E A 1) INTRODUZIONE DEGLI IAS/IFRS IN EUROPA
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1 1) INTRODUZIONE DEGLI IAS/IFRS IN EUROPA
2 A) EVOLUZIONE NORMATIVA EUROPEA IN MATERIA DI BILANCIO Direttive 1978: IV Direttiva (bilancio d esercizio conti annuali) 1983: VII Direttiva (bilancio consolidato conti consolidati) 2001: Direttiva 2001/65 (introduzione fair value) 2003: Direttiva 2003/51 (modifiche per adeguamento IAS/IFRS) Recepimento in Italia D.Lgs. 127/1991 modifica artt. Codice Civile ( bis) Recepita parzialmente D.Lgs. 394/2003 (art bis su strumenti finanziari) Recepita parzialmente D.Lgs. 32/2007 (relazione sulla gestione) Il recepimento nei diversi Paesi Europei è avvenuto in tempi e con modalità differenti 2
3 B) INTRODUZIONE DEGLI IAS/IFRS IN EUROPA Esigenza: rendere comparabili i bilanci delle società europee quotate Risposta: introduzione dei principi contabili internazionali attraverso il Regolamento CE 1606/2002 Il Regolamento ha come scopo l adozione e l applicazione dei principi contabili internazionali nell UE, al fine di armonizzare le informazioni finanziarie presentate dalle società. Si tratta di garantire un elevato livello di trasparenza e di comparabilità dell informativa finanziaria. 3
4 B) INTRODUZIONE DEGLI IAS/IFRS IN EUROPA Conseguenza: la comunicazione economico-finanziaria è volta alla comprensione della dinamica economico-finanziaria dell azienda, in un ottica passata ed in quella prospettica Essa ha per oggetto sia aspetti di natura quantitativa concernenti la sfera economica, finanziaria e patrimoniale della gestione, sia aspetti di natura qualitativa, aventi un influenza su quelli quantitativi Essa favorisce la valutazione dell andamento della gestione aziendale da parte degli stakeholders, avendo un ruolo di collegamento, di cerniera tra l impresa ed i suoi interlocutori. 4
5 B) INTRODUZIONE DEGLI IAS/IFRS IN EUROPA A tal fine, essa è uno strumento di gestione del consenso : tale consenso deriva da un sentimento di fiducia degli interlocutori nei confronti dell attitudine dell azienda nel soddisfare le loro attese La ricerca del consenso viene sollecitata mediante l illustrazione agli interlocutori dei vantaggi derivanti dall adesione al progetto strategico dell impresa; inoltre, trovano altresì indicazione gli svantaggi derivanti da un mancato sostenimento della linea proposta dal management. 5
6 B) INTRODUZIONE DEGLI IAS/IFRS IN EUROPA Il processo di comunicazione posto in essere dall azienda si inserisce nella ricerca di una adesione sociale al progetto economico dell impresa L impresa ha, quindi, sposato un atteggiamento di maggiore attenzione per garantire la protezione degli interessi degli interlocutori aziendali, nell ottica di un raggiungimento congiunto degli obiettivi di consenso sociale e di quelli di redditività aziendale. 6
7 B) INTRODUZIONE DEGLI IAS/IFRS IN EUROPA Ambiente Consenso dall'ambiente Input Azienda Output Valutazione coerenza attese/risultati Comunicazione aziendale 7
8 B) INTRODUZIONE DEGLI IAS/IFRS IN EUROPA Lo IASB (International Accounting Standards Board) è l organismo che, istituzionalmente, ha il ruolo di definire ed approvare i principi contabili internazionali denominati IFRS (International Financial Reporting Standards) Gli IFRS si aggiungono ai principi contabili internazionali IAS (International Accounting Standards) emanati dal precedente organismo IASC (International Accounting Standards Committee) Tutte le società (comprese le banche e le imprese d assicurazione) quotate in un mercato regolamentato della Comunità Europea dovranno redigere il bilancio consolidato utilizzando i principi contabili internazionali IAS/IFRS, a partire dall esercizio avente inizio dal 1 gennaio
9 B) INTRODUZIONE DEGLI IAS/IFRS IN EUROPA I principi emanati dallo IASB sono adottabili dalle società europee solo dopo la procedura di omologazione (endorsement), ossia dopo che sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea sotto forma di regolamento Gli Stati membri possono anche autorizzare o obbligare le società quotate dell UE ad usare i principi contabili internazionali per i loro conti annuali e le società non quotate dell UE ad utilizzarli per i conti annuali/consolidati (es.: in Italia, D.Lgs. 38/05). 9
