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1 Laura Cerrocchi e Enrico Giliberti (a cura di), Educare nella e alla età senile. Processi e pratiche di alfabetizzazione digitale e di socializzazione intra- e inter-generazionale, Edizioni Junior-Spaggiari Edizioni, Parma 2014, pp Educare nella e alla età senile. Processi e pratiche di alfabetizzazione digitale e di socializzazione intra- e inter-generazionale è una curatela che si colloca tra Pedagogia e Didattica. La Pedagogia è qui intesa come sapere che si caratterizza per la ricorsività fra teoria e prassi della modificabilità umana, individuale e collettiva, e che ha per oggetto la formazione quale sintesi fra le determinanti dello sviluppo e i processi e le pratiche dell educazione e dell istruzione, ossia la transazione fra soggetto bio-psicologico e socioculturale; la Didattica è qui intesa come parte del sapere pedagogico che ha per oggetto di studio e di intervento il trasferimento e la generazione del sistema simbolico-culturale e che nel lavoro in oggetto, sul piano dei processi e delle pratiche di insegnamentoapprendimento, si è avvalsa del contributo delle tecnologie educative. I curatori hanno costruito il volume caratterizzandolo per un approccio interdisciplinare e multi-professionale, avvalendosi di contributi teorici e di metodo forniti da studiosi e/o esperti di settore che hanno consentito di restituire ipotesi e di fornire linee progettuali entro uno sguardo ecosistemico e una prospettiva ecologica e di sviluppo sostenibile su quel complesso e articolato quadro in cui vengono a incrociarsi due trend del cambiamento socio-culturale: l allungamento del ciclo/corso di vita e l esplosione della tecnica, nonché le loro ricadute in termini di educazione per tutta la vita (si pensi allo spostamento e alla nascita di nuove età della vita come età dell educazione) e in tutti i contesti di vita (si pensi al possibile ruolo anche dei luoghi dell apprendimento informale e dei contesti educativi extrascolastici e della cultura diffusa, mass e personal, rispetto all esplosione inarrestabile e irreversibile della tecnica che si è tradotta per alcune generazioni in analfabetismo di base). Le ricadute generate da questi trend del cambiamento socio-culturale richiedono analisi, progettazione, organizzazione e verifica di setting di alfabetizzazione e di socializzazione, intra- e intergenerazionale caratterizzati da educazione durante e nei confronti dell età senile (cioè dei grandi adulti), quali quelli di alfabetizzazione digitale, funzionali all invecchiamento attivo nella ristrutturazione delle proprie condizioni e possibilità, dei valori e dei mezzi, del pensiero e dell azione, del dire e del fare, della memoria e della storia, evitando di fare della discrepanza tra dipendenza e indipendenza un fattore insanabile e di crisi. Si tratta di questioni che riguardano e che dovrebbero coinvolgere soggetti singoli e collettivi, nonché un intera città educativa e, più in generale, tutta la società per preparare bene la vecchiaia, nella consapevolezza che, entro una crisi economica internazionale, gli anziani torneranno a essere capitale umano e/o prestatori a titolo gratuito di servizi e di opere materiali e immateriali a favore della comunità sociale, varcando e promuovendo nuove sinergie fra le agenzie formali, non formali e informali del sistema formativo e la rete dei servizi. I contributi si concentrano su aspetti e questioni che caratterizzano l invecchiamento come processo multifattoriale (ognuno invecchia a suo modo dunque esistono differenti profili di anziani), segnato dall intreccio e dai cambiamenti delle variabili biologiche, 1

