LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE D URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA

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2 Comune di Boffalora Sopra Ticino LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE D URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA PROGETTO ESECUTIVO Indagine geognostica Maggio 2013

3 COMUNE: BOFFALORA SOPRA TICINO (MI) LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA COMMITTENTE COMUNE DI BOFFALORA SOPRA TICINO(MI) Piazza IV Giugno Boffalora Sopra Ticino (MI) RELAZIONE GEOLOGICA Dicembre 2012 Gennaio 2013 Dott. Geol. Emanuela Miola Ternate (VA) Via Palude n.3 Tel/Fax Cell 335/

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5 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA INDICE 1. PREMESSA INQUADRAMENTO GEOGRAFICO INQUADRAMENTO GEOLOGICO-IDROGEOLOGICO GEOMORFOLOGIA ED IDROGRAFIA INQUADRAMENTO GEOLOGICO INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO INDAGINE GEOGNOSTICA SONDAGGIO GEOGNOSTICO PRELIEVO CAMPIONI CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE CARATTERISTICHE DI DETTAGLIO DELL AREA CARATTERIZZAZIONE GEOMORFOLOGICA CARATTERIZZAZIONE SISMICA, VINCOLI E FATTIBILITÀ GEOLOGICA CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE CARATTERIZZAZIONE LITOLOGICO STRATIGRAFICA CARATTERIZZAZIONE IDROGEOLOGICA MODELLO GEOLOGICO-TECNICO DEL TERRENO CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI CONSIDERAZIONI SUGLI INTERVENTI DI PROGETTO NORMATIVA DI RIFERIMENTO BIBLIOGRAFIA DETERMINAZIONE PARAMETRI GEOTECNICI APPENDICE 1: ANALISI AMBIENTALI APPENDICE 2: ANALISI GRANULOMETRICA Allegati All. 1 Carta geologica e geomorfologica Scala 1: All. 2 Carta geoidrologica Scala 1: All. 3 Carta litotecnica Scala 1: All. 4 Carta dei vincoli Scala 1:4.000 Dott.Geol. Emanuela Miola 1

6 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA All. 5 Carta della pericolosità sismica locale - Scala 1: All. 6 Carta della fattibilità Scala 1: All. 7a Planimetria generale stato di fatto Scala 1:1.000 All. 7b Planimetria generale di progetto Scala 1:1.000 All. 8a All. 8b Stratigrafia del sondaggio geognostico S1 Istantanee fotografiche con visualizzazione reperti di carotaggio sondaggio S1 Dott.Geol. Emanuela Miola 2

7 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA 1. PREMESSA Nell'ambito del progetto dei lavori per la situazione di urgenza relativa alla fognatura nelle zone di piazza G.Falcone-P.Borsellino, Parco Polifunzionale, via Dante e via XXV Aprile in comune di Boffalora Sopra Ticino (MI), la sottoscritta ha ricevuto l'incarico di redigere una relazione geologica al fine di verificare la fattibilità dell'opera, in relazione alle caratteristiche geologiche, idrogeologiche, sismiche e geotecniche dei terreni in ottemperanza alla normativa vigente. La presente relazione illustra i risultati di tale indagine che è stata eseguita sui terreni interessati dalla posa della condotta, comprendenti anche l attraversamento del Naviglio Grande. I dati di carattere geologico ed idrogeologico utilizzati per la stesura della presente relazione sono stati desunti, oltre che dall'esame degli studi geologici esistenti (studio geologico annesso al P.G.T. redatto nel gennaio 2012 ed indagini penetrometriche per intervento area per attività ricreative in fregio al Naviglio Grande, effettuate nel dicembre 2007 ), da rilevamenti ed indagini originali condotti presso il sito di interesse. In particolare, allo scopo di acquisire i parametri geotecnici del terreno, in data è stato eseguito un sondaggio geognostico a carotaggio continuo attrezzato con piezometro per il rilevamento della falda freatica e delle sue oscillazioni. Durante la campagna di indagine sono inoltre stati prelevati due campioni rappresentativi del terreno, da sottoporre ad analisi di laboratorio per la caratterizzazione ambientale, come da Decreto Legislativo n.4 del 16/01/2008 e s.m. e per la determinazione della granulometria. La presente relazione, redatta in conformità a quanto disposto dalle N.T.C. del D.M illustra pertanto gli esiti di tutti i rilievi ed elaborazioni effettuate presso l area di indagine, fornendo specifiche indicazioni da considerare nelle fasi progettuali definitiva ed esecutiva. Dott.Geol. Emanuela Miola 3

8 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA 2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO L'area oggetto di indagine è situata nel territorio comunale di Boffalora Sopra Ticino (MI), la condotta si svilupperà da a partire da piazza G.Falcone-P.Borsellino, interesserà il Parco Polifunzionale, attraverserà quindi l alveo del Naviglio Grande, proseguendo poi lungo via Dante Alighieri fino ad incrociare via XXV Aprile. L area oggetto del presente studio è compresa nelle sezioni A6d2 e A6d3 della Carta Tecnica Regionale, ad una quota media di 131 metri s.l.m.( 1 ). Fig.1: Posizione geografica (in rosso tratto fognatura in progetto) Dott.Geol. Emanuela Miola 4

9 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Fig.2: Stralcio Carta Tecnica Regionale (Sezioni:A6d2 e A6d3), in rosso tratto fognatura in progetto Scala 1: Piano quotato Carta Tecnica Regionale (CTR). Dott.Geol. Emanuela Miola 5

10 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Fig.3: Area Parco Polifunzionale vista da P.zza Falcone e Borsellino Fig.4: Punto di attraversamento del Naviglio Grande e vista di Via Dante Alighieri Dott.Geol. Emanuela Miola 6

