Settantesimo anniversario di Brindisi Capitale d Italia. Ottantantanni fa il Monumento al Marinaio d Italia.

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1 Settantesimo anniversario di Brindisi Capitale d Italia. Ottantantanni fa il Monumento al Marinaio d Italia. Salve don Bosco Santo... Le reliquie del santo a Brindisi.

2 Le foto sono di Maurizio De Virgiliis, Enza Caretto. La foto di copertina è di Nicola Ingrosso Perché il 4 novembre è il giorno dell Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate? Il Giorno dell Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate cade il 4 novembre, in ricordo del 4 novembre 1918, celebrandosi l anniversario della fine della prima guerra mondiale per l Italia, la festa delle Forze Armate italiane e la festa dell Unità nazionale. Il 4 novembre è stata l unica festa nazionale che, istituita nel 1919, abbia attraversato le età dell Italia liberale, fascista e repubblicana. Fino al 1977 è stata un giorno festivo a tutti gli effetti. Da quell anno in poi, a causa di una riforma del calendario delle festività nazionali introdotta per ragioni economiche con lo scopo di aumentare il numero di giorni lavorativi, è stata resa festa mobile che cadeva nella prima domenica di novembre. Nel corso degli anni 80 e 90 la sua importanza nel novero delle festività nazionali è andata declinando, ma recentemente (in corrispondenza con la Presidenza della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi) è tornata a celebrazioni ampie e diffuse. In occasione del 4 novembre e dei giorni immediatamente precedenti, le più alte cariche dello Stato rendono omaggio al Milite Ignoto, la cui salma riposa presso l Altare della Patria a Roma, e si recano in visita al Sacrario di Redipuglia dove sono custodite le salme di caduti nella guerra del 15-18, nonché a Vittorio Veneto

3 Con...tatto Editoriale del mese Con.. tatto magazine si dirige verso altri lidi. Pagina 1 Vista la positiva e lusinghiera esperienza biennale del giornale Con.. tatto magazine, legato al progetto Diritti a Scuola, che ha visto coinvolto come scrittori in erba solo gli alunni delle classi prime, partecipanti al nuovo tentativo di avvicinamento alla comprensione e scrittura di un testo, il Collegio dei docenti, a chiusura dell anno scolastico passato, volle rendere permanente tale esperienza, allargandola a tutti gli alunni guidati dai loro docenti di lettere che accolsero con entusiasmo l idea. I nostri ragazzi non sono secondi ad altri, se si impegnano con l entusiasmo che profondono soprattutto nelle discipline tecnico-pratiche, qualificanti gli indirizzi. Le nuove opzioni, previste dalla Riforma dei professionali, che il prossimo anno andrà a regime per tutto il quinquennio, non si discostano dal vecchio Ordinamento in fatto di professionalità da dimostrare. Con orgoglio diamo, pertanto, alle stampe il primo numero di Con.. tatto magazine divenuto Giornale d istituto. Da parte mia gli auguri di buon successo alla testata che vede, Direttore Responsabile, il prof. Nicola Ingrosso, (nostro docente iscritto all Ordine dei Giornalisti), che potrà contare su uno staff direzionale qualificato e che in questo numero ha curato argomenti interessanti sotto il profilo storico: gli 80 anni del Monumento al marinaio d Italia, vigile sentinella sul mare interno al finire del canale Pigonati; i 70 anni di Brindisi capitale, subito dopo l armistizio di Cassibile, diramato l 8 settembre 1943, che segna l inizio della fine del secondo Conflitto mondiale; la suggestiva, sotto il profilo religioso, presenza delle reliquie di San Giovanni Bosco in Brindisi, presso i salesiani che hanno avuto un rapporto di collaborazione didattica con la Nostra scuola, e ultimo, ma non per importanza English Corner, la novità di quest anno. La Storia della nostra scuola, presenza culturale che ha saputo qualificare e diplomare generazioni di allievi, che hanno trovato lavoro nelle attività produttive anche di altre Regioni, si arricchisce ulteriormente con questa iniziativa editoriale. Domenico Camarda Dirigente Scolastico SOMMARIO - Con.. tatto magazine si dirige verso altri lidi (di Domenico Camarda). pag. 1 - I Reali a Brindisi. I primi concitati momenti (5AL). pag. 2 - Brindisi Capitale: La vita in città (5AM). pag. 3 - Quali sono state le capitali d Italia (5AT). pag. 4 - Settembre Febbraio 1944 Brindisi Capitale: I luoghi. pag. 6 - Il Re a Brindisi? Io lo ricordo bene...la testimoniuanza della signora Anna (2AE).. pag. 7-4 Novembre Inaugurazione del Monumento al Marinanaio (4BI). pag. 8 - Monumento al Marinaio, alcuni dei progetti presentati (4BI). pag. 9 - Fotoalbum del mese. La visita al Monumento al Marinaio. pag Le reliquie di don Bosco Santo a Brindisi. pag Intervista a don Mario Stigliano e don Giampaolo Nicastro della casa salesiana di Brindisi. pag Un angelo caduto dal cielo. (L omaggio a Giovanni Paolo II). pag La tragedia di Lampedusa pag Ricerca iconografica. Tutte le volte che un Re è giunto a Brindisi pag English corner. No man is an island pag Una giornata speciale: Visita al Monumento al Marinaio. pag Cose da pazzi. pag Ora e per sempre. Il Tatuaggio (il caso della donna vampiro). pag I Progetti PON per l anno scolastico pag Il corso per LAMINATORE - Addetto alla lavorazione in materiale composito. pag Il manifesto del corso per LAMINATORE - Addetto alla lavorazione in materiale composito. pag. 21

