MARKETING, COMUNICAZIONE E PUBBLICITA

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1 MARKETING, COMUNICAZIONE E PUBBLICITA Avv. Giovanna Raffaella Stumpo Fondazione Forense Consiglio dell Ordine degli Avvocati di Milano Master breve per Avvocati Anno

2 Modulo 1 11 marzo 2014 Comunicazione, pubblicità, marketing Concetti base Quale approccio nel marketing servizi - legale? dei Le 7 P e la regolamentazione specifica per il libero professionista e per l avvocato. 2

3 -la comunicazione -la pubblicità Cosa non è marketing 3

4 1. Comunicazione - definizione Comunicazione = scambio di un messaggio tra un emittente e un ricevente. E anche il fatto di trasmettere una informazione, ossia di portare qualche cosa a conoscenza di altri. (Fonte: Dizionario della Lingua Italiana ZANICHELLI). 4

5 1. La comunicazione il concetto Comunicare = mettere in comune. Processo con cui (almeno) 2 persone realizzano la costruzione sociale della realtà. Variabili: Inter- azione Influenza inter -personale Approccio Sistemico (valutazione ed influenza del contesto, nello scambio informativo e di trasmissione del messaggio) 5

6 1. Il Processo comunicativo = scambio di informazioni EMITTENTE A) percezione selettiva della realtà B) auto e etero percezione MESSAGGIO CANALE RICEVENTE F) ascolto (ciò che viene comunicato) (con cosa / come viene comunicato: canali verbale / non verbale) CODICE (simboli utilizzati) C) comunicazione descrittiva D) comunicazione narrativa E) comunicazione rappresentativa FEEDBACK G) comunicazione di feedback 6

7 PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACE (Istituzionale, Interna, Esterna) Che cosa si vuole comunicare (CONTENUTO) DEL MESSAGGIO A chi è destinata la comunicazione - TARGET (DESTINATARIO RICEVENTE DEL MESSAGGIO) Come è meglio comunicare IN CHE FORMA SI PUO FACILITARE LA COMPRENSIONE E L INTERPRETAZIONE DEL MESSAGGIO DA PARTE DEL TARGET/dei PUBBLICI (CODICE) Dove e come è meglio comunicare CON QUALI STRUMENTI E MEZZI DI INFORMAZIONE (CONTESTO E CANALE) Con che frequenza/per quanto tempo CON QUALE SEQUENZA E PER GUALE DURATA TRASMETTERE/REITERARE IL MESSAGGIO Quali sono gli obiettivi del risultato atteso -QUALI RITORNI CI SI ATTENDE CON L ATTIVITA SVOLTA (INVESTIMENTI, RISORSE, TEMPO) FEEDBACK 7

8 Il Logo 8

9 Il Sito e brochure

10 2. La pubblicità - definizione Attività aziendale diretta a far conoscere l esistenza di un bene o di un servizio e ad incrementarne il consumo e l uso. E anche qualsiasi forma di annuncio diretto al pubblico per scopi commerciali. (Fonte: Il Nuovo Zanichelli). Advertising una forma di comunicazione a pagamento mediata da una fonte identificabile, programmata per persuadere il ricevente affinchè quest ultimo possa agire nell immediato o nel futuro. E dunque la forma di comunicazione più conosciuta e maggiormente utilizzata, tanto che per molti anni è stata il più popolare sinonimo degli stessi termini di marketing, comunicazione e promozione. 10

11 2. La pubblicità il processo Il Modello AIDA coniato nell 800 da E. St. E. Lewis, ripreso negli anni 20 da E.K. STRONG, divenuto popolare negli anni 60, alla base di una efficace campagna pubblicitaria. A = Attenzione (Awareness) I = Interesse (Interest) D = Desiderio (Desire) A = Azione (Action) 11

12 2. La pubblicità il MODELLO AIDA A = Attenzione (Awareness) La pubblicità è volta anzitutto ad informare ed a catturare l attenzione del cliente/consumatore. Ogni giorno una persona è esposta a un numero di annunci cha varia dai 300 ai Di questi solo una piccola parte viene percepita. E solo una parte più piccola ha la possibilità di INFLUENZARE EFFETTIVAMENTE IL CLIENTE/CONSUMATORE. IL MESSAGGIO (ad. di una campagna pubblicitaria) NON SOLO DEVE ESSERE BUONO MA ECCEZIONALE. 12

