Dalla pianificazione alla certificazione forestale: un caso di studio in Calabria
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1 Dalla pianificazione alla certificazione forestale: un caso di studio in Calabria Silvio Bagnato, Roberto Mercurio, Francesco Scarfò Parco Nazionale dell Aspromonte12 luglio 2012
2 Gestione Forestale Sostenibile Sviluppo sostenibile a development that meets the needs of the present the ability of future generations to meet their own needs (WCED,1987) Siluppo sostenibile delle foreste forest resources and forests lands should be sustainably managed to meet the social, economic, ecological, cultural and spiritual human needs of present and future generations (UNCED,1992, Agenda 21 Cap.11). Society Environment Economy Uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente, la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni Le risorse forestali e le foreste in se possono essere gestite in maniera sostenibile per soddisfare le umane esigenze sociali economiche culturali ecologichee spirituali per le presenti e future generazioni
3 Gestione Forestale Sostenibile La gestione sostenibile delle foreste è stata definita, a livello europeo, dalla Risoluzione H1, Helsinki, 1993 come: la gestione e l uso delle foreste e dei territori forestali secondo modalità e ritmi che ne mantengano la biodiversità, la produttività, la capacità di rinnovazione, la vitalità e il potenziale di soddisfare, ora e in futuro, rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali a livello locale, nazionale e globale e a non determinare alcun danno agli altri ecosistemi MCFPE 1993
4 La sostenibilità L impiego della parola diventa sempre più una specie di sigillo di garanzia, una parola d ordine, di bontà qualitativa, mentre per gli addetti ai lavori comprende una larga gamma di modalità operative. I diversi attori coinvolti nella gestione forestale possono avere diversità di opinioni che può dipendere da interessi divergenti.
5 Valutazione della gestione forestale sostenibile Norme di riferimento che traducano i principi in standard scientificamente fondati, quantificabili e verificabili. Consentano di valutare lo stato dell ambiente e della sostenibilità delle azioni. Criteri e Indicatori di GFS Criterio: descrive i differenti aspetti della sostenibilità a livello concettuale. Indicatore: mostra i cambiamenti nel tempo di ogni criterio e come ogni criterio raggiunga l obiettivo previsto. C&I sono stati definiti a livello di aree omogenee della Terra. Processo Pan-europeo (Helsinki, 1993 ecc.). Indicatori GFS per l Italia (Pettenella et al., 2000; Pettenella, 2001). SAM, Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2004.
6 Aspetti della GFS -stabilità ecologica (resistenza e resilienza) diversità biologica diversità strutturale, -sostanza organica necromassa (CWD, SDT) fertilità del suolo, -impatti delle pratiche selvicolturali trattamenti selvicolturali tecniche di utilizzazione prodotti e servigi. -macrofauna selvatica, -pascolo, -fuoco, -fruibilità, -assorbimento del carbonio
7 La Certificazione Forestale La certificazione forestale rappresenta uno dei passaggi più importanti per la valorizzazione non solo della proprietà forestale ma anche di tutto il ciclo produttivo legato ai prodotti di origine forestale. E un importante strumento strategico e commerciale, ma essendo un sistema volontario si basa, quindi, sulla sensibilità degli operatori. -Attesta che una azienda forestale gestisce le foreste secondo gli standard internazionali della GFS. -Garantisce il consumatore che i prodotti derivanti da quella gestione rispettano i parametri di tutela ambientale (ed economicosociale) e di una GFS. -Consente di aggiungere un valore ai prodotti forestali che il mercato è pronto a riconoscere e a ricompensare.
8 La Certificazione Forestale -Le politiche di acquisti verdi (GPP) prevedono punteggi premianti per le aziende che forniscono materiali con la certificazione forestale. -Strumento utile di marketing per i proprietari in quanto consente di comunicare al pubblico l impegno nella GFS. -Rispettare la normativa per il controllo dell illegalità nel settore forestale (Timber Regulation, Reg. CE 995/2010 che entrerà in vigore nel marzo 2013).
