BIODIVERSITA : UMBRIA. Il Cuore Verde d Italia è una regione la cui grandezza non sta

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1 BIODIVERSITA : Le razze allevate in UMBRIA INFORMAZIONE&ZOOTECNIA ARA UMBRIA BIODIVERSITA : Le razze allevate in Il Cuore Verde d Italia è una regione la cui grandezza non sta nella sua ampiezza territoriale (è al 16 posto tra 20 per A.R.A. Associazione Regionale Allevatori dell SEDE LEGALE ED OPERATIVA di Perugia: Via O.P. Baldeschi, Taverne di Corciano (PG) Tel.: (+39) Fax: (+39) info@ara.umbria.it PI: SEDE OPERATIVA di Terni: Viale D. Bramante 3/A Terni Tel.: (+39) Fax: (+39) info@ara.umbria.it estensione della superficie) ma nelle varie realtà naturali che la caratterizzano e che consentono la creazione di numerosi microambienti variabili per clima, condizioni del terreno, stato della vegetazione. In questo contesto non ci si può di certo stupire della varietà di razze animali da allevamento presenti, alcune certamente tipiche del luogo, ma altre acquisite grazie anche all impegno degli allevatori, senza i quali non si sarebbe mai potuto parlare qui di Biodiversità. Informazione&Zootecnia Progetto realizzato da Associazione Regionale Allevatori dell con il finanziamento del Piano di sviluppo rurale per l , Misura 111 Azione A.

2 La genesi e la fisionomia del paesaggio rurale umbro come noi lo conosciamo adesso è strettamente legato alla millenaria presenza di coltivazioni ed allevamenti. L è ricca di storia e tradizioni legate all agricoltura ed all allevamento e la varietà di ambienti rurali che si riscontrano è il secolare frutto di interazioni tra uomo piante ed animali. L attività di selezione degli allevatori ha determinato la creazione di un gran numero di razze ognuna delle quali adatta ad un particolare tipo di territorio ed ambiente. Ciò ha permesso la nascita di numerose tradizioni alimentari tipiche legate alle tradizionali forme di allevamento messe in atto. Di recente si è evidenziato però un allarme legato alla riduzione di risorse genetiche con una diminuzione delle razze autoctone e locali che in alcuni casi rischiano l estinzione o sono fortemente minacciate dall esiguo numero di capi presenti. Ciò è dovuto in alcuni casi all espandersi delle cosiddette razze cosmopolite che nel corso degli anni hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa economica. La sostituzione della razze autoctone con poche razze cosmopolite è una dei fattori principali che ha influito maggiormente sulla erosione della biodiversità zootecnica. La domesticazione degli animali ha avuto inizio circa anni fa. Attualmente si preferisce considerare il processo di domesticazione come una forma di mutualismo che ha agito modificando il patrimonio genetico ed il modo di vivere di uomini ed animali. Il diffondersi dell agricoltura, con conseguente controllo delle risorse alimentari, e dell allevamento animale ha permesso all uomo di colonizzare ed espandersi in nuovi ambienti. Gli animali si sono adattati ai nuovi ambienti che l uomo ha scelto per l allevamento e ciò ha dato origine alla grande variabilità delle caratteristiche morfologiche e produttive degli animali zootecnici determinando la notevole varietà di razze che caratterizzano la biodiversità zootecnica. Nel mondo esistono circa specie di Mammiferi ed Uccelli ma solo una quarantina sono state sottoposte a domesticazione dall uomo ovvero solo quelle che presentavano le migliori caratteristiche sul piano produttivo e di adattamento all allevamento. Questo limitato numero di specie addomesticate ha spinto l uomo alla ricerca di una elevata variabilità delle caratteristiche all interno di ogni specie, ciò si traduce in un elevato numero di razze con caratteristiche differenti in grado di adattarsi alla varie esigenze produttive ed alla diverse condizioni ambientali. Bruna Le razze bovine nella regione La Bruna è una razza cosmopolita diffusa in tutta Italia, in Europa, nelle Americhe in Africa e in Oceania. La razza ha origini straniere ma dato il lungo trascorso selettivo effettuato in Italia si può parlare di Bruna Italiana. Le sue origini sono probabilmente da un bovino del Caucaso ma la sua culla d origine è il cantone svizzero di Shwyz dove dal 1500 nella abbazia di Einsielden venne allevata e sottoposta ad un sistematico piano selettivo per esaltarne le attitudini produttive di latte. La principale attitudine produttiva oggi è il latte con ottime percentuali di proteine e grasso ma all inizio del secolo era considerata a duplice attitudine carne e latte. La scelta di dare nell indirizzo selettivo preminenza al

