9 m H s 3.6 m 3.7 m 4.0 m 4.0 m d 8.2 m 8.2 m 8.25 m 8.25 m d/h stoe H stoe /H s c pl c s ξ m-1, s / Dn D n m 1.16 m 1.18 m 1.23 m M t 4.1 t 4.4 t 5.0 t Tabella 24 - Risultati del dimensionamento degli elementi della mantellata per la sezione 2p nello stato di progetto 29

REALIZZAZIONE MURO PARAONDE E ADEGUAMENTO DELLA DIGA FORANEA

REALIZZAZIONE MURO PARAONDE E ADEGUAMENTO DELLA DIGA FORANEA REALIZZAZIONE MURO PARAONDE E ADEGUAMENTO DELLA DIGA FORANEA Responsabile Unico del Procedimento Ing. Fabrizio Morelli Gruppo di progettazione Ing. Gianfranco Boninsegni Geol. Simona Cerretini Geom. Stefano

Dettagli

La determinazione dell altezza d onda di progetto delle opere di difesa è stata effettuata assumendo

La determinazione dell altezza d onda di progetto delle opere di difesa è stata effettuata assumendo 1 1. Determinazione dell altezza d onda di progetto La determinazione dell altezza d onda di progetto delle opere di difesa è stata effettuata assumendo quale mareggiata di progetto quella proveniente

Dettagli

REALIZZAZIONE MURO PARAONDE E ADEGUAMENTO DELLA DIGA FORANEA

REALIZZAZIONE MURO PARAONDE E ADEGUAMENTO DELLA DIGA FORANEA REALIZZAZIONE MURO PARAONDE E ADEGUAMENTO DELLA DIGA FORANEA Responsabile Unico del Procedimento Ing. Fabrizio Morelli Gruppo di progettazione Ing. Gianfranco Boninsegni Geol. Simona Cerretini Geom. Stefano

Dettagli

Valutazione della disponibilità energetica dei moti ondosi per l Alto Tirreno

Valutazione della disponibilità energetica dei moti ondosi per l Alto Tirreno Università degli studi di Firenze Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Ambiente e Territorio Valutazione della disponibilità energetica dei moti ondosi per l Alto Tirreno Tesi di Laurea

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTÀ DI INGEGNERIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTÀ DI INGEGNERIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale TESI DI LAUREA TRIENNALE Anno Accademico 2013 2014 Studio sull'evoluzione del profilo trasversale

Dettagli

PORTO TURISTICO DI ROMA PROGETTO DI AMPLIAMENTO

PORTO TURISTICO DI ROMA PROGETTO DI AMPLIAMENTO PORTO TURISTICO DI ROMA PROGETTO DI AMPLIAMENTO PROGETTO DEFINITIVO STUDIO METEOMARINO E DIMENSIONAMENTO DELLE OPERE DI DIFESA INDICE 1 CLIMA DI MOTO ONDOSO AL LARGO... 2 2 DETERMINAZIONE DELL ONDA IN

Dettagli

La modellistica sperimentale per la progettazione delle dighe marittime. Ing. Lorenzo Cappietti, Ph.D.

La modellistica sperimentale per la progettazione delle dighe marittime. Ing. Lorenzo Cappietti, Ph.D. La modellistica sperimentale per la progettazione delle dighe marittime focus sul fenomeno dell overtopping 30 Giugno 2011 Ing. Lorenzo Cappietti, Ph.D. cappietti@dicea.unifi.it Università Degli Studi

Dettagli

INDICE. 5.2 Analisi dei risultati nelle varie condizioni R008 Studio delle Agitazioni Interne

INDICE. 5.2 Analisi dei risultati nelle varie condizioni R008 Studio delle Agitazioni Interne INDICE 1. PREMESSE... 2 2. CENNI SUL MODELLO MATEMATICO ADOTTATO... 3 3. CLIMA METEOMARINO DI PROGETTO... 4 4. CONFIGURAZIONE ED IPOTESI DI CALCOLO... 6 5. ANALISI DEI RISULTATI DEL MODELLO... 7 5.1 Sommario

Dettagli

Statistica Esercitazione. alessandro polli facoltà di scienze politiche, sociologia, comunicazione

Statistica Esercitazione. alessandro polli facoltà di scienze politiche, sociologia, comunicazione Statistica Esercitazione alessandro polli facoltà di scienze politiche, sociologia, comunicazione Obiettivo Esercizio 1. Questo e alcuni degli esercizi che proporremo nei prossimi giorni si basano sul

Dettagli

Stima della portata di piena: un esempio

Stima della portata di piena: un esempio Stima della portata di piena: un esempio Giuseppe Pino APAT Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale 1 aprile 2008 Stima della portata di massima piena Obiettivo: determinare la portata

Dettagli

COMUNE DI CONSIGLIO DI RUMO

COMUNE DI CONSIGLIO DI RUMO COMUNE DI CONSIGLIO DI RUMO Provincia di Como Aggiornamento della componente geologica, idrogeologica e sismica di supporto al Piano di Governo del Territorio - L.R. 1/05 e successive modifiche. ANALISI

Dettagli

Analisi del rischio tsunami applicata ad un tratto della costa Ligure

Analisi del rischio tsunami applicata ad un tratto della costa Ligure Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria - DIMSET Analisi del rischio tsunami applicata ad un tratto della costa Ligure Bacino F., Poggi P., Cosso T., Federici B., Sguerso D., Rebaudengo

Dettagli

Maree e moti ondosi Rifrazione, frangimento, diffrazione e riflessione Opere portuali interne ed esterne Sistemazione dei litorali.

