DISPENSA DIDATTICA Testo e immagini a cura di Xkite a.s.d. Lago di Garda

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DISPENSA DIDATTICA Testo e immagini a cura di Xkite a.s.d. Lago di Garda"

Transcript

1 DISPENSA DIDATTICA Testo e immagini a cura di Xkite a.s.d. Lago di Garda 1

2 L USO DELLA BARCA DI APPOGGIO NELLA PRATICA DEL KITEBOARD Dispensa didattica PREMESSA Le tecniche descritte in questa dispensa sono il frutto della nostra esperienza sul Lago di Garda, ma non escludono altre soluzioni e altri approcci, altrettanto efficaci. La didattica nel kiteboard è in continua evoluzione e trasformazione, e le modalità di utilizzo della barca di appoggio possono variare significativamente in base alle caratteristiche di ogni spot e del tipo di mezzo utilizzato. Anche l evoluzione dei materiali ha un ruolo fondamentale: le tecniche di lancio e recupero si sono modificate negli anni, con l avvento del quinto cavo o dei bow kite, e chissà quante novità dobbiamo ancora aspettarci. Il confronto, lo scambio di opinioni e l apertura a nuove esperienze sono fondamentali per la crescita professionale di ogni istruttore. INDICE Barca di appoggio: perché? Scelta della barca Allestimento e dotazioni Tecnica generale di conduzione della barca a motore Manovre specifiche per il kiteboard: lanci, assistenza, recuperi Pag.3 Pag.4 Pag.7 Pag.8 Pag.12 2

3 BARCA DI APPOGGIO: PERCHE? L utilizzo delle barche per la didattica e per l assistenza si è sviluppato per necessità in quegli spot in cui non esistono gli spazi a terra necessari per l atterraggio e il decollo del kite, per esempio sui laghi del nord Italia. In queste località le scuole e i centri kite hanno messo a punto dei metodi per effettuare le lezioni con la barca di appoggio, ricercando sicurezza, praticità ed efficienza, e con un occhio anche all economia di gestione della scuola. In altre zone d Italia invece la presenza di spiagge sufficientemente ampie ha permesso l uscita da terra, almeno fino a quando il fenomeno del kiteboard non ha assunto dimensioni tali da rendere problematica la convivenza con la balneazione e le altre attività. Sono stati quindi istituiti i corridoi di lancio, quasi sempre riservati solo a kiter esperti, in quanto non permettono lo scaroccio. L uso della barca d appoggio sta quindi diventando un esigenza fortemente sentita in tutta Italia, e non solo per uno scopo strettamente didattico. Se organizzato con i giusti standard di sicurezza ed efficienza il servizio di lancio e recupero può diventare la soluzione ideale per superare i problemi tipici di molti spot, perché la barca permette di: - ovviare all eventuale mancanza di spazi a terra per il lancio e il rientro - evitare le zone sovraffollate o frequentate da bagnanti, altri kiters, ecc. - scongiurare i pericoli e le difficoltà legati alla pratica a terra (scogli, ostacoli, persone, shore break, ecc.) - praticare anche con vento on-shore e off-shore - eliminare il problema del rientro in caso di scarroccio e relativi tempi morti La barca di appoggio trova utilizzo in svariate situazioni: - corsi di avviamento - lezioni e stage di perfezionamento - allenamenti di alta specializzazione - servizio di supporto e recupero a kiter che incorrono nel problema dello scarroccio o che necessitano di assistenza per vari motivi - assistenza e regate ed eventi - realizzazione di videoriprese ad uso didattico o promozionale Ovviamente i centri che intendono dotarsi di una o più barche di appoggio dovranno mettere in conto alcuni oneri: - acquisto o noleggio del mezzo - allestimento e dotazioni - manutenzioni - carburante - posto barca/boa - formazione e retribuzione del personale addetto 3

4 SCELTA DELLA BARCA La scelta della barca d appoggio deve tener conto di vari fattori: caratteristiche dello spot, numero di persone da trasportare, tipo di assistenza a cui la barca è destinata, esperienza delle persone che la dovranno condurre, costi di acquisto e di manutenzione... Qualsiasi sia la barca che utilizzeremo, il motore ne è il cuore, ed è quindi fondamentale che sia sempre efficiente per essere professionali nell assistenza. Più il motore è recente e ben tenuto, meno subiamo il rischio di passare da assistenti ad assistiti. La potenza del motore (normalmente espressa in cavalli o kw) va scelta in base alla stazza della barca e al numero di persone che mediamente trasportiamo: deve essere tale da poterci portare alla planata anche a pieno carico. Se possiamo raggiungere questo obiettivo con un motore che non richiede patente nautica (fino a 40 cv) allargheremo le possibilità di utilizzo. Utilizzando motori fuoribordo, teniamo conto che la presenza dell elica rende necessaria prudenza nell avvicinarsi a persone e attrezzatura. I motori idrogetto sono più sicuri da questo punto di vista, ma sono praticamente incontrollabili in decelerazione e alle basse velocità che si utilizzano per le manovre di assistenza, risultando inaffidabili. Analizziamo alcune tipologie di barca valutandone pregi e difetti. GOMMONE E il mezzo più utilizzato dalle scuole perché è facile da condurre e permette di appoggiarsi a pontili o altre barche, e quindi non richiede particolare tecnicità e precisione nelle manovre. Morbido dentro e fuori, mette in sicurezza l allievo dagli impatti. E praticamente inaffondabile. L ingombro dei gonfiabili limita la capacità di carico e la libertà di movimento a bordo. Inoltre la poppa bassa tipica di molti gommoni rende più difficoltose le operazioni di assistenza molte delle quali si svolgono in retromarcia poppa al vento, facendo imbarcare parecchia acqua. I tubolari sono delicati, dopo alcuni anni necessitano di manutenzione continua. 4

5 MOTOSCAFO Offre il vantaggio di ampi spazi a disposizione, ed è quindi particolarmente adatto per il trasporto di più persone e dell attrezzatura. Meglio con prua a V per affrontare l onda e risalire il vento con facilità e con sponde alte per rendere il mezzo più asciutto e sicuro nell onda, La poppa alta e chiusa facilita le operazioni di assistenza che vanno effettuate in retromarcia e spesso controvento. La rigidità dello scafo richiede esperienza nella conduzione, soprattutto nelle manovre di approdo ai moli e ai pontili, nell avvicinamento ad altre barche e agli allievi in acqua. MOTO D ACQUA Offre grande agilità e rapidità di movimento. L assenza di elica riduce il pericolo in caso di contatto con le persone. 5

6 Le caratteristiche della propulsione la rendono di difficile gestione alle basse velocità che occorrono durante l assistenza. Richiede sempre almeno una mano sull acceleratore. Avendo capacità di carico quasi nulla, può essere utilizzata solo per assistenza o come supporto ad altre barche. PONTOON La struttura a catamarano offre grande capacità di carico e libertà di movimento, ed è quindi il mezzo più adatto per il trasporto di un numero consistente di persone. I doppi scafi inoltre danno stabilità e confort. I tubolari devono essere abbastanza alti per affrontare l onda. La rigidità e l ingombro richiedono esperienza nella conduzione. Le dimensioni sono tali che difficilmente permettono a chi sta conducendo di gestire contemporaneamente il lancio o il recupero dei kite, quindi servono almeno due persone di equipaggio. Il costo di acquisto può essere impegnativo. 6

7 ALLESTIMENTO E DOTAZIONI Per lavorare più agevolmente e per aumentare gli standard di sicurezza è consigliabile che la barca che si utilizza per scuola o per assistenza sia allestita con qualche accorgimento specifico: - eliminare dalla coperta tutte le bitte, i ganci e le sporgenze a cui ci si possa impigliare quando si e agganciati al kite o a cui si possano avvolgere i cavi nelle varie fasi di lancio assistenza e recupero - installare la volanteria, che permette di manovrare con più agilità, e di avere le mani libere per maneggiare il kite - predisporre un leash barca: una cima con moschettoni dotati di quick-release, fissata alla barca, a cui si può agganciare il kite nelle fasi di lancio o assistenza Oltre ai documenti obbligatori (libretto del motore, assicurazione e patente se prescritta), e alle dotazioni di bordo previste dalla legge in base alla distanza dalla costa in cui si naviga, ecco un elenco di cosa non deve mancare sulla barca di assistenza al kite: - Telefono o radio o VHF con custodia stagna ed elenco dei numeri utili in caso di emergenza - Pompa o compressore per gonfiare i kite - Giacche a vento - Acqua potabile - Cassetta attrezzi per piccole manutenzioni al motore o all attrezzatura (avvitare strap, pinne, ecc.) - Anemometro - Coltello tagliacavi - Kit primo soccorso 7

