Il Servizio Sociale Professionale nella Sanità : tutela del diritto alla salute dei cittadini

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1 Il Servizio Sociale Professionale nella Sanità : tutela del diritto alla salute dei cittadini Dott.ssa Paola De Riù Vice-Presidente OAS Lazio Sala Monsignor Luigi Di Liegro Palazzo Valentini Roma 6 luglio 2011

2 SALUTE BISOGNO COMPLESSO La SALUTE è uno stato di pieno ben-essere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza di malattia o di infermità. Il godimento di livelli il più possibili elevati di salute è uno dei diritti fondamentali d ogni essere umano, senza distinzione di razza, di religione, credo politico, condizione economica o sociale. (Wordl Medical Association Bull. 1949/1) PERSONA come UNITA BIO-PSICO-SOCIALE

3 CUM-PLEXUS complesso come aggettivo significa risultante di due o più parti collegate e inter-dipendenti che non si possono comprendere gli uni senza gli altri BISOGNO COMPLESSO BENESSERE FISICO SALUTE BENESSERE SOCIALE BENESSERE PSICHICO

4 CAMPO di LAVORO del SSP in SANITA SISTEMA OSPEDALIERO Assistenza per bisogni di salute acuti Assistenza per le malattie croniche Prevenzione rivolta al singolo individuo e alla collettività Restituzione al SOCIALE SISTEMA TERRITORIALE DISTRETTO

5 SISTEMA OSPEDALIERO Assistenza acuti Intensività assistenziale criticità: - dimissioni protette - ingressi programmati - revolving door SISTEMA TERRITORIALE DISTRETTO Assistenza per le malattie croniche Prevenzione rivolta al singolo individuo e alla collettività Estensività assistenziale criticità: -gestione di processi assistenziali - cure intermedie -decentramento dei servizi per una equità degli interventi -partecipazione attiva -integrazione fra servizi sanitari e sociali -restituzione al Sociale

6 BISOGNO di SALUTE / BEN-ESSERE Il BISOGNO di SALUTE è COMPLESSO Necessita di INTERVENTI CURATIVI INTERVENTI ASSISTENZIALI U.V.M. garantendo APPROPRIATEZZA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE tra cure primarie e intermedie, azioni di protezione sociale in integrazione con il volontariato COSTRUZIONE di una RETE INTEGRATA di SERVIZI SANITARI e SOCIALI P.A.I. PROGETTO INDIVIDUALIZZATO con PRESA IN CARICO GLOBALE PERSONA FRAGILE MATERNO INFANTILE ANZIANI DISABILI ADULTI MALATI MENTALI TOSSICO DIPENDENTI MALATI TERMINALI MALATI DI HIV

7 Il SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE dal documento del Ministero della Salute Assicura l efficacia e l efficienza degli interventi relativamente alla presa in carico globale della persona/famiglia, incidendo sul benessere della popolazione Mette in connessione tutti i settori del welfare, nei processi in ambito sanitario e socio-sanitario, promuovendo strategie di razionalizzazione ed ottimizzazione, in un ottica di raccordo, in forma continuativa anche con gli organismi del terzo settore ed il volontariato

8 Deve essere una struttura organizzativa e funzionale degli enti sanitari, prevista: nel Piano Sanitario Nazionale, nel Piano Sanitario Regionale, nel Piano strategico di riqualificazione dell assistenza e di riequilibrio economico finanziario(prr) nel Piano organizzativo Aziendale Opera in sinergia con la Direzione Sanitaria ed Amministrativa per realizzare gli obiettivi del Piano Sanitario Regionale e della Pianificazione Strategica Aziendale

9 il mandato del Servizio Sociale Professionale in Sanità sarà quello di attivare e prendersi cura delle reti di sostegno per favorire sia i processi di integrazione interna all Azienda (Ospedale-Territorio ) che esterna (EELL, privato convenzionato/accreditato, 3 e 4 settore). La presa in carico della persona/famiglia dovrà essere effettuata nel suo territorio ( Distretto Socio-Sanitario ) per evitare che problemi sociali, culturali ed economici esistenti ostacolino il raggiungimento dell obiettivo salute-benessere: la persona, con il sostegno dei servizi e della rete familiare e sociale in cui è inserita, potrà così attivare ogni risorsa utile, in riferimento al concetto di empowerment. Assistente Sociale, la professione in Italia,CNOAS, n 2/2006

10 SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE in SANITA Legge 10 agosto 2000 n 251 Legge 26 maggio 2004 n 138 art.2 sexies Legge 3 febbraio 2006 n 27 Ministero della Salute, Funzioni del Servizio Sociale Professionale in Sanità, documento del Tavolo tecnico in relazione a quanto previsto dalla L.251/2000, approvato il 29 ottobre 2010 SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE in SANITA REGIONE LAZIO Linee direttive per l attuazione della legge 251/00 (Prot. 563 S/p ) Applicazione linee direttive per l attuazione della l.251/00 -Precisazioni. (Prot.76547/D4/4V/14 )