2 psicologiche (cognitive e affettive), sociali e culturali ma anche esito di una potenziale trasformazione, allo stesso tempo, strutturale e funzionale, inclusiva della cura del contesto e dell attivazione del soggetto e dunque resa possibile dalla transattività fra apprendimento (quale acquisizione di un nuovo schema mentale e comportamentale) come fatto costitutivo della vita stessa nella sua evolutività adattiva e l educazione (quindi anche l istruzione quale strumento di emancipazione) come dispositivo di sostegno e di attuazione di tale evolutività. L implementazione dell uso della tecnologia basata sui microprocessori e sulla diffusione di Internet come strategia di connessione tra soggetti favorisce i giovani quali nativi digitali nelle attività di reperimento, creazione, gestione, condivisione e comunicazione delle informazioni escludendo sempre più gli anziani; il digital divide, come parte del più ampio knowledge divide, interessa gli anziani, penalizzati e/o deprivati a causa di ostacoli e/o di mancata integrità psico-fisica, emotivo-affettiva, ma anche sociorelazionale. Tuttavia questo fattore non deve essere considerato nella sua circoscrizione (cioè l interesse non è quello di far diventare l anziano un esperto informatico), quanto essere inteso come uno dei fattori da ricondurre in un più ampio modello di istruzioneeducazione-formazione nell ottica dell educazione per tutta la vita attraverso il sistema formativo integrato. Si tratta cioè di fare perno sulle funzioni di alfabetizzazione e di (ri)socializzazione intra- e intergenerazionale, riconoscendo anche l inscindibilità, la fecondità e la ricorsività del rapporto tra istruzione ed educazione. Il volume perciò presenta anche un secondo target: gli educatori sociali in formazione accademica, cioè giovani, implicati e implicabili anche come eventuale prospettiva professionale futura nella messa a punto di documenti, processi e pratiche capaci di restituire chiavi interpretative e organizzative valide ad attenuare la distanza generazionale e socio-culturale causata dal digital divide in età senile. Il volume si divide in tre parti. La prima parte, La senilità come età della vita e dell educazione, si compone di sei capitoli: 1) Educare nella e alla età senile, di Laura Cerrocchi, che riflette in prospettiva pedagogica sulle condizioni e sulle possibilità dell educazione nella e alla età senile (caratterizzata dalla reciprocità fra immagine sociale, ideale e reale e sintesi originale e irripetibile delle variabili bio-psicologiche e socio-culturali) nella società contemporanea e nell ottica dell educazione per tutta la vita e attraverso la continuità e la discontinuità fra i differenti contesti fisici, sociali e culturali di vita; 2) La dimensione fisicomotoria nell età senile tra percezione e azione, di Enrico Giliberti e Paola Corradini, che, considerando le condizioni e le possibilità dei e tra i fattori organici e funzionali, a partire dai modelli di interazione uomo-computer, passa in rassegna l evoluzione, durante la senilità, dei processi percettivi e motori, con particolare riferimento a quelli implicati nell utilizzo del computer, e propone alcune strategie didattiche utili nelle attività formative rivolte ad anziani; 3) La dimensione cognitiva e metacognitiva nell età senile tra memoria e apprendimento, di Alessia Cadamuro, che evidenzia come l invecchiamento progressivo della popolazione riconosciuto un processo multifattoriale ha richiesto di approfondire le conoscenze di quei cambiamenti cognitivi correlati all età. Si tratta di cambiamenti che limitano la capacità dell individuo di eseguire operazioni mentali, consentendo di rilevare alcuni meccanismi cognitivi di base, ritenuti in grado di spiegare il declino delle funzioni mentali nell anziano, tra cui: il funzionamento sensoriale; la velocità di elaborazione delle informazioni; la funzione di inibizione; la capacità della memoria di lavoro, ma sui quali può 2

3 giocare un ruolo determinante l avvalersi di un approccio metacognitivo negli interventi educativi rivolti agli anziani; 4) Le abilità linguistiche e comunicative negli anziani, di Maria Elena Favilla e Arianna Iagulli, che sottolinea come le modificazioni fisiologiche e biologiche dell invecchiamento in assenza di patologie determinino varie modificazioni nell elaborazione del linguaggio e nei meccanismi neurali coinvolti (alcune evidenti altre difficilmente rilevabili se non in termini di rallentamento nei tempi di reazione o in cambiamenti nel tipo di strategie utilizzate). Si tratta di modificazioni determinate da diversi aspetti del processo di decadimento fisico e biologico, incidendo come per altre età della vita sul processo di riorganizzazione, compensazione e adattamento volto a garantire la capacità comunicativa dell anziano, e