Maree e moti ondosi Rifrazione, frangimento, diffrazione e riflessione Opere portuali interne ed esterne Sistemazione dei litorali. VALERIO MILANO IDRAULICA MARITTIMA Maree e moti ondosi Rifrazione, frangimento, diffrazione e riflessione Opere portuali interne ed esterne Sistemazione dei litorali Ili E 1\li\GGIOLI EDITORE Indice Introduzione..........

Dettagli

Relazione sulla pericolosità sismica del sito

Relazione sulla pericolosità sismica del sito Relazione sulla pericolosità sismica di base del sito interessato dalle costruzioni PROGETTO PER L'ADEGUAMENTO SISMICO DELLA SCUOLA MATERNA "V.Foscolo" Relazione sulla pericolosità sismica del sito f l

Dettagli

1 PREMESSA. Quadrilatero Marche-Umbria Maxilotto 1 1 Sublotto 2.1

1 PREMESSA. Quadrilatero Marche-Umbria Maxilotto 1 1 Sublotto 2.1 1 PREMESSA La presente relazione riporta la verifica idraulica dei tombini idraulici posti lungo il Ramo H (strada di collegamento tra la S.S. 7 e la S.P. 441 in prossimità dell abitato di Colfiorito).

Dettagli

UN MODELLO PER LA PROPAGAZIONE DEL MOTO

UN MODELLO PER LA PROPAGAZIONE DEL MOTO Università degli studi di Genova Scuola Politecnica UN MODELLO PER LA PROPAGAZIONE DEL MOTO ONDOSO: PARAMETRIZZAZIONE DELLA DISSIPAZIONE PER FRANGIMENTO CANDIDATI: FEDERICO CIOTTI VALENTINO LERZO RELATORE:

Dettagli

CITTÀ di FABRIANO PROVINCIA DI ANCONA

CITTÀ di FABRIANO PROVINCIA DI ANCONA CITTÀ di FABRIANO PROVINCIA DI ANCONA Settore Assetto e Tutela del Territorio Oggetto: Attidium: l area archeologica diviene luogo di fruibilità turistica Importo dell opera 133.000,00 Importo del cofinanziamento

Dettagli

il rischio prodotto sulle aree a valle dello sbarramento per effetto della costruzione dell impianto.

il rischio prodotto sulle aree a valle dello sbarramento per effetto della costruzione dell impianto. 1) Definizioni GUIDA ALLA DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DELL IMPIANTO E DEL RISCHIO Ai fini della classificazione si definiscono: Altezza dello sbarramento: dislivello tra quota del piano di coronamento

Dettagli

Esercizio 1. Stima intervallare: IC per la media incognita (varianza ignota)

Esercizio 1. Stima intervallare: IC per la media incognita (varianza ignota) STATISTICA (2) ESERCITAZIONE 5 26.02.2014 Dott.ssa Antonella Costanzo Esercizio 1. Stima intervallare: IC per la media incognita (varianza ignota) Il responsabile del controllo qualità di un azienda che

Dettagli

Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI. Prof. Ing. Francesco Zanghì ELEMENTI DI IDRAULICA AGGIORNAMENTO 26/11/2013

Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI. Prof. Ing. Francesco Zanghì ELEMENTI DI IDRAULICA AGGIORNAMENTO 26/11/2013 Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing. Francesco Zanghì ELEMENTI DI IDRAULICA AGGIORNAMENTO 26/11/2013 L'idraulica è la scienza che studia l'utilizzazione dei

Dettagli

PROBLEMATICHE NORMATIVE SULLA PROGETTAZIONE DI DIGHE A PARETE

PROBLEMATICHE NORMATIVE SULLA PROGETTAZIONE DI DIGHE A PARETE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile e Ambientale PROBLEMATICHE NORMATIVE SULLA PROGETTAZIONE DI DIGHE A PARETE Laureando: STV (GN) GIOVANNI LADISA RELATORE:

Dettagli

G3-GNRAC Quartiere Fieristico di Ferrara, 19 Settembre 2014

G3-GNRAC Quartiere Fieristico di Ferrara, 19 Settembre 2014 G3-GNRAC Quartiere Fieristico di MARINA DI PISA: RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA DIFENSIVA DELLE BARRIERE EMERSE Provincia di Pisa Ilaria Nieri INTRODUZIONE Il litorale pisano si estende dalla foce del canale

Dettagli

RANDOM VIBRATIONS RANDOM VIBRATIONS

RANDOM VIBRATIONS RANDOM VIBRATIONS RANDOM VIBRATIONS Diverse possono essere le situazioni operative in cui una struttura spaziale puo trovarsi sottoposta ad una forzante random in time. Ovvero in cui la forzante, rappresentata nel dominio