8 TECNICA GENERALE DI CONDUZIONE DELLA BARCA A MOTORE La barca si muove in un fluido: per questo la sua traiettoria è influenzata da una serie di fattori che non sempre siamo abituati a prevedere. Il primo di questi è l abbrivio, ma anche le onde, la corrente e il vento influiscono sul comportamento della barca. Immaginiamo per il momento una condizione di acqua calma, senza vento né corrente, e andiamo a conoscere l abbrivio e i suoi effetti durante le manovre. L abbrivio è il movimento d inerzia della barca, cioè la tendenza della barca a conservare la sua velocità e la sua direzione. La dimostrazione più evidente dell abbrivio si ha ogni volta che mettiamo in folle: la barca non si arresta immediatamente ma procede per una distanza che dipende soprattutto dalla velocità iniziale e dalla massa della barca. E evidente che dovremo tenerne conto ogni volta che ci avviciniamo a un ostacolo. Cominciamo quindi ad entrare nel vivo delle manovre. CURVE MARCIA AVANTI Salvo rare eccezioni, il punto di spinta del motore (elica del fuoribordo o idrogetto), si trova a poppa della barca. Per questo quando eseguiamo una curva la poppa si sposta lateralmente e la barca fa perno su un punto verso prua. La poppa percorre un arco pressoché doppio rispetto alla prua. In pratica la barca si comporta come le automobili in derapata. Questo effetto è particolarmente evidente se si effettua la manovra partendo da fermi, come quando si parte da un molo, mentre lo è meno quando si effettua una curva in planata, accelerando o mantenendo la velocità costante. Se invece la curva viene fatta in decelerazione, la barca ruota sul suo asse, ma per effetto dell abbrivio tende anche a conservare la rotta originale, e l effetto è quello di una sbandata particolarmente accentuata. Dovremo tener conto di questo particolare comportamento della barca in tutte le manovre di approdo al molo, e soprattutto nell avvicinamento a persone o oggetti: non dovremo mai puntarli direttamente, ma tenerci sempre leggermente scostati. 8

9 CURVE MARCIA INDIETRO La barca in questo caso non viene spinta ma tirata dal motore, e l asse di rotazione coincide con la posizione dell elica. L effetto di derapata che abbiamo descritto sopra non si verifica: nell eseguire una curva in retromarcia, la traiettoria della barca risulta più intuitiva e precisa, perché la prua segue il movimento iniziato dalla poppa. Anche per questo, molte manovre di precisione vengono effettuate in retromarcia. Anche l effetto dell abbrivio è meno evidente in retromarcia, visto che non si raggiungono velocità elevate e che la poppa offre molta più resistenza. Una delle abilità nel condurre la barca sta nel saper sfruttare a proprio vantaggio l abbrivio, per esempio nelle manovre di approdo al molo o di avvicinamento all allievo. MANOVRA DI APPRODO AL MOLO Esercitarci nella manovra di approdo al molo ci aiuta a prendere confidenza con l abbrivio e i tempi di reazione della barca. 1. Avviciniamoci lentamente, marcia avanti, al punto in cui vogliamo accostare, con un angolo tra i 30 e i 45 rispetto al molo 2. Mettiamo in folle qualche metro prima del molo, calcolando l abbrivio, e giriamo lo sterzo dal lato del molo 3. Inseriamo la retromarcia e con il motore tutto sterzato diamo una breve ma decisa accelerata per far avvicinare la poppa al molo e arrestare completamente la barca 4. Mettiamo in folle 9

10 Analizziamo ora altri due fattori che possono influire in modo significativo sulla traiettoria della barca. Lo scarroccio è la spostamento che la barca subisce per effetto della spinta del vento sullo scafo. In navigazione devierà la nostra traiettoria sottovento, e dovremo tenerne conto. La deriva di una barca è lo spostamento causato dalla corrente e dalle onde. Molto spesso vento, corrente e onda hanno la stessa direzione e gli effetti di scarroccio e deriva si sommano. Dovremo tener conto di scarroccio e deriva soprattutto durante le manovre di assistenza, perché lo scarroccio della barca è quasi sempre maggiore di quello della persona in acqua. Se ci avviciniamo a una persona o a un oggetto da sopravento, dovremo calcolare il nostro scarroccio e la nostra deriva per evitare di trovarci troppo a ridosso arrivando al contatto. Al contrario, avvicinandosi da sottovento, si rischia di venire subito allontanati dal punto appena raggiunto per effetto di vento e onde. Un altro elemento di cui tener conto nelle manovre di assistenza è che a barca ferma o con motore al minimo, il piede del motore immerso in acqua fa effetto perno, e la barca tende a ruotare poppa al vento (a bandiera); risulta difficile tenere la barca prua al vento. Ecco un altro motivo per cui le manovre di assistenza vengono quasi sempre effettuate con la marcia indietro, poppa al vento. Anche la distribuzione del peso e la regolazione del trim del motore sono importanti per l assetto della barca e quindi per ottimizzare la navigazione e in alcuni casi per la sicurezza stessa del mezzo. Più la barca è piccola o con motore poco potente, più il peso a bordo influenza la navigazione. In acque calme: 1. Accelerando da fermi la barca tende a impennarsi e sposta molta acqua, finché non raggiunge la planata. In questa fase portare il peso dell equipaggio a prua anticipa il momento della planata 10

11 2. Raggiunta la planata la barca si riporta più orizzontale, sposta meno acqua e riduce il suo attrito, aumentando di colpo la velocità. Anche i consumi si riducono. In questa fase il peso dell equipaggio va arretrato per diminuire la superficie della barca a contatto con l acqua e migliorare ulteriormente le prestazioni. Il trim va alzato leggermente. In acque mosse: 1. Risalendo le onde controvento, il peso deve essere portato a prua per far si che la chiglia tagli l acqua, riducendo il beccheggio (impennate) della barca. Gli schianti della barca mettono a prova l equipaggio: dovremo adeguare la velocità alla situazione. 2. Scendendo l onda a favore di vento, la barca subisce delle improvvise accelerazioni andando a incunearsi nell onda successiva (ingavonata), subendo brusche frenate o scarti laterali. Portare il peso a poppa diminuisce questo effetto. 3. Navigando di traverso al vento e all onda la barca subisce il rollio e può scartare lateralmente in modo non sempre prevedibile. Il comandante della barca deve adeguare la rotta e la velocità in base alle condizioni meteo e all esperienza dell equipaggio. AFFIANCAMENTO A UN OGGETTO/PERSONA Analizziamo la manovra di affiancamento a una persona, tenendo conto dei fattori appena descritti. Esercitiamoci nella manovra utilizzando un oggetto galleggiante fin quando non abbiamo raggiunto una buona confidenza con il pilotaggio della barca, e ricordiamoci di non puntare mai direttamente la persona, ma di accostarla su un fianco. 1. Avviciniamoci alla persona da sopravento, marcia avanti, a velocità moderata 2. Mettiamo in folle qualche metro prima di aver affiancato la persona, calcolando l abbrivio, lo scarroccio e l effetto delle onde 3. Inseriamo la retromarcia e diamo una breve ma decisa accelerata per raddrizzare la barca, mettendoci poppa al vento 4. Manteniamo una leggera retromarcia per contrastare scarroccio e deriva. Per essere in sicurezza è bene mantenersi affiancati con l uomo all altezza del centro della barca: in questo modo l elica resta sempre sopravento all uomo, a distanza di sicurezza. 11

12 MANOVRE SPECIFICHE PER IL KITEBOARD: LANCIO, ASSISTENZA E RECUPERI Vale la pena sottolineare che quando utilizziamo la barca come mezzo di appoggio per lezioni o allenamenti di kiteboard, le nostre responsabilità di istruttori e di comandanti della barca si sommano. Siamo responsabili non solo della sicurezza del nostro allievo in acqua ma di tutte le altre persone presenti a bordo. Dobbiamo essere in grado di mantenere il controllo nelle diverse situazioni, con la necessaria autorevolezza. Prima di addentrarci nelle singole manovre, ribadiamo le principali regole di sicurezza: - La barca non deve mai trovarsi dentro la finestra del vento e comunque mai sottovento all allievo per evitare che lo stesso trainato dal kite possa finire contro la barca - La barca deve sempre tenersi a lato dell allievo controllando scarroccio e deriva per evitare che l allievo si ritrovi vicino alla poppa, dove si trova l elica - La barca non deve mai puntare direttamente l allievo quando lo vuole raggiungere, per evitare di urtarlo a causa dell abbrivio, di errori o di guasti - Nel caso l allievo si sia sganciato completamente dal kite, la barca deve recuperare prima l allievo e poi l attrezzatura; i tempi di recupero del kite infatti possono essere lunghi, enel frattempo possiamo perdere di vista l allievo, senza contare che se durante il recupero abbiamo dei guasti o dei problemi alla barca l allievo rimarrebbe senza soccorso - Spieghiamo sempre alle persone a bordo cosa fare in caso di emergenza e come spegnere il motore nel caso cadessimo accidentalmente in acqua - Se siamo soli in barca utilizziamo il sistema di spegnimento automatico del motore; i cavetti con clip di sicura normalmente in dotazione sono poco pratici perché limitano la libertà di movimento, ma sono di vitale importanza quando si è da soli in barca. Per avere più libertà di movimento in barca è possibile mettere una prolunga ai cavo di sicurezza, magari utilizzando un leash del kite. Le manovre di lancio, assistenza e recupero possono essere eseguite in maniera attiva (con la marcia innestata) o passiva (motore spento o in folle). Il sistema attivo è più veloce ma richiede la massima attenzione e concentrazione da parte del conducente; l elica deve rimanere sempre sopravvento alla persona in acqua e all attrezzatura, contrastando abbrivio e deriva della barca. Le manovre a motore spento sono da preferire se non si è più che esperti nella conduzione, ma non permettono di correggere la posizione della barca. Le tecniche descritte sono pensate per poter essere eseguite dal solo istruttore, senza bisogno di assistenti: ci sono quindi momenti in cui l istruttore deve maneggiare il kite e contemporaneamente controllare la barca. E importante scegliere un posizione di lavoro sulla barca che ci permetta di fare entrambe le cose. Ovviamente si può essere più veloci ed efficaci con la collaborazione di un assistente, a condizione che sia debitamente formato e addestrato. 12