11 Area delle Professioni del comparto Sanità per l attuazione della L.251/00 e successive modifiche (L.138/04 e L 27/06) MODELLO LAZIO dal documento del Ministero della Salute Servizio Professionale di DIAGNOSTICA STRUMENTALE e TECNICO-ASSISTENZIALE Servizio per ASSISTENZA INFERMIERISTICA e OSTETRICA CONFERIMENTO DIRETTO di RESPONSABILITÀ per le distinte aree di competenza attraverso l istituzione di SPECIFICI SERVIZI diretti da DIRIGENTI provenienti dalle stesse aree Servizio Professionale di RIABILITAZIONE Servizio Professionale di PREVENZIONE SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

12 A.S.L. PROPOSTA dell ORDINE REGIONALE per il S.S.P. in SANITA DIRETTORE di S.S.P. Unità Operativa Professionale: DISTRETTO 1, 2, 3. D.S.M. FORMAZIONE e RICERCA A seconda delle esigenze dell Azienda : OSPEDALE AREA CONSULTORIALE T.S.M.R.E.E. DIPENDENZE e patologie correlate DISABILI ADULTI ASSISTENZA DOMICILIARE IMMIGRATI PZ TERMINALI.. DIRETTORE di S.S.P. AZIENDA OSPEDALIERA/ Policlinici Universitari Unità operativa professionale: Area di RICOVERO e CURE OSPEDALIERE Area INTEGRAZIONE socio-sanitaria e rapporti con il territorio Area assistenza specifica e ALTA SPECIALIZZAZIONE ATTO AZIENDALE Anche per I.R.C.C.S./ Strutture Pubbliche Equiparate

13 RUOLO nei SERVIZI 1 livello: SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE CRITICITA : CARICO di LAVORO per blocco turn-over FAMIGLIA/ TERRITORIO ATTIVITA DIRETTE di FRONT-OFFICE ATTIVITA INDIRETTE di BACK-OFFICE SERVIZIO, RETE dei SERVIZI colloqui di accoglienza di valutazione,di presa in carico,di verifica del raggiungimento degli obiettivi Coordinamento Valutazione Raccolta dati Progettazione LAVORO DIRETTO con La FAMIGLIA LAVORO PROGRAMMATORIO

14 ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO IN MATERIA DI PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE (DPCM 14 FEBBRAIO 2001-G.U. n 129 del 6 giugno 2001) ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA PRESTATA A PERSONE CON BISOGNI DI SALUTE ATTRAVERSO PRESTAZIONI SANITARIE AZIONI DI PROTEZIONE SOCIALE CURE Unità Valutativa MULTIPROFESSIONALE e MULTIDIMENSIONALE CARE Piano Assistenziale Individualizzato P.A.I.

15 ACCOGLIENZA PERCORSO INTEGRATO di PRESA in CARICO contact assesment PRIMA VALUTAZIONE in èquipe di servizio: individuazione componenti U.V.M U.V.M. Integrata Area sanità (con CSM, area Materno Infantile SerT, ADI) eventualmente in Integrazione esterna Minist.Giustizia Prefettura S.S.P. dell EELL Terzo settore P A I SALUTE FISICA STATO COGNITIVO STATO FUNZIONALE CONDIZIONE ECONOMICA CONDIZIONE SOCIALE Individuazione CASE-MANAGER O B I E T T I V I A Z I O N I I N D I C A T O R I RIVALUTAZIONI O P E R A T O R E A G E N T E

16 L U.V. effettua una caratterizzazione dei BISOGNI Assistenza di natura strettamente clinica (visite specialistiche, approfondimenti diagnostici di natura laboratoristica e/o strumentale) e mentale Approfondimento relativo alle effettive capacità di autonomia del soggetto (comuni attività della vita quotidiana) Condizioni e possibilità economiche Servizi e prestazioni di cui già usufruisce Rete di supporto assistenza formale e informale, attiva o attivabile Salute fisica Stato funzionale Stato socio-economico

17 Tutti i dati che scaturiscono dalla VMD, oltre ad offrire l orientamento per la risposta ai bisogni clinico-assistenziali del singolo individuo (e talora per l allocazione assistenziale più appropriata), possono però fornire anche informazioni di carattere epidemiologico su larga scala, tali da permettere la definizione delle necessità CRITICITA : BISOGNI INEVASI assistenziali presenti e future ( predittività )

18 RUOLO nei SERVIZI : 2 livello CRITICITA : ASSETTO ORGANIZZATIVO FAMIGLIA SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE dalla PRESA IN CARICO alla PROMOZIONE di SERVIZI SERVIZI ASL/EELL, PRIVATO SOCIALE VOLONTARIATO UFFICIO di COORDINAMENTO del DISTRETTO PROGETTAZIONE ATTUAZIONE e VERIFICA di INTERVENTI per la COMUNITA TERRITORIALE UFFICIO di PIANO Piano delle Attività Territoriali / Piano di Zona

