La normativa antiriciclaggio Gli obblighi per i professionisti e le società di revisione

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1 La normativa antiriciclaggio Gli obblighi per i professionisti e le società di revisione Versione 2.1 Dicembre 2013

2 Introduzione Benvenuto! Il corso La normativa antiriciclaggio ha come scopo di: Spiegare il quadro normativo rilevante della normativa anti-riciclaggio Chiarire la definizione di anti-riciclaggio ai fini dell applicazione della normativa Definire le attività per adeguatamente verifica la clientela Definire gli obblighi dei registrazione e conservazione delle informazioni ottenute Spiegare le norme riguardanti le limitazioni all uso del contante e dei titoli al portatore Spiegare le indicazioni operative per gli obblighi di segnalazione di operazione sospetta 1

3 Introduzione A proposito di questo corso Obiettivi del corso Alla fine di questo corso, sarai capace di: definire il fenomeno dell anti-riciclaggio ai fini dell applicazione della normativa di carattere preventivo spiegare gli obblighi anti-riciclaggio ai sensi della vigente normativa spiegare il quadro sanzionatorio della mancata applicazione della normativa Il corso ha una durata di 90 minuti. Il corso prevede il superamento di un test finale. 2

4 Introduzione Struttura del corso Il corso è suddiviso come segue: Il quadro normativo rilevante L Autorità pubblica competente per materia L UIF I soggetti destinatari Il fenomeno criminale del riciclaggio La nozione di riciclaggio ai fini dell applicazione della normativa di carattere preventivo Il finanziamento del terrorismo I principi generali L adeguata verifica della clientela L approccio basato sul rischio il sistema di rating antiriciclaggio Gli obblighi di registrazione e conservazione l Archivio Unico Informatico La segnalazione di operazioni sospette Gli indicatori di anomalia La check list operazioni sospette Le norme riguardanti le limitazioni all uso del contante e dei titoli al portatore Indicazioni operative per gli obblighi di segnalazione Gli obblighi antiriciclaggio schema di sintesi Il quadro sanzionatorio le sanzioni penali 3

5 Il quadro normativo rilevante I testi normativi Il provvedimento legislativo fondamentale in materia di antiriciclaggio è rappresentato dal D. Lgs. n. 231 del 21 novembre 2007 (Decreto Antiriciclaggio), che ha recepito nell ordinamento italiano la c.d. Terza Direttiva Antiriciclaggio (Direttiva n. 2005/60/CE). Il Decreto Antiriciclaggio è in vigore dal 29 dicembre Il Decreto Antiriciclaggio è stato integrato e modificato dal D. Lgs. n. 151 del 25 settembre 2009, in vigore dal 4 novembre 2009 (c.d. Decreto Correttivo). Oltre al provvedimento sopra citato, altri testi normativi debbono essere tenuti in considerazione, segnatamente: D. Lgs. n. 109 del 22 giugno 2007 (Decreto contenente misure per prevenire il finanziamento del terrorismo). Decreto MEF n.141 del 3 febbraio 2006 (Regolamento per professionisti e società di revisione), applicabile per le parti che non sono ancora state sostituite dai provvedimenti attuativi del D. Lgs. n. 231 del 21 novembre 2007, nella misura in cui siano con quest ultimo compatibili. Provvedimento UIC del 24 febbraio 2006 (Istruzioni applicative per professionisti e società di revisione) applicabile per le parti che non sono ancora state sostituite dai provvedimenti attuativi del D. Lgs. n. 231 del 21 novembre 2007, nella misura in cui siano con quest ultimo compatibili. Provvedimento della Banca d Italia n. 895 del 23 dicembre 2009 (Disposizioni per la tenuta dell archivio unico informatico e per le modalità semplificate di registrazione). Provvedimento dell Unità di Informazione Finanziaria (UIF) del 4 maggio 2011 (Istruzioni sui dati e le informazioni da inserire nelle segnalazioni di operazioni sospette). Delibera Consob n del 28 giugno 2011 (Provvedimento in materia di organizzazione, procedure e controlli interni ai fini antiriciclaggio). 4

