Allegato Relazione Finale di Tirocinio Luciano Manelli 42/A

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1 1 Cenni di HTML 1.1 Introduzione L'HTML è il linguaggio con cui potete indicare come i vari elementi vanno disposti in una pagina Web. Un documento html non è nient'altro infatti che un file di testo con delle indicazioni sul colore delle scritte, sulla posizione delle immagini all'interno della pagina, su come far scorrere il testo, e altre cose di questo genere. Il Browser è il programma che usate quando navigate nel Web e svolge principalmente due compiti: scarica i vari files che si trovano su un computer remoto (il server) e che fanno riferimento a un certo indirizzo legge i documenti scritti in html, e a seconda delle indicazioni ivi contenute, visualizza la pagina in un modo, piuttosto che in un altro; inoltre i vari files associati a quel documento (ad esempio le immagini, o i filmati in flash) vengono disposti secondo le indicazioni del codice html Il compito del linguaggio HTML è dunque quello di spiegare al browser come i vari files relativi al documento in esame devono essere disposti all'interno della pagina che stiamo visualizzando. In qualsiasi momento è possibile visualizzare il codice HTML delle pagine che stiamo visitando. Con Internet Explorer: Visualizza > HTML oppure si può effettuare la stessa operazione, utilizzando il tasto destro del mouse per visualizzare il menù a tendina, e scegliendo poi la voce corrispondente. HTML è l'acronimo di Hypertext Markup Language ("Linguaggio di contrassegno per gli Ipertesti") e non è un linguaggio di programmazione. Si tratta invece di un linguaggio di contrassegno (o 'di marcatura'), che permette di indicare come disporre gli elementi all'interno di una pagina: le indicazioni vengono date attraverso degli appositi marcatori, detti "tag". Ciò significa che l'html non ha meccanismi che consentono di prendere delle decisioni ("in questa situazione fai questo, in quest'altra fai quest'altro"), e non è in grado di compiere delle iterazioni ("ripeti questa cosa, finché non succede questo"), né ha altri costrutti propri della programmazione. 1.2 I tag HTML Aprite una pagina con il blocco note, e salvate il file in qualche cartella del vostro computer (ad esempio sul desktop). Il file dovrà avere estensione "html", ad esempio miapagina.html. Fino a qualche tempo fa si era soliti attribuire ai file l'estensione htm, ma questo avveniva perché il dos e poi Windows 3.1 non erano in grado di gestire i file con nomi di grandezza superiore a 8 caratteri ed estensione superiore alle 3 lettere. Dunque.html era diventato.htm, così come.jpeg era diventato.jpg. Abbiamo detto che all'interno di ogni pagina è presente una serie di marcatori (i TAG), a cui viene affidata la visualizzazione e che hanno differenti nomi a seconda della loro funzione. I tag vanno inseriti tra parentesi uncinate (<TAG>), la chiusura del tag viene indicata con una "/" (è il simbolo comunemente detto "slash". Quindi: </TAG>). Il contenuto va inserito tra l'apertura e la chiusura del tag medesimo, secondo questa forma: <TAG attributi>contenuto</tag> Una caratteristica importante del codice HTML è che i tag possono essere annidati l'uno dentro l'altro. Anzi molto spesso è necessario farlo. Allegato - 1

2 Ad esempio: <TAG1 attributi> contenuto 1 <TAG2> contenuto 2 </TAG2> </TAG1> L'annidamento ci permette quindi di attribuire formattazioni successive al testo che stiamo inserendo. Come si può vedere già nell'esempio, è una buona norma utilizzare dei caratteri di tabulazione per far rientrare il testo ogni volta che ci troviamo in presenza di un annidamento e man mano che entriamo più in profondità nel documento: l indentazione è sempre importante quando sviluppiamo codice di qualunque tipo. In pratica apertura e chiusura del tag si trovano allo stesso livello, mentre il contenuto viene spostato verso destra di un tab: non si tratta soltanto di un fattore visivo, ma l'allineamento di apertura e chiusura tag viene mantenuto anche se scorriamo in verticale il documento con il cursore. Questa procedura si chiama indentazione, e grazie ad essa il codice HTML risulta più leggibile. Per il browser è indifferente l uso della tabulazione, ma per l'utente umano è evidente che la differenza è notevole. Pensate ad una pagina complessa visualizzata in un unico blocco di testo: sarebbe del tutto illeggibile! Un'altra strategia importante, per rendere il nostro codice più leggibile è quella di inserire dei "commenti" nei punti più significativi: si tratta di indicazioni significative per il webmaster, ma invisibili al browser. Inserendo i commenti in punti specifici del documento ci permette di mantenere l'orientamento anche in file molto complessi e lunghi. La sintassi è la seguente: <!-- questo è un commento --> 1.3 Scrivere una pagina HTML Un documento HTML è normalmente diviso in due sezioni: Contiene informazioni non immediatamente percepibili, ma che riguardano il modo in cui il documento deve essere letto e interpretato. Questo è il luogo dove scrivere Testa (<head>) - ad esempio - i meta-tag (alcuni sono ad esclusivo beneficio dei motori di ricerca), script JavaScript o VbScript, fogli di stile, eccetera Corpo (<body>) Qui è racchiuso il contenuto vero e proprio del documento Di seguito analizzeremo alcuni TAG di base che ci permetteranno di scrivere una pagina html di base. Title. Quale tag di presente nello head consideriamo il: <title>nome del sito</title> Allegato - 2

