PROTOCOLLO BLS A DUE SOCCORRITORI QUALIFICATI
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- Marilena Lombardo
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1 PROTOCOLLO BLS A DUE SOCCORRITORI QUALIFICATI Si definisce soccorritore qualificato ogni persona che abbia seguito un corso di primo soccorso ed in quanto appartenente ad una specifica associazione che presta la sua opera in ambito sanitario al fianco del servizio sanitario nazionale è soggetto ad aggiornamenti periodici ed obbligatori, previsti dalla attuale normativa, per quello che riguarda la Croce Rossa Italiana, con cadenza annuale. Con la determinazione n. 53 del 28 luglio 2008 l'ispettore Nazionale dei Volontari del Soccorso dà immediata attuazione al nuovo percorso formativo relativo al reclutamento ed alla specializzazione dei VdS in ambito PSTI (a seguito dell'op 370 del 15/07/2008 ratificata dal CDN il 19/07/08). Il nuovo percorso prevede la fase di reclutamento (con rilascio di attestato BEPS) e la fase di specializzazione in Operatore PSTI. Questa seconda fase unifica gli steps OTI ed OSES previsti dalla precedente normativa. Il nuovo percorso prevede la fase di reclutamento (con rilascio di attestato BEPS) e la fase di specializzazione in Operatore PSTI. Nella sequenza a due soccorritori qualificati, come possono essere gli operatori PS-TI, si possono e si devono individuare dei ruoli ben definiti, come nella sequenza descritta d appresso.
2 FASE A 1. VALUTAZIONE DELLA SCENA METTERSI IN SICUREZZA Si controlli che l ambiente circostante sia sicuro per te, per la vittima e per il resto dell equipaggio. Autoprotezione: indossare guanti, mascherine del tipo adatto all emergenza se necessario, con filtri, per eventuali emergenze chimiche, controllare che la divisa sia in ordine, ben chiusa in maniera da ostacolare eventuali contatti con materiali organici. Il primo approccio alla scena di un evento, di qualsiasi natura esso sia, deve essere finalizzato all evidenziazione di fattori ambientali che possano configurare una situazione rischiosa, parlando con la prospettiva di un fatto in evoluzione, anche per i soccorritori, oltrechè per la vittima ed eventualmente per astanti e curiosi accorsi sulla scena dove è avvenuto l evento. È inoltre importante, ogni volta che sia possibile, raccogliere informazioni da eventuali testimoni su quanto avvenuto: l evidenziarsi della natura traumatica dell evento condiziona, ad esempio, le decisioni da prendersi e quindi importanti variazioni nelle modalità di effettuazione di alcune delle manovre del BLS. Il primo soccorritore, da ora in poi Leader,: approvati dal Servizio Medico di Emergenza. Agisce secondo i protocolli - mantiene la calma ed assicura la sua sicurezza e quella della vittima; - prima di avvicinarsi ricerca la presenza di una fonte di pericolo ambientale (traffico, fumi, liberazione di sostanze chimiche, eventuale presenza di fonti di elettricità, etc.): o se presente e non controllabile, va a valutare la possibilità di allontanare la vittima, con gli opportuni accorgimenti in caso di sospetto trauma; o se è assente oppure se presente ma controllabile, dopo cle lo scenario sia stato messo in sicurezza, in cooperazione con altre figure preposte a tale compito (VVFF, Forze di Poliszia, etc.), va ad iniziare la valutazione della vittima.
