DOTTORATO DI RICERCA IN DIRITTO E PROCEDURA PENALE ( XXV CICLO)

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1 SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA FACOLTA DI GIURISPRUDENZA DIPARTIMENTO DI STUDI PENALISTICI, FILOSOFICO-GIURIDICI E CANONISTICI DOTTORATO DI RICERCA IN DIRITTO E PROCEDURA PENALE ( XXV CICLO) Alla C.A. Collegio Docenti del dottorato in Diritto e Procedura Penale e del suo Coordinatore Ill.mo Prof. Giorgio Spangher Relazione sull attività di ricerca svolta nel II anno di corso -Anno Accademico 2010/2011- Dottoranda: Beatrice Bernabei Preme, anzitutto, evidenziare come il secondo anno di dottorato sia stato in buona parte dedicato al consolidamento delle proprie conoscenze in materie penalistiche, anche in vista della preparazione al Concorso di Magistrato Ordinario, poi superato con successo in data

2 Attraverso un continuo approfondimento della manualistica tradizionale e la consultazione delle principali riviste giuridiche - quali Cassazione Penale, Diritto Penale e Processo, Rivista Penale, Rivista Italiana di Diritto e Procedura Penale ecc. - si è cercato di avere un continuo aggiornamento, raffinando la propria preparazione. In questo quadro, recependo gli spunti e le sollecitazioni provenienti dalle varie occasioni di studio e di confronto, sono stati individuati alcuni argomenti specifici che hanno costituito oggetto di ricerche individuali. Svariate le tematiche oggetto di personale attività studio e ricerca, alla luce dei più recenti dibattiti dottrinali e giurisprudenziali. Tra queste, meritano particolare menzione: la confisca, anche alla luce della più recente giurisprudenza della Corte di Strasburgo e della Suprema Corte; le immunità parlamentari; la responsabilità concorsuale nei reati omissivi impropri, con particolare riguardo alla responsabilità penale degli amministratori senza delega per i reati commessi dagli amministratori con delega; l attività medico-chirurgica e la responsabilità penale: risvolti penalistici del trattamento medico arbitrario con esito fausto; la morte o le lesioni come conseguenza di altro delitto, con particolare attenzione alla responsabilità dello spacciatore di sostanze stupefacenti per la morte del terzo assuntore; la natura giuridica del reato continuato; la recidiva, con specifico riferimento al carattere obbligatorio ovvero facoltativo dell aumento in dipendenza della recidiva reiterata, anche alla luce della disciplina di cui all art. 69, quarto comma, c.p.; i reati contratto ed i reati in contratto; l usura; il concorso esterno nei reati associativi; l ammissibilità del concorso colposo dell altrui delitto doloso; il terrorismo anche internazionale, ecc. ecc. 2

3 L attività di studio e di ricerca condotta nel corso del secondo anno è stata, altresì, rivolta a definire con maggior precisione il tema prescelto per la tesi di dottorato, ossia: Il diritto penale del nemico. Lo sforzo maggiore è stato dedicato alla disamina dei contributi dottrinali e giurisprudenziali più rilevanti nell ambito della tematica in questione ed alla raccolta degli stessi presso la Biblioteca del Dipartimento, nonché presso la Biblioteca Centrale Giuridica. Dopo aver scandagliato funditus le diverse accezioni del concetto di diritto penale del nemico rinvenibili nella dottrina sia italiana che straniera, l attenzione della sottoscritta si è precipuamente concentrata su due particolari figure: lo straniero ed il terrorista. A fronte di una chiara connessione tra immigrazione e delitto, infatti, l ordinamento sta mostrando di privilegiare, quale strumento di contrasto, la risposta penale, di recente indirizzata contro l immigrato per il solo fatto di aver violato le regole che disciplinano l ingresso e la permanenza nel territorio italiano. Tra le altre, le due previsioni normative che hanno reso evidente questa tendenza sono state, da un lato, l introduzione (con d.l. 23 maggio 2008, n. 92, conv. con l. 24 luglio 2008, n. 125) di una nuova circostanza aggravante comune di cui al n. 11-bis dell art. 61 c.p., poi dichiarata costituzionalmente illegittima con sentenza n. 249 del 2010 dalla Consulta; e, dall altro, l introduzione (con l. 15 luglio 2009, n. 94) dell art. 10-bis, d.lgs. n. 286 del 1990, che prevede la nuova fattispecie del reato di clandestinità. A tale ultimo proposito è bene sottolineare come, dopo aver analizzato i diversi profili di attrito che la norma da ultimo citata nonostante quanto 3

4 osservato da C. cost. n. 250 del presenta con i principi cardine del diritto penale classico, si è altresì preso in considerazione l aspetto dell illegittimità comunitaria che l art. 10-bis mostra, anche alla luce del recente pronunciamento della Corte di Giustizia che, in data 28 aprile 2011, ha dichiarato l incompatibilità tra l art. 14, comma 5-ter, d.lgs.286/98 e la direttiva rimpatri. Come è stato acutamente sottolineato, dopo aver individuato il nemico interno nell immigrato clandestino ci si rifugia nella creazione di un nemico esterno : ragion per cui accanto ai profili or ora accennati sono stati presi in considerazione nel corso dell indagine - quelli afferenti al terrorismo internazionale. La prevalenza accordata al lavoro di ricerca intrapreso sul fenomeno del diritto penale del nemico non ha però pregiudicato la partecipazione a convegni e ad incontri di studio aventi perlopiù ad oggetto tematiche di particolare attualità, sia di carattere sostanziale che processuale. In tali occasioni è stato possibile apprezzare contributi autorevoli in tema di: Traffico organizzato di rifiuti; Riserva di legge in materia penale e decisioni della Corte costituzionale; Rilevanza penale dei motivi politici; Fascino del male: media e crimine; Notizia di reato nella dinamica del procedimento penale; Iura novit curia. La riqualificazione giuridica del fatto nel processo penale; Recepimento del principio di colpevolezza nella più recente giurisprudenza di legittimità; Cautele penali e protezione della persona offesa dal reato, Invalidità degli atti processuali: la nullità; Vecchio e nuovo nella tutela del patrimonio culturale; Nuovo reato di atti persecutori; Responsabilità degli enti. 4

5 Si segnala, da ultimo, la partecipazione al Terzo Corso di Formazione per Dottorandi in Diritto e Procedura Penale, tenutosi a cura della Scuola di Formazione Giuliano Vassalli, presso l ISISC di Siracusa, dal 3 al 6 ottobre 2011, dal tema: La tutela penale dell ambiente in prospettiva europea ed internazionale. In vista del terzo anno di corso ci si propone, pertanto, di portare a compimento le attività intraprese, definendo quanto prima la struttura della tesi di dottorato in modo da poterne iniziare con il dovuto anticipo - l effettiva redazione, senza tuttavia trascurare ulteriori approfondimenti delle tematiche che dovessero assumere particolare attualità nel dibattito dottrinale. Roma, Tutor Chiar.mo Prof. Senior Fabrizio Ramacci dr.ssa Beatrice Bernabei 5