POTENZIALITA, LIMITI E BUONE PRATICHE PER LA COSTRUZIONE DI UN SISTEMA INTERMODALE REGIONALE DI MOBILITA TRENO-BICICLETTA
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- Oliviero Lolli
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1 Assessore alla Mobilità e Trasporti Alfredo Peri Direttore Generale Reti Infrastrutturali, Logistica e Sistemi di Mobilità Ing. Paolo Ferrecchi Responsabile Servizio Mobilità Urbana e Trasporto locale Ing. Fabio Formentin Referente organizzativo, di coordinamento e responsabile di verifica tecnica Arch. Paola Bassi Responsabile Servizio Ferrovie Ing. Maurizio Tubertini Referente Tecnico Servizio Ferrovie Ing. Laura Brugnolo Operatore di procedimento amministrativo Pietro Musolino Elaborazione a cura degli esperti di TECNICOOP soc.coop. di Bologna Dott. Paolo Trevisani Ing. Franco Di Biase Arch. Irene Basile POTENZIALITA, LIMITI E BUONE PRATICHE DI UN SISTEMA
2 Gli Obiettivi analizzare le potenzialità della rete ciclabile extraurbana, mettere in luce le criticità, mappare la rete esistente e i casi più significativi di intermodalità, valorizzare le iniziative che, in materia di treno+bici, stanno trovando concreto radicamento nel territorio, RAPPORTO FINALE fornire ai decisori regionali e locali puntuali elementi di riflessione e spunti per le attività di intervento sul territorio volte a migliorare le relazioni tra centri capoluogo e nuclei nell area vasta, integrando e completando le reti e i servizi per l uso della bicicletta, valorizzare, anche in termini di comunicazione, le reti ciclabili extraurbane per favorire l uso della bicicletta nei principali collegamenti periurbani, per l accesso dalle stazioni ferroviarie ai poli di attività produttive, commerciali, servizi pubblici o privati, cioè ai cosiddetti poli attrattori.
3 Campo di indagine Lo studio considera complessivamente le nove province della regione Emilia-Romagna focalizzando l attenzione sui comuni con meno di abitanti e sulle realtà in cui l intermodalità bici+treno, evidenzia le maggiori potenzialità e i casi concreti di maggior sviluppo. Oggetto di analisi sono le reti ciclabili, in particolare extraurbane e l attività di censimento e mappatura riguarda soprattutto i comuni sede di stazioni ad elevata capacità di interscambio modale bici+treno, escludendo dal campo specifico di individuazione di buone pratiche : città capoluogo di provincia; zone collinari e montane, in quanto meno rilevanti per le finalità di cui sopra e più attinenti a rilevazioni specifiche di possibili green way ; progetti per le biciclette principalmente orientati al tempo libero e al turismo, salvo i diversi casi finalizzabili anche a favorire la sostenibilità ambientale degli spostamenti quotidiani; aree nelle quali non siano ancora emersi progetti o iniziative volte a promuove l uso della bici (e/o l intermodalità bici + treno) dal luogo di residenza verso le destinazioni di routine.
4 Lo sviluppo del programma di lavoro Fase A - Ricognizione preliminare presentazione del programma di lavoro ai responsabili delle Province finalizzato anche alla raccolta dei materiali illustrativi; raccolta delle informazioni e dei materiali relativi alla ricognizione di piani provinciali in materia di sistemi di mobilità ciclabile ed anche alle azioni di integrazione e completamento delle reti e dei servizi per l uso della bicicletta; realizzazione di incontri tematici di approfondimento con le Province; presentazione della serie dati delle Schede 2A e 2B di monitoraggio degli Accordi di Programma per la mobilità Urbana a livello provinciale; definizione dei referenti provinciali per la restituzione annuale dei dati; coordinamento e condivisione dei dati informativi sulla rete esistente delle reti ciclabili suddivisa per bacino.
5 Lo sviluppo del programma di lavoro Fase B - Mappatura stato di fatto e di progetto (sulla base delle informazioni raccolte dai Comuni e dalle Province) e prime indicazioni operative per la ciclabilità extraurbana: classificazione e rappresentazione delle reti ciclabili e percorsi ciclabili extraurbani esistenti e previsti con specifica analisi delle opportunità di collegamento bici+treno; rassegna di azioni, strumenti e progetti innovativi messi in campo dalle Province e dai Comuni; selezione di alcuni casi locali (in particolare piccoli e medi Comuni sede di stazioni di significativa importanza e di reti per l accessibilità ciclabile alle stesse) che possano rappresentare esperienze pilota ed esempi di buone pratiche da diffondere e promuovere a livello regionale; verifica dei punti di forza e di debolezza.