13 2. La pubblicità il MODELLO AIDA I = Interesse (Interest) La differisce dalla mera comunicazione informativa perchè DEVE POTER ACCENDERE L INTERESSE DEL CLIENTE CONSUMATORE. Non basta dare informazioni e catturare l attenzione. OCCORRRE RIUSCIRE A FARSI LEGGERE, A FARSI GUARDARE E RIGUARDARE. IL MESSAGGIO DEVE CATTURARE L ATTENZIONE SELETTIVA. 13

14 2. La pubblicità il MODELLO AIDA D = Desiderio (Desire) La pubblicità INFORMA E CATTURA L ATTENZIONE SELETTIVA PER INNESCARE IL PROCESSO DI CREAZIONE DEL DESIDERIO da parte del cliente - consumatore. Prevale l elemento formale che si coniuga con il concetto di EMPATIA. QUANDO IL CLIENTE CONSUMATORE SI IDENTIFICA (O IDENTIFICA IL SUO MODELLO DI RIFERIMENTO) NELLA SITUAZIONE PUBBLICITARIA PROPOSTA, SI VERIFICA UNA SORTA DI PROIEZIONE DEL SUO IO, DELLA SUA PERSONALITA, NEL MESSAGGIO STESSO. 14

15 2. La pubblicità il MODELLO AIDA A = Azione (Action) La valenza/capacità persuasiva della pubblicità CONDUCE ALL AZIONE. CHE SI CONCRETIZZA NELL ACQUISTO DEL PRODOTTO/SERVIZIO. IMPATTO E INTERESSE INFORMAZIONE IDENTIFICAZIONE E COMPRENSIONE CREDIBILITA COERENZA CONVINZIONE (Creazione del goodwill = vengono evocati nella mente del cliente consumatore desideri ed aspettative che determinano in lui il convincimento che quello specifico prodotto/servizio, è la soluzione più valida per lui). 15

16 PER UNA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA EFFICACE Come impattare e suscitare interesse CATTURARE L ATTENZIONE DEL CLIENTE OBIETTIVO SUL MESSAGGIO; Come informare ed identificare in modo distintivo CATTURATA L ATTENZIONE SI RICHIEDE AL MESSAGGIO LA CAPACITA DI AUMENTARE LA RICONOSCIBILITA DELLA MARCA/DEL BRAND ASSOCIATO/A AL PRODOTTO/SERVIZIO (ALL ORGANIZZAZIONE) IN MODO DA RENDERLA PARTICOLARE, UNICA, DISTINGUIBILE; Come agire sulla componete emozionale IL MESSAGGIO DEVE ESPLICARE LA CAPACITA DI INFLUENZAMENTO PERSONALE (SFERA EMOZIONALE) SUL DESTINATARIO; Come indurre all acquisto TRASMETTERE NELLA MENTE DEL CLIENTE OBIETTIVO UNA «PROMESSA DI VALORE» CHE VA AL DI LA DEL MERO DATO INFORMATIVO, PER GENERARE IL COMPORTAMENTO ATTESO. 16

17 Il logo la tag 17

18 Il sito che non solo comunica

19 (Cosa è) marketing 19

20 3. Il Marketing Concetto base Il marketing non è pubblicità Dall inglese: Market = mercato to market = commercializzare, lanciare sul mercato un prodotto o un servizio Market + ing E in continua evoluzione va interpretato in senso dinamico 20

21 3. Il Marketing-Origine, tipologie evoluzioni Philip Kotler (elementi) Le 4 P 1. Product = Prodotto/Servizio 2. Price = Prezzo 3. Place = Luogo della produzione 4. Promotion = Promozione 21

22 3. Il Marketing-Origine, tipologie evoluzioni Marketing Philip Kotler Le 4 P Le 4 C 1. Prodotto Customer Value 2. Price Costo per il Cliente 3. Placement Convenienza/facilità 4. Promotion Comunicazione 22