3 Il title è il titolo della pagina e compare in alto sulla barra del browser (se guardate in alto a sinistra del browser noterete la scritta "Struttura della pagina"). È bene compilarlo da subito, onde evitare poi di avere pagine senza titolo. Font Color. I tag che indicano uno stile o una colorazione del contenuto (ad esempio <font color="red">, che colora il testo di rosso) si trovavano mischiati allo stesso livello delle scritte (anche se il tag font è deprecato, cioè attualmente ci sono altri modi per colorare pagine e testo: i file css). Grassetto. <b>testo in grassetto</b> Corsivo. <i>testo in corsivo</i> Sottolineato. <u>testo sottolineato</u> Accapo <br>. Gli elenchi ordinati sono contraddistinti dall enumerazione degli elementi che compongono la lista. Avremo quindi una serie progressiva ordinata e individuata da lettere o numeri (se utilizzate un programma di videoscrittura, siete abituati a chiamarli elenchi numerati). Il tag da utilizzare per aprire un elenco ordinato è <ol> ("ordered list") e gli elementi sono individuati dal tag <li> ("list item"): <ol> <li>primo elemento</li> <li>secondo elemento</li> <li>terzo elemento</li> </ol> Ipertesti e Link. Non c è bisogno di spiegare che cosa siano i link: l esperienza della navigazione nel web ci ha infatti insegnato che il link è un collegamento, un ponte tra una pagina è l altra. <a href=" Possiamo anche creare un link ad un indirizzo <a href="mailto:tuamail@nometuosito.it"> Mandami una </a> È possibile anche creare un indice interno al documento, utilizzando le ancore. Ciascuna ancora può avere infatti un nome: <a name="primo">stiamo per esaminare la struttura. Eccetera </a> Da notare che in mancanza dell attributo che indica il collegamento (href) le ancore non vengono viste come link, ma la loro formattazione è indistinguibile dal "normale" testo. In un ipotetico indice è allora possibile far riferimento all ancora presente all interno del documento attraverso un link che punti ad essa: <a href="#primo">vai al primo paragrafo</a> il cancelletto indica che il collegamento deve cercare un ancora chiamata "primo" all interno della pagina stessa. Se non si specifica il nome dell ancora a cui si vuol puntare, viene comunque creato un link che punta ad inizio pagina (viene cercata un ancora il cui nome non è specificato). Questo infatti è un ottimo escamotage per creare link "vuoti" (in alcuni casi vi occorreranno). Ad esempio: <a href="#">link vuoto</a> Per creare un indice interno alla pagina si procede dunque in due fasi distinte: creazione dell ancora a cui puntare (<a name="mionome">) e creazione del collegamento all ancora appena creata e riferimento attraverso il cancelletto (<a href="#mionome">) È bene non confondere le due fasi. Allegato - 3