4 Con...tatto Pagina 2 I REALI A BRINDISI: I PRIMI CONCITATI MOMENTI classe 5AL La mattina del 9 settembre 1943, all indomani della comunicazione dell avvenuto armistizio con gli angloamericani, una volta constatata l impossibilità di difendere la Capitale dalle preponderanti forze tedesche (almeno questa era la versione ufficiale), i reali si diressero a Pescara e si imbarcarono velocemente da Ortona sulla corvetta Baionetta, scortati dall incrociatore Scipione L Africano per giungere a Brindisi nel primo pomeriggio di venerdì 10 settembre. L ammiraglio Luigi Rubartelli, comandante della piazza militare marittima della città pugliese, ignorava ancora chi fosse imbarcato sulla Baionetta: aveva ricevuto un messaggio in cui si comunicava che avrebbe trovato un fraterno amico. Grande fu dunque la sua sorpresa quando vide il re Vittorio Emanuele III, accompagnato dalla regina Elena, dal figlio Umberto, dal maresciallo Pietro Badoglio, circondati da numerosi esponenti militari e politici della corte. Dopo i primi momenti di meraviglia e lo sbarco a Brindisi, l ammiraglio dovette provvedere a sistemare gli ospiti all interno del Castello Svevo, mentre tutti gli ufficiali dello Stato maggiore furono alloggiati nell albergo Internazionale, sul porto della città. La fretta della fuga aveva impedito di portare un bagaglio personale: tutto era rimasto a Roma; fu così aperto dal maresciallo Badoglio un conto presso la locale sede Il Corriere della Sera dell 8 settembre 1943 della Banca d Italia dove fu subito prelevato un milione di lire, per essere speso presso il magazzino della Marina militare (fatto aprire fuori orario) o in alcuni negozi della città, tra cui il famoso Anelli, posto su corso Umberto, per provvedere all acquisto di vestiti e biancheria. Ma perché Brindisi divenne la sede del nuovo governo? Era tra le poche città ad essere completamente libera: i tedeschi l avevano abbandonata alla vigilia dell armistizio dirigendosi verso Bari, mentre Taranto era ormai sotto il controllo alleato. Ebbe così inizio il Regno del Sud, anche se sotto l effettivo controllo angloamericano; il giorno dopo l arrivo del re a Brindisi, il comando supremo alleato inviò una missione militare di alti ufficiali (ALLIED MILITA- RY MISSION) con lo scopo di controllare l operato del governo italiano: essa era guidata dal generale britannico Frank Mason Mac Farlane, governatore di Gibilterra, che fece requisire immediatamente l Hotel Internazionale che divenne il loro quartier generale. Il 13 novembre 1943 venne annunciata la costituzione del governo: INTERNI: Vito REALE FINANZE: Guido JANG GIUSTIZIA: Giuseppe DE SANTIS GUERRA: gen. Taddeo ORLANDO PUBBLICA ISTRUZIONE: Giovanni CUOMO INDUSTRIA E COMMERCIO: Epicarmo CORBINO POSTE: Mario FANO FERROVIE E TRASPORTI: Giovanni DI RAIMONDO AGRICOLTURA: Tommaso SICILIANI LAVORI PUBBLICI: Raffaele DE CARO MARINA MERCANTILE: amm. Pietro BARONE ESTERI: Renato PRUNAS CAPO DEL GOVERNO: Pietro BADOGLIO L arrivo del Re a Brindisi

5 Con...tatto Pagina 3 BRINDISI CAPITALE LA VITA IN CITTA classe 5AM L arrivo della corte di Vittorio Emanuele III a Brindisi non provocò un miglioramento delle condizioni economiche della città: l immissione delle banconote stampate dagli americani, le AM-LIRE, determinò una pesante inflazione che limitò il potere di acquisto dei brindisini; solo grazie agli aiuti alimentari e di diverso genere la popolazione poté continuare a vivere, anche se in miseria. Le AM LIRE Le restrizioni non risparmiarono neanche le classi più ricche: Palazzo Caravaglio, su Corso Umberto, venne requisito, come altre abitazioni di lusso, per dare alloggio agli ufficiali dell esercito angloamericano. I rapporti tra i soldati italiani e i nuovi alleati non furono dei migliori: spesso risse furibonde caratterizzavano le vie cittadine, ma la vita continuava. Presso il cineteatro Mazari, poi Di Giulio arrivarono numerose compagnie di avanspettacolo, bloccate a sud dall occupazione nazista dell Italia. Nomi famosi come Nino Taranto, Macario, Re Vittorio Emanuele III Wanda Osiris, Aldo Fabrizi,Renato Rascel o giovani promettenti come Gino Bramieri e Ugo Tognazzi si avvicendarono sul palco del teatro brindisino, alternati alla proiezione di film americani. La presenza a Brindisi del re, come era da aspettarsi, creò molta curiosità negli abitanti della città, ma Vittorio Emanuele III evitava di partecipare a manifestazioni o cerimonie ufficiali, rimanendo La Regina Elena di Montenegro spesso rintanato all interno del Castello Svevo, dove svolgeva tutte le mansioni ufficiali. Una delle poche apparizioni ufficiali avvenne il 10 dicembre, solennità della patrona dell Aeronautica Militare, la Madonna di Loreto, quando il re partecipò ad una messa solenne celebrata dall arcivescovo De Filippis presso l aeroporto militare di Brindisi. Era invece la regina Elena, il reale più presente: attività di beneficienza e visite dell orfanatrofio di piazza Duomo, dove portava in dono grembiulini o biancheria, caratterizzavano le ore delle sue giornate. La permanenza a Brindisi comunque non durò molto: il generale americano Joyce, scosso per alcuni bombardamenti della città, propose il trasferimento della corte a Salerno. Pietro Badoglio accettò solo in cambio del controllo giuridico da parte del governo italiano su tutti i territori a sud di Napoli, isole comprese. Fu così che divisi in due scaglioni ( il primo partì il 3 febbraio del 1944, il secondo il 5) i ministri e i diversi funzionari abbandonarono Brindisi. Con la partenza del re, avvenuta all alba dell 11 febbraio, terminava quel periodo di notorietà che per cinque mesi aveva posto la città di Brindisi sotto i riflettori della storia mondiale del tempo. (tratto da Brindisi capitale a metà di Francesca Mandese, Mandese editore, 1994). Il M.llo d Italia Pietro Badaglio

6 Con...tatto Pagina 4 QUALI SONO STATE LE CAPITALI D ITALIA classe 5AT Il proclama Ufficiale a firma di Re Vittorio Emanuele II Re di Sardegna, Cipro e di Gerusalemme Il 17 marzo 1861 venne ufficialmente proclamata la costituzione del Regno d Italia, che cessò di esistere nel 1946, quando si trasformò nell attuale Repubblica Italiana in seguito ad un referendum istituzionale, che sancì la nascita della Repubblica Italiana. Non sempre Roma è stata la capitale del Regno: la presenza del Papa e la protezione dell imperatore francese Napoleone III impedirono per lungo tempo la conquista della città da parte delle truppe sabaude. Cronologicamente fu così Torino la prima capitale italiana: il 27 gennaio 1861 si svolse il primo turno per le elezioni dei deputati del primo Parlamento nazionale che fu inaugurato il 18 febbraio dello stesso anno presso Palazzo Carignano, residenza reale dei Savoia a Torino. Il primo Parlamento italiano, fu composto, tra gli altri, dagli eroi dell Unità d Italia come Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi. In seguito all accordo stipulato a Parigi il 15 settembre 1864 fra il governo italiano e quello napoleonico, ( noto come Convenzione di Settembre) per mettere fine alla presenza di truppe francesi a Roma, l Italia si impegnava a non attaccare e a non lasciare attaccare lo Stato Pontificio, mentre la Francia in cambio doveva ritirare le sue truppe entro due anni. Una clausola che avrebbe dovuto rimanere segreta stabiliva, infine, che la capitale del regno venisse trasportata da Torino a un altra città entro sei mesi dalla stipulazione del patto. La convenzione suscitò un diffuso malcontento a Torino che sfociò in violente dimostrazioni e conflitti sanguinosi (21 e 22 settembre) in seguito ai quali il ministro Marco Minghetti fu costretto alle dimissioni. Gli succedette Alfonso La Marmora, sotto il quale fu ratificata la convenzione e attuato il trasferimento della capitale da Torino a Firenze a partire dal A Firenze, Governo e Parlamento ebbero molte difficoltà a trovare posto. Con l arrivo dei politici, dei funzionari, degli impiegati...a Firenze, tra l altro, scoppia l emergenza casa ( il municipio ordina la costruzione di case di legno ). Il re si installò con la corte a Palazzo Pitti, mentre la Camera dei Deputati a Palazzo Vecchio nella Sala dei Cinquecento Torino: Il Palazzo Reale in una foto dell epoca Firenze: Palazzo Pitti in una stampa dell epoca

