SmartHedge Report: Q2 2015
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- Silvia Valentino
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1 SmartHedge Report: Q Matteo Paganini, Chief Analyst DailyFX How to Analyze and Trade Ranges with Price Action (Title)
2 Dollaro. E terminata la sua corsa? Proprio da qui vogliamo partire, ragionando sul tandem Federal Reserve/Banca Centrale Europea, i market driver che ci hanno accompagnato fino ad ora. La divergenza di politica monetaria, se si dovesse spiegare in poche parole utilizzando un linguaggio comprensibile ai più, si potrebbe riassumere in questo modo. La Banca Centrale americana ha deciso di stampare moneta nel corso degli ultimi anni al fine di aumentare la liquidità in circolazione nel sistema economico americano, andando ad acquistare titoli di stato e titoli tossici (ossia non più in grado di garantire i flussi di pagamenti ipotizzati al momento del loro acquisto da parte degli investitori). L effetto ottenuto è stato il mantenimento di tassi di interesse bassi (tassi di indebitamento per privati ed imprese, nel momento in cui si decidesse di chiedere un finanziamento, in senso lato) e l aver reso più moneta fisica disponibile per finanziare imprese e far ripartire il volano dell economia. Si è poi arrivati gradualmente a dismettere le trasmissioni di nuova liquidità al sistema, in base a come la ripresa economica si stava realizzando, fino a ragionare su un possibile rialzo del costo del denaro che arriverà quando la Yellen riterrà che il ciclo economico sia ripartito (a livello di indicatori macroeconomici inflazione vicino al 2% e piena occupazione, il che significa tassi di disoccupazione inferiori al 5%) e che dunque abbia necessità di essere supportato dalla giusta calibrazione delle leve monetaria a disposizione della Fed. EurUsd Grafico Giornaliero - Fonte Bloomberg 2
3 Nel momento in cui le aspettative su un rialzo si formeranno e potranno essere considerate stabili dal punto di vista dell orizzonte temporale di riferimento, i potenziali effetti sui mercati potrebbero interessare i listini, che inizialmente sconterebbero dei forti movimenti ribassisti (che coinvolgerebbero anche le economie emergenti, per cui attenzione alla potenziale alta volatilità da cui proteggersi). Movimenti ribassisti che potrebbero essere considerati come più profondi rispetto a quelle correzioni cui stiamo ora, assistendo quindi ad una riallocazione di parte dei propri portafogli (finora alla ricerca di rendimenti sull azionario a causa dei tassi vicino allo zero nelle principali economia, e che dunque garantirebbero rendimenti quasi nulli o addirittura negativi) anche sull obbligazionario, che inizierebbe ad offrire dei rendimenti garantiti a tassi più alti rispetto agli attuali. La Banca Centrale Europea ha cominciato adesso il processo di iniezione di liquidità nel sistema economico europeo, al fine ufficiale di riportare l inflazione vicino al target di medio periodo del 2%. Il fine ufficioso è invece quello di provare a dare una spinta al mercato del credito e con esso all economia, andando ad acquistare titoli dalle banche, fornendo così loro liquidità da poter erogare ad imprese e privati cittadini. Gli effetti probabilmente saranno quelli di assistere ad ulteriori schiacciamenti dei tassi di interesse (che ricordiamo essere diversi da Stato a Stato all interno dell Eurozona, da qui l esistenza di quello che si sente descrivere come spread al telegiornale), di fronte a tassi potenzialmente in rialzo sulla curva americana, e occorrerà valutare attentamente se le borse beneficeranno come è successo negli Stati Uniti negli ultimi anni di parte della liquidità immessa. A livello valutario il quadro fin ora esposto ha portato ad un indebolimento dell euro nei confronti del dollaro e di tutte le altre divise, e ad un rafforzamento generale del dollaro americano e le prospettive, dal punto di vista puramente accademico, determinerebbero ulteriori svalutazioni della moneta unica europea (maggior liquidità in circolo e tassi bassi) accompagnate da rivalutazioni del dollaro americano (tassi di rendimento più alti quando si detiene la divisa in portafoglio). Sarà proprio così? Dal punto di vista dei flussi di investimento è razionale attendersi un quadro del genere sul lungo periodo, il problema sarà la