IL PROTOCOLLO DI INTESA:
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- Franca Bondi
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1 MANERBIO 27 MARZO 2009 IL PROTOCOLLO DI INTESA: UN PERCORSO DA COSTRUIRE INSIEME di Paola Bellandi Referente USP di Brescia per la dislessia
2 IL PROTOCOLLO: GLI ATTORI Ufficio Scolastico Provinciale di BS ASL di Brescia ASL di Vallecamonica Neuropsichiatria Infantile di BS Neuropsichiatria Infantile di Chiari Neurpsichiatria Infantile di Desenzano Associazione Italiana Dislessia
3 IL PERCHE DI UN ACCORDO L apprendimento per tutti come compito educativo prioritario della scuola Tutti hanno diritto ad una formazione adeguata ed allo sviluppo delle loro potenzialità. La dispersione e l'abbandono scolastico comportano costi personali e sociali molto gravi. L'apprendimento, l'acquisizione dei codici, dei contenuti e dei processi si configura in modo molto diverso nei soggetti per tempi, livelli di maturazione, stili cognitivi, difficoltà e disturbi di apprendimento. Di ciò la scuola è chiamata a tener conto.
4 IL PERCHE DI UN ACCORDO A BRESCIA Conoscenza del problema porta a corrette segnalazioni Segnalazioni più mirate sollevano la NPI permettendo loro diagnosi più dettagliate Diagnosi dettagliate per aree portano i docenti ad interventi più mirati e a individualizzazioni proficue le istituzioni unite riescono laddove la singola può trovarsi in difficoltà
5 IL PROTOCOLLO: CHE COSA E? Per la definizione e l'attuazione di opere, di interventi o di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, l'azione integrata e coordinata di comuni, di province e regioni di amministrazioni statali e di altri soggetti pubblici, o comunque di due o più tra i soggetti predetti, il presidente della regione o il presidente della provincia o il sindaco, in relazione alla competenza primaria o prevalenti sull'opera o sugli interventi o sui programmi di intervento, promuove la conclusione di un accordo di programma, anche su richiesta di uno o più dei soggetti interessati, per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalità, il finanziamento ed ogni altro connesso adempimento. (Art. 27, Legge 8 giugno 1990, n. 142) LEGGE DELLE AUTONOMIE LOCALI COORDINAMENTO DELLE AZIONI
6 IL PROTOCOLLO: I PUNTI SALIENTI la normativa di riferimento ridurre le conseguenze negative di diagnosi tardive o interventi inadeguati collaborare al fine di attuare azioni sinergiche e promuovere per gli alunni con DSA pari opportunità nei percorsi d istruzione e formazione premessa fondamentale per il futuro professionale e sociale
7 IL PROTOCOLLO: LE PAROLE CHIAVE COOPERARE COLLABORARE PROMUOVERE OPPORTUNITA CONSAPEVOLEZZA COMPLESSITA FORMAZIONE SENSIBILIZZAZIONE