7 Con...tatto Pagina 5 che venne riadattata, il Senato trovò posto nel Teatro Mediceo (una struttura del 1586) nei vicini Uffizi. La collocazione dell aula nell ultimo piano del palazzo sembrò una beffa ai senatori, costretti ad affrontare unascala di 97 gradini. Ma il sogno di Roma capitale era ancora presente: dopo la sconfitta di Napoleone III a Sedan e la proclamazione della terza repubblica, gli accordi stabiliti nella convenzione non avevano più valore: il papato era oramai senza difese e il 20 settembre 1870 l esercito italiano occupò Roma. Il 9 dicembre 1870 il Presidente del Consiglio Giovanni Lanza presentò alla Camera un disegno di legge riguardante il trasferimento della capitale a Roma, che doveva avvenire entro sei mesi dalla promulgazione. La proposta venne messa ai voti: 132 furono i favorevoli e 18 i contrari. Il Senato approvò il trasferimento della capitale con 94 voti contro 39: il 1º luglio 1871, Roma venne proclamata capitale d Italia. Ma durante la Seconda Guerra Roma: Il Quirinale Mondiale, tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, dopo l armistizio con gli Alleati e la fuga di Vittorio Emanuele III da Roma, divenne Brindisi la capitale d Italia. Dal febbraio 1944 la capitale fu invece Salerno, dove si trasferirono la famiglia reale e il governo, dopo lo sbarco degli Alleati: bisognerà aspettare la liberazione di Roma da parte degli angloamericani il 4 giugno 1944 e gli avvenimenti successivi, affinché la Città eterna ritornasse ad essere nuovamente capitale d Italia. Salerno: Villa Guariglia (Raito), dove il Re Vittorio Emanuele III alloggiò nei mesi di Salerno Capitale

8 Con...tatto Settembre Febbraio 1944 BRINDISI CAPITALE: I LUOGHI La Corvetta Baionetta I fuggiaschi, che subito dopo la dichiarazione dell armistizio, si imbarcano da Ortona alla volta di Brindisi, giungono alle 14,30 circa di venerdì 10 settembre 1943, a bordo della corvetta Baionetta, scortati dal regio incrociatore Scipione l africano. Insiene alla famiglia reale, a bordo della corvetta, ci sono i ministri e i notabili del regno. Poco prima delle tre del pomeriggio la corvetta diede fondo nel porto esterno di Brindisi e venne subito raggiunta dal motoscafo dell ammiraglio Rubartelli, comandante la Piazza, che dal giorno precedente era in stato di attesa in seguito ad alcuni ordini in codice, ricevuti. Dopo i primi momenti di stupore e agitazione si cominciò ad organizzare la sistemazione notturna dei numerosi ospiti. Al rimo piano della palazzina di Rubartelli furono piazzate le stanze per i sovrani. I padroni di casa e il principe di Piemonte si sistemarono al pianterreno. Badoglio insieme al generale Sandalli e al ministro duca d Acquone presero posto nella casermetta dei sommergibili. I componenti lo stato maggiore occuparono l albergo Internazionale. Palazzo Caravaglio, su Corso Umberto, venne requisito, come altre abitazioni di lusso, per dare alloggio agli ufficiali dell esercito angloamericano. Anche palazzo Montenegro divenne dimora temporanea del seguito reale. Man mano che gli arrivi a Brindisi di dignitari e di personalità militari si infittivano, essi venivano ospitati da famiglie dell aristocrazia in tutto il Salento. Pagina Brindisi: Castello Svevo (Vista lato mare foto dell epoca) Brindisi: Castello Svevo, la porta carraia (foto dell epoca) Brindisi: Castello Svevo, in una foto recente 6 classe 5AL Brindisi: Castello Svevo, la palazzina dell ammiraglio Rubartelli divenuta la dimora Reale Brindisi: Hotel Internazionale alloggio dei componenti lo stato maggiore

9 Con...tatto Pagina 7 Il Re a Brindisi? Io lo ricordo bene...! La testimonianza della signora Anna classe 2AI Io lo ricordo bene, quando sono arrivati a Brindisi mentre parliamo del nuovo numero di Con tatto e quindi di Brindisi capitale d Italia, la voce della signora Anna s insinua come il suono della sveglia al mattino e illumina il cervello. Ma certo! Come non pensarci prima! Lei c era. Io c ero e lo ricordo benissimo, perché con loro ci ho parlato, tante volte Lo ricorda come ricorda quando l aereo carico di soldati tedeschi si schiantò nel parco Cesare Braico, all epoca un ospedale e io, come tanti altri infermieri e medici, soccorsi i feriti e dopo, passata l emergenza, tagliammo la stoffa dei paracadute, un ottima stoffa, e cucimmo tanti vestiti. La signora Anna ha oggi più di novant anni e negli anni della seconda guerra mondiale lavorava come infermiera presso la base della Marina Militare, nel castello Svevo. Di quegli anni ha un ricordo vivido: le privazioni della guerra, i bombardamenti, i morti, i feriti. Quando racconta sembra che stia vivendo tutto in questo La Regina Elena di Montenegro momento. Ricordo bene la regina Elena perché ero io che me ne occupavo, per alcune faccende racconta - e fin dal primo giorno, fin da quando la nave è arrivata con il suo carico di ospiti, ho lavato e stirato loro i panni e ho continuato a farlo per il tempo in cui sono rimasti qui. Spesso ho parlato con la regina, una donna riservata e schiva, che non dava molta confidenza e che parlava con voce pacata, quasi sussurrando. Ricordo continua la signora Anna che fu lei a salvare mio fratello era stato accusato di essere un collaboratore del regime perché in passato aveva qualche volta frequentato un bar che era stato anche un ritrovo di fascisti, ed era stato arrestato la principale caratteristica di quegli anni era l azione dettata dall emozione. Era facile venire arrestati, magari fucilati, per semplici sospetti Negli anni della guerra, e ancor di più nel biennio che stava aprendosi, dopo l ufficializzazione, l 8 settembre, dell armistizio firmato con gli Alleati pochi giorni prima, sentimenti comuni erano il sospetto, la paura e c era una grande confusione. La regina, come ogni mattina, venne a scambiare qualche parola con me che le preparavo i panni, ma si accorse che ero terrorizzata, triste, angosciata. Mi chiese La Regina Elena di Savoia con i figli cosa fosse successo. Io ero un po intimorita dalla sua figura austera, ma tanto era il dispiacere di sapere mio fratello rinchiuso ingiustamente, che le raccontai la storia. Come si chiama tuo fratello, mi chiese. Glielo dissi e lei non aggiunse altro, mi salutò e andò via silenziosamente. Io rimasi lì, ma nemmeno tenermi occupata lavorando riusciva a distrarmi dal pensiero che qualcosa di terribile potesse accadere. La sera arrivò lentamente e, come sempre, terminato il lavoro mi incamminai verso casa a passo svelto e lì la mia enorme sorpresa Lei era davvero intervenuta... trovai mio fratello a casa ad aspettarmi. Ricorda tutti i luoghi, la signora Anna, ma se passeggiamo non li riconosce, nella sua memoria sono diversi, da quando esce meno sono tornati ad essere quelli di tanti anni fa, come se settant anni non fossero passati proprio qui cadde l aereo ma davvero com è diverso oggi qui era il luogo dove io lavoravo, ma non sembra più lo stesso eppure entravo da qui. La Famiglia Reale: Vittorio Emanuele III - Elena di Montenegro - Umberto, Mafalda Iolanda Margherita,Giovanna di Savoia, Maria Francesca

