Giovani e forti. Il cancro colorato del platano è una malattia ARBORICOLTURA ALBERI E MIGLIORAMENTO GENETICO

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1 ARBORICOLTURA ALBERI E MIGLIORAMENTO GENETICO I giovani alberi resistenti al cancro colorato piantati lungo il Terraglio. Giovani e forti A due anni dalla messa a dimora lungo una strada molto trafficata di Mogliano Veneto (TV), nove piante di Platanor Vallis Clausa, platani resistenti al cancro colorato, si sono sviluppate regolarmente, confermando anche una buona tolleranza a tingide e oidio Testo di Paolo Pietrobon, dottore forestale e paesaggista. Foto di Anna Barp Il cancro colorato del platano è una malattia causata dal fungo ascomicete Ceratocystis fimbriata (Ell. et Halst) Davidson f. sp. platani Walter, i cui unici ospiti sono le piante appartenenti al genere Platanus. Originario degli Stati Uniti, il patogeno è stato segnalato in Europa dopo la seconda guerra mondiale ed è diffuso in Italia soprattutto al Nord, in particolare in Lombardia e Veneto. Non essendo conosciuti mezzi di lotta di tipo curativo, ad oggi l unica difesa è stata la prevenzione. Il numero dei platani perduti ammonta ormai a centinaia di migliaia di individui. La ricerca francese In Francia, fin dagli anni Ottanta, allo studio dell epidemiologia della malattia si è affiancata la ricerca di individui resistenti al fungo. Presso i campi sperimentali dell Inra (Istituto nazionale di ricerca agronomica) di Avignone, sotto la guida di André Vigouroux, si è giunti dopo svariate prove di contaminazione all individuazione di tre esemplari, uno dei quali in grado di confinare il patogeno anche a livello delle radici. Mentre la selezione di nuove piante resistenti continua, i ricercatori francesi hanno registrato la denominazione Platanor che contraddistingue quelle provenienti dal loro lavoro, e provveduto all immissione sul mercato del primo platano ibrido resistente a Ceratocystis fimbriata, al quale è stato attribuito il nome Vallis Clausa, in onore del Dipartimento della Vaucluse che ha sostenuto economicamente le ricerche. Questi alberi, dotati di un microchip elettronico di riconoscimento inserito all in- 37 ACER 4/ ACER 4/2008

2 ARBORICOLTURA Le foglie dell ibrido Vallis Clausa sono caratterizzate da una leggera macrofillia dovuta all elevato vigore vegetativo. Nonostante i danni al colletto provocati da un intervento di sfalcio, gli ibridi non hanno presentato sintomi legati al cancro colorato. terno, sono stati introdotti sul mercato italiano nel 2006 grazie a un accordo commerciale con la Piante Mati di Pistoia. Il primo impianto in Italia A seguito dell interesse manifestato fin dal 2004, gli ibridatori francesi hanno acconsentito a effettuare la prima fornitura di platani resistenti al cancro colorato per l Italia al Comune di Mogliano Veneto (TV), nell ambito del progetto di restauro dell alberata storica della Strada Statale n. 13 Terraglio. Queste piante sono state poste a dimora nell aprile 2006 lungo un tratto di banchina stradale storicamente occupato da un alberata. Di quelle originarie, ormai perdute, non rimaneva che qualche porzione di ceppaia pressoché completamente degradata dal fungo Ganoderma resinaceum. Si trattava, indubbiamente, di un sito difficile, assai poco ospitale per le giovani piante, sia per la presenza di patogeni, che per la prossimità di un arteria stradale a intenso traffico veicolare. Tuttavia si ritenne che proprio tali caratteristiche negative avrebbero consentito di testare al meglio l effettiva resistenza degli alberi alla patologia fungina causata da Ceratocystis fimbriata f. sp. platani. Il primo impianto è stato realizzato impiegando giovani esemplari con circonferenza di cm a un metro da terra e altezza di 3,5 m. Si trattava, all epoca, dell unico materiale vivaistico della varietà desiderata disponibile sul mercato italiano. Nove piante sono state poste a dimora in un aiuola a bordo strada larga 2,5 m e avente lunghezza complessiva di circa 100 m. Un