3 latte è stata fatta per assicurare competitività economica alla razza. Il mantello marrone dal chiaro allo scuro, uniforme. La cute della mammella è priva di pigmentazione. La testa elegante espressiva di media grossezza con presenza di corna in entrambe i sessi. Linea dorsale rettilinea con groppa lunga e larga. Mammella saldamente attaccata con quarti regolari, capezzoli di giuste dimensioni uniformi, cilindrici e perpendicolari. La razza è presente con pochi soggetti in generalmente si affianca negli allevamenti per aumentare le percentuali di proteine e grasso nel latte di massa. posteriormente attaccata alta e larga con legamento sospensorio centrale ben marcato, capezzoli di giuste dimensioni perpendicolari al centro di ogni quarto di forma cilindrica. La razza è largamente diffusa in ed è la più numerosa tra le razze di bovine da latte. Pezzata Rossa Frisona Razza cosmopolita nella più ampia accezione del termine, è allevata in tutto il mondo. Da oltre 100 anni allevata in Italia è ormai da considerarsi razza italiana a tutti gli effetti ed è la più diffusa ed importante tra tutte le razze bovine. Originaria dell Olanda a tutt oggi non esistono più ceppi autonomi dato il vasto scambio di riproduttori fra i vari paesi del mondo ed il largo uso della fecondazione artificiale con seme congelato. Spiccatamente ad attitudine latte con produzione medie di 90 q.li a lattazione è la principale produttrice di latte d Italia e dell. I vitelli di Frisona sono utilizzati per la produzione di vitello a carne bianca o di vitellone leggero (450/480kg). Il mantello è pezzato nero o rosso, testa espressiva distinta e vigorosa con occhi vivaci. Linea dorsale rettilinea groppa lunga e larga. La mammella anteriormente è moderatamente lunga e saldamente attaccata, L origine della razza è abbastanza complessa, anche se di selezione ed origine italiana si colloca nel grande gruppo delle razze pezzate rosse di derivazione Simmenthal. Originaria del Friuli dopo la Prima Guerra Mondiale è stata ripetutamente incrociata con vari ceppi europei di bestiame Simmenthal (austriaco,svizzero, bavarese) che ne hanno fortemente influenzato le attitudini produttive spostandole progressivamente da una triplice attitudine (lavoro,latte,carne) ad una duplice (latte,carne) con una buona predominanza per la produzione del latte. Mantello pezzato rosso di tonalità dal fomentino chiaro al rosso mogano, pelle morbida e non troppo sottile. Testa di media lunghezza leggera e fine, tronco ben proporzionato e sviluppato in tutti i suoi diametri, groppa ampia e quadrata con torace largo e profondo almeno la metà dell altezza al garrese. Mammella attaccata larga ben sviluppata con pelle fine, capezzoli equidistanti e ben conformati. Allevata in tutta Italia, in è presente in un esiguo numero di allevamenti per la produzione del latte ed in alcuni allevamenti da carne come balia.

4 Chianina muscolosa e ben aderente al tronco con cosce il più possibile muscolose. E allevata in tutta l Italia Centrale con alcuni nuclei di una certa consistenza in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo. Marchigiana La culla di questa razza si trova in Val di Chiana e comprende anche le provincie di Siena, Firenze, Pisa, Livorno, Arezzo e tutta l. L origine risulta controversa anche se molti autori credono che la razza sia giunta in Toscana ed con gli Etruschi, riferendosi al fatto che nell antica Roma i sacrifici con i bovini bianchi furono introdotti da Numa Pompilio originario proprio della regione Umbro-Sabina. Dopo la caduta dell impero romano la razza cadde in declino e fu solo dopo la metà dell 800 che si ebbero i primi segnali di ripresa che coincisero con i grandi interventi di bonifica agraria conclusi ai primi del Novecento e che portarono ad un grande progresso dell agricoltura. Il Libro Genealogico fu istituito nel 1932 e mirava ad ottenere animali dalla duplice attitudine carne-lavoro, solo in seguito gli indirizzi selettivi cambiarono per avere sempre più animali produttivi e rispondenti alle esigenze del mercato portando ad esaltare le caratteristiche legate alla produzione della carne. La Chianina è il gigante della specie e la sua selezione è volta a produrre soggetti con spiccata attitudine alla produzione della carne, con ottime caratteristiche organolettiche e bromatologiche. Il mantello è bianco porcellana nelle femmine e nei maschi oltre l anno d età, i tori possono avere gradazioni grigie. La testa leggera, espressiva con profilo dritto, corna presenti in entrambe i sessi corte e sottili. Tronco cilindrico profondo, largo e lungo, linea dorso lombare dritta con groppa larga. La spalla è Deriva dai bovini giunti in Italia con le invasioni barbariche del VI sec. d.c. Dopo la seconda metà dell 800 gli allevatori cominciarono ad incrociarla con tori di razza Chianina per aumentare l attitudine alla produzione della carne. Successivamente si accorsero che con il miglioramento dell attitudine carne aumentava anche la mole che rendeva i bovini meno adatti al lavoro. Così agli inizi del Novecento si diffusero gli incroci con tori di razza Romagnola che ridussero la taglia e migliorarono la conformazione. Con l istituzione del Libro Genealogico nel 1932 si abbandonarono gli incroci e si cercarono nella popolazione soggetti idonei, la razza così si caratterizzò verso il bovino che oggi conosciamo. La razza è di tipo da carne con notevole sviluppo muscolare del treno posteriore, particolarmente precoce, si adatta anche ad ambienti difficili. Mantello bianco con pigmentazione nera delle mucose orali e delle aperture naturali, cute fine e sottile. Testa con profilo rettilineo espressiva con corna brevi bianche a punta nera. Tronco lungo cilindrico, linea dorso lombare rettilinea con dorso lungo e largo e groppa muscolosa. Spalla larga e muscolosa aderente al tronco e coscia ampia spessa e convessa con accentuato sviluppo muscolare.