4 Immagine: <img src="miaimmagine.gif"> dove: o img significa image, cioè immagine o src significa source, cioè origine Le tabelle sono una delle parti più importanti di tutto il codice HTML: nate sin dagli inizi del Web per impaginare dati aggregati, si sono poi trasformate in uno strumento indispensabile per gestire i layout grafici. Immaginiamo la nostra prima tabella come una griglia formata da righe e colonne. I tag necessari per creare una tabella sono: <table> : apre la tabella <tr> : table row : indica l apertura di una riga <td> : table data : indica una cella all interno di una riga In questi nostri primi esempi presupponiamo che il numero delle celle all interno di ciascuna riga sia costante: ogni riga avrà cioè lo stesso numero di celle. Ci sono comunque dei metodi per variare il numero delle celle all interno di una riga. L attributo border permette di specificare di quanti pixel deve essere il bordo delle tabelle. Ad esempio: <table border= 2 > Lo useremo in questi esempi, altrimenti non percepiremmo la struttura di quanto stiamo costruendo. Potremmo quindi avere ad esempio una tabella con 2 righe e due colonne (quattro celle): <table border="1"> <tr> <td>prima cella</td> <td>seconda cella</td> </tr> <tr> <td>terza cella</td> <td>quarta cella</td> </tr> </table> Possiamo specificare la larghezza e l'altezza delle tabelle tramite gli attributi width e height che possono essere riferiti a tutti e tre i tag (<table>, <tr>, <td>). Il valore di questi attributi può essere specificato con una larghezza fissa (in pixel: in questo caso basta indicare un numero intero), oppure in percentuale (il numero deve essere allora seguito dal simbolo % ): in questo caso la tabella si adatta secondo lo spazio a disposizione. Allegato - 4

5 Ad esempio: <table width="300" height="200" border="1"> <tr> <td>prima cella</td> <td>seconda cella</td> </tr> <tr> <td>terza cella</td> <td>quarta cella</td> </tr> </table> Oppure: <table width="75%" border="1"> <tr> <td width="25%">prima cella</td> <td width="75%">seconda cella</td> </tr> <tr> <td width="25%">terza cella</td> <td width="75%">quarta cella</td> </tr> </table> Di solito la larghezza e l altezza globali della tabella sono espresse nel tag <table>, mentre la larghezza delle varie celle viene espressa nei <td> della prima riga. L altezza in percentuale non sempre è visualizzata correttamente da tutti i browser. 1.4 I FORM Uno dei fattori che ha decretato il successo del Web è senz'altro la possibilità di interagire, la possibilità cioè di iscriversi a servizi di vario tipo (ad esempio mailing list), ma soprattutto di partecipare a vere e proprie comunità virtuali, come i forum. Per organizzare questo genere di servizi è necessario raccogliere in qualche modo i dati dell'utente: per farlo si utilizzano, in maniera molto semplice, i moduli (cioè i form). L'invio dei dati è solitamente organizzato in due parti: una pagina principale che contiene i vari campi dei form, che consentono all'utente di effettuare delle scelte, scrivere del testo, inserire un'immagine una pagina secondaria che viene richiamata dalla principale e che effettua "il lavoro" vero e proprio di processare e raccogliere i dati. Di norma si tratta di una pagina di programmazione che si trova sul server. Può essere un cgi, oppure una pagina asp, php, jsp o altro. Per creare una pagina con dei moduli, bisogna utilizzare l'apposito tag <form>: "name" serve per indicare il nome del form, "action" indica l'url del programma o della pagina di risposta che processerà i dati. Quando creiamo un form possiamo scegliere due metodi di invio: GET e POST. Allegato - 5

6 Con il metodo GET la pagina di risposta viene contattata e i dati vengono inviati in un unico step. Nell'URL della pagina di risposta potremo allora vedere tutti i parametri nella barra degli indirizzi (più precisamente nella "query string", cioè nella "stringa di interrogazione") secondo questa forma: paginarisposta.asp?nome=donaldg&cognome=duck I dati (nella forma nome del campo = valore del campo) sono appesi alla pagina dopo il punto interrogativo. Alcuni server hanno tuttavia hanno delle limitazioni per quel che riguarda il metodo GET e non consentono di inviare form con valori superiori a 255 caratteri complessivi. Il metodo GET è dunque particolarmente indicato per form con pochi campi e pochi dati da inviare. La sintassi per l'invio in get è: <form name="datiutenti" action="paginarisposta.asp" method="get"> Nel metodo POST invece l'invio dei dati avviene in due step distinti: prima viene contattata la pagina sul server che deve processare i dati, e poi vengono inviati i dati stessi. Per questo motivo i parametri non compaiono nella query string (dunque se non si desidera che i parametri siano mostrati all'utente questo metodo è preferibile). In questo caso non ci sono limiti sulla lunghezza dei caratteri. La sintassi è: <form name="datiutenti" action="paginarisposta.asp "method="post"> Per quel che riguarda i campi dei form il tag più utilizzato è l'<input>, che è senza chiusura. Per specificare un determinato tipo di campo è sufficiente indicare il tipo di input. Ad esempio: <input type="text" name="tuotesto" value="qui il tuo testo"> crea un campo di testo. Non c'è form che si rispetti senza bottone di invio. La sintassi tradizionale per creare un bottone di invio è: <input type="submit" value="invia I dati"> Per il momento lavoreremo solo con gli input text. Vediamo in sintesi gli altri: Con le checkbox possiamo consentire all'utente di operare delle scelte multiple. Ad esempio: <form > <input type="checkbox" name="html" value="html"/> html <br> <input type="checkbox" name="css" value="css"/> css <br> <input type="checkbox" name="javascript" value="javascript"/> JavaScript </form> I radio button ("bottoni circolari") invece consentono di effettuare una scelta esclusiva. In questo caso quindi una scelta esclude l'altra. Per ottenere questo effetto i campi devono avere lo stesso nome e differente valore: Allegato - 6

