La contabilità analitica
|
|
- Lelia Barone
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 5. La contabilità analitica 1. Per una trattazione più dettagliata, si veda il paragrafo Si confronti, inoltre, G. Catturi, Teoria e prassi del costo di produzione, Cedam, Padova, 2000, pag. 480 e segg. 5.1 Lineamenti teorici e riferimenti normativi La Contabilità analitica, (d ora in poi, per brevità CoA) consente, fra l altro, di rispondere ad un quesito sempre più pressante per tutte le amministrazioni pubbliche e, vale a dire: quanto costa? In altre parole, attraverso l impiego di tale strumento contabile, è possibile determinare il valore delle risorse consumate in riferimento a diversi possibili oggetti di costo, cioè unità economiche di riferimento, i costi delle quali costituiscono informazioni utili al management pubblico per assumere decisioni coerenti e razionali, nonché per valutare comportamenti ed effetti delle decisioni già assunte. Il calcolo dei costi, pertanto, richiede di riferire tali determinazioni a periodi di tempo definiti e, normalmente, infrannuali (mese, trimestre, semestre e, al limite, l anno medesimo). I potenziali oggetti di costo sono numerosi. Fra questi, ricordiamo: il prodotto finito (bene o servizio); la sub-unità organizzativa (ufficio, funzione, etc.); commesse, progetti, programmi 1. Ad esempio, in un ente locale, mediante l impiego della CoA, si potrebbe apprendere che l Ufficio cultura, nell esercizio X, ha sopportato costi per (ovvero, ha consumato nell esercizio X fattori produttivi per un valore di pari a ). Sempre mediante l impiego di tale strumento del controllo di gestione (d ora in poi, per brevità, CdG) potrebbe rilevarsi che nell esercizio X l Ufficio cultura ha sostenuto costi per per organizzare il Festival della canzone popolare, che costituisce uno dei suoi prodotti. La sub-unità organizzativa ed il prodotto finale rappresentano senza dubbio i principali oggetti di costo ai quali può essere riferito il valore dei fattori produttivi consumati da un amministrazione. Come si accennava sopra, tuttavia, è possibile determinare il costo anche di altre unità economiche di riferimento, come, ad esempio, di un aggregato di subunità organizzative o, ancora, di un particolare progetto. Infatti, potrebbe essere utile elaborare il costo sostenuto nell esercizio X da tutti gli uffici amministrativi di un certo ente, oppure potrebbe essere importante determinare il costo della realizzazione di una certa opera pubblica. Tornando ai principali oggetti di costo della CoA, occorre soffermarsi sul perché sia utile determinare il costo di una sub-unità organizzativa o di un prodotto. Nel primo caso, le rilevazioni possono consentire di esprimere valutazioni sulla convenienza economica a mantenere all in- 288
2 terno dell amministrazione o, al contrario, esternalizzare alcune funzioni, ovvero, consentono di comparare il grado di efficienza delle subunità organizzative che svolgono la stessa attività (per esempio due asili). Inoltre, determinare il costo di una sub-unità organizzativa può servire a valutare il suo responsabile rispetto al grado di efficienza nell utilizzo delle risorse. In relazione a quest ultimo fine, risulta indispensabile possedere un elemento di raffronto dell ammontare dei costi riferibili, in un certo arco di tempo, alla sub-unità gestita dal dirigente. Tale elemento di raffronto è da individuarsi nell obiettivo di costo che, preventivamente, era stato assegnato a quel dirigente per lo stesso periodo di tempo. Quanto appena affermato consente di sostenere che deve esistere corrispondenza fra gli intervalli di tempo ai quali sono calcolati ed imputati i costi e gli intervalli ai quali gli obiettivi di costo sono riferiti. Disporre, ad esempio, dei costi consuntivi semestrali di una unità o sub-unità organizzativa è poco utile, se gli obiettivi sono fissati su base quadrimestrale. Così, se al responsabile dell Ufficio verde pubblico, per l esercizio X, fosse stato assegnato l obiettivo di curare i venti ettari di parco cittadino con un costo obiettivo di , la quantificazione a consuntivo dei costi del centro permetterebbe di verificare se tale obiettivo economico è stato o meno raggiunto. Determinare il costo di un prodotto, invece, può essere utile al fine di fissare prezzi di vendita o tariffe che consentano di reintegrare il valore di tutti i fattori produttivi consumati o, qualora ciò non fosse possibile o compatibile con le politiche dell ente, può quanto meno servire a conoscere il grado di copertura dei costi di produzione. Così, se l erogazione di un metro cubo d acqua costasse 0,5 ed il prezzo fatto pagare agli utenti fosse di 0,3 al metro cubo, si saprebbe che per evitare di gestire in perdita il servizio idrico sarebbe necessario rivisitarne i prezzi di cessione (o contenere i costi, aumentando il grado di efficienza). Negli esempi appena proposti emergono le due fondamentali attribuzioni della CoA, condivise anche da altri strumenti del CdG: orientare le decisioni aziendali secondo criteri di convenienza economica; guidare i comportamenti dei responsabili di centro mediante il confronto tra costi obiettivo e costi consuntivi. Va evidenziato a questo punto che la normativa non ha introdotto per gli enti locali uno specifico