ANALISI DI UN ORGANISMO EDILIZIO RESIDENZIALE
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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTA DI INGEGNERIA Architettura Tecnica A.A. 2014/2015 ANALISI DI UN ORGANISMO EDILIZIO RESIDENZIALE DOCENTI: Prof. Edino Valcovich Ing. Carlo Stival STUDENTE: Daniele Crisman
2 INDICE 1. INTRODUZIONE ANALISI ANTROPICA Inquadramento territoriale Verifiche urbanistiche TAVOLE DELL ORGANISMO EDILIZIO RESIDENZIALE: Piante, Sezioni, Prospetti ANALISI AMBIENTALE: Analisi accesso solare Ombreggiamento ed oscuramento delle chiusure verticali Analisi dei venti dominanti ANALISI SPAZIALE: Distribuzione degli spazi Dimensionamento degli spazi Arredabilità Visitabilità ANALISI TECNOLOGICA: Analisi delle strutture portanti Analisi delle chiusure verticali ed orizzontali Isolamento termico e contenimento delle dispersioni di calore Verifica termoigrometrica SINTESI CRITICA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
3 1. INTRODUZIONE L organismo edilizio residenziale in analisi è sito a Trieste in via dei Giustinelli 13; la via a fondo cieco su cui sorge l edificio, pianeggiante e tranquilla, sta sul colle di S. Vito, uno dei sette della città. Qui agli inizi del XVIII secolo si è insediata la comunità armena: la loro antica chiesa sorge adiacente al complesso. Da questa posizione, a pochi minuti a piedi dal centro storico e dal lungomare, si gode di un panorama emozionante sulla città e sul golfo. L O.E.R. è ancora in fase di realizzazione e il termine dei lavori è previsto per la fine dell anno Il progetto prende il nome di Panorama Giustinelli e una volta completato rappresenterà un unicum nello scenario italiano. E infatti il primo edificio di sei piani costruito in legno lamellare e totalmente autosufficiente da un punto di vista energetico; è un investimento da 19 milioni di euro e darà vita a un volume residenziale ad alto contenuto di tecnologia sostenibile e con sistemi di sfruttamento delle energie pulite. Il progetto consiste nella riqualificazione di una zona già antropizzata della città; prevede la ristrutturazione con demolizione e la nuova realizzazione di due edifici. Dell intero complesso storico risalente all Ottocento (1873), sono state conservate due facciate dietro le quali è stato creato un complesso architettonico multipiano dalla struttura interamente in legno. Il recupero delle facciate ha portato i progettisti alla suddivisione del complesso in due fabbricati: il primo vincolato al rispetto delle geometrie della facciata ristrutturata e il secondo, a livelli sfalsati rispetto al primo per una maggiore ottimizzazione degli spazi architettonici. L edificio presenta una tipologia costruttiva a torre ed i due corpi distinti sono comunicanti al piano terra. Lo stabile, di cui è stata prevista la ristrutturazione edilizia, si sviluppa su 6 livelli fuori terra; mentre il nuovo edificio residenziale si articola su 7 piani fuori terra e l intero complesso presenta 5 livelli interrati adibiti a pertinenze degli alloggi e autorimessa. L O.E.R. è disposto su un terreno in buon declivio, ha l accesso a monte e si erige in una zona indicata attualmente dal Piano Regolatore vigente (P.R.G.C.) come zona B0 di pregio ambientale. L organismo edilizio è stato progettato rispettando tutti i requisiti necessari per la certificazione energetica di CasaClima A+ e rappresenta un ottimo modello dell edilizia bio-eco sostenibile secondo la Direttiva Cee 2002/91/Ce. CasaClima è un sistema standard di certificazione energetica nato in Alto Adige: gli edifici vengono sottoposti a test virtuali (sul progetto) e reali per accertare la capacità dell'involucro di tenuta termica e al vento e misurarne quindi l efficienza energetica. La certificazione nella categoria CasaClima A+ significa: "A" perché ha un consumo di calore inferiore ai 30 KW/h per metro quadro l anno; "+" perché è realizzata con materiali e sistemi di esecuzione ecocompatibili e gli impianti termici utilizzano fonti energetiche rinnovabili. L'intero progetto parte dalla volontà di alimentare la casa con energia rinnovabile, puntando all'autosufficienza energetica. Si è attinto alle tecnologie disponibili più avanzate, sperimentate e sicure: geotermia, fotovoltaico, micro-eolico. 2