Dettagli

PERICOLOSITA SISMICA 2 VITA NOMINALE E CLASSE D USO 4 AZIONE SISMICA 5 CATEGORIA DEL SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE 6

PERICOLOSITA SISMICA 2 VITA NOMINALE E CLASSE D USO 4 AZIONE SISMICA 5 CATEGORIA DEL SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE 6 INDICE PERICOLOSITA SISMICA 2 VITA NOMINALE E CLASSE D USO 4 AZIONE SISMICA 5 CATEGORIA DEL SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE 6 SPETTRI E PARAMETRI DI STRUTTURA 7 1 PERICOLOSITA SISMICA L azione sismica

Dettagli

PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA PROGETTO DEFINITIVO VERIFICHE IDROGEOLOGICHE. I e II TRATTO ING. MARIO ADDARIO ARCH. ORAZIA TRIBASTONE SCALA DATA

PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA PROGETTO DEFINITIVO VERIFICHE IDROGEOLOGICHE. I e II TRATTO ING. MARIO ADDARIO ARCH. ORAZIA TRIBASTONE SCALA DATA PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA PROGETTO: SISTEMAZIONE DELLA S.P. 45 "BUGILFEZZA - POZZALLO. TRATTI COMPRESI DAL KM 5+250 AL KM 5+550 E DAL KM 6+800 AL KM 7+000". PROGETTO DEFINITIVO TITOLO: VERIFICHE IDROGEOLOGICHE.

Dettagli

Vedi: Probabilità e cenni di statistica

Vedi:  Probabilità e cenni di statistica Vedi: http://www.df.unipi.it/~andreozz/labcia.html Probabilità e cenni di statistica Funzione di distribuzione discreta Istogrammi e normalizzazione Distribuzioni continue Nel caso continuo la probabilità

Dettagli

Esercitazione: La distribuzione NORMALE

Esercitazione: La distribuzione NORMALE Esercitazione: La distribuzione NORMALE Uno dei più importanti esempi di distribuzione di probabilità continua è dato dalla distribuzione Normale (curva normale o distribuzione Gaussiana); è una delle

Dettagli

STRUTTURE MONOPIANO Schema di edificio monopiano con campate di grande luce e tegoli di copertura a doppia pendenza Struttura monopiano con portali indipendenti supportanti copertura e facciata perimetrale

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO CONTINUE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO CONTINUE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO CONTINUE 1 PERDITE DI CARICO CONTINUE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

MODIFICHE AL TRACCIATO DELLA S.S.

MODIFICHE AL TRACCIATO DELLA S.S. INDICE PREMESSA 1 1. MODIFICHE AL TRACCIATO DELLA S.S. 125 2 1.1 Dimensionamento e verifica dei tubolari... 2 2. PROLUNGAMENTO DELLA PISTA AEROPORTUALE 4 2.1 Schemi di calcolo, dimensionamenti e verifiche...

Dettagli

loro installazione. alla fine del mese di agosto.

loro installazione. alla fine del mese di agosto. Studi / progetti / opere 51 Opere alle bocche di porto per la regolazione delle maree in laguna. Interventi in corso (agosto 2005) Premessa La costruzione del sistema di difesa dalle acque alte prevede

Dettagli

VALUTAZIONE DELL'AZIONE SISMICA

VALUTAZIONE DELL'AZIONE SISMICA C.T.E. COLLEGIO DEI TECNICI DELLA INDUSTRIALIZZAZIONE EDILIZIA ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI NUORO CORSO DI AGGIORNAMENTO PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE DI CALCESTRUZZO CON GLI EUROCODICI alla

Dettagli

Analisi sismica di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà con il metodo dello Spettro di Risposta

Analisi sismica di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà con il metodo dello Spettro di Risposta Analisi sismica di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà con il metodo dello Spettro di Risposta Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Analisi sismica con lo spettro di risposta

Dettagli

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni METODO PER IL RENDERING DEI DIAGRAMMI DI IRRADIAZIONE VERTICALI BASATO SUI DATI PREVISTI DALLE SPECIFICHE DI FORMATO DEL CATASTO AGCOM 1. Premessa Per calcolare

Dettagli

Portate di tempo asciutto / acque luride o nere

Portate di tempo asciutto / acque luride o nere Portate di tempo asciutto / acque luride o nere Le portate di tempo asciutto sono quelle che provengono: dagli scarichi delle utenze servite dall acquedotto civile (domestiche, pubbliche, commerciali,

Dettagli

STATISTICA ESERCITAZIONE

STATISTICA ESERCITAZIONE STATISTICA ESERCITAZIONE Dott. Giuseppe Pandolfo 1 Giugno 2015 Esercizio 1 Una fabbrica di scatole di cartone evade il 96% degli ordini entro un mese. Estraendo 300 campioni casuali di 300 consegne, in

Dettagli

REGIONE BASILICATA COMUNITA MONTANA CAMASTRA - ALTO SAURO (POTENZA)

REGIONE BASILICATA COMUNITA MONTANA CAMASTRA - ALTO SAURO (POTENZA) Dott. Giuseppe Sassone INGEGNERE EDILE C.da Mercato,1-85038 Senise (PZ) - Tel. 0973/585758 REGIONE BASILICATA COMUNITA MONTANA CAMASTRA - ALTO SAURO (POTENZA) INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE DEI PRESIDI