6 L Autorità pubblica competente per materia L UIF A seguito della soppressione dell Ufficio Italiano dei Cambi (UIC) ad opera del Decreto Antiriciclaggio e della attribuzione delle sue funzioni in materia di antiriciclaggio alla Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d Italia, ad oggi la Banca d Italia, attraverso l UIF, è l Autorità pubblica competente in materia di antiriciclaggio. L UIF è stata appositamente istituita in seno alla Banca d Italia per assumere le funzioni precedentemente assegnate all UIC in materia di antiriciclaggio e costituisce una articolazione organizzativa della Banca d Italia dotata di ampi poteri di autonomia e indipendenza. 5

7 I soggetti destinatari Le categorie di soggetti (1/2) I soggetti professionali destinatari della normativa antiriciclaggio sono i seguenti: soggetti iscritti nell'albo dei ragionieri e periti commerciali, nell'albo dei dottori commercialisti e nell'albo dei consulenti del lavoro ogni altro soggetto che rende i servizi forniti da periti, consulenti e altri soggetti che svolgono in maniera professionale anche nei confronti dei propri associati o iscritti, attività in materia di contabilità e tributi, ivi compresi associazioni di categoria di imprenditori o commercianti, CAF e patronati notai e avvocati quando, in nome o per conto dei propri clienti, compiono qualsiasi operazione di natura finanziaria o immobiliare e quando assistono i propri clienti nella predisposizione o nella realizzazione di operazioni riguardanti: il trasferimento a qualsiasi titolo di diritti reali su beni immobili o attività economiche la gestione di denaro, strumenti finanziari o altri beni l'apertura o la gestione di conti bancari, libretti di deposito e conti di titoli l'organizzazione degli apporti necessari alla costituzione, alla gestione o all'amministrazione di società la costituzione, la gestione o l'amministrazione di società, enti, trust o soggetti giuridici analoghi prestatori di servizi relativi a società e trust, diversi dai soggetti indicati nelle precedenti lettere a), b) e c) 6

8 I soggetti destinatari Le categorie di soggetti (2/2) società di revisione iscritte nell'albo speciale previsto dall'articolo 161 del TUF; soggetti iscritti nel registro dei revisori contabili. Nel novero dei soggetti destinatari della normativa, oltre a quelli sopra richiamati, vi sono anche le seguenti categorie: banche, intermediari finanziari e altri soggetti che svolgono attività finanziaria; altri soggetti che per la particolare natura della attività svolta (es. case da gioco, trasporto di denaro contante, agenzie di affari in mediazione immobiliare) sono stati individuati dal legislatore quali operatori rilevanti. 7

9 Il fenomeno criminale del riciclaggio Definizioni (1/2) Il riciclaggio, punito dall art. 648 bis del Codice Penale insieme alla fattispecie potenzialmente connessa di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita di cui al successivo art. 648 ter, è un fenomeno criminale complesso consistente nell acquisto o ricezione di denaro, valori o altre utilità provenienti da reato (c.d. reato presupposto ), nella consapevolezza della loro provenienza illecita, e nella successiva immissione di detti beni nel circuito economico legale, al fine di ostacolarne l'identificazione della provenienza delittuosa, ovvero nel reinvestimento degli stessi in attività lecite, dando loro una parvenza di legalità. Si articola solitamente secondo uno schema in tre fasi: fase di introduzione nel mercato (placement): i proventi del reato presupposto, mediante una serie di operazioni (deposito, cambio, trasferimento, acquisto, ecc.) vengono collocati nel sistema economico legale; in concreto, il placement solitamente si traduce nella raccolta di denaro o valori provenienti dal reato presupposto ed il loro collocamento presso istituzioni o intermediari finanziari o anche direttamente sul mercato mediante l acquisto di beni, sia all interno del Paese sia, come spesso accade, all estero (ad esempio in paradisi fiscali o paesi aventi una legislazione bancaria idonea a favorire l anonimato delle operazioni 8

