REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI

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1 Deliberazione n. 459/2013/PRSP-INPR REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL VENETO Nell adunanza del 17 dicembre 2013, composta da: Dott. Claudio IAFOLLA Dott.ssa Elena BRANDOLINI Dott. Giampiero PIZZICONI Dott. Tiziano TESSARO Dott. Francesco MAFFEI Dott.ssa Francesca DIMITA Presidente Consigliere Referendario, relatore Referendario Referendario Referendario VISTI gli artt. 81, 97, 100, 117 e 119 della Costituzione; VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con il regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214, e successive modificazioni; VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20; VISTO il Regolamento per l organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti con il quale è stata istituita in ogni Regione ad autonomia ordinaria una Sezione regionale di controllo, deliberato dalle Sezioni Riunite in data 16 giugno 2000, modificato con le deliberazioni delle Sezioni riunite n. 2 del 3 luglio 2003 e n. 1 del 17 dicembre 2004, e da ultimo con deliberazione del Consiglio di Presidenza n. 229, del 19 giugno 2008;

2 VISTO il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 recante il Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali; VISTA la legge 5 giugno 2003 n. 131; VISTA la legge 23 dicembre 2005, n. 266, art. 1, commi 166 e seguenti; VISTA la legge 31 dicembre 2009, n.196; VISTO il decreto legge n. 174 del 10 ottobre 2012 convertito in legge n. 213 del 7 dicembre 2012; VISTA la deliberazione della Sezione delle autonomie della Corte dei conti n. 10/SEZAUT/2012/INPR recante Linee guida cui devono attenersi, ai sensi dell articolo 1, commi 166 e 167, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, gli organi di revisione economico-finanziaria degli enti locali nella predisposizione della relazione sul bilancio di previsione dell esercizio 2012 e rendiconto 2011 ; VISTA la propria deliberazione n. 110/2013/PRSP (Comune di Feltre) dalla quale emergevano alcuni aspetti problematici nel rapporto tra il comune destinatario della pronuncia di accertamento e la società partecipata BIM Gestione Servizi Pubblici s.p.a.; VISTA la nota in data 5 maggio 2013 prot. n. 2477, avente ad oggetto: controllo ex art 148 e 148 bis D.L.174/2012, Bim Gestione Servizi Pubblici S.p.a.. Richiesta relazione dettagliata dei rapporti finanziari intercorrenti tra organismo societario ed ente socio con la quale il magistrato istruttore chiedeva notizie e 2

3 chiarimenti a tutti i comuni della provincia di Belluno detentori di partecipazione azionaria nella Società Gestione Servizi Integrati s.p.a. in merito alla consistenza dei propri rapporti debitori/creditori la detta società; ESAMINATE le risposte dei comuni destinatari della provincia di Belluno pervenute a seguito della richiamata richiesta istruttoria; ESAMINATA la copiosa documentazione istruttoria fatta pervenire dai comuni interessato ed in particolare le informative presentate dei seguenti comuni: 1. Agordo: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 2. Alano di Piave: con risposta istruttoria del 16/05/2013 prot n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 17/05/2013); 3. Alleghe: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 4. Arsiè: con risposta istruttoria del 17/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 5. Auronzo di Cadore: con risposta istruttoria del 23/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 24/05/2013); 6. Belluno: con risposta istruttoria del 21/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 3

4 7. Calalzo di Cadore: con risposta istruttoria del 31/05/2013 prot (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 4/06/2013); 8. Canale d Agordo: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 9. Castellavazzo: con risposta istruttoria del 16/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 10. Cencenighe Agordino: con risposta istruttoria del 30/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 5/06/2013); 11. Casiomaggiore: con risposta istruttoria del 10/06/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n dell 11/06/2013); 12. Chies D Alpago: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 13. Cibiana di Cadore: con risposta istruttoria del 18/06/2013 prot (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/06/2013); 14. Colle di Santa Lucia: con risposta istruttoria del 31/05/2013 prot n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 03/06/2013); 15. Comelico Superiore: con risposta istruttoria del 28/05/2013 4

5 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 29/05/2013); 16. Cortina D Ampezzo: con risposta istruttoria del 20/06/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 20/06/2013); 17. Domegge di Cadore: con risposta istruttoria del 21/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 24/05/2013); 18. Danta di Cadore: con risposta istruttoria del 13/06/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 18/06/2013); 19. Farra D Alpago: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 20. Forno di Zoldo: con risposta istruttoria del 11/06/2013 (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 19/06/2013); 21. Feltre: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 22. Fonzaso: con risposta istruttoria dell 11/06/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 12/06/2013); 23. Gosaldo: con risposta istruttoria del 17/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013) 5

6 24. La Valle Agordina: con risposta istruttoria del 30/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 3/06/2013); 25. Lamon: con risposta istruttoria del 3/06/2013 prot (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 4/06/2013); 26. Lentiai: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 27. Livinallongo del Col di Lana: con risposta istruttoria del 30/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 3/06/2013); 28. Limana: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 29. Lorenzago di Cadore: con risposta istruttoria del 30/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 30/05/2013); 30. Lozzo di Cadore: con risposta istruttoria del 22/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 22/05/2013); 31. Longarone: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 32. Mel: con risposta istruttoria del 21/05/2013 prot n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 24/05/2013); 6

7 33. Pedavena: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 34. Pieve di Cadore: con risposta istruttoria del 13/06/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 14/06/2013); 35. Quero: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 36. Perarolo di Cadore: con risposta istruttoria del 29/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 5/06/2013); 37. Pieve D Alpago: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 38. Ponte nelle Alpi: con risposta istruttoria del 30/05/2013 prot n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 30/05/2013); 39. Puos D Alpago: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 40. Rivamonte Agordino: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 41. Rocca Pietore: con risposta istruttoria del 21/05/2013 prot. 7