modello di contabilità dei costi. La previsione di cui all art. 10, comma 1, del D.Lgs. 279/97 2 ha infatti avuto per le Amministrazioni Centrali dello Stato il suo coronamento nella esplicita specificazione di un piano dei conti di CoA e di una specifica, per quanto ancora embrionale e dichiaratamente provvisoria, metodologia di rilevazione 3. Le modalità di tenuta (eventuale) della 2. Se ne riporta il testo: «Titolo III Contabilità analitica per centri di costo Art. 10 (Sistema di contabilità economica delle pubbliche amministrazioni) 1. Al fine di consentire la valutazione economica dei servizi e delle attività prodotti, le pubbliche amministrazioni adottano, anche in applicazione dell art. 64 del D.Lgs. 29/93, e successive modifiche e integrazioni, e dell art. 25 L.468/78, e successive modifiche e integrazioni, un sistema di contabilità economica fondato su rilevazioni analitiche per centri di costo. Esso collega le risorse umane, finanziarie e strumentali impiegate con i risultati conseguiti e le connesse responsabilità dirigenziali, allo scopo di realizzare il monitoraggio dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell azione svolte dalle singole amministrazioni. Queste ultime provvedono alle rilevazioni analitiche riguardanti le attività di propria competenza secondo i criteri e le metodologie unitari previsti dal sistema predetto, al quale adeguano anche le rilevazioni di supporto al controllo interno, assicurando l integrazione dei sistemi informativi e il costante aggiornamento dei dati». 3. In particolare, con la Circolare n. 32 del 26 maggio 1999 del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica. LA CONTABILITÀ ANALITICA 289
3 4. L art. 232 TUEL recita: «Gli enti locali, ai fini della predisposizione del rendiconto della gestione, adottano il sistema di contabilità che più ritengono idoneo per le proprie esigenze»; è invece specificato il modello di redazione del prospetto di conciliazione, ai sensi dell art. 229, commi 9 e 10, del D.Lgs. citato. 5. Si confronti il paragrafo contabilità generale (d ora in poi, per brevità, CoGe) e della CoA sono state invece lasciate dal legislatore del TUEL alla autonoma determinazione degli enti locali 4. Ciò non vuol certo dire che manchino esplicite previsioni della contabilità dei costi, a meno di interpretazioni artificiosamente riduttive, di sicura applicabilità agli enti locali. Per limitare le citazioni al TUEL, basterà ricordare l art. 196 (comma 2: «comparazione tra i costi e la quantità e qualità dei servizi offerti»); l art. 197 (comma 2 lett.b): «rilevazione dei dati relativi ai costi ed ai proventi nonché rilevazione dei risultati raggiunti»; comma 3: «Il controllo di gestione è svolto in riferimento ai singoli servizi e centri di costo, ove previsti, verificando in maniera complessiva e per ciascun servizio i mezzi finanziari acquisiti, i costi dei singoli fattori produttivi, i risultati qualitativi e quantitativi ottenuti e, per i servizi a carattere produttivo, i ricavi». L unico strumento capace di fornire tutte le informazioni appena richiamate è la CoA, quale che sia la configurazione che per essa si voglia adottare, e tenendo presente che l elaborazione informatica dei dati quantitativi ha reso in un certo qual modo superata la distinzione tra elaborazioni contabili ed extra-contabili 5. La mancata imposizione di un modello obbligatorio non va quindi considerata come un inadempienza o carenza legislativa, ma come l opportunità per ciascun ente di sviluppare la configurazione di CoA più coerente con il proprio fabbisogno informativo. 5.2 Percorsi operativi per l avvio della contabilità analitica L introduzione della CoA in un amministrazione pubblica implica che vengano affrontate tre principali questioni propedeutiche. In particolare, occorre definire: la modalità mediante cui saranno generati i dati contabili che alimenteranno la contabilità dei costi; la periodicità delle rilevazioni di costo; gli elementi del sistema di CoA: - il piano dei conti; - il piano dei centri di costo; - l elenco dei prodotti finali dei quali occorre conoscere il costo. La prima scelta da effettuare per introdurre la contabilità dei costi è l individuazione del modo in cui saranno generati i dati contabili elementari che alimentano dalla CoA. Si pongono in proposito due questioni preliminari da sciogliere: a) la relazione intercorrente fra contabilità finanziaria e contabilità dei costi, b) la definizione della struttura organizzativa (o delle strutture organizzative) che dovrà (dovranno) occuparsi delle rilevazioni della contabilità dei costi Contabilità finanziaria e contabilità analitica in presenza di contabilità generale Negli enti locali che utilizzano la CoGe non è necessario alcun collegamento fra contabilità finanziaria e contabilità dei costi. In tali realtà, 290