11 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA 3. INQUADRAMENTO GEOLOGICO-IDROGEOLOGICO Lo studio geologico è stato svolto anche attraverso l acquisizione di dati esistenti in bibliografia, in particolar modo, si fa riferimento allo studio geologico annesso al Documento di Piano del P.G.T. comunale redatto nel gennaio 2012 dal Dott. Geol. F.D Elia di Mergozzo (VB). Il presente paragrafo pertanto sintetizza quanto già ampiamente decritto nello studio sopra citato. 3.1 GEOMORFOLOGIA ED IDROGRAFIA Il comune di Boffalora Sopra Ticino si colloca in sponda idrografica sinistra del Fiume Ticino, compreso a sua volta nel settore di media pianura in sinistra idrografica del Fiume Po. Il territorio è prevalentemente pianeggiante, caratterizzato da terrazzi, incisi dall idrografia e raccordati tra loro da scarpate più o meno evidenti, la cui genesi è da ricondurre principalmente alle fasi di espansione glaciale verificatesi nel Pleistocene. L azione glaciale si manifesta con una fase di accumulo esercitato dal ghiacciaio, che porta alla formazione di cordoni morenici, a cui segue una fase erosiva dei torrenti proglaciali, che rimodellano la superficie topografica durante la fase di ritiro, dando luogo a valloni col tipico fondo debolmente concavo o piatto. Alla fase di ritiro dei ghiacciai (tra il Pleistocene e l Olocene), segue una diminuzione delle portate dei corsi d acqua. La pianura comincia ad assumere l aspetto fisiografico attuale, quello di un ampia valle terrazzata al cui interno l asta fluviale è libera di vagare entro i limiti morfologici dei terrazzi pleistocenici. Il territorio è inoltre caratterizzato da un ampio conoide alluvionale fossile (apparato deposizionale di raccordo tra un corso d acqua e la pianura, tipici di corsi d acqua ad alta percentuale di trasporto solido), non riattivabile, databile al Tardo Pleistocene. Il corpo del conoide è ben riconoscibile, compreso il collegamento con la sua valle di alimentazione e si estende in gran parte dell abitato situato a sud del Naviglio Grande. Dott.Geol. Emanuela Miola 7

12 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Per quanto riguarda il contesto idrografico il territorio è caratterizzato dalla presenza di due corpi idrici superficiali principali, costituiti dal Fiume Ticino e dal Naviglio Grande, mentre corpi idrici minori sono costituiti dalla rete di canali irrigui e dalle risorgenze freatiche. Le piene del F.Ticino sono frequenti, ma non hanno alcun impatto sul comune di Boffalora S.T. poiché si manifestano molto lontano dal suo territorio. Il secondo elemento idrografico fondamentale, tra quelli precedentemente citati, è il Naviglio Grande, il cui alveo, contenuto da muri di sponda in pietrame cementato, attraversa il nucleo abitato, correndo quasi parallelamente all orlo del terrazzo morfologico; questo corso d acqua fornisce gli apporti necessari alla pratica delle attività agricole mediante la fitta rete di fossi e canali irrigui. Mentre il Naviglio Grande risulta asciutto o in magra, limitatamente ai periodi necessari per eseguire le operazioni di pulizia e di manutenzione delle strutture, corrispondenti con i mesi di marzo e settembre, la maggior parte dei canali irrigui sono invece asciutti durante i periodi che non necessitano delle operazioni di irrigazione dei campi. 3.2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO Il territorio in esame è rappresentato da depositi che, in base alla loro caratterizzazione litostratigrafica, geomorfologica e pedologica, sono riassumibili nelle seguenti unità dal più antico al più recente e rappresentate in allegato n.1. Depositi fluviali s.l. (Pleistocene superiore): sono costituiti da ghiaie e sabbie in facies fluviale s.l. a supporto clastico, mal selezionate e discretamente arrotondate. Rappresentano l'ultimo interglaciale e l'ultima glaciazione accertata. La matrice è generalmente sabbiosa grossolana di colore grigio, anche se non sono rari orizzonti fini limosi. I clasti sono prevalentemente di natura granitoide, scistosa e gneissica e non sono alterati. Questi depositi sono noti, in letteratura, come Livello Fondamentale della Pianura, (Petrucci e Tagliavini ), sono riferiti a depositi dell ultima fase di colmamento della pianura, avvenuta nel corso del Pleistocene superiore, ad opera di apparati fluviali di notevoli dimensioni. Dott.Geol. Emanuela Miola 8

13 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA La copertura pedologica è costituita da Alfisuoli e, in misura maggiore, da Inceptisuoli, moderatamente evoluti e di spessore generalmente modesto, non superiore ad un metro. Questi depositi caratterizzano la porzione topograficamente più elevata del territorio comunale e quella su cui sorge il nucleo più antico del centro abitato. Depositi alluvionali s.l. (Olocene): si tratta di sedimenti che non sono geneticamente correlabili alle fasi di espansione glaciale, ma a facies fluviali, in quanto costituiti da ghiaie con evidenze sedimentologiche riferibili a corsi d acqua sinuosi ed a meandri. Si tratta di alternanze di ghiaie, per lo più a supporto clastico, prive di evidenti strutture sedimentarie o con rozza stratificazione, ben arrotondate ed embricate, alle quali si intercalano frequenti livelli sabbiosi, costituiti da sabbie medio-grossolane laminate. Sono caratterizzati dalla presenza, a tetto, di suoli riferibili all ordine degli Inceptisuoli, poco evoluti e di spessore generalmente moderato. Tali depositi contrassegnano la porzione occidentale del concentrico abitato e rappresentano il raccordo con la valle del Fiume Ticino. Depositi fluviali di piana alluvionale e di barra fluviale (Olocene): comprendono le antiche isole fluviali e le barre di canale del Fiume Ticino; sono composte da ghiaie inalterate, selezionate e ben lavate, con ciottoli embricati e lenti di sabbia da fine a media. I suoli che caratterizzano tali depositi sono Ochrepts, dell ordine degli Inceptisuoli, riconoscibili per gli spessori decisamente modesti e basso grado di evoluzione. Tali depositi fluviali sono presenti nella fascia di territorio compresa tra C.na Gambarina e C.na la Fagiana. Depositi fluviali di barra e di canale fluviale (Olocene-attuale): sono i depositi che caratterizzano l alveo attuale e le zone di golena del Fiume Ticino; sono costituiti da ghiaie e ciottoli inalterati, selezionati e ben lavati, con ciottoli embricati e lenti di sabbia da fine a grossolana. Solo raramente questi depositi presentano una coltre pedogenetica, di spessore assai limitato, costituita da suoli dell ordine degli Entisuoli fluviali (Fluvents). Dott.Geol. Emanuela Miola 9