5 Nella regione è presente in alcuni nuclei anche di elevato valore genetico, ma trova la sua maggior diffusione nelle Marche, Lazio Abruzzo e Campania. Maremmana dorso lungo e largo con muscoli ben sviluppati. Spalla muscolosa con profilo convesso, coscia ampia discesa e muscolosa. Allevata in pochi esemplari in è notevolmente diffusa in Toscana e Lazio dove si adatta benissimo al duro ambiente maremmano. Charolais Discende da bovini provenenti dalle steppe asiatiche, di cui si hanno tracce già prima degli Etruschi, che sarebbero poi stati incrociati con bovini podolici giunti in Italia al seguito degli invasori provenienti dalla Russia meridionale (Unni). Da ciò è originata la razza Maremmana che ha caratterizzato per secoli gli ambienti malarici della Maremma Laziale e Toscana. Con la bonifica dei terreni paludosi la razza ebbe un notevole impulso grazie ad una intensa opera di selezione. Nel 1932 fu istituito il Libro Genealogico e la selezione fu incentrata sui caratteri morfologici. Dopo la Seconda Guerra Mondiale e con la progressiva meccanizzazione dell agricoltura la razza subì una contrazione numerica considerevole, oggigiorno comunque l ambiente rustico in cui si è creata le permette di colonizzare aree che prima le erano precluse. La originaria duplice attitudine si è spostata verso la produzione della carne cercando di non tralasciare la sua spiccata rusticità, robustezza scheletrica e tonicità muscolare cercando di preservare una popolazione che non ha comunque una numerosità elevata. Mantello di colore grigio con tendenza al grigio scuro nei maschi e grigio chiaro nelle femmine, pigmentazione delle mucose nera con pelle elastica ed untuosa. Testa leggera con corna a semiluna nei maschi e a lira nelle femmine. Groppa larga, lunga e muscolosa, Originaria della Francia della regione di Charolais-Brionnais è da considerarsi razza cosmopolita a tutti gli effetti con eccellenti capacità di adattamento dai climi temperati ai climi rigidi a climi subtropicali. Da sempre presente nella regione di origine dopo la metà del 700 ha progressivamente perso la sua duplice attitudine (lavoro-carne) per e con la progressiva espansione lungo la valle della Loira dalla metà dell 880 è stata definitivamente selezionata per la produzione della carne L indirizzo produttivo quindi è la carne e si caratterizza anche per ottime qualità materne ed eccellenti doti pascolative. Mantello di colore crema derivante dall associazione tra peli bianchi e cute rosa con mucose di colorazione rosea. Testa corta con fronte ampia e bocca grande, corna in entrambe i sessi. Tronco cilindrico con treno posteriore imponente, linea lombare rettilinea e groppa larga, petto largo e muscoloso, groppa larga convessa e ben discesa. Attualmente è allevata in in un numero discreto di allevamenti di non elevata consistenza, è più presente nell Alto Lazio e Sud Italia.

6 Limousine Le realtà suinicole locali Cinta Senese La razza è originaria della Francia dalla regione di Limousine (distretto di Limonges) ed ha origini antiche visto che disegni raffiguranti questi bovini sono stati rinvenuti nelle grotte paleolitiche di Lascaux. Un volta era a triplice attitudine (latte-carne-lavoro) ma dall ultimo secolo e mezzo è stata selezionata principalmente per la carne, attitudine nella quale dimostra di eccellere. La razza è cosmopolita tanto che la si ritrova in tutti i continenti ed è apprezzata per le sue capacità materne e la facilità al parto. La principale attitudine produttiva è la carne che è stata esaltata dallo schema selettivo che punta oggigiorno ad una elevata resa a macello e precocità di maturazione commerciale. Mantello fomentino vivo non troppo carico, un po più chiaro sotto il ventre e l interno coscia. Testa corta forte con collo corto spalla muscolosa. Petto largo ed arrotondato, linea lombare rettilinea con groppa larga, natica larga discesa e ben convessa. Allevata in con un buon numero di allevamenti con una discreta presenza di soggetti è presente in maniera più consistente nell Appennino Tosco-Romagnolo e nel Sud Italia. Le origini di questa razza sono molto antiche e risalgono al Medioevo. Esistono testimonianze pittoriche che rappresentano questo suino, la più conosciuta delle quali è la raffigurazione Effetti del buon governo del Lorenzetti presso il Palazzo Comunale di Siena. Altre rappresentazioni di Cinta Senese si trovano in affreschi e dipinti del XII secolo in diverse chiese della campagna senese. L area di origine di questa razza è compresa tra l alta valle del fiume Merse e l alta valle del fiume Elsa. Negli anni Quaranta ricopriva un ruolo fondamentale nella suinicoltura toscana ma tra gli anni Sessanta e Novanta ha subito un drastico calo demografico tanto che il Libro Genealogico aperto negli anni Trenta fu prima chiuso negli anni Settanta e poi riaperto come Registro Anagrafico solo alla fine degli anni Novanta. Cute e setole di colore nero con presenza di una cinghiatura bianca continua caratteristica che circonda completamente il tronco all altezza delle spalle includendo gli arti, il passaggio tra nero e bianco può essere graduale e non netto. Testa di medio sviluppo con profilo fronto-nasale rettilineo orecchie direte in avanti e in basso. Tronco moderatamente lungo di forma cilindrica e torace poco profondo, linea dorso-lombare rettilinea groppa inclinata, coda attorcigliata. Arti medio lunghi sottili ma solidi. Produttrice di carne di ottima qualità, apprezzata soprattutto per la trasformazione di salumi tipici. Ha la particolarità di depositare