8 n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 22/05/2013); 42. San Gregorio nelle Alpi : con risposta istruttoria del 18/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 43. S. Pietro di Cadore: con risposta istruttoria del 24/05/2013 prot (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 24/05/2013); 44. San Tomaso Agordino: con risposta istruttoria del 27/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 29/05/2013); 45. Santa Giustina in Colle: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 46. Ospitale di Cadore: con risposta istruttoria del 12/06/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 14/06/2013); 47. Falcade: con risposta istruttoria del 10/06/2013 (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 14/06/2013) 48. Santo Stefano di Cadore: con risposta istruttoria del 16/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 17/05/2013); 49. Sedico: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 50. Seren del grappa: con risposta istruttoria del 18/05/2013 8

9 prot n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 51. Selva di Cadore: con risposta istruttoria del 31/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 06/06/2013); 52. Sospirolo: con risposta istruttoria del 22/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 22/05/2013); 53. Soverzene: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 54. Sovramonte: con risposta istruttoria dell 1/06/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 06/06/2013); 55. Taibon Agordino: con risposta istruttoria del 27/05/2013 prot (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 29/05/2013); 56. Comune di San Vito di Cadore: con risposta istruttoria del 13/06/2013 prot n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 18/06/2013); 57. Tambre: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 58. Trichiana: con risposta istruttoria del 21/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 9

10 24/05/2013); 59. Vallada Agordina: con risposta istruttoria del 3/06/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 4/06/2013); 60. Valle di Cadore: con risposta istruttoria del 24/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 3/06/2013); 61. Vas: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 62. Vigo di Cadore: con risposta istruttoria del 25/05/2013 prot n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 29/05/2013); 63. Vodo di Cadore: con risposta istruttoria del 19/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 64. Voltago Agordino: con risposta istruttoria del 10/06/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n dell 11/06/2013); 65. Zoldo Alto: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); 66. Zoppè di Cadore: con risposta istruttoria del 20/05/2013 prot. n (acquisita al prot. C.d.c. prot. n del 21/05/2013); VISTA la nota in data 26 novembre 2013 prot. n. 6801, avente ad 10

11 oggetto: Richiesta documentazione/informazione Società BIM GSP SPA con la quale il magistrato istruttore chiedeva notizie e chiarimenti al comune di Cortina d Ampezzo in relazione alla consistenza dell esposizione debitoria della propria partecipata BIM GSP spa per il periodo ; VISTA la nota di risposta a detta richiesta pervenuta dal comune di Cortina d Ampezzo in data 3 dicembre 2013 prot. n. 6876; VISTA l ordinanza presidenziale n. 128/2013, che ha deferito la questione all esame collegiale della Sezione per la pronuncia di accertamento di cui al D.L. n. 174 del 10 ottobre 2012 convertito in L. n. 213 del 7 dicembre 2012; UDITO il magistrato relatore, dott. Giampiero Pizziconi; FATTO La Sezione, con propria deliberazione n. 110/2013/PRSP adottata a seguito dell esame della relazione sul bilancio di previsione del Comune di Feltre per l esercizio finanziario 2012, accertava che l ente in questione ricorreva con continuità ad anticipazioni di tesoreria anche e soprattutto a causa della mancata riscossione di nel corso degli ultimi esercizi, dei crediti vantati verso la propria partecipata BIM Gestione Servizi Pubblici S.p.a. (di seguito BIM G.S.P.), crediti iscritti quali residui attivi nel bilancio comunale. Emergeva, in particolare, l elevato ammontare di detti crediti che a partire dall anno 2009 e fino all anno 2012 assommavano circa euro ,53 (delibera 110/2013/PRSP pag. 6, anche se da successiva nota pervenuta alla Sezione in data 20 maggio

12 prot del 21 maggio detti valori al 31 dicembre 2013 sembrerebbero ridursi a ,54). Dalla complessa interlocuzione istruttoria con il comune di Feltre emergeva una consolidata difficoltà dell ente nella riscossione dei crediti vantati verso la propria partecipata a fronte dell esistenza di un contratto di servizio con la detta BIM GSP, difficoltà già nota al magistrato relatore in quanto numerosi enti della provincia di Belluno avevano rappresentato in sede di istruttoria finalizzata al controllo della sana gestione finanziaria degli enti locali ex art. 1 commi 166 e ss. della legge 296/2005, che molti dei crediti iscritti quali residui attivi in bilancio non risultavano riscossi per inadempienze dei debitori. Crediti, la maggior parte dei quali, riferibili ai rapporti con la propria partecipata BIM GSP. Alla luce delle esposte criticità riguardanti molti dei comuni bellunesi, il magistrato istruttore, al fine di verificare complessivamente il rapporto debiti/crediti tra enti soci e BIM GSP ed al fine di verificare quanto la mancata riscossione degli stessi possa negativamente incidere sulla gestione finanziaria degli enti soci, inviava a tutte le amministrazioni locali partecipanti alla detta società una richiesta istruttoria in data 5 maggio 2013 avente ad oggetto Relazione dettagliata dei rapporti finanziari intercorrenti tra organismo societario ed ente socio. Nella predetta nota tra l altro si richiedevano: una dettagliata relazione in ordine ai flussi finanziari intercorsi con la Società partecipata Bim, Gestione Servizi 12

