D. L gs. 334/99 RUOLO E ATTIVITA DELL A.R.P.A.M.
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- Gaetano Di Giacomo
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1 SERVIZIO IMPIANTISTICA REGIONALE Via Palestro Ancona Tel. : / 4 FAX : e.mail :area.impiantistica@fastnet.it Dipartimento Provinciale di Ancona D. L gs. 334/99 RUOLO E ATTIVITA DELL A.R.P.A.M. Il Decreto Legislativo 334/99, più conosciuto come Seveso 2 è rivolto principalmente alle aziende che detengono e lavorano sostanze chimiche classificate come pericolose. E necessario quindi conoscere e riconoscere tali prodotti, saperli manipolare, conoscere le situazioni di pericolo e gli effetti conseguenti (sia nella condizione di stoccaggio sia in quella di impiego). E compito specifico del CHIMICO avere queste competenze e quindi essere l esperto di riferimento in questi particolari ambienti di lavoro All ARPAM spetta, invece, il ruolo del controllo abbinato all attività di prevenzione Lavorare in condizioni di sicurezza vuol dire soprattutto lavorare con una precisa forma mentis, che sostanzialmente corrisponde alle seguenti linee guida: Affermare che gli esseri umani sono la risorsa più preziosa: la salute e la sicurezza ambientale sono l obiettivo primario. Convenire che la sicurezza per se e per gli altri deve essere il Pensiero Dominante Riconoscere che tutti gli incidenti sono evitabili a condizione di definire ed attuare le procedure necessarie. Stabilire che è indispensabile identificare gli agenti tossici e la conoscenza delle schede tecniche delle sostanze con cui si lavora Avere una efficace sistema di allarme: sensibile alle minime emissioni di gas tossico, con l informazione precisa del pericolo, l esatta localizzazione del centro di pericolo e la direzione del vento. Promuovere azioni informative (riunioni, manifesti, mostre sulla sicurezza, etc.) ed esercitazioni preventive di simulazione in caso di allarme. La finalità comune è dunque quella di avere conoscenza,competenza e mezzi per individuare e gestire i rischi di natura chimica per la salvaguardia dell uomo e dell ambiente.
2 L ARPAM è stata istituita con la Legge Regionale 2 settembre 1997 n 60 L articolo 5 comma (f) recita : L ARPAM provvede a :.. effettuare la valutazione dei rischi di incidenti rilevanti (R.I.R.) connessi ad attività produttive di cui al DPR 17 maggio 1988 n 175 (sostituita con il D.Lgs.334/99) Il sistema di organizzazione interna e di funzionamento dell Agenzia ha istituito il Servizio Impiantistica Regionale ( S.I.R. ), composto da tre Unità Operative ( U.O.): 1. Apparecchi a pressione, 2. Impianti Termici, 3. Grandi rischi industriali. Tra le U. O. vi è una stretta relazione. Le industrie a rischio, oltre ad avere come caratteristica principale la lavorazione di sostanze pericolose, utilizzano recipienti sotto pressione ed a temperature elevate con presenza di centrali termiche più o meno grandi. Mentre il personale addetto alle prime due unità ha una esperienza ultra ventennale nel controllare e verificare tali impianti, nella terza unità operativa abbiamo dovuto formare dei nuovi specialisti. Sono stati individuati dei tecnici nei quattro Dipartimenti e sono stati formati tramite un corso per Verificatori Ispettivi (VI) sui Sistemi di Gestione della Sicurezza (S.G.S.). Il S.G.S. deve prevedere le procedure per l identificazione dei pericoli, la valutazione dei R.I.R., l adozione delle misure per la loro corretta applicazione ed il mantenimento nel tempo della loro efficacia. Tale Corso, organizzato dall ARPAM, dall Ispettorato regionale dei VV. F. e dalla Regione Marche nel periodo novembre/dicembre 2001,è stato uno dei primi effettuato in Italia. Dal corso sono risultati idonei 22 tecnici di cui : 7 dell ARPA Marche, 1 dell ARPA Umbria, 9 dei VV.F. Marche, 5 dei VV.F. regioni limitrofe. Le Marche quindi si sono dotate di ben 18 ( 16+2) Verificatori Ispettivi in grado di poter controllare gli Stabilimenti a Rischio di Incidenti Rilevanti presenti nel territorio. Questi Stabilimenti sono stati catalogati e georeferenziati sulla mappa regionale, su base informatica. Si è proceduto alla classificazione di ciascun Stabilimento rispetto alla sua categoria di appartenenza. Al momento risultano essere 18 : 6 Stabilimenti soggetti all art. 8 D. Lgs. 334/99 (obbl. del Rapp. di Sicurezza) 8 Stabilimenti soggetti all art. 6 D. Lgs. 334/99 (obbligo della Notifica ) 4 Stabilimenti soggetti all art. 5 D. Lgs. 334/99 (obbligo della Relazione e Scheda informativa) Stabilimenti soggetti all art.8 : tutti quelli in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità uguali o superiori a quelle indicate nell allegato I colonna 3 (es. gpl >/=200 tonn.)
