BILANCIO E PROSPETTIVE DEL MERCATO EUROPEO DELL ACCIAIO

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1 BILANCIO E PROSPETTIVE DEL MERCATO EUROPEO DELL ACCIAIO SteelMaster 2005 Domenico Stocchi Centro Sviluppo Materiali SpA Relatore: Dr. E. Gibellieri

2 INDICE INTRODUZIONE... 5 CAPITOLO Quadro economico generale (EU25) Quadro economico generale extra EU L acciaio in cifre: i risultati di produzione 2004 a livello mondiale L acciaio in cifre: i risultati di produzione 2005 a livello mondiale La siderurgia europea in cifre Produzione Produzione EU (25) Evoluzione della produzione Export import...18 CAPITOLO I principali fattori di influenza del mercato EU dell acciaio Il consumo reale ed apparente di acciaio I comparti utilizzatori...24 Industria delle costruzioni...25 Industria automotive...26 Industria meccanica...27 Tubi I prezzi dell acciaio Incremento della domanda cinese Materie prime Minerale di ferro e coking coal Coke Rottame...37 I prezzi del rottame

3 L import di rottame Trasporti Energia Economie emergenti Nuovi Paesi Membri I numeri dell industria siderurgica dei Nuovi Paesi Membri...50 Produzione...50 Import ed export...53 L industria siderurgica Quadro a medio termine La Cina L industria siderurgica Produzione Consumo, domanda e commercio estero Quadro a medio termine L India L industria siderurgica Produzione Domanda, disponibilità e prezzi dell acciaio Importazioni ed esportazioni Materie prime...76 Minerale di ferro...76 Coking coal...77 Spugna di ferro...78 Gas Naturale Ucraina I numeri dell acciaio ucraino...81 Produzione...81 Consumo...81 Esportazioni...82 Materie prime Principali fattori del boom ucraino L industria siderurgica Quadro a medio termine...87 Consumi, export e import di acciaio

4 CAPITOLO Prospettive future Domanda e consumo Materie prime ed energia Rottame, Minerale Prezzi dell acciaio Prodotti piani Prodotti lunghi Industria Conclusioni BIBLIOGRAFIA

5 INTRODUZIONE Il mercato europeo dell acciaio sta assistendo a cambiamenti notevoli negli ultimi anni con ritmi peraltro sostenuti. Gli effetti della globalizzazione coinvolgono l industria siderurgica sotto una varietà di effetti la cui numerosità ed interazione nel regolare la domanda, i costi di produzione ed i prezzi dei prodotti richiedono un attenzione particolare verso i nuovi scenari economici che si configurano a livello mondiale. L analisi del presente lavoro intende tracciare un bilancio del mercato europeo dell acciaio relativo all anno appena concluso, valutando quelli che si ritengono essere stati i principali fattori di influenza sui numeri della siderurgia comunitaria. Sulla base di questa analisi e delle condizioni al contorno dei mercati extra-ue, si vuole tentare di fornire un quadro a medio-breve termine di quelli che potrebbero essere gli scenari della siderurgia. La situazione economica generale, le variabili presenti e le lori molteplici interazioni incrementano il grado di incertezza delle prospettive a venire. 5

6 CAPITOLO 1 1 Quadro economico generale (EU25) La siderurgia si colloca all interno di un contesto macro-economico nel quale è chiamata a muoversi. Esso è infatti in grado di determinare un importante peso per quanto concerne le performance industriali settoriali. Lo scenario europeo di riferimento per l anno 2005 ha portato ad un inversione di tendenza nella crescita economica rispetto all anno precedente. Il Vecchio Continente si è trovato a vivere una fase di recessione appena stemperata da timidi segnali di ripresa a fine anno [2]. Gli elevati costi energetici hanno avuto un impatto di un certo riguardo su tutta il comparto produttivo europeo e mondiale. Il prodotto interno lordo 2005 si è attestato su valori stimati di incremento di 1,4% (fonte Eurofer [2]) rispetto ad un valore variante tra 1,8% (fonte Eurostat - Figura 1) e 2,3% del 2004 (fonte Eurofer [2]). Figura 1 Variazione PIL europeo (dati 2004) - fonte EUROSTAT [1] 6

7 Le previsioni Eurostat ad inizio 2005 sono state confermate ad indicazione che, già a termine 2004, le condizioni al contorno dell economia non lasciavano spazio a troppo ottimismo. D altra parte il la diminuizione PIL si era già evidenziato su scala trimestrale Gli alti prezzi del brent e delle cosiddette commodities non contribuiscono a creare presupposti favorevoli ad una ripresa generalizzata. Tuttavia è pensabile che l impatto dovuto ai costi del petrolio possa essere leggermente più contenuto in quanto l industria è meno oil sensitive rispetto al passato. Per contro si ritiene che sia cresciuta la sensibilità verso le variazioni di tutte le altre principali fonti energetiche. La produzione industriale si è attestata su valori di crescita stimata pari a 0,8%. Figura 2 Produzione industriale EU 25 - fonte EUROFER [2] Si osserva che tale performance è peraltro legata alle economie dei nuovi Paesi Membri (area Centro-Est). 7

8 Figura 3 Produzione industriale di Polonia, Slovacchia e Rep. Ceca fonte EUROFER [3] La produzione industriale risente inoltre della debole domanda interna. L attuale situazione di alcuni paesi membri e le prospettive future potrebbero inoltre impattare sui livelli di investimenti. Le politiche fiscali dei singoli Paesi non sono in grado di dare un contributo ad uscire da questa fase in quanto legate al rispetto dei limiti sui deficit statali ed al contenimento dell inflazione che nell anno trascorso ha mostrato segni al rialzo generalizzati. Il cambio euro-dollaro, a favore del primo, non contribuisce ad aiutare le esportazioni verso i mercati esteri. L apprezzamento della moneta EU sul cambio statunitenseè stato del 40%, a Gennaio 2005, dal suo minimo storico (Figura 4) con un valore di cambio di 1,30 /$. Il cambio euro/dollaro, al 10/01/06, è di 1,20 /$. 8