13 Pubblici, da cui si evincessero i rapporti debito-credito tra Comune e Società partecipata per il periodo dal 2007 al 2012 ed in atto; tutte le iniziative intraprese dall'ente per esercitare in detto periodo i propri diritti di socio azionista; la predisposizione di una tabella con la consistenza degli eventuali residui attivi derivanti da crediti vantati dall'ente nei confronti della società in oggetto nel medesimo periodo ( ), la relativa collocazione in bilancio e l'incidenza di detti residui sulla formazione dell'avanzo di amministrazione. Nelle risposte istruttorie, citate in preambolo, emergeva un complesso quadro debitorio/creditorio tra i 66 enti locali soci che avevano replicato alle richieste della Sezione (alcuni comuni della provincia non risultano soci della BIM GSP) e BIM GSP, evidenziandosi, tra l altro (come sintetizzato nella tabella A che segue) che: dal 2007 al 2012 il credito complessivo vantato dagli enti locali soci verso BIM GSP si attesta a circa euro (Tabella A di seguito riportata); nello stesso periodo il debito complessivo degli enti soci verso la partecipata ammonta a circa euro (Tabella B di seguito riportata); il credito vantato dagli enti locali bellunesi verso BIM GSP SPA è così ripartito: euro ,32 per l anno 2007, euro 13

14 ,00 per l anno 2008, euro ,51 per l anno 2009, euro ,03 per l anno 2010, euro ,51 per l anno 2011 ed euro ,38 per l anno 2012 (Tabella C di seguito riportata). un numero limitato di enti locali (vedasi successiva tabella D) ha provveduto, a titolo prudenziale, alla creazione di un apposito accantonamento per far fronte ad eventuali problemi insorgenti con la BIM GSP in merito alla riscossione dei crediti di cui si è detto per un importo complessivo pari a euro; i comuni di Alano di Piave, Quero, San Nicolò di Comelico e Vas hanno dichiarato di non avere nessun rapporto di credito e di debito se non limitatamente alla sola quota di partecipazione. TABELLA A (crediti totali per anno) Esercizio crediti 2007 Totale , Totale , Totale , Totale , Totale , Totale ,38 Totale complessivo ,75 TABELLA C (crediti dei singoli comuni distinti per anno) COMUNE Esercizio crediti Alleghe ,15 Belluno ,24 Borca di Cadore ,93 Cibiana di Cadore 2007 La Valle Agordina , Totale ,32 14

15 Alleghe ,05 Auronzo ,32 Belluno ,20 La Valle Agordina ,42 Mel ,01 Santa Giustina ,00 Vodo di Cadore ,00 Zoppè di Cadore Totale ,00 Agordo ,25 Alleghe ,80 Arsiè ,92 Auronzo ,02 Belluno ,27 Borca di Cadore ,20 Calalzo di Cadore ,13 Canale D'Agordo ,90 Cencenighe Agordino ,04 Cesiomaggiore ,35 Chies D'Alpago ,69 Cibiana di Cadore ,35 Colle Santa Lucia ,82 Comelico Superiore ,06 Domegge di Cadore ,42 Falcade ,13 Farra D'Alpago ,02 Feltre ,32 Forno di Zoldo ,47 Gosaldo ,43 La Valle Agordina ,28 Lamon ,58 Lentiai ,80 Limana ,95 Livinallongo Del Col di Lana ,90 Longarone ,91 Lorenzago di Cadore ,90 Lozzo di Cadore ,24 Mel ,44 Perarolo di Cadore ,66 Pieve D'Alpago ,05 Pieve di Cadore ,44 Ponte Nelle Alpi ,33 Puos D'Alpago ,96 Rivamonte Agordino ,71 15

16 San Vito di Cadore ,36 Santa Giustina ,57 Sappada ,01 Sedico ,63 Seren Del Grappa ,05 Selva di Cadore ,40 Soverzene ,13 Sovramonte ,20 Taibon Agordino ,60 Tambre ,00 Vallada Agordina ,96 Vigo di Cadore ,31 Vodo di Cadore ,10 Voltago Agordino ,81 Zoldo Alto ,04 Zoppè di Cadore , Totale ,51 Agordo ,94 Alleghe ,23 Arsiè ,70 Auronzo ,29 Belluno ,24 Borca di Cadore ,13 Calalzo di Cadore ,97 Canale D'Agordo ,78 Castellavazzo ,72 Cencenighe Agordino ,08 Cesiomaggiore ,19 Chies D'Alpago Cibiana di Cadore ,70 Colle Santa Lucia ,08 Comelico Superiore ,24 Domegge di Cadore ,31 Falcade ,24 Farra D'Alpago ,46 Feltre ,44 Fonzaso ,26 Forno di Zoldo ,22 Gosaldo ,65 La Valle Agordina ,41 Lamon ,25 Lentiai ,90 Limana ,95 Livinallongo Del Col di Lana ,78 16

17 Longarone ,74 Lorenzago di Cadore ,86 Lozzo di Cadore ,36 Mel ,92 Perarolo di Cadore ,04 Pieve D'Alpago ,50 Pieve di Cadore ,41 Ponte Nelle Alpi ,03 Puos D'Alpago ,88 Rivamonte Agordino ,51 Rocca Pietore ,00 San Vito di Cadore ,36 Santa Giustina ,03 Sappada ,52 Sedico ,55 Seren Del Grappa ,94 Selva di Cadore ,75 Sospirolo ,82 Soverzene ,18 Sovramonte ,49 Taibon Agordino ,76 Tambre ,81 Vallada Agordina ,56 Valle di Cadore ,08 Vigo di Cadore ,14 Vodo di Cadore ,72 Voltago Agordino ,64 Zoldo Alto ,00 Zoppè di Cadore , Totale ,03 Agordo ,38 Alleghe ,82 Arsiè ,41 Auronzo ,16 Belluno ,42 Borca di Cadore ,07 Calalzo di Cadore ,07 Canale D'Agordo ,22 Cencenighe Agordino ,43 Cesiomaggiore ,38 Cibiana di Cadore ,70 Colle Santa Lucia ,36 Comelico Superiore ,90 Domegge di Cadore ,04 17