7 <form> HTML<input type="radio" name="linguaggio" value="html"/> CSS <input type="radio" name="linguaggio" value="css"/> JavaScript <input type="radio" name="linguaggio" value="javascript"/> </form> Grazie al tag <select> è possibile costruire dei menu di opzioni a tendina. In questo caso ciascuna voce deve essere compresa all'interno del tag <option> e il valore deve essere specificato attraverso l'attributo "value". Con l'attributo "selected" si può indicare una scelta predefinita: <form> <select name="siti" > <option value="1" selected="selected">pippo </option> <option value="2">pluto </option> <option value="3">paperino </option> </select> </form> 1.5 Approfondimenti Capitolo 6 Informatica: Sistemi Operativi e reti per il sistema Informativo Aziendale Lorenzi, Gipponi ALTAS Allegato - 7

8 2 Cenni di ASP 2.1 Introduzione L'HTTP (HyperText Transfer Protocol), la lingua franca dell'internet, è un protocollo. Quando due computer conoscono le regole dell'http possono comunicare tranquillamente. La ragione per cui è così popolare ed ha ricevuto così tanto successo, più che altro, è perché è un protocollo molto semplice. Ogni computer riesce a parlare http. Il HTTP funziona così: un client cheide una pagina web il server la manda. Basta che fornire un Internet Protocol (IP) verso cui spedire il pacchetto e il server lo fa arrivare a destinazione. Un protocollo così semplice non permette una grande sofisticazione nel processo comunicativo. È in questo contesto che vengono utilizzate tecnologie come Microsoft Internet Information Server (IIS), Apache Server ecc. Abbiamo quindi un Client, il nostro PC, che invia informazioni ad un Server, un computer come il nostro, più potente e con sopra istallato un Application Server come IIS. Active Server Pages (ASP) è la tecnologia che è a nostra disposizione per manipolare le informazioni che IIS raccoglie. 2.2 I linguaggio ASP Il seguente file, buongiorno.htm, scrive "Buongiorno a tutti" sul tuo schermo quando si chiama dal browser. <html> <head> <title>buongiorno</title> </head> <body> Buongiorno a tutti </body> </html> Allegato - 8

9 Se si volesse adoperare ASP per fare la stessa cosa, cosa si dovrebbe fare? Vediamo per lo stesso esempio: <html> <head> <title>buongiorno</title> </head> <body> <% response.write "Buongiorno a tutti" %> </body> </html> Si salva il file come buongiorno.asp nella cartella del server predefinita [una vota installata la componente di IIS la cartella è C:\Inetpub\wwwroot]. Lo si richiama dal browser tramite la riga di codice buongiorno.asp. Come si può notare i due file ottengono lo stesso risultato. Analizziamo la sintassi di ASP: <% e %> sono i delimitatori che ASP riconosce come propri. Tutto quello che è dentro a questi delimitatori è codice ASP. Response è l'oggetto di ASP che risponde al client, mentre write (scrivi) è una delle cose che l'oggetto sa fare. Adesso si modifichi questo programmino in modo da farne qualcosa di più interessante: <html> <head> <title>buongiorno</title> </head> <body> <% Dim cresci For cresci=1 to 5 response.write "<font size=+" & cresci & ">Buongiorno a tutti</font><br />" Next %> </body> </html> Quando si fa girare lo script sul browser, si può dare un occhiata al codice sorgente (ricordiamo: Visualizza>HTML). Allegato - 9

