DIPARTIMENTI DISCIPLINARI VERTICALI I. C. 15 Bologna. 28 gennaio 2013 Antonio Castriotta
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1 DIPARTIMENTI DISCIPLINARI VERTICALI I. C. 15 Bologna 28 gennaio 2013 Antonio Castriotta
2 CURRICOLO VERTICALE D'ISTITUTO muovendo dai soggetti dell'apprendimento e sulla base delle Indicazioni nazionali per il curricolo delineerà (in un triennio) dalla scuola dell'infanzia, passando per la primaria e giungendo alla secondaria di I grado PROCESSO UNITARIO graduale e significativo, continuo e progressivo, verticale e orizzontale, delle tappe e delle scansioni dell'apprendimento dell'alunno, tenendo a riferimento le competenze da acquisire e i traguardi in termini di risultati attesi
3 COMPITI DEI DIPARTIMENTI (con riguardo al curricolo verticale) Scrivere il curricolo verticale Organizzare attività di aggiornamento annuale sul curricolo rispetto a quanto di nuovo sarà pubblicato dalla ricerca e normativa Organizzare attività di sperimentazione di novità metodologiche, didattiche, tecnologiche all'interno del curricolo verticale Organizzare attività per creare prove di ingresso e di uscita e per standardizzarle dopo un periodo di sperimentazione Organizzare attività per armonizzare il curricolo verticale e le prove standardizzate con gli strumenti di autovalutazione d'istituto Organizzare attività di autovalutazione, intesa come capacità di confrontare i risultati ottenuti con quelli attesi, in correlazione con i processi e gli esiti della valutazione esterna (Invalsi, ad es.)
4 LE FASI I ANNO Istituire i dipartimenti disciplinari verticali Individuare il coordinatore di dipartimento (con compiti di raccordo sia organizzativo che di contenuti tra i dipartimenti) Individuare, all'interno di ciascun dipartimento, una commissione di lavoro (6/7 componenti?) che elaborerà una prima bozza di curricolo della disciplina, con l'indicazione di alcune principali conoscenze e abilità indispensabili per raggiungere le competenze in precedenza individuate Organizzare due incontri di commissione (a fine febbraio e in aprile?) Riunione fra i coordinatori dei dipartimenti e la FS per un consuntivo Raccogliere e distribuire, da parte della FS, i materiali prodotti (entro giugno)
5 LE FASI II ANNO Valutare, in collegio, quanto prodotto nel I anno, per ritarare, eventualmente, il progetto: tempi, modi, contenuti (settembre 2013) Predisporre il curricolo, indicando conoscenze e abilità necessarie per raggiungere le competenze precedentemente condivise Predisporre alcune prove da somministrare nelle classi ponte per sperimentarne l'utilità e la possibilità di essere standardizzate
6 LE FASI III ANNO Valutare i risultati del progetto per portare, eventualmente, modifiche allo stesso (settembre 2014) Predisporre prove da somministrare in tutte le classi per valutare la loro utilità e la loro eventuale standardizzazione Predisporre prove stabili da somministrare nelle classi Avviare il processo di autovalutazione d'istituto
7 AZIONI DI ACCOMPAGNAMENTO Incontri con il dirigente Cerini Corso di formazione con la prof.ssa Vannini Collaborazione con le scuole del Quartiere (IC 3,4,5) Manifesto delle scuole del Quartiere (principi educativi cui ispiriamo il nostro lavoro e linee guida dei curricoli verticali che andremo a realizzare) Curricolo di Quartiere o, in gran parte, condiviso
8 DALLA RIUNIONE DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI DI QUARTIERE SUL CURRICOLO VERTICALE DEL 10.I.2013 I Proposte di formazione: corsi di formazione esperta rivolta agli istituti in rete sui seguenti temi: Le Nuove Indicazioni: cosa cambia in classe, come programmare, sviluppare, valutare le competenze in uscita... Giornata di formazione con l ispettore Cerini. Nuclei fondanti delle discipline dall infanzia alla secondaria.( un esperto dell Università.. si cita Ira Vannini, che ci aiuti a sviluppare armoniosamente, a spirale allargata, dall'infanzia alla secondaria di I grado, i nuclei fondanti delle discipline) gruppi di autoaggiornamento sui seguenti temi: Didattica laboratoriale Scambio di best practices disciplinari o per aree disciplinari Costruzione di unita didattiche interdisciplinari e finalizzate al raggiungimento di competenze trasversali
9 DALLA RIUNIONE DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI DI QUARTIERE SUL CURRICOLO VERTICALE DEL 10.I.2013 II MANIFESTO per un curricolo di quartiere Il manifesto potrebbe avere una introduzione concettuale che parte dal documento preparato dal prof. Castriotta nel novembre scorso. Esso potrebbe figurare il profilo dello studente del quartiere Navile. Di seguito si potrebbero riportare alcune linee programmatiche, una dichiarazione d intenti elaborata dai quattro istituti e condivisa all interno delle scuole; un elenco di attività comuni che ogni Istituto si impegna a fare. Si propongono gli esempi di attività emersi durante la riunione: Esperimenti di verticalità: percorsi di passaggio tra i vari ordini di scuola (con l impegno di svolgerne almeno 3 per istituto); Apertura delle classi in verticale per ambiti disciplinari Pubblicazione sul sito dei percorsi più significativi svolti dalle singole classi, all interno di una bacheca dedicata a far conoscere ai genitori la realtà scolastica (con l impegno di pubblicarne almeno uno per classe/sezione ); Percorsi di miglioramento della valutazione delle prove dei ragazzi, come ad esempio le valutazioni incrociate, le prove di verifica e gli indicatori di valutazione condivisi Almeno due incontri di dipartimento in verticale; Pubblicazione di alcuni esempi di verifiche sul sito della scuola, Si renderanno poi necessari l individuazione di indicatori comuni, le modalità di monitoraggio delle attività previste nel manifesto, la rendicontazione dei risultati. L ultima parte del manifesto potrebbe riguardare il rapporto con il territorio: accordi, protocolli d intesa.
10 LESSICO PEDAGOGICO Abilità Conoscenze Competenze Aree disciplinari e discipline Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento Contenuti essenziali Nucleo fondante Trasversalità
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