19 PIANO delle ATTIVITA TERRITORIALI Strumento operativo dell integrazione degli interventi a promozione e tutela della salute. Il Distretto assicura i servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e socio-sanitarie nonché il coordinamento delle proprie attività con quelle dei dipartimenti e dei servizi aziendali, inclusi i presidi Ospedalieri, inserendoli organicamente nel Programma delle attività territoriali. Al Distretto sono attribuite risorse definite in rapporto agli obiettivi di salute della popolazione di riferimento L229/00 art.3 quater comma2 Il Programma delle attività territoriali, basato sul principio dell intersettorialità degli interventi cui concorrono le diverse strutture operative prevede la localizzazione dei servizi, determina le risorse per l integrazione socio-sanitaria È proposto, sulla base delle risorse assegnate e previo parere del Comitato dei Sindaci del Distretto, dal Direttore di Distretto ed è approvato dal Direttore Generale L.229/00 art.3 quater comma 3 PIANO di ZONA : strumento per "favorire la formazione di SISTEMI LOCALI di INTERVENTO fondati su servizi e prestazioni complementari e flessibili. L 328/00 art.19, comma 2

20 Il servizio sociale professionale.un lavoro a più livelli

21 SERVIZI alla PERSONA SINERGIA problema TECNICO problema STRATEGICO Il lavoro del Servizio Sociale Professionale in sanità è mezzo e condizione necessaria per raggiungere traguardi che richiedono una gestione condivisa e finalizzata di risorse disponibili RISORSE Permette di passare dall affermazione della centralità della persona a prassi in grado di dare senso operante a questo valore e a questa centralità RESPONSABILITA

22 Il Servizio Sociale lavora a diversi livelli: INTEGRAZIONE e SINERGIA di RESPONSABILITA e RISORSE PROFESSIONALE: Promuove la composizione di saperi e abilità di tutte le professioni, per garantire risposte efficaci che i singoli apporti professionali da soli non conseguirebbero GESTIONALE: Promuove ed attiva il governo manageriale di risorse da integrare in progetti comuni di intervento ISTITUZIONALE: Favorisce l incontro tra responsabilità e risorse di natura istituzionale PARTECIPATIVO: Promuove e favorisce le istanze solidaristiche della comunità che si incontrano e collaborano con i decisori istituzionali, gestionali e professionali

23 Livello PROFESSIONALE Partecipazione alle unità valutative integrate Gestione unitaria della documentazione Valutazione dell impatto economico delle decisioni Definizione delle responsabilità nel lavoro integrato Continuità terapeutica ospedale-territorio Collaborazione tra strutture residenziali e territoriali Predisposizione di progetti assistenziali individualizzati PAI

24 Livello GESTIONALE a livello di struttura operativa, in modo unitario nei Distretti e in modo specifico nei diversi servizi (ADI, DSM, SerT, TSMREE, Disabile Adulto etc.) individuando configurazioni organizzative e meccanismi di coordinamento atti a garantire l efficace svolgimento delle attività, dei processi e delle prestazioni.

25 Livello ISTITUZIONALE NECESSITA STRATEGICA promuovendo collaborazioni fra istituzioni diverse (in particolare AUSL-EELL, terzo settore, volontariato) che si organizzano per conseguire comuni obiettivi di salute. Gli assistenti sociali collaborano alla stesura di strumenti giuridici quali le convenzioni, gli accordi di programma, i protocolli fra enti.

26 Livello PARTECIPATIVO E la componente sempre più emergente nella comunità locale, mossa da istanze di solidarietà, di auto-aiuto secondo il principio della sussidiarietà orizzontale. Gli assistenti sociali favoriscono l incontro e la collaborazione con i decisori istituzionali, gestionali e professionali, garantendo così risposte efficaci a bisogni complessi non solo delle persone e delle famiglie, ma anche della stessa comunità locale ( Associazioni di familiari nell area della salute mentale, disabilità etc.).

27 Il servizio sociale professionale in sanità alcuni dati quantitativi

28 Assistenti Sociali in Sanità Anno 1997: 6984 Anno 1998: 6903 Anno2006:6730 nel S.S.N. Dati Ministero della Salute Anno 2006: 685 Regione Lazio nel SSN presso le Aziende Sanitarie Locali 676 (compreso Istituti di cura a gestione diretta) presso le Aziende ospedaliere.9 OAS Lazio 2006

29 CONFRONTO DATI 2003/2006/2009 A.S. 727 A.S. 676 A.S rispetto 2003 RM/A RM/B RM/C RM/D RM/E RM/F RM/G RM/H VITERBO RIETI LATINA FROSINONE dati Ministero Salute dati OAS Lazio di cui non in ruolo -13% 2003: a.s :a.s : a.s non in ruolo

30 Quali scenari per la professione e la tutela della salute dei cittadini.. Grazie a. tutti noi

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