13 PREPARAZIONE DELL ATTREZZATURA A TERRA L inconveniente più comune quando si lancia il kite con la barca, è quello di trovare degli attorcigliamenti tra i cavi, che non sempre si riescono a risolvere una volta in acqua. E bene quindi prestare la massima cura alla preparazione del kite, che deve essere portato in barca con i cavi già controllati, collegati e ben riavvolti sulla barra. Posizioniamo la barra in modo che non possa passare tra le briglie o attorno al kite stesso. Una buona soluzione sono le sacche che hanno l apposita tasca esterna per la barra. In alternativa si può appoggiare la barra sopra il kite e fissare il tutto con il leash o con un nastro di velcro abbastanza lungo. SCELTA DELL AREA DI LANCIO In tutte le manovre con la barca dovremo tener conto dei fattori di cui abbiamo già parlato: vento, onde ed eventuale corrente. Le operazioni di lancio, recupero e assistenza diventano sempre più complesse man mano che queste forze aumentano. Se lanciare un kite con vento fino leggero non comporta particolari problemi, la stessa operazione con vento sopra i 20 nodi richiede abilità ed esperienza, fino a diventare estrema se il vento supera i 25/30 nodi: le forze in gioco sono maggiori, il kite può ripartire in modo imprevisto, lo scarroccio della barca aumenta e i fattori di rischio crescono in modo esponenziale. Se lo spot lo permette, in base alle condizioni meteo marine cercheremo quindi una area di lancio più o meno riparata. (INSERIRE DISEGNO) Un altra caratteristica dell area di lancio deve essere quella di avere ampi spazi liberi sottovento: dobbiamo tener conto sia dello spazio per il decollo che dell eventuale scarroccio che l allievo avrà durante la lezione. PREPARAZIONE E GONFIAGGIO DEL KITE Una volta arrivati nella zona di lancio, possiamo mantenerci in leggera retromarcia, con la poppa al vento per evitare fastidiose rotazioni della barca mentre prepariamo il kite. Apriamo il kite con il bordo di attacco sopravento e l intradosso verso l alto e liberiamo i primi tre o quattro metri di cavi dalla barra, poi gonfiamo il kite. Facciamo particolare attenzione ai cavi perché in questa fase non hanno tensione e tendono a impigliarsi tra di loro. LANCIO CON ALLIEVO IN BARCA Questa tecnica prevede che tutte le operazioni di preparazione e controllo siano svolte dalla barca: l allievo viene agganciato al kite e fatto scendere in acqua solo dopo che l istruttore ha accertato che il kite è armato correttamente. E quindi adatta anche al lancio di allievi principianti. 13

14 1. L allievo tiene il kite al centro della leading edge, in posizione neutra, mentre noi svolgiamo i cavi dalla barra lasciandoli cadere in acqua. Durante questa fase la barca va tenuta in retromarcia con una rotta di traverso/bolina, per evitare che i cavi possano finire nell elica 2. Svolti tutti i cavi in acqua, agganciamo il leash barca al sistema di sicurezza del kite e appoggiamo il kite in acqua con la leading edge verso il basso e controvento. Continuiamo a tenere la nostra rotta in retromarcia finché i cavi non si distendono. 3. Prendiamo in mano la barra senza agganciarci. Quando i cavi cominciano ad andare in tensione mettiamo il motore al minimo. D ora in poi ogni parte della barca si deve trovare fuori dalla finestra del vento. A seconda delle caratteristiche del mezzo che utilizziamo, può essere più conveniente stare a prua e tenere la barca in retromarcia poppa al vento, o lavorare da una sponda tenendo la barca di traverso al vento; in questo secondo caso posizioniamoci verso poppa per minimizzare la rotazione della barca dovuta alla trazione del kite 4. Controlliamo i cavi: se ci sono problemi nella maggior parte dei casi si riescono a risolvere con dei passaggi di barra o scollegando e ricollegando uno o più cavi, sfruttando il fatto che il kite con la leading edge in acqua tende a rimanere sufficientemente stabile a centro finestra; se invece il kite tende a decollare, basta lasciare immediatamente la barra per far entrare in azione il sistema di sicurezza collegato al leash della barca. In questo caso procediamo al recupero della barra con la tecnica del self rescue e riprendiamo le operazioni di controllo dei cavi. Se non riusciamo a risolvere il problema nei cavi proseguiamo con la tecnica del self rescue fino a recuperare il kite e usiamone uno di riserva. 5. Quando i cavi sono in chiaro, facciamo sedere l allievo sul bordo sottovento della barca, con le gambe fuori dalla stessa; l allievo aggancia il proprio leash al kite e toglie quello della barca, poi aggancia il chicken loop al trapezio. Non agganciamo mai il kite all allievo quando è ancora dentro la barca: può venire trascinato e sbattere contro le sponde 6. L allievo può scendere in acqua e poi procedere al rilancio, oppure possiamo aiutarlo ad effettuare il decollo rimanendo seduto a bordo barca: in questo caso teniamo sotto controllo eventuali rotazioni della barca durante tutta l operazione, perché nessuna parte della stessa deve trovarsi sottovento all allievo. 14

15 SEQUENZA DI LANCIO DA PONTOON 15

16 LANCIO CON ALLIEVO IN ACQUA Questa tecnica può essere utilizzata se c è il rischio che per effetto del vento e dell onda il kite possa scuffiare o sollevarsi dall acqua prima ancora che i cavi siano andati in tensione. Ha però il limite che la barra è in mano all allievo in acqua, mentre l istruttore rimane sulla barca e difficilmente può risolvere eventuali attorcigliamenti nei cavi prima del decollo. E quindi un sistema adatto solo ad allievi che hanno già la necessaria confidenza con l attrezzatura per riconoscere che i cavi siano in chiaro, mentre è sconsigliato per il lancio di principianti alla prima esperienza di pilotaggio. 1. L allievo, o un assistente, tiene il kite al centro della leading edge, in posizione neutra, mentre svolgiamo i cavi dalla barra lasciandoli cadere in acqua. Durante questa fase la barca va tenuta in retromarcia, poppa al vento, per contrastare lo scarroccio e non finire in mezzo ai cavi. 2. Svolti tutti i cavi in acqua, riprendiamo il kite, e passiamo la barra all allievo in modo che possa agganciarsi 3. Una volta agganciato al kite, l allievo scende in acqua facendo attenzione a mantenersi discosto dai cavi 4. Allontaniamoci dall allievo in retromarcia, tenendoci grosso modo di traverso al vento o di leggera bolina, per portarci nella posizione ideale per il decollo, calcolando lo scarroccio 5. Quando i cavi iniziano ad essere in tensione mettiamo il kite nella posizione di decollo, per permettere all allievo di controllare i cavi 6. Quando l allievo segnala l ok per il decollo, lasciamo andare il kite e portiamoci fuori dalla finestra di volo del kite con una decisa retromarcia. 16

17 ASSISTENZA NEL RILANCIO DEL KITE DALL ACQUA In generale quando il kite cade in acqua deve essere l allievo ad effettuare il rilancio, ma in caso di vento molto leggero un principiante può non riuscirci. In questi casi, possiamo aiutare l allievo a rilanciare il kite. Per farlo andremo ad infrangere una delle principali regole di sicurezza, quella di non trovarsi mai con la barca sottovento al pilota nel raggio di azione del kite: la manovra quindi va effettuata con prudenza e solo in caso di effettiva necessità. Prima di iniziare la manovra verifichiamo che l allievo stia impugnando correttamente la barra e che sappia come dovrà pilotare il kite una volta che l avremo lanciato. 1. Avviciniamoci al kite, mantenendoci ai margini della finestra del vento 2. Affianchiamoci al kite tenendo la sua stessa rotta (poppa) e adeguando la nostra velocità a quella dello scarroccio del kite 3. Afferriamo il leading edge, solleviamola dall acqua e facciamola scorrere per raggiungerne il centro. Durante queste fasi la nostra abilità sta nel seguire esattamente lo scarroccio del kite per mantenere i cavi in leggera tensione. Se siamo troppo lenti il kite tende a entrarci in barca, se siamo troppo veloci facciamo fatica a trattenerlo: stiamo praticamente trainando il nostro allievo 4. Modifichiamo la rotta della barca per portarci in una zona meno centrale della finestra. Possiamo decidere di far partire il kite più o meno centrale nella finestra, a seconda dell intensità del vento 5. Raggiunta la posizione più idonea per il decollo, ruotiamo il kite con la leading edge verso l alto, tutti i cavi devono essere in tensione. Assicuriamoci che l allievo sia pronto e al suo ok lanciamo il kite. 6. Portiamo immediatamente la barca a distanza di sicurezza, nel caso il kite ricadesse. Se il rilancio è riuscito, riportiamoci sopravento all allievo passando esternamente alla finestra 17