10 Il fenomeno criminale del riciclaggio Definizioni (2/2) fase della stratificazione (layering): con una serie di operazioni, di natura tendenzialmente finanziaria, viene rimosso ogni diretto collegamento tra i fondi e l attività criminale a monte da cui essi provengono, al fine di dissimulare i fondi illeciti nel sistema finanziario, impedendo così la ricostruzione della loro movimentazione da parte delle autorità di controllo e delle autorità investigative; si tende, insomma, a rendere quanto più possibile anonima la ricchezza, creando una copertura apparentemente legittima; fase dell'integrazione (integration): è la fase in cui il denaro o gli altri beni provenienti da reato, essendone già state occultate la provenienza illecita e l origine, vengono integrati definitivamente nel circuito finanziario ordinario, in modo tale che questo ingresso appaia frutto di una operazione finanziaria ordinaria con fondi di provenienza legittima. Possono essere fatti oggetti di riciclaggio, non solo il denaro contante, ma anche altri beni, quali, ad esempio, gli strumenti finanziari, i crediti, le materie prime, gli oggetti preziosi, i beni mobili di valore elevato. 9

11 Il fenomeno criminale del riciclaggio Schema di sintesi L articolazione schematica del fenomeno può essere così sintetizzata: reato presupposto; provento economico del reato presupposto (i.e. profitto realizzato dal reato presupposto e come tale identificabile); attività di riciclaggio del provento economico del reato presupposto. 1. Reato presupposto 2. Provento economico del reato presupposto 3. Riciclaggio Viene commesso un reato penale dal quale deriva un profitto. Vi è un provento ecomonico individuato quale profitto realizzato dal reato presupposto. Vi è l operazione di riciclaggio del provento economico derivante dal reato presupposto: placement; layering; integration. 10

12 La nozione di riciclaggio Applicazione della normativa di carattere preventivo (1/2) Il Decreto Antiriciclaggio fornisce una definizione di riciclaggio ai fini specifici dell applicazione degli obblighi in esso contenuti, includendo le fattispecie criminali di cui agli artt. 648 ( Ricettazione ), 648 bis ( Riciclaggio ), 648 ter ( Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita ) del Codice Penale all interno di un unica nozione, che si discosta, in parte, dai contenuti tipici delle predette fattispecie penalistiche, ampliando, rispetto a queste ultime, la sfera delle condotte rilevanti. Le seguenti azioni, se commesse intenzionalmente, costituiscono riciclaggio : la conversione o il trasferimento di beni, effettuati essendo a conoscenza che essi provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività, allo scopo di occultare o dissimulare l'origine illecita dei beni medesimi o di aiutare chiunque sia coinvolto in tale attività a sottrarsi alle conseguenze giuridiche delle proprie azioni; l'occultamento o la dissimulazione della reale natura, provenienza, ubicazione, disposizione, movimento, proprietà dei beni o dei diritti sugli stessi, effettuati essendo a conoscenza che tali beni provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività; 11

13 La nozione di riciclaggio Applicazione della normativa di carattere preventivo (2/2) l'acquisto, la detenzione o l'utilizzazione di beni essendo a conoscenza, al momento della loro ricezione, che tali beni provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività; la partecipazione ad uno degli atti di cui alle lettere precedenti, l'associazione per commettere tale atto, il tentativo di perpetrarlo, il fatto di aiutare, istigare o consigliare qualcuno a commetterlo o il fatto di agevolarne l'esecuzione. La sopra indicata nozione di riciclaggio è quella che deve essere tenuta in considerazione al fine di adempiere all obbligo di segnalazione di operazioni sospette di riciclaggio. Il riciclaggio è considerato tale anche se le attività che hanno generato i beni da riciclare si sono svolte nel territorio di un altro stato comunitario o di un paese terzo. 12

14 Il finanziamento del terrorismo Definizione Ai sensi dell art. 1 del D. Lgs. n. 109/2007 per "finanziamento del terrorismo" si intende "qualsiasi attività diretta, con qualsiasi mezzo, alla raccolta, alla provvista, all'intermediazione, al deposito, alla custodia o all'erogazione di fondi o di risorse economiche, in qualunque modo realizzati, destinati ad essere, in tutto o in parte, utilizzati al fine di compiere uno o più delitti con finalità di terrorismo o in ogni caso diretti a favorire il compimento di uno o più delitti con finalità di terrorismo previsti dal codice penale, e ciò indipendentemente dall'effettivo utilizzo dei fondi e delle risorse economiche per la commissione dei delitti anzidetti. 13