9 Figura 4 Cambio della moneta Eu vs Dollaro USA 2 Quadro economico generale extra EU L economia USA ha invece continuato a dare segnali positivi di ripresa anche se in tono minore rispetto al Il prodotto interno è passato da + 3,8% del primo trimestre di anno a +3,3% del successivo. Tuttavia alcune delle voci che contribuiscono alla determinazione del prodotto interno lordo hanno avuto segnali positivi elevati quali il settore l edilizia e export. Da osservarsi che, l impatto avuto dall uragano Katrina, ha portato ad una riduzione stimata di circa 0,5 punti percentuali del PIL statunitense a causa dei danni alle infrastrutture ed, in primis, agli impianti di estrazione e raffinazione petroliferi dell area. Le previsioni 2006 sono per un dato sostanzialmente stabile di crescita. Nei mercati delle economie emergenti, Cina in primis, sia i risultati sia le prospettive sono stati più che buoni e di crescita. Il secondo trimestre del 2005 ha registrato un +9,5% sul PIL ed un incremento sulla produzione industriale del 16% (dato confermato anche su base annua). Il governo cinese è intervenuto con misure atte a mettere un freno all esplosiva crescita al fine di tenerla sotto controllo. Questo ha avuto qualche influenza sui livelli di domanda estera del mercati interno cinese ma potrebbe creare prospettive migliori per il futuro. 9

10 Al di fuori del mercato EU, una delle economie emergenti si è rivelata l India che si è posta sulla scena mondiale per l alto tasso di sviluppo sia interno (strutturale ed economico) sia per le esportazioni. 3 L acciaio in cifre: i risultati di produzione 2004 a livello mondiale La crescita di produzione mondiale 2003/2004 è stata del 9%. Dal 1995 al 2004, si è avuto un incremento complessivo del 40%. Il contributo decisivo a questa impennata è stato fornito dalla Cina alla quale va attribuito almeno un 20%. In Giappone si sono prodotti circa 113 Mt di acciaio, seguiti dagli Stati Uniti (99), Russia (66) e Corea del Sud (48). Tali quote sono riportate in dettaglio in Figura Figura 5 Produzione mondiale (%) 2004 vs dati 1995 (fonte: IISI, World Steel in Figures 2005) Nel periodo si è assistito ad una riduzione delle quote dei principali produttori quali gli USA che hanno perso il 3,4%, il Giappone il 2,7%, l Europa (EU15) 4,1% e la Russia 0,7%. Nonostante la variazione negativa è osservabile come l Europa a 15 sia rimasto il secondo produttore mondiale. 10

11 4 L acciaio in cifre: i risultati di produzione 2005 a livello mondiale L acciaio grezzo prodotto a livello mondiale per i 61 Paesi (rappresentanti circa il 98% della produzione mondiale) riportanti all IISI, con valutazioni eseguite al mese di novembre 2005, secondo dati IISI e ISSB [4], è di 94,1 milioni di tonnellate in novembre, corrispondenti ad un incremento +4,1% nello stesso mese del Il totale sul periodo gennaio-novembre è di 1011,6 M/t (+6,1% rispetto allo stesso intervallo temporale 2004). Cina 30% Produzione mondiale di acciaio 2005 OECD Nafta 11% OECD Europa 19% N.I.S. 11% Altri Mercati 3% Altri Asia 7% America Latina 4% OECD Asia Pacifico 15% Figura 6 Quote di produzione mondiale per paese fonte OECD [8] Tuttavia, se si toglie da tale computo la Cina, nei primi undici mesi dell anno, la produzione ha subito una flessione dello 1,25% dovuta a EU, CIS, Nord e Sud America. La contrazione per singola area è stata di: +1,3 punti percentuali/anno in Russia segnando a Novembre una produzione di 52,5 Mt. -5,6% anno in USA, portando il complessivo a 77,0 Mt (-5,9% rispetto novembre 2004). A fronte di questo dato negativo, gli USA hanno registrato un incremento importante (+20%) delle esportazioni (7 M t) -5,2% in Canada (12,76 Mt in totale) 11

12 -7,7 punti percentuale in Messico su novembre 05/04 e -2,9% nei primi undici mesi -4,4% su novembre, raggiungendo un -3,8% anno in Brasile (26,37 Mt) +5,3% da gennaio a novembre in Argentina con un complessivo di 4,9 Mt. +15,4% Nov.05/Nov.04 e + 7,7% anno in Venezuela (4,5 Mt). Il Giappone ha avuto una modesta contrazione rispetto a Nov.04 (-3,3%) e pressoché invariato su base annua (0,2%), con 103,4 Mt prodotte. La Corea del Sud ha incrementato dello 0,4% anno (43,6 Mt) nei primi undici mesi 2005; Taiwan ha prodotto 17,7 M t (-0,9% anno). In Asia, Cina ed India sono stati i due Paesi che hanno avuto livelli di incremento della produzione degni di nota. L acciaio grezzo cinese ha raggiunto quota +17,4% nel singolo mese di Novembre e un complessivo di +25,5% nei primi undici mesi. Sebbene le esportazioni (21,7 Mt) siano diminuite a partire da agosto 05, il saldo sulle importazioni (21,2 Mt) è ancora positivo La performance indiana di novembre (+19.2%) è stata superiore a quella cinese ma inferiore sull anno (+16,6%). La produzione si attesta a 34,5 Mt. Le esportazioni (2,9 Mt) sono aumentate del 7% rispetto al Tra gli incrementi di produzione meritano una segnalazione quelli dell area del Middle Eastern, in particolare l Iran (+8,5%) e l Egitto la cui produzione ha raggiunto 5,1 M t con un aumento del 18,3% su base primi undici mesi anno. L Arabia Saudita e la Libia hanno avuto una performance rispettivamente di +7,1% e +29,5% da gennaio ad novembre. Il dettaglio riportante i numeri sopra espressi è mostrato nel grafico di Figura 7. 12

13 Produzione mondiale di acciaio grezzo (IISI) (Novembre 2005) Mt Unione Altri Europa C.I.S. Nord Europea (25) America Sud America Africa Middle East Asia/Oceania (ex. Cina) Figura 7 Produzione mondiale di acciaio grezzo (IISI) 5 La siderurgia europea in cifre Il fatturato dell industria dell acciaio è prossimo ai 110 bln, con una produzione complessiva di circa 193 Mt, un interscambio di 20 Mt e addetti [12]. A differenza dell industria siderurgica mondiale, quella europea si presenta con un buon grado di integrazione: i 3 principali produttori coprono il 50% dell output, le prime 5 il 75%. Figura 8 Produttori EU di acciaio presenti tra i primi dieci mondiali (2003) (fonte: Metal Bullettin) 13