18 ASSISTENZA ALL ALLIEVO CON KITE A BORDO FINESTRA Possiamo utilizzare questa tecnica per piccole operazioni di assistenza all allievo, per esempio regolazioni del trapezio o trimmaggio del kite, ma anche per farlo riposare o per dargli il cambio mettendo in acqua un altro allievo. 1. Chiediamo all allievo di tenere il kite allo zenit e affianchiamolo da sopravvento, ricordandoci di non puntarlo direttamente e di mantenere la barca in retromarcia poppa al vento per non scarrocciare sottovento all allievo stesso 2. Passiamogli una cima o teniamolo con una mano 3. L allievo ora appoggia in acqua il kite a bordo finestra, dal lato opposto alla barca e toglie le mani dalla barra. In condizioni normali, il kite rimane stabile a bordo finestra 4. Sganciamo l allievo dal kite e teniamo noi la barra, o semplicemente il chicken loop. Per maggiore sicurezza possiamo utilizzare il leash barca in modo da poter lasciare la barra in caso di problemi 5. Facciamo risalire l allievo in barca: in questa fase prestiamo la massima attenzione che l allievo non si avvicini all elica Quando l allievo è pronto a tornare in acqua basterà farlo sedere sul bordo della barca con le gambe all esterno della stessa, riagganciarlo al kite e fargli eseguire il decollo dall acqua o da bordo barca, come già descritto per il lancio. ASSISTENZA ALL ALLIEVO CON KITE A CENTRO FINESTRA E possibile utilizzare il sistema appena descritto anche quando il kite è caduto a centro finestra, purché sia stabile in acqua con la leading edge verso il basso, senza rischio di decollare. Basta affiancarsi all allievo, passargli una cima o tenerlo con una mano, e proseguire dal punto 4 in poi. Teniamo in considerazione che nel momento in cui prenderemo la barra dalla barca, questa aumenterà il suo scaroccio per effetto della trazione del kite. Assicuriamoci quindi che l allievo si sia già ben aggrappato alla barca o alla scaletta. ASSISTENZA ALL ALLIEVO CON KITE IN SICURA Le operazioni di assistenza si possono effettuare anche dopo aver fatto utilizzare all allievo lo sgancio di emergenza. La procedura è simile a quelle già descritte. Una volta affiancato l allievo, passiamogli una cima o teniamolo con una mano. Agganciamo il leash barca al posto di quello dell allievo. L allievo ora può sganciarsi completamente dal kite e risalire in barca. Quando è pronto per ripartire procederemo al recupero della barra con la tecnica del self rescue. Il limite di 18

19 questo sistema è che a volte i kite in sicura, specialmente quelli che non utilizzano il quinto cavo, tendono a volare a mezz aria e ad avvitarsi su loro stessi. Se non si riescono a riportare in chiaro i cavi, dovremo recuperare il kite e continuare la lezione con un kite di riserva. RECUPERO CON KITE A BORDO FINESTRA Questo sistema funziona quasi come un normale atterraggio in spiaggia, e come questo presuppone che la persona che stiamo recuperando abbia sufficiente controllo del kite per farlo scendere e tenerlo fermo a bordo finestra. Se l allievo è in difficoltà o ci sono problemi con i cavi è meglio fargli utilizzare lo sgancio rapido e procedere al recupero con il kite in sicura come spiegato nei prossimi paragrafi. 1. Chiediamo all allievo di far scendere il kite a bordo finestra fino a fargli sfiorare l acqua e di tenerlo fermo in questa posizione (può addirittura togliere le mani dalla barra una volta che il kite tocca l acqua) 2. Portiamoci con la barca qualche metro oltre il kite, calcolando il suo abbrivio e posizioniamoci con la poppa al vento, utilizzando come sempre la retromarcia per controllare lo scarroccio 3. Quando il kite raggiunge la barca, afferriamolo saldamente al centro del leading edge 4. Effettuiamo una decisa retromarcia controvento, per neutralizzare il kite e portarci sopravvento all allievo 5. Sgonfiamo il kite e recuperiamo i cavi per raggiungere l allievo (oppure l allievo raggiunge la barca riavvolgendo i cavi sulla barra mentre noi sgonfiamo e pieghiamo il kite) Nelle tecniche di recupero che esponiamo non è rilevante se staccare o meno i cavi dal kite dopo averlo sgonfiato. 19

20 RECUPERO CON KITE SCUFFIATO Per recuperare un kite scuffiato, come per il rilancio, la barca si deve posizionare sottovento al kite, in un area potenzialmente a rischio. Utilizzeremo quindi questo metodo solo se siamo certi che il kite non possa ri-decollare (vento leggero, kite sgonfio, ecc). 1. Affianchiamoci al kite passando esternamente alla finestra: calcoliamo una rotta tangente a circa 45, dal lato in cui ci risulta più comodo per manovrare la barca. Nel calcolare la rotta come sempre dobbiamo tener conto anche dello scarroccio del kite. 2. Raggiunto il kite afferriamo saldamente il leading edge 3. Mettiamo la retromarcia per far perdere tensione ai cavi e neutralizzare il kite. Teniamo la rotta a circa 45 : se ci muoviamo direttamente verso l uomo ci ritroveremo con i cavi da entrambi i lati della barca, col pericolo di passarci sopra con l elica 4. Continuiamo la retromarcia correggendo man mano la rotta, fino a portarci sopravento all allievo, sempre mantenendoci a distanza dai cavi 5. Sgonfiamo il kite e recuperiamo i cavi per raggiungere l allievo (oppure l allievo raggiunge la barca riavvolgendo i cavi sulla barra mentre noi sgonfiamo e pieghiamo il kite) 20

21 RECUPERO CON KITE IN SICURA Dopo l utilizzo dello sgancio rapido, molti kite si appoggiano in acqua a centro finestra, con l estradosso verso l alto, e rimangono in posizione stabile. In questi casi si può utilizzare il metodo appena descritto. A volte però il kite si mantiene a mezz aria o sobbalza in maniera imprevedibile. In questo caso può essere utile far risalire in barca l allievo con il metodo già descritto per l assistenza, e recuperare il kite con la tecnica del self-rescue. 21

SICUREZZA E MANUTENZIONE

SICUREZZA E MANUTENZIONE SICUREZZA E MANUTENZIONE CORSO ISTRUTTORI 1 LIVELLO 1 Modulo Marsala, 2 Maggio 2017 dispensa didattica a cura di Giulia Seppi INCIDENTI 16/02/14 16/02/14 16/02/14 PRINCIPALI CAUSE DI INCIDENTE:

Dettagli

ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA KITE LOGISTICA, MEZZI, ATTREZZATURA, PROGRAMMI

ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA KITE LOGISTICA, MEZZI, ATTREZZATURA, PROGRAMMI ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA KITE LOGISTICA, MEZZI, ATTREZZATURA, PROGRAMMI CORSO ISTRUTTORI 1 LIVELLO 1 MODULO Marsala, 2-6 maggio 2017 PREMESSA I Progetti Scuola di Vela FIV e Scuola Vela Autorizzata

Dettagli

Allegato n 2 Normativa Scuola Vela - PROGETTO FORMATIVO

Allegato n 2 Normativa Scuola Vela - PROGETTO FORMATIVO Allegato n 2 Normativa Scuola Vela - PROGETTO FORMATIVO Le tipologie di corso previste: A) C orso breve B) Corso base C) Corso intermedio D) Corso avanzato I programmi sotto illustrati debbono essere rapportati

Dettagli

TEORIA E TECNICA KITEBOARD CORSO ISTRUTTORI 1 LIVELLO

TEORIA E TECNICA KITEBOARD CORSO ISTRUTTORI 1 LIVELLO TEORIA E TECNICA KITEBOARD CORSO ISTRUTTORI 1 LIVELLO 1 MODULO Marsala, 2-6 Maggio 2017 dispensa didattica a cura di Giulia Seppi CLASSIFICAZIONE PER STRUTTURA FOIL KITES INFLATABLE KITES KITE CASSONATI

Dettagli

GIOCHI DIDATTICI IN PALESTRA O IN CORTILE

GIOCHI DIDATTICI IN PALESTRA O IN CORTILE GIOCHI DIDATTICI IN PALESTRA O IN CORTILE GIOCO DELLE ANDATURE Variante del gioco dell uomo nero, da proporre ai ragazzi dopo aver spiegato le andature. Tutti i ragazzi tranne uno o due si dispongono da

Dettagli

Luca Dubbini Marco Tito Bordogna

Luca Dubbini Marco Tito Bordogna Luca Dubbini Marco Tito Bordogna Prima di iniziare a veleggiare è importante capire come funziona una vela e i principi secondo i quali viene generata la sua forza propulsiva. La conoscenza di alcune nozioni

Dettagli

by FIPAV - Centro Qualificazione Nazionale Tecnica delle tipologie delle rincorse d attacco

by FIPAV - Centro Qualificazione Nazionale Tecnica delle tipologie delle rincorse d attacco Tecnica delle tipologie delle rincorse d attacco TECNICHE DI ATTACCO CARATTERISTICHE DEI VARI RUOLI Dalla definizione dei principali criteri di lettura della tecnica esecutiva della schiacciata è possibile

Dettagli

b) Teoria dell elica

b) Teoria dell elica b) Teoria dell elica L elica e le sue caratteristiche L elica è l organo propulsore di una barca che si muove a motore. L elica, girando, spinge l acqua indietro e imprime allo scafo una spinta in avanti.