3 SOLO IN CASO DI PERICOLO AMBIENTALE NON CONTROLLABILE MUOVE LA VITTIMA. IN TUTTE LE ALTRE SITUAZIONI PASSA ALLA FASE SUCCESSIVA E VALUTA LO STATO DI COSCIENZA 2. VALUTA LA COSCIENZA: Il Leader, si posiziona in ginocchio accanto alla vittima, lo afferra sulle spalle e guardandolo bene in viso, lo scuote leggermente e delicatamente e lo chiama contemporaneamente ad alta voce: SIGNORE, SIGNORE, MI SENTE?. Oltre al richiamo verbale è necessario provare una stimolazione tattile nel dubbio che la vittima sia sorda o non sia in grado di esprimersi verbalmente. SE DA SEGNI DI VITA RISPONDENDO O MUOVENDOSI Il Leader: Agisce secondo i protocolli approvati dal Servizio Medico di Emergenza. - Parla con l infortunato e cerca di acquisire informazioni (cosa è successo, condizione di salute abituali, eventuali terapia frmacologiche, etc.);; - lascia la vittima nella posizione in cui l ha trovata; - controlla le condizioni cliniche; - mantiene un contatto verbale e se possibile visivo, invitandola a non muoversi; - chiama aiuto, CHIAMATA D AIUTO GENERICA, chiamata per i soccorsi; - ricontrolla periodicamente le condizioni in attesa dell arrivo dei soccorsi avanzati, oppure carica e porta via, sempre monitorando le condizioni cliniche del paziente;
4 SE NON RISPONDE E NON SI MUOVE Il Leader: Agisce secondo i protocolli approvati dal Servizio Medico di Emergenza. - manda a chiamare o chiama, CHIAMATA D AIUTO GENERICA, l aiuto dei propri compagni in equipaggio, richiedendo il Kit di emergenza e l aiuto dei propri compagni in equipaggio; - prosegue con la valutazione passando alla fase successiva - L intero equipaggio posiziona la vittima su di un piano rigido, allinea collo, tronco ed arti, allenta gli abiti e scopre il torace. 3. APERTURA DELLE VIE AEREE POSIZIONAMENTO DELLA VITTIMA Per eseguire correttamente la manovra di apertura delle vie aeree la vittima deve essere in posizione supina; in caso diverso deve quindi essere posizionata correttamente, su una superficie rigida, con gli arti allineati. APERTURA DELLE VIE AEREE Il Leader, aiutato dal secondo soccorritore, se è già arrivato con il kit, scopre il torace. Nel frattempo il secondo soccorritore, posizionato accanto all infortunato all altezza della sua spalla, ha già preparato cannule orofaringee e pallone ambu. Il Leader posiziona una mano sulla fronte dell infortunato e due dita dell altra mano sulla parte ossea del mento estende il capo (non eseguire questa manovra se sospetti un trauma alla colonna). IPERESTENSIONE DEL CAPO Il Leader: - si posiziona lateralmente al capo mette una mano sulla fronte della vittima e applica una pressione per inclinare all indietro la testa; - posiziona le dita dell altra mano sotto la parte ossea del mento; - solleva il mento e contemporaneamente preme sulla fronte fino ad ottenere la posizione del capo iperesteso; - usa accortezza nel non premere sui tessuti molli, per evitare di ostruire le vie aeree.
5 Questa manovra è la più efficace per il mantenimento della pervietà delle vie aeree, pur essendo faticosa, soprattutto in considerazione della posizione laterale rispetto al paziente. 4. DISOSTRUZIONE DEL CAVO ORALE Il Leader: - dopo aver aperto le vie aeree verifica se all interno del cavo orale vi possa essere materiale solido o liquido che potrebbe ostacolare il passaggio di aria e lo rimuove, solo se affiorante, con la cosiddetta manovra a uncino e sia che si tratti di materiale solido o liquido. - Non rimuove protesi dentarie che siano ben adese: mantengono l anatomia del volto e facilitano un eventuale ventilazione; - Rimuove le protesi dentarie dislocate: potrebbero sposatrsi e andare a dislocare le vie aeree; - Evita manovre brusche o che possano stimolare il vomito o spingere eventuali oggetti presenti in bocca, più verso il fondo; - Fa attenzione al fatto che la vittima non completamente incosciente potrebbe reagire chiudendo il morso della bocca e quindi costituire un pericolo: si protegge! - valuta la corretta misura ed inserisce la cannula orofaringea. Nota: La cannula faringea favorisce il mantenimento della pervietà delle vie aeree. Posta fra la lingua e la parete posteriore del faringe garantisce il passaggio dell aria attraverso le vie aeree superiori, sia in caso di respiro spontaneo che durante la ventilazione artificiale. Il suo utilizzo non sostituisce la manovra di sollevamento del mento ed iperestensione del capo che va comunque effettuata. È opportuno usare la cannula SOLO se NON sono presenti riflessi faringei che potrebbero stimolare il vomito. La misura corretta della