14 F ig u r e 8. 1 R a n k o f w o r ld s t e e l c o m p a n ie s in A r c e l o r L N M G r o u p N i p p o n S t e e l J F E P O S C O S h a n g h a i B a o s t e e l U S S t e e l C o r u s G r o u p N u c o r T h y s s e n K r u p p Figura 9 Primi dieci produttori mondiali di acciaio (2004) Il livello di produttività, paragonato a quello USA, è buono se si considera che il dato, con l accesso dei nuovi Paesi membri del 2004, risente di un effetto al ribasso. Figura 10 Produttività della siderurgia EU25 [12] 14

15 5.1 Produzione Nel presente paragrafo si riportano i risultati dell industria siderurgica europea relativamente all anno I dati relativi al primi undici mesi del 2005, per singolo Paese, sono riportati in Figura Produzione EU(25) di acciaio grezzo (IISI) (Novembr e 2005) kt Austria Belgio Repubblica Ceca Finlandia Francia Germania Grecia Ungheria Italia Lussemburgo Olanda Polonia Slovacchia Slovenia Spagna Svezia Regno Unito Altri E.U. (25) (e) Figura 11 Produzione europea 2005 di acciaio grezzo (fonte: IISI) 5.2 Produzione EU (25) Il mese di Novembre ha evidenziato una caduta della produzione (15,9 Mt) di 4 punti percentuali mese per i 25 Paesi membri. Analogo il dato sulla scala dei primi undici mesi, fissato ad un meno 3,8% (171,5 Mt). Unico aspetto positivo può riscontrarsi nei valori di produzione annua di alcuni Paesi EU nel mese di Novembre quali Austria (+9.7%), Grecia (+18,6%), Italia (+2,6%). Il dato sugli altri maggiori Membri produttori è tuttavia negativo sia sull ultimo mese di rilevazione sia sul periodo di riferimento. La Tabella 1 mostra le cifre, relative al mese di Novembre ed ai primi undici mesi anno, per alcuni Paesi dell area europea. 15

16 Novembre Ottobre Novembre % var Nov 05/04 Austria Belgio 850 e 880 r Repubblica Ceca Finlandia Francia Germania r Grecia 240 e 250 e Ungheria r Italia e Lussemburgo 240 e Olanda Polonia 775 e Slovacchia Slovenia 55 e Spagna e Svezia Regno Unito r Altri E.U. (25) (e) 103 e 114 e Unione Europea (25) Unione Europea (15) Austria Belgio Repubblica Ceca Finlandia Francia Germania Grecia Ungheria Italia Lussemburgo Olanda Polonia Slovacchia Slovenia Spagna Svezia Regno Unito Altri E.U. (25) (e) Unione Europea (25) Unione Europea (15) 11 mesi % var Tabella 1 Produzione EU(25) nei primi dieci mesi 2005 fonte IISI [4] Il primo dato che emerge, oltre al dato essenzialmente negativo sulla produzione EU, è che l unico Paese, tra quelli ad aver aderito per primi all Unione, con un valore positivo è l Italia. 16

17 La Turchia, che ha richiesto di poter entrare nel gruppo dei Paesi UE, si qualifica come un produttore importante nell area mediterranea. 5.3 Evoluzione della produzione La produzione ha avuto un trend di crescita continuo dal 2001 al Nel 2004 sono stati prodotti 168,3 m/t (+4,9% sul 2003) di acciaio grezzo per i 15 Stati Membri e 25,2 m/t (+7% sul 2003) per i 10 nuovi accedenti [5]. Con riferimento ai primi undici mesi 2005, a confronto con lo stesso periodo 2004 e 2003, sono state perse rispettivamente 6,7 Mt e 1,95 Mt di acciaio grezzo. Dunque il saldo sull anno precedente appare in leggera flessione. In ogni caso è pur vero che è generalmente riconosciuto che il 2004 è stato per il settore dell acciaio un anno storico sia per i volumi di produzione che di mercato. Questi livelli di produzione hanno permesso al settore siderurgico l aumento del tasso medio di utilizzazione delle capacità produttive (prossimo all 80%), di soddisfare la domanda interna per circa l 85% (Figura 12). Milioni di tonnellate Capacità e sviluppi di produzione in EU(15) Capacità Produzione Figura 12 Capacità produttiva dei 15 Paesi Membri EU fonte OECD [8] Nei primi mesi del 2005 si è avuta una contrazione della domanda e dei conseguenti ordini in seguito all accumulo di scorte avvenuto dall anno precedente. 17

18 Questo ha avuto un immediato effetto sulla produzione che ha iniziato una diminuzione correlata a tali fattori Mt 1200 Asia Europa NAFTA CIS AMERICA CENT. SUD Middle East Africa Figura 13 Evoluzione della domanda apparente di acciaio in Europa e resto del mondo (fonte IISI) Export import La Russia risulta essere il primo Paese importatore in Europa; Ucraina e Turchia sono le altre due leader per prodotto importato. Da notare il balzo avuto da Paesi più lontani dall area e con una forte crescita quali India e Cina (+81% e +67% rispettivamente nel 2004) che hanno confermato le loro posizioni anche nel 2005 [5]. In tal senso è significativo il dato sull incremento dell importato nei primi mesi del 2005 con una crescita del 55%. La forza della moneta EU sul dollaro, associata ai costi di trasporto, ha poi provveduto a fare da naturale barriera al mercato USA. 18

19 Figura 14 Scambi commerciali di acciaio dettagliato per Paese In chiusura anno, l interscambio commerciale dell Europa con il resto del mondo è rimasto sostanzialmente invariato dal 2003 (Figura 15, Figura 16) [8]. N.I.S. 3% China 13% OECD NAFTA 20% OECD Europe 21% N.I.S. 25% China 3% OECD NAFTA 7% OECD Europe 23% Non OECD Market Economies 35% OECD Asia Pacific 8% Non OECD Market Econom ies 19% OECD Asia Pacific 23% Export europeo di acciaio (2003) Import europeo di acciaio (2003) Figura 15 Import ed export 2003 di prodotti siderurgici europei [8] World Steel Imports in 2005 N.I.S. China 4% 10% OECD Nafta 17% OECD Europe 20% N.I.S. 25% China 11% OECD Nafta 7% OECD Europe 21% Other Market Economies 40% OECD Asia Pacific 9% Non OECD Market 17% OECD Asia Pacific 19% Export europeo di acciaio (2005) Import europeo di acciaio (2005) Figura 16 - Import ed export 2005 di prodotti siderurgici europei [8] 19