14 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA 3.3 INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO Nella Carta geoidrologica, redatta in scala 1: e riprodotta in allegato n.2, sono rappresentati i complessi geoidrologici omogenei, la freatimetria relativa alla falda freatica, gli elementi dell idrografia superficiale e sono inoltre riportati i limiti della fasce fluviali relative al PAI. Il territorio comunale di Boffalora S.T. è interessato da due corpi idrici principali, costituiti dal Fiume Ticino e dal Naviglio Grande, e da corpi idrici minori, costituiti dalla rete di canali irrigui e dalle risorgive freatiche: questi elementi idrografici influenzano direttamente, anche per l elevata permeabilità media dei corpi sedimentari superficiali, le condizioni della superficie freatica, con azioni di alimentazione o drenaggio in relazione all andamento stagionale delle irrigazioni e delle precipitazioni. Sulla base dello studio geologico annesso al P.G.T. basato sulle risultanze litostratigrafiche disponibili sul territorio, possono essere distinti i seguenti complessi geoidrologici. Depositi ghiaioso sabbiosi e ciottolosi di barra e di canale fluviale: sono i depositi di alveo attivo e recente del corso del F. Ticino; sono contraddistinti da granulometria grossolana: permeabilità K media stimata >10-2 m/s, a cui corrisponde una permeabilità elevata, secondo la classificazione di Castany, Depositi ghiaiosi e sabbioso-limosi di piana alluvionale e di barra fluviale: sono i depositi di divagazione olocenici recente del F. Ticino; sono contraddistinti da granulometria eterogenea, con permeabilità media da buona a bassa 10-2 <K<10-5 m/s. Depositi prevalentemente ghiaioso-sabbiosi in facies fluviale: questo complesso riunisce i depositi fluviali pleistocenici del Livello Fondamentale della Pianura e i depositi alluvionali s.l. dell Olocene; la permeabilità è buona, compresa tra 10-1 e 10-4 m/s. Nell allegato n.2 la freatimetria riportata fa riferimento a quella elaborata nel 1997 dallo Studio Idrogeotecnico Applicato s.a.s. di Milano (utilizzando i dati forniti dal C.A.P. di Milano sui pozzi di controllo dell area), nell ambito del progetto di Dott.Geol. Emanuela Miola 10

15 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA approfondimento dei pozzi idropotabili comunali n. 3 e n. 4, e, per raffronto, le misure effettuate nel Le curve isofreatiche individuano una direzione di drenaggio piuttosto regolare, diretta verso SW, ovvero verso la valle del F. Ticino e con un gradiente idraulico pari a circa lo 0,6%. La soggiacenza media della superficie freatica è variabile, compresa tra m sul terrazzo pleistocenico, più elevato, e tra 1 5 m nel settore di fondovalle, con locali emergenze idriche alla base della scarpata principale, che separa il centro dalla vallata del Ticino, verosimilmente alimentate anche da perdite di subalveo del Naviglio Grande. Le misure relative all anno 2002 indicano una differenza, rispetto al rilievo del 1997, di circa 2-3 m nella soggiacenza, imputabile probabilmente a cause stagionali e di piovosità annua. I rapporti tra i complessi idrogeologici ricostruiti sul territorio sono riportate nelle sezione idrogeologiche di seguito riprodotte. La sezione idrogeologica n. 1 è estesa in senso NW-SE a tutto il territorio comunale di Boffalora S.T. e la sezione 2 è all'incirca ortogonale rispetto alla sezione n. 1 (direzione NE-SW). Dall esame di tali sezioni emerge la presenza di complessi idrogeologici contraddistinti da acquiferi con caratteristiche ben diversificate. Il primo complesso idrogeologico, caratterizzato da un acquifero di tipo freatico, si colloca nella porzione superiore e giunge sino alla profondità di circa m dalla superficie topografica; esso risulta costituito da sedimenti ghiaioso-sabbiosi o ghiaioso-argillosi, con sporadiche lenti di argilla, riferibili ai depositi fluvioglaciali pleistocenici. Il secondo complesso idrogeologico risulta invece caratterizzato da un acquifero multifalda di tipo confinato e semiconfinato; esso si rinviene a partire dai m e raggiunge una profondità di circa m dal p.c. (profondità raggiunta dai pozzi idropotabili comunali), ed è costituito da sedimenti prevalentemente sabbioso-argillosi e argillosi, localmente torbosi, forse riferibili alle unità in facies fluviale e di transizione villafranchiane. Dott.Geol. Emanuela Miola 11

16 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Il passaggio tra questi due complessi idrogeologici risulta localizzabile in corrispondenza di un esteso livello argilloso, di spessore variabile, ma praticamente continuo in entrambe le sezioni tracciate. Al di sotto dei complessi descritti è presente un terzo complesso idrogeologico, che è stato indicato nelle sezioni idrogeologiche, pur non venendo raggiunto da nessuno dei pozzi presenti nel territorio comunale; esso appare costituito da una alternanza di livelli sabbioso-argillosi e risulta caratterizzato da acquiferi di tipo confinato. Dott.Geol. Emanuela Miola 12

17 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Fig.5 Sezioni idrogeologiche 1-2 Dott.Geol. Emanuela Miola 13

18 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA 4. INDAGINE GEOGNOSTICA In osservanza a quanto richiesto dalla normativa vigente, per l approfondimento conoscitivo degli aspetti litologici, idrogeologici e geotecnici del terreno interessato dalla posa della nuova condotta, è stata realizzata il giorno 17 dicembre un indagine geognostica, consistita nell esecuzione di n.1 sondaggio geognostico. 4.1 Sondaggio geognostico Il sondaggio è stato ubicato in prossimità dell ingresso del Parco Polifunzionale con quota di stazionamento coincidente con il piazzale, al di fuori dell area utilizzata per l accumulo neve, in un area accessibile alla sonda utilizzata e libera da sottoservizi. Si è inoltre ritenuto utile posizionarlo al di fuori delle aree di scavo per la posa della nuova condotta, in modo da essere utilizzato anche a termine dei lavori come strumento di controllo delle escursioni freatiche. Il sondaggio geognostico è stato eseguito a rotazione (diametro rivestimento 152 mm e carotiere 101) a carotaggio continuo con sonda modello CLIVIO, spinto fino alla profondità di 10 m. Durante l esecuzione sono state effettuate n.5 prove SPT (Standard Penetration Test) ad intervallo di 2 metri circa. Al termine della perforazione il foro è stato attrezzato, fino alla profondità di 9.0 m, con piezometro in pvc (diametro 2 e spessore 4 mm), di cui 3.0 m con tubo cieco (0.0 a 3.0 m di profondità) e 6.0 m fenestrato (da 3.0 a 9.0 m di profondità); per il rilevamento della falda freatica e delle sue oscillazioni; nella parte sommitale è stato posizionato un pozzetto in cls, completato da chiusino carrabile. Negli allegati n.7a-b è riportata l ubicazione del sondaggi, mentre negli allegati n.8ab sono riportati la stratigrafia del sondaggio e le fotografie dei reperti di carotaggio. Dott.Geol. Emanuela Miola 14