Dettagli

RELAZIONE IDROLOGICA IDRAULICA

RELAZIONE IDROLOGICA IDRAULICA RELAZIONE IDROLOGICA IDRAULICA 1. PREMESSA In relazione ai lavori di realizzazione della nuova rotatoria sulla S.S. 16 Adriatica al km 326+040 in corrispondenza dell intersezione con la S.P. 24 Bellaluce

Dettagli

L esperienza della Regione Molise nel settore della difesa della costa dalla erosione marina

L esperienza della Regione Molise nel settore della difesa della costa dalla erosione marina L esperienza della Regione Molise nel settore della difesa della costa dalla erosione marina Regione molise Direzione Generale IV Servizio Opere Idrauliche e Marittime Fase preliminare di studio e di sperimentazione

Dettagli

INDICE 1. PREMESSA... 1 2. MANUALE D USO... 2 3. MANUALE DI MANUTENZIONE... 3 4. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE... 5

INDICE 1. PREMESSA... 1 2. MANUALE D USO... 2 3. MANUALE DI MANUTENZIONE... 3 4. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE... 5 INDICE 1. PREMESSA... 1 2. MANUALE D USO... 2 3. MANUALE DI MANUTENZIONE... 3 4. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE... 5 1. PREMESSA Il presente Piano di Manutenzione è composto dai seguenti documenti: Manuale

Dettagli

4 th PAN-European FORUM Dredging in port and environmental sustainability Barletta, Italy

4 th PAN-European FORUM Dredging in port and environmental sustainability Barletta, Italy 4 th PAN-European FORUM Dredging in port and environmental sustainability Barletta, Italy Nancy ATTOLICO Servizio Infrastrutture - Ambiente Autorità Portuale del Levante www.aplevante.org - a.attolico@aplevante.org

Dettagli

APPENDICE. Dati. Per l'analisi delle velocità dei veicoli si assumono i seguenti dati: Caratteristiche dei veicoli:

APPENDICE. Dati. Per l'analisi delle velocità dei veicoli si assumono i seguenti dati: Caratteristiche dei veicoli: APPENDICE Di seguito si riporta il computo delle velocità dei due veicoli al momento dell'urto, utilizzando le leggi del moto e la conservazione della quantità di moto. Il calcolo è stato svolto utilizzando

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE Facoltà di Ingegneria Corso di laurea in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio Tesi di laurea triennale STUDIO SPERIMENTALE SU MODELLO FISICO DELL OVERTOPPING LUNGO

Dettagli

ARGINI E DIGHE IN TERRA

ARGINI E DIGHE IN TERRA Gli argini in terra sono opere costituite da rilevati strutturali che in genere presentano altezze considerevoli rispetto al piano medio di campagna, con la funzione di «tenuta» dell acqua. La realizzazione

Dettagli

Rapporto di valutazione del potenziale eolico del territorio della Toscana

Rapporto di valutazione del potenziale eolico del territorio della Toscana Regione Toscana Consorzio LaMMA Rapporto di valutazione del potenziale eolico del territorio della Toscana Estratto dal rapporto finale del progetto WIND-GIS Autori: Caterina Busillo Francesca Calastrini

Dettagli

ESERCITAZIONE SUL CRITERIO

ESERCITAZIONE SUL CRITERIO TECNOLOGIE DELLE COSTRUZIONI AEROSPAZIALI ESERCITAZIONE SUL CRITERIO DI JUVINALL Prof. Claudio Scarponi Ing. Carlo Andreotti Ing. Carlo Andreotti 1 IL CRITERIO DI JUVINALL La formulazione del criterio

Dettagli

INVILUPPO DI VOLO VELOCITÀ MASSIMA IN VOLO ORIZZONTALE RETTILINEO UNIFORME

INVILUPPO DI VOLO VELOCITÀ MASSIMA IN VOLO ORIZZONTALE RETTILINEO UNIFORME INILUPPO DI OLO Una volta diagrammate le curve delle potenze disponibili e necessarie, dobbiamo ora usarle per determinare le prestazioni fondamentali del velivolo: tali prestazioni andranno a generare

Dettagli

GIUSTIFICAZIONE TEORICA DELLA FORMULA DI PETRY MEDIANTE L ANALISI DIMENSIONALE

GIUSTIFICAZIONE TEORICA DELLA FORMULA DI PETRY MEDIANTE L ANALISI DIMENSIONALE M. G. BUSATO GIUSTIFICAZIONE TEORICA DELLA FORMULA DI PETRY MEDIANTE L ANALISI DIMENSIONALE NOTA TECNICA MGBSTUDIO.NET SOMMARIO La formula di Petry è una formula semiempirica che consente di stimare,

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE NORMALE (Vittorio Colagrande)

LA DISTRIBUZIONE NORMALE (Vittorio Colagrande) LA DISTRIBUZIONE NORMALE (Vittorio Colagrande) Allo scopo di interpolare un istogramma di un carattere statistico X con una funzione continua (di densità), si può far ricorso nell analisi statistica alla