15 I principi generali Quattro principi I destinatari della normativa antiriciclaggio adempiono agli obblighi su di essi gravanti avendo riguardo alle informazioni possedute o acquisite nell ambito della propria attività istituzionale o professionale. L'applicazione delle misure previste dalla normativa antiriciclaggio deve essere proporzionata alla peculiarità delle varie professioni e alle dimensioni dei destinatari della normativa. In via generale, le misure di applicazione degli obblighi in materia di antiriciclaggio sono proporzionate al rischio di riciclaggio dei proventi di attività criminose o di finanziamento del terrorismo in relazione al tipo di cliente e di prestazione professionale. I clienti debbono fornire, sotto la propria responsabilità, tutte le informazioni necessarie e aggiornate per consentire ai soggetti destinatari del presente decreto di adempiere agli obblighi antiriciclaggio (obbligo di collaborazione attiva del cliente). 14

16 L adeguata verifica della clientela Le attività di verifica L adeguata verifica della clientela costituisce l obbligo fondamentale prescritto dalla normativa antiriciclaggio. La maggior parte delle attività collegate con questo obbligo debbono essere poste in essere al momento dell instaurazione del rapporto professionale. In ogni caso, l esecuzione della prestazione professionale non può iniziare se non è stato assolto l obbligo di adeguata verifica della clientela. L adeguata verifica della clientela si compone delle seguenti quattro attività: identificazione del cliente sulla base di documenti, dati o informazioni ottenuti da una fonte affidabile e indipendente; identificazione dell eventuale titolare effettivo (i.e. il beneficiario economico finale della prestazione professionale, ovvero una persona fisica da identificarsi secondo specifici criteri definiti dal Decreto Antiriciclaggio); ottenimento di informazioni sullo scopo e sulla natura prevista della prestazione professionale; controllo costante nel corso dello svolgimento della prestazione professionale. 15

17 L adeguata verifica della clientela I responsabili della verifica Nel network Deloitte le attività di adeguata verifica della clientela (con l eccezione del controllo costante nel corso del rapporto) sono solitamente svolte e curate dai manager e dai partner che intrattengono direttamente la relazione con il cliente, con l eventuale ausilio operativo del personale di supporto, senza alcuna incidenza operativa sugli altri professionisti di staff impegnati nell incarico. Pertanto, per questi ultimi le indicazioni fornite non assumono carattere operativo, ma hanno solo l intento di fornire un quadro esaustivo del complesso di obblighi antiriciclaggio gravanti in capo alla entità del network per la quale viene prestata l attività professionale. Inoltre la società di revisione, in ossequio a quanto previsto dalla Delibera Consob n del 28 giugno 2011 (Provvedimento in materia di organizzazione, procedure e controlli interni ai fini antiriciclaggio), ha istituito una «Funzione Antiriciclaggio», che si occupa del coordinamento delle attività antiriciclaggio nell ambito della società di revisione, cura la tenuta dell Archivio Unico Informatico, intrattiene i rapporti con le Autorità di Vigilanza e gli Organi di Controllo, svolge verifiche interne mirate al rispetto delle procedure operative. Il Regolamento della Funzione Antiriciclaggio, le Politiche antiriciclaggio e le procedure operative sono consultabili in una specifica sezione della nostra Intranet aziendale. 16

18 L adeguata verifica della clientela Il controllo costante Il controllo costante nel corso della prestazione professionale si esplica (nel rispetto del già richiamato principio generale di applicazione proporzionata alla peculiarità delle varie professioni e alle dimensioni dei destinatari della normativa) nel porre attenzione agli aspetti antiriciclaggio durante lo svolgimento della attività professionale, nell ambito della diligenza professionale attesa dalla categoria di appartenenza. A tal fine, è stata predisposta all interno del network Deloitte una specifica check list operazioni sospette. In particolare, la menzionata check list deve essere intesa come uno strumento di ausilio/supporto e va visionata/esaminata ogni volta che venga effettuato un intervento presso il cliente o si disponga di un nuovo ambito di visibilità sulla struttura, sulla operatività o sui dati dello stesso; ciò al fine di evidenziare eventuali fattispecie che possano fare sorgere il sospetto che ci si trovi innanzi a una operazione di riciclaggio o finanziamento del terrorismo. 17