10 Questo è il codice che si visualizzerà: Allegato Relazione Finale di Tirocinio <html> <head> <title> Buongiorno </title> </head> <body> <font size= +1> Buongiorno a tutti </font><br> <font size= +2> Buongiorno a tutti </font><br> <font size= +3> Buongiorno a tutti </font><br> <font size= +4> Buongiorno a tutti </font><br> </body> </html> Allora, che cosa fa esattamente ASP? ASP è un interprete. Quando chiediamo il file buongiorno.asp all'iis, il server riconosce l'estensione.asp e invia il file al motore di ASP. Il motore legge dal primo carattere all'ultimo costruendo una stringa normale in HTML e, quando trova uno dei suoi delimitatori (<%) dice "Oh, questo è il mio!" e esegue l'azione appropriata. Nel nostro caso ha trovato un semplice loop. Lo esegue e continua a costruire la stringa in HTML. Quando trova il delimitatore che chiude (%>) attacca la sua stringa a quella precedente e così continua fino alla fine del file. Quando ha finito, il motore manda la stringa in HTML a IIS che la invia al browser dell'utente. Ne segue che ASP e HTML possono essere mescolati in ogni maniera. Finché stiamo attenti a mantenere i delimitatore, funziona sempre. Per esempio buongiorno.asp potrebbe essere scritto così: <html> <head> <title>buongiorno</title> </head> <body> <% 'commento: dichiara la variabile Dim cresci For cresci=1 to 5 %> <% Next %> </body> </html> <font size="<%= cresci %>">Buongiorno a tutti</font><br> Allegato - 10

11 Come si può notare, qui abbiamo inserito la variabile "cresci" nel codice HTML. L'unica cosa da notare è che per ottenere il suo valore, la sintassi è: <%= nome_variabile %> Si può anche notare come i commenti in ASP si specifichino con il carattere '. Usando il metodo Write del Response siamo in grado di scrivere sullo schermo. Usando il Request siamo in grado di leggere dallo schermo. Creiamo un form in html chiedimi.htm: <html> <head> <title>chiedimi</title> </head> <body> <form action='rispondimi.asp' method='post'><br> come ti chiami? <input type='text' name='nome'><br> di che citta' sei? <input type='text' name='citta'><br> <input type='submit' value='dimmelo'> </form> </body> </html> Adesso costruiamo una pagina per la risposta chiamiamola rispondimi.asp e usiamo l oggetto Request. <html> <head> <title>rispondimi</title> </head> <body> <% nome = Request.Form("nome") citta = Request.Form("citta") Response.write "Ciao " & nome & ",<br>la tua %> </body> </html> L'oggetto Request funziona con un gruppo di collezioni di dati. In questo caso l'input dalla pagina precedente è dentro alla collezione Form. città è: " & citta <br>" 2.3 Approfondimenti Capitolo 9 Le basi di dati e il linguaggio SQL Lorenzi, Cavalli ALTAS Allegato - 11

12 3 Configurazione di IIS sul PC 3.1 Introduzione Di seguito verranno elencate le operazioni base per poter installare su un computer la componente server aggiuntiva di Windows XP. 3.2 Come permettere che sia visibile l estensione di un file e modificarla Per visualizzare l estensione di un file e quindi modificarla è sufficiente andare su: Start Impostazioni - Pannello di Controllo Opzioni Cartella Visualizzazione. Dalla maschera che appare eliminare il check dalla voce :: Nascondi le estensione dei file per i tipi di file conosciuti. Quindi per poter cambiare l estensione di un file è sufficiente selezionare il file con il tasto destro selezionare la voce Rinomina e cambiare l estensione. 3.3 Come installare IIS Per poter installare IIS è sufficiente andare su: Start Impostazioni - Pannello di Controllo Istallazione Applicazioni selezionare a sinistra : Installazione Componenti di Windows Allegato - 12

13 Selezionare quindi Internet Information Services (IIS): Andare avanti con l istallazione fino alla fine. Allegato - 13