7 grasso in gran parte come lardo con relativa poca infiltrazione nelle masse muscolari. Le razze asinine tra Perugia e Terni Asino dell Amiata Aspetto Il mantello è grigio sorcino crociato, con zebratura agli arti,orecchie con orlatura scura, muso con infarinatura e ventre grigio chiaro. La testa è proporzionata con orecchie dritte e ben portate, il collo forte e muscoloso. Razza di dimensioni medio-grandi (i maschi raggiungono un altezza al garrese di 147cm), ha una struttura forte, con spalla dritta e muscolosa, petto aperto e torace profondo, arti solidi e robusti e linea dorsale distesa ma ben sostenuta. Asino dell Asinara Origine Alla fine dell 800 era ben individuabile attorno al gruppo montuoso dell Amiata, una popolazione asinina uniforme a mantello grigio con caratteristiche zebrature agli arti e croce scapolare. La forma snella e la grande agilità permettevano agli asini Amiatini di accedere a luoghi impervi e scoscesi. Al tempo stesso nevrile e di buona indole, ebbero ampia diffusione per essere utilizzati nei tradizionali Palii. Soma, tiro leggero, cavalcatura, idoneo allo sfruttamento delle aree marginali. Oggi molto utilizzato per il trekking e onoterapia Origine Autoctono dell omonima isola, l asino dell Asinara sembra che derivi da una forma di albinismo incompleto dell asino sardo. Sulle origini ci sono opinioni diverse, voci raccontano la presenza dell asino bianco sull isola fin dal dalla fine del secolo scorso, probabilmente abbandonati dagli asinaresi quando si trasferirono a Stintino a seguito della trasformazione dell'isola a demanio dello Stato. Altri studi li farebbero derivare da asini bianchi importati dall'egitto, nel 1800, dal Duca dell'asinara. Sono circa un centinaio gli esemplari di asino dell'asinara che vivono allo stato brado sull'omonima isola della Sardegna. Oggi sono presenti piccoli nuclei in tutta Italia. Originariamente utilizzati da soma, tiro, mola. Oggi rivalutati per l attività di onoterapia e ludica con i bambini e per l allevamento legato all agriturismo.

8 Aspetto Il mantello è bianco con cute rosa, l occhio rosa o celeste. Le dimensioni sono notevolmente ridotte, l altezza al garrese non deve superare i 105 cm. Comunque presenta una struttura forte e muscolosa con testa quadrangolare, collo corto e muscoloso, spalla dritta e corta. Gli arti sono robusti con articolazioni spesse e larghe. Il piede è bianco, piccolo e poco resistente. Asino di Martina Franca ben sviluppate e canale ampio. Arcate orbitali prominenti; orecchie lunghe, diritte, larghe alla base, bene attaccate e mobili, con padiglione ricco di peli. Il collo deve essere muscoloso, con larga base di attacco e spalla giustamente inclinata e ben attaccata. La linea dorso-lombare è rettilinea, con regioni larghe, muscolose e armonicamente attaccate. Gli arti sono robusti, con stinchi e pastoie corti, articolazioni larghe, spesso asciutte ed il piede deve essere ben diretto, solido e preferibilmente largo. Asino Ragusano Origine La tradizione vuole che l asino di Martina Franca derivi dall asino catalano, importato nella Murgia dai Conti di Conversano all epoca della dominazione spagnola. Non esiste però alcuna certezza al riguardo. Si ritiene, infatti, che nella zona esistesse già prima un tipo di asino di forme sviluppate e di mantello scuro, migliorato poi con l asino spagnolo. Soma, tiro, sfruttamento dei terreni marginali e pietrosi, produzione mulattiera. Oggi molto utilizzato per il trekking e l onoterapia. Aspetto Il mantello è morello, con addome e interno delle cosce grigio, infarinatura del muso, muso ed occhiaie con alone focato e crini neri. La razza è di imponente grandezza: lo standard prevede un altezza al garrese minima di 135 cm per i maschi. La struttura si presenta forte e muscolosa, la testa con fronte larga e piatta, non troppo pesante, ganasce Origine Zone di origine sono i territori dei Comuni di Ragusa, Modica, Scicli e S. Croce Camerina. Gli asini presenti da sempre in Sicilia erano riconducibili all'asino di Pantelleria, diffuso in provincia di Trapani ed alla "razza siciliana" comunemente detta ed estesa in tutto il territorio insulare. Le due "razze" incrociate tra di loro e con l asino di Martina Franca, con qualche rinsanguamento dell Asino Catalano, diedero, seguendo una serie di incroci a più vie, alcuni prodotti molto validi. A seguito di questi incroci, soprattutto in provincia di Ragusa, si trovarono soggetti dalle buone caratteristiche di sviluppo e conformazione. Si lavorò molto su questi soggetti incrociandoli in stretta consanguineità per cercare di fissare in maniera piuttosto rapida, il complesso dei caratteri veramente pregevoli ancora oggi riscontrabili. Si adatta con facilità ai climi rigidi e in passato è stata utilizzata nel Nord Europa.