18 Falcade ,38 Farra D'Alpago ,92 Feltre ,54 Fonzaso ,72 Forno di Zoldo ,83 Gosaldo ,57 La Valle Agordina ,46 Lamon ,84 Lentiai ,18 Limana ,62 Livinallongo Del Col di Lana ,84 Longarone ,55 Lorenzago di Cadore ,00 Lozzo di Cadore ,45 Mel ,24 Perarolo di Cadore ,00 Pieve D'Alpago ,90 Pieve di Cadore ,24 Ponte Nelle Alpi ,86 Puos D'Alpago ,80 Rivamonte Agordino ,62 Rocca Pietore ,94 San Vito di Cadore ,34 Sappada ,90 Sedico ,23 Seren Del Grappa ,94 Selva di Cadore ,11 Sospirolo ,12 Soverzene ,59 Sovramonte ,48 Taibon Agordino ,00 Tambre ,85 Vallada Agordina ,41 Valle di Cadore ,24 Vigo di Cadore ,14 Vodo di Cadore ,14 Voltago Agordino ,70 Zoldo Alto ,00 Zoppè di Cadore , Totale ,51 Agordo ,12 Alleghe ,26 Arsiè ,97 Auronzo ,00 18

19 Belluno ,72 Borca di Cadore ,22 Calalzo di Cadore ,21 Canale D'Agordo ,00 Castellavazzo ,26 Cencenighe Agordino ,43 Cesiomaggiore ,38 Chies D'Alpago ,81 Cibiana di Cadore ,70 Colle Santa Lucia ,12 Comelico Superiore ,65 Cortina D'Ampezzo ,29 Danta di Cadore ,15 Domegge di Cadore ,54 Falcade ,24 Farra D'Alpago ,95 Feltre ,67 Fonzaso ,02 Forno di Zoldo ,48 Gosaldo ,54 La Valle Agordina ,21 Lamon ,21 Lentiai ,20 Limana ,42 Livinallongo Del Col di Lana ,38 Longarone ,99 Lorenzago di Cadore Lozzo di Cadore ,24 Mel ,60 Ospitale di Cadore ,05 Pedavena ,63 Perarolo di Cadore ,08 Pieve D'Alpago ,98 Pieve di Cadore ,66 Ponte Nelle Alpi ,61 Puos D'Alpago ,75 Rivamonte Agordino ,61 Rocca Pietore ,23 San Gregorio Nelle Alpi ,93 San Pietro di Cadore ,32 San Tomaso Agordino ,00 San Vito di Cadore ,31 Santa Giustina ,93 Santo Stefano ,00 19

20 Sappada ,26 Sedico ,99 Seren Del Grappa ,94 Selva di Cadore ,14 Sospirolo ,34 Soverzene ,13 Sovramonte ,02 Tambre ,99 Trichiana ,07 Vallada Agordina ,02 Valle di Cadore ,18 Vigo di Cadore ,40 Vodo di Cadore ,84 Voltago Agordino ,72 Zoldo Alto ,68 Zoppè di Cadore , Totale ,38 Totale complessivo ,75 TABELLA B (debiti dei comuni verso la partecipata BIM) Esercizio debiti 2007 Totale 1.920, Totale , Totale , Totale , Totale , Totale ,62 Totale complessivo ,58 TABELLA D (Importo dei fondi costituiti da alcuni comuni) COMUNE Importo fondo % su totale dei crediti verso la BIM Agordo ,20 1,6% Alleghe ,00 8,4% Borca di Cadore 5.298,96 0,1% Calalzo di Cadore 6.746,46 0,2% Canale D'Agordo ,00 13,3% 20

21 Cencenighe Agordino ,00 0,5% Cesiomaggiore ,00 2,6% Colle Santa Lucia ,00 0,4% Cortina D'Ampezzo ,02 19,6% Falcade ,00 2,4% Fonzaso ,90 1,3% Forno di Zoldo ,86 6,9% Longarone ,19 7,6% Ospitale di Cadore ,27 0,6% Perarolo di Cadore 8.300,00 0,2% Puos D'Alpago 3.534,79 0,1% Rivamonte Agordino ,77 3,2% Rocca Pietore ,70 4,1% San Vito di Cadore ,30 5,9% Sedico ,14 5,2% Soverzene ,89 1,2% Trichiana ,87 6,0% Vallada Agordina ,63 2,1% Zoldo Alto ,00 6,4% TOTALE ,95 100,0% Peraltro, dalle richiamate risposte istruttorie, emergeva una serie di informazioni, in osservanza al richiamato contenuto delle richieste formulate dal magistrato istruttore, che di seguito si possono così sintetizzare: molti degli enti soci, nel corso degli esercizi interessati, hanno iscritto in bilancio i crediti vantati verso la BIM GSP quali residui attivi esigibili in tal modo contribuendo detti residui alla formazione dell avanzo di amministrazione; gli enti soci lamentano una difficoltà ad esercitare una governance sull attività della partecipata, atteso che la stessa opera, sulla base dell affidamento effettuato dal consorzio formato dall Ambito Territoriale Ottimale alto Piave e la verifica sul rispetto del contratto di servizio e la 21

22 definizione delle tariffe a garanzia dell equilibro economico societario, spetterebbero a detta Autorità d ambito. Peraltro, giova evidenziare che la cifra sopra indicata, relativa ai debiti della BIM GSP verso gli enti soci, sembrerebbe confermata, seppur con qualche distinguo, dai dati che emergono dal Report infrannuale al 30 giugno 2013 reso dal vertice societario ai soci e trasmesso nel materiale istruttorio dal comune di Alleghe a questa Sezione di controllo. Risulta, infatti, da detto report che il debito verso enti locali (pag. 20 del report) alla data del 31 dicembre 2012, sia pari a circa euro dei quali euro per gestione del servizio idrico e euro circa per gestioni delle centraline idroelettriche. In relazione a dette circostanze la Sezione ha inteso approfondire la questione emergente dalle richiamate istruttorie atteso che: già nella richiamata deliberazione n. 110/2013/PRSP relativa al comune di Feltre si era evidenziata una preoccupante criticità nei rapporti finanziari tra l ente locale socio e la propria partecipata BIM GSP; allo stato, ben 66 enti della provincia di Belluno risultano soci pubblici della BIM GSP SPA con partecipazione egualitaria pari all 1,49% del capitale sociale (in quanto svolgente servizi essenziali sul territorio provinciale come più avanti si dirà); che dall esame di tutte le risposte pervenute a questa Corte da parte dei comuni sopra citati in relazione ai 22

