Autorità Portuale della Spezia IL SECOLO XIX

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4 IL SECOLO XIX SHIPPING ON LINE

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6 LA REPUBBLICA Porti liguri, l allarme dei presidenti "Cercare investitori è un reato" Un piano di emergenza per i porti liguri e quindi per la macroregione logistica del Nord Ovest di cui gli scali dell Alto Tirreno rappresentano la componente strategicamente più importante. E questo il segnale scaturito nei giorni scorsi dal convegno promosso da Ligurian Ports a Milano e che ha evidenziato i gravissimi rischi che incombono su un sistema Italia, incapace di «sfruttare le opportunità della crisi» per ridisegnare il suo assetto operativo e normativo e colmare così il gap competitivo che proprio le carenze logistiche tendono sempre più a dilatare nei confronti degli altri Paesi comunitari. I tre presidenti dei porti di Genova, La Spezia e Savona (Luigi Merlo, Cirillo Orlandi, Rino Canavese) hanno evidenziato con forza l urgenza di intervenire immediatamente anche con strumenti normativi e finanziari nuovi. Questi i punti di quello che è stato definito da alcuni il Piano Marshall per i porti dell Alto Tirreno: dogane unificate e potenziate, operative 24 ore al giorno e finanziate attraverso una minima parte del gettito fiscale che lo Stato introita attraverso i porti; ferrovie organizzate in una società unica di sistema per i porti dell Alto Tirreno che garantisca efficienza e rapidi smistamenti da e per i porti e gli interporti; una moratoria giudiziaria per garantire l accelerazione delle opere e scongiurarne la sospensione dei lavori da parte dei Tribunali amministrativi (questa sola norma consentirebbe a Genova di sbloccare da subito investimenti già in cassa per 500 milioni di euro); l immediato varo di norme che consentano di coinvolgere i privati nella realizzazione di nuove infrastrutture. Il presidente del porto di Genova, Luigi Merlo, ha sottolineato l assoluta drammaticità della crisi portuale, genovese in particolare, e confrontando la situazione italiana con quella nordeuropea, ha affermato: «L attività di ricerca di investitori e di agevolazione del loro ingresso che per i porti nord europei è un opportunità, nei porti italiani è un reato».

7 LA REPUBBLICA Precipita e muore nel porto di Savona Crolla il tetto di un capannone, la vittima è un operaio cinquantenne I sindacati: "Nove vittime solo nel Mentre il governo rende più deboli le leggi" L incidente alla Funiviaria Alto Tirreno. Due ore di sciopero in tutti gli scali italiani E caduto da una altezza di 5 metri, sfondando il tetto dell officina della Stazione Miramare del Porto di Savona, sul lungomare Matteotti, mentre era intento con due colleghi all impermeabilizzazione della copertura del tetto. Per Giovanni Genta, 54 anni, di Spotorno, c è stato purtroppo poco da fare, malgrado il personale del 118 si sia subito attivato per le prime cure e avesse disposto il ricovero all ospedale San Martino con l Elisoccorso dei vigili del fuoco. L uomo è deceduto poco prima delle 14. L ennesima tragedia sul lavoro accade verso le 8 nell area della Società Funiviaria Alto Tirreno che gestisce la movimentazione del carbone tra il porto di Savona e il deposito di San Giuseppe di Cairo Montenotte. Genta, dipendente della società dal 1979, sta ricoprendo la superficie con una guaina, quando il piano si rompe e l uomo cade al suolo. Persona conosciuta nel savonese, era membro della Confraternita San Giuseppe di Valleggia: lascia la moglie Marina e due figli. Dai primi accertamenti pare non avesse il casco di protezione e che non fosse imbragato. «Dobbiamo capire i perché del cedimento strutturale della copertura», dice il direttore della Struttura Complessa della Prevenzione Sicurezza degli Ambienti di Lavoro dell Asl 2, Angelo Sergi. «Pare chiaro che ci siano state delle inadempienze, per questo abbiamo posto l intero capannone sotto sequestro per ulteriori indagini». Sul caso è stata aperta un inchiesta della procura, coordinata dal pm Giovanni Battista Ferro. Cristoforo Canavese, presidente dell autorità portuale di Savona e della società Funiviaria Alto Tirreno, ha annunciato l avvio di un indagine interna. In seguito all ennesimo incidente mortale, oggi in tutti i porti scatteranno due ore di sciopero, mentre a quello di Savona si fermerà per tutto il giorno. «Con questo sale a nove dall inizio dell anno la tragica conta degli infortuni mortali e degli incidenti con gravissime lesioni nei porti - dichiarano Filt, Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti -. Da tempo denunciamo l emergenza per la sicurezza del lavoro nei porti, mentre il Governo indebolisce le leggi». Secondo le tre organizzazioni sindacali «è urgente un incontro con il Governo alla presenza dei titolari dei Ministeri del Lavoro, Salute e Politiche Sociali e delle Infrastrutture e Trasporti, per impostare degli interventi a partire dalla diffusione delle cosiddette buone pratiche fino alla individuazione dei procedimenti normativi che consentano di praticare in modo diffuso prevenzione, formazione, controllo». «In tutta coscienza - ha replicato Cristoforo Canavese - posso dire che come Autorità Portuale e anche come Funivie facciamo di tutto perché sia garantita la massima sicurezza. Controlli e informazioni su quanto avviene in porto sono programmati settimanalmente, cospicui sono stati anche gli investimenti finanziari per migliorare proprio nel senso della tutela del lavoratore le attività portuali, e non ultimo è alla firma delle organizzazioni sindacali, il 30 aprile, un accordo per l applicazione dell articolo sulla sicurezza del lavoro che prevede l istituzione dei responsabili della sicurezza dei lavoratori. Sarà l Autorità Portuale a farsi carico dell onere finanziario di questa innovazione per 18 mesi» Dai primi accertamenti dell Asl, sembra che l operaio non avesse il casco e non fosse imbracato. «Già nel 2005, ma in "linea" - spiega Fulvio Berruti, della Cgil Chimici, amico e collega di Genta - avevamo dovuto piangere la perdita di un altro collega che era caduto da un traliccio».