9 Soma, tiro e produzione mulattiera. I suoi muli sono stati utilizzati con successo dalle truppe alpine negli ultimi conflitti. Oggi molto utilizzato per il trekking e l onoterapia. Aspetto Il mantello è baio scuro, con ventre grigio chiaro esteso anteriormente e posteriormente alle facce interne degli arti fino ai due terzi dell avambraccio e della coscia, focatura agli occhi, infarinatura del muso con peli rasati ben delimitati fin sopra le narici con sfumature focate, criniera e coda nere. La testa non è pesante, con bella espressione, a profilo quasi rettilineo, con fronte larga e piatta, orecchie ben portate e di giusta lunghezza, occhi grandi a fior di testa. Il collo, ben attaccato alla testa ed alle spalle, è muscoloso e la spalla deve essere lievemente diritta e ben attaccata. Gli arti forti e robusti sono caratterizzati da avambraccio muscoloso, stinco e pastoia di media lunghezza, garretti larghi, con articolazioni ampie e robuste. Il piede deve essere ben conformato con unghia dura e nera. Per essere ammesso al Registro anagrafico l asino ragusano deve avere un altezza minima di 138 cm per i maschi e 130 nelle femmine. Asino Sardo all importazione fenicia e infine, per altri, di provenienza africana. La riga mulina crociata, il mantello sorcino, più chiaro sull addome, sulle occhiaie e sul muso e le dimensioni sensibilmente inferiori permettono di distinguerlo dalle altre razze asinine italiane. Denominazioni differenti sono state date all asino sardo a seconda delle zone: burriku nelle regioni meridionali e di probabile origine spagnola; poleddu e ainu usati in Barbagia e nel Goceano; molente la dicitura maggiormente diffusa nell isola e legata all utilizzo della macina del grano. In origine da soma, tiro, anticamente da mola, oggi è molto utilizzato per lo sfruttamento delle aree marginali, per il trekking ed onoterapia. Aspetto Il mantello è grigio sorcino con riga mulina crociata e bordo scuro delle orecchie. Possono essere presenti zebrature alla spalla, agli arti e ventre chiaro. La Criniera è scarsa e più scura del colore del mantello, la coda lunga e con scarsi crini. La Testa è pesante, quadrangolare a profilo rettilineo, le orecchie lunghe e dritte, il collo corto e la spalla dritta e corta. Gli arti sono robusti, gli appiombi regolari ed il Piede piccolo e duro. L altezza al garrese deve essere inferiore ai 110 cm Equini in Cavallo Agricolo Italiano Tpr Origine La presenza della specie nell isola è antichissima. Furono i sardo-punici ad incrementarne l allevamento con finalità agricole e di trasporto. Secondo altri autori avrebbe origini neolitiche o legate

10 Origine La zona d origine della razza è rappresentata dalla pianura Veneta, Ferrarese e Friulana. Successivamente l area d allevamento si è estesa progressivamente coinvolgendo in particolare ampie fasce dell Italia Centrale e Meridionale. La razza nasce agli inizi del 900, quando lo sviluppo in senso sempre più imprenditoriale dell agricoltura nella Pianura padana e le esigenze dell Esercito, con particolare riferimento all artiglieria, rendevano sempre più evidente la necessità di una consistente e qualificata produzione nazionale di cavalli da tiro. Dopo numerose prove d incrocio della popolazione di fattrici della Pianura padana con le più rinomate razze da tiro europee, le aziende della pianura orientale, che ricadevano sotto la giurisdizione del Deposito Stalloni di Ferrara (diretta emanazione operativa del Ministero della Guerra), si orientarono con decisione verso gli stalloni bretoni di tipo Norfolkbretone. tiro pesante rapido, lavori agricoli, produzione di carne, oggi molto impiegato per gli attacchi, nel turismo equestre e come cavallo da sella. Caratteristiche Il Cavallo Agricolo Italiano da T.P.R. è una razza di mole notevole con un peso negli adulti variabile da 700 a 900 kg. La spiccata precocità di sviluppo e la buona attitudine lattifera della fattrici consentono di ottenere in condizioni ottimali puledri che già a 7-8 mesi possono superare i 400 kg di peso. La statura minima a 30mesi è di 146cm per le femmine e di 150 cm per i maschi. La statura preferenziale di questi ultimi è compresa tra 156 e 162 cm, mentre per le femmine è di cm. Cavallo del Catria Origini La zona di origine è il Monte Catria e l Appennino centrale, in particolare la zona compresa tra le province di Pesaro, Ancona e Perugia. l continui contatti con le genti della maremma toscana, legati soprattutto alle attività dei carbonai, spiegano l'introduzione e l influenza nella popolazione equina locale di cavalli maremmani. Negli anni del dopoguerra le mandrie equine si ridussero di molto, ma la popolazione originaria, di derivazione maremmana, resistette nelle zone di montagna adatte al solo pascolo brado dei cavalli. Dopo un periodo di incroci con diverse linee di sangue, l'azienda Speciale Consortile del Catria, nel 1974, ha preso in gestione la locale stazione di monta, controllando in particolare l'incrocio con il Franches Montagnes, e dal 1980 ha attivato la registrazione della discendenza allo scopo di salvaguardare e migliorare il gruppo etnico originario. lavori agricoli di montagna, sella per diporto e produzione di carne. Attualmente viene valorizzato anche per il turismo equestre e le attività sportive. Caratteristiche Cavallo di tipo meso-brachimorfo, dotato di temperamento di media nevrilità, robusto, equilibrato e molto disponibile al lavoro. Dimostra una grande attitudine per il Turismo equestre. Struttura robusta e muscolosa, con testa leggera e profilo rettilineo. Arti solidi robusti, con articolazioni ampie ed asciutte.

