Il bilancio di competenze iniziale
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- Adriana Guglielmi
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1 Il bilancio di competenze iniziale FERRANTE FORMATO - Codice Fiscale : FRMFRN65R30A783I Data invio 16/06/ :18:45 Profilatura In quale ordine di scuola insegni? Scuola Secondaria di II grado [A4] Sei un/a docente di sostegno? No [N] AREE DELLE COMPETENZE a) Organizzazione delle situazioni di apprendimento [Individuare con chiarezza le competenze (profili, traguardi, ecc.) che gli allievi devono conseguire] a) Organizzazione delle situazioni di apprendimento [Rendere operativi gli obiettivi di apprendimento individuati, traducendoli in evidenze concrete capaci di supportare la verifica del loro conseguimento] a) Organizzazione delle situazioni di apprendimento [Strutturare l azione di insegnamento, impostando una relazione coerente tra ciò che gli allievi conoscono già e un percorso didattico caratterizzato da obiettivi, attività, mediatori e valutazione] pagina 1 / 6
2 Riesco a prevedere quali saranno gli ostacoli di apprendimento che incontreranno gli allievi, ma solo nella misura in cui li ho avuti negli anni predenti come alunni. In caso contrario, solo il tempo e le situazioni didattiche a misura individuale mi permettono di scoprire le difficoltà del singolo allievo. Dopo aver realizzato una lezione non riesco a individuare gli ostacoli incontrati dagli allievi, se non dopo che tutti sono andati alla lavagna. La matematica non è una disciplina in cui si possono fare piccoli progressi, di norma il recupero è totale oppure non c'è, di conseguenza non mi riesce facilmente di far passare i ragazzi dal cinque al sei. Al contrario, trovo difficile fare differenza tra un due, un tre e un quattro. C'è da osservare che in Matematica l'apprendimento per prestazione incide in maniera superficiale sui risultati. Solo l'apprendimento profondo consente il recupero, ma questi meccanismi, secondo la teoria di D. Ausubel, vengono mediati da costruzioni di significato descritti dai modelli cognitivi di N.Goodman e J. Bruner. In questo modo, il mio bilancio delle competenze si trasforma in un bilancio di significati, e la domanda che mi pongo non è più che competenze devo acquisire? ma che significati devo dare alle mie lezioni? oppure che significati devo negoziare con i miei alunni?. Didatticamente, questo si traduce in un continua attenzione alle altre discipline, per trovare aspetti della Matematica da potenziare, o da usare quanto meno come mediatori didattici per dipartimento di Matematica dell'isiss Valle Seriana di Gazzaniga b) Osservare e valutare gli allievi secondo un approccio formativo [Acquisire una visione longitudinale degli obiettivi dell insegnamento (curricolo verticale)] b) Osservare e valutare gli allievi secondo un approccio formativo [Rendere visibili agli occhi degli allievi i loro avanzamenti rispetto all obiettivo prestabilito attraverso un feedback progressivo] b) Osservare e valutare gli allievi secondo un approccio formativo [Utilizzare diverse tecniche e strumenti per la valutazione formativa] pagina 2 / 6
3 da un minimo di uno ad un massimo di tre descrittori per ogni ambito. Ritengo di saper predisporre situazioni didattiche in cui gli allievi siano messi in grado di utilizzare le risorse possedute e verificare collegialmente l'acquisizione di competenze trasversali. Mi mancano gli strumenti per distribuire la relazione didattica, sia di natura cognitiva che metacognitiva. Attualmente pratico delle strategie cui è solo l'alunno bravo a diventare ancora più bravo. Il mio obiettivo è l'acquisizione di metodologie di scaffolding in cui il problema sia scomposto in moduli indipendenti ed elaborati dagli elementi di ciascun gruppo, sia in termini di problem solving che in termini di problem feeding. Nessun manuale scolastico di Matematica, a mia conoscenza, presenta esercizi orientati all'apprendimento cooperativo.. La letteratura in lingua italiana suggerisce che ancora poco si è fatto in questo campo. La Storia della Matematica, popolata da scoperte individuali, suggerisce che non si potrà raggiungere. c) Coinvolgere gli studenti nel loro apprendimento e nel loro lavoro [Lavorare partendo dalle conoscenze degli studenti. Rilevare le conoscenze esistenti e i legami tra le stesse] c) Coinvolgere gli studenti nel loro apprendimento e nel loro lavoro [Costruire ambienti di apprendimento capaci di sollecitare partecipazione, curiosità, motivazione e impegno degli allievi] c) Coinvolgere gli studenti nel loro apprendimento e nel loro lavoro [Favorire autoregolazione, autonomia e strategie di studio personali] da un minimo di uno ad un massimo di tre descrittori per ogni ambito. Ritengo di saper gestire i gruppi classe, definendo insieme a loro regole e strategie condivise, e di saper negoziare significati e obiettivi condivisi per l'apprendimento. Quello che mi manca è autorevolezza sufficiente a tradurre queste strategie in metodi che non siano guidati dai soli feedback positivi,che rendano i bravi ancora più bravi e gli alunni scadenti ancora più scadenti. Queste considerazioni tuttavia,probabilmente, sono vincolate dall'epistemologia della mia disciplina, che dà poco spazio all'apprendimento per prestazioni. E' difficile negare tuttavia, che un insegnante autorevole possa costruire nuove relazioni didattiche all'interno dei gruppi, laddove il docente consapevolmente non autorevole si limita a fare il vigile urbano. Non sono ancora riuscito a trovare una definizione di autorevolezza in un'ambiente ancora ai margini della Accademia, e allora mi restano probabilmente gli strumenti sociologici. Di questi, ho fatto miei i concetti proposti da Pierre Levy : se non ti senti autorevole e non sai ancora che cosa vuol dire questo problema, cerca di costruire degli spazi di problematizzazione (Pierre Levy, Il virtuale ). Virtuale, Digitale e Problematizzazione sono i tre termini cardine della mia attività didattica. pagina 3 / 6
