AGORA DEL TAVOLO BASTA VELENI CON I PARLMENTARI BRESCIANI
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- Rosina Borrelli
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1 AGORA DEL TAVOLO BASTA VELENI CON I PARLMENTARI BRESCIANI Chiesto l intervento del Governo per la moratoria di discariche e nuovi impianti e per le bonifiche L invito era partito il 24 novembre 2016 e rivolto a tutti i 20 parlamentari bresciani. Come voi saprete a Brescia si è costituito da oltre un anno il Tavolo Basta Veleni, con l'obiettivo di porre un freno al proliferare di discariche e di impianti per il trattamento dei rifiuti speciali e per avviare invece le bonifiche di un territorio già tanto degradato. Il Tavolo Basta Veleni raggruppa oltre 60 comitati ed associazioni ed il 10 aprile scorso ha portato in piazza a manifestare per le vie della città 12mila persone. ( La situazione nel frattempo è andata aggravandosi, con nuove autorizzazioni di discariche, che vanno ad aggiungersi ad un quadro che non ha confronti con altre realtà a livello nazionale, neppure con la Terra dei fuochi, come è documentato dalla nota allegata sul cosiddetto indice di pressione. (per chi fosse interessato ad approfondire il tema si segnala il link: qhttp:// ) E' di questi giorni la notizia delle rivelazioni di un pentito di Camorra, Nunzio Perella, sulla pesantissima eredità lasciata dalla criminalità organizzata sul nostro territorio, che conferma clamorosamente quanto sempre da noi denunciato. (rassegna stampa allegata). In questa situazione di gravissima emergenza (cui si aggiungono smog da record, acque inquinate, Sin Caffaro, consumo di suolo per inutili infrastrutture...), le istituzioni locali sembrano prigioniere di una gestione burocratica del problema, del tutto incapaci a coglierne l'eccezionale portata. Per questo ci sembra necessario che il problema venga affrontato con la massima urgenza a livello nazionale. Sappiamo che questi sono giorni caldi per il referendum. Vi preghiamo, comunque, di annotare il venerdì 16 dicembre alle ore 21, presso la Casa delle Associazioni di Brescia, in via Cimabue 16, (poi spostato a sabato 17 dicembre alle ore 16 e 30, in vicolo Borgondio 29) dove chiediamo di potervi incontrare, auspichiamo tutti, per discutere le iniziative più opportune da intraprendere. Seguiranno altre comunicazioni e nel frattempo vi saremmo grati di un positivo riscontro, Per il Tavolo Basta Veleni, Marino Ruzzenenti I seguenti parlamentari non si sono neppure scomodati per un semplice cenno di risposta: Alfredo Bazoli (PD), Stefano Borghesi (Lega Nord), Davide Caparini (Lega Nord), Maristella Gelmini (PDL), Gregorio Gitti (Monti), Giuseppe Romele (PDL), Riccardo Conti (PDL), Paolo Corsini (PD), Massimo Mucchetti (PD), Raffaele Volpi (Lega Nord) I seguenti parlamentari hanno manifestato interesse, ma per vari motivi non furono presenti: Marina Berlinghieri (PD), Guido Galperti (PD) Luigi Lacquaniti (PD ex SEL) I seguenti parlamentari hanno partecipato all incontro: Ferdinando Alberti (M5S), Tatiana Basilio (M5S), Claudio Cominardi (M5S), Miriam Cominelli (PD), Vito Crimi (M5S), Giorgio Sorial (M5S), Mario Sberna (Democrazia solidale ex Monti) Ovviamente, mentre sono stati ringraziati i parlamentari presenti, è stato deplorato il comportamento di quei parlamentari che non hanno dato neppure un cenno di risposta. Di seguito la Nota presentata per tempo ai parlamentari e gli echi sulla stampa. 1