Dettagli

Circolo Velico Tivano

Circolo Velico Tivano Dove Brevae Tivanosoffiano alternandosi in un balletto infinito sud/nord nella stupenda baia di Parèdi Valmadrera,un miglio in direzione NW dalla città manzoniana. Usate soprattutto per il trasporto delle

Dettagli

OBIETTIVO: svolgere il riscaldamento con compiti tecnici, tattici e coordinativi variabili.

OBIETTIVO: svolgere il riscaldamento con compiti tecnici, tattici e coordinativi variabili. 1. Il 3x3 OBIETTIVO: svolgere il riscaldamento con compiti tecnici, tattici e coordinativi variabili. ESECUZIONE: controllare la velocità per evitare pause nell esecuzione tecnica di rettilineo e curva

Dettagli

Il vento è il movimento di una massa d'aria atmosferica da un'area con alta pressione (anticiclonica) ad un'area con bassa pressione (ciclonica)

Il vento è il movimento di una massa d'aria atmosferica da un'area con alta pressione (anticiclonica) ad un'area con bassa pressione (ciclonica) Il vento è il movimento di una massa d'aria atmosferica da un'area con alta pressione (anticiclonica) ad un'area con bassa pressione (ciclonica) Durante le ore notturne, gli stati d'aria inferiori a contatto

Dettagli

VELA E WINDSURF ANNO DOCENTE: Oreste Stefanelli

VELA E WINDSURF ANNO DOCENTE: Oreste Stefanelli Corso di Laurea Scienze delle Attività Motorie e Sportive VELA E WINDSURF ANNO 2016-2017 DOCENTE: Oreste Stefanelli e-mail: steore@libero.it - sede di corso: CUS Bari, Lungomare Starita - Bari - nome insegnamento:

Dettagli

L ENERGIA E LA QUANTITÀ DI MOTO

L ENERGIA E LA QUANTITÀ DI MOTO L ENERGIA E LA QUANTITÀ DI MOTO Il lavoro In tutte le macchine vi sono forze che producono spostamenti. Il lavoro di una forza misura l effetto utile della combinazione di una forza con uno spostamento.

Dettagli

k) Le manovre di una barca a vela

k) Le manovre di una barca a vela k) Le manovre di una barca a vela Immaginiamo di essere a bordo di una barca a vela che stia navigando al traverso con mure a dritta. Se decidiamo di fare un giro su noi stessi di 360 accostando a sinistra

Dettagli

Damiano Zanocco (istruttore AeCI abilitato ai corsi SIV)

Damiano Zanocco (istruttore AeCI abilitato ai corsi SIV) A.S.D. AeC Blue Phoenix Parapendio CORSI S.I.V. di PARAPENDIO con: Damiano Zanocco (istruttore AeCI abilitato ai corsi SIV) Sono organizzati per il fine settimana del 22-24 luglio 2016, Malcesine (VR)

Dettagli

Il Moto nei Fluidi: Acqua e Aria. Il Volo Spaziale

Il Moto nei Fluidi: Acqua e Aria. Il Volo Spaziale Il Moto nei Fluidi: Acqua e Aria Il Volo Spaziale Fluido Acqua Principio di Archimede 1. Il corpo tende a cadere fino a raggiungere il fondo se la forza di Archimede è minore del peso, F A < F p 2. Il

Dettagli

Principali informazioni sull insegnamento. Crediti formativi 6. Obbligo di frequenza. Lingua di erogazione. Docente responsabile

Principali informazioni sull insegnamento. Crediti formativi 6. Obbligo di frequenza. Lingua di erogazione. Docente responsabile Principali informazioni sull insegnamento Titolo insegnamento Corso di studio Attività sportive nautiche S.A.M.S. Crediti formativi 6 Denominazione inglese Nautical sports activities Obbligo di frequenza

Dettagli

Guida per le regolazioni

Guida per le regolazioni Guida per le regolazioni Responsabile tecnico Quantum SDG Italia per la classe 420 Giacomo Fossati Quantum Sail Design Group Italia: via Mons. L. Marinetti, 8 16043 Chiavari (GE) Giacomo Fossati: +39 3346724232

Dettagli

by FIPAV - Centro Qualificazione Nazionale Le attitudini del centrale e l attacco di primo tempo

by FIPAV - Centro Qualificazione Nazionale Le attitudini del centrale e l attacco di primo tempo Le attitudini del centrale e l attacco di primo tempo OBIETTIVO GENERALE DEL MODULO Dalla considerazione che l allievo allenatore deve far fronte alla richiesta dei campionati di divisione deriva la necessità

Dettagli

Progetto ascuoladivela

Progetto ascuoladivela Progetto ascuoladivela ITT Marie Curie a.s. 2015-2016 FONDAMENTI SULLA CONDUZIONE DELLE IMBARCAZIONI A VELA I fondamenti sulla conduzione delle imbarcazioni a vela 1 LA SICUREZZA LO SCAFO (nomenclatura)

Dettagli

Regolamento di Regata

Regolamento di Regata Regolamento di Regata 2017-2020 Un approccio di base per cominciare a comprenderne il significato e la rilevanza nell attività di un Istruttore di una Scuola Vela Definizioni: Libera dalla poppa e libera

Dettagli

LA DIDATTICA DEL GIOCO

LA DIDATTICA DEL GIOCO LA DIDATTICA DEL GIOCO Sono proposte una serie d'esercitazioni, partendo dai fondamentali individuali fino alla costruzione di un gioco di squadra, per migliorare l acquisizione di una tecnica specifica

Dettagli

SICSI I anno VIII ciclo. Didattica della Fisica 1 QUESTIONARIO SU FORZA E MOTO

SICSI I anno VIII ciclo. Didattica della Fisica 1 QUESTIONARIO SU FORZA E MOTO QUESTIONARIO SU FORZA E MOTO (Adattato da Vicentini, Mayer Didattica della Fisica, Halloun & Hestenes Force Concept Inventory, Thornton, Sokoloff, Laws Force and Motion Conceptual Evaluation ) 1) Un sasso

Dettagli

Gestione e conduzione del gommone

Gestione e conduzione del gommone I Modulo Corso Istruttori I Livello Cagliari, 21-26 marzo 2017 Gestione e conduzione del gommone Guido Todesco 1 Classificazione mezzi di assistenza Barche in vetroresina Gommoni Tipologie gommoni Chiglia

Dettagli

UNITA DIDATTICHE PRATICHE. Le abilità tecniche di base per la sicurezza

UNITA DIDATTICHE PRATICHE. Le abilità tecniche di base per la sicurezza UNITA DIDATTICHE PRATICHE Le abilità tecniche di base per la sicurezza Le abilità tecniche per la sicurezza in strada Condurre la bicicletta su un tratto rettilineo ed in curva senza sbandamenti. Questa

Dettagli

PRESENTAZIONE. Protezione Civile - Comune di Azzano Decimo - Distretto del Sil - Corso per Operatore di bordo e Pilota di unità operativa

PRESENTAZIONE. Protezione Civile - Comune di Azzano Decimo - Distretto del Sil - Corso per Operatore di bordo e Pilota di unità operativa PREMESSA L esperienza maturata nel corso degli anni, ha evidenziato che i Volontari della Protezione Civile sono chiamati, molte volte, ad intervenire in ambiente acquatico per attività di prevenzione

Dettagli

GIOCOPALLAVOLO PROPOSTE DIDATTICHE

GIOCOPALLAVOLO PROPOSTE DIDATTICHE PROPOSTE DIDATTICHE GIOCOPALLAVOLO PRIMA LEZIONE Esercizi - giochi usando la manipolazione della palla........ Esercizi - giochi usando il palleggio e il bagher............ Gioco base: palla bloccata e

Dettagli

Allegato A all Ordinanza n. 27/ del pag. 1/6

Allegato A all Ordinanza n. 27/ del pag. 1/6 giunta regionale Allegato A all Ordinanza n. 27/62.01.02 del 28.02.2012 pag. 1/6 ORDINANZA n. 130 del 17 AGOSTO 2010 come modificata dall Ordinanza n._27/62.01.02 del 28.02.2012 OGGETTO: Disciplina della

Dettagli

Virata crawl. Sport Natatori 2. Facoltà di Scienze Motorie. Andrea Campara. 25 maggio 2011

Virata crawl. Sport Natatori 2. Facoltà di Scienze Motorie. Andrea Campara. 25 maggio 2011 Virata crawl Sport Natatori 2 Facoltà di Scienze Motorie 25 maggio 2011 Andrea Campara Definizione: si intende per virata un rapidissimo cambio di direzione che permette all atleta di iniziare ad effettuare

Dettagli

IL DIRIGENTE REGIONALE DELLA DIREZIONE MOBILITA

IL DIRIGENTE REGIONALE DELLA DIREZIONE MOBILITA ORDINANZA n. 130/45.02 del 17/08/2010 OGGETTO: Disciplina della pratica del Kitesurf e di traino di galleggianti idonei al trasporto di persone nelle acque del lago di Garda Regione del Veneto. IL DIRIGENTE

Dettagli

In Auto cinture di sicurezza

In Auto cinture di sicurezza In Auto In auto le cinture di sicurezza devono essere sempre allacciate; questo vale anche per i passeggeri seduti nei sedili posteriori, che non allacciandosi mettono in pericolo non solo sé stessi ma

Dettagli

Criteri generali per il trasferimento del paziente a letto. dotare il letto degli ausili necessari: trapezio, traversa, telo di scorrimento etc.