decimo individuo è stato invasato e coltivato presso il vivaio comunale, quale pianta campione messa a disposizione del Servizio fitosanitario regionale del Veneto per l effettuazione di prove di inoculo. I primi due anni di crescita Successivamente alla messa a dimora, le giovani piante sono state allevate secondo la Prove d inoculo sul fusto nell ambito della selezione dei platani resistenti I numeri del Platanor in Italia Successivamente al primo impianto sperimentale, sono stati eseguiti in Italia numerosi interventi con impiego di Platanor Vallis Clausa. Sulla base dei dati forniti dal concessionario per l Italia, la distribuzione geografica dei platani resistenti al cancro colorato riguarda alcune regioni italiane: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino e Veneto, per un totale di 898 esemplari messi a dimora. Per maggiori informazioni: Piante Mati, tel ACER 4/

3 modalità comune a numerosi impianti in ambiente urbano, ovvero provvedendo alla loro irrigazione nel corso della prima stagione vegetativa e curando lo sfalcio periodico dell aiuola. Nell inverno è stato realizzato un leggero intervento di potatura di allevamento, finalizzato a elevare le chiome e a rimuovere rami soprannumerari e fuori sagoma, nonché le codominanze. Gli alberi hanno subito svariate offese, sia per cause naturali che per mano dell uomo. Nell estate del 2006, a seguito di un improvvisa ondata di calore, si è verificata la loro quasi totale defogliazione che, fortunatamente, non ha provocato conseguenze significative, grazie a una pronta emissione di nuove foglie. Nell inverno , invece, sette esemplari sono stati gravemente danneggiati al colletto da un maldestro intervento di sfalcio dell erba effettuato con decespugliatori, operazione che sembrava aver pregiudicato la possibilità di sopravvivenza dei platani. Nonostante ciò, tutti gli esemplari arborei sono sopravvissuti e presentano oggi circonferenze del fusto (misurate a 1 m da terra) variabili tra 16 e 22 cm; le altezze, invece, sono comprese tra 3,80 e 5 m. I getti terminali di accrescimento delle ramificazioni hanno lunghezze variabili mediamente tra 40 e 80 cm. Si tratta di valori assolutamente positivi, palese conferma della vigoria della specie, soprattutto se vengono confrontati con il modestissimo accrescimento della pianta campione che ha raggiunto un diametro di I germogli di accrescimento delle ramificazioni dei nove ibridi hanno lunghezze comprese tra 40 e 80 cm. Le ragioni del successo di un prodotto tecnologico Francesco Mati illustra le qualità degli esemplari di Platanor in coltivazione nei suoi vivai, disponibili in dimensioni diverse, sia in zolla che in contenitore Per comprendere la buona riuscita di Platanor Vallis Clausa nel nostro Paese abbiamo intervistato Francesco Mati del Gruppo Mati, storica azienda pistoiese, che da alcuni anni si occupa, tra le tante altre attività, di coltivazione e commercializzazione di questi platani resistenti al cancro colorato. Un successo annunciato e confermato dai 900 esemplari messi a dimora in aree verdi pubbliche fino ad oggi e dalle crescenti richieste del settore privato. A due anni dall introduzione sul mercato del Platanor Vallis Clausa quanti sono gli esemplari messi a dimora in Italia? Per essere un prodotto decisamente innovativo anche nella forma di distribuzione, dato che la pianta è brevettata a livello internazionale, direi che la risposta è stata ottimale. Abbiamo infatti già venduto circa 900 piante a Comuni italiani da nord a sud. Molti uffici tecnici comunali si sono informati sul prodotto e poi ci hanno fatto contattare da aziende locali che hanno acquistato il Platanor Vallis Clausa offrendo loro il servizio di piantagione e cura post trapianto. Quali sono le caratteristiche degli esemplari che il vostro vivaio fornisce e quali cure vengono apportate? Nei vivai abbiamo attualmente in coltivazione piante in zolla e in contenitore con misure che vanno da cm fino a cm di circonferenza. I soggetti da noi coltivati