10 Con...tatto Pagina 8 4 Novembre 1933: Inaugurazione del Monumento al Marinaio classe 4BI Il 20 giugno 1925 Mussolini, accogliendo le istanze dei cittadini e degli amministratori di Brindisi, accordò il suo consenso a che il monumento nazionale al Marinaio d Italia fosse eretto in quel porto e accettò la presidenza del relativo comitato d onore che la città gli aveva offerto. Qualche tempo prima lo stesso Presidente del Consiglio aveva deciso che un monumento in onore dei marinai caduti in guerra sorgesse in una città marinara. Trieste e Spezia avevano avanzato la loro candidatura ma la scelta, cadde su Brindisi per i meriti acquisiti durante la prima guerra mondiale, quando era stata sede della base navale del Basso Adriatico, e per i quali era stata insignita della croce di guerra. Pochi giorni dopo Vittorio Emanuele III, concesse al comitato d onore per il monumento il suo alto patronato. Negli anni successi il comitato cittadino presieduto dal podestà Serafino Giannelli e sostenuto dal deputato locale Ugo Bono, e dal vice presidente del PNF Achille Starace, si adoperò per raccogliere i fondi necessari alla costruzione del monumento, promuovendo sottoscrizioni, vendite di francobolli celebrativi, e concerti del tenore Tito Schipa. Il progetto del monumento nazionale, fu deciso di sceglierlo a seguito di un concorso nazionale. Nel gennaio del 1932 fu bandito il concorso indirizzato ad architetti e scultori. Venivano sottolineati i criteri di sobrietà solennità ed austerità che dovevano ispirare i lavori concorrenti e si fornivano le indicazioni di massima per la realizzazione dei bozzetti. Parteciparono al concorso 92 lavori e risultò vincitore il progetto con il motto Sta come torre dell architetto luigi Brunati e dello scultore Amerigo Bartoli. Secondi classificati a pari merito i progetti Luce di gloria di Angelo di Castro ed Enrico Martino ed Oltremare di Emanuele Mangiovi e Francesco Coccia. A seguire il progetto Ninive dell architetto Agnoldomenico Pica e dello scultore Leone Lodi. I lavori di costruzione del monumento iniziarono il 28 ottobre 1932 diretti dall architetto Brunati Il monumento fu realizzato in pietra di carparo e di Trani. I lavori furono completati nei tempi previsti, e venne inaugurato il 4 novembre 1933 con una grande manifestazione alla presenza del re Vittorio Emanuele III. Durante la cerimonia d inaugurazione, la Lega Navale consegno ufficialmente il monumento alla Regia Marina. Il monumento al Marinaio d Italia ha una struttura a forma di timone, è alto 53. Presenta alla base una cripta a forma di scafo e sull altare la statua della Vergine Stella del Mare. Sulle pareti sono riportati i nomi dei circa marinai caduti nella grande guerra e i marinai caduti della seconda guerra mondiale. Sul piazzale superiore del monumento sono situate due ancore e due cannoni appartenenti alle navi austro-ungariche Tegetthoff e Viribus Unitis, simboli di vittorie della Marina Italiana raggiunte sul mare nel L Architetto Luigi Brunati. Direttore dei lavori 4 Novembre Inaugurazione del Monumento al Marinaio

11 Con...tatto Pagina 9 Il bozzetto del progetto Oltremare di Emanuele Mangiovi e Francesco Coccia Il bozzetto del progetto Luce di Gloria di Angelo di Castro ed Enrico Martino Il bozzetto del progetto Re ciel far mare di Aurelio Ricci Il bozzetto del progetto Ninive dell architetto Agnoldomenico Pica e dello scultore Leone Lodi. Brindisi Una fase della costruzione del Monumento Il lavoro di ricerca si è basato su documenti dell epoca e consultando il volume: Brindisi da Capoluogo a Capitale. I progetti, le architetutte Prodotto dall Ordine degli Architetti della provincia di Brindisi, in occasione della mostra documentaria del Alcume immagini sono state gentilmente concesse da Antonio Celeste, direttore del settimanale Agenda Brindisi

12 Con...tatto Fotoalbum del Mese Pagina 10 Una giornata speciale visita al monumento al marinaio

13 Con...tatto Fotoalbum del Mese Pagina 11 Brindisi 05 gennaio 2006 Arrivo a Brindisi della fiaccola olimpica delle olimpiadi invernali di Torino 2006 Tedoforo Giacomo Leone vincitore nel 1996 della Maratona di New York