cannula va stimata prendendo la distanza dall angolo della bocca al lobo dell orecchio. La cannula deve essere inserita con la concavità rivolta verso il naso ed una volta introdotta fino a circa metà, ruotata di 180 ed introdotta fino a far combaciare l anello rigido della parte terminale con l arcata dentale. Bisogna fare attenzione a scegliere una misura corretta della cannula. Se la cannula è troppo piccola non sostiene la base della lingua. Se la cannula è troppo lunga può spingere l epiglottide verso l aditus laringeo ostruendo le vie aeree. FASE B 5. VALUTAZIONE DEL RESPIRO (G.A.S.P.) Il soccorritore leader: - dopo aver ripristinato la pervietà delle vie aeree prosegue la valutazione verificando se la vittima presenta un attività respiratoria efficace;
6 - scopre il torace se non lo ha già fatto precedentemente; viene aiutato dal secondo soccorritore; - sempre a lato della vittima e mantenendo la pervietà delle vie aeree, con il mantenimento dell iperestensione del capo, posiziona l orecchio sopra la bocca e il naso ed osserva il torace; - Guarda Ascolta Sente la presenza di un respiro normale per 10 secondi o Guarda i movimenti del torace, o Ascolta vicino alla vittima i rumori della respirazione, o Senti sulla tua guancia l aria espirata dalla vittima, o Presenza del polso carotideo - non impiega per questa valutazione più di 10 secondi; - il respiro deve essere efficace (osserva il torace espandersi e rilasciarsi, ascolta rumori respiratori, sente il soffio dell aria espirata sulla guancia); Non si deve confondere un respiro efficace con respiri agonici (GASPING) inefficaci che si manifestano poco prima di un arresto cardiaco. Non vi è prova che la ricerca del polso carotideo sia diagnosticamene superiore alla valutazione di movimenti (segni di circolo), respirazione o tosse; è pertanto indicato, anche per i soccorritori sanitari, valutare entrambi. Nei primi minuti successivi all ACC, la vittima potrebbe respirare impercettibilmente o emettere sporadici rantoli rumorosi: non confondere ciò con la normale respirazione. Se hai qualunque dubbio sull efficacia della respirazione, agisci come se fosse assente. I sanitari professionisti, come i soccorritori laici, hanno difficoltà a determinare la presenza o l assenza di una respirazione normale o adeguata nelle vittime prive di coscienza. Ciò può essere dovuto alla mancata apertura delle vie aeree o causato dalla presenza di respiri occasionali, agonici (GASPING). Il gasping è presente in più del 40% delle vittime di ACC. I laici descrivono il gasping come una respirazione appena sufficiente, respiro pesante o difficoltoso, respiro rumoroso o affannoso; è un evenienza comune nei primi minuti di ACC: non confonderlo con la normale respirazione. Il gasping non è mai associato ad una adeguata espansione del torace. Se c è qualunque dubbio sull efficacia della respirazione, agisci come se fosse ASSENTE.
7 - al termine della valutazione: o SE RESPIRA E HA POLSO (O SONO PRESENTI I SEGNI DI CIRCOLO): se la vittima respira efficacemente la ruota in posizione laterale di sicurezza, rivalutando ogni minuto i parametri. Valuta la situazione ed eventualmente avvisa l A.C.L.S. (Advanced Cardiac Life Support). La posizione laterale di sicurezza non si deve usare nel trauma o nel sospetto trauma. o SE NON RESPIRA E NON HA POLSO (O NON SONO PRESENTI SEGNI DI CIRCOLO): Il leader comunica l esito del controllo all altro soccorritore e fa avvisare l A.C.L.S. via radio. Qualunque sia l esito della valutazione, il leader lo comunicherà ad alta voce agli altri membri dell equipaggio. Il soccorritore leader si posiziona dietro il capo dell infortunato con il capo stesso tra le ginocchia. Il secondo soccorritore era già posizionato accanto all infortunato all altezza della spalla dello stesso. La posizione più comoda per il secondo soccorritore è con le ginocchia allargate, all altezza della spalla dell infortunato a circa 10 cm. da questo TECNICA DELLA RICERCA DEL POLSO CAROTIDEO - il primo soccorritore o soccorritore Leader: mantiene estesa la testa della vittima con una mano sulla fronte e localizza la trachea con due o tre dita dell altra mano; - fa scivolare le dita tra la trachea e i muscoli del collo dal proprio lato, ricercando la carotide; - evita di esercitare una pressione eccessiva, perché può essere pericoloso, in quanto va a stimolare il glomo carotideo; - si mantiene dal proprio lato in quanto è più facilmente reperibile l arteria. o SE NON RESPIRA E HA POLSO (O SONO PRESENTI SEGNI DI CIRCOLO) ARRESTO RESPIRATORIO: il Leader continua a sostenere òa ventilazione con le insufflazioni fino a quando la vittima riprende a respirare o sopraggiungono i soccorsi avanzati ventila da 10 a 12 volte per minuto (una ventilazione ogni 4-5 secondi); ogni minuto rivaluta la presenza di polso o dei segni di circolo; se la vittima riprende a respirare, ma rimane incosciente, si può posizionarla in PLS