Dettagli

POLIGONALE ESTERNA DI BARI S.P. 92 "BITRITTO - MODUGNO" ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM AL KM 1+250

POLIGONALE ESTERNA DI BARI S.P. 92 BITRITTO - MODUGNO ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM AL KM 1+250 S.P. 92 "BITRITTO - MODUGNO" ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM 0+000 AL KM 1+250 RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA 1. PREMESSA Nella presente relazione viene riportato lo studio

Dettagli

SEMINARIO. La valutazione della pericolosità idraulica: modellazione 1D -2D

SEMINARIO. La valutazione della pericolosità idraulica: modellazione 1D -2D SEMINARIO La valutazione della pericolosità idraulica: modellazione 1D -2D Un caso studio di perimetrazione delle aree inondate con il modello idraulico 2D WEC-Flood Ing. Marco Sinagra Università degli

Dettagli

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA CONTINUO DI DRAGAGGIO E TRASFERIMENTO DEI SEDIMENTI

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA CONTINUO DI DRAGAGGIO E TRASFERIMENTO DEI SEDIMENTI REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA CONTINUO DI DRAGAGGIO E TRASFERIMENTO DEI SEDIMENTI Responsabile Unico del Procedimento Progettista Progettista Coordinatore sicurezza Ing. Fabrizio Morelli Ing. Gianfranco

Dettagli

Dinamica delle Strutture

Dinamica delle Strutture Corso di Laurea magistrale in Ingegneria Civile e per l Ambiente e il Territorio Dinamica delle Strutture Prof. Adolfo SANTINI Ing. Francesco NUCERA Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Dinamica

Dettagli

Calcolo di edificio con struttura prefabbricata situato in zona sismica di I categoria.

Calcolo di edificio con struttura prefabbricata situato in zona sismica di I categoria. Politecnico di Torino Calcolo di edificio con struttura prefabbricata situato in zona sismica di I categoria. Pag. 1 Pag. 2 Le norme per il calcolo delle strutture sotto azione sismica definiscono due

Dettagli

Il processo inferenziale consente di generalizzare, con un certo grado di sicurezza, i risultati ottenuti osservando uno o più campioni

Il processo inferenziale consente di generalizzare, con un certo grado di sicurezza, i risultati ottenuti osservando uno o più campioni La statistica inferenziale Il processo inferenziale consente di generalizzare, con un certo grado di sicurezza, i risultati ottenuti osservando uno o più campioni E necessario però anche aggiungere con

Dettagli

RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA

RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA 1. PREMESSA Nella presente relazione viene riportato lo studio idrologico ed idraulico relativo al reticolo idrografico interferente con la strada di collegamento tra

Dettagli

Il campionamento e l inferenza. Il campionamento e l inferenza

Il campionamento e l inferenza. Il campionamento e l inferenza Il campionamento e l inferenza Popolazione Campione Dai dati osservati mediante scelta campionaria si giunge ad affermazioni che riguardano la popolazione da cui essi sono stati prescelti Il campionamento

Dettagli

Determinazione delle curve d invaso delle APE e prime considerazioni sui criteri per la verifica della loro corretta definizione geometrica

Determinazione delle curve d invaso delle APE e prime considerazioni sui criteri per la verifica della loro corretta definizione geometrica Determinazione delle curve d invaso delle APE e prime considerazioni sui criteri per la verifica della loro corretta definizione geometrica Per verificare distribuzione dei volumi idrici in eccesso ad

Dettagli

Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo

Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo Ottobre 00 Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo amplificatore in classe A di Fig. presenta lo svantaggio che il carico è percorso sia dalla componente di segnale, variabile nel tempo,

Dettagli

Città di Jesolo. Provincia di Venezia. Ripascimenti 2014 del Litorale di Jesolo e Cortellazzo. Relazione Tecnica

Città di Jesolo. Provincia di Venezia. Ripascimenti 2014 del Litorale di Jesolo e Cortellazzo. Relazione Tecnica Ripascimenti 2014 del Litorale di Jesolo e Cortellazzo Relazione Tecnica 1. Premessa 2. Stato dei litorali 3. Proposta di manutenzione per l'anno 2014 1. Premessa Gli interventi di difesa dei litorali

Dettagli

5. CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO (NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14 GENNAIO 2008)

5. CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO (NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14 GENNAIO 2008) 5. CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO (NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14 GENNAIO 2008) L azione sismica di progetto si definisce a partire dalla pericolosità sismica di base del sito d interesse

Dettagli

A3-Relazione tecnica generale

A3-Relazione tecnica generale A3-Relazione tecnica generale L intervento prevede la realizzazione di una centrale termica a biomasse (cippato di legno); l edificio viene organizzato in tre vani: 1) locale caldaia: all interno del quale

Dettagli

Capitolo 6 La distribuzione normale

Capitolo 6 La distribuzione normale Levine, Krehbiel, Berenson Statistica Casa editrice: Pearson Capitolo 6 La distribuzione normale Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Economia Dipartimento di Economia e Management, Università

Dettagli

ALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELLE QUANTITÀ DI PIOGGIA PER EVENTI ESTREMI

ALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELLE QUANTITÀ DI PIOGGIA PER EVENTI ESTREMI Regione Toscana Autorità di Bacino del Reno PROCEDURE, METODI E DATI DI RIFERIMENTO DA ADOTTARE NELLA PREDISPOSIZIONE DEI PIANI CONSORTILI INTERCOMUNALI ALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE

Dettagli

Configurazione della bocca di porto di Lido con le opere di difesa. In giallo, i cantieri in corso, in arancione, quelli ultimati.