23 rapporti finanziari intercorrenti tra organismo societario ed ente socio è emerso che ben 65 enti della provincia di Belluno vantano crediti, risalenti anche all anno 2007, con la propria partecipata BIM GSP spa come già evidenziato; che le problematiche emerse dall istruttoria relativa alla verifica del bilancio di previsione 2012 del comune di Feltre, che hanno determinato le pronunce n.110/2013/prsp e 190/2013/PRSP, in relazione al rapporto con la partecipata BIM appaiono essere comuni a tutti gli enti locali soci di detto organismo societario e che, pertanto, appare necessario fornire alle amministrazioni interessate una serie di indicazioni al fine di poter assumere le iniziative necessarie a garantire la sana gestione finanziaria e gli equilibri presenti e futuri dei propri bilanci. DIRITTO PREMESSA Come noto, la funzione di controllo sugli equilibri di bilancio spettante alla Corte dei conti è estesa a tutti gli enti territoriali dall articolo 7, comma 7, della legge 5 giugno 2003, n. 131 (Disposizioni per l adeguamento dell ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3), ai fini del coordinamento della finanza pubblica, in relazione al patto di stabilità interno e ai vincoli derivanti dall appartenenza dell Italia all Unione europea. L evoluzione normativa successiva, sul solco 23

24 di tale impostazione, con l articolo 1, commi da 166 a 172, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato legge finanziaria 2006), ha portato ad assegnare alla Corte dei conti un controllo diretto sui bilanci da effettuarsi anche attraverso i revisori dei conti, mediante l emanazione di apposite linee-guida (art. 1, comma 167, della legge n. 266 del 2005) (Deliberazione di questa Sezione n. 182/2013/INPR). L insegnamento della Corte costituzionale ha chiarito che il suddetto controllo è finalizzato ad assicurare, in vista della tutela dell unità economica della Repubblica e del coordinamento della finanza pubblica, la sana gestione finanziaria del complesso degli enti territoriali, nonché il rispetto del patto di stabilità interno e degli obiettivi di governo dei conti pubblici concordati in sede europea (ex plurimis, sentenze n. 198 del 2012, n. 37 del 2011, n. 179 del 2007, n. 267 del 2006) chiarendo che il relativo sindacato della Corte dei conti assume i caratteri dell'obbligatorietà, capillarità e generalità (sentenze n. 179 del 2007, n. 267 del 2006). Detto controllo, esterno, esercitato dalla Corte dei conti nei confronti degli enti locali, con l ausilio dei collegi dei revisori dei conti, è «ascrivibile alla categoria del riesame di legalità e regolarità», e che esso concorre «alla formazione di una visione unitaria della finanza pubblica, ai fini della tutela dell equilibrio finanziario e di osservanza del patto di stabilità interno» (sentenza n. 179 del 2007). In esso assume un ruolo di necessaria verifica e ausilio 24

25 l organo di revisione mediante la necessaria intermediazione con l ente svolta attraverso la compilazione dei questionari (Corte Costituzionale sentenza n. 198/2012). (Deliberazione di questa Sezione n. 182/2013/INPR). Peraltro appare utile ricordare come le prospettive da cui muove la verifica della Corte sono orientate tradizionalmente in chiave collaborativa, esaltandosi nel contesto normativo sopra richiamato il ruolo di un controllo dagli effetti autocorrettivi, reso da un organo esterno, neutrale, ausiliario, al servizio dello Stato-comunità (come già affermato dalle sentenze della Corte Costituzionale n. 29 del 1995, n. 470 del 1997 e n. 64 del 2005) in un ottica che supera abbondantemente la dimensione statale della finanza pubblica di cui all art. 100 della Costituzione, alla luce degli artt. 97, 28, 81 e 119 (nel testo originario) dell a corte Costituzionale. Anche se recenti disposizioni normative hanno parzialmente mutato detto quadro affiancando al carattere collaborativo un aspetto più penetrante del controllo. Questo mutamento vede tra le norme principali di riferimento l art. 20, comma 12, del D.L. n. 98/2011, in relazione alle vicende elusive del Patto di stabilità; il quale da un lato riserva alle Sezioni regionali di controllo la verifica dell effettivo rispetto - in termini sostanziali - del patto di stabilità da parte dell ente locale, anche sotto il profilo della corretta qualificazione giuscontabile delle operazioni gestorie svolte nell esercizio finanziario; e, dall altro, assegna al giudizio di responsabilità amministrativa il complessivo vaglio della sussistenza dell ipotesi sanzionatoria prevista dal D.L. 25