9 Organismi indipendenti abilitati alla certificazione GFS I sistemi di certificazione forestale più diffusi a livello internazionale sono: - Programme for Endorsement of Forest Certification schemes (PEFC) - - Forest Stewardship Council (FSC) Si basano sull analisi documentale e su misure di performance (performance based approach), da verificarsi in campo e prevedono la partecipazione e il consenso delle parti interessate. Sono previste la certificazione sia della gestione forestale che della catena di custodia dalla materia prima al prodotto semilavorato o finito. In particolare riguarda l industria dei prodotti di origine forestale (carta, legno per edilizia, legno per energia, prodotti forestali non legnosi, filiera del mobile, ecc.). Viene quindi previsto l uso di un apposito logo che permette di dare garanzia sulla provenienza del legno certificato (o fibra) utilizzato per i prodotti e all impresa la conseguente valorizzazione sui mercati del proprio impegno verso l ambiente e il settore forestale.
10 Criteri e Indicatori di GFS Criterio: descrive i differenti aspetti della sostenibilità a livello concettuale. I sei criteri generali sanciti nel regolamento generale del PEFC coprono tutte le azioni dell ambito produttivo Forestale. Accoppiati ad essi vi sono 27 indicatori di tipo Quantitativo e descrittivo con la funzione di monitoraggio Dei sistemi forestali. Una caratteristica in favore dei piccoli Proprietari è quella che consente la certificazione di gruppo, In cui le organizzazioni di produttori si impegnano a Coinvolgere in modo ufficiale i produttori. Criterio 1 - mantenimento e appropriato miglioramento delle risorse forestali e loro contributo al ciclo globale del carbonio; Criterio 2 -mantenimento della salute e vitalità degli ecosistemi forestali; Criterio 3 - mantenimento e sviluppo delle funzioni produttive nella gestione forestale (prodotti legnosi e non legnosi); Criterio 4: mantenimento, conservazione e appropriato miglioramento della diversità biologica negli ecosistemi forestali; Criterio 5: mantenimento e appropriato miglioramento delle funzioni protettive della gestione forestale (con specifica attenzione alla difesa del suolo e alla regimazione delle acque); Criterio 6: mantenimento delle altre funzioni e delle condizioni socio-economiche.
11 Indicatore: mostra i cambiamenti nel tempo di ogni criterio e come ogni criterio raggiunga l obiettivo previsto. Esempio di indicatori, riferimento al criterio 4 (criterio 4: mantenimento, Conservazione e appropriato miglioramento della diversita biologica negli ecosistemi Forestali); 4.1.a: proporzionalità dell area annuale di rinnovazione naturale in relazione all area totale in rinnovazione. 4.2.a differenziazione tra specie autoctone ed introdotte. 4.2.b: qualità del materiale di propagazione; 4.2.c: mantenimento di una appropriata diversità biologica nei rimboschimenti; 4.3.a : variazioni nella proporzione di boschi misti costituiti da 2 o più specie. 4.3.b : variazioni nella proporzione di boschi misti non monostratificati. 4.4 Le infrastrutture e le attività forestali devono essere pianificate e condotte in modo da minimizzare i danni agli ecosistemi, specialmente agli ecosistemi rari, sensibili o rappresentativi e alle riserve genetiche, in modo da prendere in considerazione le specie minacciate o altre specie significative - e in particolare i percorsi della fauna migratoria. 4.5 Con le dovute considerazioni agli obiettivi gestionali, devono essere prese misure per equilibrare la pressione delle popolazioni animali domestiche e selvatiche sulla rinnovazione, sulla crescita, e sulla biodiversità della foresta. Devono essere altresì previste forme di salvaguardia per le specie rare, minacciate ed in pericolo e per i loro habitat nonché per tutte le specie importanti per l alimentazione della fauna. 4.5 a: Monitoraggio e controllo dei danni da presenza di popolazioni animali selvatiche; 4.5.b: Pascolo di animali domestici in foresta; 4.6.a: Alberi morti, vetusti, monumentali e di specie rare; 4.6.b: Aree non sottoposte al taglio; 4.7.a: Superficie interessata da boschi vetusti, sorgenti d acqua, zone umide, affioramenti rocciosi e forre danneggiati da interventi di gestione impropria; 4.8.a: Indicazioni selvicolturali e pianificatorie sulle utilizzazioni forestali;
12 La Certificazione Forestale La certificazione forestale è rilasciata da enti specializzati di certificazione che operano sulla base dei principi e dei criteri definiti per la gestione forestale sostenibile. Tali enti di certificazione devono essere accreditati in Italia da ACCREDIA per PEFC e da ASI per FSC. In Italia la prima proprietà forestale certificata per FSC è stata la Magnifica Comunità di Fiemme 1997 e per PEFC il Consorzio Forestale dell Amiata nel In Calabria il Comune di S. Vito sullo Jonio nel 2007 per PEFC.