4 infatti, sarà la CoGe a fornire i dati di partenza per le rilevazioni analitiche di costo. A questo proposito può essere significativo esaminare le esperienze maturate dall amministrazione comunale di Carrara e da quella di Tortona. Esperienza 1 Il sistema di contabilità analitica del Comune di Carrara Il sistema di CoA è integrato a quello della contabilità finanziaria e a quello della CoGe. Il momento di collegamento - impegno, fatturazione, ordinazione - tra i sistemi è stato scelto in relazione alla tipologia dei costi rilevati e l indicazione del centro cui il costo si riferisce è indicato direttamente dal responsabile del servizio, garantendo, in questo modo, un imputazione quanto più precisa possibile. Esperienza 2 Il sistema di contabilità analitica del Comune di Tortona Il Comune di Tortona dispone di un sistema di contabilità integrato per la gestione della contabilità finanziaria, analitica e generale. In fase di progettazione del sistema, per una corretta implementazione del software, si è resa necessaria una stretta collaborazione tra l ufficio CdG ed il Servizio Finanziario, in modo da individuare gli opportuni collegamenti tra capitoli e, rispettivamente, conti di CoA e voci del bilancio finanziario redatto secondo la struttura obbligatoria ex DPR 194/96. Grazie all integrazione tra i software, la rilevazione in contabilità finanziaria dei fatti di gestione, effettuata dal Servizio Finanziario, unitamente ad informazioni aggiuntive inerenti al periodo di competenza ed il codice del Centro di Costo, genera la scrittura anche in CoA. Il lavoro di registrazione è stato ampiamente semplificato perché l ufficio Acquisti provvede ad indicare, già nel buono d ordine, i codici dei Centri di Costo cui gli acquisti si riferiscono e richiedere ai fornitori le fatture con gli importi suddivisi per Centri di Costo. L ufficio CdG provvede, periodicamente, ad effettuare controlli a campione volti ad individuare eventuali imprecisioni ed errori, in particolare quelli connessi con la determinazione delle competenza economica. La CoGe rileva i costi aziendali classificandoli per natura,ovvero, in base alla tipologia del fattore produttivo che ha originato il costo. Nel Conto Economico, fra i costi d esercizio, è possibile rintracciare, ad esempio, il costo del personale (cioè il valore dei servizi ceduti dal personale nell anno preso in esame), gli ammortamenti (ovvero il valore delle utilità cedute dai beni a fecondità ripetuta nell esercizio considerato) ed il costo dei materiali di consumo (ovvero il valore dei beni a fecondità semplice utilizzati nell anno considerato). Tale distinzione dei costi costituisce il punto di partenza della CoA che procede alle rielaborazioni dei costi sulla base della destinazione dei fattori produttivi che li hanno generati. Il criterio della destinazione dei fattori produttivi richiede di rintracciare sia le sub unità organizzative nelle quali sono state consumate le risorse, sia i prodotti per la realizzazione dei quali sono stati impiegati determinati fattori produttivi. L evidenziazione di tali collegamenti consente, ovviamente, di calcolare, da un lato, il costo dei centri, dall altro, il costo dei prodotti. Le due figure seguenti mostrano come la CoA consenta di rielaborare i dati di costo in base al criterio della destinazione. Il procedimento LA CONTABILITÀ ANALITICA 291
5 consiste nel destinare il costo delle risorse consumate prima alle sub unità organizzative (figura 1) e poi ai prodotti considerati (figura 2). Figura 1 - Destinazione dei costi aziendali alle sub unità organizzative Conto economico anno X (in Euro) Costi d esercizio Ricavi d esercizio 1000 Ammortamenti 550 di consumo 350 Totale costi Conto economico anno X (in Euro) Costi d esercizio Ricavi d esercizio Sub unità 1 Sub unità 2 Sub unità 3 Sub unità 1 Sub unità 2 Sub unità Figura 2 - Destinazione dei costi della sub unità 1 ai prodotti da questa realizzati Sub unità Prodotti tipo 1 Materiali 70 Ammortamenti Totale 400 Prodotti tipo 2 Materiali 30 Ammortamenti 70 Totale 200 Finora abbiamo fatto riferimento alla CoA come al sistema di rilevazione che, una volta individuato il periodo di tempo di riferimento dell analisi, attribuisce agli oggetti di costo considerati il valore delle risorse consumate. Tuttavia, nell ambito del sistema del CdG è possibile effettuare determinazioni analitiche anche dei ricavi/proventi conseguiti. Qualora tali valori non siano generati da operazioni di scambio di mercato (è il caso di tributi, trasferimenti, ecc.), la denominazione più 292
Il percorso di cambiamento
Il percorso di cambiamento Dal 1990 negli Enti locali è iniziato un percorso di cambiamento molto significativo. Questo processo di cambiamento focalizza l attenzione sui risultati conseguiti (l equilibrio
DettagliIL PROSPETTO DI CONCILIAZIONE
IL PROSPETTO DI CONCILIAZIONE Punti essenziali Contabilità finanziaria Contabilità economica Prospetto di conciliazione CONTABILITA FINANZIARIA Permette una verifica preventiva o consuntiva della capacità
DettagliLe condizioni di efficienza e di efficacia nella combinazione dei fattori di produzione. Corso di Economia Aziendale Prof.
Le condizioni di efficienza e di efficacia nella combinazione dei fattori di produzione Corso di Economia Aziendale Prof. Giuseppe D Onza Misurazioni e strumenti per il controllo dei processi di produzione
DettagliControllo di gestione
Controllo di gestione Processo di crescita aziendale dal controllo di gestione alla Business Intelligence Premessa Tutte le aziende sono dotate di sistemi informatici e programmi gestionali che permettono
DettagliRelazione del Revisore Unico dei Conti. sul bilancio chiuso il 31 dicembre 2014 del Consorzio Ecologico del Cuneese (C.E.C.)