26 n. 98/2011 in capo agli amministratori ed al responsabile del servizio finanziario. Ulteriori ipotesi in cui si attua l anzidetta sinergia tra controllo e giurisdizione sono contemplate, inoltre, dall art. 6 D.Lgs. n. 149/2011 in materia di dissesto finanziarlo delle autonomie locali e dall art. 9 del D.L. n. 78/2009, convertito in Legge 102/2009, in materia di programmazione dei pagamenti da parte delle Amministrazioni pubbliche. (Deliberazione di questa Sezione n. 182/2013/INPR). In tale contesto si innesta la recente legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1, che introduce in modo innovativo all'art. 97 della Costituzione, una specifica e significativa disposizione di principio, irrefragabile, secondo cui le PP.AA., in coerenza con l'ordinamento dell'unione Europea, assicurano l'equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico, esplicitando a livello costituzionale un obbligo già immanente nel nostro ordinamento per tutte le Amministrazioni. Il principio in esame viene ora ad essere declinato in concreto in ossequio alle prescrizioni del riscritto art. 81 della Costituzione - sotto il profilo della verifica e del permanere costante di un effettivo equilibrio di bilancio. Proprio in attuazione di detti principi costituzionali viene adottato il decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, nel quale si stabiliscono innovativi parametri del controllo esterno (scolpiti nei nuovi artt. 148 e 148 bis del TUEL) affidato alla Corte dei conti scolpiti nel nuovo art. 148 bis del TUEL. In detto articolo si prevede che le 26

27 Sezioni regionali di controllo esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi degli enti locali, ai sensi dell'articolo 1, commi 166 e seguenti, della legge n. 266/2005, per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, dell'osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell'indebitamento, dell'assenza di irregolarità, suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti. Evidenziandosi, di conseguenza, l importanza che il legislatore assegna al valore dell effettivo equilibrio di bilancio, presente e futuro, in relazione agli eventi potenzialmente lesivi e a quelli che si concretizzano in fenomeni dissolutori dell integrità stessa del bilancio. Infatti, la tutela dei valori dell equilibrio strutturale del bilancio e della sostenibilità dell indebitamento sono ritenuti preminenti dal legislatore della novella in stretta aderenza a quanto contenuto nella riforma costituzionale illustrata. In tale quadro, al controllo per così dire statico, esercitato dalla Corte dei conti in relazione all esame dei questionari e delle relative eventuali risultanze istruttorie - con cadenza annuale legata alla trasmissione dei detti questionari da parte dell organo di revisione - si sostituisce una penetrante azione di verifica dell intera gestione, che va dalle fasi iniziali a quelle finali del ciclo di bilancio. Detto azione di verifica infrannuale assegna ora un carattere sempre più dinamico al controllo esterno della 27

28 Corte dei conti che, continuo e costante, abbraccia non solo l arco temporale della gestione di volta in volta considerata ma, proprio in relazione alla tutela dei valori costituzionali degli equilibri di bilancio e della sostenibilità dell indebitamento, risulta teso anche ad abbracciare la verifica delle ricadute sulle gestioni future di operazioni gestionali attuali. Questa nuova lettura sul contenuto e sugli effetti del controllo della Corte dei conti emerge con chiarezza nella recentissima sentenza della Corte costituzionale n. 60/2013 ove si afferma, come visto, che detto controllo si pone in una prospettiva non più statica come, invece, il tradizionale controllo di legalitàregolarità ma dinamica, in grado di finalizzare il confronto tra fattispecie e parametro normativo alla adozione di effettive misure correttive funzionali a garantire il rispetto complessivo degli equilibri di bilancio (si vedano anche le sentenze n. 198 del 2012, n. 179 del 2007 e n. 267 del 2006). Detto rinnovato carattere che il decreto 174/2012 assegna al controllo esterno della Corte dei conti sugli equilibri presenti e futuri degli enti locali impone una attenta valutazione e verifica di tutte quelle vicende che, nel corso della gestione, possano determinare ricadute negative su detti equilibri anche in prospettiva futura imponendo un necessario vaglio delle situazioni critiche che emergano dalla verifica dinamica della gestione di bilancio dell ente. Tra queste criticità si pone il complesso rapporto tra enti locali e 28

29 società partecipate che in molte circostanze ha determinato la Sezione ad adottare specifiche deliberazioni per evidenziare criticità in grado di minare il rispetto degli equilibri di bilancio imponendo anche uno specifico richiamo al rispetto di regole di corretta governance societaria. Ciò, proprio al fine evitare eventuali deleterie ricadute sulla contabilità dell ente socio di una non sana gestione dell organismo partecipato. Sul punto, la Sezione, nella propria deliberazione di indirizzo n.903/2012/inpr ricordava come in relazione ai rapporti con le società partecipate occorre sottolineare, in linea generale, che l'utilizzo di risorse pubbliche, anche se adottato attraverso moduli privatistici, impone particolari cautele e obblighi in capo a tutti coloro che - direttamente o indirettamente - concorrono alla gestione di tali risorse, radicandone la giurisdizione ed il controllo della Corte dei conti. I suddetti obblighi e cautele sono inscindibilmente connessi alla natura pubblica delle risorse finanziarie impiegate e, pertanto, non vengono meno neanche a fronte di scelte politiche volte a porre a carico di società a partecipazione pubblica, e dunque indirettamente a carico degli enti locali che partecipano al capitale di tali società, i costi di attività e servizi che, sebbene non remunerativi per il soggetto che li svolge, si prefiggono tuttavia il perseguimento di obiettivi di promozione economica e sociale a vantaggio dell'intera collettività. Invero, scelte politiche siffatte, proprio per il negativo e ingente impatto che producono sulle finanze e sul patrimonio 29

30 dell'ente partecipante, non presuppongono soltanto che quest'ultimo sia in grado di sopportarne i relativi oneri, senza pregiudizi per il proprio equilibrio finanziario e patrimoniale. Le eventuali risultanze negative dei bilanci societari impongono una governance penetrante al fine di evitare che eventuali episodi di non sana gestione societaria possano minare l interesse dell intera collettività amministrata mediante la messa in pericolo degli equilibri di bilancio dell ente socio atteso che che gli enti pubblici hanno il dovere di impiegare le risorse della collettività soprattutto in attività facoltative, non coincidenti strettamente con i compiti istituzionali assegnati per legge, e, soprattutto, in un momento di grave difficoltà per la finanza pubblica allargata secondo i principi di efficienza, efficacia ed economicità, nella specie del tutto disattesi (deliberazione di questa Sezione n.829/2012/prsp). A) LA PARTECIPAZIONE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI BELLUNO ALLA BIM GSP SPA Nell ambito della Provincia di Belluno è stata costituita, in data 20 aprile 1999, l Autorità d'ambito Territoriale Ottimale "Alto Veneto in attuazione della legge n. 36/1994, "Disposizioni in materia di risorse idriche" (cosiddetta Legge Galli). L Autorità opera nella forma di convenzione di funzioni ai sensi dell'art. 30 del Decreto Legislativo n. 267/2000, ed in forza di quanto previsto della Legge Regionale istitutiva, la n. 5/1998. Fanno parte dell'a.a.t.o. Alto Veneto 66 Comuni della Provincia 30