potenziale e probabile alta volatilità che potrebbe caratterizzare gli scenari. Dal punto di vista tecnico il mercato si trova in fase di correzione, con le quotazioni che hanno raggiunto le prime aree di resistenza poste intorno a , le quali rappresentano l inizio di una più vasta area che si estende fino a 1.15 ¼, livello quest ultimo potenzialmente raggiungibile in caso di superamento rialzista delle resistenze intermedie passanti per (dove tra l altro termina la potenziale bandiera di correzione che potrebbe portare alla continuazione ribassista del movimento) e sul quale potrebbe essere possibile considerare tentativi di ritorno verso , ed estensioni verso i minimi dell anno. Nel momento in cui dovessimo assistere al superamento dell ultima area di resistenza individuata, il mercato potrebbe tentare degli allunghi verso area , dove valuteremo con attenzione potenziali tentativi di rottura rialzista definitiva verso lidi che iniziano a partire da e che vedono gli ultimi approdi oltre il livello di Nel caso in cui dovesse proseguire direttamente a ribasso, dopo la tenuta delle prime resistenze statiche e dinamiche (ci troviamo ora anche nei pressi della media a 21 giornaliera, quella settimanale coincide con l ultima resistenza vista oltre 1.15 figura), il movimento potrebbe prendere corpo oltre area 1.06 ¼ con il potenziale raggiungimento dei minimi dell anno e potenziali estensioni verso e , sui quali inizieremmo a valutare seriamente la possibilità di rottura della parità. 3
4 Il Giappone e la svalutazione dello yen Ricordiamo come nel giorno stesso in cui la Fed ha deciso di mettere termine al programma di Quantitative Easing, la Banca Centrale del Giappone ha comunicato la decisione di espandere il proprio programma di QE andando a modificare il ritmo delle immissioni di liquidità a circa 80 trilioni di yen all anno (10-20 miliardi di yen in più rispetto al QE precedente) al fine di ricercare una ripresa dell inflazione e, con essa, economica. L aumento delle iniezioni di liquidità si è protratto per ormai un trimestre, ma la situazione economica rimane comunque di stallo. Gli ultimi dati ci hanno mostrato un Pil ancora altamente variabile (tra valori negativi e positivi) e volatile, con variazioni importanti anche sul lato import/export ed un inflazione che rimane comunque sopra il 2%. L idea della BoJ è quella di proseguire con il QE e con esso ricercare implicitamente di sfruttare la domanda estera grazie ad un desiderato yen in indebolimento. EurJpy Grafico Giornaliero - Fonte FXCM Marketscope 2.0 L intervento a sostegno dell economia, che implicitamente è andato a ricercare una svalutazione dello yen, è comunque per ora riuscito nel suo intento (contro il dollaro), con i prezzi che hanno raggiunto nuovamente i massimi in area senza però lasciare spazio ad estensioni verso quelli che potevano 4
5 rappresentare dei target ragionevoli di fronte a vendite concertate di yen ed acquisti corrispondenti di dollaro, contro tutte le divise, come visto. Si tratta delle aree che si posizionano intorno a , e 126 ¾, che potrebbero essere raggiunte in caso di superamento del doppio massimo fin ora battuto su un time frame giornaliero, soprattutto nel momento in cui i listini dovessero riuscire a rimanere sostenuti (le correlazioni di risk on e risk off perdurano). Contro la moneta unica europea, a causa della svalutazione che ha colpito globalmente l euro, la situazione può essere considerata diametralmente opposta, con livelli oltre i quali ci si può attendere una partenza a ribasso dello yen che si distribuiscono intorno a , oltre la qual area potrebbe essere possibile attendersi delle rivalutazioni di euro verso, ma non oltre, area , con area come potenziale approdo intermedio. Nel momento in cui invece i prezzi dovessero effettuare dei nuovi tentativi di ribasso, oltre area potrebbe essere plausibile valutare eventuali allunghi verso i minimi dell anno ed estensioni che potrebbero spingersi oltre area La sterlina ed il mago Carney Sul fronte inglese abbiamo a che fare con l ennesimo, passateci il termine, magheggio da parte di Carney e della Bank of England. Le carte, che fino alla scorsa estate volevano passare il messaggio e l aspettativa di possibili rialzi di tassi pre Fed, sono state mischiate dalla BoE quando ci hanno fatto intendere di non voler