19 L adeguata verifica della clientela Schema di sintesi 1. Identificazione del cliente 2. Identificazione del titolare effettivo 3. Scopo e natura della prestazione professionale 4. Controllo costante nel corso della prestazione Quando Al momento dell instaurazione della prestazione professionale. Al momento dell instaurazione della prestazione professionale. Al momento dell instaurazione della prestazione professionale. Durante tutto il corso di svolgimento del rapporto. Attività Acquisizione documento di riconoscimento della persona fisica che ha sottoscritto l engagement letter o del legale rappresentante. Acquisizione documento societario comprovante il potere di rappresentanza del cliente in capo alla persona identificata Acquisizione attestazione resa dal cliente nella quale viene dichiarato il nominativo e i dati anagrafici del titolare effettivo oppure che non vi è un titolare effettivo. Qualora non venga fornita l attestazione, ricerca tramite pubblici registri. Solitamente risulta espresso dall engagement letter quale comune intendimento delle parti oppure insito nella natura stessa dell incarico. Nel caso non risulti dalle evidenze di cui sopra, deve essere richiesto al cliente. Verifica periodica della check list operazioni sospette. Diligente attenzione da prestare durante lo svolgimento delle attività professionali al fine di poter individuare eventuali operazioni sospette di riciclaggio da segnalare all UIF. 18

20 L approccio basato sul rischio Il sistema di rating antiriciclaggio (1/2) La normativa prevede che l obbligo di adeguata verifica della clientela debba essere commisurato al rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo che viene associato al cliente (e relativo incarico professionale) al momento dell instaurazione del rapporto professionale. A tale fine, al momento dell acquisizione del cliente (e successivamente ad ogni nuovo incarico acquisito) viene attribuita una classe di rischio riciclaggio, sulla base di un sistema di rating basato su tre diverse classi, i.e. rischio basso, normale, alto. Le entità legali del network Deloitte adottano un sistema di rating che è stato costruito sulla base dei parametri di rischio (es. paese di residenza del cliente, attività svolta, ammontare dell operazione) definiti dal Decreto Antiriciclaggio e che viene implementato mediante un apposito strumento informatico ( Tool Rating Antiriclaggio ). In particolare la società di revisione ha inserito detto tool in una specifica sezione del Clacc 19

21 L approccio basato sul rischio Il sistema di rating antiriciclaggio (2/2) Il Tool Rating Antiriciclaggio è strutturato secondo una check list di domande (ognuna corrispodente ai parametri di rischio dettati dal legislatore) che deve essere compilata dall engagement manager contestualmente allo svolgimento della procedura di client acceptance (Clacc) ed approvata dall engagement partner. Nel caso in cui ad un cliente venga attribuita la classe di rischio alta, l engagement partner deve informare tutto il team di lavoro, per fare sì che venga tenuto conto di tale circostanza nell espletamento dell attività di controllo costante nel corso della prestazione professionale. La classe di rischio attribuita ai fini antiriciclaggio non ha una correlazione diretta con il rischio dell incarico risultante dalle procedure di risk management e client acceptance utilizzate dalle diverse società del network, in quanto differenti sono i presupposti, i parametri ed i fini dei due strumenti. 20

22 Gli obblighi di registrazione e conservazione L Archivio Unico Informatico (1/2) L Archivio Unico Informatico (AUI) è lo strumento individuato dal legislatore per assolvere agli obblighi di registrazione e conservazione delle informazioni ottenute durante lo svolgimento della adeguata verifica della clientela e delle ulteriori informazioni che devono obbligatoriamente essere acquisite con riguardo all incarico professionale. Nell AUI devono pertanto essere registrati e conservati per 10 anni dalla fine della prestazione professionale i seguenti dati: data dell identificazione informazioni acquisite per assolvere agli obblighi di adeguata verifica della clientela (ivi compresi i dati afferenti all eventuale titolare effettivo) attività lavorativa svolta dal cliente data di instaurazione della prestazione professionale descrizione sintetica della tipologia di prestazione professionale fornita valore dell'oggetto della prestazione professionale, se conosciuto L AUI deve essere strutturato secondo le specifiche tecniche e funzionali fornite dal Decreto Antiriciclaggio e dalla normativa regolamentare applicabile. 21

