Iit Istituto di Informatica e Telematica
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- Fabio Rosa
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1 C Consiglio Nazionale delle Ricerche Studio di indicatori della qualità della diffusione della società dell Informazione in Toscana M. Martinelli, M. Serrecchia IIT B4-10/2010 Nota Interna Settembre 2010 Iit Istituto di Informatica e Telematica
2 Maurizio Martinelli, Michela Serrecchia IIT-CNR Studio di indicatori della qualità della diffusione della società dell Informazione in Toscana
3 Per analizzare la diffusione di Internet a livello toscano abbiamo utilizzato l'indicatore endogeno dei nomi di dominio contenuti nei database del Registro.it, gestito dallo IIT-CNR. La scelta di utilizzare l'indicatore dei nomi a dominio è dettata da un ampia serie di motivazioni: innanzitutto, tra i possibili indicatori utilizzabili per lo studio della diffusione di Internet, quelli endogeni 1 presentano l incontestabile vantaggio dell esattezza, essendo basati su procedure automatiche di raccolta ed estrazione dei dati; inoltre consentono una buona caratterizzazione geografica del fenomeno, basandosi su dati che permettono, ad esempio, di differenziare gli adottanti a livello regionale e provinciale. Tra gli indicatori endogeni, l hostcount 2 è stato finora quello più utilizzato a livello internazionale, poiché permette di reperire facilmente e in maniera completamente automatica i dati: ciò richiede però specifici e complicati accordi con i gestori dei TLD (cctld e gtld). L utilizzo di questo indicatore presenta inoltre una serie di svantaggi legati principalmente a problemi sia di sovrastima che di sottostima della diffusione: i firewall, gli indirizzi IP dinamici, l utilizzo di telefoni cellulari, ecc. per accedere alla rete, sono solo alcuni dei tanti esempi che evidenziano il fenomeno della sottostima, mentre l associazione di più indirizzi IP alla stessa macchina, l'utilizzo di CNAME, ecc. sono esempi che portano, inevitabilmente, al fenomeno della sovrastima della diffusione. Nonostante gli svantaggi, la quasi totalità dei lavori sullo studio dell adozione e della diffusione di Internet sono basati, a livello internazionale, sull hostcount. L'indicatore dei nomi a dominio rappresenta una valida alternativa all hostcount per misurare la diffusione di Internet, in quanto endogeno e oggettivo 3. Anche tale indicatore presenta, tuttavia, alcuni svantaggi e vantaggi. I principali svantaggi sono: la sottostima del fenomeno, nel caso in cui gli utilizzatori di Internet registrino un nome a dominio sotto un gtld (ad esempio.com,.biz, ecc.) o un altro cctld (ad esempio.uk,.de,.fr, ecc.); la sovrastima del fenomeno, nel caso in cui più nomi a dominio siano registrati da uno stesso registrante. Tra i principali vantaggi: la determinazione delle caratteristiche del registrante (sesso ed età nel caso di persona fisica e forma legale nel caso di persona giuridica); la caratterizzazione del fenomeno a livello geografico (nazionale, macro-area, regionale e provinciale). Poiché, tuttavia, tale indicatore in generale sottostima la diffusione di Internet, non può essere utilizzato per dare una dimensione assoluta del fenomeno, ma, piuttosto, per darne una misura relativa. Il numero di nomi a dominio costituisce, dunque, una misura del limite inferiore della diffusione di Internet. Nell ambito dello studio in oggetto, per analizzare nel dettaglio l eventuale presenza di sacche di digital divide su base comunale, provinciale e regionale gli indicatori presi in considerazione sono 1 Ossia generati dalla stessa tecnologia 2 Conta il numero di host connessi alla rete 3 Ossia basato su dati reali e inconfutabili.