20 Il dettaglio delle quantità di prodotti siderurgici scambiati nel 2004, è riportato in Figura 17. Figura 17 Scambi commerciali siderurgici EU25 Il bilancio degli scambi si è chiuso sostanzialmente in pareggio per l anno 2005 ma, date le attuali condizioni al contorno, non si intravede una prospettiva di recupero. A conferma di questo, si consideri che il saldo export/import verso la Cina misurava +35 Mt di acciaio nel 2003 e +12,5 nel 2004 [6], con una perdita di quote pari al 200%. 40 EU(15) Scambi commerciali (con paesi terzi) 35 Milioni di tonnellate Imports Exports Figura 18 Evoluzione degli scambi commmerciali siderurgici europei [8] 20

21 CAPITOLO 2 1 I principali fattori di influenza del mercato EU dell acciaio 1.1 Il consumo reale ed apparente di acciaio Il dato sul consumo reale mostra un valore pressoché costante con l anno precedente [2] [5] a causa di una scarsa vitalità della produzione industriale (Figura 2) a seguito di una ridotta domanda interna e delle difficoltà di esportazione per l apprezzamento dell euro sulla divisa americana. Figura 19 Consumo reale ed apparente fonte EUROFER [2] Anche il basso valore del PIL europeo è sintomatico dei consumi di acciaio registrati. Si osserva infatti che, in genere, sotto l 1% di crescita annua si ha una diminuzione dei consumi, sopra il 3% un incremento. Inoltre il consumo tende a seguire il trend del PIL negli anni. 21

22 Nel grafico di Figura 19 è ben rappresentato il fenomeno connesso con la fase di elevato stoccaggio di acciaio da parte di produttori e consumatori legato al boom della richiesta cinese, all aumento dei costi delle materie prime e dei trasposti registrato nel 2004 sulla scia del timore di ulteriori incrementi dei prezzi del prodotto e di mancanza di disponibilità. Il crollo del consumo apparente è legato all immissione sul mercato di quanto a scorta. Peraltro i produttori hanno tentato di riequilibrare il mercato effettuando tagli alla produzione per spingere la riduzione delle scorte stesse e limitando un brusco calo dei prezzi. Per avere un idea delle riduzioni di produzione effettuate per equilibrare la fornitura con la domanda di acciaio, si riportano di seguito i quantitativi di alcuni produttori [7]: Arcelor: 1 milione di tonnellate nella prima metà del 2005 attraverso l estensione della chiusura temporanea degli stabilimenti di Eko Stahl e Stahlwerke Bremen; riduzione della produzione di ACB Vizcaya e Cokerill Sambre. ThyssenKrupp: taglio di un 10% della produzione nel secondo trimestre 2005 Corus: riduzione di tonnellate Salzgitter: decrementi di tonnellate facendoli coincidere con programmi di manutenzione estiva all altoforno La riduzione delle scorte è proseguita, seppur con minor velocità, fino all ultimo trimestre 2005 (Figura 20). A chiusura dell anno si è raggiunto il minimo storico dei livelli di scorta dall anno di riferimento (2000). 22

23 Figura 20 Variazione delle scorte su base annuale (indice 100 per l anno 2000) [2] Il cambiamento di gradiente è dovuto ad una ripresa degli ordini, ad un ulteriore restringimento del flusso di prodotti verso il mercato e, non meno importante, ad una riduzione dell importato. Si osserva che, a contribuire al trend generale descritto, concorrono anche cause speculative legate agli alti prezzi dell acciaio. 23

24 1.1.1 I comparti utilizzatori Nel grafico di Figura 21 è riportato il peso (%) dei principali settori utilizzatori di acciaio che hanno contribuito a realizzare il bilancio UE 2005 [2] Construction Mechanical engineering Domestic appliances Tubes Miscellaneous Structural steelwork Automotive Shipyards Metalware (%) % WTSC % weight in total steel consumption of each sector Figura 21 Evoluzione dei principali comparti industriali utilizzatori di acciaio I dati sul consumo europeo di acciaio sono presentati, nei successivi paragrafi, riferendosi ai principali settori di utilizzo. 24

25 Construction Mechanical engineering Domestic appliances Tubes Miscellaneous Structural steelwork Automotive Shipyards Metalware TOTAL Year 2005/2004 Q.I/ Q.II/ Q.III/ Q.IV/ Q.I/ Figura 22 Sviluppo (% 2005/2004) dei comparti industriali utilizzatori di acciaio Industria delle costruzioni Il settore partiva da una chiusura 2004 piuttosto in discesa legato alle condizioni economiche di Germania ed Italia. Nella seconda metà del 2005, è riuscito ad avere una ripresa legata alle costruzioni residenziali e pubbliche. Gli investimenti in queste ultime si prevedono ridotti nel breve periodo a causa di limiti di budget nei Paesi Membri. Figura 23 Variazione della produzione per il settore delle costruzioni [2] 25

26 Industria automotive E forse il settore che risente maggiormente del calo dei consumi interni nell area comunitaria riflettendo le esitazioni dei consumatori a causa del clima generalmente poco positivo. L automotive vive momenti di crisi da alcuni anni e sta affrontando fasi di ristrutturazione. I maggiori produttori (Volkswagen, Opel, Daimler Chrisler, Fiat) hanno operato notevoli attività per i risanamenti interni a causa delle difficoltà finanziarie in cui versavano e legate, in buona parte, al calo della domanda interna che è risultata inferiore a quella dello scorso anno [2]. Figura 24 Variazione annuale della produzione di acciaio correlate al settore automotive [2] Il 2004 peraltro è stato un anno che aveva segnato una ridotta inversione di tendenza con un incremento delle immatricolazioni dei veicoli privati del 2%, +9,1% e +6,2% per quelle dei veicoli commerciali leggeri e pesanti rispettivamente [5]. Due i fattori che hanno indotto il cambio di tendenza: uscita sul mercato di nuovi modelli e forme di incentivazione adottate a livello nazionale. Le cifre tuttavia sono appena discrete. Tra i Paesi UE15, solo la Spagna ha avuto un balzo nel 2004 del 10%, con un dato appena positivo in Germania, Italia, 26