14 3.4 Come valutare dove è presente la directory di riferimento per IIS e modificarne il percorso Per poter valutare dove è presente la directory di riferimento di IIS è sufficiente andare su: Start Impostazioni - Pannello di Controllo Strumenti di Amministrazione Internet Information Services (Gestione del Servizio Internet MicroSoft) aprire le varie cartelle finché non vien fuori Sito Web Predefinito tasto destro proprietà visualizzando Home Directory si vedrà scritto : c:\inetpub\wwwroot; che si può eventualmente variare. 3.5 Dove salvare i file.asp e.htm della propria web application:: Nella cartella c:\inetpub\wwwroot (o in un altra come stabilito dal punto precedente) 3.6 Come visualizzare una pagina via browser in Scrivere sulla barra delle applicazioni :: + cartella o file di partenza sotto c:\inetpub\wwwroot. 3.7 Approfondimenti Capitolo 9 Le basi di dati e il linguaggio SQL Lorenzi, Cavalli ALTAS Allegato - 14

15 4 Cenni di Connessione a DB 4.1 Connettersi ad un Data Base Allegato Relazione Finale di Tirocinio Utilizziamo quale Data Base per la nostra applicazione web il DB Access. Per poter effettuare una connessione a DB utilizziamo uno strumento molto potente che asp fornisce, ovvero ADO. ADO è come un superset di un oggetto. È una collezione di oggetti che, tutte insieme, semplificano il lavoro di collegare e manipolare i dati che risiedono dentro il database. In più ADO è inserito dentro un'altra tecnologia di Microsoft, Object Linking & Embedding DataBase (OLE DB), il che rende le cose ancora più facili. La prima cosa da fare per lavorare con un database è di creare una connection. Se vuoi dare acqua al giardino devi attaccare il tubo al rubinetto, è uguale. Il metodo che si adopera per collegarsi è sempre lo stesso indipendentemente dal tipo di database che si utilizza, la sintassi però varia. Ci sono diverse maniere per collegarsi ma qui, per semplicità si adopera la Connection String, utilizzata similmente in Visual Basic. Anzitutto creiamo un DB, che chiameremo dbtest.mdb nella cartella c:\inetpub\wwwroot\db. Esso conterrà una tabella studenti: Per collegarci con il nostro database dobbiamo inserire il seguente codice: Set conn = Server.CreateObject("ADODB.Connection") conn.open "Driver={Microsoft Access Driver (*.mdb)}; Dbq=C:/Inetpub/wwwroot/DB/dbTEST.mdb; Uid=; Pwd=;" Una volta che si è inserito questo comando nella pagina ASP siamo collegati al database. L oggetto Connection di ADO permette di aprire (Open) il DB, e siamo pronti per lavorare. Adesso abbiano bisogno di un oggetto Recordset (anche questo di ADO) per metterci dentro tutti i nostri dati che vengono fuori quando interroghiamo il database. Set RS = Server.CreateObject("ADODB.Recordset") E poi con il metodo Execute dell'oggetto Connection eseguiamo una query al database e depositiamo il risultato nel recordset che abbiamo costruito. QuerySQL = "SELECT * from Studente " Set RS = Conn.Execute(SQL_ QuerySQL ) Successivamente per visualizzare tutte le righe della tabella dobbiamo fare un ciclo. Il seguente While Loop semplicemente dice "fai finché non siamo arrivati alla fine del file" (EOF = End Of File) : Allegato - 15

16 do while not RS.eof rifallo loop Scrivi Matricola, Nome e Cognome nome = rs.fields("nome") cognome = rs.fields("cognome") matricola = rs.fields("matricola") Response.write " MATRICOLA: " & matricola & <BR>" Response.write "Cognome: " & cognome & <BR>" Response.write "Nome: " & nome & <BR>"..e passa al record successivo RS.MoveNext Poi si pulisce. RS.Close Set RS = Nothing In ultimo si chiude la connessione.. conn.close Set conn = Nothing Se avviamo il nostro programma sul server, otteniamo: Allegato - 16

17 4.2 Connessione a DB tramite Sorgente di dati ODBC di Windows e relativa Configurazione Finora abbiamo connesso il nostro applicativo al DB tramite una connessione detta DSN-less. Ora valutiamo un altra tipologia di aggancio a DB molto utilizzata: quella che sfrutta le sorgenti di dati ODBC di Windows. Quest'operazione avviene con l'odbc Data Source Administrator, generalmente localizzato nel Pannello di controllo. La realizzazione della sorgente di dati avviene come spiegato di seguito. Una volta configurato possiamo accedere al nostro DB indicando semplicemente il nome con cui lo abbiamo chiamato, quindi, supponendo di averlo chiamato DBTEST, dobbiamo semplicemente usare il comando di apertura: conn.open "DBTEST" Di seguito definiamo come settare un DB Access per poter permettere l accesso da parte di IIS:: Per poter definire un DB su IIS è sufficiente andare su: Start Impostazioni - Pannello di Controllo Strumenti di Amministrazione Origine dati (ODBC) Allegato - 17