23 Gli obblighi di registrazione e conservazione L Archivio Unico Informatico (2/2) Ogni entità destinataria degli obblighi antiriciclaggio deve istituire l AUI e mantenerlo regolarmente aggiornato. Nel network Deloitte le attività di registrazione e conservazione sono solitamente svolte e curate da personale di supporto, senza alcuna incidenza operativa sugli altri professionisti di staff impegnati nell incarico. Pertanto, per questi ultimi le indicazioni fornite non assumono carattere operativo, ma hanno solo l intento di fornire un quadro esaustivo del complesso di obblighi antiriciclaggio gravanti in capo alla entità del network per la quale viene prestata l attività professionale. 22

24 La segnalazione di operazioni sospette Caratteristiche (1/2) I soggetti destinatari della normativa antiriciclaggio hanno l obbligo di segnalare all Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d Italia una operazione sospetta quando sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Il sospetto è desunto dalle caratteristiche, entità, natura dell'operazione o da qualsivoglia altra circostanza conosciuta in ragione delle funzioni esercitate, tenuto conto anche della capacità economica e dell'attività svolta dal soggetto cui è riferita, in base agli elementi a disposizione dei segnalanti, acquisiti nell'ambito dell'attività svolta a seguito del conferimento dell incarico professionale. Le segnalazioni di operazioni sospette sono effettuate senza ritardo, appena il soggetto tenuto alla segnalazione venga a conoscenza degli elementi di sospetto. Le segnalazioni di operazioni sospette non costituiscono violazione degli obblighi di segretezza, del segreto professionale o di eventuali restrizioni alla comunicazione di informazioni stabilite in sede contrattuale o disposte da norme di legge, regolamentari o amministrative e, se poste in essere in buona fede, non comportano responsabilità di alcun tipo (civile, penale o amministrativa) in capo all ente segnalante ovvero ai suoi dipendenti o collaboratori. 23

25 La segnalazione di operazioni sospette Caratteristiche (2/2) I soggetti obbligati alla segnalazione non possono comunicare al soggetto interessato o a terzi l'avvenuta segnalazione di operazione sospetta (inosservanza punibile penalmente). La segnalazione non comporta l applicazione automatica di provvedimenti, bensì innesca semplicemente l avvio di approfondimenti sul piano economico e finanziario e, successivamente, di eventuali indagini investigative. In particolare, le segnalazioni vengono inviate all UIF che le analizza sotto il profilo finanziario ed attiva il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e la Direzione Investigativa Antimafia per il successivo approfondimento ed il riscontro investigativo. 24

26 Gli indicatori di anomalia Utilizzo e quadro di applicazione A supporto dell obbligo segnalativo vi sono, attualmente, gli indicatori di anomalia di cui al Provvedimento UIC del 24 febbraio Gli indicatori di anomalia rappresentano un mero supporto nella attività di valutazione discrezionale di una operazione al fine di individuare eventuali elementi di sospetto. Ciò significa che vi potrebbero essere anche casi in cui, pur non presentandosi all evidenza alcuno degli indicatori di anomalia previsti dalla normativa, nasca comunque, nello svolgimento della prestazione professionale, il sospetto che ci si possa trovare innanzi a una operazione di riciclaggio o finanziamento del terrorismo. Gli indicatori di anomalia sono riferibili alle operazioni sospette di riciclaggio e non alle operazioni sospette di finanziamento del terrorismo, per le quali, secondo quanto disposto dal D Lgs. n. 109/2007, la Banca d'italia d'intesa con le altre autorità di vigilanza competenti, dovrà emanare apposite istruzioni applicative (ad oggi non ancora emanate). 25