più procedere con un rialzo, il che ha portato ad una svalutazione (non richiesta ma provocata furbamente, non dobbiamo dimenticare che ci troviamo ancora all interno di un chiaro quadro di guerra valutaria, anche all America un dollaro troppo forte attualmente non piace ) fino ad arrivare ad un attuale potremmo rialzare i tassi se le cose vanno bene o decidere di abbassarli in caso l economia ce lo richieda, ora li teniamo così in quanto la diminuzione del tasso di inflazione deriva in gran parte dalla discesa dei prezzi dell energia, un fattore che non si deve combattere con una politica monetaria più accomodante in quanto esogeno lo si spieghi a Trichet quando alzava i tassi per contrastare un inflazione importata e derivante dai prezzi del petrolio alle stelle. A parte questo, che lascia aperte le strade verso qualsiasi decisione, non abbiamo grandi novità da delineare, se non enfatizzare l importanza crescente dei dati macroeconomici (così come in Usa) per valutare lo stato di salute dell economia, per cercare di capire se dopo un rialzo di tassi da parte della Fed si possa procedere anche in UK, sempre che le condizioni non si deteriorino nel frattempo e si proceda con un allentamento monetario, che comunque non dovrebbe riguardare il QE (che dovrebbe rimanere a 375 miliardi) e notare come la sterlina, tecnicamente parando, risulti ancora sotto pressione contro il dollaro americano. I prezzi ora risultano di fronte alla potenziale uscita da un canale di consolidamento, che potrebbe restituire obiettivi sia rialzisti che ribassisti, posti oltre area in caso di rottura rialzista della zona passante per , uno scenario meno probabile rispetto alla rivalutazione della sterlina nei confronti dell euro verso i massimi dell anno, battuti intorno a Come vedremo da qui in avanti, la volatilità potenzialmente alta e bidirezionale potrebbe risultare un fattore di rischio da controllare, data anche l imprevedibilità della congiuntura e di alcune banche centrali (come quella inglese). 5
6 EurGbp Grafico Giornaliero - Fonte Bloomberg Real più debole dell euro Alta inflazione, bassa crescita e Banca Centrale alle prese con l ennesimo rialzo di tassi, al fine di spingere i prezzi al consumo al target desiderato del 4.5%, ora in aumento su base annuale di oltre l 8% (stimato per il 2016 ricordiamo come esso rappresenti il valore centrale della banda di oscillazione totale accettata dalla Banca Centrale, tra 2.5% e 6.5%). Il costo del denaro è stato infatti portato dal 12.25% al 12.75% e non si escludono mosse future né a rialzo né a ribasso, al fine di stabilizzare le aspettative di inflazione future e con esse la fiducia di imprese e di individui (soprattutto gli householder) che potrebbero far ripartire i consumi. Sul fronte import/export, l indebolimento del real, sia contro euro che contro dollaro, ha aiutato a comporre parte della domanda aggregata totale, andando ad incidere positivamente sulla crescita, che rimane comunque stagnante ed anche a livello di proiezioni non lascia del tutto tranquilli. I tassi previsti di crescita si muovono infatti sotto lo 0.5% per il 2015 e la mancanza di riforme strutturali al fine di migliorare la ripresa preoccupano ulteriormente. Il calo degli investimenti e la frenata dei consumi privati hanno influenzato pesantemente i valori relativi al prodotto interno lordo (lato domanda), mentre inferiori costruzioni ed un rallentamento della produzione manifatturiera hanno pesato sul lato dell offerta. Il fatto che il real si sia deprezzato contro l euro di fronte ad un contesto di sostanziale svalutazione globale della moneta unica europea testimonia come i flussi di capitali non siano ancora pronti per rientrare nel Paese, che potrebbe peggiorare la propria situazione stagflattiva, andando a disincentivare ulteriormente acquisti di divisa, la cui strada a ribasso sta preoccupando incrementalmente le autorità (che sono intervenute diverse volte a sostegno del real), visti anche i livelli di inflazione raggiunti ed il 6