Configurazione della bocca di porto di Lido con le opere di difesa. In giallo, i cantieri in corso, in arancione, quelli ultimati. BOCCA DI PORTO DI LIDO Configurazione della bocca di porto di Lido con le opere di difesa. In giallo, i cantieri in corso, in arancione, quelli ultimati. INTERVENTI IN CORSO: PORTO RIFUGIO 1. bacino lato

Dettagli

Comune di Santa Margherita Ligure (GE) INDICE

Comune di Santa Margherita Ligure (GE) INDICE INDICE 1. PREMESSA...2 2. STUDIO IDRAULICO - MARITTIMO...3 3. STUDIO GEOLOGICO, GEOTECNICO, IDROLOGICO, IDRAULICO E SISMICO...5 4. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI...5 5. INTERVENTI MARITTIMI...8 5.1 MOLO

Dettagli

Analisi degli Errori di Misura. 08/04/2009 G.Sirri

Analisi degli Errori di Misura. 08/04/2009 G.Sirri Analisi degli Errori di Misura 08/04/2009 G.Sirri 1 Misure di grandezze fisiche La misura di una grandezza fisica è descrivibile tramite tre elementi: valore più probabile; incertezza (o errore ) ossia

Dettagli

Approssimazione normale alla distribuzione binomiale

Approssimazione normale alla distribuzione binomiale Approssimazione normale alla distribuzione binomiale P b (X r) costoso P b (X r) P(X r) per N grande Teorema: Se la variabile casuale X ha una distribuzione binomiale con parametri N e p, allora, per N

Dettagli

UNI EN 294 UNI EN 811 Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori

UNI EN 294 UNI EN 811 Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori UNI EN 294 UNI EN 811 Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori corso RSPP scuola 1 UNI EN 294 corso RSPP scuola 2 corso RSPP scuola 3 corso

Dettagli

Leggi di attenuazione e zonazione sismica

Leggi di attenuazione e zonazione sismica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE e AMBIENTALE Sezione Geotecnica Leggi di attenuazione e zonazione sismica ZS9 Prof. Ing. Claudia Madiai Correlazioni tra parametri sismici

Dettagli

Capitolo 6. La distribuzione normale

Capitolo 6. La distribuzione normale Levine, Krehbiel, Berenson Statistica II ed. 2006 Apogeo Capitolo 6 La distribuzione normale Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Facoltà di Ingegneria, Università

Dettagli

TOPOGRAFIA 2013/2014. Prof. Francesco-Gaspare Caputo

TOPOGRAFIA 2013/2014. Prof. Francesco-Gaspare Caputo TOPOGRAFIA 2013/2014 L operazione di misura di una grandezza produce un numero reale che esprime il rapporto della grandezza stessa rispetto a un altra, a essa omogenea, assunta come unità di misura. L

Dettagli

"GIS e modelli idraulici per l aggiornamento del PAI in area urbana"

GIS e modelli idraulici per l aggiornamento del PAI in area urbana Open Day Perugia 9 luglio 2012 GIS e Modelli Idraulici per il Rischio Idrogeologico "GIS e modelli idraulici per l aggiornamento del PAI in area urbana" Ing. Giorgio Cesari Autorità di bacino del Fiume

Dettagli

RIDUZIONE DELLE DISTANZE

RIDUZIONE DELLE DISTANZE RIDUZIONE DELLE DISTANZE Il problema della riduzione delle distanze ad una determinata superficie di riferimento va analizzato nei suoi diversi aspetti in quanto, in relazione allo scopo della misura,

Dettagli

Idraulica e Idrologia: Lezione 20 Agenda del giorno

Idraulica e Idrologia: Lezione 20 Agenda del giorno Idraulica e Idrologia: Lezione 20 Agenda del giorno Equazione di Gauckler-Strickler; Problemi per moto uniforme: Problema diretto ed inverso in: Sezione rettangolare; Sezione trapezia. Pg 1 Equazione di

Dettagli

LAUREA SPECIALISTICA IN FARMACIA - Prova scritta di MATEMATICA - 24/01/03 ANNI PRECEDENTI. 1. (Punti 10) Si consideri la funzione

LAUREA SPECIALISTICA IN FARMACIA - Prova scritta di MATEMATICA - 24/01/03 ANNI PRECEDENTI. 1. (Punti 10) Si consideri la funzione MATEMATICA - 4//3 ANNI PRECEDENTI (Punti ) Si consideri la funzione ( ) f() = ln Si studi f, determinando in particolare dominio, limiti, intervalli di crescenza, decrescenza, concavità, convessità di

Dettagli

RETI DI TELECOMUNICAZIONE

RETI DI TELECOMUNICAZIONE RETI DI TELECOMUNICAZIONE Modelli delle Sorgenti di Traffico Generalità Per la realizzazione di un modello analitico di un sistema di telecomunicazione dobbiamo tenere in considerazione 3 distinte sezioni