23 3. Marketing tipologie ed estensioni Marketing di prodotto Marketing dei servizi Marketing del territorio -turistico Marketing politico e istituzionale Marketing di sé stessi Marketing dei servizi professionali 23

24 4. Il Marketing - definizione il MKTG racchiude una filosofia e un corpo di conoscenze che orienta e supporta un entità organizzata, nel pensiero e nell azione, al fine di prevedere, individuare e affrontare il mercato con prodotti/servizi, idee e metodiche che ne soddisfino le esigenze attuali o potenziali, in un continuo confronto con la concorrenza, creando un vantaggio competitivo sostenibile, e con l ambiente esterno. Fonte: F. Giacomazzi, Politecnico di MI 24

25 4. Il marketing - teoria Scienza - caratteristiche e comportamenti del mercato Tecnica - strategie di penetrazione per conquistare spazi nel proprio mercato - strategie di presidio dei mercati conquistati Processo dell organizzazione - analisi del mercato posizionamento nel MR - analisi della concorrenza - cliente al centro (i.e. analisi esigenze/aspettative/soddisfazione cliente) 25

26 STEP: Analisi Individuare il Mercato di riferimento Share quantità offerta Nicchia qualità specializzione 26

27 STEP: Analisi l approccio con il Mercato di riferimento L ambiente esterno Scenari socio-economici Le tradizioni Il presente Possibili sviluppi (politici sociali - del mercato) Le evoluzioni tecnologiche Normativa (e Deontologia) Etica Attuali Nuove Comportamenti (attuali e futuri) Clienti Competitor Stakeholder 27

28 STEP: Analisi capire il posizionamento nel MR Il posizionamento (atteso desiderato) consiste nel definire l offerta dell organizzazione in modo tale da consentirle di occupare una posizione distinta e apprezzata nella mente dei clienti obiettivo 28

29 Analisi: Focalizzare l attenzione sul cliente target Il cliente Chi è il mio cliente? -attuale e potenziale (prospect) -quali esigenze ed aspettative Acquisizione/Mantenimento- cura del cliente Accogliere il cliente che arriva Cercare il cliente che non arriva Fidelizzare il cliente Relazione di aiuto Come possiamo aiutare il nostro cliente? Offrire valore (rispetto del tempo del cliente/qualità del servizio/ servizi aggiuntivi) 29

30 ANALISI: Focalizzare l attenzione sul la concorrenza Chi sono i concorrenti attuali? Chi sono i concorrenti potenziali? Chi sono concorrenti indiretti (i fornitori di beni/prodotti/servizi sostitutivi )? - potere contrattuale dei clienti (attuali/potenziali); - offerta di beni/servizi (qualità); - punti di forza/ punti di debolezza (costi/prezzo; risorse; metodo; tecnologie); - possibili evoluzioni future del mercato (tendenze/business development program; azioni nel breve-medio periodo). 30

31 Modello delle 5 forze di M. Porter Rischio di entrata di Concorrenti potenziali (ad es. Legal stranieri, Studi italiani in network locale ecc. ) Potere contrattuale dei Fornitori (Avvocati, Praticanti, Dipendenti e Staff, Tecnici, domiciliatari ecc.) Organizzazione Studio Legale ed i suoi attuali concorrenti Potere contrattuale dei Clienti Minaccia di Servizi sostituitivi i.e. Studi commercialisti; assicurazioni/banche che forniscono Servizi legali/paralegal, società di servizi e di consulenza 31

32 Autoanalisi come? - analisi swot MR Cliente target e Concorrenza; Posizionamento attuale o desiderato Punti di forza e di debolezza Opportunità - Minacce Prima di qualsiasi progetto; Da soli o in gruppo; Per ogni singola situazione; Prima dell avvio di un progetto; Relativamente ad una causa; Relativamente ad settore dello Studio Legale H. Weihrich,

33 (segue) Definire lo status quo analisi swot STRENGTH PUNTI DI FORZA WEAKNESSES PUNTI DEBOLI Elementi positivi OPPORTUNITIES OPPORTUNITA Elementi negativi THREATS MINACCE Diritti riservati 33