14 Con...tatto Le reliquie di don Bosco Santo a Brindisi Pagina 12 di ANTONELLA DI COSTE Un gruppo di alunni del nostro Istituto ha partecipato all incontro con le reliquie di Santo don Bosco, il Santo dei Giovani. Il racconto di una giornata speciale. BRINDISI Salve don Bosco Santo.... Così come sulle note del famoso canto che tutti i fedeli salesiani conoscono, il Santo dei giovani, Giovanni Bosco è stato accolto e salutato, tappa dopo tappa, da chi tanto lo venera. E così è stato anche per Brindisi. Il 5 ottobre scorso, infatti, è giunto in città, benedicendo i presenti con le reliquie della mano e del braccio destro: quello con cui appunto benediceva, accarezzava, abbracciava, insegnava ai suoi giovani. E così è stato qui, anzi è qui e lo sarà per sempre grazie all opera che è presente sul territorio e che vive sulle fondamenta dei suoi insegnamenti. Un evento questo fortemente voluto dal Rettor maggiore dei Salesiani, e successore di Don Bosco Don Pascual Chàvez, in occasione del bicentenario dalla nascita del santo che si terrà nel L urna, progettata dall architetto Gianpiero Zoncu e realizzata in alluminio, bronzo e cristallo, è giunta alle 9.00 presso l oratorio salesiano di via Appia. Sul basamento, le date che definiscono il bicentenario ( ), sui lati dell urna, volti di giovani dei cinque continenti realizzati dallo scultore Gabriele Garbolino, poi, lo stemma della Congregazione salesiana, che quest anno (2013) celebra i 150 anni di fondazione, e il motto carismatico che adottò lo stesso Don Bosco Da mihi animas, cetera tolle. (Dammi le anime toglimi il resto) L impatto nel veder arrivare questa teca in cristallo con all interno Don Bosco è stato veramente forte, sembrava di vedere i suoi santi resti, che di fatto sono ancora a Torino: all interno infatti è stata posta una statua di don Bosco simile a quella che si trova nell urna conservata nella Basilica di Maria Ausiliatrice ma che nel petto conserva le reliquie. Dopo le prime lacrime di commozione, l urna è stata accompagnata all interno dell Oratorio, lì al suo posto, dove Lui avrebbe voluto essere. Non poteva che essere accolto dai giovani con musiche e balli, riproponendo teatralmente il momento della nascita dell oratorio a Brindisi. La parola è poi spettata all ispettore salesiano Ime, don Pasquale Cristiani, che ha parlato del viaggio che l urna ha compiuto in centoventi paesi del mondo e che ora compie nell Italia salesiana per poi passarla, una volta giunti in chiesa, a sua eccellenza l arcivescovo, monsignor Domenico Caliandro: Don Bosco è il primo che nella Chiesa ha un approccio vero verso i giovani. Li ha accolti nell anima e li ha capiti. Averlo oggi è come se dicesse a noi aprite gli occhi, aprite ai giovani la via che illumina il cammino.

15 Con...tatto Poi l intervento del sindaco, Mimmo Consales, che ha parlato dell importanza dell Oratorio e del legame che la città sta ritrovando con il santo, per concludere con tre forti testimonianze laiche, di tre appartenenti agli ex allievi salesiani: il notaio Michele Errico, l ex dirigente scolastico Domenico Casale e il commercialista Gian Paolo Zeni. Il primo ha ricordato le figure di alcuni sacerdoti salesiani come don Tommaso Stile e la scuola salesiana, il secondo ha raccontato invece la sua esperienza da ex allievo e di come abbia utilizzato la pedagogia di Don Bosco nella sua scuola ed il terzo ha sottolineato come Don Bosco abbia insegnato a mettere al centro Gesù sacramentato, Maria Ausiliatrice e il Papa. L andare nelle carceri con una rieducazione basata sull amorevolezza. Noto infatti il sistema preventivo di don Bosco basato su tre pilastri: Ragione, Religione, Amorevolezza. Il programma della giornata è poi proseguito ricchissimo, dall intimità della preghiera libera davanti all urna ai momenti comunitari: quello della famiglia salesiana, quello delle parrocchie, il Santo Rosario, la celebrazione eucaristica presieduta dall arcivescovo Domenico Caliandro, quello delle associazioni di volontariato, la preghiera dei giovani, quella della comunità e l open church dell intera notte che ha visto i suoi giovani dormirgli accanto in sacco a pelo. La mattina del 6 ottobre dopo la Santa messa delle 7, Don Bosco e poi partito alla volta di Lecce e di Corigliano d Otranto proseguendo il suo peregrinare tra i giovani e continuando a dire, seppur nel silenzio di ogni cuore; Basta che siate giovani, perchè vi ami assai. Pagina Intervista a don Mario Stigliano e a don Giampaolo Nicastro della casa salesiana di Brindisi 13 BRINDISI - L arrivo dell urna di don Bosco è stato molto emozionante racconta don Mario Stigliano direttore della casa salesiana di Brindisi - e vorrei sottolineare la scelta che abbiamo voluto fare per accoglierlo. Giovannino Bosco è nato ai Becchi, famiglia povera e semplice ma piena di fede. Lui è nato nel cortile e quindi è stato lì che abbiamo voluto accoglierlo. Lui prima di cercare una chiesa, una casa, ha cercato un cortile. E lì che c è il suo modo di esprimere la sua passione per i giovani per cui ha cercato sempre di accoglierli, di scoprire la dignità della persona, tanto è vero che lui diceva che quando parlava della dignità della persona loro lo ascoltavano, si convincevano, avevano fiducia in lui e si impegnavano a cambiare vita. Il cortile per lui non era il luogo del gioco ma casa che accoglie, chiesa che evangelizza, ambiente che educa alla vita, cortile per incontrarsi da amici. L accoglienza è stata un abbraccio di migliaia di persona, dunque, proprio li come voleva don Bosco. Abbiamo voluto accoglierlo, ed accogliere i presenti, con la rappresentazione con gli abiti del tempo, della fondazione dell oratorio di Brindisi nel 35 continua Don Mario Stigliano poi ci siamo spostati in chiesa, dove erano presenti tutte le autorità: vescovo, sindaco, consiglieri regionali, i rappresentanti delle autorità civili e militari ed ho ringraziato tutti per la presenza. Questo evento, del tour dell urna di don Bosco attraverso i cinque continenti e per le case salesiane d Italia, fa parte di una preparazione triennale che porterà, nel 2015, alla celebrazione vera e viva del bicentenario della nascita di Don Bosco. Il primo anno è stato basato sulla conoscenza del Santo dei giovani, il secondo anno sulla pedagogia (ed è quello che si sta vivendo attualmente), il terzo anno fino a gennaio 2015, sulla spiritualità. A vivere in modo speciale l arrivo di don Bosco e questa giornata speciale anche il neo direttore dell oratorio salesiano don Giampaolo Nicastro. E stata una benedizione grande. Infatti ho sottolineato più volte ai ragazzi che questa scelta della ossa della mano e del braccio destro sono davvero la benedizione di don Bosco che viene in questo oratorio e poi la possibilità di portare, no nsolo tanto entusiasmo che è dato dalla festa in se e che poi naturalmente passa, ma la possibilità di riscoprire un Santo e un Fondatore che è ancora vivo in mezzo a noi e che deve ispirarci: noi come salesiani e gli animatori stessi. Noi non siamo salesiani perchè possediamo i ragazzi. Non sono nostri, ma è don Bosco che ce li affida, è don Bosco che continua a vegliare su di loro ed è il primo educatore che si ispira a Gesù Cristo, educatore per eccellenza. Personalmente continua don Giampaolo ho cercato veramente di guardare all essenziale, di fare in modo che anche ciò che andava preparato, come accoglienza, come impegno dei ragazzi, fosse qualcosa che ci spingesse a capire meglio ciò che stavamo vivendo. Io ho cercato di vivere e di trasmettere ai ragazzi l essenziale: il fatto che don Bosco è qui e che possiamo parlare con lui, metterci in ascolto, condividere con lui i nostri sogni e desideri, i progetti per l oratorio, quindi veramente la possibilità di una intimità speciale con don Bosco come lui faceva con i suoi giovani. Il momento della notte qui sarà forse quello più importante: momento più forte e durante il quale i ragazzi e tutti noi è come se ricevessimo la sua buona notte come era solito fare.