19 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Fig.6 Ubicazione sondaggio geognostico S1 Fig.7 Pozzetto a testa piezometro Dott.Geol. Emanuela Miola 15

20 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA 4.2 Prelievo campioni Durante l esecuzione del sondaggio geognostico, in corrispondenza del litotipo maggiormente rappresentativo, sono stati prelevati n.2 campioni di terreno rimaneggiato, di cui uno da sottoporre ad analisi di laboratorio chimico per la caratterizzazione ambientale delle terre, come da Decreto Legislativo n.4 del 16/01/2008 e s.m., e l altro per le opportune analisi granulometriche. Il prelievo dei campioni è stato effettuato all interno del litotipo ritenuto litologicamente più significativo e tenendo conto della profondità di posa della condotta. Di seguito sono riportate le profondità di prelievo dei campioni. PUNTO DI PRELIEVO CAMPIONE PROFONDITA' TIPOLOGIA ANALISI SONDAGGIO S1 A B m m AMBIENTALE GRANULOMETRICA Fig.8 Campioni prelevati per le analisi ambientali Dott.Geol. Emanuela Miola 16

21 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA 5. CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE Per ottemperare a quanto previsto dalla normativa vigente per la caratterizzazione ambientale del sito e per il riutilizzo delle terre/rocce da scavo come da Decreto Legislativo n.4 del 16/01/2008 s.m., il campione di terreno A prelevato durante la campagna di indagine è stato alloggiato in contenitori di vetro, sigillati e consegnati al Laboratorio ATHENA di Castano Primo per le dovute analisi chimiche, come prescritto dal D.Lgs 152/06 Norme in materia ambientale, per la ricerca dei sotto descritti elementi. Antimonio - Arsenico Berillio Cadmio Cobalto Mercurio Cromo totale - Cromo esavalente Nichel Piombo Rame Selenio Stagno- Tallio Zinco Vanadio Idrocarburi: - Idrocarburi leggeri C<12 - Idrocarburi pesanti C>12 Le analisi chimiche, condotte sui campioni di terreno, hanno evidenziato, per tutti gli analiti selezionati, valori di concentrazione, riferiti alla totalità del campione, inferiori alle Concentrazioni Limite stabilite dal D.lgs. 152/06 (allegato 5 tabella 1 concentrazione limite) per le aree ad uso verde pubblico, privato e residenziale. Dott.Geol. Emanuela Miola 17

22 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA 6. CARATTERISTICHE DI DETTAGLIO DELL AREA 6.1 CARATTERIZZAZIONE GEOMORFOLOGICA L area in esame si colloca in zona pianeggiante, compresa all interno della Pianura media. E situata in sponda idrografica sinistra del Naviglio Grande ed è posizionata nella parte apicale di un ampio conoide alluvionale fossile non riattivabile,. Il vicino Naviglio Grande è l elemento idrografico più significativo, il cui alveo è contenuto da muri di sponda in pietrame cementato. Fig.9 Sponda idrografica destra del Naviglio Grande Dott.Geol. Emanuela Miola 18

23 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Fig.10 Sponda idrografica sinistra del Naviglio Grande e vista del Parco Polifunzionale 6.2 CARATTERIZZAZIONE SISMICA, VINCOLI E FATTIBILITÀ GEOLOGICA Negli allegati n.4, 5 e 6 sono riportati stralci della carta dei vincoli, della pericolosità sismica locale e della fattibilità geologica pertinenti all area oggetto di studio. La classificazione sismica del territorio nazionale e le normative tecniche per le costruzioni in zona sismica sono regolate dalle norme contenute nella O.P.C.M. n. 3274/2003, pubblicata sulla G.U. n. 105 dell 8 Maggio La Regione Lombardia, con il D.G.R del 7 Novembre 2003, ha preso atto della nuova classificazione dell Ordinanza 3274/2003, entrata in vigore dal 23 Ottobre 2005, in concomitanza con la pubblicazione del D.M. 14 Settembre 2005 Norme tecniche per le costruzioni che attribuisce al comune di Boffalora Sopra Ticino classe 4 ( bassa sismicità ), la quale sostituisce la categoria non classificato della normativa precedente. La classe 4 è caratterizzata da accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico (Norme Tecniche) ag/g = 0.05 Il primo livello della fase pianificatoria come riportato nello studio geologico annesso al P.G.T., prevede uno studio di carattere qualitativo finalizzato alla perimetrazione areale delle diverse situazioni tipo (geologiche e geomorfologiche) in grado di determinare gli effetti sismici locali. Dott.Geol. Emanuela Miola 19

24 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Su questa base, all area in esame è attribuito uno scenario di pericolosità sismica locale tipo Z4a: zona di fondovalle e di pianura con presenza di depositi alluvionali e/o fluvioglaciali granulari e/o coesivi. Lo studio ha inoltre valutato qualitativamente la possibilità di fenomeni di liquefazione, laddove la falda è piuttosto superficiale rispetto al piano campagna (pianura alluvionale dell'olocene); tali fenomeni, che comporterebbero una riclassificazione in Zona Z2, si verificano in sedimenti saturi a granulometria fine, laddove la compattazione connessa alle vibrazioni può incrementare la pressione dell acqua nei pori. In base all'assetto litostratigrafico ed alle granulometrie di questo ampio settore del territorio di Boffalora S.T., costituite da "ghiaie sabbiose poco gradate e ghiaie ben gradate con limo e sabbia", "sabbie poco gradate debolmente limose e ghiaie sabbiose poco gradate" e "sabbie poco gradate con ghiaia e ghiaie sabbiose poco gradate", la granulometria di questi depositi, generalmente poco fine, risulta poco compatibile con i fenomeni di liquefazione. Inoltre i depositi con più alto potenziale di liquefazione sono i più recenti, pertanto alle pianure alluvionali dell'olocene (ovverosia quelle in esame), corrisponde una bassa probabilità di liquefazione confermando la classificazione Z4a. Sulla base delle informazioni contenute nella carta dei vincoli, si osserva che l unico vincolo presente è riferito alle sponde del Naviglio Grande, soggette a fascia di rispetto del reticolo idrico secondario di competenza del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi. La fascia ha larghezza di 10 m dal piede arginale esterno o dalla sommità della sponda incisa. Sulla base della carta della Fattibilità Geologica, all area in esame è attribuita Classe 2b. La classe comprende le zone nelle quali sono state riscontrate modeste limitazioni all'utilizzo a scopi edificatori e/o alla modifica della destinazione d uso. La Classe 2b comprende aree potenzialmente soggette a risalita della falda freatica (comprendenti le fasce di terreni latistanti il canale del Naviglio Grande, potenzialmente soggette a infiltrazioni per perdite di subalveo), il cui grado di pericolosità è modesto. Dott.Geol. Emanuela Miola 20