4 stati: il tasso di penetrazione (TP) e i tassi di specializzazione nell utilizzo di Internet (TS1 e TS2) di un area geografica. Come tasso di penetrazione abbiamo utilizzato il rapporto tra il numero di nomi a dominio registrati in un area geografica e la popolazione residente 4 TP = tasso di penetrazione = numero di domini registrati in un area geografica / popolazione residente Come tasso di specializzazione nell utilizzo di Internet di un area geografica (TS1), abbiamo utilizzato il rapporto tra il TP a livello provinciale o regionale e il TP a livello nazionale: TS1 = numero domini registrati / popolazione residente per area geografica (provincia, regione) numero domini registrati/ popolazione residente a livello nazionale Al fine di determinare poi la specializzazione delle singole province a livello toscano, abbiamo calcolato il tasso di specializzazione TS2. Esso è stato calcolato nel modo seguente: TS2 = = numero domini registrati nella provincia/popolazione residente nella provincia numero domini registrati nella regione Toscana/popolazione residente regionetoscana Il tasso di specializzazione può essere superiore a uno, uguale a uno o inferiore a uno. Un valore dell indice TS1 più grande di uno indica un alta specializzazione nella registrazione di nomi a dominio in una determinata area geografica (macro-area, regione, provincia, comune) rispetto alla media nazionale e un valore dell indice inferiore all unità indica una bassa specializzazione, mentre un valore dell indice TS2 maggiore di uno indica un alta specializzazione nella registrazione di nomi a dominio rispetto alla media toscana e un valore dell indice inferiore all unità indica una bassa specializzazione. Inoltre, per determinare la diffusione di Internet nei comuni delle province toscane sono state utilizzate sia delle procedure automatiche, sia delle procedure semiautomatiche. Attraverso le procedure automatiche si è cercato di individuare direttamente i domini registrati dai soggetti (persone fisiche, persone giuridiche, enti pubblici e privati) nei comuni interessati. Tuttavia, a causa della non completezza dell indirizzo e/o a causa di errori, nel caso in cui non è stato possibile determinare in modo esatto il comune di appartenenza, è stato preso in considerazione, tramite l uso di una procedura automatica, il codice di avviamento postale (CAP), in modo che quest ultimo fosse associato con il comune oggetto di interesse. La procedura semiautomatica è stata utilizzata quando la procedura automatica falliva. In particolare è stata impiegata quando l indirizzo non era scritto correttamente (e quindi non era possibile risalire al comune dove il nome a dominio è stato registrato) e contemporaneamente allo stesso CAP risultavano associati più comuni (ad es. nella provincia di Arezzo lo stesso CAP è associato a più comuni). Un altro problema che abbiamo riscontrato è che molto spesso per un registrante era indicata la frazione o la località; per ricavare il numero dei domini registrati nei comuni di riferimento è stato necessario, pertanto, associare il comune alla frazione indicata. La procedura semiautomatica è stata utilizzata per incrociare i dati relativi ad un nome a dominio con altri database (LAR, TELEMACO). In particolare, il database TELEMACO (gestito da INFOCAMERE) è stato interrogato per risalire alla sede legale dell organizzazione assegnataria del nome a dominio nel caso in cui tale informazione non era reperibile dai dati gestiti localmente dallo IIT-CNR. 4 Nostra elaborazione su dati Istat
5 Gli obiettivi Gli obiettivi che abbiamo cercato di raggiungere nell'ambito dello studio possono essere così sintetizzati: analisi della dimensione del fenomeno Internet nella regione Toscana: tale analisi ha permesso il confronto tra la situazione a livello toscano con quella a livello nazionale e il posizionamento della regione Toscana nella classifica nazionale di utilizzo della rete Internet; analisi delle caratteristiche territoriali: raggruppando i dati su base regionale, provinciale e comunale è stato possibile confrontare i livelli di penetrazione nelle diverse aree geografiche e verificare se esiste un digital divide a livello geografico; analisi delle caratteristiche dei registranti: al fine di individuare una eventuale presenza del digital divide in Toscana tra i soggetti