4 d) Lavorare in gruppo tra insegnanti [Elaborare e negoziare un progetto educativo di team, costruendo prospettive condivise sui problemi della comunità scolastica] d) Lavorare in gruppo tra insegnanti [Partecipare a gruppi di lavoro tra insegnanti, condurre riunioni, fare sintesi] da un minimo di uno ad un massimo di tre descrittori per ogni ambito. Ritengo di avere buone capacità per avviare progetti di team e lezioni trasversali. Nella mia prassi didattica, cerco di problematizzare tutti i momenti di confronto con i colleghi delle materie affini alla Matematica e talvolta anche con altre discipline. In particolare, gli acceleratori di apprendimento mi consentono di creare spazi di insegnamento interdisciplinari, mettendo insieme asset di diverse discipline e creando percorsi didattici che gli studenti possono praticare in qualunque momento, potenziando le proprie competenze negli aspetti matematici di tutte le discipline applicative. Ho messo a punto un corso di matematica interattivo sulla piattaforma per potenziare i ragazzi a lavorare con la notazione scientifica. Il corso è fruibile dagli alunni in ogni momenti e i loro progressi possono essere costantemente controllati fino al conseguimento di una certificazione. Il mio obiettivo è il conseguimento di una certificazione EIPASS che quest'anno non sono riuscito a conseguire. e) Partecipare alla gestione della scuola [Contribuire alla gestione delle relazioni con i diversi interlocutori (parascolastici, di quartiere, associazioni di genitori, insegnamenti di lingua e cultura d origine)] pagina 4 / 6
5 e) Partecipare alla gestione della scuola [Organizzare e far evolvere, all interno della scuola, la partecipazione degli studenti] e) Partecipare alla gestione della scuola [Partecipare ai processi di autovalutazione della scuola] Le mie conoscenze di organizzazione scolastica sono state costruite nel corso di Specializzazione all'insegnamento e sono state arricchite dalla Coordinazione di Classi nelle scuole di Bergamo. Tuttavia, ho una conoscenza ancora poco chiara dei rapporti tra il Dirigente Scolastico, il Consiglio di Istituto e il Collegio dei Docenti. Partecipo a tutte le Assemblee di Istituto per seguire come gli alunni maturano il loro senso di responsabilità nei confronti della propria scuola. Non ho affatto adeguate conoscenze sul funzionamento organizzativo della scuola, e -seguendo le vision del dirigente scolastico dell'isiss Valle Seriana di Gazzaniga (BG). f) Informare e coinvolgere i genitori [Coinvolgere i genitori nella vita della scuola] La comunicazione ai genitori è il mio punto più debole del bilancio di competenze. Mi ritengo poco dotato di capacità sintetiche e mi limito a comunicare in maniera essenziale. Ritengo di dare il massimo con la comunicazione dei voti e del comportamento, soprattutto se questo è circoscritto a singoli episodi. Naturalmente le mie capacità comunicative migliorano se si appoggiano a quelle dei genitori e a quelle del coordinatore di classe, e quando si dispone di spazi di problematizzazione per i rapporti scuola/famiglia, come il registro on-line. In questo caso ritengo di essere in grado di comunicare chiaramente -e tempestivamentele strategie di intervento e relativi risultati per costruire un clima di collaborazione con le famiglie. In ogni caso, non sono ancora in grado di gestire gruppi. pagina 5 / 6
6 Powered by TCPDF ( INDIRE NEOASSUNTI 2016 g) Affrontare i doveri e i problemi etici della professione [Rispettare regole, ruoli e impegni assunti all interno del proprio contesto professionale] E' mio dovere rispettare le regole della scuola e cerco di farlo in maniera assoluta. Ritengo che la Scuola sia presidio culturale e debba anteporre la conservazione della cultura locale a ogni tentativo di relativizzazione mascherato da superamento di discriminazioni. Non ritengo di aver ancora condiviso collegialmente protocolli per mantenere la privacy. Personalmente, cerco di attenermi alla legge 196 del 2016 in tutto quello che faccio a scuola, tenendo conto che agli alunni non possono essere somministrate informazioni commerciali per motivi didattici. h) Servirsi delle nuove tecnologie per le attività progettuali, organizzative e formative [Utilizzare efficacemente le tecnologie per ricercare informazioni] Uso comunemente le tecnologie di connessione per curare la mia formazione e la relazione didattica. Il mio obiettivo è estendere queste competenze -previa certificazione- a tecnologie basate su cloud. i) Curare la propria formazione continua [Documentare la propria pratica didattica] Non ho dimestichezza con i processi decostruttivi di analisi e non mi riesce facile definire ed aggiornare bilanci di competenze. In generale, so di saper fare una cosa solo se l'ho fatta bene pagina 6 / 6
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