25 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA 6.3 CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE Il campione prelevato nel sondaggio e sottoposto ad analisi ambientale ha individuato valori di concentrazione, riferiti alla totalità del campione, inferiori alle Concentrazioni Limite stabilite dal D.lgs. 152/06 (allegato 5 tabella 1 concentrazione limite) per le aree ad uso verde pubblico, privato e residenziale. 6.4 CARATTERIZZAZIONE LITOLOGICO STRATIGRAFICA L area oggetto di studio è contraddistinta dalla presenza di Depositi alluvionali s.l. (Olocene), costituiti da ghiaie, per lo più a supporto clastico, prive di evidenti strutture sedimentarie o con rozza stratificazione, ben arrotondate ed embricate, alle quali si intercalano frequenti livelli sabbiosi, costituiti da sabbie medio-grossolane laminate, correlabili a facies fluviali. Il sondaggio geognostico eseguito per la presente campagna di indagine ha consentito l acquisizione di informazioni litologico-stratigrafiche fino alla profondità di m, confermando la situazione litologica generale, caratterizzata da alternanze di sabbia debolmente limosa con ghiaie e sabbia, inglobanti ciottoli; nel sondaggio tali depositi si riscontrano a partire dalla profondità di 1.80 m, al disotto di terreno di riporto/limo argilloso m Riporto SONDAGGIO S m Limo argilloso con rari elementi di ghiaia m m m Sabbia media, con tracce di limo, inglobante ghiaia e qualche ciottolo Ghiaia e sabbia, inglobanti ciottoli in matrice sabbiosa Sabbia fine debolmente limosa, inglobante rari ciottoli Sulla base dell analisi granulometrica effettuata, il campione B prelevato tra le profondità di m, è risultato costituito da sabbia con ghiaia con tracce di limo. Dott.Geol. Emanuela Miola 21

26 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA L analisi granulometrica è avvenuta per setacciatura, successivamente sono stati determinati i Limiti di Atterberg. Tali limiti consentono di valutare le caratteristiche di plasticità di un terreno, il limite liquido è definito come il contenuto di umidità che separa lo stato liquido da quello plastico, analogamente il limite plastico separa lo stato plastico da quello semisolido di un terreno. La differenza numerica tra questi due limiti è chiamata indice plastico. Di seguito è riportato il tabulato riassuntivo dell analisi effettuata. 6.5 CARATTERIZZAZIONE IDROGEOLOGICA Gli scavi per la posa della condotta interesseranno ovviamente il primo complesso idrogeologico, caratterizzato da un acquifero di tipo freatico, costituito da depositi prevalentemente ghiaioso sabbiosi in facies fluviale con permeabilità buona 10-1 <K m/s> Durante l esecuzione del sondaggio è stata riscontrata la presenza di acque sotterranee dalla profondità di 4.25 m, con risalita all interno del piezometro fino alla profondità di 3.5m. In data 3 gennaio 2013 è stato effettuato un controllo del livello freatico nel piezometro che è risultato stabilizzato alla profondità di 3.7 m. Dott.Geol. Emanuela Miola 22

27 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA 6.6 MODELLO GEOLOGICO-TECNICO DEL TERRENO L'andamento dei grafici delle prove penetrometriche dinamiche SCPT effettuate nel 2007 per la realizzazione dell area ricreativa, confrontate con i valori degli SPT misurati nel foro di sondaggio e rapportati alla stratigrafia del sondaggio stesso, hanno permesso di ricavare un modello geologico-tecnico del sottosuolo che esprime la presenza di n.3 unità litotecniche prevalenti. Unità Litotecnica A: presente da piano campagna fino alla profondità di 1.80 m, è costituita da materiale di riporto e limo argilloso sabbioso; la resistenza N SPT è di 5 (determinata dalla prova penetrometrica SCPT 1 effettuata nel 2007 per la realizzazione delle strutture all interno del Parco Polifunzionale). Unità Litotecnica B: presente da 1.8 m fino alla profondità di 4.4 m, è costituita da sabbia media, con tracce di limo, inglobante ghiaia medio-piccola e qualche ciottolo (SW); la resistenza penetrometrica N SPT è di Unità Litotecnica C: presente al di sotto (da 4.4 m), è costituita da ghiaia e sabbia grossolana passante a sabbia fine debolmente limosa, inglobanti ciottoli (GP-GM); la resistenza penetrometrica N SPT è di Dott.Geol. Emanuela Miola 23

28 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA 7. CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI Sulla base del modello descritto al paragrafo precedente, è stata eseguita l elaborazione dei risultati delle prove penetrometriche utilizzando un programma di calcolo (Dynamic probing) che, in base alle correlazioni più comunemente accettate, permette di definire i principali parametri geotecnici dei terreni. Di seguito si riportano i parametri geotecnici validi per le unità litotecniche riconosciute nelle singole aree di intervento, tenendo conto delle prove più significative e meglio rappresentative delle aree in esame: Unità litotecniche A B C N SPT. (num. colpi) Parametri geotecnici Densità relativa (%) Peso di volume naturale Y t (KN/m 3 ) Peso di volume saturo Y sat (KN/m 3 ) Angolo di attrito ø (gradi) Coesione c (kg/cm 2 ) Modulo elastico E (Kg/cm 2 ) Modulo Poisson Modulo Edometrico (Kg/cm 2 ) / Dalla carta litotecnica, riprodotta in allegato n.3, che suddivide il territorio in quattro grandi gruppi litotecnici, si osserva che all area oggetto di indagine sono attribuite caratteristiche geologico tecniche appartenenti al gruppo delle Ghiaie sabbiose poco gradate (GP) e ghiaie ben gradate con limo e sabbia (GM). Si tratta di materiale a granulometria prevalentemente grossolana e comunque eterogenea, al quale è Dott.Geol. Emanuela Miola 24

29 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA possibile attribuire un valore di angolo di attrito di picco molto variabile (34 49 per GP e per GM), in relazione alla quantità di matrice fine presente, con angolo di attrito interno a volume costante compreso tra 28 e 35, coesione nulla e peso di volume pari a t/m 3. Tali parametri trovano conferma nelle risultanze delle prove SPT eseguite nel foro di sondaggio (Unità litotecniche B e C). Poiché tale unità caratterizza anche il settore di fondovalle a ridosso della scarpata principale, tali caratteristiche sono estendibili anche a via Dante Alighieri, ai cui terreni è possibile attribuire gli stessi valori dei parametri geotecnici determinati col sondaggio. Dott.Geol. Emanuela Miola 25