18 Quindi selezionare DSN di sistema e ciccare su Aggiungi selezionare Microsoft Access Driver (QUELLO IN INGLESE) Dare quindi un Nome Origine dati da usare nella Web Application per richiamare il DB cliccare su Crea per crearne uno nuovo, o se già esiste su Seleziona : Allegato - 18

19 4.3 Approfondimenti Allegato Relazione Finale di Tirocinio Capitolo 9 Le basi di dati e il linguaggio SQL Lorenzi, Cavalli ALTAS Allegato - 19

20 5 I Cookies e la Privacy 5.1 Introduzione e Definizione Allegato Relazione Finale di Tirocinio Durante le nostre navigazioni in Internet, ci è capitato diverse volte di leggere scritte del tipo: Per una corretta navigazione all'interno del web è consigliato l'utilizzo dei cookies ma cosa vuol dire? I cookies (letteralmente "biscottini") sono piccoli file di testo che i siti web utilizzano per immagazzinare alcune informazioni nel computer dell'utente. Essi sono inviati dal sito web e memorizzati sul computer. Sono quindi re-inviati al sito web al momento delle visite successive. Un cookie è un HEADER aggiuntivo presente in una richiesta HTTP: nel caso il Server voglia assegnare un cookie all'utente, lo aggiungerà tra gli header di risposta. Il client deve notare la presenza del cookie e memorizzarlo in un'area apposita (in genere, si usa una directory dove ogni cookie viene memorizzato in un file). Il client rimanderà il cookie, senza alcuna modifica, allegandolo a tutte le richieste HTTP, entro la data di scadenza. Il server può quindi scegliere di assegnare il cookie di nuovo, sovrascrivendo quello vecchio. Il dato presente nel cookie è una stringa di testo ASCII, nella quale sono solitamente codificate informazioni come la data dell'ultima visita, il nome utente del visitatore, o qualunque altra cosa a discrezione del gestore del sito. 5.2 Anatomia dei Cookies Solitamente possiamo trovare quattro attributi: 1. Nome/valore è una variabile ed un campo obbligatorio. 2. Dominio (domain) ci permette di specificare il dominio di provenienza del cookie. 3. Scadenza (expiration date) è un attributo opzionale che permette di stabilire la data di scadenza del cookie. 4. Percorso (path) specifica il percorso dal quale il cookie viene mandato all'utente finale. 5.3 Utilizzi dei Cookies Le applicazioni più comuni vanno dalla memorizzazione di informazioni sulle abilitazioni dell'utente alla tracciatura dei movimenti dell'utente stesso all'interno dei siti web che visita. Un cookies quindi potrebbe aiutarci nella navigazione ma anche spiarci invadendo la nostra privacy. In questo secondo caso rientrano molte catene di pubblicitari i quali usano un cookies [detti Third Parties Cookies in italiano cookie di terza parte che possono comunque essere inibiti] accluso all'immagine pubblicitaria per correlare le visite di uno stesso utente a più siti diversi, costruendo quindi una specie di profilo dei siti più graditi. Altri utilizzano i cookies come servizio per l'utente:per esempio per permettere la memorizzazione del nome utente (Wikipedia) o per mantenere il contenuto del "carrello della spesa" nei siti di commercio elettronico (Amazon). Anche il motore di ricerca più famoso del mondo, Google, spedisce un cookie che immagazzina dati riguardanti le ricerche, le parole chiave delle ricerche e le abitudini dell'utente. Allegato - 20