16 Con...tatto Pagina 14 UN ANGELO CADUTO DAL CIELO In punta di piedi hai bussato alle porte del mondo il tuo nome era Giovanni Paolo II. Eri il prete, il papa, l uomo semplice della gente comune e dei giovani il complice. Eri l amico, il compagno, il confidente ma sapevi quanto ti amava la gente? Hai perdonato benevolo il tuo aguzzino, ti sei specchiato negli occhi di un bambino, ti sei perduto negli abissi profondi di tutti i fratelli sofferenti. Per tutti noi avevi una preghiera che potesse liberarci dalla notte più nera. Hai incarnato la sofferenza di Cristo la folla ti invoca SANTO per questo ma hai sopportato con dignità e pazienza la tua enorme, mistica sofferenza. TOTUS TUUS SUM amavi declamare e dal dolore forte ti lasciavi poi abbracciare. Così tra un Angelus e un Ave Maria si è consumata la tua lenta agonia. Ora quel Dio che tu amavi immensamente ti ospita al suo fianco, soddisfatto e sorridente, a LUI tu eri destinato sulla terra di passaggio sei stato; e noi, contriti ed affranti, in lacrime tutti quanti, smarriti e con grande nostalgia ti vediamo Karol: sei in cielo con Maria! Enza Caretto In occasione della imminente santificazione (prevista per il 27 aprile 2014) del grande Papa che tutti abbiamo conosciuto e amato, gli dedichiamo questo piccolo pensiero in rima.

17 Con...tatto Pagina 15 La tragedia infinita di Lampedusa C. Miccoli, A. Ciracì, D. Leo, A. Solazzo, G. Laguercia - 1^BM La tragedia di Lampedusa è stata l affondamento di un barcone di migranti avvenuto il 3 ottobre 2013 al largo della costa dell Isola dei Conigli, presso Lampedusa. L affondamento ha provocato 366 morti accertati e circa 20 dispersi presunti, mentre i superstiti sono stati 155. L imbarcazione era un peschereccio lungo circa 20 metri, salpato dal porto libico di Misurata l 1 ottobre 2013, con a bordo migranti provenienti dal Ghana, dall Eritrea e dalla Somalia,[1]. La barca era arrivata a circa mezzo miglio dalle coste lampedusane, quando qualcuno tra i migranti ha acceso un fuoco per segnalare la presenza del barcone e ricevere soccorso. La presenza di benzina sul ponte dell imbarcazione ha però fatto divampare un incendio e fatto fuggire in preda al panico le persone sul ponte, che si sono spostate in massa causando un eccessivo sbilanciamento della barca che, dato l eccessivo carico, si è ribaltata colando a picco rapidamente I morti di Lampedusa non sono solo numeri, ma essere umani, giovani che avevano paura di vivere nel loro Paese. Un proverbio dice: Vai per grazia e trovi giustizia ; ci spieghiamo meglio: sono venuti da noi per recuperare la loro dignità, ma non hanno trovato giustizia, bensì una condanna a morte che non meritavano. Secondo noi, potevano vivere una vita migliore, come la nostra. Pertanto non dobbiamo più dire loro: Tornate a casa vostra! Ora più che mai è necessario cambiare la rotta del nostro pensiero e accoglierli come nostri compaesani. Laudato si, mi Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no l farrà male. Dedichiamo questi versi di San Francesco d Assisi dal Cantico delle Creature a quelle migliaia di migranti morti nel mar Mediterraneo nella speranza di una vita serena e dignitosa. Secondo noi, questi nostri coetanei ora hanno trovato il loro posto nell Armonia dell Universo. (A.Conserva, S. Mazzotta, C. Milanese, A. Scarpino, Classe 3^ BT)

18 Con...tatto Pagina 16 Tutte le volte volte che un Re e giunto a Brindisi ricerca iconografica effettuata dalle classi: 2AM - 2BM Foto gentilmente concesse dal Nuovo Quotidiano di Brindisi dalla sua raccolta Passeggeri e la Storia) Brindisi 12 maggio 1909 La visita dei reali a Brindisi Brindisi 26 ottobre 1930 Giovanna di Savoia e Boris di Bulgariaa In viaggio di nozze si fermana a Brindisi Il più celebre dei monumenti della città, dedicato al Marinaio d Italia. Quando fu inaugurato (4 novembre 1933), un ponte di barche uni le due sponde del seno di ponente del porto interno e permise il passaggio di Re Vittorio Emanuele III Il porto è l immagine della città; se ne valorizzano allora i transiti ritenuti più rappresentativi. I principi di Germani in transito (1 decennio del 1900) Brindisi 4 novembre 1933 Il re V.Emanuele III incontra un superstite della battaglia di Lissa A Brindisi fecero capo le operazioni relative al trasporto dell esercito serbo. Sbarca a Brindisi il principe Alessandro di Serbia, ricevuto dal Vice ammiraglio Continelli Brindisi 1931 L Inaugurazione della nuova sede del Banco di Napoli. Re Vittorio Emanuele III si affaccia al balcone Brindisi 1916 Il Principe Umberto di Savoia in visita al castello svevo Brindisi 10 settembre L ammiraglio Luigi Rubartelli, comandante della piazza militare marittima riceve re Vittorio Emaniele III.