30 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA 8. CONSIDERAZIONI SUGLI INTERVENTI DI PROGETTO Parco Polifunzionale Dati di progetto. E prevista la realizzazione di un tratto di condotta pari a 30 m circa, con profondità di posa di 1.8 m circa. La posa avverrà mediante realizzazione di uno scavo aperto che comporterà la demolizione di un tratto del muro di sponda idrografica sinistra del Naviglio Grande. E inoltre prevista la realizzazione di una cameretta in prossimità della sponda del canale stesso che comporterà un scavo di profondità 5 metri circa. Litologia dei terreni. Lo scavo della condotta interesserà i terreni dell Unità litotecnica A, mentre la cameretta coinvolgerà anche i terreni appartenenti alle Unità B e C. Caratteristiche geotecniche. Di seguito si riportano i principali parametri geotecnici per i terreni interessati dalle opere, come già espressi nel precedente paragrafo. Unità litotecnica A Peso di volume naturale Y t (KN/m 3 ) 16 Angolo di attrito ø (gradi) 28 Coesione c (kg/cm 2 ) 0.05 Modulo elastico E (Kg/cm 2 ) 16.4 Unità litotecnica B Peso di volume naturale Y t (KN/m 3 ) 19 Angolo di attrito ø (gradi) 32 Coesione c (kg/cm 2 ) 0 Modulo elastico E (Kg/cm 2 ) Dott.Geol. Emanuela Miola 26

31 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Unità litotecnica C Peso di volume naturale Y t (KN/m 3 ) 21 Angolo di attrito ø (gradi) 35 Coesione c (kg/cm 2 ) 0 Modulo elastico E (Kg/cm 2 ) Presenza di acqua. La falda, presente alla profondità di 3.7 m da piano piazzale, per le sue caratteristiche idrogeologiche è soggetta ad escursioni piezometriche stagionali anche di 1-2 m. In particolare si può manifestare una risalita durante i periodi interessati da precipitazioni prolungate o da Naviglio in piena. Dall analisi climatologica effettuata per lo studio geologico del P.G.T., è emerso che i periodi di maggiori piogge sono riferiti ai mesi compresi tra marzo e giugno ma soprattutto tra ottobre e novembre, mentre periodi di secco si hanno a gennaio e luglio. Le misure effettuate durante il sondaggio sono quindi riferite ad un periodo di magra stagionale. Fig.11 - Precipitazioni medie mensili in mm Stabilità geodinamica dei fronti di scavo. Considerata la necessità di realizzare scavi aperti per la posa della condotta, i terreni interessati essendo di natura sciolta posso essere soggetti a fenomeni di scavernamento determinati da crolli e franamenti repentini delle pareti di scavo. Per la verifica di stabilità dei fronti di scavo è stato utilizzato il metodo di Hoek E. che tiene conto sia della geometria del fronte che dei parametri geotecnici assunti per il terreno (nel caso specifico l Unità A), soggetto a potenziale rottura teorica lungo una superficie di distacco ipotizzata di tipo circolare. Dott.Geol. Emanuela Miola 27

32 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Il fattore di sicurezza Fs è determinato dall incrocio, su apposito diagramma riportato a termine del presente paragrafo, dei valori delle due funzioni X ed Y come sotto calcolate; si assume ammissibile un valore di F S >1.3. X = i 1.2 x Ø = 30 Y = Yt x H/c = 5.7 Essendo Y t, = 1.6 t/mc peso di volume Ø = 28 angolo di attrito interno C = 0.5 t/mq coesione i = inclinazione fronte scavo sopra l orizzontale H = 1.8 m altezza massima di scavo libero Dall esame del diagramma X-Y risulta ammissibile un angolo massimo rispetto all orizzontale del fronte di scavo di 60 circa. Qualora le distanze dai manufatti esistenti non consentissero l apertura degli scavi in sicurezza con idoneo angolo di scarpata si consiglia l adozione di opportune opere di contenimento. Per la realizzazione della cameretta, considerata la significativa profondità e la presenza di acqua nello scavo, andranno invece previste opere di sostentamento dei fronti di scavo (tipo palancole) che saranno immorsate all interno dell Unità litotecnica C. Naviglio Grande Dati di progetto: E prevista la realizzazione di un tratto di condotta pari a 27 m circa, con profondità di posa di 3 m circa da piano alveo e di 5 metri circa da piano piazzale di stazionamento del sondaggio. La posa avverrà mediante realizzazione di uno scavo aperto. Litologia terreni Lo scavo interesserà presumibilmente i terreni appartenenti all Unità litotecnica C. Dott.Geol. Emanuela Miola 28

33 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Caratteristiche geotecniche Unità litotecnica C Peso di volume naturale Y t (KN/m 3 ) 21 Angolo di attrito ø (gradi) 35 Coesione c (kg/cm 2 ) 0 Modulo elastico E (Kg/cm 2 ) Presenza di acqua. L esecuzione di uno scavo aperto per la posa della condotta deve necessariamente tenere conto della presenza di falda freatica, presente alla profondità di 3.7 m da piano piazzale e pertanto sicuramente intercettata durante i lavori. Tale intervento prevede inoltre la messa in secco del Naviglio, pertanto i lavori potranno essere effettuati durante i mesi in cui sono previste la pulizia e la manutenzione delle strutture. L ideale sarebbe poter far coincidere queste con i periodi di minore precipitazioni secondo il trend delle precipitazioni riportato nel precedente diagramma. Caratterizzazione ambientale. I terreni di risulta dello scavo effettuato in alveo, non riutilizzabili in sito, andranno sottoposti ad analisi di caratterizzazione ambientale, ai sensi del Decreto Legislativo n.4 del 16/01/2008 s.m., per il loro smaltimento in idonee discariche. Via Dante Alighieri Dati di progetto. E prevista la realizzazione di un tratto di condotta pari a 166 m circa, con profondità di posa di 3 m circa. La posa avverrà mediante realizzazione di uno scavo aperto che comporterà la demolizione di un tratto del muro di sponda idrografica destra del Naviglio Grande. E inoltre prevista la realizzazione di una cameretta in prossimità della sponda del canale stesso che comporterà un scavo di profondità 5 metri circa. La via Dante Alighieri è affiancata da edifici storici con fondazioni superficiali e, presenta, a sotto sede stradale, numerosi sottoservizi. Dott.Geol. Emanuela Miola 29