Relazione del Revisore Unico dei Conti sul bilancio chiuso il 31 dicembre 2014 del Consorzio Ecologico del Cuneese (C.E.C.) Con Sede legale in Cuneo Via Roma n. 28 Registro imprese di Cuneo e Codice fiscale
DettagliLINEE DI INDIRIZZO PER IL CONTROLLO DI GESTIONE
LINEE DI INDIRIZZO PER IL CONTROLLO DI GESTIONE 1) Premessa L attività di controllo interno nel Comune di Pisa ha avuto avvio nell anno 2000. I controlli finora effettuati hanno avuto i seguenti oggetti:
DettagliPiano esecutivo di gestione. Dott. Patrizio Monfardini
Piano esecutivo di gestione Dott. Patrizio Monfardini monfardini@unica.it Riferimenti normativi Ha la funzione di porre in termini espliciti e diretti il legame tra obiettivi di gestione, dotazione di
DettagliCOMUNE DI LEVICO TERME (Provincia di Trento) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI LEVICO TERME (Provincia di Trento) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 23 dd. 15.06.2016 INDICE CAPO I OGGETTO DEL REGOLAMENTO E PRINCIPI DI
DettagliPiano della performance 2017
Periodo di riferimento Anno 2017 Assessorato: Bilancio, programmazione, patrimonio e personale (Assessore: Gianfranco Montis) Centro di responsabilità Settore Finanziario D.U.P. Settore Ufficio Linee di
DettagliREPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 AREA COMUNE SERVIZI PER LE IMPRESE Sequenza di processo Area di Attività Qualificazione regionale
DettagliL ARMONIZZAZIONE CONTABILE DEGLI ENTI TERRITORIALI CINZIA SIMEONE
L ARMONIZZAZIONE CONTABILE DEGLI ENTI TERRITORIALI CINZIA SIMEONE STRUTTURA DELLA PRESENTAZIONE: 1. L ARMONIZZAZIONE - INTRODUZIONE 2. IL QUADRO NORMATIVO 3. I SISTEMI CONTABILI ARMONIZZATI 4. STRUMENTI
DettagliREPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Area Comune Processo Gestione del processo produttivo, qualità, funzioni tecniche e logistica interna
DettagliL introduzione della Contabilità economico patrimoniale
L introduzione della Contabilità economico patrimoniale ANCI, 13 giugno 2017 Paola Vanzin Consulente area contabilità Copyright 2014 Kibernetes s.r.l Tutti i diritti riservati D.Lgs n. 118/2011 Disposizioni
DettagliLa contabilità economicopatrimoniale
La contabilità economicopatrimoniale (CC-BY/sa) Bologna, 13 giugno 2014 Moreno Tommasini 1 Finalità A che cosa serve? Consuntivare Gestire Programmare A chi serve?.... Moreno Tommasini 2 Fonti Dlgs 118/2011
DettagliCONTABILITÀ SEMPLIFICATA PER CASSA E LIQUIDAZIONI IVA TRIMESTRALI 2017
CIRCOLARE N. 03 DEL 02/02/2017 CONTABILITÀ SEMPLIFICATA PER CASSA E LIQUIDAZIONI IVA TRIMESTRALI 2017 La Finanziaria 2017 ha introdotto dall 1.1.2017 la contabilità semplificata per cassa. La tenuta della
DettagliA) La CO.GE. ANTE armonizzazione contabile e la sua integrazione con la CO.FI. A) La CO.GE. POST armonizzazione contabile e la sua
A) La CO.GE. ANTE armonizzazione contabile e la sua integrazione con la CO.FI. A) La CO.GE. POST armonizzazione contabile e la sua integrazione con la CO.FI. T.U. 267/2000, art. 232, comma 1. Gli enti
DettagliLa contabilità finanziaria
La contabilità finanziaria E il sistema contabile principale e fondamentale per i fini autorizzatori e di rendicontazione della gestione: rileva le obbligazioni attive/passive, gli incassi ed i pagamenti
DettagliLe procedure di consolidamento
Antonino Borghi Le procedure di consolidamento 1 Riferimenti normativi Art. 147, co. 2, lettera del TUEL Verificare attraverso il bilancio consolidato l efficacia, l efficienza e l'economicità degli organismi
DettagliPianificazione e controllo di gestione
Protocollo N.9 Approvato dal Consiglio di Indirizzo il 26 gennaio 2016 Emesso con determinazione del Sovrintendente n. 57 del 10 febbraio 2016 Pagina 1 di 5 1. Scopo Lo scopo del presente protocollo è
DettagliAllegato tecnico a) al Decreto del Ministero della Salute del 21 giugno 2016 Allegato tecnico a)
Allegato tecnico a) a) Metodologia per l'individuazione dei costi e per la determinazione dei ricavi delle Aziende Ospedaliere (AO), delle Aziende Ospedaliere Universitarie (AOU) e degli Istituti di Ricovero
DettagliPIANO DI LAVORO DI ECONOMIA AZIENDALE
PIANO DI LAVORO DI ECONOMIA AZIENDALE CLASSE 3ALA ANNO SCOLASTICO 2011/12 PROF.SSA BARTOLI MARIA GRAZIA MODULI DURATA (IN ORE) 1. Lo scambio economico( dal biennio) 20 2. La gestione aziendale 50 3. L
DettagliREGOLAMENTO SUl CONTROLLI INTERNI. Articolo 1 Oggetto e finalità
REGOLAMENTO SUl CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione n. 4 del 27.03.2013 Articolo 1 Oggetto e finalità 1. ll presente regolamento disciplina il funzionamento del sistema dei controlli interni
DettagliLOGICHE DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLO STUDIO PROFESSIONALE
Giuseppe Toscano (Università C. Cattaneo - LIUC - Castellanza (VA) LOGICHE DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLO STUDIO PROFESSIONALE 1 COME SI VUOLE GESTIRE LO STUDIO PROFESSIONALE? Vivere alla giornata
DettagliCOMUNE DI REGGIO NELL EMILIA DIREZIONE GENERALE FINANZIARIO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE
Settore: DG Proponente: 37.A Proposta: 2015/595 del 10/06/2015 Classifica: COMUNE DI REGGIO NELL EMILIA R.U.D. 538 del 18/06/2015 DIREZIONE GENERALE FINANZIARIO Dirigente: PRANDI Dr.ssa Monica DETERMINAZIONE
DettagliCIRCOLARE N. 36/E. Roma, 16 luglio 2009
CIRCOLARE N. 36/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 16 luglio 2009 OGGETTO: Articolo 1, commi 50 e 51 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 Modifiche alla determinazione della base imponibile