21 Principalmente i cookies servono per: riempire il carrello della spesa virtuale in siti commerciali permettere ad un utente il login in un sito web. personalizzare la pagina web sulla base delle preferenze dell'utente tracciare i percorsi dell'utente il miglioramento e la gestione di un sito Purtroppo è possibile modificare i contenuti di un cookie (per esempio le informazioni personali salvate nel computer dell'utente) con il fine di eludere i meccanismi di sicurezza. In questa maniera chi attacca può ottenere informazioni private e non autorizzate da un utente. Quindi considerato che la manipolazione dei cookie è uno dei 20 attacchi più utilizzati dagli hackers soprattutto nei sistemi di e-commerce sarebbe preferibile non utilizzare mai i cookies per memorizzare password o altre informazioni critiche. 5.4 Storia e Legislazione Nel 1994 vennero utilizzati originariamente per controllo, dovevano documentare se i visitatori del sito di Netscape lo avevano già visitato. Nel 1995 la gestione dei cookie è stata integrata in Internet Explorer 2. L'introduzione dei cookie inizialmente non è stata conosciuta da un ampio pubblico, ma se ne iniziò a parlare dopo un articolo pubblicato sul Financial Times nel Il dibattito che si scatenò aveva come tema le implicazioni dei cookies sulla segretezza. I cookies furono oggetto di due udienze della Commissione degli Stati Uniti in commercio federale nel 1996 e nel Da queste date si incominciò a regolare gli utilizzi dei cookies. La regolamentazione è stata standardizzata nel Tutti gli utenti compresi gli utenti internet che possono accedere ad un sito sono tutelati dall art. 13 (Diritti dell'interessato) Legge 675/96 della Repubblica Italiana sulla Privacy. Conseguentemente è sempre buona norma informare gli utenti che, ad esempio, il sito aziendale utilizza cookies HTTP al solo ed esclusivo fine di permettere al sistema di "riconoscere" l utente registrato. I principali siti italiani che utilizzano i cookies danno informative a riguardo relativamente alla Privacy degli utenti. Allegato - 21

22 5.5 Gestione dei Cookies sul Computer Molti dei moderni browser permettono all'utente di decidere quando accettare cookies, ma respingere alcuni cookie non permette l'utilizzo di alcuni siti (ad esempio l'iscrizione ad un sito web, o la navigazione di alcuni siti web di prenotazioni o acquisti online ). Su Microsoft Internet Explorer 7: 1. Selezionare "Opzioni Internet" nel menu Strumenti. 2. Fare clic sulla scheda "Privacy". Allegato - 22

23 3. Selezionare Avanzate A questo punto possiamo decidere se accettarli o meno. Se volessimo cancellare quelli presenti sulla macchina è sufficiente selezionare "Opzioni Internet" nel menu Strumenti; dalla scheda Generale, nella sezione Cronologia Esplorazioni selezionare il tasto Elimina E successivamente il tasto Elimina Cookie, selezionando si al messaggio che compare. Allegato - 23

24 5.6 Esplorazione dei Cookies sul Computer Se volessimo vedere quelli presenti sulla macchina è sufficiente selezionare "Opzioni Internet" nel menu Strumenti; dalla scheda Generale, nella sezione Cronologia Esplorazioni selezionare il tasto Impostazioni E successivamente il tasto Visualizza File : Si aprirà la cartella dei file temporanei di windows con i relativi Cookies se presenti. La cartella si trova generalmente in : C:\Documents and Settings\USER\Impostazioni locali\temporary Internet Files 5.7 Programmare i Cookies con ASP Codice ASP di creazione di Un Cookie: <% response.write "Sto inviando il cookie" 'Invio del cookie (assegnazione del valore) response.cookies("my_cookies") = "Il mio cookie!" %> Codice ASP della data di scadenza di Un Cookie <% 'Definizione del Expires (scadenza tra 1 anno esatto) response.cookies("my_cookies").expires = dateadd("yyyy",1, date) %> Allegato - 24

25 Supponendo che accettiamo i Cookies, sul client vedremo: Nella nostra cartella vedremo: Se apro il cookie creato con un wordpad visualizzo chiaramente: La codifica del Name del mio cookie [my_cookies]; Il valore attribuito al mio cookie [Il mio cookie!] Il dominio e la path da cui proviene. Le altre informazioni quali la data di creazione e la data di scadenza sono criptate. Anche in altri Browser quali Mozzilla è possibile visualizzare i parametri fondamentali: Allegato - 25

26 In ultimo possiamo scaricare dei programmi free che analizzano i cookie(ad esempio Karen s Cookie Viewer gratuito): Codice ASP per poter leggere i cookies scritti dal server sul browser: <% Lettura e stampa del cookie dim valorecookie valorecookie = request.cookies("my_cookies") response.write valorecookie %> Sul Client vedremo: Allegato - 26

27 Se cancelliamo il cookie dai file temporanei: Allegato Relazione Finale di Tirocinio E aggiorniamo la pagina vedicookie.asp notiamo che il Server non ricevendo più il cookie non lo può visualizzare 5.8 Approfondimenti Capitolo 8 Informatica: Sistemi Operativi e reti per il sistema Informativo Aziendale Lorenzi, Gipponi ALTAS Allegato - 27

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