8 LA REPUBBLICA La protesta dei cento dipendenti della società arriva al settimo giorno consecutivo e sfocia in una dura contestazione Ferport, fumogeni e insulti contro i tagli Giuliano Pennisi: "Valuteremo se liquidare la società o ricapitalizzarla" Non si ferma la protesta dei lavoratori della Ferport, la società di trasporto ferroviario delle merci in porto, che ieri hanno sfilato in corteo dalla stazione marittima a Palazzo San Giorgio in concomitanza con la riunione del consiglio d amministrazione dell azienda. Al settimo giorno di sciopero ad oltranza, indetto per la mancata assunzione a tempo indeterminato di un meccanico e contro il piano di riorganizzazione aziendale deciso a causa della crisi, i cento lavoratori hanno atteso le decisioni del consiglio, lanciando fumogeni, urla e insulti alla dirigenza aziendale e chiedendo di essere ricevuti dal presidente dell autorità portuale, Luigi Merlo, come accaduto la scorsa settimana. Sul fronte aziendale, però, ieri non è stata presa alcuna decisione definitiva. Il verdetto sulla liquidazione o meno dell azienda verrà infatti presa in un assemblea straordinaria che verrà convocata entro la fine di maggio. Così ha deciso il cda di Ferport, presieduto da Giuliano Pennisi. «Nel prossimo incontro verrà valutata l ipotesi della ricapitalizzazione o la messa in liquidazione - ha spiegato Pennisi - i lavoratori scioperando per otto giorni hanno fatto una scelta dissennata visto che hanno bruciato buona parte del sacrificio che chiedevamo loro». Pennisi ha ricordato che l azienda ha proposto ai 114 lavoratori di disdettare gli accordi di secondo livello e congelare premio di produzione e straordinari, alla luce della crisi economica. Secondo l azienda il taglio agli stipendi si tradurrebbe in mila euro in meno all anno per ogni lavoratore a fronte di stipendi medi di 40 mila euro lordi. L azienda d altra parte lamenta una forte riduzione dell attività e quindi perdite future: a fronte di 200 mila container trasportati nel 2008 Ferport valuta di chiudere il 2009 con mila container trasportati. Resta così ancora da risolvere una delle partite più delicate del porto di Genova, tenuto conto che proprio dalla ferrovia passano gran parte delle possibilità di crescita della Lanterna.

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