7 fatto che i prezzi delle materie prime (dalle quali dipende in gran parte il Pil brasiliano) sia previsto in consolidamento a ribasso. EurBrl Grafico Giornaliero - Fonte Bloomberg Dal punto di vista tecnico, un superamento a rialzo di area 3.45 potrebbe condurre a tentativi di estensione verso gli ultimi massimi, toccati a metà marzo, i quali si distribuiscono in area 3.57, livello che se dovesse essere superato potrebbe lasciare spazio a sostanziali ed ulteriori indebolimenti della divisa, con primi livelli di obiettivo passanti per Per assistere ad una ripresa di valore della divisa brasiliana occorre, a nostro parere, un ritorno deciso sotto area 3.30, che non dovrebbe lasciare spazio a rivalutazioni superiori al 6%, con ultimi livelli di riferimento che si distribuiscono tra 3.10 e Il rublo ed il suo deprezzamento Sul fronte russo la situazione di incertezza geo-politica è rientrata dai massimi livelli di allerta (pur rimanendo su livelli di sostanziale pericolosità) e, con l evoluzione di tale scenario, il rublo è riuscito nell intento ipotizzato da noi di andare a recuperare terreno contro l euro. La combinazione data dal fattore prezzo (l eccessiva svalutazione che aveva colpito la divisa verso metà dicembre) e dal fattore differenziali di tassi (si pagavano overnight nominali del 17%) hanno inciso sulla rivalutazione, seppur parziale, della divisa russa, offrendo buone opportunità di veicolazione di flussi di capitali, sfruttate dagli investitori internazionali. La Banca Centrale ha intrapreso un ciclo di correzione del costo del denaro, arrivando a fissare un livello del 14%, al chiaro fine di tentare di contenere l inflazione galoppante (siamo oltre il 16%) e di tentare di 7
8 far rivalutare ulteriormente la divisa domestica, in contrapposizione alle necessità di dover combattere la frenata del ciclo economico, in espansione al moderato tasso di crescita annuale pari al 0.4%. Le esportazioni sono aumentate ma il calo dei prezzi delle materie prime ha smorzato gli effetti sul Pil di tale meccanismo di aggiustamento, lasciando il Paese di fronte ad alta incertezza per il futuro. Dal punto di vista di evoluzione dei prezzi valutari, continuiamo a seguire una linea possibilista sia a rialzo che a ribasso della divisa, con il primo scenario che potrebbe andarsi a realizzare nel momento in cui si dovessero superare a ribasso le aree passanti per 57.00, le quali lascerebbero spazio verso potenziali rivalutazioni che non ci attendiamo poter risultare superiori a 51 rubli per ogni euro. Sul fronte ripresa della svalutazione (scenario plausibile, di fronte ad eventuali riprese di quota dell euro contro il dollaro), il mercato potrebbe tentare delle estensioni verso area nel momento in cui dovessimo tornare sopra quota 63.00, con potenziali estensioni verso area Il fattore di rischio principale da considerare continuerà ad essere dunque la potenziale forte volatilità del cambio. EurRub Grafico Giornaliero - Fonte Bloomberg India in ripresa? L india ha mostrato una ripresa importante, da qualcuno additata e giustificata soltanto grazie (o a causa) del cambio del metodo di calcolo per il Pil, sul quale il governo non ha fornito chiare indicazioni. Lo scetticismo tra gli analisti è stato ridimensionato dal mercato, che ha dato fiducia al Paese. Il tasso di crescita del Pil è stato pari al 7.5% ed è previsto tendenzialmente in rialzo, con un inflazione in lieve aumento dal 2014 attestatasi secondo le ultime rilevazioni al 5.37%, ma tendenzialmente da considerare su livelli di ridimensionamento rispetto ai livelli (superiori al 10%) raggiunti durante il crollo della rupia. 8
9 A marzo è stata comunicata la decisione da parte della Banca Centrale di adottare il cosiddetto inflation targeting, ossia l attenzione alla stabilità dei prezzi per quanto concerne le future mosse di politica monetaria, che mireranno a mantenere le pressioni sui prezzi intorno al 4% (con banda di oscillazione tollerata tra il 2% el il 6%) al fine di rivitalizzare consumi ed investimenti ed è cominciato quello che potrebbe essere un ciclo di ribassi di tassi, al fine di stimolare la crescita. Di fronte a tale scenario, grazie anche all abbassamento dei costi dell energia, di cui il Paese è netto importatore, la rupia è riuscita a guadagnare quota contro l euro, andando a toccare quota 66 rupie per euro, in contrapposizione a quella che avrebbe potuto essere la reazione dei flussi di capitale di fronte ad un ridimensionamento del costo/rendimento del denaro. Questo testimonia come il mercato stia prezzando potenziali miglioramenti futuri della congiuntura e di come possa essere possibile attendersi