11 Secondo lo standard di razza sono ammessi i mantelli baio, morello e sauro per le femmine, baio o morello per i maschi. Haflinnger o Avelignese da lavoro e non molto pesante. Il nome Avelignese, invece, non è che la diretta conseguenza dell'italianizzazione del nome Hafling che veniva indicato con il nome di Aveligna o Avelengo. Originariamente cavalli da lavoro e da soma, oggi selezionati verso modelli adatti all attività sportiva ed al tempo libero. Origini Il Cavallo Haflinger ha avuto origine ed è indiscutibilmente legato alla regione italiana dell'alto Adige. La tradizione vuole che fino dal Medioevo nella zona vicino alla località di Hafling (Avelengo), esistesse un tipo di cavallo da montagna non molto alto, abbastanza robusto e discendente da un famoso allevamento di cavalli importati dal Regno dei Borgognoni e di cui l'imperatore Lodovico IV fece dono nel 1342 al figlio Lodovico, Margravio di Brandeburgo, in occasione delle sue nozze con Margherita Maultasch, Principessa del Tirolo. Al di là della tradizione è sicuro che la popolazione autoctona di equini, tradizionalmente allevata nella regione fino da quei remoti secoli, avesse lo scopo di trasportare le merci attraverso le Alpi sfruttando i valichi e i percorsi lungo le vallate dell'adige e dell'inn. La popolazione equina nell'alto Adige, nel corso dei secoli, ha subito molti influssi, soprattutto grazie all'importazione di soggetti dall'oriente, dove si recavano per scopi commerciali i signori proprietari dei numerosi castelli che ancora oggi si possono ammirare disseminati sul territorio alpino. La Razza ha preso il nome da Hafling, paese vicino a Merano: il Cavallo di Hafling, o Haflinger, ha da sempre indicato il cavallo da montagna allevato in quelle zone, un animale Caratteristiche Cavallo di tipo mesomorfo. Presenta un bel mantello sauro-dorato, ciuffo, criniera e coda con crini abbondanti, sottili, lisci e generalmente chiari. Di mole medio piccola ha un altezza al garrese di minimo 137 cm nei maschi e 134 cm nelle femmine. Temperamento docile, buona disposizione all'attività dinamica con equilibrio tra velocità dell'andatura e potenza dello sforzo. Forme armoniche, solide e corrette. Piede ben conformato, con zoccolo sano, resistente. Cavallo Norico Origine Il Norico (Noriker) è un cavallo da tiro pesante originario delle valli alpine, tra l'austria e l'italia. Studi recenti fanno risalire le origini del cavallo norico al cavallo dei Romani. Nel Rinascimento la razza sarebbe stata migliorata con apporti di sangue Napoletano ed Andaluso. Il Norico è nato nel territorio alpino, dove ancora oggi registra la sua maggiore diffusione; la prima stazione di monta fu

12 istituita vicino a Salisburgo. In Alto Adige, il Norico viene allevato soprattutto in Val Pusteria e nelle valli Ladine. Tiro pesante lento, lavori agricoli, produzione di carne, oggi molto impiegato per gli attacchi e per il turismo equestre. Caratteristiche Cavallo di Tipo brachimorfo, con torace ampio e profondo e arti muscolosi con articolazioni larghe e solide. L altezza media al garrese varia tra 152 e 165 cm, mentre il peso tra 700 e 900 kg. Il mantello può essere sauro, sauro chiaro, sauro scuro, baio, baio chiaro, baio scuro, morello, maculato. Di carattere presenta una buona disposizione all attività, è docile e tranquillo con sufficiente nevrilità. Murgese piu importante dei suoi allevamenti, con al centro la celebre masseria la Cavallerizza, masseria ancora esistente. Altrettanto importante fu, nel XVI secolo, l allevamento della famiglia Acquaviva d Aragona, conti di Conversano. La Puglia, quindi, grazie al suo particolare ambiente pedoclimatico, è stata da sempre terra di cavalli. Qui si è evoluto il Murgese, cavallo autoctono, oggi più che mai orgoglio della nostra zootecnia. Il mercato del Murgese è ormai rivolto verso attività di tipo sportivo. Infatti esso è impiegato con successo in molte discipline equestri come attacchi, trekking, equitazione da campagna, dressage e fondo. Caratteristiche Cavallo di Tipo mesomorfo. Testa leggera con profilo rettilineo o leggermente montonino, non troppo pesante, fronte larga con grande ciuffo, orecchie regolari, occhi grandi ed espressivi, narici ampie e mobili. Il torace deve essere ampio e profondo e gli arti muscolosi con articolazioni larghe e solide. L altezza media al garrese varia tra 152 e 165 cm, mentre il peso tra 700 e 900 kg. Il mantello è morello, ammesso il roano. E di temperamento vivace. Gli Ovicaprini locali Origine Nelle Murge, nel comprensorio dei trulli e delle grotte, a metà strada tra l Adriatico e lo Jonio, si è evoluta questa meravigliosa razza di cavalli, le cui origini si fanno risalire ai mitici destrieri dell imperatore Federico II di Svevia, che resse tra il 1212 ed il 1250 le travagliate sorti del Sacro Romano Impero, unendo alla passione per i cavalli, un grande amore per la Puglia dove, a Castel del Monte, fece costruire il suo maniero più bello, ritenuto dagli esperti un vero e proprio gioiello di architettura castrense medievale. La Repubblica di Venezia, tra il XV ed il XVI secolo, scelse la zona delle Murge per il Sarda