34 PROATTIVITA presidio e /o sviluppo del posizionamento Obiettivo SMART S sfidante M misurabile, concreto A accordato, condiviso R raggiungibile, realistico T tempificato 34

35 Quale strategia? (M. PORTER) La chiave del successo consiste nel ricercare un elemento distintivo/un vantaggio competitivo Strategia di marketing 35

36 6. Il marketing mix Le leve Le 4 P + 1 di McCarthy (il markeging mix) Prodotto (= Servizio): caratteristiche/attributi Tradizionale Innovativo Prezzo Politica di prezzo Punto di vendita catena distributiva/di offerta/localizzazione di produzione Dal cliente Presso organizzazioni terze Promozione Advertising Comunicazione Visibilità Web Relazioni con il cliente TQM - Processi (Process): di produzione/erogazione Organizzazione Metodo di lavoro Rapporto dell organizzazione con il contesto esterno -Persone (People): Competenza Capacità Valori Formazione/addestramento Posizionamento Nella mente del cliente Reputazione professionale/immagine 36

37 E nel mondo dei servizi? Cosa è marketing 37

38 Marketing Studio Legale Le Law firm in Italia arrivano negli anni 90 a seguito delle grandi banche d affari anglo americane nel processo di privatizzazione Quale contesto? 1990 Iscritti all Ordine Milano 5000 Contesto primordiale in cui il business si genera sulla base dei rapporti personali; Boutiques del diritto, Professori Universitari, civilisti, penalisti, amministrativisti Pochi Studi associati Strategia degli Studi internazionali (marketing e BD) >< Strategia degli Studi italiani (relazioni personali e passaparola) 38

39 Marketing Studio Legale perché è utile a tutti A cavallo del nuovo millennio e fino ad oggi - NUMERI: 2000 Iscritti all albo Iscritti all albo Iscritti all albo Iscritti all albo quasi FORMULE: Studio individuale - Studio Associato Multidisciplinarietà e -CONTESTO: Competitivo e sovraffollato Cliente che sceglie lo Studio specialistico consulenza globale L Avvocato cerca il Cliente 39

40 7. Il Marketing dei servizi - Immaterialità - Intangibilità - Intuitu personae Caratteristiche - Contestualità produzione fruizione - Eterogeneità/ difficile standardizzazione - Rilevanza qualitativa della relazione con il Cliente - Regolamentazione specifica più stringente rispetto a quella applicabile al settore manifatturiero, tale da influire notevolemente sulla libertà di azione del fornitore del servizio, sul mercato e nelle sue scelte strategiche. 40

41 7. IL MARKETING SERVIZI - LEGALE MARKETING = DISCIPLINA STRUMENALE ALL ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE FORENSE LA PROFESSIONE FORENSE E PROFESSIONE REGOLAMENTATA QUALE QUADRO REGOLAMENTARE PER APPLICABILE AL MARKETING Professionale/ LEGALE? Ci sono regole che limitano l avvocato nelle 7P? 41

42 La regolamentazione sopravvenuta ( ) Decreto Bersani Art. 2 (Disposizioni urgenti per la tutela della concorrenza nel settore dei servizi professionali) -omissis- 1. In conformità al principio comunitario di libera concorrenza ed a quello di libertà di circolazione delle persone e dei servizi, nonchè al fine di assicurare agli utenti un'effettiva facoltà di scelta nell'esercizio dei propri diritti e di comparazione delle prestazioni offerte sul mercato, dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono abrogate le disposizioni legislative e regolamentari che prevedono con riferimento alle attività libero professionali e intellettuali: la fissazione di tariffe obbligatorie fisse o minime ovvero il divieto di pattuire compensi parametrati al raggiungimento degli obiettivi perseguiti; il divieto, anche parziale, di pubblicizzare i titoli e le specializzazioni professionali, le caratteristiche del servizi offerto e il prezzo delle prestazioni; il divieto di fornire all'utenza servizi professionali di tipo interdisciplinare da parte di società di persone o associazioni tra professionisti, fermo restando che il medesimo professionista non può partecipare a più di una società e che la specifica prestazione deve essere resa da uno o più professionisti previamente indicati, sotto la propria personale responsabilità.. 3. Le disposizioni deontologiche e pattizie e i codici di autodisciplina che contengono le prescrizioni di cui al comma 1 sono adeguate, anche con l'adozione di misure a garanzia della qualità delle prestazioni professionali, entro il 1 gennaio In caso di mancato adeguamento, a decorrere dalla medesima data le norme in contrasto con quanto previsto dal comma 1 sono in ogni caso nulle. -omissis- Diritti riservati 42