ulteriori ridimensionamenti del costo del denaro (la Banca Centrale non è avvezza a politiche monetarie volatili, preferisce quelle direzionali) che, nel momento in cui dovessero produrre effetti positivi sulla crescita (grazie anche alle riforme strutturali che sembrano possano finalmente cominciare ad implementarsi) potrebbe produrre delle rivalutazioni ulteriori della divisa che, qualora dovesse superare soglia 65, potrebbe tentare il raggiungimento di area 58 ed in estensione 55. Anche in questo caso però non vogliamo sottostimare il pericolo di forte volatilità (soprattutto quando la Fed dovesse procedere con un rialzo di tassi, non possibile a nostro parere prima dell estate) e cureremo con attenzione potenziali ripartenze a rialzo della quotazione, con livelli di allerta che transitano intorno a 75, oltre la qual area potrebbe essere possibile pensare ad apprezzamenti dell euro nell ordine del 10/12%. EurInr Grafico Giornaliero - Fonte Bloomberg 9
10 Cina e crescita: 7% previsto, in ribasso Ancora movimenti disallineati dello yuan contro euro e dollaro. Contro il biglietto verde infatti, il movimento è stato di discesa, mentre contro euro, di salita. Questo è stato dovuto al fatto che il dollaro ha continuato a rafforzarsi globalmente, mostrando una salita concertata ma non impetuosa come la discesa della moneta unica (attualmente in fase di consolidamento), confermando il fatto che la divisa cinese si trova ancora ad un bivio che vede la possibilità di verificarsi sia movimenti in salita che in discesa, con una volatilità che per il 2015 potrebbe essere considerevole. EurCny Grafico Giornaliero - Fonte Bloomberg La banda di oscillazione giornaliera rimane a +/- 2% e gli ultimi indicatori economici mostrano un Pil fermo a 7.3% in attesa di ridimensionamenti verso il 7%, un inflazione all 1.4% (su valori stabilmente bassi e controllati) ed una disoccupazione stabile al 4.1%, con la Banca Centrale che ha deciso di abbassare ulteriormente il costo del denaro al fine di ridurre i costi di rifinanziamento per le imprese domestiche (soprattutto per le piccole e micro imprese) con l obiettivo rinnovato di stabilizzare la crescita economica, la creazione di posti di lavoro ed il benessere della popolazione. Siamo ora al 5.35%, dal precedente 5.6% (che ricordiamo essere stato in discesa rispetto al precedente 6%). Dal punto di vista tecnico l idea è quella di considerare potenziali perdite di valore dello yuan nel momento in cui i prezzi dovessero superare area 6.80, con 7.00 e 7.20 come potenziali obiettivi, oltre i 10
11 quali potrebbero aprirsi le porte per discese più consistenti verso 7.50 (scenario quest ultimo poco probabile nel trimestre di riferimento), con le aree passanti intorno a 6.60 da curare con molta attenzione in quanto potrebbero, se superate, condurre ad una rivalutazione importante della divisa cinese, verso lidi che iniziano a posizionarsi verso 6.30/6.00. Matteo Paganini, Chief Analyst DaliyFX mpaganini@fxcm.it Eventuali pareri, notizie, ricerche, analisi, prezzi, o altre informazioni contenute in questo documento sono fornite come commento generale del mercato e non costituiscono un consiglio personale. FXCM Italia non accetta responsabilità per qualsiasi perdita o danno, compresi, senza limitazione, qualsiasi perdita di profitto, che potrebbe derivare, direttamente o indirettamente dall'uso o affidamento su tali informazioni. Il contenuto di questo documento è soggetto a modifica in qualsiasi momento e senza preavviso ed è previsto per il solo scopo di aiutare i trader a prendere decisioni di investimento indipendenti. FXCM Italia ha adottato misure ragionevoli per assicurare l'accuratezza delle informazioni contenute nel documento, tuttavia, non garantisce l'esattezza e non accetta alcuna responsabilità per eventuali perdite o danni derivanti, direttamente o indirettamente dal contenuto o la vostra incapacità di accedere al sito web, per qualsiasi ritardo o fallimento della trasmissione o la ricezione di eventuali istruzioni o avvisi inviati attraverso questo sito web. Questo documento non è destinato alla distribuzione, o all'utilizzo, da parte di qualsiasi persona in qualsiasi paese in cui tale distribuzione o l'uso sarebbe contrario alla legge o alla regolamentazione. 11
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