6 LA POTENZIALITA DEL SISTEMA Il numero di fermate e stazioni presenti in Emilia Romagna: 279; le province con più stazioni sono: - Bologna con 79 stazioni attive e Reggio Emilia con 54. Sono le località con meno di abitanti ad ospitare il maggior numero di stazioni o fermate: le stazioni o fermate presenti in località con meno di abitanti. Le località minori trovano dunque nel mezzo ferroviario un eccellente vettore potenziale: il 76% delle fermate è in comuni con meno di abitanti.
7 POPOLAZIONE A DISTANZA CICLABILE DALLE STAZIONI Sono stati conteggiati i dati relativi alla popolazione residente per sezione di censimento a seconda della distanza dalle stazioni o fermate ferroviarie presenti in Emilia Romagna. Il calcolo è stato effettuato in relazione ai dati Istat per sezione di censimento del 2001, con riferimento alla distanza dei centroidi di ciascuna sezione di censimento dalla stazione. Sulla base dei suddetti calcoli risulta che più della metà della popolazione della regione risiede ad una distanza da una stazione o fermata ferroviaria che può definirsi a generalizzata potenzialità ciclabile (massimo 2-2,5 Km.). Quindi oltre due milioni di persone risiedono a distanza agevolmente ciclabile da una stazione; di queste oltre risiedono in comuni con meno di abitanti. Si tratta di dati di grande significato; occorre rilevare che i dati censuari 2001 sugli abitanti sono ormai ampiamente superati dalla crescita ingente di popolazione degli ultimi anni, specie nelle località urbane esterne ai capoluoghi di provincia.
8 POPOLAZIONE A DISTANZA CICLABILE DALLE STAZIONI RESIDENTI NELLE SEZIONI DI CENSIMENTO INTORNO ALLE STAZIONI O FERMATE FERROVIARIE IN EMILIA-ROMAGNA - % SU TOTALE RESIDENTI PER DISTANZA DELLA STAZIONE DAL CENTROIDE DELLA SEZIONE DI CENSIMENTO % SU TOTALE RESIDENTI DEL BACINO UTENTI POTENZIALI A DISTANZA CICLABILE DALLE STAZIONI IN TUTTA LA REGIONE Province % su totale popolazione per distanza del centroide della sezione di censimento dalla stazione entro 500 m. da 500 a 1000 ml. da 1000 a 1500 m. da 1500 a 2000 m. Totale complessivo Bologna 13,3% 22,7% 19,0% 15,4% 70,4% Ferrara 8,2% 15,6% 10,4% 6,4% 40,7% Forli-Cesena 3,7% 10,3% 13,2% 11,3% 38,5% Modena 8,1% 15,2% 13,9% 9,4% 46,6% Parma 7,0% 11,3% 11,3% 7,9% 37,4% Piacenza 5,2% 12,3% 10,6% 9,7% 37,9% Ravenna 9,1% 19,4% 16,0% 13,2% 57,6% Reggio Emilia 13,1% 17,7% 11,6% 7,2% 49,7% Rimini 11,8% 18,8% 15,7% 12,9% 59,1% Totale complessivo 9,5% 16,9% 14,3% 10,9% 51,5% PERCENTUALE DI UTENTI POTENZIALI DEL SISTEMA BICI+TRENO: Va da un minimo attorno al 38% dei residenti nelle province di Parma, Piacenza e Forlì-Cesena ad un massimo di oltre il 70% in provincia di Bologna.
9 MAPPATURA DELLA RETE CICLABILE REGIONALE Il risultato è purtroppo un ventaglio di classificazioni molto eterogeneo che è opportuno cercare di armonizzare. Il criterio di classificazione, essendo dedotto dal Decreto n. 557 del 30 novembre 1999 che ha introdotto precise norme tecniche per la costruzione delle piste ciclabili, dovrebbe essere un riferimento univoco per le diverse iniziative locali. Per armonizzare i diversi criteri di classificazione della ciclabilità utilizzati in sede locale si è partiti dai 4 tipi di classificazione introdotti dal citato Decreto che dovrebbe essere il filo conduttore unitario per una armonizzazione univoca: SVILUPPO DI PISTA CICLABILE IN SEDE PROPRIA; SVILUPPO DI PISTA CICLABILE IN CORSIA RISERVATA; SVILUPPO DI PERCORSI IN SEDE PROMISCUA PEDONALI E CICLABILI; SVILUPPO DI PERCORSI IN SEDE PROMISCUA CICLABILI E VEICOLARI.