27 La check list operazioni sospette Caratteristiche Sulla base degli indicatori di anomalia dettati dall UIC, come in precedenza accennato, è stata eleborata all interno del network Deloitte una apposita check list di indicatori di anomalia, con l obiettivo di supportare ed agevolare il team di lavoro nel rilevare eventuali operazioni sospette da segnalare all UIF ( check list operazioni sospette ). La check list operazioni sospette è uno strumento meramente esemplificativo di supporto, ben potendosi ravvisare elementi di sospetto in altre e diverse situazioni e circostanze anomale innanzi alle quali ci si possa trovare nello svolgimento dell attività professionale. La check list operazioni sospette deve essere tenuta in considerazione fin dall avvio della prestazione professionale e analizzata durante tutto il corso di svolgimento della prestazione medesima ogni qualvolta se ne ravveda la necessità. La check list operazioni sospette deve essere archiviata nelle carte di lavoro per poter dimostrare agli organi di controllo l attività di monitoraggio antiriciclaggio effettuata. Si precisa che, in linea con i principi generali a cui è ispirata la normativa in oggetto, il ruolo attribuito ai soggetti professionali destinatari degli obblighi antiriciclaggio è unicamente quello di valutare e segnalare (se del caso) i fatti di cui essa venga a conoscenza nel corso della propria attività, e non anche quello di porre in essere specifiche procedure per individuare operazioni sospette. 26

28 Le norme riguardanti le limitazioni all uso del contante e dei titoli al portatore Principali norme (1/2) Una sezione apposita del Decreto Antiriciclaggio è dedicata alle norme riguardanti le limitazioni all uso del contante e dei titoli al portatore. Si tratta di un complesso normativo mirante a impedire le transazioni di pagamento atte a favorire l anonimato dei soggetti coinvolti. Tra le principali norme si segnalano le seguenti: - è vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore oggetto di trasferimento è complessivamente pari o superiore a euro (soglia che si innalza a euro per i pagamenti effettuati ad agenzie di viaggi e turismo, a commercianti al minuto e ad alberghi da persone fisiche non residenti in Italia, di cittadinanza extra-ue/see, a condizione che il soggetto che riceve il pagamento ponga in essere gli appositi adempimenti stabiliti dalla legge). Il trasferimento è vietato anche quando è effettuato con più pagamenti inferiori alla soglia che appaiono artificiosamente frazionati. Il trasferimento può tuttavia essere eseguito per il tramite di banche, istituti di moneta elettronica e Poste Italiane S.p.A.. Il divieto non si applica, altresì, ai trasferimenti in cui siano parte banche o Poste Italiane S.p.A.. gli assegni bancari e postali emessi per importi pari o superiori a ,00 euro devono recare l'indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità; 27

29 Le norme riguardanti le limitazioni all uso del contante e dei titoli al portatore Principali norme (2/2) gli assegni bancari e postali emessi all'ordine del traente possono essere girati unicamente per l'incasso a una banca o a Poste Italiane S.p.A gli assegni circolari, vaglia postali e cambiari sono emessi con l'indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità; il saldo dei libretti di deposito bancari o postali al portatore non può essere pari o superiore a euro; in caso di trasferimento di libretti di deposito bancari o postali al portatore, il cedente comunica, entro 30 giorni, alla banca o a Poste Italiane S.p.A, i dati identificativi del cessionario, l accettazione di questi e la data del trasferimento. 28

30 Le norme riguardanti le limitazioni all uso del contante e dei titoli al portatore La comunicazione delle infrazioni I soggetti destinatari della normativa antiriciclaggio sono tenuti a riferire, entro 30 giorni, al Ministero dell'economia e delle Finanze quando, in relazione ai compiti di servizio e nei limiti delle attribuzioni e attività svolte, hanno notizia di infrazioni alle disposizioni del Decreto Antiriciclaggio riguardanti le limitazioni all'uso del contante e dei titoli al portatore. L eventuale comunicazione della avvenuta segnalazione al cliente e agli organi aziendali verrà valutata e stabilita volta per volta dall engagement partner. 29