DettagliRag. Emanuele La Porta. Schemi per la redazione dei bilanci di esercizio degli enti no profit
Rag. Emanuele La Porta Schemi per la redazione dei bilanci di esercizio degli enti no profit Obbligo di redazione del bilancio - Codice Civile (art. 20) - Normative speciali - Legge 266/1991 Legge quadro
DettagliSan Marino, IGR: cosa cambia per le persone fisiche
San Marino, IGR: cosa cambia per le persone fisiche Reddito d impresa L art. 29, in particolare, specifica che è considerato reddito d impresa quello conseguente allo svolgimento di attività artigianali,
DettagliPROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AGENZIA PROV.LE INCENTIVAZIONE ATTIVITÀ ECONOMICHE Prot. n. PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL AGENZIA N. 983 DI DATA 17 Dicembre 2014 O G G E T T O: Adozione del programma di
DettagliLa valutazione degli elementi del capitale
La valutazione degli elementi del capitale A.A. 2013-2014 Dott.ssa Alessandra Stefanoni Immobilizzazioni Si tratta di fattori produttivi acquisiti durevolmente all economia dell impresa medesima. L acquisizione
DettagliCOMUNE DI LAZISE (Provincia di Verona) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI LAZISE (Provincia di Verona) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI INDICE CAPO I OGGETTO DEL REGOLAMENTO E PRINCIPI DI ORGANIZZAZIONE Articolo 1 - Oggetto Articolo 2 - Servizio dei controlli interni
DettagliLa stima approssimativa o sintetica dei costi
Università degli Studi di Trento Programmazione Costi e Contabilità lavori a.a. 2004-5 La stima approssimativa o sintetica dei costi Marco Masera, prof marco.masera@ing.unitn.it La stima dei costi di costruzione
DettagliIL SUBSISTEMA INFORMATIVO (O DEL CONTROLLO) NEI SUOI CARATTERI FONDAMENTALI. Unit 2 Slide 2.2.1
COMUNICAZIONE D IMPRESA Anno Accademico 2017/2018 IL SUBSISTEMA INFORMATIVO (O DEL CONTROLLO) NEI SUOI CARATTERI FONDAMENTALI Prof. Christian Corsi (CAP. 6) info: ccorsi@unite.it Unit 2 Slide 2.2.1 1 SUBSITEMA
DettagliIL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE. Il sistema informativo aziendale è l insieme:
IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE Il sistema informativo aziendale è l insieme: Delle INFORMAZIONI contabili ed extracontabili prodotte ai vari livelli nel complessivo sistema d impresa Delle PROCEDURE,
DettagliCONTABILITA DEI COSTI
CONTABILITA DEI COSTI IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO Pianificazione strategica Definizione degli obiettivi e delle linee guida aziendali Controllo direzionale Definizione e perseguimento delle
DettagliNozione di patrimonio
Nozione di patrimonio In prima approssimazione possiamo definire il patrimonio aziendale come un insieme coordinato di risorse finalizzate allo svolgimento di un attività economica di creazione di valore.
DettagliIL CONSIGLIO COMUNALE
Punto n. 3 Premesso che: IL CONSIGLIO COMUNALE - gli articoli 170 e 171 del citato D.Lgs. prescrivono che gli enti locali devono predisporre il Bilancio annuale di previsione, la Relazione previsionale
DettagliDeliberazione 24 novembre EEN 12/11
Deliberazione 24 novembre 2011 - EEN 12/11 Disposizioni in materia di contributo tariffario per il conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico per l anno 2012, di cui ai decreti ministeriali
DettagliANALISI DEL SISTEMA PRODUTTIVO ACCESSORI PER STAMPANTI
ANALISI DEL SISTEMA PRODUTTIVO ACCESSORI PER STAMPANTI QUADERNI GIFRAM Prof. Ing. Francesco GUERRA 2011 1 QUADERNI GIFRAM I quaderni della Gifram rappresentano una sintesi della attività di analisi e ricerca
DettagliCOSTO DI PRODUZIONE I COSTI DI PRODUZIONE CLASSIFICAZIONE COSTI
COSTO DI PRODUZIONE I COSTI DI PRODUZIONE INSIEME DEI COSTI DI UTILIZZAZIONE DEI FATTORI IMPIEGATI IN UN DATO PROCESSO PRODUTTIVO O PER ALLESTIRE UN DATO PRODOTTO Economia Aziendale Milena Serra Corso
DettagliIl Controllo di Gestione e la struttura organizzativa. Davide Vierzi
Il Controllo di Gestione e la struttura organizzativa Davide Vierzi L approccio al controllo di gestione Il controllo di gestione spesso non è sistematico Le cause sono molteplici: Può essere oneroso Non
DettagliRegione Molise Direzione Generale III
Regione Molise Direzione Generale III Lavoro, Formazione Professionale, Politiche sociali, Molisani nel Mondo, Riforme istituzionali, Istruzione VADEMECUM PER LA COMPILAZIONE DEI BILANCI PREVISIONALI ALLEGATO
DettagliCOMUNE DI NEMBRO. Provincia di Bergamo PARERE DELL ORGANO DI REVISIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2014
COMUNE DI NEMBRO Provincia di Bergamo PARERE DELL ORGANO DI REVISIONE SULLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2014 E DOCUMENTI ALLEGATI IL REVISORE DEI CONTI Dott.ssa Daniela Personelli VERIFICHE PRELIMINARI
DettagliREPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Area Comune Processo Amministrazione, finanza e controllo di gestione Sequenza di processo Gestione
DettagliIndice. Prefazione alla seconda edizione Autori Ringraziamenti dell Editore In questo volume... XV XXI XXIII XXV
Indice Prefazione alla seconda edizione Autori Ringraziamenti dell Editore In questo volume... XV XXI XXIII XXV Introduzione Origini ed evoluzione del controllo direzionale nella letteratura italiana e
DettagliUniversità degli Studi della Tuscia Viterbo -!!Corso di Economia aziendale!!!!!a.a !
Agenda Inquadramento dell analisi negli strumenti di controllo direzionale Per partire (nozioni, classificazione dei costi per le decisioni, ) Finalità conoscitive e nozioni Modalità di classificazione
DettagliDal costo del prodotto al prezzo di vendita.