8 I RUOLI: LA SCUOLA ATTIVAZIONE DI UNA FIGURA DI RIFERIMENTO (REFERENTE E/0 FUNZIONE STRUMENTALE DISAGIO) PER CONSULENZA, INFORMAZIONI, COORDINAMENTO ATTENZIONE SPECIFICA AL PROBLEMA VALUTAZIONE (PROMOZIONE? BOCCIATURA GRAVEMENTE CONTROPRODUCENTE) PERCORSO DI STUDI DOCUMENTATO MODALITA DI SVOLGIMENTO ESAMI (Nota Prot del 10 maggio 2007 Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione scuole statali e paritarie- O.M. n.26 del 15 marzo 2007 Prot Istruzione e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di stato conclusiv istruzione secondaria superiore statale e non statale)
9 I RUOLI: LA SCUOLA DELL INFANZIA OTTICA DI PREVENZIONE E SEGNALAZIONE PRECOCE ATTENZIONE AI SEGNALI DI RISCHIO.. (difficoltà a livello fonologico, metafonologico, problemi di linguaggio )...CHE POSSONO TRASFORMARSI IN DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO PROPORRE A TUTTI GLI ALUNNI ATTIVITÀ PER LO SVILUPPO E IL POTENZIAMENTO DELLE ABILITA FONOLOGICHE E METAFONOLOGICHE, DI PERCEZIONE UDITIVA, DI ALLENAMENTO ALL ASCOLTO
10 I RUOLI: LA SCUOLA PRIMARIA OTTICA DELLA RILEVAZIONE DEL DISTURBO E CONTENIMENTO DISAGI E DIFFICOLTA DETEMINANTE NELLE PRIME FASI DI APPRENDIMENTO 1- PREVENIRE INTERVENTI SPECIFICI DI ABILITAZIONE E POTENZIAMENTO 2- STIMOLARE STRATEGIE IMMEDIATE DI COMPENSO NELL ULTIMO BIENNIO E PIU OPPORTUNO: 1- INCREMENTARE STRATEGIE DI COMPENSO 2- INTRODURRE GLI STRUMENTI COMPENSATIVI 3- ATTUARE EVENTUALI MISURE DISPENSATIVE NECESSARIE
11 I RUOLI: LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO EVITARE ESERCIZI RIPETITIVI PER IL RECUPERO FAVORIRE L USO AUTONOMO DELLE STRATEGIE DI COMPENSO PERMETTERE L USO DI STRUMENTI COMPENSATIVI ATTUARE EVENTUALI MISURE DISPENSATIVE NECESSARIE
12 I RUOLI: LA SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO PERMETTERE L USO CONTINUATIVO DEGLI STRUMENTI COMPENSATIVI ATTUARE EVENTUALI MISURE DISPENSATIVE NECESSARIE LA VALUTAZIONE E GLI ESAMI..
13 I RUOLI: L AZIENDA OSPEDALIERA/ASL VALUTAZIONE CASI SEGNALATI REDAZIONE QUADRO DIAGNOSTICO NELLE DIVERSE COMPONENTI ESPRESSO PER AREE (allegato 3) IN CASI DI PARTICOLARE COMPLESSITA DISPONIBILITA AD UN INCONTRO INIZIALE CON SCUOLA E FAMIGLIA RIABILITAZIONE LOGOPEDICA IN COLLABORAZIONE CON SCUOLA FAMIGLIA RIVALUTAZIONE FINALE DOPO IL PRIMO ANNO SCOLASTICO DI INTERVENTO PER CASO DIAGNOSTICATO VALUTAZIONE IN ENTRATA PER GRADO DI SCUOLA SE NON COINCIDE CON PRIMO ANNO SCOLASTICO DI INTERVENTO
14 I RUOLI: LA FAMIGLIA INFORMARE COLLABORARE SALVAGUARDARE LA CONTINUITA DEL PERCORSO
15 IL PROTOCOLLO: ASPETTI TECNICO OPERATIVI IN DETTAGLIO..a scuola RILEVAZIONE DEL PROBLEMA SPECIFICO DI APPRENDIMENTO IN CLASSE SEGNALAZIONE DEL PROBLEMA ALLA FAMIGLIA ACQUISIZIONE CONSENSO SCRITTO PER RICHIESTA VALUTAZIONE COMPILAZIONE C.D.C./MODULO RICHIESTA VALUTAZIONE ALUNNO INVIO ALL ASL DEI 2 MODELLI ACQUISIZIONE DIAGNOSI DALLA FAMIGLIA STESURA PROGRAMMAZIONE SPECIFICA ATTUAZIONE NORMATIVA MISURE COMPENSATIVE E DISPENSATIVE VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI DOCUMENTAZIONE SCOLASTICA CHE TESTIMONI IL PERCORSO INDIVIDUALIZZATO DELLO STUDENTE
16 LA MODULISTICA: ALLEGATO 1 CONSENSO PER LA RICHIESTA DI VALUTAZIONE! " # $ %$! %& ' (# # %! # " ' ) $ # # # ) " " %# ##!