Criteri generali per il trasferimento del paziente a letto. dotare il letto degli ausili necessari: trapezio, traversa, telo di scorrimento etc. La mobilizzazione del paziente a letto (materiale tratto dalle slides di G. Rastelli. 2010) Mezzo di prevenzione delle ulcere da decubito Consente di far gravare il peso del corpo alternativamente in zone

Dettagli

Ordinanza sulla navigazione nelle acque svizzere

Ordinanza sulla navigazione nelle acque svizzere Ordinanza sulla navigazione nelle acque svizzere (Ordinanza sulla navigazione interna, ONI) Modifica del TT. MMMM 2008 Disegno 30.01.2008 Il Consiglio federale svizzero ordina: I L ordinanza sulla navigazione

Dettagli

IL LAVORO PUO ESSERE DEFINITO COME FORZA PER SPOSTAMENTO. LA DISTANZA PIU BREVE TRA DUE PUNTI E UNA LINEA RETTA.

IL LAVORO PUO ESSERE DEFINITO COME FORZA PER SPOSTAMENTO. LA DISTANZA PIU BREVE TRA DUE PUNTI E UNA LINEA RETTA. DEADLIFT IL LAVORO PUO ESSERE DEFINITO COME FORZA PER SPOSTAMENTO. LA DISTANZA PIU BREVE TRA DUE PUNTI E UNA LINEA RETTA. UN ALZATA NON VERTICALE RICHIEDE DI SPOSTARE ULTERIORMENTE IL BILANCIERE ANCHE

Dettagli

ESERCIZI PER L ATTIVITA DI RECUPERO CLASSE III FISICA

ESERCIZI PER L ATTIVITA DI RECUPERO CLASSE III FISICA ESERCIZI PER L ATTIVITA DI RECUPERO CLASSE III FISICA 1) Descrivi, per quanto possibile, il moto rappresentato in ciascuno dei seguenti grafici: s a v t t t S(m) 2) Il moto di un punto è rappresentato

Dettagli

Analisi biomeccanica del diritto

Analisi biomeccanica del diritto Analisi biomeccanica del diritto Nel corso degli anni il colpo del diritto ha visto svilupparsi nei seguenti elementi: - Grip: presa della racchetta - Stance: posizione delle gambe; oggi nell 85% degli

Dettagli

a) il tempo impiegato prima che il proiettile cada al suolo. b) il tempo per raggiungere la quota massima e la quota massima raggiunta;

a) il tempo impiegato prima che il proiettile cada al suolo. b) il tempo per raggiungere la quota massima e la quota massima raggiunta; Traccia A 1. Un proiettile viene sparato da una torre alta h = 30 m con una angolazione di α=30 rispetto all orizzontale. Se la velocità iniziale è di 2m/s,. Calcolare: a) il tempo impiegato prima che

Dettagli

U.S.A.P. Unione Sindacale Allenatori di Pallacanestro. Riconosciuta dalla Federazione Italiana Pallacanestro con Delibera

U.S.A.P. Unione Sindacale Allenatori di Pallacanestro. Riconosciuta dalla Federazione Italiana Pallacanestro con Delibera U.S.A.P. Unione Sindacale Allenatori di Pallacanestro Riconosciuta dalla Federazione Italiana Pallacanestro con Delibera 30.04.1994 Via Dell Abbadia, 8-40122 Bologna Tel 051/26.11.85 - Fax 051/26.74.55

Dettagli

«Stare in piedi sulle spalle»

«Stare in piedi sulle spalle» «Stare in piedi sulle spalle» La seguente sequenza metodologica porta gli allievi passo per passo nella forma «stare in piedi sulle spalle». Con diversi esercizi preparatori, si lavora sulla stabilità

Dettagli

Esercizi in preparazione all esonero

Esercizi in preparazione all esonero Esercizi in preparazione all esonero Andrea Susa Esercizio Un sasso viene lanciato verso l'alto a partire dall'altezza h = 50 rispetto al suolo con una velocità iniziale di modulo = 8,5/. Supponendo il

Dettagli

Istruzioni d uso Gommone YCP

Istruzioni d uso Gommone YCP Istruzioni d uso Gommone YCP 1) Preparazione al varo 2) Accensione motore 3) Navigazione 4) Gavoni e Dotazioni 5) Tendalino 6) Verricello Ancora 7) Preparazione al Rientro 8) Alaggio 9) Invaso 1 Preparazione

Dettagli

Miglioramento di un giocatore interno all interno di un sistema d attacco per squadre giovanili

Miglioramento di un giocatore interno all interno di un sistema d attacco per squadre giovanili Miglioramento di un giocatore interno all interno di un sistema d attacco per squadre giovanili Responsabile Settore Giovanile AS Basket Corato-Casillo Francesco Raho 1 La proposta didattica che segue,

Dettagli

Dalla didattica della schiacciata all identificazione delle tecniche di attacco caratteristiche dei vari ruoli. Relatore : Romani Roberto

Dalla didattica della schiacciata all identificazione delle tecniche di attacco caratteristiche dei vari ruoli. Relatore : Romani Roberto Dalla didattica della schiacciata all identificazione delle tecniche di attacco caratteristiche dei vari ruoli Relatore : Romani Roberto L attacco da posto 4 Dopo aver insegnato le tecniche di base per

Dettagli

Manuale dell Istruttore

Manuale dell Istruttore Manuale dell Istruttore Corso di vela: Corso Skipper Indice Obiettivi del corso Indicazioni di carattere generale Materiale didattico Programma giornaliero 1 weekend 2 weekend 3 weekend 4 weekend 5 weekend

Dettagli

COMITATO REGIONALE TRENTINO

COMITATO REGIONALE TRENTINO COMITATO REGIONALE TRENTINO Corso Allievo Allenatore Primo Livello Giovanile 2016-2017 Didattica delle Tecniche della Pallavolo Mod. 7 Dalla didattica del bagher alla identificazione delle attitudini per

Dettagli

Tecniche di ormeggio e ancoraggio con motore FB

Tecniche di ormeggio e ancoraggio con motore FB Tecniche di ormeggio e ancoraggio con motore FB Il corso è rivolto a chi vuole prendere dimestichezza o migliorare le proprie capacità negli ormeggi ed ancoraggi a motore. E progettato come corso post-patente

Dettagli

Verona 24/02/ Progetto Altezza. Chiudere senza palla

Verona 24/02/ Progetto Altezza. Chiudere senza palla Verona 24/02/2015 - Progetto Altezza Chiudere senza palla Disposizione come da diagramma, fila con palle in punta e una sulla linea dello sfondamento (smile) spalle a canestro. Il giocatore vicino a canestro

Dettagli

Vuoi prepararti al meglio per la 15 a CORRIPAVIA del 1 Ottobre 2017? VAI FORTE NELLA MEZZA MARATONA DI PAVIA

Vuoi prepararti al meglio per la 15 a CORRIPAVIA del 1 Ottobre 2017? VAI FORTE NELLA MEZZA MARATONA DI PAVIA Vuoi prepararti al meglio per la 15 a CORRIPAVIA del 1 Ottobre 2017? VAI FORTE NELLA MEZZA MARATONA DI PAVIA Le Mezze Maratone stanno diventando delle gare molto frequentate negli ultimi anni, la distanza

Dettagli

PROVA PARZIALE DEL 9 SETTEMBRE 2016 modulo I

PROVA PARZIALE DEL 9 SETTEMBRE 2016 modulo I PROVA PARZIALE DEL 9 SETTEMBRE 2016 modulo I September 28, 2016 Si prega di svolgere nella maniera più chiara possibile il compito, di scrivere e risolvere le equazioni in gioco riportando tutti i passaggi

Dettagli

INDIRIZZI TECNICI Settore MASCHILE

INDIRIZZI TECNICI Settore MASCHILE ROMA 5 SETTEMBRE 2010 INDIRIZZI TECNICI Settore MASCHILE COSA INSEGNO DIMOSTRAZIONE E SPIEGAZIONE DEL MODO PER ESEGUIRE L ELEMENTO TECNICO SCELTO, LO SCOPO DELLA SUA ESECUZIONE E LE CONDIZIONI PER LA SUA

Dettagli

Artrite: gli esercizi fisici che riducono il dolore

Artrite: gli esercizi fisici che riducono il dolore Artrite: gli esercizi fisici che riducono il dolore L'artrite è una condizione che si manifesta in età avanzata principalmente nella zona del ginocchio. Le articolazioni diventano gonfie, calde, e spesso

Dettagli

Compito di Fisica Generale (Meccanica) 17/01/2013

Compito di Fisica Generale (Meccanica) 17/01/2013 Compito di Fisica Generale (Meccanica) 17/01/2013 1) Un proiettile massa m è connesso ad una molla di costante elastica k e di lunghezza a riposo nulla. Supponendo che il proiettile venga lanciato a t=0