34 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Litologia dei terreni. Lo scavo della condotta interesserà i terreni delle Unità litotecniche A e B, mentre la cameretta anche i terreni appartenenti all Unità C. Caratteristiche geotecniche. Di seguito si riportano i principali parametri geotecnici per i terreni interessati dalle opere, come già espressi nel precedente paragrafo. Unità litotecnica A Peso di volume naturale Y t (KN/m 3 ) 15.6 Angolo di attrito ø (gradi) 28 Coesione c (kg/cm 2 ) 0.5 Modulo elastico E (Kg/cm 2 ) 16.4 Unità litotecnica B Peso di volume naturale Y t (KN/m 3 ) 19 Angolo di attrito ø (gradi) 32 Coesione c (kg/cm 2 ) 0 Modulo elastico E (Kg/cm 2 ) Unità litotecnica C Peso di volume naturale Y t (KN/m 3 ) 21 Angolo di attrito ø (gradi) 35 Coesione c (kg/cm 2 ) 0 Modulo elastico E (Kg/cm 2 ) Presenza di acqua. La falda, rispetto alla sede stradale di via Dante A., è posta alla profondità di 4.1 m, sebbene lo scavo previsto non sembrerebbe intercettarla, va sempre tenuto conto che la falda, per le sue caratteristiche idrogeologiche, è soggetta ad escursioni piezometriche stagionali (possibile escursione superficie piezometrica di 1-2 metri circa). Andrà quindi posta attenzione al periodo di esecuzione dei lavori, facendolo coincidere con periodi asciutti e privi di piogge. Nel caso ciò non fosse possibile o si rilevasse comunque la presenza di acqua durante le Dott.Geol. Emanuela Miola 30

35 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA fasi di scavo, andranno predisposti opportuni interventi per il loro allontanamento temporaneo. Stabilità geodinamica dei fronti di scavo. Si fa presente che vista la natura sciolta dei terreni interessati dallo scavo per la posa della condotta, gli stessi, in fase di scavo, posso essere soggetti a fenomeni di scavernamento determinati da crolli e franamenti repentini delle pareti di scavo. Considerato che la presenza di sottoservizi e le distanze dai manufatti esistenti non consentono l apertura degli scavi in sicurezza con idoneo angolo di scarpata, si consiglia l adozione di opportune opere di contenimento durante la loro esecuzione. Per la realizzazione della cameretta andranno invece previste opere di sostentamento dei fronti di scavo (tipo micropali) che saranno immorsate all interno dell Unità litotecnica C. In linea di massima potranno essere adottati micropali con diametro finito 150 mm, realizzando una berlinese di micropali accostati. La berlinese, generalmente, ha interasse tra i micropali di 30 cm, o maggiore, in base alla tipologia di terreno; in questo caso, poiché vi è la necessità di realizzare una parete stagna per poter effettuare lo scavo al di sotto della falda, i micropali saranno compenetrati (secanti) tra loro, ipotizzando n.5-6 micropali al metro lineare. La lunghezza si può stimare dell ordine di 10 m con immorsamento all interno dell Unità litotecnica C, mentre le teste dei micropali saranno inglobate all interno di una trave di collegamento in calcestuzzo, che costituirà il vincolo superiore. La berlinese di micropali, sebbene costituisca un buona soluzione per il sostentamento dei fronti di scavo, non dà garanzie sull assenza di infiltrazione delle acque di falda, andrà pertanto previsto un idoneo sistema di allontanamento delle stesse durante i lavori di posa della condotta. Dott.Geol. Emanuela Miola 31

36 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto Ministeriale Testo Unitario - Norme Tecniche per le Costruzioni Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio Circolare 2 febbraio Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Pericolosità sismica e Criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale. Allegato al voto n. 36 del Eurocodice 8 (1998) Indicazioni progettuali per la resistenza fisica delle strutture Parte 5: Fondazioni, strutture di contenimento ed aspetti geotecnici (stesura finale 2003) Eurocodice 7.1 (1997) Progettazione geotecnica Parte I : Regole Generali. - UNI Eurocodice 7.2 (2002) Progettazione geotecnica Parte II : Progettazione assistita da prove di laboratorio (2002). UNI Eurocodice 7.3 (2002) Progettazione geotecnica Parte II : Progettazione assistita con prove in sito(2002). UNI Leggi regionali in materia di pianificazione BIBLIOGRAFIA Brinch-Hansen, J. [1970] "A Revised and Extended Formula for Bearing Capacity" The Danish Geotechnical Institute, Bull. n.28, Copenhagen. Burland, J.B. e Burbidge, M.C. (1984) "Settlement of Foundations on Sand and Gravel", Glasgow and West of Schotland Association, Centenary Literature Joseph E.Bowles Fondazioni progetto e analisi - Edizioni McGraw-Hill Dott.Geol. Emanuela Miola 32

37 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA DETERMINAZIONE PARAMETRI GEOTECNICI Determinazione dei parametri geotecnici attraverso l elaborazione delle prove penetrometriche con il programma Dynamic probing della Geostru. Angolo di resistenza al taglio ( ) metodo Peck-Hanson-Thornburn-Meyerhof 1956 Modulo Edometrico (Kg/cm²) metodo Farrent Modulo Elastico (Kg/cm²) metodo Terzaghi Peso di volume (t/m³) metodo Meyerhof ed altri STIMA PARAMETRI GEOTECNICI - SONDAGGIO S1 TERRENI INCOERENTI STRATO 1 = UNITA LITOTECNICA B STRATO = UNITA LITOTECNICA C Densità relativa Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione Densità relativa (%) [1] - Strato 19 2,45 19 Meyerhof ,75 [2] - Strato 20 4,25 17,5 Meyerhof ,33 [3] - Strato 44 6,65 29,5 Meyerhof ,89 [4] - Strato 41 8,45 28 Meyerhof ,54 [5] - Strato 39 10,45 27 Meyerhof ,04 Angolo di resistenza al taglio Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione [1] - Strato 19 2,45 19 Peck-Hanson- Thornburn- Meyerhof 1956 [2] - Strato 20 4,25 17,5 Peck-Hanson- Thornburn- Meyerhof 1956 [3] - Strato 44 6,65 29,5 Peck-Hanson- Thornburn- Meyerhof 1956 [4] - Strato 41 8,45 28 Peck-Hanson- Thornburn- Meyerhof 1956 [5] - Strato 39 10,45 27 Peck-Hanson- Thornburn- Meyerhof 1956 Angolo d'attrito ( ) 32, , ,71 Modulo di Young Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione Modulo di Young (Kg/cm²) [1] - Strato 19 2,45 19 Terzaghi 311,13 [2] - Strato 20 4,25 17,5 Terzaghi 298,60 [3] - Strato 44 6,65 29,5 Terzaghi 387,69 [4] - Strato 41 8,45 28 Terzaghi 377,70 [5] - Strato 39 10,45 27 Terzaghi 370,90 Dott.Geol. Emanuela Miola 33