13 Pianificazione Partecipazione Certificazione
14 La Certificazione Forestale Punti di debolezza Produrre legname in modo sostenibile comporta per il proprietario forestale dei costi aggiuntivi (che diminuiscono con una buona organizzazione e una maggiore superficie) e un ulteriore impegno nella gestione. Lunghe e complesse procedure burocratiche. Punti di forza Accreditare la gestione dell azienda nei confronti della possibilità di attrarre benefici pubblici, di maggiori ritorni economici, in termini di immagine e di consenso sociale.
15 La Certificazione Forestale L impegno e l opportunità di aderire ad un programma di gestione forestale sostenibile o ad un processo di acquisizione di ecolabel nel settore del green market o del "Green Public Procurement (GPP)" rappresentano un occasione essenziale per la rivitalizzazione del settore forestale che può trovare sbocco in un processo di filiera basato sui principi dell ecocertificazione forestale. Chi acquista prodotti certificati FSC o PEFC contribuisce a proteggere le foreste.
16 Un caso applicativo in Calabria Obiettivo: Certificazione della proprietà forestale A.Fo.R. di Piano Zillastro
17 Descrizione della proprietà L azienda forestale è posta nelle loc. Mastro giovanni e Piano Zillastro in comune di Oppido Mamertina (RC) di proprietà AFOR. La quota media è di 1099 m slm e si affaccia sul versante tirrenico dell Aspromonte. La stazione metereologica più vicina è quella di Santa Cristina d Aspromonte i cui rilievi evidenziano una media annuale di precipitazioni di 1506 mm, precipitazioni estive pari a 62 mm. La media annuale di temperatura è di 16,7 C e la temperatura del mese più freddo è di 8,2 C. Il substrato pedogenetico è costituito da granito. La superficie dell azienda è costituita in larga parte da rimboschimenti di pino laricio con gruppi di douglasia e larice giapponese di circa 40 anni e in parte da faggeta (circa 80 anni). Su un totale di 160 ettari la faggeta occupa circa il 15%.
18 Descrizione della proprietà
19 Un caso applicativo in Calabria Il primo passo è l elaborazione di un piano di gestione forestale che rispetti gli standard della GFS, segue l approvazione del piano da parte della Regione e del Parco. Primi step occorrenti per un piano di gf Realizzazione di un particellare Impostazione di un campionamento con la realizzazione di un congruo numero di aree di saggio
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27 Diradamenti di varia intensità nelle pinete
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33 Avviamento ad alto fusto nelle faggete
34 Criteri del piano Raccordo con la normativa Ue, regionale, del Piano del Parco; Conformità ai C&I ; Inventario e monitoraggio delle risorse forestali, a vari livelli, nella prospettiva di un approccio gestionale di tipo adattativo basato sull osservazione e sull interpretazione delle trasformazioni in atto; Applicazione di misure di tutela d uso del bosco (lotta agli incendi boschivi, lotta fitosanitaria, regolamentazione del pascolo) ; Disciplina delle attività selvicolturali, che garantiscano la salvaguardia della complessità e multifunzionalità del bosco. Trasparenza, partecipazione e collaborazione con i vari portatori di interessi.
35 Passi successivi Il secondo passo è l elaborazione del Manuale per la certificazione di Gestione Forestale Sostenibile. Il terzo passo è la verifica ispettiva dell ente di certificazione e la certificazione. Il quarto passo è il monitoraggio periodico da parte dell ente di certificazione per la verifica del rispetto della gestione.
36 Il coinvolgimento dell ente regionale per la gestione forestale in questo progetto può diventare un irripetibile occasione di rilancio della propria azienda forestale anche grazie alla fruttuosa sinergia creata con l Università Mediterranea di Reggio Calabria. Sta agli amministratori scommettere con tutte le migliori forze disponibili per ottenere questo importante risultato...
37 Grazie per l attenzione
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