27 Francia. Il crollo delle vendite di fine 2004, associato al clima di sfiducia dei consumatori, è proseguito nel 2005 per poi assistere ad una ripresa del mercato. Mentre il trend non si conferma a livello comunitario per la chiusura 2005, alcuni segnali positivi, indice di una possibile inversione di tendenza, provengono dalla Germania nel secondo semestre 2005 (+3% [4] nel mese di Ottobre, + 3,3% nei primi dieci mesi), dalla Spagna (+1,3%) e dalla Francia (+3,6%). Discreti risultati inoltre provengono dal canale dell export per veicoli passeggeri e commerciali [2]. Nel mese di Ottobre tuttavia l immatricolazione di automobili (dato ACEA) hanno mostrato una flessione globale di 2,6 punti percentuali, portando il dato sui primi dieci mesi leggermente negativo (-0,3%). L incremento sul mese di Ottobre è +5,5% in Italia mentre segnali negativi provengono dalla Francia (-5,8%), Spagna (-9,6%) e Regno Unito (-10,8%). La performance in termini di automobili immatricolate è dettagliata nel grafico di Figura 25 (dato estrapolato sul range gennaio-ottobre 2005) [4]. (%) 8 FR DE IT UK ES EU Settembre/Ottobre Gennaio Ottobre ' Figura 25 Variazioni percentuali del dato di immatricolazioni auto in Europa (fonte: ACEA) Industria meccanica Il settore ha evidenziato una crescita per effetto della domanda extra EU (Asia e USA) nella prima parte dell anno. Gli Stati Uniti richiedono prodotti per la 27

28 ricostruzione delle aree colpite dal ciclone dello scorso anno; la domanda asiatica è associata alle economie in forte crescita nell area che saranno quelle a richiedere questa tipologia di beni. Figura 26 Variazione annuale della produzione di acciaio correlata all industria meccanica [2] Tubi Il tubo (in particolare il seamless) risulta essere uno dei prodotti con una forte richiesta e con previsione di continua crescita, in particolare per l ambito dell energia. Figura 27 Variazione annuale della produzione di acciaio nel settore dei tubi [2] 28

29 I Paesi che sono stati maggiori consumatori sono la Russia, l America e la Cina. Si osserva, per quest ultima, che una serie di importanti opere infrastrutturali per incrementare la potenza energetica disponibile sono state completate e molti altri sono in corso. La caduta della produzione registrata a fine 2004 e nel primo semestre 2005, è essenzialmente legata al comparto dei tubi saldati, al rallentamento delle tendenze economiche verso la fine del 2004 e alla decisione di riequilibrare le scorte entro i primi mesi del La necessità di approvvigionamento energetico in aree a forte tasso di industrializzazione nelle economie emergenti ed il rialzo del costo del petrolio hanno poi contribuito ad alimentare la domanda di questi prodotti. 1.2 I prezzi dell acciaio I prezzi dell acciaio hanno raggiunto il loro massimo storico nel marzo 2004 superando il massimo del 1995 (Figura 28). L indice dei prezzi ha avuto un incremento del 39% da dicembre 2003 ad aprile 2004 e più del 50% dall anno Nel corso del 2005 si è avuto un decremento pur mantenendo livelli abbastanza sostenuti. Figura 28 Variazione sul mercato mondiale del prezzo dell acciaio (fonte: CRU) 29

30 Si osserva che mentre a livello globale i prezzi dell acciaio stanno evidenziando una tendenza al ribasso, in Europa la tendenza è verso un rialzo dopo il calo dei mesi di ottobre e novembre. Le cause sarebbero dovute ai costi di produzione. Arcelor ha pubblicato, ai primi di dicembre, la lista completa delle componenti aggiuntive di prezzo (extra-rottame) che entreranno in vigore per gli ordini per consegna nel primo trimestre Gli aumenti variano da un minimo di 20 /t a un massimo di 60 /t per alcuni profili di travi alleggerite (fonte: Arcelor). Figura 29 Variazione dell extra-rottame di Arcelor Salzgitter, produttore tedesco, in funzione del prodotto, applicherà aumenti fino a 30 /t; ThyssenKrupp e US Steel prevedono 20 /t. Per poter avere una maggiore sensibilità riguardo i movimenti dei prezzi, si osservi il comportamento nell ultimo triennio per i prodotti piani. L incremento è stato sostanzioso in particolare sul mercato USA (Figura 30 - Figura 31). 30

31 Figura 30 Evoluzione dei prezzi medi dei prodotti lunghi e piani (20/01/2006) Figura 31 Evoluzione dei prezzi dell acciaio sui principali mercati mondiali ( ) al 20/01/2006 Molte sono state le voci di incremento dei prezzi. In particolare possono elencarsi: fattori associati alla domanda cinese costi delle materie prime trasporti energia debolezza della moneta USA notevole incremento delle scorte 31

32 Gli ultimi tre anni sono stati caratterizzati ad un alto indice di volatilità del prezzi dell acciaio (ma sempre in un generale trend di rialzo sullo storico) connessi con l analogo indice di costo delle voci sopra citate e dei cosiddetti input costs. Tale volatilità è individuabile nella difficoltà di predittibilità del valore dell acciaio e della sua disponibilità sul mercato Incremento della domanda cinese L effetto del consumo di acciaio in Cina e della richiesta sui mercati esterni ha giocato solo in parte un ruolo diretto. Molto più hanno contato gli effetti indiretti. Nel 2004, anno di esplosione del boom, la Cina non ha importato quantitativi di acciaio tali da indurre panico sul mercato se paragonati con i dati di import su scala mondiale. Il Paese asiatico è il maggior produttore mondiale e, dal 2003, la sua produzione eccede quella di USA e Giappone insieme. Nello stesso anno la Cina ha importato 43 Mt di acciaio, corrispondenti all 11% dell import globale di acciaio. Nel passato inoltre non vi sono state dirette corrispondenze tra gli aumenti, su scala mondiale, di prezzo dell acciaio e i livelli di import cinese. Ad esempio, nel 2001 le importazioni cinesi sono salite del 24% ma il prezzo dell acciaio ha perso 13 punti percentuale. Nel 1995 si è registrato un balzo dell import ma i prezzi hanno risposto con un medio +1%. L aumento della domanda è tuttavia ascrivibile anche agli obblighi derivanti alla Cina dall adesione alla World Trade Organization (WTO) che ha richiesto l eliminazione di certe pratiche protezionistiche atte a distorcere il mercato quali tariffe e licenze sull importato ed altre che di fatto hanno rappresentato per anni un blocco sulle quote di importazione. Alla luce di quanto sopra, il contributo diretto dell effetto Cina sulla domanda è evidente ma non è l unico fattore chiave. Il fattore chiave è senz altro rappresentato dal sostanzioso rialzo dei prezzi delle materie prime per la produzione collegato soprattutto alla forte domanda cinese. Il notevole incremento della domanda interna ha fatto seguito ad una richiesta di 32