43 Fonti Nazionali Normativa Bersani ( ) Quale Regolamentazione Elemento P = Politica di prezzo - Venire meno dell obbligatorietà delle tariffe fisse o minime - Venir meno del divieto di patto di quota 1. Quadro normativo e deontologico di riferimento No marketing ma alcuni elementi del «marketing mix» lite Fonti: -Pattuizione dei compensi professionali P = Promotion - Venir meno del divieto anche parziale di fare pubblicità (anche prezzi) P = Place/luogo della produzione (formule) -Previsione della formula alternativa all esercizio associato. La multidisciplinarietà. - Obbligo rev. CDF Diritti riservati 43

44 Fonti Nazionali Direttiva servizi (2006/123/CE) Quale Regolamentazione Dl n.59 attuativo della direttiva servizi 1. Quadro normativo e deontologico di prestatore riferimento di servizi No marketing ma alcuni elementi del «marketing mix» Fonti: DEFINIZIONE AMPIA DI SERVIZIO lett. a) dell art. 1 (Definizioni) qualsiasi prestazione anche a carattere intellettuale svolta in forma imprenditoriale o professionale, fornita senza vincolo di subordinazione e normalmente dietro retribuzione; i servizi non economici non costituiscono servizi ai sensi del presente decreto ; Elemento - Definizione ampia di servizio e - Definizione di professione regolamentata - Regole concernenti l iscrizione agli Albi P = Promotion (comunicazionee/pubblicità) - Definizione di comunicazione commerciale applicabile anche alle professioni regolamentate P = Caratteristiche del prodotto/servizio e P = Processi - Declinazione delle informazioni che attengono alla Q dei servizi, anche professionali P = Luogo della produzione/formule - Regolamentazione delle attività multidisciplinari - Equiparazione del domicilio alla residenza Diritti riservati 44

45 2011 Le norme sulla liberalizzazione dei servizi professionali del 2011 DL. 6 luglio 2011 n. 98 conv. dalla legge 15 luglio 2011 n.111 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria) che modificando il Dlgs n art. 29 (Liberalizzazione del collocamento, dei servizi e delle attività economiche) comma 1 - bis ha introdotto il principio generale di riforma in materia di liberalizzazione dei servizi e delle attività economiche e soprattutto il principio che tutto ciò che non sarà regolamentato sarà libero. 45

46 Le norme sulla liberalizzazione dei servizi professionali del 2011 DL 13 agosto 2011 n.138 (c.d. manovra economica bis) conv. con mod. nella L. 14 settembre 2011 n.148 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo Manovra Bis), a sua volta mod. con la L. 12 novembre 2011 n.183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato c.d. legge di stabilità 2012), con il DL 6 dicembre 2011 n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l equità e il consolidamento cei conti pubblici, c.d. decreto Salva Italia ), conv. in L. 22 dicembre 2011 n.214, e poi ancora con il DL 24 gennaio 2012 n. 1 (Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività c.d. decreto Cresci Italia ) conv. in L 24 marzo 2012 n.27, il cui art. 3 comma 5 DL n.138/2011 ha previsto l adeguamento di tutte le libere professioni ai principi di libera concorrenza. (segue) Diritti riservati 46

47 Le norme del 2011 Libero accesso alla professione, ad eccezione di alcune specifiche professioni (ad es. quelle sanitarie); Obbligatorietà dei percorsi di formazione ed aggiornamento professionale continuo; con sanzione deontologica in caso di inosservanza Disciplina del tirocinio anticipato anche rispetto al conseguimento del diploma di laurea, con previsione per il tirocinante del diritto ad un equo compenso Pattuizione scritta del compenso al professionista, che solo per le prestazioni giudiziali può fare riferimento a parametri stabiliti dal competente ministero; (Obbligatorietà della) polizza assicurativa; Istituzione all interno degli Ordini professionali, di Organi di disciplina distinti da quelli con funzioni amministrative; (segue) Diritti riservati 47