31 Indicazioni operative per gli obblighi di segnalazione Ruolo del professionista (1/2) Ogni professionista coinvolto nell engagement deve tenere in considerazione, durante lo svolgimento dell attività professionale, gli obblighi e le relative attività gravanti sulla entità del network di appartenenza ai sensi della normativa antiriciclaggio. Ogni professionista coinvolto nell engagement deve conoscere, al momento dell avvio della prestazione professionale, la classe di rischio assegnata al cliente e allo specifico incarico ai fini antiriciclaggio. Ogni professionista coinvolto nell engagement deve conoscere il contenuto della check list operazioni sospette al fine di acquisire consapevolezza in merito ai principali indicatori di anomalia da tenere in considerazione al fine di individuare una operazione sospetta. Ogni professionista coinvolto nell incarico, non appena dovesse rilevare, durante lo svolgimento delle proprie attività, un elemento o una circostanza che corrispondano a un indicatore di anomalia o comunque da ritenersi sospetti deve immediatamente informare i propri responsabili, così da dare avvio alle attività di analisi e approfondimento mirate alla eventuale segnalazione di operazione sospetta. 30

32 Indicazioni operative per gli obblighi di segnalazione Ruolo del professionista (2/2) In tale ultimo caso, l engagement partner porrà in essere i comportamenti informativi previsti dalle procedure interne applicabili (informativa al risk management/responsabile antiriciclaggio) al fine di avviare la fase di istruttoria mirante a valutare l effettiva sussistenza di un elemento di sospetto di una operazione di riciclaggio o finanziamento del terrorismo. In caso di esito positivo della predetta istruttoria, si procederà alla segnalazione di operazione sospetta attraverso l apposito portale web dell UIF. Analoga procedura dovrà essere seguita qualora fossero rilevate infrazioni alle norme riguardanti le limitazioni all uso del contante e dei titoli al portatore. In tale caso, l eventuale comunicazione di infrazione dovrà essere trasmessa al MEF mediante un modulo cartaceo. 31

33 Gli obblighi antiriciclaggio Schema di sintesi Adeguata verifica della clientela Registrazione Conservazione Segnalazione Identificazione cliente Identificazione titolare effettivo Acquisizione di informazioni si scopo e natura del rapporto Controllo costante nel corso del rapporto Registrazione in AUI data identificazione dati adeguata verifica clientela attività svolta dal cliente data di della instaurazione prestazione professionale tipologia di prestazione Conservazione dei dati registrati in AUI per 10 anni dal termine della prestazione professionale Segnalazione all UIF delle operazioni sospette di riciclaggio o finanziamento del terrorismo Comunicazione al MEF delle infrazioni rilevate alle norme riguardanti le limitazioni all uso del contenta e dei titoli al portatore valore dell oggetto della prestazione 32

34 Quadro sanzionatorio Le principali sanzioni penali Violazione Sanzione Omesso svolgimento dell adeguata verifica della clientela multa da euro a euro omessa, tardiva o incompleta registrazione nell'archivio Unico Informatico dei dati acquisiti per assolvere agli obblighi di adeguata verifica della clientela multa da euro a euro violazione del divieto di comunicare al soggetto segnalato e a terzi l avvenuta segnalazione di operazione sospetta arresto da sei mesi a un anno e ammenda da euro a euro 33

35 Quadro sanzionatorio Le principali sanzioni amministrative Violazione Sanzione omessa istituzione dell Archivio Unico Informatico o Registro della Clientela sanzione amministrativa pecuniaria euro a euro omessa segnalazione di operazioni sospette sanzione amministrativa pecuniaria dall 1% al 40% dell importo dell operazione non segnalata violazione dell obbligo di comunicare entro 30 giorni al MEF la notizia di infrazioni alle disposizioni riguardanti le limitazioni all'uso del contante e dei titoli al portatore sanzione amministrativa pecuniaria dal 3% al 30% dell'importo trasferito 34

36 Sintesi del corso Sintesi del corso Alla fine di questo corso dovresti essere in grado di: definire il fenomeno dell anti-riciclaggio ai fini dell applicazione della normativa di carattere preventivo spiegare gli obblighi anti-riciclaggio ai sensi della vigente normativa spiegare il quadro sanzionatorio della mancata applicazione della normativa 35

37 Contatti Contatti Per maggiori informazioni, contattare: Adriano Cordeschi Partner Deloitte&Touche S.p.A. Guerino Cipriano Senior Manager Studio Legale Associato 36

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