Newsletter Phedro settembre 2006 Dal costo del prodotto al prezzo di vendita. La logica tradizionale di calcolo del costo di prodotto. Il calcolo del costo del prodotto è nella prassi operativa uno dei
DettagliDETERMINAZIONE N. 2/26 DEL 01/04/2016 IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Settore: FINANZIARIO Servizio : ECONOMATO INDICE CRONOLOGICO GENERALE N. 189 DETERMINAZIONE N. 2/26 DEL 01/04/2016 OGGETTO: APPROVAZIONE CONTO DEL PATRIMONIO ANNO 2015. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
DettagliCosti diretti ed indiretti - Contabilità
Costi diretti ed indiretti - Contabilità per centri di costo La contabilità per centri di costo Gli oggetti di costo Distinzione tra costi diretti ed indiretti Le configurazioni di costo La Contabilità
DettagliSCHEDA DISCIPLINARE ALLEGATA AL DOCUMENTO DEL 15 MAGGIO
SCHEDA DISCIPLINARE ALLEGATA AL DOCUMENTO DEL 15 MAGGIO Disciplina: Economia Aziendale Insegnante: Antonello Lutzu Libro di testo in adozione: Autore: P. Boni P. Ghigini C. Robecchi B. Trivellato Titolo:
DettagliDETERMINAZIONE N. 2/23 DEL 26/03/2014 IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Settore: FINANZIARIO Servizio : ECONOMATO INDICE CRONOLOGICO GENERALE N. 181/14 DETERMINAZIONE N. 2/23 DEL 26/03/2014 OGGETTO: APPROVAZIONE CONTO DEL PATRIMONIO ANNO 2013. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
DettagliDirezione Generale SISTEMA DI MISURAZIONE E DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE
Direzione Generale SISTEMA DI MISURAZIONE E DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE VALUTAZIONE DEI RISULTATI DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI ANNO 2011 LINEE GUIDA DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI CONSEGUITI
DettagliIl PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. VISTI gli articoli 33 sesto comma, 76 e 87 quinto comma della Costituzione;
Schema di decreto legislativo recante introduzione della contabilità economico-patrimoniale, della contabilità analitica e del bilancio unico nelle università in attuazione dell articolo 5, comma 1, lettera
DettagliPROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AGENZIA PROV.LE INCENTIVAZIONE ATTIVITÀ ECONOMICHE Prot. n. PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL AGENZIA N. 943 DI DATA 22 Dicembre 2015 O G G E T T O: Adozione del Piano di attività
DettagliCITTÀ DI VERBANIA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA
CITTÀ DI VERBANIA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA DELIBERAZIONE DI GIUNTA COMUNALE N. 131 DEL 13/04/2017 Oggetto: PIANO DEGLI OBIETTIVI E DELLA PERFORMANCE - TRIENNIO 2017-2019 L anno duemiladiciassette,
DettagliRegolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica
Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa
DettagliA relazione dell'assessore Valmaggia:
REGIONE PIEMONTE BU11 17/03/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 29 febbraio 2016, n. 22-2974 Determinazione del maggior valore generato da interventi su aree o immobili in variante urbanistica, in
DettagliPIANIFICAZIONE E BUDGET
PIANIFICAZIONE E BUDGET Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Economia aziendale, bilancio, business plan Anno accademico 2016/2017 Prof. Antonio Staffa Prof. Mario Venezia Analisi della Gestione
DettagliVERIFICHE PERIODICHE DEL COLLEGIO SINDACALE. di Teresa Aragno
VERIFICHE PERIODICHE DEL COLLEGIO SINDACALE di Teresa Aragno Finalità della revisione legale Acquisire tutti gli elementi necessari per consentire al revisore di affermare, con ragionevole certezza, che
DettagliTRATTAMENTO A FINI IRAP DI ATTIVITÀ COMMERCIALE E AGRICOLA NON PREVALENTE SVOLTE DA ENTI PUBBLICI
Agenzia della Regione Autonoma della Sardegna per le Entrate - - - - - * * * * - - - - - TRATTAMENTO A FINI IRAP DI ATTIVITÀ COMMERCIALE E AGRICOLA NON PREVALENTE SVOLTE DA ENTI PUBBLICI Il presente approfondimento
DettagliRoma 10 Novembre 2017 Organizzazione Sviluppo Risorse Umane e Qualità
Profilo Professionale Operatore amministrativo contabilità e bilancio sede di Roma, Roma 10 Novembre 2017 Organizzazione Sviluppo Risorse Umane e Qualità Certificati ISO 9001:2015 Certificata OHSAS 18001:2007
DettagliInnovare i processi partendo dal Sistema di Controllo
Innovare i processi partendo dal Sistema di Controllo Davide Vierzi Sistemi S.p.A. Agenda Il controllo di gestione in azienda: l organizzazione prima di tutto Il modello operativo Il caso studio: Anselmo
DettagliArea 2 - Servizi Economico Finanziari - Settore Ragioneria
ORIGINALE C O M U N E D I M E S T R I N O P R O V I N C I A D I P A D O V A Area 2 - Servizi Economico Finanziari - Settore Ragioneria DETERMINAZIONE NR. 34 DEL 01/06/2016 RICLASSIFICAZIONE INVENTARIO
Dettagli11AC.2014/D /11/2014
DIPARTIMENTO PRESIDENZA UFFICIO SISTEMI CULTURALI E TURISTICI. COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 11AC 11AC.2014/D.00513 13/11/2014 DGR 1198/20104 - Definizione piano di lavoro "Ricognizione volta alla costituzione
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
ALLEGATO AL CAPITOLATO TECNICO PER L AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI MONITORAGGIO SUI CONTRATTI DI SVILUPPO E GESTIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO DEL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
DettagliARMONIZZAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI E DEGLI SCHEMI DI BILANCIO
RAPPORTO SULL ATTUAZIONE DEL FEDERALISMO FISCALE CAPITOLO 10 ARMONIZZAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI E DEGLI SCHEMI DI BILANCIO Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 Disposizioni in materia di armonizzazione
DettagliISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE GAETANO SALVEMINI CASALECCHIO DI RENO (BO)
ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE GAETANO SALVEMINI CASALECCHIO DI RENO (BO) PIANO DI LAVORO A.S. 2013-2014 PROF. Stefania Ferioli MATERIA: Economia Aziendale CLASSE 5 AM DATA DI PRESENTAZIONE: 10/11/2013
DettagliIl Controllo di Gestione e la struttura organizzativa. Davide Vierzi
Il Controllo di Gestione e la struttura organizzativa Davide Vierzi L approccio al controllo di gestione Il controllo di gestione spesso non è sistematico Le cause sono molteplici: Può essere oneroso Non
DettagliNormativa di. Termine finale Decorrenza del termine Note. Oggetto del procedimento. riferimento. Le problematiche connesse all'evoluzione
Servizio Ragioneria Personale Istruzione Sociale Responsabile Servizio - Amministrazione: Luigi Rebasti Telefono: 0383 876300 e-mail: ragioneria@unionecomunioltrepocentrale.pv.it Settore Oggetto del procedimento
DettagliPARTE I LE SCRITTURE CONTABILI
1. LE RILEVAZIONI CONTABILI PARTE I LE SCRITTURE CONTABILI 1.1. Linee di inquadramento pag. 7 1.1.1. L oggetto della contabilità generale e lo scambio monetario pag. 7 1.1.2. I valori originati dallo scambio
DettagliVERBALE DI VERIFICA DEL BILANCIO. Allegato 7
VERBALE DI VERIFICA DEL BILANCIO Allegato 7 REVISIONE CONTABILE DEL BILANCI D ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 200X I. OGGETTO DELL INCARICO Con riferimento all incarico conferitoci, ai sensi e per gli effetti
DettagliL.R. 49/1996, art. 35 B.U.R. 28/7/1999, n. 30 REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ ANALITICA DELLE AZIENDE SANITARIE E DELL AGENZIA REGIONALE DELLA SANITÀ
L.R. 49/1996, art. 35 B.U.R. 28/7/1999, n. 30 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA 17 giugno 1999, n. 0198/Pres. REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ ANALITICA DELLE AZIENDE SANITARIE E DELL AGENZIA REGIONALE DELLA
DettagliSezione anagrafica Procedimento Amministrativo. Controlli
Sezione anagrafica Procedimento Amministrativo DIREZIONE Area Organizzazione, Indirizzo e Controllo TEL. CASELLA DI POSTA ELETTRONICA PEC SETTORE comune.campobasso.protoccollo@pec.it Controlli SERVIZI
DettagliECONOMIA AZIENDALE Indirizzo AFM, IGEA, Liceo e Mercurio
ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE Anno scolastico 2011/2012 SCHIAPARELLI-GRAMSCI Schiaparelli via Settembrini 4, 20124 Milano tel. 02/2022931 fax 29512285 E-mail schiaparelli@libero.it Gramsci L.go
DettagliNota integrativa al bilancio al 31/12/2015
Nota integrativa al bilancio al 31/12/2015 Introduzione La presente Nota Integrativa costituisce parte integrante del bilancio della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia ed è stata redatta
DettagliL APPLICAZIONE PRATICA DELLA COEP ALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA
L APPLICAZIONE PRATICA DELLA COEP ALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA MONICA CAUSA DIRIGENTE AREA RISORSE E BILANCIO Genova 9 ottobre 2015 L Università di Genova in applicazione
DettagliL ARMONIZZAZIONE CONTABILE DEI SISTEMI CONTABILI PUBBLICI CINZIA SIMEONE
L ARMONIZZAZIONE CONTABILE DEI SISTEMI CONTABILI PUBBLICI CINZIA SIMEONE 1) L ARMONIZZAZIONE LA LEGGE 196/2009 HA AVVIATO UN PROCESSO DI RIFORMA DEGLI ORDINAMENTI CONTABILI PUBBLICI, DENOMINATO ARMONIZZAZIONE
DettagliQuesto e-book ha lo scopo di fornire un quadro completo relativamente al funzionamento
1 PREMESSA Questo e-book ha lo scopo di fornire un quadro completo relativamente al funzionamento del metodo della Partita Doppia attraverso la spiegazione delle regole generali e l analisi del Piano dei
DettagliUN SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
INTRODURRE IN AZIENDA UN SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO Idee e metodologie per la direzione d impresa A COSA SERVE UN SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE? IL CONTROLLO DI GESTIONE si propone di svolgere
DettagliIL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE
a. s. 2014/2015 I.P.S.E.O.A. G. Varnelli - Cingoli IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE Parte 3 prof. Alda Minocchi L azienda è un sistema, cioè un insieme che la nostra mente riesce a concepire in modo unitario
DettagliDIPARTIMENTO PRESIDENZA, SEGRETERIA E DIREZIONE GENERALE Contratti e Controllo di regolarità sugli atti
Numero 1489 Reg. Determinazioni Registrato in data 25/08/2017 DIPARTIMENTO PRESIDENZA, SEGRETERIA E DIREZIONE GENERALE Contratti e Controllo di regolarità sugli atti Dirigente: ANTONIO SEBASTIANO PURCARO
DettagliOggetto: Relazione sul funzionamento del sistema di misurazione e valutazione delle performance trasparenza e integrità dei controlli interni
Nucleo di Valutazione Comune di Nuraminis Alla cortese attenzione del Sindaco Stefano Anni Oggetto: Relazione sul funzionamento del sistema di misurazione e valutazione delle performance trasparenza e
DettagliLa metodologia nell attività di revisione contabile (ii) Corso di Revisione Aziendale Dott.ssa Fabrizia Sarto A.A
La metodologia nell attività di revisione contabile (ii) Corso di Revisione Aziendale Dott.ssa Fabrizia Sarto A.A. 2015-2016 Corso di Revisione Aziendale Dott.ssa Fabrizia Sarto A.A. 2015-2016 L attendibilità
DettagliIl Rendiconto Finanziario. Cenni International Accounting Standard 7 (IAS 7)
Il Rendiconto Finanziario Cenni International Accounting Standard 7 (IAS 7) 1 Cenni IAS 7 A livello internazionale al rendiconto finanziario è dedicato lo IAS 7, ilqualevieneconsideratocomeparteintegrantedelbilancio.