31 di Belluno e l'ente Provincia di Belluno il quale, ai sensi della l.r.5/1998 esercita la funzione di coordinamento dell'aato. I Comuni, con la nascita dell'a.a.t.o. "Alto Veneto" hanno trasferito - ai sensi della legge 36/1994 e della L.R. 5/ a questo nuovo ente pubblico la titolarità del servizio idrico integrato il quale viene ad essere programmato, controllato e regolato in modo unitario. Ai sensi della legge della Regione del Veneto n. 5 del 1998 esiste una netta distinzione di ruoli fra l'autorità d'ambito, che definisce gli obiettivi e controlla la realizzazione del piano, e il gestore che organizza il servizio e realizza il piano. L' Autorità d'ambito deve svolgere la sua attività di controllo e di pianificazione con l'obiettivo di assicurare la tutela del consumatore e la realizzazione degli interventi a tutela dell'ambiente e della qualità del servizio. Questo compito di regolazione viene svolto dall'autorità d'ambito "Alto Veneto" attraverso la definizione del Piano d'ambito e il successivo controllo sulla realizzazione. L organizzazione del servizio e la realizzazione del piano, invece, è stata affidata dal 1 gennaio 2004 alla BIM GSP spa, società costituita ai sensi dell'art. 113, comma 5 lettera c, del T.U. degli enti locali n. 267/2000 a totale partecipazione di Enti Pubblici Locali con capitale sociale pari a ,00 euro suddiviso in n azioni, del valore nominale di euro 500,00 ciascuna. E' una società partecipata al 100% dai Comuni bellunesi (67 enti locali bellunesi sui 69 dell intera provincia di Belluno (esclusi i 31

32 comuni di Arsiè e Lamon). La società viene costituita il 16 dicembre 2002 a seguito della trasformazione e scissione dell allora Consorzio Azienda BIM Piave di Belluno e dal 1 gennaio 2003 opera per garantire il servizio di distribuzione del gas metano (allacciamenti) nel territorio provinciale mentre dal 1 gennaio 2004 gestisce il servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) nell Ambito Territoriale Ottimale Alto Veneto (66 comuni della provincia di Belluno, fatta eccezione per Alano di Piave, Quero e Vas). La società BIM spa gestisce, inoltre, mediante appositi contratti di servizio, numerose centraline elettriche appartenenti a molti comuni montani del bellunese. La società, in base all art.2 dello Statuto ha per oggetto l'effettuazione del servizio pubblico di erogazione del gas naturale, ai sensi dell'art.14 del D.Lgs.23 maggio 2000, n.164. La società ha inoltre per oggetto l'acquisizione e l'effettuazione di ogni altra utile attività ricompresa nel contesto della erogazione dei servizi pubblici locali, in quanto non riservata dalla legge ad altri soggetti. In particolare, a titolo indicativo e meramente esemplificativo, l'attività potrà riguardare: - gestione del ciclo integrato delle acque, per il quale la società riveste già il ruolo di soggetto unico di bacino ai sensi della Legge 36/1994 e dell'art.113, D.Lgs. 267/2000, come da convenzione di gestione in essere con l'autorità d'ambito Territoriale Ottimale; - servizi energetici diversi da quelli contemplati al comma precedente; -- servizi d'igiene ambientale; - ai sensi di legge, servizi 32

33 pubblici privi di rilevanza economica; - servizi vari quali illuminazione pubblica, servizi cimiteriali, impianto e cura del verde pubblico, arredo urbano, servizi informatici e telematici, attività d'informazione e segnalazione, studio e predisposizione di progetti in relazione a finanziamenti dell'u.e. Gli indirizzi, la programmazione, la vigilanza ed il controllo, sia sulla gestione straordinaria che ordinaria della società ai sensi del combinato disposto dell'art. 113, comma 5 lettera c, T.U.E.L., e dell'art. 2364, comma 1, punto 5, c.c. nonché dell articolo 9 dello statuto, è assegnata all Assemblea dei soci. La società ha un Presidente ed è amministrata da un Consiglio di amministrazione e, dopo la recente modifica statutaria, anche da un amministratore unico, soluzione che sembra sia stata quella di recente scelta dall assemblea dei soci (artt. 12 e 13 dello statuto) che possono delegare i relativi poteri ad un amministratore delegato (art. 15). Da quanto emerge dalle risultanze istruttorie, i vertici societari, in relazione all elevato importo dei debiti verso terzi e verso i soci, di cui si dirà oltre, hanno presentato un piano di rientro pluriennale ( ) che si basa sulla programmazione del piano industriale sottoposto ed approvato dall assemblea dei soci in data 3 dicembre 2012 (vedasi nota della BIM GSP trasmessa al comune di Agordo, allegata alla risposta istruttoria invita dal medesimo comune a questa Sezione in data 20 maggio protocollo Corte dei 33