4 2. ANALISI ANTROPICA Inquadramento territoriale Come citato in precedenza, l organismo edilizio residenziale è sito, secondo il piano regolatore comunale vigente (P.R.G.C.), nella zona residenziale di completamento B0, definita come zona del centro urbano di pregio ambientale. Tali zone rappresentano l espansione dei borghi asburgici e sono quindi caratterizzate dalla prevalenza di edifici di pregio pur in presenza di edifici di contrasto. Di seguito vengono riportate la collocazione del lotto (evidenziato in rosso) su una veduta aerea della zona e sul P.R.G.C. Veduta aerea della zona. ZONE: - A3: zona residenziale di interesse storico soggetta a ristrutturazione; - B0: zona del centro urbano di pregio ambientale; - B2: zone della prima fascia periferica ad alta densità edilizia; - B4: zone della periferia ad alta densità edilizia; - U1: zone per servizi ed attrezzature pubbliche. Estratto dal P.R.G.C. 3
5 Verifiche urbanistiche Nell Art delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G.C. del Comune di Trieste sono indicati i seguenti indici urbanistici per le zone B0 di pregio ambientale, che l O.E.R. in esame risulta soddisfare: Indice volumetrico fondiario massimo, in assenza di piano attuativo: 6,00 mc/mq; Indice volumetrico territoriale massimo, con piano attuativo: 12,00 mc/mq; Al piano terra è consentita una superficie coperta del 100% della superficie del lotto; La distanza minima assoluta tra pareti e pareti antistanti è di 10,00 ml; E prescritto l allineamento obbligatorio sul fronte strada; Ai fini della ricomposizione della continuità ambientale viene definita l'altezza massima raggiungibile come segue: L'edificio di nuova realizzazione o soprelevazione non deve superare in altezza ogni edificio contiguo assoggettato alla tutela della legge n. 1089; Determinata la media delle altezze degli edifici dell'isolato cui appartiene il lotto ricompresi entro un raggio di 100 metri ed esclusi quelli di altezza inferiore a tale media, l'altezza massima consentita sarà determinata dalla media delle altezze dei restanti edifici. Nel rilievo delle altezze vanno considerate le altezze di tutte le superfici di affaccio delle pareti prospettanti la strada; Dal rilievo sono esclusi tutti gli edifici costruiti dopo il e sono invece compresi quelli che fronteggiano il prospetto da realizzare ad una distanza non superiore ai 25,00 ml. Qualora non vi siano edifici costruiti prima del , vanno inclusi tutti gli altri edifici esistenti. Distanza dai confini stradali: dal rilievo sono esclusi tutti gli edifici costruiti dopo il e sono invece compresi quelli che fronteggiano il prospetto da realizzare ad una distanza non superiore ai 25,00 ml. Qualora non vi siano edifici costruiti prima del , vanno inclusi tutti gli altri edifici esistenti. Distanza tra fabbricati: Per i nuovi edifici è stabilita una distanza minima assoluta di 10,00 ml tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti. 3. TAVOLE DELL ORGANISMO EDILIZIO RESIDENZIALE L organismo residenziale in esame è costituito da due corpi indipendenti, comunicanti solamente al piano terra. Il fabbricato, che è il risultato di un opera di ristrutturazione, presenta solo due fronti opposti aperti, mentre per lo stabile di nuova edificazione i fronti aperti sono tre. Entrambi gli edifici sviluppano una planimetria di forma quadrata e le comunicazioni verticali occupano una posizione centrale per consentire la migliore accessibilità agli alloggi di piano. I due edifici sono divisi tra loro da un giunto sismico in modo da evitare durante l evento sismico l effetto di martellamento. I piani su cui si sviluppa l O.E.R. ospitano alloggi destinati alla residenza oppure uffici, mentre i 5 livelli interrati sono adibiti a pertinenze degli alloggi (cantine), zona benessere e autorimessa. 4
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