FORESTAZIONE, SVILUPPO E TUTELA DELL'AMBIENTE

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1 Il Distretto rurale: uno strumento per lo sviluppo locale Cagliari, 28 Gennaio 2008 FORESTAZIONE, SVILUPPO E TUTELA DELL'AMBIENTE Carlo Murgia, Presidente Ente Foreste della Sardegna- E.F.D.S.

2 1-Integrazione, cooperazione,coerenza e multifunzionalità: la forza del nuovo quadro di riferimento comunitario per lo sviluppo sostenibile Le attuali politiche comunitarie individuano fra i principali strumenti a favore dello sviluppo e della sostenibilità ambientale l integrazione fra le diverse politiche di settore. un ruolo strategico è inoltre riconosciuto a: > cooperazione fra gli attori sia pubblici e privati coinvolti nella gestione del territorio. > coerenza fra i diversi settori di programmazione. Concetti di riferimento sui quali questa nuova impostazione trova origine e fondamento sono quelli di sviluppo sostenibile e multifunzionalità

3 2-Integrazione, coerenza e multifunzionalità: la forza del nuovo quadro di riferimento regionale Questa nuove esigenze di coerenza e coordinamento sono state recepite anche dai nuovi strumenti pianificatori regionali: > Piano Forestale Ambientale, > il Piano di Sviluppo Rurale, > il Piano Energetico ed Ambientale > il Piano Paesaggistico.

4 3-Il ruolo dell Ente Foreste nel nuovo contesto L Ente Foreste della Sardegna, ha avviato tale processo di adeguamento già da alcuni anni, e si trova oggi di fronte alle nuove sfide di gestione del territorio con nuovi strumenti e nuove potenzialità, legate a: rafforzamento delle competenze professionali, rinnovata organizzazione sul territorio, disponibilità di nuovi strumenti programmatici, nuova consapevolezza della propria mission per cui oggi l Ente si riconosce come uno dei principali soggetti della valorizzazione del territorio agroforestale e della tutela della biodiversità regionale.

5 4-Il ruolo dell Ente Foreste nell attuazione della pianificazione regionale Ruolo dell Ente Foreste della Sardegna: soggetto attuatore del Piano Forestale ed Ambientale Regionale alleato strategico nel perseguimento degli obiettivi connessi ai 4 assi della programmazione comunitaria (Reg. CE 1698/2005), e regionale(psr), per lo sviluppo rurale nel periodo Asse 1: Miglioramento della competitività del sistema agricolo e forestale nel rispetto della sostenibilità ambientale e della salvaguardia del paesaggio rurale; Asse 2: Miglioramento dell ambiente e dello spazio rurale; Asse 3: Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell economia rurale attraverso Programmi integrati di sviluppo rurale; Asse 4: Miglioramento della governance e delle capacità istituzionali regionali e locali (Approccio Leader)

6 5-Distretti forestali e distretti rurali per lo sviluppo sostenibile La nuova organizzazione dell Ente sul territorio si basa sulla suddivisione dello stesso in distretti forestali, delimitati tenendo conto principalmente di aspetti ambientali, culturali e amministrativi. Si tratta in sostanza di un livello di gestione analogo e complementare rispetto a quello del distretto rurale con il quale è fondamentale confrontarsi e coordinarsi.

7 6-Le aree gestite dall Ente Foreste L Ente Foreste gestisce a vario titolo circa il 10% della superficie regionale, in tali territori ricade circa il 50% della rete ecologica regionale che include: > aree protette istituite ai sensi della 394/91, > SIC, > ZPS, > Parchi Naturali Regionali in via di istituzione (inclusi quasi al 100%). la tutela e salvaguardia di tali aree sono di fondamentale importanza per la conservazione della biodiversità regionale.

8 7-La valorizzazione delle aree gestite a servizio delle comunità Nelle aree di competenza dell Ente sono in atto, ed in parte in programma, importanti iniziative volte, oltre che alla loro tutela, anche alla loro valorizzazione economica. Obiettivo specifico di tali attività è quello valorizzare e rendere fruibile il patrimonio ambientale, culturale ed immobiliare caratterizzante i complessi forestali, creando opportunità di crescita economica. Lo sviluppo di un turismo sostenibile è un opportunità che trova riscontro nell evoluzione del mercato internazionale verso un turismo fondato sul godimento responsabile delle risorse naturali e dei prodotti locali.

9 8-Alcuni esempi di gestione Forestale e sviluppo locale Alcuni esempi delle attività svolte in questa direzione: progettazione e realizzazione di sentieri (misura 4.14 del POR ), progetto Cabriles, progetto Miele. Gal Sulcis

10 9-Valorizzazione del territorio e sostegno all avvio d impresa: nuova linfa per le economie locali. molte delle attività, strutture e infrastrutture sono state affidate, o verranno affidate in gestione a imprese, società e/o cooperative per la creazione di un offerta turistica unica e di una immagine coordinata. Alcuni esempi sono rappresentati dalle strutture di, già assegnate di: > Montes (Orgosolo), > Mont Arbu (Seui), > Usinavà (Torpè)

11 10-Ruolo della forestazione nei processi di fissazione del carbonio e nella tutela dell assetto idrogeologico Crescente riconoscimento del fatto che dei cambiamenti climatici sono effettivamente in atto Preoccupazione circa gli effetti di questi sulle attività umane Crescenti evidenze dell esistenza di un rapporto fra cambiamenti climatici ed aumento dei gas serra (CO 2 il più importante) nell atmosfera La maggiore frequenza di eventi climatici estremi e l avanzare della desertificazione sono ritenuti delle manifestazioni di questi cambiamenti Protocollo di Kyoto e successivi accordi: impegni di riduzione delle emissioni di gas serra (CO 2 ) vincolanti per i paesi che li hanno sottoscritti (sanzioni in caso di inadempienza) la FORESTAZIONE è una delle le attività previste per la compensazione o la riduzione delle emissioni di CO 2