48 Le norme del 2011 Libertà delle pubblicità informativa nel settore delle libere professioni; con ogni mezzo, e per quanto attiene a: i) attività professionale, ii) specializzazioni, iii) titoli professionali posseduti, iv) struttura dello studio, v) compensi delle prestazioni. Il tutto, con efficacia rafforzata, derivante dalle previsione ulteriore di abrogazione di tutte le disposizioni vigenti sugli ordinamenti professionali incompatibili con i predetti principi a far data dal 13 agosto 2012 e di emanazione del Testo Unico delle professioni. Caducazione della legge professionale esistente Diritti riservati 48

49 Fonti Nazionali Norme liberalizzazione dei servizi professionali (2011 Quale -2012) Regolamentazione 1. Quadro normativo e deontologico di P riferimento = Place No marketing (luogo ma della alcuni elementi del «marketing mix» produzione/formule) Legge 183/2011 Fonti: Elemento - Formula societaria per l esercizio della professione (i.e. sotto forma di società di capitali e/o cooperativa) aperta anche ai soci investitori di capitali fermo restando la stp e l associazione professionale) Dl 201/2011 conv. in L. 214/2011 Riconferma l abrogazione delle norme degli ordinamenti professionali previgenti P = Processi e P = Persone (training e formazione) - Riduzione della durata massima del tirocinio professionale a 18 mesi Diritti riservati 49

50 Fonti Nazionali Quale Regolamentazione Dl 1/2012 conv. in L. 27/ Quadro normativo e deontologico di riferimento No marketing ma alcuni elementi del «marketing mix» Fonti: Elemento P = Politica di prezzo - Espressa abrogazione delle tariffe la determinazione dei parametri per la preventivo di massima a richiesta del professionali; - Remissione ad emanando regolamento liquidazione dei compensi; - Conferma dell obbligatorietà del cliente. P = Place/luogo della produzione (società -Maggiorazione dei 2/3 delle quote dei soci professionisti nel caso di esercizio tra professionisti) dell attività professionale in forma societaria. Diritti riservati 50

51 Norme liberalizzazione servizi professionali Il DM n. 140/2012 contenente i parametri per la liquidazione giudiziale della parcella P = Politica di prezzo Il DPR n.137/2012 RIFORMA DEGLI ORDINAMENTI PROFESSIONALI DISPOSIZIONI GENERALI PROFESSIONE REGOLAMENTATA PROFESSIONISTA Esercizio dell attività professionale -Albo unico nazionale Libera concorrenza e pubblicità informativa Obbligo di assicurazione Tirocinio per l accesso Regolamento attuativo Formazione continua Regolamento attuativo Incompatibilità Disposizioni sul procedimento disciplinare nelle professioni regolamentate diverse da quelle sanitarie Regolamento attuativo Disposizioni concernenti gli AVVOCATI Domicilio professionale Disposizioni speciali sul tirocinio forense per l accesso Decreto attuativo 51

52 Il DPR n.137/2012 recante riforma degli ordinamenti professionali Libera concorrenza e pubblicità informativa (art. 4) 1. E ammessa con ogni mezzo la pubblicità informativa avente oggetto l attività delle professioni regolamentate, le specializzazioni, i titoli posseduti attinenti alla professione, la struttura dello studio professionale e i compensi richiesti per le prestazioni. 2. La pubblicità informativa di cui al comma 1 dev essere funzionale all oggetto, veritiera e corretta, non deve violare l obbligo del segreto professionale e non deve essere equivoca, ingannevole o denigratoria. Intepretazione CNF Non è contemplata alcuna tipizzazione dei mezzi con cui può essere esternata dal professionista la c.d. pubblicità informativa. Il DPR puntualizza sul punto tuttavia che essa: deve essere veritiera e corretta; non deve violare il segreto professionale; non deve essere equivoca; non deve essere denigratoria; ha come limite il fatto di essere funzionale all oggetto rappresentato da: attività professionale svolta, specializzazioni, titoli posseduti attinenti alla professione, struttura dello Studio, compensi. 52