ricevono tutte le cure rispondenti alle normative qualitative internazionali (che ancora in Italia non esistono in veste ufficiale) e che ne sanciscono la qualità: per esempio, unico asse del tronco, assenza di ferite e patologie, cura dell apparato radicale attraverso trapianti e zollature. Ogni pianta inoltre viene dotata di un trasponder, un microchip interno, che genera un unico numero progressivo. Questo serve per la documentazione di garanzia che i proprietari del brevetto richiedono ed è una delle garanzie offerte per l autenticità del prodotto. Il trasponder inoltre potrà essere un valido aiuto nella classificazione delle alberate stradali attraverso un database. I tre fratelli Mati, da sinistra: Paolo, Francesco e Andrea. Quali sono le previsioni per il futuro dal punto di vista commerciale? La risposta è crescente, stiamo coltivando ormai da diversi anni e questo fa sì che la quantità di piante in coltivazione vada incontro alla crescente domanda del mercato. Abbiamo piante di diverse dimensioni disponibili in zolla e alcune già pronte in contenitore. Il platano resistente al cancro colorato ha mantenuto le promesse? Il Platanor Vallis Clausa ha dimostrato di avere doti di eccellenza, ad oggi nessuna delle piante ha mostrato segni di cancro colorato ma ha anche manifestato una buona resistenza alla tingide e all oidio con grandi foglie sane che rendono la pianta particolarmente interessante dal punto di vista estetico. Il Platanor Vallis Clausa è stato sperimentato in Francia per anni ma anche da noi, per ulteriore conferma e sicurezza, prima di proporlo sul mercato. Inoltre, con l autorizzazione dell Inra francese, abbiamo fornito in anticipo al Comune di Torino alcune piante per una piantagione sperimentale che ha dato buoni risultati. All orizzonte ci sono ulteriori novità in tal senso: si profilano nuovi esemplari ancora più tecnologici? Al momento ci sono diversi esperimenti in corso, altre cultivar resistenti ma per ora non siamo autorizzati a parlarne. Nei prossimi cinque o dieci anni assisteremo comunque a una crescita delle alberate tecnologiche per uso urbano resistenti alle principali patologie che oggi fanno penare per la cura e la manutenzione. G.Z. 39 ACER 4/2009

4 ARBORICOLTURA soli 12,5 cm e un altezza di 3,30 m, pur essendo allevata in una realtà più facile quale quella vivaistica e con disponibilità costante d acqua grazie alla presenza di un impianto di irrigazione automatizzato. Conclusioni Sulla base dei primi due anni di coltivazione, tenuto conto delle oggettive difficoltà, determinate dal sito d impianto e delle offese subite dagli alberi, e dopo aver rilevato le dimensioni raggiunte dai nove esemplari posti a dimora lungo la S.S. n. 13 Terraglio, si ritiene possibile esprimere alcune considerazioni in merito all impiego del platano Platanor Vallis Clausa. Le piante manifestano tutte le caratteristiche standard del platano, in termini di vigoria, portamento e caratteri estetico-paesaggistici. Si rileva una leggera macrofillia, con tutta probabilità dovuta al fatto che il clone è un ibrido di prima generazione. Il vigore vegetativo è molto pronunciato. Gli alberi hanno confermato la resistenza al patogeno Ceratocystis fimbriata f. sp. platani, presente in focolaio continuo in zona. Si presume che, a seguito dei danneggiamenti da decespugliatore al colletto, si sia verificata la contaminazione, alla quale la pianta ha risposto con un efficace compartimentazione. I giovani alberi hanno evidenziato una buona tolleranza verso la tingide del platano (Corythucha ciliata), facilmente individuabile visivamente dato che nella stagione estiva le foglie dei nuovi impianti si mantengono verdi, mentre quelle dei vecchi esemplari monumentali, residuo dell alberata storica, virano marcatamente al giallo a seguito delle ripetute punture dell insetto. Viene, inoltre, confermata la buona tolleranza delle piante all oidio, così come dichiarato dai selezionatori francesi. Il bilancio della sperimentazione, pertanto, può essere