Dettagli

CENTRI FEDERALI TERRITORIALI Allenamento del 16/10/2017

CENTRI FEDERALI TERRITORIALI Allenamento del 16/10/2017 CENTRI FEDERALI TERRITORIALI Allenamento del 1/10/2017 STRUTTURA DELL ALLENAMENTO STAZIONI Attivazione tecnica Tecnica funzionale Gioco di posizione Core stability e agility Small-sided games Partita a

Dettagli

Regata facile - Regolamento di regata

Regata facile - Regolamento di regata Estratto illustrato del regolamento di regata DEFINIZIONI PRINCIPALI Libero della poppa, libero della prua - ingaggiamento: Un imbarcazione è libera dalla poppa di un altra quando il suo scafo ed attrezzatura

Dettagli

WWW.CENTROSTUDICALCIO.IT Scuola Calcio COME ASSEMBLARE GLI ESERCIZI PER GLI SCHEMI MOTORI DI BASE ALL INTERNO DELLA STESSA SEDUTA DI ALLENAMENTO (PICCOLI AMICI 5-8 ANNI) A cura di Ernesto Marchi INTRODUZIONE

Dettagli

CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE CREMONA 2010

CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE CREMONA 2010 CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE CREMONA 2010 MODULO 10 DIDATTICA TECNICA 5 LA DIDATTICA DEL SERVIZIO ED IL SUO SVILUPPO: OBIETTIVI GENERALI DOCENTE: Bellini G. Pietro 21 NOVEMBRE 2010

Dettagli

REGOLAMENTO A.S.D.KITEMANIAK

REGOLAMENTO A.S.D.KITEMANIAK REGOLAMENTO A.S.D.KITEMANIAK Norme comportamentali 1. Ogni socio è tenuto al rispetto delle attrezzature altrui ed al rispetto delle persone che frequentano l associazione e gli spazi dell associazione.

Dettagli

IL REGOLAMENTO DI REGATA

IL REGOLAMENTO DI REGATA IL REGOLAMENTO DI REGATA 2013-2016 La regola 18 Presentazione di Michele Ricci DEFINIZIONI Boa E' un oggetto che le istruzioni di regata stabiliscono che una barca debba lasciare da una parte prescritta,

Dettagli

Prova Parziale 2 Su un piano inclinato con un angolo θ = 60 rispetto all orizzontale è posto un blocco di peso P = 1.0 N. La forza di contatto F che i

Prova Parziale 2 Su un piano inclinato con un angolo θ = 60 rispetto all orizzontale è posto un blocco di peso P = 1.0 N. La forza di contatto F che i Su un piano inclinato con un angolo θ = 60 rispetto all orizzontale è posto un blocco di peso P = 1.0 N. La forza di contatto F che il piano esercita sul blocco vale in modulo: F = 9.8 N F = 0.5 N F =

Dettagli

Federazione Italiana Rugby

Federazione Italiana Rugby Federazione Italiana Rugby PROGRAMMAZIONE Della SEDUTA D ALLENAMENTO il movimento offensivo Categoria under 15 Centro Studi F.I.R. Dividiamo l allenamento in tre fasi: - FASE 1 : avviamento: Durata dai

Dettagli

Aggiornamento I livello 2011/2012 IL PUNTO DI CONTINUITA

Aggiornamento I livello 2011/2012 IL PUNTO DI CONTINUITA 2011/2012 IL PUNTO DI CONTINUITA Attacco Difesa Avanzare con il possesso Punto Continuità Avanzare senza possesso Continuare ad avanzare Recuperare per avanzare con il possesso 2 Qualche definizione Movimento

Dettagli

WWW.CENTROSTUDICALCIO.IT Scuola Calcio COME ALLENARE, NELLE CATEGORIE PULCINI (9-11 ANNI) ED ESORDIENTI (11-13 ANNI), LA CAPACITA DI ACCELERAZIONE NEI CAMBI DI SENSO E DIREZIONE A cura di Ernesto Marchi

Dettagli

Soluzione Compitino Fisica Generale I Ing. Elettronica e Telecomunicazioni 02 Maggio 2017

Soluzione Compitino Fisica Generale I Ing. Elettronica e Telecomunicazioni 02 Maggio 2017 Soluzione Compitino Fisica Generale I Ing. Elettronica e Telecomunicazioni 02 Maggio 2017 Esercizio 1 1) Sulla tavola agiscono: a) la forza peso, diretta ortogonalmente al moto; b) le reazioni normali

Dettagli

PRE-ISPEZIONE cabina

PRE-ISPEZIONE cabina PRE-ISPEZIONE cabina DOCUMENTI / QTB / Peso_bilanciamento FRENO PARCHEGGIO INSERITO ESTINTORE / EQUIPAGGIAMENTO BREAKERS MAGNETI OFF BATTERIA ON LIVELLO CARBURANTE BATTERIA OFF FLAPS ESTENDERE TRIM NEUTRO

Dettagli

La Tecnica del tuffo nella Scuola Calcio

La Tecnica del tuffo nella Scuola Calcio La Tecnica del tuffo nella Scuola Calcio Con questo articolo vogliamo proporre una serie di esercitazioni utili ed efficaci per imparare l intercettamento del pallone in volo. Questo gesto tecnico richiede

Dettagli

Programma educativo "Ergonomia a scuola" Schede didattiche

Programma educativo Ergonomia a scuola Schede didattiche Schede didattiche Le schede didattiche in formato digitale possono essere richieste inviando una e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: lfepapale@tiscali.it Scheda didattica n. 1 La colonna

Dettagli

Dodgeball: Piano di allenamento in 4 fasi

Dodgeball: Piano di allenamento in 4 fasi CSI DodgeBall Ravenna Dodgeball: Piano di allenamento in 4 fasi Questo piano di allenamento in 4 fasi è stato pensato per guidare le persone attraverso le peculiarità basilari del gioco del Dodgeball,

Dettagli

CENTRI ESTIVI Programma

CENTRI ESTIVI Programma CENTRI ESTIVI 2019 Programma Fase di Perfezionamento RADUNI TECNICI NAZIONALI PROGRAMMA TECNICO RADUNI 2019 PREMESSA LA FASE DEL RAPPRESENTA UNA FASE DETERMINANTE NELLA CRESCITA E COSTRUZIONE DI UN GIOCATORE

Dettagli

circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo GALILEI e Isac

circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo GALILEI e Isac La DINAMICA è il ramo della meccanica che si occupa dello studio del moto dei corpi e delle sue cause o delle circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo

Dettagli

Esercizio 5. Risoluzione

Esercizio 5. Risoluzione Esercizio 1 Un sasso viene lasciato cadere da fermo in un pozzo; il rumore dell impatto con l acqua giunge all orecchio del lanciatore dopo un intervallo di tempo t* = 10s. Sapendo che il suono si propaga

Dettagli

Moto Rettilineo Uniformemente Accelerato

Moto Rettilineo Uniformemente Accelerato Moto Rettilineo Uniformemente Accelerato E il moto rettilineo con accelerazione costante. Per definizione: a(t) a Velocità e legge oraria sono: v(t)at+v 0 s(t)½at +v 0 t+s 0 (v 0 è la velocità iniziale

Dettagli

Club della Vela Mareaperto CORSO BASE.

Club della Vela Mareaperto CORSO BASE. Club della Vela Mareaperto CORSO BASE La nomenclatura : opera viva - opera morta 2 La nomenclatura : la coperta La nomenclatura : la barca La nomenclatura : la barca La nomenclatura : la vela La nomenclatura

Dettagli

INDICE. Introduzione 3. DERIVE Corso breve 5 Corso base 7 Corso intermedio 10 Corso avanzato 13

INDICE. Introduzione 3. DERIVE Corso breve 5 Corso base 7 Corso intermedio 10 Corso avanzato 13 INDICE Introduzione 3 DERIVE Corso breve 5 Corso base 7 Corso intermedio 10 Corso avanzato 13 TAVOLE Corso breve 16 Corso base 18 Corso intermedio 20 Corso avanzato 22 KITEBOARD Corso breve 24 Corso base

Dettagli

Le Regole in Partenza

Le Regole in Partenza Le Regole in Partenza Le regole in partenza sono un insieme composto di regole comunemente in vigore in regata come ad esempio quelle sulle precedenze (mure a dritta - mure a sinistra, interno in boa,

Dettagli

L ANEMOMETRO. Principio di funzionamento

L ANEMOMETRO. Principio di funzionamento L ANEMOMETRO Principio di funzionamento È uno dei più importanti strumenti di volo e ricevere informazioni sia sulla pressione statica che quella d impatto. Tali pressioni vengono fornite dal tubo di Pitot.