33 materia prima che ha destabilizzato il mercato con un trasferimento degli aumenti a livello generalizzato. In Cina, la produzione da altoforno (Figura 32) è cresciuta a causa della scarsità di rottame, di energia elettrica, disponibilità di risorse minerarie. Processo di Produzione 120% 10 Mta 100% % Forno Arco Elettrico 80% 60% 40% 20% Iran Spagna Messico Turchia Italia Argentina India Sud Africa Svezia Russia USA Sud Corea Taiwan Canada Francia Germania Giappone Belgio Brasile Australia Austria 0% 0% 20% 40% 60% 80% 100% 120% % Altoforno Figura 32 Diffusione dei diversi sistemi di produzione acciaio liquido [33] R.of.W. 5% 20% Cina 7% 38% 57% 73% BOF EAF Altro Figura 33 Percentuale dei sistemi di produzione acciaio liquido in Cina e resto del mondo [33] 33

34 Le previsioni, per il 2010, sono di un incremento di circa 7 punti percentuali per i sistemi ad arco e di un mantenimento sostanziale per quelli ad altoforno. Questo significa che il mercato cinese richiederà maggiori quantitativi di materie prime che vengono utilizzate nei processi a ciclo integrale. 1.3 Materie prime Minerale di ferro e coking coal Il minerale di ferro rappresenta uno degli elementi di carica per il processo di fabbricazione dell acciaio negli altiforni. Il coking coal viene impiegato per la produzione del coke da utilizzarsi per la fusione della ghisa o ferro fuso. Il settore si presenta dominato da pochi produttori che da soli detengono il 75% del mercato. Tale concentrazione è indice del notevole potere contrattuale. Nella Tabella 2 sono riportati i principali produttori di minerale ferroso, il Paese di produzione e la capacità produttiva. Company Base Capacity Mt/yr CVRD Brazil Rio Tinto UK BHP Billiton Australia Privat Intertrading Ukraine 45.8 IUD Donbass Ukraine 38.4 Anshan I&S Works China 36.8 Anglo American South Africa 32.4 LKAB Sweden 28.9 Mittal Steel Various 27.9 CVG Venezuela 26.9 Cleveland Cliffs USA 26.5 Total capacity Tabella 2 Principali produttori di minerale di ferro [17] La Cina è il secondo produttore mondiale di minerale di ferro dopo il Brasile ma il suo prodotto ha un contenuto in ferro ridotto. L importazione è quindi necessaria 34

35 per poter utilizzare anche il prodotto interno di grado inferiore. Il risultato è stato che, negli ultimi tre anni, la Cina ha importato un quarto del minerale immesso sul mercato. Solo dieci anni prima si appropriava di appena il 10%. I contratti di fornitura del minerale vengono trattati usualmente ad inizio anno direttamente con gli utilizzatori. Il 2004 ha visto un aumento del prezzo del 18% circa della fornitura di Brazil s Companhia Vale do Rio Doce (CVRD) verso Arcelor. La trattativa e la conclusione di un contratto del genere con un produttore di primaria rilevanza (in questo caso leader) induce un condizionamento dei prezzi verso tutte le altre forniture. Tale aumento fa seguito a quello (+9%) del La situazione non è molto diversa per il coking coal. La Cina è stata un esportatore di questa materia prima ma l elevata domanda interna ha indotto una chiusura verso l esterno e ne ha richiesto ulteriormente dall estero. Per il coking coal, il produttore australiano BHP ha ottenuto un aumento del 28% sulla fornitura 2004 per i produttori di acciaio giapponesi contro una tendenza negativa del 2003 (-4%) ed un aumento 2002 di 12,5 punti percentuale. L azienda canadese Fording and Teck Cominco ha spuntato un +20% sulle forniture Le aziende estrattive leader hanno ottenuto, in media, incrementi del 71,5% nel Il terzo fattore che ha contribuito alla variazione dei prezzi di queste materie prime, oltre all aumento della domanda interna cinese e al gioco di rialzo fatto dai fornitori sfruttanti le loro posizioni predominanti, è stata la debolezza del dollaro. I contratti sono infatti definiti economicamente in dollari US. L apprezzamento delle monete dei Paesi produttori ha fatto il resto. Il dollaro australiano, a fine 2003, si era apprezzato poco più del 30% sul dollaro USA, le monete brasiliana e canadese circa del 18%. A seguito di tale stato di cose per proteggere i ricavi delle divise nazionali, i fornitori di queste materie prime hanno portato verso l alto i prezzi. 35

36 Nella Figura 34 si riportano gli andamenti dei prezzi delle due materie prime secondo fonte Banca Mondiale. Figura 34 Prezzi del minerale di ferro e coal (fonte: WORLD BANK) Coke Dopo anni in cui i prezzi di questa materia sono rimasti costanti, si è assistito ad un balzo in avanti con un aumento di circa il 400% in tre anni. I motivi di questo comportamento sono da ricercarsi, in primis, nella scarsa disponibilità sul mercato conseguente ala domanda, alla riduzione della capacità produttiva legata anche alla chiusura e/o consolidamento di molte aziende siderurgiche. Infatti gli impianti di produzione richiedono ampi investimenti ambientali e quindi quelli più obsoleti in tal senso sono stati chiusi [9]. Complessivamente si sono perse, sul mercato mondiale, 10 milioni di tonnellate di coke. La sensibilità verso la disponibilità di tale materia è divenuta notevole sempre a seguito della richiesta della Cina che è, a sua volta, il maggior produttore ed esportatore di coke. Due le situazioni di crisi più importanti che si sono verificate in quest ultimo triennio: 36

37 2003: la Cina sospende le licenze di esportazione da Ottobre a Dicembre. Nello stesso anno impone un tetto massimo di 14 milioni di tonnellate verso l estero al fine di conservare il prodotto per le richieste dei produttori locali. 2004: la Cina impone una quota limite di 10 milioni di tonnellate sull export di coke. I prezzi del coke si attestano ad un massimo di 400$/t. 2005: dopo un periodo di nuova crisi per la mancanza del prodotto cinese, il prezzo, pur inferiore al 2004, si livella su una quota di 250 $/t Questa situazione ha costretto l Europa a muoversi nei confronti del colosso cinese chiedendo di mettere fine a tale atteggiamento minacciando un ricorso al WTO. La situazione di grave tensione del 2004/2005, non sembra destinata a ripetersi nell immediato futuro a causa del riavviamento di impianti inattivi, di nuove capacità di produzione previste in vari paesi, miglioramenti nell efficienza dei processi produttivi e aumenti dell offerta cinese [9] Rottame I prezzi del rottame In Europa l indice di volatilità del rottame è fortemente cresciuto negli ultimi tre anni, passando dalle oscillazioni di prezzo molto limitate avvenute dal 2000 fino al 2002 (Figura 35, in media 6-8 euro in 12 mesi) a variazioni anche del 60% annue (Figura 36 per il periodo ). 37

