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1 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA - ATTI CONSILIARI - PROGETTI DI LEGGE E RELAZIONI C O N S I G L I O R E G I O N A L E CG/IC N. 273 A.BIS RELAZIONE DELLA II COMMISSIONE PERMANENTE (agricoltura e foreste, sviluppo della montagna, pesca marittima e acquacoltura, industria, artigianato, commercio interno ed estero, fiere e mercati, turismo e terziario, sostegno all innovazione nei settori produttivi, tutela dei consumatori, professioni, lavoro e cooperazione, formazione professionale) (Relatore di minoranza ASQUINI ) sul DISEGNO DI LEGGE <<Disciplina organica in materia di promozione e vigilanza del comparto cooperativo>> Presentato dalla Giunta regionale Il 6 settembre 2007 Presentata alla Presidenza il 4 ottobre 2007

2 Signor Presidente e colleghi, La II Commissione ha licenziato il DDL in materia di cooperazione con il voto favorevole della maggioranza e l astensione delle forze di opposizione presenti in Commissione. Si tratta di una norma non completamente soddisfacente, ma che ha accolto molte osservazioni provenienti dalle categorie interessate e non muta sostanzialmente il quadro esistente. Purtroppo proprio quest ultimo punto è il limite di questa legge, nata più per riordinare che per innovare il quadro normativo. I lavori della commissione sono comunque stati improntati a un confronto costruttivo e c è l auspicio che per l aula possano ancora essere introdotte migliorie. ASQUINI I

3 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA - ATTI CONSILIARI - PROGETTI DI LEGGE E RELAZIONI C O N S I G L I O R E G I O N A L E CG/IC N. 273 A.TER RELAZIONE DELLA II COMMISSIONE PERMANENTE (agricoltura e foreste, sviluppo della montagna, pesca marittima e acquacoltura, industria, artigianato, commercio interno ed estero, fiere e mercati, turismo e terziario, sostegno all innovazione nei settori produttivi, tutela dei consumatori, professioni, lavoro e cooperazione, formazione professionale) (Relatore di minoranza VENIER ROMANO ) sul DISEGNO DI LEGGE <<Disciplina organica in materia di promozione e vigilanza del comparto cooperativo>> Presentato dalla Giunta regionale Il 6 settembre 2007 Presentata alla Presidenza il 15 ottobre 2007

4 Signor Presidente, Signori Consiglieri, Componenti della Giunta regionale, il nostro Consiglio regionale è quest oggi chiamato a prendere in esame un importante progetto legislativo che riguarda il vasto comparto della cooperazione e precisamente il disegno di legge n Tale disegno di legge non prevede norme relative a tutte le problematiche inerenti al mondo cooperativo, ma si prefigge lo scopo di normare soltanto la materia della promozione e, soprattutto, della vigilanza. Il legislatore del Friuli Venezia Giulia, date le sue competenze e la propria sensibilità sul tema, si è occupato da molti anni di cooperazione, assumendo un ruolo di rilievo nella produzione legislativa italiana in materia. E ciò ha sicuramente contribuito a sviluppare il settore cooperativistico regionale in molte e varie direzioni. Negli ultimi anni anche la produzione legislativa statale è stata notevole ed innovativa, con le luci e le ombre a tutti note. Di queste novità il testo legislativo proposto all attenzione dell Aula consiliare ha dovuto ovviamente tenere debito conto. In questi anni il comparto cooperativo ha dovuto, ed ancora dovrà adattarsi alle nuove regole incontrando, talvolta, qualche difficoltà. Ma la vivacità attuale del comparto stesso dimostra la propria capacità di rapida e duttile adattabilità. E ciò è un bene, evidentemente, per tutta la comunità regionale, per l occupazione, per l economia e per gli aspetti sociali. La cooperazione, per la particolarità che le è propria, per le regole che la governano, per le sue specifiche peculiarità è stata ed è spesso oggetto di critica. Ma sono personalmente convinto che i legislatori regionali e gli amministratori pubblici in genere debbano a questo comparto una notevole attenzione, perché lo stesso costituisce una grande opportunità ed una grande ricchezza per l intero territorio del Friuli Venezia Giulia. I

5 La competente Commissione consiliare, ed esattamente la seconda, ha provveduto ad invitare le parti sociali interessate ad esprimere pareri e suggerimenti per migliorare il disegno di legge proposto dalla Giunta. Fa piacere constatare, a questo proposito, che le tre associazioni cooperativistiche hanno prodotto un documento propositivo comune di cui la Commissione ha tenuto debito conto modificando conseguentemente il testo originale. Va inoltre sottolineato in questa sede che una delle novità più rilevanti che emerge da questo progetto legislativo riguarda l inserimento anche delle cooperative di credito fra i soggetti vigilati dall Amministrazione regionale, pur se ovviamente di concerto con la Banca d Italia, sino ad oggi esclusiva vigilante delle stesse. Concludo rilevando quindi che il testo proposto è sostanzialmente condiviso da tutti i soggetti interessati alla materia e che se l UDC, in sede di Commissione, ha espresso un voto di prudente astensione, ciò è dovuto all auspicio che l Aula consiliare possa ancora migliorare il testo stesso. VENIER-ROMANO II