per le quali vengono tratteggiate le possibili strategie volte a facilitare l interazione nei rispettivi contesti (si prende in considerazione anche il caso delle abilità linguistiche e di comunicazione dei soggetti con demenza di Alzheimer e delle strategie di comunicazione utilizzate per interagire con tali soggetti, nel presupposto che questa patologia possa essere considerata una forma accentuata ed estrema del decadimento fisiologico del cervello anziano); 5) La dimensione emotivo-affettiva nell età senile tra relazione e comunicazione, di Laura Cerrocchi, che riflette sulle ricadute dell invecchiamento relativamente alla dimensione emotivo-affettiva dell anziano e, dopo una prima e breve sintesi di alcune prospettive teoriche, considera le differenti, complesse e specifiche risposte emotivo-affettive e socio-relazionali dell anziano alla senilità non estranee anche alla reciprocità fra rappresentazioni sociali, sistemi di autopercezione (con risvolti in termini di autoefficacia e agentività) e caratteristiche, conoscenze, competenze e abilità reali dei soggetti. Se la ricorsività tra fattori cognitivi ed emotivo-affettivi, individuali e relazionali sociali diventa una delle principali chiavi di lettura che interessano anche la relazione educativa duale e gruppale con l anziano, la progettualità dovrebbe includere una chiara condivisione degli obiettivi, una coerente attribuzione causale, una rilettura del nesso aspettative-risultati per una revisione dei metodi di lavoro facendo perno sulla messa a punto di setting (intesi come sistema d ipotesi e, insieme, cornice organizzativa degli interventi) duali e/o gruppali di alfabetizzazione e di socializzazione dell età senile, ponendo particolare attenzione ai fattori di occupazione, organizzazione e dinamica, dunque anche alla comunicazione fra e con l anziano nonché al potenziale ed eventuale contributo del counselling; 6) Il contributo didattico delle tecnologie nella formazione degli anziani, di Enrico Giliberti, che presenta, da un lato, opportunità offerte dal computer alle persone anziane ma anche rispettive difficoltà associate ad alcune abilità che possono insorgere con maggior intensità o frequenza nella senilità e, dall altro lato, propone alcuni accorgimenti che il computer mette a disposizione sotto forma di ausili e adattamenti, fornendo infine un approfondimento sui dispositivi di tipo tablet e indicazioni sulle condizioni che facilitano l apprendimento dell uso del computer da parte di persone anziane. La seconda parte, La riduzione del digital divide e del knowledge divide nell età senile: le definizioni e le condizioni, i progetti e la formazione dell educatore sociale, si compone di tre capitoli: 7) Il digital e il knowledge divide: tra definizioni e condizioni, di Federica Mazzocchi, che chiarisce i motivi e le definizioni riferibili al divario digitale e restituisce un quadro degli effetti del digital divide sulla popolazione anziana (e non solo), con particolare riferimento alla situazione internazionale, nazionale, regionale e comunale (di Reggio Emilia). La mancanza di infrastrutture e la presenza di un forte divario digitale, in una società dell economia e della conoscenza entro la quale la tecnologia svolge un 3

4 ruolo centrale e discutibile insieme, evidenziano che è utile ricordare gli obiettivi internazionali, nazionali, regionali e locali di progetti di ricerca e di azione atti ad intervenire per migliorare le condizioni di accesso e, soprattutto, di successo nell uso delle tecnologie, di soggetti singoli e collettivi; 8) Per una prima rassegna dei progetti sulla riduzione del digital e del knowledge divide nella popolazione anziana, di Federica Mazzocchi, che ricostruisce una prima rassegna dei progetti interessati a ridurre il divario digitale che affligge anche la popolazione anziana, con particolare riferimento alla situazione internazionale, nazionale, regionale e comunale (di Reggio Emilia). La rassegna ricostruisce alcuni tra i principali progetti di settore, concentrandosi tuttavia su quelli che privilegiano processi e pratiche di alfabetizzazione e di socializzazione di tipo intergenerazionale; 9) La formazione dell educatore sociale implicato nei processi e nelle pratiche