10 MAPPATURA DELLA RETE CICLABILE REGIONALE In aggiunta a queste quattro tipologie, tenendo conto del tipo di dati pervenuti dalle Province, si è ipotizzato di inserire una tipologia residuale altro per i casi non riconducibili alle quattro classi di cui al Decreto n.557 del 30 novembre 1999, più due sub-classificazioni riferite agli usi precipuamente turistici sia delle piste in sede propria, sia degli itinerari inseriti nella voce altri. Ne risultano queste tipologie: SVILUPPO DI PISTA CICLABILE IN SEDE PROPRIA = SP (DI CUI LUNGO FIUMI E CANALI E CON FINALITA TURISTICHE = SPT) SVILUPPO DI PISTA CICLABILE IN CORSIA RISERVATA = SR SVILUPPO DI PERCORSI IN SEDE PROMISCUA PEDONALI E CICLABILI = SPP SVILUPPO DI PERCORSI IN SEDE PROMISCUA CICLABILI E VEICOLARI =SMV ALTRI TIPI E PISTE NON CLASSIFICATE = A (DI CUI PERCORSI CICLABILI GREEN WAY, ITINERARI TURISTICI = AT) Inoltre a ciascuna delle tipologie sopra elencate è stata assegnata la lettera: E PER LE PISTE O ITINERARI CICLABILI ESISTENTI; F PER LE PISTE O ITINERARI CICLABILI PROGETTATI E FINANZIATI; P PER LE PISTE O ITINERARI CICLABILI SOLO PROGRAMMATI.
11 Estensione della rete delle piste e degli itinerari ciclabili PISTE CICLABILI ESISTENTI Stima di larga massima dell'estensione chilometrica delle piste ciclabili e degli itinerari ciclabili per tipologia esistenti in Emilia - Romagna - Dati in Km. al 2007 calcolati automaticamente in base ai disegni numerici forniti dalle Province Tipi di piste ciclabili Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì- Cesena Rimini Totale regionale sede propria SP_E 39,7 46,8 19,7 0,0 254,8 0,0 64,7 131,0 58,5 615,1 corsia riservata SR_E 12,1 9,5 54,0 7,8 0,5 0,0 23,4 1,8 27,7 136,8 premiscua pedonale e ciclabile SPP_E 66,5 36,5 28,5 0,0 0,0 352,2 0,0 53,5 52,7 589,8 promiscua ciclabile e veicolare SMV_E 0,0 120,8 10,9 61,6 69,5 155,5 0,0 0,0 0,2 418,5 Totale tipologie Decreto 557/'99 118,3 213,6 113,1 69,3 324,8 507,7 88,1 186,3 139, ,2 sede propria turistiche SPT_E 90,1 1,8 62,8 110,5 0,0 104,7 33,9 13,1 63,9 480,6 itinerari turistici AT_E 0,0 54,0 304,2 8,2 0,0 0,0 304,2 0,0 0,0 670,6 Totale turistiche 90,1 55,7 367,1 118,6 0,0 104,7 338,1 13,1 63, ,3 Altre non specificate A_E 0,0 2,5 4,0 272,7 257,0 0,0 3,0 0,0 0,0 539,1 Totale generale 208,3 271,8 484,1 460,7 581,8 612,4 429,2 199,4 203, ,6
12 Quota % rete delle piste ciclabili a supporto dell accesso alle stazioni : oltre il 30% delle piste è entro i 2 Km. dalle stazioni Stima di larga massima dell'estensione delle piste ciclabili e degli itinerari ciclabili per tipologia esistenti in Emilia - Romagna entro 2000 metri dalle stazioni o fermate ferroviarie nei comuni con meno o più di di abitanti - Dati in Km. al 2007 e % calcolati automaticamente in base ai disegni numerici forniti dalle Province Tipi di piste ciclabili Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì- Cesena Rimini Totale regionale piste entro 2000 m. da stazioni nei comuni > ab. 24,4 9,5 3,3 74,2 76,8 62,6 38,6 51,1 44,6 385,1 piste entro 2000 m. dalle stazioni nei comuni < ab. 33,5 71,2 85,7 81,1 134,5 112,6 51,4 45,1 54,8 669,9 Totale piste entro 2000 m. da stazioni 57,8 80,7 89,0 155,3 211,3 175,2 90,0 96,2 99, ,0 Totale generale 208,3 271,8 484,1 460,7 581,8 612,4 429,2 199,4 203, ,6 % piste entro 2000 metri da stazioni 27,8% 29,7% 18,4% 33,7% 36,3% 28,6% 21,0% 48,3% 49,0% 30,6% Di seguito riportiamo la cartografia relativa alle piste ciclabili (esistenti, progettate e programmate) con i risultati della normalizzazione delle tipologie effettuata in collaborazione con le Province.