53 Il DPR n.137/2012 recante riforma degli ordinamenti professionali Libera concorrenza e pubblicità informativa (art. 4) 3. La violazione della disposizione di cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare, oltre a integrare una violazione delle diposizioni di cui al Dlgs. N.206/2005 (Codice del Consumo) e N. 145/2007 (Attuazione direttiva pubblicità ingannevole) E consentita la pubblicità comparativa purchè solo tra termini omogenei (in difetto di ciò potendo la stessa divenire equivoca, non corretta o non veritiera ; e quindi da considerarsi vietata). Il controllo sulla pubblicità spetta ai Consigli dell Ordine che potranno conservare quali criteri di valutazione i criteri di dignità e decoro già di cui agli artt. 12 e 28 del Regio Decreto L. n.1578/

54 8. Il marketing nel CDF italiano Gli articoli di riferimento sono: art. 17 (informazioni sull attività professionale); art bis (modalità dell informazione), art. 18 (rapporti con la stampa); art. 19 (divieto di accaparramento della clientela) 54

55 La nuova legge professionale n.247/2012 ( in vigore da febbraio 2013) Art. 3 Doveri e deontologia P (Process) Art. 4 Associazione tra avvocati e multidisciplinari P (Process) Art. 5 Delega al Governo per la disciplina della professione in forma societaria P (Place) Art. 7 Prescrizioni per il domicilio P (Process Promotion) Art. 9 Specializzazioni PROMOTION Art. 10 Informazioni sull esercizio della professione P (People) Art. 11 Formazione continua P (Price) Art. 13 Conferimento dell incarico e compenso Art. 15 Albi, elenchi, registri P (People) Art. 40 Contenuti e modalità di svolgimento del tirocinio EMANANDI REGOLAMENTI ATTUATIVI NUOVO CODICE DEONTOLOGICO (con pubblicazione in GURI) DELEGA GOVERNATIVA PER IL TU PROFESSIONE 55

56 Art. 10 LPF. Informazioni sull esercizio della professione LEGGE PROFESSIONALE F. 1.E consentita all avvocato la pubblicità informativa: - sulla propria attività professionale, - sull organizzazione e struttura dello Studio e - sulle eventuali specializzazioni e titoli scientifici e professionali posseduti. Il DPR n.137/ E ammessa con ogni mezzo la pubblicità informativa avente oggetto: - l attività delle professioni regolamentate, - le specializzazioni, - i titoli posseduti attinenti alla professione, - la struttura dello studio professionale e - i compensi richiesti per le prestazioni. 56

57 Art. 10 LPF. Informazioni sull esercizio della professione LEGGE PROFESSIONALE F. 2. La pubblicità e tutte le informazioni diffuse pubblicamente con qualunque mezzo, anche informatico, debbono essere trasparenti, veritiere, corrette e non devono essere comparative con altri professionisti, equivoche, ingannevoli, denigrative o suggestive. Il DPR n.137/ La pubblicità informativa di cui al comma 1 dev essere: - funzionale all oggetto, - veritiera e corretta, - non deve violare l obbligo del segreto professionale e - non deve essere equivoca, ingannevole o denigratoria. 3. In ogni caso le informazioni offerte devono fare riferimento alla natura e ai limiti dell obbligazione professionale. 57

58 Art. 10 LPF. Informazioni sull esercizio della professione LEGGE PROFESSIONALE F. 4. L inosservanza delle disposizioni del presente articolo costituisce illecito disciplinare. Il DPR n.137/ La violazione della disposizione di cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare, oltre a integrare una violazione delle diposizioni di cui al Dlgs. N.206/2005 (Codice del Consumo) e N. 145/2007 (Attuazione Direttiva sulla pubblicità ingannevole). 58

59 Grazie per l Attenzione! Avv. Giovanna Raffaella Stumpo Studio Baldin Euroquality Via M. Colonna Milano

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