definito senz altro positivo. Abstract Young and strong In the spring of 2006, nine young specimens of Plane tree of French origin certified as resistant to Canker stain (Platanus Platanor Vallis Clausa ) were planted for the first time in Italy in the Province of Treviso (Veneto Region), as part of a plan to restore a monumental tree-lined avenue submitted to landscape protection by the Italian Government. Two years after being planted, the effects of this first employment of the tree in Italy are positive. Il restauro del Terraglio La Strada Statale n. 13 Terraglio collega Venezia-Mestre a Treviso e costituisce una delle principali e più trafficate arterie stradali del Veneto; è stata assoggettata a vincolo paesaggistico nel Nonostante presenti condizioni assai critiche, l alberata di platano che la fiancheggia costituisce ancora oggi uno dei suoi caratteri peculiari, unitamente al contorno di ville monumentali. Un analisi comparata delle riprese aeree effettuate nell ultimo trentennio sopra il territorio del Comune di Mogliano Veneto (TV) e il confronto con i dati raccolti sul campo nel 2004, hanno consentito di descrivere analiticamente il fenomeno di progressiva regressione del doppio filare alberato. Nel giugno 1978 erano presenti 403 platani, passati a 148 nel 2004 con una riduzione di quasi due terzi (- 63,3%). Le foto aeree evidenziano che, col tempo, l alberata è regredita spazialmente secondo un andamento che può essere definito a focolaio multiplo, ovvero per focolai di infezione che si sono via via allargati verso tratti ancora sani. Ciò conferma che il patogeno fungino non viene, generalmente, trasportato dal vento sotto forma di spore, quanto veicolato dal contatto radicale e dalle potature eseguite dall uomo con interventi su piante sane poste a fianco di quelle malate, senza disinfezione degli strumenti di taglio. Il trend negativo non si è minimamente invertito né dopo l emanazione della prima generazione di normative in materia di tutela del platano (D.M. 3 settembre 1987 n. 412; D.G.R. del Veneto n. 291/88) né dopo la seconda (D.M. 17 aprile 1998). Un intervento di recupero dell alberata non poteva che porsi, come obiettivi fondamentali, la sua conservazione e la prosecuzione delle sue funzioni estetico-paesaggistiche, ambientali ed ecologiche. Quale orizzonte di validità per gli interventi è stato considerato un arco temporale non inferiore al centinaio d anni. Si è valutata l effettiva potenzialità all impiego di cinque specie botaniche: Platanus x acerifolia per la valenza storicopaesaggistica lungo il Terraglio, Populus nigra var. italica perchè già presente qui nell Ottocento, Acer platanoides in quanto specie prescritta per l impiego da parte della soprintendenza competente, Tilia platyphyllos per i caratteri estetici e la velocità di accrescimento, Celtis australis per la longevità e la capacità di raggiungere dimensioni monumentali. Queste specie sono state sottoposte a una verifica incrociata alla luce di 13 parametri: significato della specie in relazione ai luoghi oggetto di intervento, alla loro storia, alle prescrizioni impartite da enti aventi competenza in materia; origine e diffusione della specie; dimensioni e portamento; caratteristiche della chioma, del tronco, del legno, delle foglie, dei fiori e dei frutti; necessità pedologiche; longevità, in un ottica di medio-lungo periodo; principali patologie segnalate a carico della specie; adattabilità della specie all impiego in ambiente urbano. Si è quindi individuata nella nuova varietà di platano Platanor Vallis Clausa la pianta più idonea all impiego. Sopra, una mappa del 1787 con al centro il Terraglio. A fianco, da sinistra a destra, un tratto del Terraglio nel 1949 e nel ACER 4/

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6 Bindi PRATOPRONTO I MIGLIORI IN CAMPO ROMA - LATINA - PISA BINDI PRATOPRONTO Via Cristoforo Colombo Km 21, Roma - Tel Fax Numero Verde PRATOPRONTO@BINDISECONDO.IT

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