13 Razza autoctona della Sardegna, le sue origini sono tra le più antiche d Europa. Deriva probabilmente dall introduzione di ovini proveniente dall Est del Mediterraneo. Selezionata nel corso dei secoli, l attività di miglioramento genetico è stata favorita dalla costituzione del Libro Genealogico nel La Sarda è a preminente attitudine latte. La selezione è volta ad esaltare l attitudine alla produzione del latte sia sotto l aspetto quantitativo che qualitativo. Di taglia media presenta vello bianco e aperto, pelle sottile, elastica e di colore bianco-rosato, testa leggera di colore bianco con profilo rettilineo nelle femmine e leggermente montonino. Il tronco è di forma tronco-conica con linea dorsale dritta, mammella sferica larga e ben sostenuta. Di taglia medio-grande ha vello bianco aperto con lana più corta nella zona caudale, la pelle è elastica, sottile e di colore bianco roseo. La testa è leggera, allungata di colore rosso mattone solitamente con lista bianca priva di lana; è acorne in entrambe i sessi e il dorso è a profilo rettilineo. E Presente in Sicilia, soprattutto nelle province di Enna, Caltanissetta e Palermo; esistono buoni nuclei anche nelle regioni peninsulari d Italia e si registrano anche esportazioni di capi all estero. Massese Molto diffusa in Sardegna è presente praticamente in tutta Italia con nuclei in tutto il Mediterraneo dalla Francia alla Tunisia. Comisana La Comisana deriva da razze ovine del Mediterraneo meridionale e dell Asia Minore giunte in Sicilia in epoca romana tramite scambi commerciali. Attualmente la razza si considera originaria della Sicilia e prende il nome dalla prevalente zona di allevamento, Comiso. La Comisana è a preminente attitudine latte ma ha una interessante produzione di carne; gli obiettivi di selezione si rivolgono all aumento della produzione di latte e della prolificità. E una razza autoctona dell Italia Centrale, originaria della valle del Forno nelle Alpi Apuane in provincia di Massa Carrara. E apprezzata molto nella sua zona di origine e non ha sostanzialmente subito incroci con altre razze. La Massese ha una spiccata e preminente attitudine alla produzione di latte, e lo schema selettivo ad essa applicato tende ad esaltare questa caratteristica senza sottovalutare la produzione della carne. Come caratteristiche morfologiche si presenta di taglia media, ha vello di colore nero aperto o semi-aperto, testa vigorosa distinta con profilo rettilineo nelle femmine e leggermente montonino nei maschi con corna presenti in entrambe i sessi, petto ampio e potente con linea dorso lombare rettilinea e lunga. Allevata per la sua rusticità in tutta l Italia centrale soprattutto in Toscana nella sua zona

14 di origine ha tendenze ad espandersi in Lombardia, Veneto e Liguria. Appenninica Razza autoctona dell Italia Centrale deriva da una opera di selezione e miglioramento iniziata negli anni settanta utilizzando arieti Ile de France e Berichonne du Cher su pecore appenniniche e sfociata nel riconoscimento come razza nel E a preminente attitudine carne con un orientamento selettivo volto anche a non tralasciare i caratteri di resistenza e, rusticità, aumentandone però la prolificità. Di taglia medio-grande, vello bianco con parte ventrale del collo, ventre ed arti nudi, pelle mucose rosee, testa acorne in entrambe i sessi con profilo rettilineo o leggermente montonino, orecchie portate orizzontalmente, tronco lungo con petto largo. Principalmente diffusa nel Centro Italia ma anche in Emilia Romagna ed Abruzzo. Bergamasca Razza autoctona di origine sudanica è originaria della parte montana della provincia di Bergamo (valli Seriana e Brembana). Pecora robusta e rustica è adatta allo sfruttamento dei pascoli alpini ed è stata usata come razza incrociante per migliorare l attitudine carne di altre razze ovine. Ha preminente attitudine carne; lo schema selettivo è volto ad esaltare la produzione carne ed incrementare la prolificità. E il gigante della specie con una taglia grande, vello bianco semi chiuso, testa priva di corna in entrambe i sessi con profilo marcatamente montonino sia nei maschi che nelle femmine, tronco di notevole lunghezza, torace profondo con petto largo e prominente. Allevata in grandi greggi nel Nord Italia ha diffusione in tutta la nazione peninsulare. Merinizzata Italiana Razza di recente costituzione, derivata da incroci di pecore Gentile di Puglia e Sopravissana con arieti Merinos per aumentare la produzione di carne, è stata successivamente selezionata per ottenere un tipo morfologico omogeneo. Con spiccata attitudine alla produzione della carne con buone caratteristiche della lana, la selezione è volta ad aumentare la produzione di carne, senza penalizzare la componente laniera, aumentando prolificità e rusticità. Di taglia medio grande, ha vello bianco con lana fine e testa serrata con profilo montonino nei maschi e rettilineo nelle femmine, tronco lungo, largo tendenzialmente cilindrico, petto largo e ben disceso con linea dorso lombare rettilinea.

15 Presente nelle regioni del Sud con notevoli consistenze è allevata anche in, Marche e Lazio. Sopravissana Originaria della zona di Visso sul versante occidentale dei Monti Sibillini deriva dalla razza locale incrociata nel 1700 con arieti Merinos per aumentare la produzione di carne e lana. Anticamente di triplice attitudine (latte, carne e lana), attualmente l orientamento selettivo è quello volto alla produzione di carne con attenzione all aumento della prolificità senza trascurare la proverbiale resistenza alle malattie e la rusticità. Di taglia media presenta vello bianco e chiuso, testa con profilo rettilineo nelle femmine e leggermente montonino nei maschi con presenza di corna solamente nei maschi, tronco lungo, petto largo e torace robusto. Oggigiorno è una razza a limitata diffusione con pochi nuclei presenti nell Italia Centrale. Originaria dei monti Lacaune, nella regione del Roquefort in Francia, nasce come razza a duplice attitudine carne-latte ma dopo un opera di attenta selezione e miglioramento iniziato alla fine degli anni Quaranta oggi è nota soprattutto per la produzione del latte. La razza è il perno attorno al quale ruota la produzione del formaggio Roquefort. Attualmente è da considerarsi razza cosmopolita dato che si è diffusa in molti paesi ed ha dimostrato capacità di adattamento anche agli ambienti tipicamente mediterranei. La attitudine preponderante è alla produzione del latte ma non è da sottovalutare anche la produzione della carne con pesi allo svezzamento degli agnelli interessanti ed elevata prolificità. Di taglia media ha relativamente poca copertura lanosa, una testa fine ed allungata con profilo rettilineo acorne in entrambe i sessi, un tronco lungo e cilindrico con linea dorso-lombare rettilinea ed un torace ben sviluppato e disceso con petto largo. Allevata in in diversi nuclei, ha buona consistenza numerica con tendenza all espansione. Camosciata delle Alpi Lacaune Moderna razza cosmopolita originaria della Svizzera nel cantone dei Grigioni è allevata in tutta Europa con prevalenza nella Francia dove il Libro Genealogico è stato istituito nel 1930.