2 Emergenza discariche e rifiuti nel Bresciano: che cosa fare? Nota per l incontro con i parlamentari di Brescia dicembre La realtà della situazione di degrado. Partiamo dai dati, quasi interamente di fonte istituzionale, sulla devastazione ambientale prodotta fino ad oggi, in termini di rifiuti sversati nel territorio e di discariche. N. discariche volume rifiuti Stima, sulla base dei dati di produzione dei settori metallurgico e chimico da inizi Novecento fino a metà anni Ottanta, delle discariche fantasma che hanno accolto rifiuti senza alcuna tutela ambientale e mai censite (quelle in parte riemerse con la BreBeMi, la Tav ) Discariche fantasma di rifiuti speciali pericolosi/non pericolosi x m 3 Discariche censite dalla Provincia di Brescia e cessate al 2005 discariche per inerti (16 pre 82, ovvero non tutelate) m 3 discariche per Rsu e speciali non pericolosi (29 pre 82) m 3 discariche per speciali pericolosi (3 pre 82) m 3 Discariche che possiamo considerare legali, controllate ed in teoria gestite a norma di legge, fino al 2005, secondo la Provincia di Brescia discariche per inerti m 3 discariche per speciali non pericolosi m 3 discariche per speciali pericolosi m 3 Discarica potenziale del Sin Caffaro, terreni inquinati da PCB e diossine, secondo stime dell Arpa Sito industriale x m 3 Sito esterno x m 3 Rifiuti speciali pericolosi/non pericolosi collocati in discarica dal 2006 al 2014, secondo i dati Ispra ( tonn.) Discariche per rifiuti speciali pericolosi/non pericolosi m 3 Stima dei rifiuti conferiti in discariche dal 2015 a tutto settembre 2016, sulla base della tendenza degli ultimi anni (da t nel 2009 a t nel 2014) m 3 TOTALE: x m 3 2
3 2. Un confronto utile sul fattore di pressione : Terra dei fuochi e Campania vs Brescia Il 17 novembre 2016 la trasmissione di Rai2 Nemo mette in onda le dichiarazioni di un pentito di camorra, Nunzio Perrella, considerato il referente della camorra per il business dello smaltimento di rifiuti tossici, quelli che hanno inquinato falde e terreni: Ho cominciato negli anni 60, ma sono stato subito chiaro: io non faccio droga e omicidi, io faccio la monnezza. Perché la monnezza è oro [ ] 10 lire al chilo per la camorra, 25 lire al chilo per la politica. Ho festeggiato 2 miliardi in contanti al ristorante, una sera. E ancora mi chiamano, dopo anni. E sono grandi industriali, non piccoli [ ] Ah, il Nord è davvero molto rovinato. I rifiuti li abbiamo portati solo in Lombardia, fino al 1987.[ ] Montichiari? Me la ricordo bene e così Ospitaletto, Castegnato, Rovato. Fino a Mantova siamo arrivati. Dappertutto. Tutte le cave che stanno lì, guarda, son tutte piene. State peggio di noi, siete più rovinati di noi. La Magistratura verificherà la credibilità del pentito. Per noi è d obbligo il confronto con la Terra dei fuochi. Per la Terra dei fuochi in senso stretto Arpa e Ministero dell Ambiente stimano in circa 10 milioni di metri cubi i rifiuti sversati su una superficie di km 2 dunque con un fattore di pressione di m 3 /km 2. In questo caso il confronto va fatto con la bresciana Terra dei fuochi in senso stretto, ovvero Montichiari Vighizzolo, (dove in un area di pochi chilometri quadrati sono interrati circa 15 milioni di metri cubi di rifiuti): per questa zona, letteralmente massacrata, utilizziamo il fattore di pressione ambientale elaborato dalla Regione Lombardia, pari a m 3 /km 2. circa 17 volte la Terra dei fuochi. Quindi consideriamo le due province che comprendono la Terra dei fuochi, Caserta Napoli che concentrano la stragrande maggioranza di discariche e siti inquinati della Campania La stima delle quantità di rifiuti collocati in discariche ed in siti contaminati, secondo uno studio della Regione Campania, sarebbe pari a circa metri cubi, cui vanno aggiunti circa 5,5 milioni di metri cubi di ecoballe, e 2 milioni di metri cubi del terreno inquinato della colmata di Bagnoli, per un totale di circa 25 milioni di metri cubi, su una superficie di km 2 (Caserta km 2 e Napoli km 2 ): dunque il fattore di pressione risulterebbe di m 3 /km 2. Per Brescia dobbiamo considerare circa 60 milioni di metri cubi di rifiuti, come documentato sopra, su una superficie di km 2 : dunque il fattore di pressione risulterebbe di m 3 /km 2, circa il doppio dell area di Caserta - Napoli.. 3