38 Shredded scrap Demolition scrap 200 eur/tonn gen 00 feb 00 mar 00 apr 00 mag 00 giu 00 lug 00 ago 00 set 00 ott 00 nov 00 dic 00 gen 01 feb 01 mar 01 apr 01 mag 01 giu 01 lug 01 ago 01 set 01 ott 01 nov 01 dic 01 gen 02 feb 02 mar 02 apr 02 mag 02 giu 02 lug 02 ago 02 set 02 ott 02 nov 02 dic 02 Figura 35 Prezzo del rottame ( ) (fonte EUROFER) Shredded scrap Demolition scrap 400 eur/tonn gen 99 feb 99 mar 99 apr 99 mag 99 giu 99 lug 99 ago 99 set 99 ott 99 nov 99 dic 99 gen 00 feb 00 mar 00 apr 00 mag 00 giu 00 lug 00 ago 00 set 00 ott 00 nov 00 dic 00 gen 01 feb 01 mar 01 apr 01 mag 01 giu 01 lug 01 ago 01 set 01 ott 01 nov 01 dic 01 Figura 36 Evoluzione del prezzo del rottame ( ) (fonte EUROFER) Il rottame ha seguito il trend delle altre materie con un gradiente di crescita dei prezzi avente un impatto maggiore che non le altre commodities concorrenti. Nei primi mesi del 2004 il rialzo dei prezzi del rottame ha sfiorato un aumento 38

39 percentuale dell 88% contro il 28% e 19% rispettivamente di coal e minerale di ferro Average World Prices of Ferrous Raw Materials 1st Quarter 2000 = 100 Coke Scrap Iron ore st Q. 2nd Q. 3rd Q. 4th Q. 1st Q. 2nd Q. 3rd Q. 4th Q. 1st Q. 2nd Q. 3rd Q. 4th Q. 1st Q. 2nd Q. 3rd Q. 4th Q. 1st Q. 2nd Q. 3rd Q. 4th Q Figura 37 Prezzo medio mondiale del rottame [12] I forti rialzi sul prezzo sono stati conseguenza della domanda di acciaio a livello mondiale e della scarsità del prodotto. Per avere maggiore sensibilità dei consumi che si sono registrati nell anno di maggior attività dell industria siderurgica si faccia riferimento alla Tabella 3. I dati sono stati graficati nella Figura Mon do EU25 Germ ania Produzione acciaio Incremento % Processo Forno ossigeno % Forno Elettrico % Consumo rottame * % Tasso di riciclo Rottame acquistato da acciaieria * % dati in milioni di tonnellate * stime Tabella 3 Produzione di acciaio e consumi di rottame nel 2004 [14] 39

40 mt Produzione di acciaio e consumo di rottame (2004) Produzione Forno ossigeno Forno elettrico Consumo rottame Rottame acquistato Mondo EU25 Germania % Incremento Produzione Forno ossigeno Forno elettrico Consumo rottame Incr. Rottame acquistato Tasso di riciclo Produzione di acciaio e consumo di rottame (2004) Mondo EU25 Germania Figura 38 Produzione di acciaio e consumi di rottame nel 2004 Questo cambiamento, secondo alcuni operatori, è dovuto principalmente ad una rivoluzione avvenuta in Europa centrale. In questi paesi è avvenuto e sta avvenendo un processo di verticalizzazione ed integrazione tra gli operatori che ha portato i primi 5 player a controllare il 65% del mercato interno in Germania e il 60% in Francia. Il settore, in sostanza, è in mano a pochi attori che dispongono di grande forza contrattuale a causa della continua fame di materie prime delle acciaierie. L ipotesi presentata al tavolo è che in questi ultimi 2-3 anni i grandi 40

41 rottamai europei abbiano trasformato il rottame in una commodity speculativa, quindi slegata dalla dinamica domanda-offerta. In Figura 37 sono riportati i prezzi medi del rottame sul mercato europeo. eur/tonn Prezzo medio annuo del rottame EU Figura 39 Evoluzione dei prezzi medi (anno) del rottame EU elaborati su fonte EUROFER Il rottame ha evidenziato un calo (con un valore medio di circa 120 /tonn di Ottobre) fino a dimezzare circa il suo costo a giugno. In seguito ha ripreso la scalata a valori analoghi a quelli di ottobre

42 Figura 40 Prezzi medi del rottame sul mercato comunitario tedesco [13] Infatti, ad un agosto 2005 anomalo, caratterizzato da massicci acquisti dei siderurgici turchi sulle piazze europee è seguito un settembre a due facce, con un forte rialzo dei prezzi nelle prime due settimane e un calo repentino nei 15 giorni successivi. Nel mese di settembre, alla luce del buon livello dei parchi rottame delle acciaierie e delle consistenti consegne via mare, ci si attendeva una sostanziale stabilità dei prezzi. All interno di questo trend si sono verificate oscillazioni verso il basso fino agli attuali 180 euro/t. L import di rottame In Russia e in Ucraina è già da tempo in vigore l imposizione di forti dazi sulle esportazioni, congiuntamente alla riduzione di numerosi valichi di frontiera. Tale azione, limitando le esportazioni, limita i prezzi interni facilitando l industria siderurgica locale [12]. 42

43 Nell anno 2004 anche la Cina, il Vietnam, l Egitto, la Malesia, l Indonesia e la Tanzania hanno proibito o daziato l export di rottame, sottraendo così agli scambi internazionali un quantitativo prossimo ai 10 milioni di tonnellate. In USA alcune associazioni di produttori hanno esercitato pressioni per bloccarne le esportazioni. I prezzi USA sono cresciuti peraltro maggiormente che al di fuori del Paese. La debolezza del dollaro inoltre rendeva più appetibili i mercati esteri. Il rottame infatti mostra variazioni di prezzo e trend differenti a seconda del mercato di provenienza (a parità di qualità) in funzione dei movimenti di acquisto interni ed esterni su quel mercato stesso. In Figura 41 sono mostrati alcuni dei principali esportatori di rottame e le aree di destinazione al 2003 [13]. Pur essendo variati i volumi i punti di partenza ed arrivo del prodotto sono rimasti invariati. Figura 41 Mercati di scambio del rottame 43