8 FASE C: CIRCOLO: 6. MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO E RESPIRAZIONE Il secondo soccorritore: - ricevuta la comunicazione dell assenza di respiro posiziona il calcagno della mano al centro del torace dell infortunato - posiziona il calcagno dell altra mano sulla prima mano - incrocia le dita delle mani e si assicura che la pressione non sia applicata sulle coste - non applica nessuna pressione sulla parte superiore dell addome o sulla parte superiore dello sterno. - mantiene le braccia ben tese e comprime perpendicolarmente al terreno abbassando lo sterno di 4-5 cm. per 30 volte. - per effettuare in modo perpendicolare le compressioni rivolge lo sguardo a terra a circa 20 cm. dalla spalla dell infortunato dal lato opposto al proprio - dopo ogni compressione, rilascia completamente la pressione senza perdere il punto di contatto tra le tue mani e lo sterno della vittima Il Leader al termine delle 30 compressioni: - inizia le due ventilazioni - posiziona correttamente la maschera (con la parte più stretta sul naso) facendo attenzione che sia della misura adeguata a coprire bocca e naso - mette la mano con posizione a CE (pollice che spinge la maschera sopra il naso, indice al di sotto della bocca, medio ed anulare che fanno da uncino sulla parte ossea del mento) per effettuare l iperestensione del capo ed il sollevamento della mandibola - mantiene l aderenza della maschera al viso; insuffla lentamente e gradualmente per 1 secondo comprimendo il pallone sulla propria coscia. La durata di una efficace ventilazione di soccorso è d 1 secondo; il volume consigliato è di ml - osserva l espansione del torace (come in un normale atto respiratorio) come indice di ventilazione efficace
9 La frequenza delle compressioni è di 100 al minuto: poco meno di 2 compressioni al secondo. Le compressioni toraciche producono un flusso di sangue provocato dall aumento della pressione intratoracica ed alla compressione diretta del cuore. Sebbene le compressioni toraciche, eseguite correttamente, siano in grado di produrre pressioni sistoliche di picco di mmhg, la pressione diastolica permane bassa e la pressione diastolica media, rilevata nell arteria carotide, raramente supera i 40 mmhg. Le compressioni toraciche generano un modesto ma importante flusso ematico nel tessuto cerebrale e miocardio, in grado di aumentare la percentuale di successo della defibrillazione. L uso del pallone-maschera richiede una certa manualità, e presuppone un addestramento specifico. Il secondo soccorritore: - continua ad eseguire le compressioni toraciche e le ventilazioni di soccorso con un rapporto 30:2 La manovra deve proseguire fino all arrivo dei soccorsi qualificati (A.C.L.S.). Interrompere la RCP per controllare la vittima solo se ricomincia a respirare normalmente. 7. CAMBIO DEI RUOLI I soccorritori devono garantire il cambio ogni 2 minuti per evitare la comparsa di stanchezza. È indispensabile garantire il minor tempo di interruzione possibile durante i cambi. I soccorritori devono garantire circa 5 cicli ogni 2 minuti. Quando il secondo soccorritore compie le 30 compressioni del quinto ciclo si prepara per spostarsi al capo dell infortunato. Il Leader termina il quinto ciclo effettuando le due insufflazioni e si sposta consegnando il pallone all altro soccorritore. Il Secondo soccorritore diventa Leader, si sposta alla testa e prende possesso del pallone AMBU e della maschera. Il Leader diventa il Secondo e posizionato al lato dell infortunato e si prepara per effettuare le successive 30 compressioni. Il nuovo Leader posiziona la maschera del pallone AMBU sul viso dell infortunato ed effettuerà al termine delle compressioni le due insufflazioni.
10 I cicli iniziano con le compressioni e terminano con le insufflazioni. Durante lo scambio i due soccorritori devono fare molta attenzione a non incrociarsi, per evitare inutili perdite di tempo. ATTENZIONE: Lo scambio può essere fatto anche con eventuale terzo membro dell equipaggio. CONTINUA LE MANOVRE - fino all arrivo dei soccorsi avanzati - fino a quando la vittima non dà segni di recupero - fino a esaurimento fisico del soccorritore
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