10 C) LA FORMAZIONE DEGLI IAS/IFRS Principi contabili internazionali emanati dallo IASB IAS: International Accounting Standards IFRS: International Financial Reporting Standards (il termine IAS evidenziava il taglio prettamente contabile accounting sulla base del quale erano stati predisposti gli IAS. Successivamente, vi è stata un parziale ridimensionamento di tale atteggiamento: con gli IFRS, si è voluto garantire il trasferimento di informazioni di importante livello qualitativo, di natura contabile e finanziaria, attraverso il bilancio) SIC: Standing Interpretations Committee (Gruppo di esperti dello IASB chedefinisce una serie didocumentiinterpretativiredattiper completare il testo dei principi contabili internazionali) IFRIC: International Financial Reporting Interpretations Committee (Comitatoche controlla periodicamente l applicazione dei principi, anche suggerendo una adeguata interpretazione ed un trattamento per le casistiche non trattate dal principio). 10
11 C) LA FORMAZIONE DEGLI IAS/IFRS I principi contabili internazionali sono abitualmente predisposti utilizzando un articolato processo di consultazione (due process) a livello internazionale che coinvolge diversi attori, tra i quali: esperti di contabilità; analisti finanziari; borse valori; autorità di regolamentazione e controllo dei mercati; organismi di vigilanza; standard settersnazionali. 11
12 C) LA FORMAZIONE DEGLI IAS/IFRS Principali passaggi del processo: lo staff tecnico individua ed esamina i temi connessi ad un argomento ritenuto rilevante ai fini dell emanazione di un principio e valuta l applicabilitàad esso dello IASB Framework. Lo IASB Framework sets out the concepts that underlie the preparation and presentation of financial statements. It is a practical tool that assists the IASB when developing and revising IFRSs. The objective of theconceptual Frameworkproject is to improve financial reporting by providing the IASB with a complete and updated set of concepts to use when it develops or revises standards. Su alcuni temi, viene pubblicato un Discussion Paper(DP); 12
13 C) LA FORMAZIONE DEGLI IAS/IFRS Principali passaggi del processo: consultazione con l IFRS AdvisoryCouncilcirca l opportunitàdi inserire l argomento nell agenda dello IASB; pubblicazione e diffusione al pubblico di un ExposureDraft(ED), contenente la bozza del nuovo principio contabile internazionale in corso di esame; valutazione, da parte dello staff tecnico, dei commenti ricevuti sull Exposure Draft(ED); approvazione da parte del Boarddel nuovo principio contabile internazionale 13
14 D) IASB E IAS/IFRS I principi contabili internazionali sono pubblicati dallo IASB in lingua inglese (o Bound Volume ) con una certa periodicità e tradotti nelle lingue dei Paesi dell Unione Europea (tra queste, anche l italiano). Il principio contabile èsuddiviso in due parti: Principio contabile(propriamente detto), formato: dal Principio contabile internazionale, e dalle Appendici (es.: A, B, C) le quali sono parte integrante del principio contabile; Documenti allegatial principio contabile, che non sono parte integrante, quali: le Motivazioni per le conclusioni (o Basis for conclusion o BC ); la Guida applicativa (o GUIDANCE ON IMPLEMENTING o IG ); gli Esempi (o Illustrative Example o IE ). La prima parte del principio èpubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea (oltre ad essere disponibile gratuitamente sul sito mentre la seconda parte è pubblicata sul Bound Volume dello IASB. 14
15 D) IASB E IAS/IFRS I principi contabili internazionali presentano la seguente struttura: Finalità del principio (Objective); Ambito di applicazione (Scope); Definizioni (Definitions) (esse potrebbero anche essere riportate nell Appendice) Se si considera un principio contabile internazionale avente per oggetto la rappresentazione di voci di bilancio: Rilevazione iniziale (Initial recognition); Valutazione iniziale (Initial measurement); Valutazione successiva (Subsequent measurement); Eliminazione (Derecognition) 15