16 Razza a spiccata attitudine lattifera ha uno schema selettivo spinto per la produzione di latte sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. Di taglia medio-grande, ha mantello eumelanico con modello faccia di Tasso, riga mulina con estremità degli arti neri, pelo fine e raso,testa piccola, leggera e fine, torace ampio e linea dorso lombare dritta. La sua maggior diffusione è nell arco alpino con alcuni nuclei allevati nell Italia Peninsulare. Maltese Girgentana Razza autoctona della Sicilia, si crede che le sue origini siano in Asia Occidentale e la sua introduzione si ritiene sia avvenuta con la colonizzazione greca e successivamente araba in Italia Meridionale. L indirizzo produttivo è quello della produzione di latte anche se l esigua diffusione spinge la selezione al mantenimento della razza e dei caratteri morfologici. Di taglia media con mantello bianco e fronte e parte della testa di colore dal fulvo al roano, ha testa fine e leggera con profilo camuso, tronco e addome largo e ampio, dorso rettilineo e groppa sviluppata. E presente in Sicilia, nelle province di Agrigento, Enna e Palermo, ma si trovano piccoli nuclei anche in altre parti d Italia e perfino in Europa Occidentale dove è apprezzata per le sue indubbie caratteristiche estetiche ed ornamentali. Ha le sue origini nella parte orientale del bacino del Mediterraneo, deriva da incroci tra capre nordafricane ed italiane ed ha origini comuni con la capra Nubiana. Il Libro Genealogico è stato istituito nel E spiccatamente ad attitudine latte con elevata prolificità e buona fertilità. Di taglia media, il mantello è bianco con testa di colore nero corvino con copertura più o meno estesa, orecchie lunghe e larghe e pendenti, profilo rettilineo, torace ed addome ampi con groppa sviluppata. Presente in Sicilia e Sardegna, è allevata nel Sud Italia con presenza di piccoli nuclei nel Centro Italia. Valdostana Originaria della Valle d Aosta, i primi documenti sulla razza sono del 1917 e si pensa possa derivare dall incrocio tra specie

17 selvatiche e domestiche del genere Capra con degli stambecchi. L attitudine produttiva è sia carne che latte da trasformare in formaggi. Circa trenta anni fa iniziarono le manifestazioni delle Batailles de Chèvres (Battaglia delle Capre), che disciplinavano le lotte ritualizzate che avvenivano quando due greggi estranei si incontravano. Oggi la Battaglia delle Capre è una vera e propria competizione che segue regole sportive e richiama turisti. Capra di taglia grande, il mantello varia dal castano al nero al grigio tendente al biondo, con una testa pesante e robusta con profilo concavo, corna in entrambe i sessi molto sviluppate, robuste, a forma di sciabola e portate indietro, tronco con torace e addome ampio con regione dorso lombare larga e rettilinea. Allevata prevalentemente in Valle d Aosta nella Valle di Gressonay è apprezzata anche nell alto canavese con sporadici nuclei nell Italia Centrale. Saanen Originaria della Valle di Saane in Svizzera, Cantone di Berna, oggigiorno ha diffusione mondiale ed è la razza più famosa tra quelle caprine da latte. Ha spiccata attitudine alla produzione di latte con produzione media in Italia di 520 litri in 210 giorni. Di taglia grande, mantello bianco con peli corti e fini, testa piccola, leggera e fine, possibili corna sia nei maschi che nelle femmine, tronco e addome ampi e sviluppati e groppa leggermente spiovente. Allevata prevalentemente nell Italia del Nord ci sono comunque significative presenze di allevamenti anche nel resto del territorio nazionale. Suffolk Razza originaria della Gran Bretagna è stata ottenuta incrociando pecore Norfolk con pecore Southdown a metà dell Ottocento. Da allora è stata oggetto di attenta selezione e miglioramento genetico che l ha portata ad essere considerata una delle migliori razze da carne. Attualmente è da considerarsi cosmopolita visto che è presente in diversi continenti. L attitudine principale è la produzione della carne con buone caratteristiche organolettiche, ma in alcuni paesi dell emisfero australe è utilizzata anche per la produzione latte. Di taglia medio-grande con vello bianco, chiuso ed uniforme, ha testa ed arti di colore nero. E acorne in entrambe i sessi e presenta testa e collo massicci, tronco cilindrico, torace profondo, linea dorso-lombare rettilinea con groppa larga e natica ben sviluppata e discesa. Presente in diverse regioni specialmente del Centro-Nord ha dei buoni nuclei di selezione anche in dove da sempre è utilizzata come incrociante le razze locali per aumentare l attitudine alla carne.

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