Dettagli

Pubblica Assistenza Valnure Via F. Parri 10 Ponte dell'olio (PC) Tel

Pubblica Assistenza Valnure Via F. Parri 10 Ponte dell'olio (PC) Tel Via F. Parri 10 Ponte dell'olio (PC) Tel.0523-877988 www.pubblicavalnure.it Elisoccorso Composizione equipaggio Pilota CVS ( Il copilota e un infermiere abilitato ) Medico rianimatore Infermiere del 118

Dettagli

CBS Meccanico. Indice. Panoramica del sistema Tipo con freno anteriore e posteriore a tamburo meccanico Tipo con freno anteriore a disco idraulico

CBS Meccanico. Indice. Panoramica del sistema Tipo con freno anteriore e posteriore a tamburo meccanico Tipo con freno anteriore a disco idraulico 1/17 RISORSA Indice Panoramica del sistema Tipo con freno anteriore e posteriore a tamburo meccanico Tipo con freno anteriore a disco idraulico 2/17 Panoramica del sistema Il CBS meccanico montato su veicoli

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI GENOVA - Polo di La Spezia FISICA GENERALE 1 - Prova parziale di meccanica del 10/02/2015

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI GENOVA - Polo di La Spezia FISICA GENERALE 1 - Prova parziale di meccanica del 10/02/2015 FISICA GENERALE 1 - Prova parziale di meccanica del 10/02/2015 Lo studente descriva brevemente il procedimento usato e inserisca i valori numerici solo dopo aver risolto il problema con calcoli simbolici,

Dettagli

Forze e movimenti. Definizioni. Allestimento flessibile alla torsione PGRT

Forze e movimenti. Definizioni. Allestimento flessibile alla torsione PGRT Definizioni Definizioni È importante che il fissaggio dell'allestimento sia effettuato correttamente, poiché se un fissaggio errato può causare danni all'allestimento, ai fissaggi o al telaio. Allestimento

Dettagli

PROGRESSIONE DIDATTICA LETTERA L

PROGRESSIONE DIDATTICA LETTERA L PROGRESSIONE DIDATTICA LETTERA L CORSO BASE TAVOLE - 6 UNITÀ DIDATTICHE FINALITÁ DEL CORSO BASE- Insegnare i fondamentali e le nozioni della corretta conduzione di una tavola a vela con partenza e ritorno

Dettagli

Il moto uniformemente accelerato. Prof. E. Modica

Il moto uniformemente accelerato. Prof. E. Modica Il moto uniformemente accelerato! Prof. E. Modica www.galois.it La velocità cambia... Quando andiamo in automobile, la nostra velocità non si mantiene costante. Basta pensare all obbligo di fermarsi in

Dettagli

Aspetti di preparazione fisica per l'insegnamento del contropiede nel settore giovanile

Aspetti di preparazione fisica per l'insegnamento del contropiede nel settore giovanile Appunti Aspetti di preparazione fisica per l'insegnamento del contropiede nel settore giovanile Premessa. La preparazione fisica nella pallacanestro assume molta importanza per il forte dinamismo che caratterizza

Dettagli

Dinamica del punto ESERCIZI. Dott.ssa Elisabetta Bissaldi

Dinamica del punto ESERCIZI. Dott.ssa Elisabetta Bissaldi Dinamica del punto ESERCIZI Dott.ssa Elisabetta Bissaldi Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) A.A. 2018-2019 2 Si consideri un corpo di massa m posto alla base di un piano inclinato di un angolo θ,

Dettagli

Propulsori per carrozzine manuali

Propulsori per carrozzine manuali Propulsori per carrozzine manuali 1 KLICK Electric Klick Electric è il propulsore per carrozzine manuali con un innovativo sistema di sgancio rapido che permette in pochi secondi di collegare e scollegare

Dettagli

SICUREZZA. Corso Istruttori Yacht e Monotipi a Chiglia Cervia Novembre Marco Scala

SICUREZZA. Corso Istruttori Yacht e Monotipi a Chiglia Cervia Novembre Marco Scala SICUREZZA Corso Istruttori Yacht e Monotipi a Chiglia Cervia Novembre 2014 Marco Scala 1 2 SAPPIAMO DOVE SONO? 3 SAPPIAMO DOVE SONO? SAPPIAMO USARLE? 4 SAPPIAMO DOVE SONO? SAPPIAMO USARLE? SAPPIAMO SPIEGARLE

Dettagli

1. Dalla stazione facciale stabilirsi in appoggio girando indietro ( capovolta di slancio)

1. Dalla stazione facciale stabilirsi in appoggio girando indietro ( capovolta di slancio) 1. Dalla stazione facciale stabilirsi in appoggio girando indietro ( capovolta di slancio) Il ginnasta parte dalla stazione facciale alla sbarra. L allenatore posiziona direttamente la sua prima mano sulla

Dettagli

Compito di Fisica Generale (Meccanica) 10/01/2012

Compito di Fisica Generale (Meccanica) 10/01/2012 Compito di Fisica Generale (Meccanica) 10/01/2012 1) In un piano orizzontale sono assegnati due assi cartesiani x e y. Uno strato di liquido occupa lo spazio fra y = 0 ed y = d e si muove a velocità costante

Dettagli

Innanzitutto per affrontare qualsiasi attività che abbia a che fare con l acqua è essenziale saper nuotare

Innanzitutto per affrontare qualsiasi attività che abbia a che fare con l acqua è essenziale saper nuotare Innanzitutto per affrontare qualsiasi attività che abbia a che fare con l acqua è essenziale saper nuotare Brevetti di Competenza I brevetti legati all acqua ed alle tecniche nautiche sono illustrati di

Dettagli

Corso TEORICO di Elicooperazione Base

Corso TEORICO di Elicooperazione Base Questionario Note Le domande dei questionari sono di tipo differente. Nello specifico, questi sono i tipi di domande: SCELTA MULTIPLA (1 opzione): sono elencate alcune risposte possibili e va scelta quella

Dettagli

I tre principi della dinamica

I tre principi della dinamica 1 La dinamica è un ramo della fisica che studia il moto dei corpi considerando le cause (le forze) che lo determinano. La dinamica si basa su tre principi: 1. Il primo principio Il principio di inerzia

Dettagli

Telaio per scrivania con altezza regolabile elettricamente per lavorare in piedi o stando seduti

Telaio per scrivania con altezza regolabile elettricamente per lavorare in piedi o stando seduti Telaio per scrivania con altezza regolabile elettricamente per lavorare in piedi o stando seduti MANUALE DELL'UTENTE DA-90387 Tensione nominale: 100-240 V Lasciare riposare per almeno 18 minuti dopo 2

Dettagli

LE FORZE E IL MOTO. Il moto lungo un piano inclinato

LE FORZE E IL MOTO. Il moto lungo un piano inclinato LE FORZE E IL MOTO Il moto lungo un piano inclinato Il moto di caduta lungo un piano inclinato un moto uniformemente accelerato in cui l accelerazione è diretta parallelamente al piano (verso il basso)

Dettagli

GIOCOPALLAMANO CONTROLLO LA PALLA PASSIAMO LA PALLA FACCIAMO GOAL ATTACCHIAMO E DIFENDIAMO

GIOCOPALLAMANO CONTROLLO LA PALLA PASSIAMO LA PALLA FACCIAMO GOAL ATTACCHIAMO E DIFENDIAMO ATTACCHIAMO E DIFENDIAMO FACCIAMO GOAL PASSIAMO LA PALLA CONTROLLO LA PALLA GIOCOPALLAMANO Lanciare la palla in alto e riprenderla, battere le mani davanti e dietro e riprenderla, battere le mani sul sedere

Dettagli

La filosofia del progetto. Mayda 39' Gli ingredienti di questo progetto: 1 / 8

La filosofia del progetto. Mayda 39' Gli ingredienti di questo progetto: 1 / 8 Mayda 39' Gli ingredienti di questo progetto: 1 / 8 Dislocamento medio/leggero, bassa superficie bagnata (barca stretta al gallegiamento), buona stabilita' di peso, buona velatura, linee d'acqua pensate

Dettagli

Presentazione dei Corsi di Formazione Operatore di Bordo e Pilota di unità operativa

Presentazione dei Corsi di Formazione Operatore di Bordo e Pilota di unità operativa Presentazione dei Corsi di Formazione Operatore di Bordo e Pilota di unità operativa PREMESSA L esperienza maturata nel corso degli anni, ha evidenziato che i Volontari della Protezione Civile sono chiamati,

Dettagli

DF15/25 elevate prestazioni affidabilità e performance silenziosità peso ridotto guida meno impegnativa e più piacevole Cilindrata: Versione Gambo:

DF15/25 elevate prestazioni affidabilità e performance silenziosità peso ridotto guida meno impegnativa e più piacevole Cilindrata: Versione Gambo: DF15/25 Due motori che garantiscono elevate prestazioni in termini di affidabilità e performance, ideali sia per le uscite in mare o al lago nel tempo libero, sia per un uso quotidiano. La loro silenziosità

Dettagli

Cinematica 1-dimensionale

Cinematica 1-dimensionale Alfonso Monaco Cinematica 1-dimensionale Fisica Medica - CINEMATICA 1D 1 MOTO UNIFORME a = 0, v = cost, x = x0 +vt Posizione iniziale Istante iniziale t 0 = 0 v Istante successivo t v x 0 x Fisica con

Dettagli

Sviluppo delle capacità motorie per poter giocare

Sviluppo delle capacità motorie per poter giocare Sviluppo delle capacità motorie per poter giocare La pallavolo richiede di utilizzare le abilità motorie apprese e automatizzate in modo da far fronte alle richieste tattiche del gioco. 1 Sviluppo delle

Dettagli