Dettagli

RELATIVO ALLA SCHEDA NORMA 7.9 PER AREE DI TRASFORMAZIONE POSTA IN PISA VIA VENEZIA GIULIA

RELATIVO ALLA SCHEDA NORMA 7.9 PER AREE DI TRASFORMAZIONE POSTA IN PISA VIA VENEZIA GIULIA P A S Q U A L E C O V I E L L O I N G E G N E R E P I A N O A T T U A T I V O RELATIVO ALLA SCHEDA NORMA 7.9 PER AREE DI TRASFORMAZIONE POSTA IN PISA VIA VENEZIA GIULIA di proprietà Ferrari Bruno ed altri

Dettagli

Applicazioni. Rete di monitoraggio idropluviometrica:verifica e taratura

Applicazioni. Rete di monitoraggio idropluviometrica:verifica e taratura ACCORDO DI COLLABORAZIONE SCIENTIFICA TRA REGIONE TOSCANA E DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE PER ATTIVITA DI RICERCA PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO

Dettagli

FACOLTÀ DI ARCHITETTURA

FACOLTÀ DI ARCHITETTURA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Corso di Costruzioni in zona sismica A.A. 2007-2008 dott. ing. Marco Muratore Lezione 4: dall equazione del moto allo spettro di risposta elastico

Dettagli

Fissata una riserva pari a 12 ore, dimensionare il volume del serbatoio cittadino.

Fissata una riserva pari a 12 ore, dimensionare il volume del serbatoio cittadino. Lo schema di acquedotto esterno allegato alimenta un insediamento urbano di nuova realizzazione. La popolazione prevista è di 7560 abitanti. Viene stabilita una dotazione idrica giornaliera di 400 lt pro

Dettagli

Impianto di scarico meteorico - Calcoli esecutivi

Impianto di scarico meteorico - Calcoli esecutivi 1. PREMESSA...2 2. RETI DI SCARICO ACQUE METEORICHE...3 2.1 Norme di riferimento...3 2.2 Portata di scorrimento di acque meteoriche...3 2.3 Intensità di precipitazione, r...3 2.4 Valutazione del coefficiente

Dettagli

APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici. Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste

APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici. Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste CAPITOLO 3 IL CLIMA ONDOSO A LARGO DELLE COSTE ITALIANE

Dettagli

modulo D I ponti I ponti in acciaio Calcolo degli assoni

modulo D I ponti I ponti in acciaio Calcolo degli assoni ESERCIZIO SVOLTO I ponti in acciaio Per il collegamento di due aree destinate a parco pubblico, fra loro separate da una strada larga 9,00 m, si deve realizzare una passerella pedonale in acciaio con la

Dettagli

AICAP - ASSOCIAZIONE ITALIANA CALCESTRUZZO ARMATO E PRECOMPRESSO

AICAP - ASSOCIAZIONE ITALIANA CALCESTRUZZO ARMATO E PRECOMPRESSO AICAP - ASSOCIAZIONE ITALIANA CALCESTRUZZO ARMATO E PRECOMPRESSO Guida all uso dell Eurocodice 2 nella progettazione strutturale Facoltà di Ingegneria - Università degli Studi di Pisa Pisa, 26 Gennaio

Dettagli

RISANAMENTO FOGNARIO RIMINI ISOLA 1^ INTERVENTO URGENTE PER IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO IN VIA CARLO ZAVAGLI RELAZIONE IDROLOGICO - IDRAULICA

RISANAMENTO FOGNARIO RIMINI ISOLA 1^ INTERVENTO URGENTE PER IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO IN VIA CARLO ZAVAGLI RELAZIONE IDROLOGICO - IDRAULICA RISANAMENTO FOGNARIO RIMINI ISOLA 1^ INTERVENTO URGENTE PER IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO IN VIA CARLO ZAVAGLI RELAZIONE IDROLOGICO - IDRAULICA AREA DA DRENARE... 3 CALCOLO DELLE PORTATE... 3 INTERVENTO IN

Dettagli

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA AC2. Circuiti in corrente alternata

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA AC2. Circuiti in corrente alternata Scopo dell'esperienza: Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA AC2 Circuiti in corrente alternata. Uso di un generatore di funzioni (onda quadra e sinusoidale); 2.

Dettagli

Distribuzione Normale

Distribuzione Normale Distribuzione Normale istogramma delle frequenze di un insieme di misure di una grandezza che può variare con continuità popolazione molto numerosa, costituita da una quantità praticamente illimitata di

Dettagli

INDAGINI GEORADAR. Indagini georadar

INDAGINI GEORADAR. Indagini georadar Il georadar (GPR Ground Probing Radar) è una metodologia geofisica utilizzata per investigare gli strati più superficiali del sottosuolo. Grazie al suo elevato grado di risoluzione, il GPR è il metodo