34 conti Sezione controllo del Veneto 2290, del 21 maggio 2013). B) I RAPPORTI FINANZIARI TRA GLI ENTI LOCALI SOCI E LA PARTECIPATA BIM GSP SPA Dalle risultanze istruttorie sopra richiamate, emerge che non solo il comune di Feltre, ma anche altri enti locali bellunesi hanno iscritto a bilancio i crediti derivanti dal rapporto contrattuale con la propria partecipata BIM GSP SPA, crediti che spesso hanno concorso quasi totalmente alla formazione dell avanzo di amministrazione (ad esempio per i comuni di Canale d Agordo, Gosaldo, Vodo di Cadore, come si evince dai contenuti delle relative note di risposta indicate nel preambolo della presente deliberazione). Come evidenziato in precedenza, detti crediti maturati dagli enti locali partecipanti a far data dall anno 2007, assommano ad oltre 20 milioni di euro. In particolare, come si evince dalla Tabella C sopra riportata, complessivamente detti crediti si attestano orientativamente ad euro ,32 per l anno 2007, euro ,00 per l anno 2008, euro ,51 per l anno 2009, euro ,03 per l anno 2010, euro ,51 per l anno 2011 ed euro ,38 per l anno La Sezione, sul punto, non può che richiamare quanto affermato nella richiamata deliberazione n. 903/2012/INPR i cui contenuti sono più che mai attuali e nella quale si afferma che in relazione ai rapporti con le società partecipate occorre sottolineare, in linea generale, che l'utilizzo di risorse pubbli che, 34

35 anche se adottato attraverso moduli privatistici, impone particolari cautele e obblighi in capo a tutti coloro che - direttamente o indirettamente - concorrono alla gestione di tali risorse, radicandone la giurisdizione ed il controllo della Corte dei conti. I suddetti obblighi e cautele sono inscindibilmente connessi alla natura pubblica delle risorse finanziarie impiegate e, pertanto, non vengono meno neanche a fronte di scelte politiche volte a porre a carico di società a partecipazione pubblica, e dunque indirettamente a carico degli enti locali che partecipano al capitale di tali società, i costi di attività e servizi che, sebbene non remunerativi per il soggetto che li svolge, si prefiggono tuttavia il perseguimento di obiettivi di promozione economica e sociale a vantaggio dell'intera collettività. Invero, scelte politiche siffatte, proprio per il negativo e ingente impatto che producono sulle finanze e sul patrimonio dell'ente partecipante, non presuppongono soltanto che quest'ultimo sia in grado di sopportarne i relativi oneri, senza pregiudizi per il proprio equilibrio finanziario e patrimoniale. Tali considerazioni appaiono ancor più valide nel caso della partecipata BIM GSP SPA, atteso come sopra evidenziato che gran parte dei bilanci degli enti soci sono influenzati dall elevato ammontare dei crediti vantati verso la partecipata. Sul punto, permangono attuale le considerazioni a suo tempo formulate da questa sezione in base alle quali Anche a fronte di enti dotati di risorse, tali da poter far fronte agli oneri connessi 35

36 alle perdite delle società da essi partecipate, le scelte politiche, volte ad addossare tali oneri all'ente e dunque, in definitiva, alla collettività della quale detto ente è esponenziale, richiedono, una serie di approfondite valutazioni. Queste ultime devono essere dirette: alla coerenza dell'attività societaria sia rispetto alla missione istituzionale dell'ente, sia rispetto all'effettiva produzione di servizi di interesse generale; ai relativi costi/benefici; all'appropriatezza del modulo gestionale; alla comparazione degli vantaggi/svantaggi con i risparmi/costi/risultati offerti da possibili moduli alternativi; alla capacità della gestione di perseguire in modo efficace, economico ed efficiente, in un'ottica di lungo periodo, i risultati assegnati, anche in termini di promozione economica e sociale. Devono, poi, essere effettuati: un costante ed effettivo monitoraggio sull andamento della società, con una verifica costante della permanenza dei presupposti valutativi che hanno determinato la scelta partecipativa iniziale, nonché tempestivi interventi correttivi in relazione ad eventuali mutamenti che intercorrano, nel corso della vita della società, negli elementi originariamente valutati. Tale monitoraggio consentirebbe di prevenire fenomeni patologici e ricadute negative a vario titolo -sul bilancio dell ente. La necessità, in altri termini, di effettuare una seria indagine sui costi e ricavi e sulla stessa pertinenza dell oggetto sociale alle finalità dell ente, non può prescindere da un azione preventiva di verifica e controllo, da parte del Comune, in merito 36

37 alle attività svolte dalla società..si richiama quindi, l attenzione sull'esigenza, sorta in passato ed ora normativamente imposta dal legislatore, con il nuovo art. 147 quater del TUEL, introdotto dall articolo 3, comma 2 lettera d), decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, di prestare particolare attenzione allo sviluppo di strutture organizzative e di professionalità interne, capaci di consentire all'ente un adeguato espletamento delle funzioni sopra richiamate, grazie anche ad un efficace supporto agli organi di governo nell'esercizio delle attività di loro competenza nonché all'impiego di idonei strumenti di corporate governance. La medesima disposizione del decreto, peraltro, introduce nel TUEL l articolo 147-quinquies che, in tema di controllo sugli effettivi equilibri finanziari dell ente locale, al comma 3, prevede che: Il controllo sugli equilibri finanziari implica anche la valutazione degli effetti che si determinano per il bilancio finanziario dell'ente in relazione all'andamento economico-finanziario degli organismi gestionali esterni. Si rammenta, inoltre, che l art. 6, comma 4, del D.L. 95/2012, convertito nella L. 135/2012, dispone che a decorrere dall esercizio finanziario 2012, i Comuni e le Province allegano al rendiconto della gestione una nota informativa contenente la verifica dei crediti e debiti reciproci tra l Ente e le società partecipate. La predetta nota, asseverata dai rispettivi organi di revisione, evidenzia analiticamente eventuali discordanze e ne fornisce la motivazione; in tal caso il Comune o la Provincia 37

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