assegnatari di nomi a dominio toscani, quest ultimi sono stati suddivisi nelle seguenti categorie: individui, imprese, non profit, enti pubblici e liberi professionisti. Risultati La ricerca ha effettuato un primo studio sulla diffusione di Internet in Toscana al 1 giugno Lo studio è stato effettuato a livello nazionale, regionale e provinciale. Esso ha mostrato che la Toscana si distingue positivamente, inserendosi tra le prime 5 regioni con la più alta concentrazione, a livello nazionale, di domini registrati rispetto alla popolazione residente. In particolare, in termini di tasso di penetrazione la Toscana si colloca al 4 posto (con un TP pari a 2,577 ogni abitanti), dopo il Trentino Alto Adige (3,405), la Lombardia (2,734) e il Lazio (2,726). La Toscana, quindi, rappresenta una delle regioni d Italia dove la cultura nell utilizzo di Internet è buona, soprattutto considerando l evidente digital divide presente nel Paese, dove alcune regioni e province, in modo marcato quelle del Sud, sono ben lontane dai primi posti della classifica italiana. A livello provinciale, la prima provincia toscana che registra il più alto tasso di penetrazione risulta Firenze, con un TP pari a 3,24 ogni abitanti. Ottima performance anche da parte della provincia di Siena (si colloca al 2 posto rispetto al capoluogo toscano) con un TP pari a 2,83, che risulta superiore alla media nazionale (2,83 contro 2,06). Seguono le province di Pistoia e Prato con un TP pari, rispettivamente, a 2,56 e 2,55, che le colloca nella 10 e 11 posizione della classifica nazionale. A livello comunale, la ricerca è stata effettuata con dati aggiornati al 31/12/2007: sono stati analizzati circa nomi a dominio registrati sotto il cctld.it nei vari comuni toscani oggetto d interesse e cioè nei comuni dove la Regione Toscana ha deciso di intervenire nella fornitura dei servizi di banda larga. La ricerca ha mostrato che, a livello assoluto, i comuni più grandi registrano più nomi a dominio. Tuttavia, a livello relativo, in base al tasso di penetrazione, i comuni che sfruttano in modo maggiore i vantaggi della rete non sono sempre quelli dove la popolazione è maggiore. Un esempio è il Comune di Siena, primo in termini di numero di nomi a dominio registrati, ma sesto in termini di tasso di penetrazione. Risultati non eccelsi anche per il Comune di Livorno, primo in termini di domini registrati e di popolazione nella propria provincia, ma 15 in termini di tasso di penetrazione. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni: il Comune di Prato risulta primo in termini di popolazione e di registrazione dei nomi a dominio, ma anche primo in termini di tasso di penetrazione. Lo stesso dicasi per il Comune di Lucca. Lo studio ha mostrato anche che alcuni comuni posizionati negli ultimi posti della classifica in termini di tasso di penetrazione, sono anche quelli in cui l intera popolazione non è servita o lo è
6 solo parzialmente, dai servizi a banda larga. Ad esempio nella provincia di Arezzo, i comuni di Montemignaio, Monterchi, Talla, Chitignano, Sestino, che sono tutti oltre la 30 posizione in termini di tasso di penetrazione, sono anche quelli dove la banda larga non è presente. Al contrario, le aree con particolare rilevanza sotto il profilo economico e turistico sono anche le aree dove c è maggiore propensione ad usare la rete (ad esempio i comuni Isola del Giglio, Capraia Isola, S. Croce sull Arno, Prato ecc. sono tutti nelle prime posizioni in termini di TP). Nel corso del 2009 (dati al 30/6/2009) è stato poi intrapreso uno studio che permettesse di individuare l eventuale presenza del digital divide in Toscana tra i soggetti assegnatari di nomi a dominio: quest ultimi sono stati pertanto suddivisi nelle seguenti categorie: individui, imprese, non profit, enti pubblici e liberi professionisti e altri enti. Ne è risultato che, in Toscana, sono le imprese, i principali attori dell uso della rete: il numero dei domini registrati risultano essere più del doppio dei domini registrati dagli individui nomi a dominio contro i degli individui. Sempre nel 2009, è emerso che il settore marginale dell ICT in Toscana è rappresentato dagli enti pubblici, dagli enti non profit e dai liberi professionisti: il numero dei nomi a dominio da essi registrati in Toscana risulta essere pari solo a per gli enti non