12 11-La superficie forestale in Sardegna Superficie forestale Totale 1,213,251 ettari*, di cui: 548,318 ettari di bosco * 629,778 altre terre boscate * L 8-10% della superficie totale deriva da rimboschimento Definizioni FAO adottate dall'infc Bosco:Territorio con copertura arborea maggiore del 10% su un estensione maggiore di 0,5 ha. Gli alberi devono poter raggiungere un altezza minima di 5 m a maturità in situ. Altre terre boscate:territorio con copertura arborea del 5-10% di alberi in grado di raggiungere un altezza minima di 5 m a maturità in situ oppure territorio con una copertura maggiore del 10% costituita da alberi che non raggiungono un altezza di 5 m a maturità in situ o da arbusti e cespugli. *Dati: INFC, 2005

13 12-Foreste e CO2 L immagazzinamento annuo di CO 2 nella componente legnosa degli ecosistemi forestali in Sardegna può ragionevolmente ritenersi compreso fra 1,6 e 5,6 Mt (stima EFS, 2007). Difficile quantificare il carbonio totale effettivamente immagazzinato negli ecosistemi: la grande incognita sono i suoli. CIRCA IL 75% DEL CARBONIO TERRESTRE E IMMAGAZZINATO NEI SUOLI. DI QUESTO, IL 40% SI TROVA NEI SUOLI FORESTALI

14 13-Forestazione in Sardegna Storicamente: conifere (esotiche e pini mediterranei) e latifoglie esotiche (Eucalipti) Più recentemente: rimboschimenti misti con pini mediterranei e latifoglie indigene o con sole latifoglie Gli scopi dei rimboschimenti erano vari: difesa del suolo, sociali (occupazione), produttivi.. nuovi scopi sono subentrati: Aumento della biodiversità Immagazzinamento di carbonio IN UNA PAROLA: Multifunzionalità

15 14-Perché assetto idrogeologico e immagazzinamento di carbonio sono collegati Su scala globale l'erosione idrica può essere responsabile dell'emissione di circa 1 miliardo di tonnellate di carbonio nell'atmosfera. (LAL et al 2003)

16 15-L Ente Foreste e la forestazione Per il 2008 sono previsti: circa 325 ettari di rimboschimento, prevalentemente con specie indigene Circa 1200 ettari di rinaturalizzazione Più di 800 ettari di ricostutuzione boschiva EFS è il soggetto attuatore della misura1.3 del POR [Accordo Quadro DG DA, DG CFVA, EFS del DGR 51/9 del , 14/13 del POR Sardegna 2000/2006, Asse 1 - Risorse Naturali Schemi Previsionali e Programmatici ex L.183/89]

17 16-Il PSR e la forestazione Asse 1: miglioramento della competitività del sistema agricolo e forestale nel rispetto della sostenibilità ambientale e della salvaguardia del paesaggio rurale: - sughericoltura - ricostituzione di boschi naturali - valorizzazione di specie di pregio -piantagioni da biomassa (in siti opportunamente scelti Accrescimento del valore economico delle foreste (mis.1.2.2): non si può prescindere dalla creazione di filiere o parti di filiere aumento del valore aggiunto (mis ): Il volore aggiunto dei prodotti forestali può essere accresciuto anche tramite la Certificazione (EFS si sta attivando)

18 17-Il PSR e la forestazione Asse 3: qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell economia rurale attraverso Programmi Integrati di Sviluppo Rurale Creazione e sviluppo di microimprese (Mis ): (medio-lungo periodo) Esempi: Produzione di legname di pregio Prodotti non legnosi

19 18-Il distretto rurale Può essere l ambito ottimale per progettare lo sviluppo (e lo sviluppo collegato con la forestazione). È vitale una intelligente delimitazione territoriale di questi in modo che siano inequivocabilmente individuati i soggetti da coinvolgere nella progettazione. Vista l entità e la qualità del lavoro svolto per la delimitazione dei distretti del PFAR, andrebbe valutata l opportunità di ricalcare questi perimetri.

20 19-In sintesi Le opportunità vanno colte. Ogni intervento di forestazione deve essere integrato in progetti di sviluppo armonico e sostenibile Tutti i progetti di forestazione generano delle Kyoto forests. A questo proposito cogliere l opportunità significa essere in grado di contabilizzare e monitorare il carbonio immagazzinato - Assorbimento di carbonio, difesa del suolo e lotta alla desertificazione sono temi intimamente connessi fra loro; - Effetto serra, erosione, desertificazione non sono i presupposti ideali per nessuno sviluppo

21 20-Conclusioni > I distretti rurali e forestali costituiscono delle aree strategiche per lo sviluppo dell intero territorio regionale. Vista l entità e la qualità del lavoro svolto per la delimitazione dei distretti del PFAR, andrebbe valutata l opportunità di ricalcare questi perimetri > lo strumento chiave è rappresentato dalla progettazione integrata che consente il pieno coinvolgimento e la più ampia partecipazione delle collettività locali e degli attori e operatori pubblici e privati. > Le condizioni di base esistono e si fondano sull alta qualità ambientale, la quale però non è sufficiente se non supportata da politiche gestionali concordate e coordinate che mirino ad un elevato standard di prodotti e servizi ecocompatibili. > Garantire l attuazione di tali politiche è oggi la maggiore sfida per i vari soggetti coinvolti.

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