16 E) PROCESSO DIOMOLOGAZIONE DEGLI IAS/IFRS DALL UE Il Regolamento (CE) 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 ha previsto una procedura di omologazione (endorsement mechanism) a livello europeo Si tratta della traduzione e pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell UE A livello tecnico: l EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group, organizzazione privata sostenuta dagli standards setters nazionali, associazioni di categoria e di regolamentazione dei mercati borsistici, ecc.) ha il compito di: effettuare la valutazione tecnica degli IFRS e degli IFRIC; presentare proposte di variazione alle direttive contabili U.E.,al fine di modificare la normativa comunitaria ed evitare divergenze con gli IFRS. A livello politico: l Accounting Regulatory Committee (ARC), espressione degli Stati membri, ha il compito di vagliare e fornire il riconoscimento ufficiale al lavoro svolto dai tecnici Successivamente, il principio contabile internazionale viene recepito dalla Commissione Europea con apposito Regolamento della Commissione 16
17 F) LE NORME ITALIANE SU UTILIZZO DEGLI IAS/IFRS IN ITALIA D.LGS. 38/2005 I principi contabili internazionali IAS/IFRS sono stati introdotti nell Unione Europea dal Regolamento (CE) 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 I principi contabili internazionali IAS/IFRS sono continuamente aggiornati e modificati dallo IASB, con successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea I principi contabili internazionali IAS/IFRS sono stati resi obbligatori dalla Comunità Europea dal 1 gennaio 2005 per la redazione del bilancio consolidato delle società quotate in borsa Essi sono stati adottati dall Italia con il D.Lgs. 38/2005, il quale regola anche l utilizzo degli IAS/IFRS per le societàitaliane diverse dalle società quotate, nonché l utilizzo degli IAS/IFRS per la redazione del bilancio d esercizio 17
18 F) LE NORME ITALIANE SU UTILIZZO DEGLI IAS/IFRS IN ITALIA D.LGS.38/2005 TIPOLOGIE DI SOCIETÀ BILANCIO CONSOLIDATO IAS BILANCIO D ESERCIZIO (SEPARATO O INDIVIDUALE) IAS a) società quotate in uno stato membro della Comunità Europea OBBLIGO DA 2005 b) società con strumenti finanziari diffusi tra il pubblico OBBLIGO DA 2005 c) banche italiane, capogruppo di gruppi bancari, SIM, SGR, finanziarie, istituti di moneta elettronica OBBLIGO DA 2005 d) società assicurative OBBLIGO DA 2005 FACOLTÀ DA 2005 OBBLIGO DA 2006 FACOLTÀ DA 2005 OBBLIGO DA 2006 FACOLTÀ DA 2005 OBBLIGO DA 2006 OBBLIGO DA 2006 Se quotate e no bilancio consolidato e) società incluse nel bilancio consolidato di società sub a), b), c) e d) e diverse dalle società h) FACOLTÀ DA 2005 FACOLTÀ DA 2005 f) società che redigono il bilancio consolidato diverse dalle società sub a), b), c) e d) e diverse dalle società h) FACOLTÀ DA 2005 FACOLTÀ DA 2005, se opzione per il consolidato g/1) società diverse da precedenti incluse nel bilancio consolidato di società sub f) e diverse dalle società h) FACOLTA FACOLTÀ DA 2005 g/2) società diverse da precedenti non incluse in un bilancio consolidato e diverse dalle società h) FACOLTA FACOLTÀ h) società che possono redigere il bilancio abbreviato ESCLUSE DAGLI IAS ESCLUSE DAGLI IAS 18
19 G) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Il bilancio d esercizio redatto secondo il dettato del Codice Civile non può essere confrontato con il bilancio d esercizio redatto secondo i principi contabili internazionali Le due fonti legislative (il Codice civile, da un lato, e il Regolamento CE di recepimento dei principi contabili internazionali, dall altro) rappresentano due sistemi alternativi nella redazione del bilancio d esercizio Le principali differenze riguardano: L interesse tutelato; Il reddito determinato; Il principio prevalente; I criteri di valutazione; La rappresentazione delle voci in bilancio; I documenti che compongono il bilancio. 19