Dettagli

INDICE 1 PREMESSA STATISTICA DEGLI EVENTI ESTREMI DI LARGO PROPAGAZIONE DEL MOTO ONDOSO A RIVA... 25

INDICE 1 PREMESSA STATISTICA DEGLI EVENTI ESTREMI DI LARGO PROPAGAZIONE DEL MOTO ONDOSO A RIVA... 25 INDICE 1 PREMESSA... 2 2 IL PARAGGIO OGGETTO DI STUDIO... 3 2.1 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO DEL PARAGGIO, SETTORE DI TRAVERSIA DI ESPOSIZIONE AL CLIMA ONDOSO...3 2.2 FETCHES GEOGRAFICI ED EFFICACI...3 3 CLIMA

Dettagli

Statistica Descrittiva. Analisi delle riserve siciliane dal 1991 al 2002

Statistica Descrittiva. Analisi delle riserve siciliane dal 1991 al 2002 Statistica Descrittiva Analisi delle riserve siciliane dal 1991 al 2002 Dott.ssa Deborah Pirrello, Dottoranda di ricerca presso il Dip. ESAF, Facoltà di Agraria, Palermo. Anno accademico 2008-2009 Premesse

Dettagli

GRUPPO NAZIONALE DI OCEANOGRAFIA OPERATIVA 2 Convegno Nazionale di Oceanografia Operativa

GRUPPO NAZIONALE DI OCEANOGRAFIA OPERATIVA 2 Convegno Nazionale di Oceanografia Operativa GRUPPO NAZIONALE DI OCEANOGRAFIA OPERATIVA 2 Convegno Nazionale di Oceanografia Operativa L impiego delle reti di monitoraggio in tempo reale nei sistemi di previsione dei fenomeni di storm surge lungo

Dettagli

RELAZIONE ILLUSTRATIVA RIGUARDANTE LE STRUTTURE

RELAZIONE ILLUSTRATIVA RIGUARDANTE LE STRUTTURE RELAZIONE ILLUSTRATIVA RIGUARDANTE LE STRUTTURE Proprietà: Ubicazione: RONCONI & LIVERANI Srl Comune di Cotignola Via Madonna di Genova n 39/41 Prog. e DDL Strutturale: Progetto architettonico: Ing. Peroni

Dettagli

ESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno

ESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno ESERCIZI SVOLTI Seguendo le prescrizioni delle N.T.C. 008 effettuare le verifiche agli SLU di ribaltamento, di scorrimento sul piano di posa e di collasso per carico limite dell insieme fondazione-terreno

Dettagli

Fiscal News N Studi di settore: indicatori per i professionisti. La circolare di aggiornamento professionale

Fiscal News N Studi di settore: indicatori per i professionisti. La circolare di aggiornamento professionale Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 191 07.07.2015 Studi di settore: indicatori per i professionisti Categoria: Studi di settore Sottocategoria: Modelli Nella nota tecnica e metodologica

Dettagli

PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 2006/07

PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 2006/07 PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 006/07 Esercizio 1 Prova scritta del 16/1/006 In un ufficio postale lavorano due impiegati che svolgono lo stesso compito in maniera indipendente, sbrigando

Dettagli

PROGETTO ESECUTIVO TAV. A_09 COMUNE DI MARTANO. Prov. di LECCE PROGETTO DI RECUPERO, RESTAURO E VALORIZZAZIONE DEL PALAZZO DUCALE DI VIA CALIMERA

PROGETTO ESECUTIVO TAV. A_09 COMUNE DI MARTANO. Prov. di LECCE PROGETTO DI RECUPERO, RESTAURO E VALORIZZAZIONE DEL PALAZZO DUCALE DI VIA CALIMERA COMUNE DI MARTANO Prov. di LECCE PROGETTO DI RECUPERO, RESTAURO E VALORIZZAZIONE DEL PALAZZO DUCALE DI VIA CALIMERA PROGETTO ESECUTIVO Progettisti: arch. Tommaso MARCUCCI arch. Apollonio STOMEO Il Responsabile

Dettagli

Politecnico di Milano - Scuola di Ingegneria Industriale. II Prova in Itinere di Statistica per Ingegneria Energetica 25 luglio 2011

Politecnico di Milano - Scuola di Ingegneria Industriale. II Prova in Itinere di Statistica per Ingegneria Energetica 25 luglio 2011 Politecnico di Milano - Scuola di Ingegneria Industriale II Prova in Itinere di Statistica per Ingegneria Energetica 25 luglio 2011 c I diritti d autore sono riservati. Ogni sfruttamento commerciale non

Dettagli

COMUNE DI ROCCA SAN CASCIANO

COMUNE DI ROCCA SAN CASCIANO COMUNE DI ROCCA SAN CASCIANO PIANO PER L EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE Legge 18 Aprile 1962 n. 167 PROGETTO DI VARIANTE AZZONAMENTO E TIPOLOGICA DEL COMPARTO P.E.E.P. DI VIA MATTEOTTI Approvato con delibera

Dettagli

Il modello spazio temporale per la previsione dell'erosione nel breve termine. Note Metodologiche

Il modello spazio temporale per la previsione dell'erosione nel breve termine. Note Metodologiche Il modello spazio temporale per la previsione dell'erosione nel breve termine Note Metodologiche 1 Analisi della dinamica temporale dei fenomeni meteo marini sulla Spiaggia di Alimini Descrizione dei dati

Dettagli