3 Stabilimenti soggetti all art. 6 : tutti quelli in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità uguali o superiori a quelle indicate nell allegato I colonna 2 ( es. gpl >/= 50 tonn.) Stabilimenti soggetti all art. 5 : tutti quelli di cui allegato A in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità inferiori a quelle indicate nell allegato I (es : gpl< 50 tonn.) Si è elaborata una sintesi, anche su base informatica, dei Rapporti di Sicurezza o delle relazioni presentate dalle Aziende. Questo lavoro oltre a fornire un supporto ai tecnici responsabili delle ispezioni, è la base del servizio informatico che l Agenzia mette a disposizione della Regione e dell APAT (Agenzia per la Protezione dell Ambiente e Territorio) con la quale attualmente collabora partecipando al gruppo di lavoro: Rischi di Incidenti Rilevanti (R.I.R.) Successivamente a questo data base verrà affiancato il sistema cartografico georeferenziato, esso sarà in grado di darci i raggi di azione degli incidenti ipotizzati. La giusta raccolta di dati e, soprattutto la loro corretta interpretazione possono dare le necessarie indicazioni per definire le politiche e le strategie di indirizzo di gestione e controllo. Sviluppare metodologie di indagine, competenze tecniche e professionali sono le strade maestre da percorrere. Nel frattempo il Ministero dell Ambiente ha nominato 5 Commissioni per esaminare i Sistemi di Gestione di altrettanti Stabilimenti rientranti nella sua competenza istituzionale (quelli soggetti all art.8 D.Lgs.334/99 ) con l obbligo di presentare il R. d. S. (Rapporto di Sicurezza ) Questi stabilimenti sono : STABILIMENTI VERIFICA ISPETTIVA TERMINATA API raffineria di Ancona giugno 2001 Goldengas di Jesi febbraio 2002 Dea Tec Siva di Ascoli Piceno febbraio 2002 Elfgas srl di Montemarciano novembre 2002 Pegas srl di P.s.Giorgio novembre 2002 A queste commissioni hanno partecipato :dott. D Elia, ing. Schiavi dell ARPAM L A.R.P.A.M. ha collaborato con la Regione per l elaborazione del disegno di legge regionale per il controllo delle aziende a rischio di incidente rilevante partecipando ad un gruppo di lavoro creato con delibera G.R. n 2691 del 11/12/00 in relazione agli adempimenti connessi all attuazione del D.Lgs. 334/99. Questo lavoro ha fatto si che le Marche fossero una delle poche regioni (3 o 4) dotate di uno strumento normativo indispensabile per il controllo delle industrie a rischio di incidente rilevante (R.I.R.). Dopo la stipula dell accordo Regione Marche, Ispettorato regionale VV. F. avvenuto il 29/7/02, il primo in Italia, l ARPAM ed i VV.F. hanno formulato un calendario per effettuare le Visite Ispettive ai Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS) agli stabilimenti soggetti agli artt. 6 e 7 del D. Lgs. 334/99. (obbligo di presentare la Notifica).
4 Stabilimenti con Verifiche Ispettive completate nel marzo Fox petroli S.p.A. dep.oli minerali Pesaro Goldengas S.p.A. dep. G.p.l. Senigallia Cereol S.p.A. lav. semi oleosi Ancona Mac Dermit Italia s.r.l. dep. Prod. chim. Fermo Stabilimenti con Verifiche Ispettive da completare entro il luglio Maring s.n.c. dep. Esplosivi Novafeltria (PU) Sol S.p.A. lav. Acetilene, ossigeno Ancona Silga S.p.A. lav. galvaniche circ.stam. Castelfidardo (AN) Bonfigli s.n.c. dep.prod.fitofarmaci Offida (AP) Entro il 2003 si pensa di completare il programma di controllo imposto dal D.lgs. 334/99 necessarie indicazioni per definire le politiche e le strategie di indirizzo, di gestione e controllo. Sviluppare metodologie di indagine, competenze tecniche e professionali sono le strade dove all art.25 par. 4a recita : tutti gli stabilimenti sono sottoposti ad un programma di controllo con periodicità... Stabilimenti soggetti all art. 5 : Vulcangas S.p.A. Deposito G.P.L. Monterado (AN) S. O. N. S.p.A. Lavorazione Ossigeno Monteprandone (AP) S.E.I. S.p.A. Costr.elicott.(lav.galvan.) Monteprandone (AP) Air Liquide Italia s.r.l. Deposito ossigeno e gpl Porto Recanati (MC) Il D.lgs. 334/99 (Seveso 2) ha ridotto notevolmente gli stabilimenti soggetti al controllo rispetto al precedente D.P.R. 175/88 (Seveso 1) pertanto si sta studiando un sistema di prevenzione che possa essere efficiente anche per gli stabilimenti che pur lavorando e detenendo sostanze pericolose, non rientrano nei quantitativi e nella tipologia imposte dalla Seveso 2. Per effettuare tale progetto è necessario coinvolgere, anche con una convenzione, le ASL competenti per territorio o l Assessorato alla Sanità, ed i rappresentanti di categoria degli Stabilimenti interessati : Confindustria, Confartigianato, C.N.A.. Il S.G.S. ci insegna che è importante la sicurezza degli impianti, ma altrettanto importante è la formazione del personale addetto al processo produttivo inteso come piena consapevolezza del proprio ruolo. Ancona 16/5/03 Il relatore dott. Donatino D Elia
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