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15 INTERMODALITA : i casi di studio selezionati Le 35 stazioni analizzate vanno da un minino di fruizione giornaliera di poco più di 100 persone ad un massimo di 2.500, circa: in totale i passeggeri sono oltre Questa diversità permette di confrontare situazioni molto dissimili anche da un punto di vista demografico e di analizzare il comportamento dei ciclisti in ciascuno di questi contesti. Gli utenti che parcheggiano la bicicletta nelle aree di interscambio sono oltre nelle 35 stazioni analizzate. La disponibilità di posteggi o rastrelliere per la sosta nelle stazioni (circa 2.300) risulta insufficiente nella metà dei casi. L utilizzo % della bicicletta come mezzo per arrivare in stazione arriva a raggiungere punte di grande interesse (fino al 31%), mentre la media ottenuta per questo campione di stazioni emiliano-romagnole è assai più bassa, ma si tratta comunque di una quota apprezzabile (8%).
16 Provincia Stazione fermata Fruizione stimata in un giorno medio (dati 2007) Utenze stimate in base alle biciclette parcheggiate N. complessivo di posteggi disponibili per biciclette % di utenza che parcheggia la bicicletta in un giorno medio % di utilizzo dei posteggi per biciclette BOLOGNA Crevalcore % 125% Molinella % 71% Ozzano % 30% S. Giorgio di Piano % 50% S. Giovanni in Persiceto % 245% S. Pietro in Casale % 58% FERRARA Argenta % 120% Consandolo % 83% Migliarino % 21% Poggio Renatico % 288% Portomaggiore % 117% FORLÌ - Cesenatico CESENA % 34% Forlimpopoli % 143% Gambettola % 19% Gatteo Mare % 208% Savignano sul Rubicone % 38% MODENA Castelfranco Emilia % 170% Formigine % 58% S. Felice sul Panaro % - Sassuolo % 65% Vignola % 57% PARMA Busseto % 63% Fidenza % 400% PIACENZA Fiorenzuola d'arda % 130% Castel S. Giovanni % 400% Castelvetro % 94% RAVENNA Lugo % 300% REGGIO Cavriago EMILIA % 83% Guastalla % 200% Novellara % 125% Rolo % 117% RIMINI Bellaria % 219% Cattolica S. Giovanni % 259% Misano % - Riccione % 500% Totale % 114%
17 CONCLUSIONI Da questa analisi si può dedurre che l estensione della rete ciclabile in Emilia Romagna è notevole sia per quanto riguarda l esistente, sia per quanto riguarda le piste progettate e programmate. Il lavoro ha prodotto un risultato di notevole interesse ma ancora richiede una completa omogeneizzazione di metodologie di censimento che consenta una lettura univoca del fenomeno. C è già oggi in regione un ossatura solida su cui lavorare per costruire un futuro sistema regionale di ciclabilità ottimale. Non è solo e tanto sui chilometri aggiuntivi che si tratta di lavorare, ma sulla effettiva qualità e sicurezza dei chilometri di piste oggi documentati e in particolare sulla sistematicità delle connessioni in modo da: minimizzare la frantumazione di tanti tratti oggi ancora fra loro poco e male connessi; ottimizzare le connessioni con gli assi portanti della mobilità collettiva, Valorizzare e promuovere con più convinzione l intermodalità treno+bici qualificando le aree delle stazioni e l accesso ciclabile.
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