4 3. A Brescia la devastazione continua a ritmi incalzanti: inarrestabile? Nel 2014, dunque, sono stati tumulati in discariche del Bresciano t/a di rifiuti speciali, pari al 67,7% di quelli interrati in tutta la Lombardia ( t/a) e pari al 17,2% dell Italia intera ( t/a). Calcoliamo ora e confrontiamo una sorta di l indice di carico ambientale di rifiuti speciali, ovvero le tonnellate aggiunte nel solo 2014 mediamente su ogni chilometro quadrato: in Italia ( km²) l indice è pari a 37,8 t/a per km 2 ; in Lombardia, esclusa Brescia, (19.079,29 km² ) è di 49,22 t/a per km 2 ; a Brescia (4.784,36 km²/, uno sproposito, pari a 411,59 t/a per km 2, oltre 10 volte la media nazionale, quasi 10 volte la media del resto della Regione Lombardia. Se poi rapportiamo questo indice a tutte le province italiane, scopriamo che Brescia detiene il record nazionale. Dai dati Ispra sono state selezionato le 7 province che superano, come indice di rifiuti collocati in discarica nel 2014, le 150 tonnellate per km 2, e che, quindi, per diverse ragioni risultano più critiche: per la Liguria, Savona, ormai principale polo industriale della regione, con t tonnellate per km 2 (indice 186,74); per il Veneto, Verona, che smaltisce da sola la metà dei rifiuti regionali, con t per km 2 (indice 211,05); per la Toscana, Livorno con la grande acciaieria di Piombino, con t per km 2 (indice 177,11), per l Umbria, Terni, con la grande acciaieria ThyssenKrupp, con t per km 2 (indice 198,51); per la Puglia, Taranto, con la mega acciaieria Ilva, con t per km 2 (indice 239,71), per la Sardegna, Carbonia-Iglesias, con le innumerevoli miniere in corso di bonifica, con t per 1499 km 2 (indice 321,68). Ecco la rappresentazione grafica del record assoluto che detiene Brescia, rispetto alle province maggiormente gravate di rifiuti speciali: Si noti che per tutte le province della Campania questo indice è pari a 0. La Campania, in forza della riconosciuta emergenza rifiuti, è l unica regione esentata da discariche per rifiuti speciali. 4
5 4. E la contaminazione dei terreni e dei cittadini? E noto che nella Terra dei fuochi l allarme sanitario si basa sulla contaminazione da diossine e PCB che sarebbe stata indotta sui terreni, e quindi negli umani, dall incendio incontrollato all aperto dei cumuli di rifiuti. Affidiamoci agli studi scientifici sviluppati sui due Siti dalle Istituzioni preposte (Arpa, Ispra, Iss) e saremo costretti a scoprire una verità amarissima per i bresciani. Per brevità riassumiamo i dati più significativi rinviando chi vuole approfondire alle fonti scientifiche: Concentrazioni massime all esterno delle fonti inquinanti in aree agricole e residenziali: Campania Sito di Brescia Caffaro Diossine/furani ngteq/kg (limite 10) 67, Concentrazioni medie all esterno delle fonti inquinanti in aree agricole e residenziali: Campania Sito di Brescia Caffaro Diossine/furani ngteq/kg (limite 10) 2,60 250,87 Concentrazione media di diossine e PCB-DL nel sangue umano Campania Sito Brescia Caffaro Bresciano non inquinato 84 cittadini esposti 94 cittadini non esposti della zona centro-nord (età media 51) 41 cittadini esposti del sito, consumatori locali (età media 56) 5 cittadini di Tignale sopra il Lago di Garda e di Bagolino in montagna residenti lontani dalle zone inquinate Diossine/furani e 22,3-27, PCB-DL pgteq/g di grasso Concentrazione media di diossine e PCB-DL nel latte materno Campania Brescia Sebiorec Isde Diossine/furani e PCB-DL pgteq/g di grasso più esposte meno esposte 10, 0-14,2 17,5 15,4 147,0 Dunque questa è la cruda realtà dei dati. Il Bresciano è messo di gran lunga peggio della Terra dei fuochi, anche se nei mass media nazionali questo non appare, o meglio non ha ancora bucato, come si dice. Ma i bresciani vivono di realtà effettiva non di realtà virtuale. La politica lombarda e bresciana sostiene di essere impotente di fronte alle pressanti richieste della lobby privata dei rifiuti (le norme, la prassi burocratica ). Ma è possibile che le istituzioni pubbliche non siano in grado di tutelare l ambiente ed il territorio, bene comune essenziale, dall aggressione smodata degli affaristi? Perché in Campania ciò è stato possibile e, anche se con gravissimi ritardi, un processo si è avviato per arrestare il degrado e avviare le bonifiche? 5