20 G1) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Codice Civile IAS / IFRS INTERESSE TUTELATO CREDITORI INVESTITORI Il bilancio d esercizio redatto secondo i principi civilistici si fonda sul modello europeo di origine continentale (es. Germania), il quale ha come obiettivo la tutela dell interesse dei creditori Le voci di bilancio non devono fornire un immagine ingannevole della società, ossia più florida di quella effettivamente esistente Tale tutela viene concretizzata mediante i seguenti postulati di bilancio, il quale deve esporre un risultato d esercizio ed un patrimonio prudenzialmente attribuibile alla società: Costo storico dei beni e dei diritti; Prudenza nelle valutazioni di bilancio (o principio del minor valore) Calcolo del reddito prodotto dalla società. 20
21 G1) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Codice Civile IAS / IFRS INTERESSE TUTELATO CREDITORI INVESTITORI Il bilancio d esercizio redatto secondo i principi contabili internazionali si fonda sul modello europeo di origine anglosassone, il quale ha come obiettivo la tutela dell interesse degli investitori attuali o potenziali Le voci di bilancio devono far emergere il valore economico (o valore di mercato) della società, al fine di confrontare il patrimonio netto della società con il suo valore di borsa (Book value-to-price) 21
22 G1) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Tale tutela posta in essere nel bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali viene concretizzata mediante i seguenti postulati di bilancio: Fair value(tradotto in italiano con valore equo ): corrisponde al valore di mercato dei beni e dei diritti, ossia il prezzo che si riceverebbe dalla vendita di un attivitào si pagherebbe per trasferire una passivitàin una transazione regolare tra partecipanti al mercato alla data di misurazione (IFRS 13); Market tomarket(principio della valutazione al mercato): al conto economico, occorre imputare sia le perdite presunte sia gli utili sperati. Ciò si contrappone al bilancio redatto secondo ilc.c., che richiede l imputazione delle sole perdite presunte; Reddito potenziale(o reddito realizzabile) 22
23 G2) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Codice Civile IAS / IFRS REDDITO DETERMINATO REDDITO PRODOTTO REDDITO POTENZIALE Il bilancio d esercizio redatto secondo i principi civilistici stabilisce che concorrono a formare il reddito d esercizio le perdite presunte, ma non gli utili sperati. Il reddito che deriva dal conto economico è denominato reddito prodotto, che deriva dall applicazione del principio della prudenza 23
24 G2) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Codice Civile IAS / IFRS REDDITO DETERMINATO REDDITO PRODOTTO REDDITO POTENZIALE Il bilancio d esercizio redatto secondo i principi contabili internazionali stabilisce che concorrono a formare il reddito d esercizio sia le perdite d esercizio sia gli utili sperati Il reddito che deriva dal conto economico è denominato reddito potenziale, in quanto include anche gli utili non realizzati (o sperati) che potrebbero non manifestarsi negli esercizi futuri Ciò misura la performance della società, che è fondata anche sugli utili sperati relativi alla conclusione delle operazioni in corso alla dati di bilancio. 24
25 G3) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Codice Civile IAS / IFRS PRINCIPIO PREVALENTE PRUDENZA (CONSERVATISM) TIME TO MARKET (OPTIMISM) Il bilancio d esercizio redatto secondo i principi civilisticirispetta il principio della prudenza, per il quale occorre imputare nel bilancio le perdite presunte, ma non gli utili sperati (o realizzabili) Es. il costo di acquisto dell azione è di 20 Euro, mentre il suo valore di borsa al 31/12/n è di 15 Euro: il costo di acquisto deve essere svalutato di 5 Euro (perdita presunta) Es. il costo di acquisto dell azione è di 20 Euro, mentre il suo valore di borsa al 31/12/n è di 30 Euro: l utile sperato di 10 Euro non deve essere imputato al conto economico 25