38 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA Modulo Edometrico Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione Modulo Edometrico (Kg/cm²) [1] - Strato 19 2,45 19 Farrent ,90 [2] - Strato 20 4,25 17,5 Farrent ,25 [3] - Strato 44 6,65 29,5 Farrent ,45 [4] - Strato 41 8,45 28 Farrent ,80 [5] - Strato 39 10,45 27 Farrent ,70 Classificazione AGI Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione [1] - Strato 19 2,45 19 Classificazione A.G.I [2] - Strato 20 4,25 17,5 Classificazione A.G.I [3] - Strato 44 6,65 29,5 Classificazione A.G.I [4] - Strato 41 8,45 28 Classificazione A.G.I [5] - Strato 39 10,45 27 Classificazione A.G.I Classificazione AGI MODERATAME NTE ADDENSATO MODERATAME NTE ADDENSATO ADDENSATO ADDENSATO ADDENSATO Peso unità di volume Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione Gamma (t/m³) [1] - Strato 19 2,45 19 Meyerhof ed altri 1,97 [2] - Strato 20 4,25 17,5 Meyerhof ed altri 1,94 [3] - Strato 44 6,65 29,5 Meyerhof ed altri 2,13 [4] - Strato 41 8,45 28 Meyerhof ed altri 2,11 [5] - Strato 39 10,45 27 Meyerhof ed altri 2,10 Peso unità di volume saturo Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione [1] - Strato 19 2,45 19 Terzaghi-Peck [2] - Strato 20 4,25 17,5 Terzaghi-Peck [3] - Strato 44 6,65 29,5 Terzaghi-Peck [4] - Strato 41 8,45 28 Terzaghi-Peck [5] - Strato 39 10,45 27 Terzaghi-Peck Gamma Saturo (t/m³) 1,97 1,96 2,50 2,50 2,50 Modulo di Poisson Descrizione Nspt Prof. Strato Nspt corretto per Correlazione Poisson Dott.Geol. Emanuela Miola 34

39 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA (m) presenza falda [1] - Strato 19 2,45 19 (A.G.I.) 0,32 [2] - Strato 20 4,25 17,5 (A.G.I.) 0,32 [3] - Strato 44 6,65 29,5 (A.G.I.) 0,3 [4] - Strato 41 8,45 28 (A.G.I.) 0,3 [5] - Strato 39 10,45 27 (A.G.I.) 0,3 Modulo di deformazione a taglio dinamico Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione [1] - Strato 19 2,45 19 Ohsaki (Sabbie pulite) [2] - Strato 20 4,25 17,5 Ohsaki (Sabbie pulite) [3] - Strato 44 6,65 29,5 Ohsaki (Sabbie pulite) [4] - Strato 41 8,45 28 Ohsaki (Sabbie pulite) [5] - Strato 39 10,45 27 Ohsaki (Sabbie pulite) Velocità onde di taglio Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione [1] - Strato 19 2,45 19 Ohta & Goto (1978) Limi [2] - Strato 20 4,25 17,5 Ohta & Goto (1978) Limi [3] - Strato 44 6,65 29,5 Ohta & Goto (1978) Limi [4] - Strato 41 8,45 28 Ohta & Goto (1978) Limi [5] - Strato 39 10,45 27 Ohta & Goto (1978) Limi Liquefazione Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione [1] - Strato 19 2,45 19 Seed e Idriss (1971) [2] - Strato 20 4,25 17,5 Seed e Idriss (1971) [3] - Strato 44 6,65 29,5 Seed e Idriss (1971) [4] - Strato 41 8,45 28 Seed e Idriss (1971) [5] - Strato 39 10,45 27 Seed e Idriss (1971) G (Kg/cm²) 1035,00 958, , , ,11 Velocità onde di taglio (m/s) 118,4 141,74 170,42 179,86 186,64 Fs liquefazione Modulo di reazione Ko Descrizione Nspt Prof. Strato Nspt corretto per Correlazione Ko Dott.Geol. Emanuela Miola 35

40 LAVORI DI CUI ALLA SITUAZIONE DI URGENZA RELATIVA ALLA FOGNATURA (m) presenza falda [1] - Strato 19 2,45 19 Navfac ,87 [2] - Strato 20 4,25 17,5 Navfac ,60 [3] - Strato 44 6,65 29,5 Navfac ,54 [4] - Strato 41 8,45 28 Navfac ,33 [5] - Strato 39 10,45 27 Navfac ,18 Qc ( Resistenza punta Penetrometro Statico) Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione Qc (Kg/cm²) [1] - Strato 19 2,45 19 Robertson ,00 [2] - Strato 20 4,25 17,5 Robertson ,00 [3] - Strato 44 6,65 29,5 Robertson ,00 [4] - Strato 41 8,45 28 Robertson ,00 [5] - Strato 39 10,45 27 Robertson ,00 STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA SCPT 1 STRATO 1 = UNITA LITOTECNICA A STRATO 2 = UNITA LITOTECNICA B TERRENI INCOERENTI Densità relativa Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione Densità relativa (%) [1] - Strato 5,5 2,10 5,5 Meyerhof ,55 [2] - Strato 19,55 2,40 19,55 Meyerhof ,87 Angolo di resistenza al taglio Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione [1] - Strato 5,5 2,10 5,5 Peck-Hanson- Thornburn- Meyerhof 1956 [2] - Strato 19,55 2,40 19,55 Peck-Hanson- Thornburn- Meyerhof 1956 Angolo d'attrito ( ) 28,57 32,59 Modulo di Young Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione Modulo di Young (Kg/cm²) [1] - Strato 5,5 2,10 5,5 Terzaghi [2] - Strato 19,55 2,40 19,55 Terzaghi 315,60 Modulo Edometrico Descrizione Nspt Prof. Strato (m) Nspt corretto per presenza falda Correlazione Modulo Edometrico (Kg/cm²) [1] - Strato 5,5 2,10 5,5 Farrent ,05 [2] - Strato 19,55 2,40 19,55 Farrent ,80 Classificazione AGI Dott.Geol. Emanuela Miola 36

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