19 Con...tatto Pagina 17 This month we cannot forget the hundreds of migrants mostly coming from Eritrea and Somalia who died off the coasts of the Sicilian island of Lampedusa on 3rd October. A fire broke out on the boat that was taking them to Europe, seeking political asylum or better living conditions. We want to pay homage to them with the words written by the English poet John Donne*. In one of his famous meditations, he says that human beings are not self sufficient, but they belong to a mankind that welcomes them and is welcomed by them. If we took away a single clod from a continent, it would be poorer; similarly, any death should give us a sense of loss because it affects us deeply. Geographical belonging becomes irrelevant, as the State funeral hold by the Italian government for the foreign victims of this tragic event shows. Here you find a version of Donne s quotation in Italian and in our dialect as well, as a homage to the city of Brindisi that welcomed thousands of Albanian citizens in the spring of 1991, convinced as we are that no man is an island. NO MAN IS AN ISLAND Questo mese non possiamo non rivolgere un pensiero alle centinaia di persone, per la maggior parte di nazionalità eritrea e somala, che la notte del 3 Ottobre 2013 sono morte al largo delle coste dell isola siciliana di Lampedusa in un incendio scoppiato a bordo dell imbarcazione che li avrebbe dovuti portare in Europa, in cerca di asilo politico e di migliori condizioni di vita. Lo facciamo attraverso le parole del poeta inglese John Donne*, il quale in una sua celebre riflessione ci ricorda che nessun essere umano basta a se stesso, ma fa parte di una umanità che accoglie e da cui è accolto. Così come un continente sarebbe più povero se da esso venisse sottratto anche un singolo pezzo di terra, così anche la morte di chi non conosciamo è una perdita per ciascuno di noi e quindi ci riguarda da vicino. L appartenenza geografica, allora, non ha più alcuna importanza; il lutto nazionale proclamato il 4 Ottobre per i morti non italiani di questa tragedia lo dimostra. Abbiamo voluto tradurre questa citazione di John Donne non soltanto in italiano, ma anche nel nostro dialetto, per ricordare l accoglienza che la città di Brindisi nella primavera del 1991 ha riservato a migliaia di cittadini albanesi, convinti come siamo che nessun uomo è un isola. No man is an island entire of itself; every man is a piece of the continent, a part of the main; if a clod be washed away by the sea, Europe is the less, as well as if a promontory were, as well as any manner of thy friends or of thine own were; any man s death diminishes me, because I am involved in mankind. And therefore never send to know for whom the bell tolls; it tolls for thee. (J.Donne, Meditation XVII, Devotions upon Emergent Occasions,1624) John Donne ( ) was born in London into a Roman Catholic family. In the first part of his life, he wrote mainly love poems and sonnets. His elaborated style and the references to the scientific discoveries of his time made him one of the most important representatives of English metaphysical poetry. Later in his life, he converted to Anglicanism and took orders. He wrote religious sonnets and meditations, from which the quoted passage is taken. The American writer E. Hemingway ( ) was inspired by Donne s lines when he entitled his book For whom the bell tolls (1940). Nisciùnu cristiànu è nn isula chiusu ntra iddu; ogni cristiànu è nna parti di lu continenti, nna parti di tuttu; ci nnu stuèzzu di terra veni llivàtu di lu mari, l Europa nci perdi, cussì comu ci llivàmu na muntagna, o li casi di l amici tua, o casa tua stessa; pi ogni cristiànu ca mori mi dòli lu cori, pircè simu tutti figghi di stu mundu. Pi quistu, ci sta ssona la campana quandu mori quarchetùnu no ddumandàri pi cci eti; sta ssona pi ttei. traduzione in dialetto di Danilo D Ambrosio, Francesco Patimo e Matteo Trane, II BE John Donne ( ) nacque a Londra da una famiglia cattolica. Nella prima parte della sua vita scrisse soprattutto poesie e sonetti d amore, con un linguaggio elaborato e ricco di riferimenti alle scoperte scientifiche del suo tempo, divenendo uno dei massimi esponenti della poesia metafisica inglese. Nella seconda parte della sua esistenza, si convertì all Anglicanesimo e prese gli ordini, dedicandosi alla scrittura di sonetti e meditazioni religiose, dalle quali è tratto il brano sopra citato. Lo scrittore americano E. Hemingway ( ) si ispirò ai versi di Donne nel dare il titolo al suo romanzo Per chi suona la campana (1940).

20 Con...tatto Pagina 18 Una giornata speciale Visita al Monumento al Marinaio Marco Bianco e Fabio Ostuni 3BI Il 31 maggio 2013 ci siamo recati in visita presso il Monumento al Marinaio d Italia di Brindisi, accompagnati dal preside, prof. Camarda Domenico e da alcuni docenti. Il monumento, unico sacrario dedicato al marinaio d Italia, si presenta come una imponente stele di roccia marina, alta circa 53 metri per un totale di 253 gradini che, faticosamente, abbiamo affrontato pur di godere dello spettacolo meraviglioso che dalla sommità del monumento ci veniva offerto! Brindisi da lassù era incantevole: si lasciava abbracciare da l mare e baciare dal sole. Ancora più affascinante quando il preside ci ha raccontato l importanza storica del porto di Brindisi nei secoli, in special modo al tempo dei romani. La guida ci ha ricordato che nel 1925 Benito Mussolini accordò la realizzazione del Monumento, accogliendo le istanze dei cittadini e degli amministratori di Brindisi e che la città meritò l onore di ospitare una struttura del genere grazie ai meriti acquisiti durante la prima guerra mondiale, meriti per i quali fu insignita anche della croce di guerra. La realizzazione del monumento fu completata solo nel 1933, grazie anche all importante aiuto economico offerto dalla Lega Navale Italiana. In seguito siamo scesi nella cripta del monumento: le pareti interne sono rivestite di ampi lastroni di marmo nero su cui sono incisi i nomi degli oltre 10 mila marinai, morti nel compimento del proprio dovere. Qui è conservata anche la statua della Madonna Nera assieme ad una teca che accoglie 6 diverse ampolle, contenenti ciascuna un campione acqueo dei mari ed oceani tra i più noti e navigati dalle nostre imbarcazioni. E stata una giornata fantastica ed a noi è stata offerta l occasione unica di visitare l unico monumento in Italia dedicato al Marinaio, il militare che da sempre ha contribuito e contribuisce a rendere Brindisi e l Italia una delle grandi potenze! (Un grazie alla prof.ssa Tortolano, donna pacifica anche se in Guerra) Cose da Pazzi Angelo Vita e Luigi Guccione 4BI La letteratura italiana è vista da noi ragazzi come un qualcosa di noioso e di antico, eppure quest anno, nonostante i nostri pregiudizi, essa ci ha fornito lo spunto per una riflessione stimolante ed attuale. Abbiamo parlato di Ariosto e del suo strano personaggio, Orlando che, furioso per amore, si denuda nella foresta e compie scempi inimmaginabili. Poi è stata la volta di Tasso che, a causa della sua follia, viene rinchiuso nel manicomio di S.Anna. Infine è toccato a De Cervantes che ci racconta le pazze avventure di Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento, credendoli dei giganti. La follia dunque non è un male che interessa la società attuale! I manicomi sorgono all inizio dell 800 per isolare gli individui giudicati pericolosi per la società, e viene definito Pazzia : Ogni comportamento che si allontana dalle regole e dai valori dominanti della società del tempo. Nei manicomi il ricoverato è privato dei suoi diritti e qui si consolidano terribili sistemi di repressione e tortura: dai farmaci alla lobotomia (l asportazione di una parte del cervello), nel 1978 la legge Basaglia abolisce i manicomi e restituisce dignità e libertà al malato. Nel 2007 il cantautore Simone Cristicchi parla di loro, dei Pazzi, nella canzone Ti regalerò una rosa, vincitrice del Festival di Sanremo. Nella canzone si sottolinea l esclusione che i malati subiscono: essi sono Spazzatura per la società dei sani. Oggi, anno 2013, l epoca dell internamento e della tortura è terminata, ma siamo sicuri che sia finita anche l epoca dell allontanamento e dell esclusione? Siamo ancora circondati da tanti folli : come sarebbe bello se si potesse andare sulla luna per recuperarne il senno magari a cavallo di un ippogrifo!!