44 Al fine di avere una migliore comprensione di come si stiano ri-orientando i flussi di rottame e di come vengano influenzati i prezzi, è possibile prendere in considerazione i dati [13] riportati in Figura 42 relativi all export di rottame USA 2005/2004. E evidente come le economie emergenti siano entrate in maniera prorompente a forzare gli equilibri di mercato. 12 milioni tonnellate Export 2005 Export 2004 Cina Canada Turchia Messico Sud Corea India Altri Figura 42 Mercati di esportazione del rottame USA [13] 360 Incremento % esportazione rottame USA 2005 vs 2004 % Cina Canada Turchia Messico Sud Corea India Altri Figura 43 Variazioni percentuali dell export di rottame USA (2005 vs 2004) 44

45 1.3.4 Trasporti La necessità di importare materie prime dall estero e, in particolare, da siti lontani, ha dato un forte impulso anche alle tariffe per trasporto marittimo delle merci. (Figura 44) Figura 44 Andamento delle tariffe di spedizione marittime oceaniche L incremento della domanda e la conseguente offerta hanno indotto una congestione dei porti con ritardo nel caricamento dei prodotti. Il rallentamento delle operazioni di movimento delle navi tra un porto e l altro, ha indotto una carenza di mezzi proprio per il trasporto. Per la valutazione quantitativa del fenomeno, si faccia riferimento alla Figura 44 che mostra il Baltic Dry Index, composto a sua volta da tre indici (il Capesize -Figura 45-, il Panamax e lo Handymax) ognuno dei quali si riferisce ad una nave cargo avente un certo peso a vuoto. Tale indice rappresenta una misura dei prezzi del trasporto su rotte internazionali per differenti tipologie di navi cargo destinate al trasporto di commodities quali il rottame. 45

46 Figura 45 Variazioni dell Indice Baltic Capesize ( ) In particolare le navi tipo Capesize (Figura 46) sono utilizzate per il trasporto del minerale di ferro e del coal ( tonnellate di carico); le Panamax ( t) possono trasportare grano e coal; le Handysize ( t) si impiegano per merci di ingombro minore quali zucchero, acciaio e rottame. Figura 46 Tipologia di nave Capesize, Handymax, Panamax L aumento dei prezzi è iniziato nel settembre 2003 fino a raggiungere i valori massimi nel febbraio 2004 per poi assumere un trend di discesa pur su livelli sostenuti. Tale cambiamento è avvenuto in coincidenza con il calmieramento della richiesta cinese a seguito dell intervento del Governo centrale per rallentare il tasso della crescita economica per il timore di spinte inflazionistiche. Poiché non vi sono previsioni di drastiche riduzioni della domanda delle materie prime, tale condizione limiterà la riduzione dei prezzi di trasporto. 46

47 1.4 Energia Le principali fonti energetiche richieste dall industria siderurgica sono il gas naturale e l elettricità. Anche per queste fonti si è assistito ad una fase di rialzo dei prezzi. La Figura 47 mostra la performance del gas naturale (fornitura russa, border price Germania). Dal 2003 al 2005, il prezzo è raddoppiato fonte: International Monetary Fund $/1000m M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M11 Anno/mese PREZZI GAS NATURALE EU $/mmbtu Jan Dec 02 Jan Dec 03 Jan Dec 04 Jan Dec 05 Oct Dec 03 Jan Mar 04 Apr Jun 04 Jul Sep 04 Oct Dec 04 Jan Mar 05 Apr Jun 05 Jul Sep 05 Oct Dec 05 Oct 04 Nov 04 Dec 04 Oct 05 Nov 05 Dec 05 fonte: WORLD BANK Figura 47 Evoluzione dei prezzi del gas naturale 47

48 L effetto primario è stato quello di incidere sui costi di produzione dell acciaio. Tali costi sono stati in buona parte girati al mercato. 1.5 Economie emergenti I Paesi in via di sviluppo, in un economia di larga scala come quella attuale, sono in grado di indurre tensione sul mercato dell acciaio (ma non solo). Essi rappresentano pertanto sia un elemento di disturbo sia nuovi potenziali mercati per gli attuali produttori. La Cina, pur avendo un significativo tasso di crescita, si è ormai affermata come una delle più forti potenze mondiali. Nei successivi paragrafi si è scelto di trattare l area siderurgica di quei Paesi con un prodotto interno lordo avente uno sviluppo ed un tasso di crescita a valori significativi ma che, per diverse ragioni, si ritengono più vicini all area EU15 ed in grado di influenzarne il mercato. 48

49 1.5.1 Nuovi Paesi Membri Il 1 maggio 2004, 10 nuovi stati membri si sono aggiungono ai 15 della Comunità: Cipro, Repubblica Ceca, Slovacchia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovenia. L integrazione di questi Paesi sta passando attraverso una fase progressiva di valutazione atta a garantire un economia sufficiente robusta al momento della piena integrazione. Esistono infatti notevoli differenze tra i nuovi soggetti e quelli EU15, in primis in termini economici. Tuttavia la crescita interna di questi Paesi, che ha avuto un punto di partenza molto basso, ha mostrato numeri decisamente superiori a quelli del resto Europa. 5 4 CRESCITA DEL PIL DEI NUONI PAESI MEMBRI % anno/anno PIL Nuovi Paesi Membri PIL EU15 (%) Figura 48 Crescita del PIL dei Nuovi Paesi Membri [32] Nei seguenti paragrafi si tratterà con maggior dettaglio aspetti inerenti l industria dell acciaio dei Paesi dell Est con una maggiore tradizione siderurgica, in particolare Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Lituania. La siderurgia di questi nuovi Paesi ha una fatturato di circa 7.4 bln/euro, una produzione di 22.2 Mt ed assicura un occupazione di addetti [12]. Questo significa che più di un terzo degli addetti del settore della Comunità trova occupazione in questi Paesi. 49

50 1.5.2 I numeri dell industria siderurgica dei Nuovi Paesi Membri Produzione L allargamento ad Est consentirà di raggiungere una capacità produttiva di 240 Mt per anno, aumentando la produzione EU da circa 160 Mt/anno a 183 Mt/anno, contando per il 19% della produzione mondiale e facendo dell Europa il secondo mercato mondiale dopo la Cina.. A fronte di un elevato incremento di capacità non corrisponde un altrettanto valore della produzione, indice di un basso rendimento degli impianti stessi Bulgaria Rep. Ceca Polonia Romania Slovacchia Ungheria Tasso di utilizzo (%) Figura 49 Tasso di utilizzo degli impianti siderurgici nei nuovi Paesi Membri 50

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