26 G3) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Codice Civile IAS / IFRS PRINCIPIO PREVALENTE PRUDENZA (CONSERVATISM) TIME TO MARKET (OPTIMISM) Il bilancio d esercizio redatto secondo i principi contabili internazionali rispetta il principio del Time to market, per il quale occorre imputare nel bilancio sia le perdite presunte, sia gli utili sperati (o realizzabili) 26
27 G4) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Codice Civile IAS / IFRS CRITERIO DI VALUTAZIONE BASE COSTO FAIR VALUE Il bilancio d esercizio redatto secondo i principi civilistici adotta il principio del costo storico, secondo il quale i beni ed i diritti sono iscritti nello Stato patrimoniale in base al costo sostenuto per la loro acquisizione o la loro produzione interna da parte della società In un regime non inflazionistico, il costo dei beni rimane costante nel tempo In un regime inflazionistico, il costo dei beni cresce a causa della perdita del valore economico della moneta. Pertanto, il costo di acquisto passato di un bene è inferiore al costo di acquisto dello stesso bene, se avvenuto in un tempo piùrecente 27
28 G4) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Codice Civile IAS / IFRS CRITERIO DI VALUTAZIONE BASE COSTO FAIR VALUE Il bilancio d esercizio redatto secondo i principi contabili internazionali adotta il principio del fair value (o valore equo) che corrisponde al valore di mercato dei beni e dei diritti, secondo il quale ogni anno la società deve valutare i beni ed i diritti al valore di mercato, rilevando le eventuali plusvalenze e minusvalenze sulle voci di Stato patrimoniale. La valutazione di tali voci di Stato patrimoniale fa emergere all investitore il valore corrente del patrimonio della società, affinché il mercato possa assumere decisioni di investimento e di disinvestimento nelle azioni della società Il fair value accresce la soggettività dei valori di Stato patrimoniale, nonché la volatilità dei risultati economici della società 28
29 G5) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Codice Civile IAS / IFRS RAPPRESENTAZIONE PREVALENZA FORMA PREVALENZA SOSTANZA Il bilancio d esercizio redatto secondo i principi civilistici si fonda sul modello europeo di origine continentale (es. Germania).Esso è radicato nella legislazione del Paese (es. codici civile) e si fonda sul principio della prevalenza della forma sulla sostanza La rappresentazione delle operazioni avviene in base al diritto di proprietà Es. contratto di leasing finanziario: Societàdi leasing: il costo del bene concesso in leasing viene iscritto nello Stato patrimoniale, in quanto essa è proprietaria del bene; Societàutilizzatrice: essa iscrive in Conto economico il costo dei canoni, e in Stato patrimoniale i conti d ordine accesi ai canoni futuri. Il bene saràiscritto in Stato patrimoniale soltanto se riscattato alla fine del contratto 29
30 G5) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Codice Civile IAS / IFRS RAPPRESENTAZIONE PREVALENZA FORMA PREVALENZA SOSTANZA Il bilancio d esercizio redatto secondo i principi contabili internazionali è di origine anglo-sassone. Il bilancio non è disciplinato dalla legislazione civile, ma i principi di redazione del bilancio d esercizio sono elaborati da appositi organismi professionali. Il bilancio si fonda sul principio della prevalenza della sostanza sulla forma L iscrizione dell operazione avviene in base alla sostanza economico-finanziaria dell operazione 30
31 G5) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Es. contratto di leasing finanziario: Societàutilizzatrice: il costo del bene preso in leasing viene iscritto nello Stato patrimoniale, in base al costo originario di acquisto, con contropartita il debito verso la societàdi leasing. Inoltre, essa effettua l ammortamento sul bene in leasing, paga le rate di debito verso la società di leasing con gli interessi; Società di leasing: essa iscrive in Stato patrimoniale il credito verso la societàutilizzatrice. Periodicamente, incassa le rate del credito con gli interessi 31
32 G6) CONFRONTO TRA BILANCIO C.C. E BILANCIO IAS/IFRS Codice Civile IAS / IFRS DOCUMENTI DI BILANCIO SP, CE, NI SP, CE, NI, RF, PN Essi verranno analizzati nelle slides successive ( Contenuto del bilancio ) 32