profit, a per gli enti pubblici e a per i liberi professionisti. A livello provinciale, le province che registrano i più alti tassi di penetrazione, in quasi tutte le categorie analizzate, sono Firenze, Pisa, Siena, Prato e Lucca. Scarse performance da parte delle province di Massa Carrara, Grosseto, Arezzo che in termini di tasso di penetrazione occupano basse posizioni nella classifica nazionale. Per gli individui, Firenze è, nel 2009, in testa alla classifica regionale e in sesta posizione in base alla classifica nazionale con un tasso di penetrazione pari a 113,79 seguita da Pisa con 108,95, Lucca e Siena rispettivamente con 107,78 e 105,22. Tra le altre province toscane Livorno, Arezzo e Grosseto compaiono intorno alla 24 o, 25 o e 27 o posizione. Pistoia e Prato si collocano alla 34 e 35 posizione rispettivamente. Peformance deludenti per la provincia Massa-Carrara che si colloca solo in 63 o posizione con un TP pari a 64,13. Per le imprese è la provincia di Pistoia a registrare il più alto tasso di penetrazione (TP pari a 34,65 ogni 100 imprese). Seguono Pisa (27,12), Firenze (25,50) e Siena (23,55). Livorno e Arezzo si collocano in 20 e 30 posizione a livello nazionale con un TP pari a 21,83 e a 21,35 ogni 100 imprese. Per quanto riguarda invece gli enti non profit, la prima provincia che registra il più alto tasso di penetrazione è Firenze che si colloca in quarta posizione nella classica nazionale. Alcune province si collocano nelle prime 20 posizioni: Lucca (TP 23,86) Pisa (TP 23,53), Prato (TP 23,45) e Siena (TP 22,11) in 13, 15, 16 e 20 posizione rispettivamente. Livorno e Pistoia in 24 e 41 posizione. Grosseto, Arezzo e Massa-Carrara occupano soltanto la 60, 81 e 91 posizione. Per gli enti pubblici la classifica a livello provinciale lascia alcune sorprese. In testa alla classifica a livello regionale c è Prato (TP pari a 12,60 ogni abitanti) che si colloca in seconda posizione nella classifica nazionale. Seguono Pisa (TP 8,23), Firenze (TP 8,05) e Siena (TP 7,60) che si collocano tutte nelle prime 20 posizioni. Arezzo e Lucca si collocano in 33 e 35 posizione con un TP pari a 6,09 e a 5,82 rispettivamente. Grosseto, Pistoia, Massa-Carrara, Livorno occupano solo la 63, 67, 72, 85 rispettivamente. Per i liberi professionisti la provincia che ha registrato il più alto tasso di penetrazione è Livorno, prima provincia nella classifica nazionale con un TP pari a 18,31 ogni abitanti. Seguono Pisa, Firenze e Siena. Conclusioni Lo studio ha messo in luce la presenza di un digital divide in Toscana tra le categorie e le aree geografiche: ne sono prova tanto il tasso di penetrazione che il tasso di specializzazione di un area geografica, calcolati in relazione al numero di domini registrati. Alcune province sono specializzate - rispetto alla media nazionale nell utilizzo di Internet. In Toscana 6 province su 10 si collocano nelle prime 20 posizioni nella classifica nazionale.
7 Tale fenomeno è evidente anche a livello comunale. Comuni più grandi, cioè le aree più popolate registrano i più alti tassi di penetrazione. Tuttavia in alcuni casi, l andamento risulta essere opposto: sono i comuni più piccoli, in termini di popolazione, che registrano i più alti tassi di penetrazione. È interessante notare che alcuni comuni, che sono negli ultimi posti della classifica in termini di tasso di penetrazione, sono anche i comuni in cui l intera popolazione non è servita, o è servita solo parzialmente, dai servizi a banda larga. Inoltre le aree con particolare rilevanza sotto il profilo economico e turistico sono anche le aree dove c è maggiore propensione a usare la rete. Dalle conclusioni esposte potrebbe dedursi che Internet non possa essere considerato un fenomeno capace di ridurre o colmare le differenze socio-economiche tra territori. Internet riproduce e addirittura approfondisce le differenze anche in Toscana: chi rimane indietro nello sviluppo economico perde ulteriori posizioni, probabilmente anche perché al basso sviluppo economico si associa anche un minore interessamento alle nuove tecnologie e alla loro adozione. A nostro avviso, i risultati di questo studio potrebbero rivelarsi di aiuto ad eventuali organismi governativi atti a studiare e definire misure per ridurre il divario digitale a livello Toscano.
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