21 Con...tatto Pagina 19 Ora e per sempre Il tatuaggio Matteo Muccio e Giovanni Di Noi 4BI Lo sfoggiano con orgoglio un po tutti, può essere discreto, nascosto, ammiccante o evidente e magari provocatorio. Stiamo parlando del tatuaggio! Uno dei primi tatuaggi di cui si hanno notizia fu eseguito in Egitto sul figlio di un faraone. Il tatuatore impresse il disegno con un ago di osso, massaggiando poi sulla ferita cenere e grasso animale, procedimento che rese indelebile la cicatrice. Era il 2000 a.c. e da allora la storia del tatuaggio è proseguita fino ad oggi senza interruzioni. Durante il Medioevo il tatuaggio era ritenuto sacrilego in quanto andava a modificare l uomo, creato ad immagine di Dio. La morte era il prezzo che pagava chi praticava questa forma d arte. Nel tempo il tatuaggio ha assunto significati diversi: presso alcuni popoli si praticava sui ragazzi che uscivano dalla pubertà ed entravano nell età adulta; gli eschimesi lo consideravano un portafortuna per debellare malattie, per scongiurare il pericolo dell infertilità o per tener lontani gli spiriti maligni. Presso altri popoli invece il tatuaggio era praticato come punizione nei confronti di chi infrangeva le leggi. Esemplare è infatti la storia di un uomo che nel 1821 fu liberato dopo 5 anni di prigionia presso una tribù Maori della Nuova Zelanda. Il suo corpo era quasi interamente ricoperto di tatuaggi e la stampa inglese ne fece un fenomeno da baraccone. Nel corso della prima guerra mondiale il tatuaggio si diffuse tra i soldati come simbolo di protezione e di riconoscimento: tra gli aviatori nacque la Nose Art ovvero l arte di dipingere il muso degli aerei con immagini di provocanti ragazze portafortuna, immagini che in poco tempo si trasferirono dalle fusoliere alle braccia! Nella società contemporanea il tatuaggio non è cambiato solo nelle tecniche esecutive ma ha mutato nuovamente significato: è diventato un mezzo per evidenziare la propria interiorità, per esprimere un proprio pensiero, un modo per sentirsi unici ed inimitabili. Alcuni eccedono con le modificazioni corporee, come è accaduto alla Donna Vampiro, che si è sottoposta ad incredibili ed innumerevoli interventi che ne hanno completamente stravolto le fattezze umane. Altri perdono di vista la propria salute, non curando gli eventuali rischi imputabili ad un tatuaggio maldestro (infezioni, intossicazioni da mercurio, reazioni allergiche). Il tatuaggio resta innanzitutto una libera scelta di ciascuno: occorre però tutelare la propria salute e cercare di non esagerare!

22 Con...tatto Pagina 20 Il programma per l anno scolastico Obiettivo Azione C1 C 1 Tecniche del CAD1 (sede di Fasano) a partire dall 8 gennaio 2014 C 1 Logica Creativa (sede di Fasano) a partire dall 8 gennaio 2014 C 1 Tecniche del CAD2 (sede di Brindisi) a partiredall 8 gennaio 2014 C 1 Trattamento dei Metalli e Tecniche di Saldatura (sede di Brindisi) a partire dall 8 gennaio 2014 Obiettivo Azione C5 C 5 Saper Fare, Saper Creare, Saper Comprendere (sede di Brindisi/Fasano) a partire dall 9 giugno 2014 Obiettivo Azione G4 G 4 Il meccano-logico conosciamo e utilizziamo il PC (sede di Brindisi) a partire dall 8 gennaio 2014 G 4 Impariamo Autocad per recuperare le Competenze (sede di Brindisi) a partire dall 8 gennaio 2014 L attività oggetto della presente azione di pubblicizzazione e sensibilizzazione rientra nel Piano Integrato di Istituto, annualità 2013, ed è cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo nell ambito del Programma Operativo Nazionale 2007 IT 05 1 PO 007 F.S.E. a titolarità del Ministero della P.I. Direzione Generale Affari Internazionali. Corso per LAMINATORE Addetto alla lavorazione di componenti in materiale composito Sono aperte le iscrizioni al corso per LAMINATO- RE Addetto alla lavorazione di componenti in materiale composito, iniziativa unica nel suo genere, resa possibile dal settore Formazione Professionale dell Amministrazione Provinciale di Brindisi, ha finanziato il progetto presentato dall IPSIA G.Ferraris di Brindisi, utilizzando fondi messi a disposizione della Comunità Europea e dalla Regione Puglia. Nelle linee progettuali il corso, si intende dare una svolta importante al mercato del lavoro che è alla costante ricerca di operatori con competenze, conoscenze, capacità e abilità altamente professionali, con il desiderio di dare una spallata significativa alla crisi di un settore che fortemente ha caratterizzato e caratterizza l economia della provincia di Brindisi. Il settore della componentistica aerospaziale richiede l esigenza di inquadrare, nei propri organici, personale qualificato con competenze tecnico-professionali specifiche, che possa essere in grado d intervenire nei processi lavorativi con ampia autonomia e sappia utilizzare strumenti e attrezzature dalla tecnologia avanzata. Il corso di seicento ore tra attività didattiche e di stage si è avvale dell esperienza del CONSAER (Consorzio per lo Sviluppo delle Aziende Aeronautiche), braccio operativo e di raccordo tra l IPSIA e le aziende del comparto Aeronautico. Se queste sono le esigenze del mercato del lavoro, - afferma il Dirigente Scolastico prof. Domenico Camarda - occorre formarle con strategie didattiche innovative e mirate al raggiungimento degli obiettivi di professionalizzazione. L iniziativa formativa programmata, unica in ambito territoriale, è nata dall analisi dei fabbisogni del settore meccanico e aeronautico e dei montaggi industriali in genere ed è stata ideata dal nostro Comitato Scientifico, coordinato dal prof. Nicola Ingrosso, con il supporto del dott. Antonio De Michele, prof. Giovanni Stefano e del prof. Lorenzo Falappone, dopo aver portato a conclusione una attenta analisi territoriale. I nostri continui interfacciamenti con il mondo del lavoro, la lungimiranza in termini di programmazione, - continua il prof. Domenico Camarda - ci fanno essere ottimisti e siamo convinti che nel breve e medio periodo tutti i corsisti qualificati verranno collocati nel tessuto produttivo territoriale. Da oltre 50 anni l Istituto Professionale di Stato G.Ferraris di Brindisi che mi onoro di dirigere, per sua natura istituzionale, è in possesso di quelle competenze di natura organizzativa e didattica che sono alla base della sua offerta di istruzione professionale e che consentono di rendere coerente l intervento formativo con le esigenze del mercato del lavoro. Tale vivacità didattica e organizzativa continua Domenico Camarda per i risultati ottenuti in termini occupazionali e non solo, rende il Ferraris un centro di formazione d eccellenza al passo con lo sviluppo tecnologico che in affiancamento ai corsi tradizionali di studio abbina attività di promozione e di formazione e istruzione professionale a trecentosessanta gradi. Le iscrizioni sono aperte fino alle ore 12,00 di sabato 16 novembre. La domanda d iscrizione può essere presentata presso la segreteria didattica dell Istituto sito in Brindisi alla via Adamello n. 18, tutti i giorni dalle 10,00 alle 12,30. Per Ulteriori informazioni consultare il sito dell IP- SIA G.Ferraris all indirizzo

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