17 LA MODULISTICA: ALLEGATO 2 RICHIESTA DI VALUTAZIONE PER ALUNNO & +-+ $ / (! +, &,2.'--,'+,,-( 1 * !! 1 3* 00 00$4, - & ) ++,22! + /*( Nelle prove effettuate ha ottenuto i seguenti punteggi o livelli: LETTURA * Correttezza,.... Comprensione.su totale.. Altro (specificare) SCRITTURA Numero di errori. Grafia... Altro (specificare) MATEMATICA Abilità di Calcolo,,,,,,,,,. Altro (specificare) Tali punteggi o livelli sono nettamente inferiori rispetto a quelli attesi per età o classe frequentata (es. prove MT: criteri Richiesta di Attenzione e di Intervento Immediato) PERTANTO: ESSENDO EVIDENTE UNA CHIARA DISCREPANZA TRA APPRENDIMENTO GENERALE (emerso dal rendimento globale dell alunno) E ABILITA STRUMENTALI DI BASE (emerse dalle prove effettuate) +,-++*'. -+ ' SI RICHIEDE LA VALUTAZIONE CLINICA PER SOSPETTO DISTURBO SPECIFICO DELL APPRENDIMENTO.... Il DS......
18 LA MODULISTICA: ALLEGATO 3 VALUTAZIONE FUNZIONALE PER ALUNNO CON DSA DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO (Da compilarsi a cura degli operatori dell Azienda Ospedaliera/ASL e consegnare alla famiglia ) Cognome Nome Nato a.. il.. Residente a in via. Dalla valutazione effettuata emerge diagnosi di Si delinea il seguente quadro clinico, espresso per aree, evidenziando potenzialità e criticità, in modo funzionale al progetto didattico. AREA COGNITIVA: POTENZIALITA. CRITICITA. AREA LINGUISTICA: (linguaggio orale, letto-scrittura): POTENZIALITA AREA LOGICO-MATEMATICA: POTENZIALITA $!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!. AREA EMOTIVO-RELAZIONALE: POTENZIALITA.. CRITICITA. AREA MOTORIO-PRASSICA: POTENZIALITA. POTENZIALITA.. CRITICITA.. Redatto a cura di.. AO/ASL Indirizzo. Recapito telefonico.. Data Firma.
19 IMPEGNI COMUNI ORGANIZZAZIONE DI INIZIATIVE DI SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE PER DOC, PERSONALE SANITARIO, GENITORI COLLABORAZIONE FRA FIRMATARI E FAMIGLIA PER CONDIVISIONE PERCORSO RIABILITATIVO ED EDUCATIVO CONCORDATO COINVOLGERE ALTRI ENTI E ASSOCIAZIONI
20 IMPEGNI COMUNI ATTUATI CONVEGNO 28 FEBBRAIO 2008 PRESENTAZIONE PROTOCOLLO ALLE SCUOLE (280 PARTECIPANTI) COLLABORAZIONE FORMAZIONE REFERENTI CON AID COLLABORAZIONE CON AID/ UNIV. BG (Dott. Medeghini) STESURA VADEMECUM CON INDICAZIONI PRATICHE CREAZIONE GRUPPO DI FORMAZIONE USP DI BRESCIA PER AGGIORNAMENTO E CONSULENZA SUI DSA MONITORAGGIO CONDIVISO ASL/USP ESITI PROTOCOLLO E RILEVAZIONE REFERENTI GRUPPO DI LAVORO PER MODIFICHE AL PROTOCOLLO CONVEGNO 29 MAGGIO 2009 PER BILANCIO EFFICACIA SUL TERRITORIO DEL PROTOCOLLO DI INTESA COINVOLGIMENTO REFERENTI IN RIUNIONI MENSILI/BIMENSILI (A.S.2009/10) CREAZIONE BANCA DATI PROVINCIALE (A.S.2009/10)
21 ANDREA 18 ANNI
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