6 5. Occorrono provvedimenti di emergenza del Governo per la situazione bresciana. E dunque a quel livello che va affrontata, utilizzando al meglio l esperienza che finalmente si è messa in moto per risanare la Terra dei fuochi ed adattandola al caso Brescia. Interventi urgenti specifici, che possono essere affiancati da correttivi alla normativa vigente (fattore di pressione). Con un attenzione anche alle ripercussioni negative: l immagine della devastazione veicolata da Saviano in Gomorra e dai media, ha danneggiato enormemente - ed in grandissima parte ingiustamente - un agricoltura di qualità di quella che un tempo era chiamata Terra di Lavoro, per la sua fertilità, la cosiddetta Campania felix. Oggi che le indagini nella Terra dei fuochi si stanno facendo, si scopre che i terreni contaminati riguardano zone molto circoscritte e che oltre il 90% del territorio è sano. Dunque, bisogna evitare che un analoga immagine negativa si associ a tutto il territorio bresciano, con danni rilevanti all agricoltura ed alla nostra viticoltura. Anche per questo, per tutelare gli agricoltori incolpevoli, va rapidamente varato il programma di interventi di seguito indicati:. 1. Dichiarazione dello stato di emergenza ambientale che, constatata la devastazione prodotta nel passato e quella in atto, decreta il conseguente blocco immediato di ogni ulteriore attività di sversamento di rifiuti in discariche, nonché di installazione di nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti. Va ricordato che, in Campania, per arrestare l afflusso di nuovi rifiuti fu schierato persino l esercito che la stessa non ospita più nessuna discarica per rifiuti speciali in attività. 2. Programma di monitoraggio ed indagine ambientale: l Arpa Lombardia, con l assistenza di Ispra, deve svolgere finalmente una capillare attività di indagine e mappature per scoprire, con gli strumenti tecnici più opportuni, tutte le discariche fantasma e quindi, insieme a quelle tante da tempo non sorvegliate, procedere alla loro caratterizzazione, sul modello di quanto si sta facendo nella Terra dei Fuochi. A tal fine vanno molto potenziati strutture e personale dell Arpa. 3. Indagini sanitarie e studi epidemiologici: queste devono essere approfondite e dettagliate, focalizzandole sulle popolazioni potenzialmente esposte, sul modello di quella effettuata dall Asl di Mantova nel 2008 per l Alto Mantovano, territorio immediatamente a valle di Montichiari, e di quelle eseguite dall Istituto superiore di sanità nella Terra dei fuochi (Sebiorec e Sentieri). 4. Piano di bonifiche: effettuate la caratterizzazione di tutti i siti a rischio ambientale, va definito un programma generale di bonifiche per tutto il territorio bresciano in aggiunta a quello, ancora non previsto dopo 15 anni, ma urgente, per la bonifica del Sito Caffaro esterno al perimetro industriale. 5. Stanziamento di fondi adeguati: per la Terra dei fuochi, come ha pittorescamente illustrato e il governatore Vincenzo De Luca ad alcuni suoi sindaci, sono stati stanziati 500 milioni di euro e per il Sin Bagnoli 320 milioni. A Brescia, dopo che per tre anni si è detto che con uno o due milioni di euro, passo dopo passo, si bonificava il Sin Caffaro, assistiamo a reazioni entusiaste perché nel Patto per la Lombardia tra Renzi e Maroni sono annunciati 30 milioni di euro per il Sin Caffaro, ovvero 20 milioni in meno di quelli annunciati - e mai stanziati- dal Ministro dell Ambiente Galletti nel febbraio 2015! E evidente che le istituzioni e i parlamentari bresciani, senza per questo essere corrivi con il clientelismo, se hanno a cuore il proprio territorio, devono pretendere, per lo meno, finanziamenti analoghi a quelli concessi alla Campania. Brescia 9 dicembre 2016 In allegato: LEGGE di stabilità dicembre 2015, n. 208, comma 457 art.1 e D.L. 10 dicembre 2013 n. 136, Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate (Terra dei fuochi e Ilva di Taranto) 6
7 Corriere della Sera 18 dicembre
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