6 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA - ATTI CONSILIARI - PROGETTI DI LEGGE E RELAZIONI C O N S I G L I O R E G I O N A L E CG/IC N. 273 A.QUATER RELAZIONE DELLA II COMMISSIONE PERMANENTE (agricoltura e foreste, sviluppo della montagna, pesca marittima e acquacoltura, industria, artigianato, commercio interno ed estero, fiere e mercati, turismo e terziario, sostegno all innovazione nei settori produttivi, tutela dei consumatori, professioni, lavoro e cooperazione, formazione professionale) (Relatore di minoranza FRANZ ) sul DISEGNO DI LEGGE <<Disciplina organica in materia di promozione e vigilanza del comparto cooperativo>> Presentato dalla Giunta regionale Il 6 settembre 2007 Presentata alla Presidenza il 17 ottobre 2007

7 Signor Presidente, Colleghi Consiglieri il disegno di legge in materia di promozione e vigilanza del comparto cooperativo va a rivedere e coordinare organicamente le norme in materia di cooperazione sinora emanate anche alla luce delle modifiche nazionali che hanno rivoluzionato il settore. Essa, inoltre, modifica la recente legge regionale 20/2006 in materia di cooperazione sociale. Tale intervento legislativo, al di là di meri adeguamenti tecnici, non sarebbe stato necessario se la maggioranza non avesse dimostrato al momento del suo esame e discussione, una chiusura ideologica poco confacente ad affrontare problemi concreti. All epoca, infatti, la maggioranza, subemendando un nostro emendamento in senso peggiorativo ha determinato l applicazione in Regione di una disciplina del trattamento del socio - lavoratore ancora più restrittiva rispetto a quella nazionale, prevedendo che fosse causa di cancellazione dall'albo il mancato rispetto delle clausole dei contratti collettivi nazionali e degli accordi regionali, territoriali e aziendali di riferimento, sia per la parte economica che per la parte normativa, anche per i soci lavoratori. Ciò ha penalizzato soprattutto le cooperative sociali di tipo b), ossia quelle che impiegano lavoratori svantaggiati, le quali, invece, ai sensi della legge 142/2001, possono definire accordi con le organizzazioni sindacali al fine di rendere compatibile l applicazione del contratto collettivo del settore di riferimento. La ratio di tale disposizione, tra l altro introdotta dall allora Ministro Maroni, appare evidente: tale tipologia di cooperativa non risponde solo a regole di tipo economico ma ha anche un indubbio valore sociale permettendo l inserimento di persone che altrimenti verrebbero escluse dal mondo del lavoro. A nostro avviso, tale settore, pur nel rispetto dei diritti dei lavoratori, non dovrebbe essere gravato di oneri eccessivi, tenuto conto della natura anche sociale del servizio offerto. Dall approvazione della legge regionale 20/2006 poco è cambiato, nonostante la Lega Nord, in seguito alle segnalazioni di alcune cooperative, abbia cercato di suggerire delle soluzioni volte ad sciogliere i nodi sorti al momento della sua applicazione. Non trovando appoggio per una revisione legislativa, il Gruppo Consiliare a cui appartengo ha cercato di far approvare in sede di assestamento un emendamento che I

8 consentisse alle cooperative di ottenere dei contributi per le spese relative alle modifiche statutarie conseguenti all applicazione delle nuove disposizioni. Ebbene, tale emendamento, sebbene di buon senso, è stato bocciato! Ora, scorrendo l articolato del disegno di legge, scopriamo con sorpresa che la nostra proposta è stata accolta, ma con quale ritardo! Per di più, solo in sede di Commissione, sono state apportate le modifiche volte ad eliminare le disposizioni relative al socio lavoratore che tanto danno hanno creato al comparto cooperativo. Concludendo, dobbiamo constatare che la maggioranza con il suo atteggiamento ideologico, non solo ha messo in crisi molte cooperative qualificate e ben inserite nel tessuto economico regionale, ma ha anche ritardato la risoluzione dei problemi. Per questo motivo la Lega Nord, nonostante il disegno di legge sia condivisibile soprattutto per la parte in cui coinvolge il mondo cooperativo nella fase di controllo dei suoi membri, si astiene, riservandosi la presentazioni di ulteriori emendamenti in aula. FRANZ II

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