33 G7) GLI STAKEHOLDERS Il bilancio d esercizio è uno strumento di comunicazione per soddisfare le esigenze informative degli stakeholders Essi sono rappresentati dai soggetti che manifestano un interesse, seppur in modo differenziato tra loro, attuale o potenziale, diretto o indiretto, in merito ai vari accadimenti aziendali Essi manifestano delle aspettative informative allo scopo di soddisfare propri obiettivi, puntano a influenzare gli obiettivi generali prefissati dall impresa e, se possiedono forza contrattuale, tentano di influenzarne il comportamento Maggiori sono le dimensioni dell azienda, tanto piùsono molteplici le categorie di stakeholders e, al loro interno, gli interessi. 33
34 In relazione al contenuto della comunicazione, essi compiono delle decisioni in merito all investimento o al prestito di proprie risorse o di contributi all azienda L azienda si confronta con i destinatari secondo un approccio di minaccia/opportunità: i rapporti con gli stessi possono sviluppare dei vantaggi per l impresa, oppure delle minacce da saper affrontare Diventa opportuno individuare un insieme armonizzato di azioni volte ad ottimizzare le conseguenze dei flussi comunicativi 34
35 Le varie classi di destinatari manifestano interessi differenti le une dalle altre, nei confronti dei quali l azienda deve puntare al mantenimento di buoni rapporti, pena il mancato sostegno degli stessi: ad esempio, il personale punta ad ottenere un buon livello retributivo, la clientela richiede un ottimo rapporto prezzo/qualità nella gamma produttiva, gli azionisti mirano ad una soddisfacente entità del dividendo nel lungo periodo Le principali categorie di stakeholders possono essere così classificate: - gli shareholders; - gli investitori; -i lavoratori; -i clienti ed i fornitori; -i concorrenti; - le pubbliche autorità; - la collettività; - i mass media, le associazioni di categoria, gli esperti e gli studiosi. 35
36 SHAREHOLDERS Essi sono gli azionisti, i quali hanno apportato capitale a pieno rischio oppure potrebbero essere interessati a farlo. Nell ambito dei portatori di capitale, vi sono notevoli differenze a seconda della parte di capitale posseduta: a) azionisti di minoranza o potenziali azionisti: essi sono i maggiori fruitori dell informativa, i quali debbono fare affidamento sulla comunicazione divulgata all esterno per verificare l andamento del loro investimento, una eventuale integrazione o dismissione dello stesso oppure la convenienza ad uno futuro. Essi mostrano, in un primo momento, esigenze informative di tipo generico, nell intento di ricercare e individuare le aziende nelle quali investire. In un secondo tempo, essi manifestano una domanda informativa più mirata, volta anche all analisi della documentazione aziendale, con l intento di verificare la situazione attuale e futura della stessa. 36
37 b) i detentori del capitale di comando: essi possono attingere con maggiore facilità ad informazioni interne, oltre a quelle presenti nel bilancio o in altri documenti pubblici Essi producono una irrilevante richiesta informativa. Nel caso di particolari necessità informative, la loro forza contrattuale permette l ottenimento di bilanci differenziati e di altra documentazione ad integrazione di quella già disponibile, atta ad esaminare le circostanze operative e le prospettive di sviluppo 37
38 INVESTITORI Essi sono i soggetti che hanno apportato capitale a titolo di credito Essi hanno un periodico contatto con l azienda attraverso il pagamento periodico degli interessi, che permette loro di valutare la capacità della stessa di far fronte a quegli impegni finanziari Data la necessità di valutare la solvibilità e la liquidità dell azienda, i soggetti finanziatori hanno necessità di disporre di una informativa atta all interpretazione sia della dinamica attuale sia di quella futura del loro investimento (in termini di acquisto, detenzione e cessione). 38
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