DettagliVISTI gli articoli 33, sesto comma, 76 e 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTA la legge
VISTI gli articoli 33, sesto comma, 76 e 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTA la legge 9 maggio 1989, n. 168, recante istituzione del Ministero
DettagliPARERE DELL ORGANO DI REVISIONE AL RENDICONTO DELLA GESTIONE 2014
COMUNE DI PARZANICA -Provincia di Bergamo- PARERE DELL ORGANO DI REVISIONE AL RENDICONTO DELLA GESTIONE 2014 ZENDRA DOTT. DANILO 1 RELAZIONE DEL REVISORE DEI CONTI SUL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO 2014
Dettaglisistemi di controllo di gestione
sistemi di controllo di gestione SG001 1 Una classificazione delle informazioni Informazioni consistono di Informazioni non quantitative Informazioni quantitative consistono di Informazioni monetarie Informazioni
DettagliStudio Commerciale - Tributario Fabrizio Masciotti
Roma, 30/12/2015 Spett.le Cliente Studio Commerciale - Tributario Fabrizio Masciotti Dottore Commercialista e Revisore Contabile Piazza Gaspare Ambrosini 25, Cap 00156 Roma Tel 06/41614250 fax 06/41614219
DettagliProcedure relative al sistema di controllo interno sull informativa finanziaria
ALLEGATO RICHIESTE INSERITE NELLA SCHEDA DI CONTROLLO CON RIFERIMENTO AL CONTROLLO INTERNO SULL INFORMATIVA FINANZIARIA Premessa. Le risposte alle domande della presente sezione Controllo interno sull
DettagliRAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012
Dicembre 2012 RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 ENTE PARCO NAZIONALE DELLA SILA Il Rapporto individuale sull avvio del ciclo di gestione della
DettagliPARTE I LE SCRITTURE CONTABILI
1. LE RILEVAZIONI CONTABILI PARTE I LE SCRITTURE CONTABILI 1.1. Linee di inquadramento pag. 7 1.1.1. L oggetto della contabilità generale e lo scambio monetario pag. 7 1.1.2. I valori originati dallo scambio
DettagliLA RILEVAZIONE DELLE OPERAZIONI DI GESTIONE
LA RILEVAZIONE DELLE OPERAZIONI DI GESTIONE Obiettivi della rilevazione Oggetto della rilevazione sistematica Oggetto della rilevazione periodica Le regole operative di rilevazione La rilevazione sistematica
DettagliBilancio per il Cittadino BILANCIO di PREVISIONE
Bilancio per il Cittadino BILANCIO di PREVISIONE 2017-2019 Il Bilancio di Previsione 2017-2019 è stato redatto secondo i nuovi principi contabili ai sensi del D.Lgs 118/2011 "Disposizioni in materia di
DettagliMAPPA DEL PROCESSO BUDGET PIANIFICAZIONE FATTURE ACQUISTO E VENDITA DATI SUI PROCESSI PRODUTTIVI DATI DELLA COSTI STANDARD PROGRAMMAZIONE
IL BUDGET MAPPA DEL PROCESSO FATTURE ACQUISTO E VENDITA SISTEMA DI CONTABILITÀ GENERALE DATI SUI PROCESSI PRODUTTIVI SISTEMA DI CONTABILITÀ ANALITICA DECISIONI COSTI STANDARD COSTI CONSUNTIVI DATI DELLA
DettagliDELIBERAZIONE N. 182 della seduta di GIUNTA CAMERALE N 13 del 17 dicembre 2013
DELIBERAZIONE N. 182 della seduta di GIUNTA CAMERALE N 13 del 17 dicembre 2013 Oggetto: Approvazione del budget direzionale ai sensi dell'art. 8 del DPR 254/2005 UDITA la relazione del Presidente; LA GIUNTA
DettagliNota integrativa al bilancio al 31/12/2014
Nota integrativa al bilancio al 31/12/2014 Introduzione La presente Nota Integrativa costituisce parte integrante del bilancio della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia ed è stata redatta
DettagliStudio Commerciale - Tributario Fabrizio Masciotti
Roma, 05/01/2017 Spett.le Cliente Studio Commerciale - Tributario Fabrizio Masciotti Dottore Commercialista e Revisore Contabile Piazza Gaspare Ambrosini 25, Cap 00156 Roma Tel 06/41614250 fax 06/41614219
DettagliIL BILANCIO D ESERCIZIO
IL BILANCIO D ESERCIZIO funzione,analisi equilibri e attestazioni 1 L AZIENDA COME SISTEMA DI RISCHI LA GESTIONE AZIENDALE: - si svolge in un contesto di incessante cambiamento in presenza di RISCHI (esterni
DettagliREGOLAMENTO DI CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE TITOLO I DOCUMENTI CONTABILI E GESTIONE DEL BILANCIO
REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE TITOLO I DOCUMENTI CONTABILI E GESTIONE DEL BILANCIO Premessa Ai sensi dell art. 27 della Legge Finanziaria Regionale n. 19/2015 per gli anni 2016-2018
DettagliComunicazione economico-finanziaria
Pagina 1 di 6 Comunicazione economico-finanziaria Bilanci aziendali Il bilancio d esercizio - Il sistema informativo di bilancio - La normativa sul bilancio Le componenti del bilancio civilistico: Stato
Dettagli