di alfabetizzazione e di socializzazione dell età senile, di Alessandro D Antone, che si interroga sulla dimensione meta- dell apprendimento (si tratta, in fondo, dell educazione dell educatore) utilizzando le categorie euristiche della Pedagogia e, dunque, sul curricolo formativo dell educatore sociale (di cui si delineano le linee principali). Il curricolo ipotizzato, fra l altro, dovrà essere composito, di carattere sociale (ove le Scienze dell educazione rappresentino la complessità dell agire educativo e l articolazione degli strumenti per potervi intervenire) e comprendere la storicità degli eventi formativi e il loro incardinamento in un macrocosmo in cui il lavoro, la cooperazione e il conflitto rappresentano una cifra costitutiva e ineliminabile del vivere. La parte terza, L analisi del progetto di ricerca e di azione Nonno Bit e Nonna Byte@UniMoRe e la messa a punto di un sito Internet, si compone di due capitoli: 10) Il ruolo e il contributo di Coop Consumatori Nordest al progetto, di Fabrizio Benati, che presenta l azione di Coop Consumatori Nordest entro un quadro di sussidiarietà orizzontale e che sempre più si è restituita nei termini di una prospettiva di benessere individuale e di comunità facendo leva su legami intra e intergenerazionali. Le valenze sociali dei progetti attivati da Coop Consumatori Nordest sono rilevabili nell attenzione al volontariato giovanile e all alfabetizzazione digitale degli anziani all interno del progetto Nonno Bit e Nonna Byte nonché delle sue evoluzioni e sino alla collaborazione con il gruppo di Progetto UniMoRe; 11) L analisi del progetto di ricerca e di azione Nonno Bit- Nonna Byte@UniMoRe: processi e pratiche di alfabetizzazione e di socializzazione nella città educativa, di Laura Cerrocchi, Enrico Giliberti e Federica Mazzocchi, che riferisce le finalità, il contesto, il disegno, il campione, le fonti e i documenti, gli strumenti, le fasi, l analisi dei dati, i materiali prodotti e la restituzione del percorso di ricerca e di azione svolta da parte del gruppo di ricerca del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane (prima Facoltà di Scienze della Formazione) dell Università di Modena e Reggio Emilia. Il percorso di ricerca e di azione intrapreso ha avuto valenza pedagogico-didattica e ha inteso rilevare elementi significativi per la messa a punto di documenti, processi e pratiche che possano fornire chiavi interpretative e organizzative valide di contesti educativi per il sociale, volte ad attenuare la distanza generazionale e socio-culturale dovuta al digital divide, e compatibile sia con le modalità organizzative dell Università, sia con il profilo formativo degli studenti del Corso di Laurea in Scienze dell Educazione. Per perseguire questi scopi, si è inteso fare leva sia sulla diffusione delle tecnologie abilitanti in soggetti di età senile, sia sull implementazione della potenzialità formativa intrinseca nella popolazione più giovane (nativa digitale). 4

5 I riscontri emersi hanno consentito sia di ottenere una valutazione generale dei corsi e di monitorare l eventuale risposta ai bisogni iniziali dei partecipanti per apportare modifiche e innovazioni nelle future versioni del modello formativo e, più in generale, acquisire conoscenze sui processi e le pratiche di settore (a titolo esemplificativo sono allegate due lezioni del percorso formativo Nonno Bit-Nonna Byte@UniMoRe e dei materiali di supporto), sia di far emergere bisogni e richieste di ulteriore alfabetizzazione e socializzazione nonché di valorizzazione della propria esperienza da parte degli anziani che progressivamente usufruivano dei corsi all interno della parte del progetto seguita dal gruppo di ricerca e di far maturare da parte del supporto al tutor d aula la progettazione e la realizzazione di un sito Internet (prima risposta a tali bisogni e, in linea con il progetto di ricerca e di azione, creazione di uno spazio per l apprendimento autonomo e permanente e la condivisione di esperienze di alfabetizzazione e di socializzazione tra singoli e gruppi generazionali). I riscontri emersi peraltro hanno confermato l importanza di lavorare sull attività di supervisione svolta dei docenti, anche secondo format interdisciplinari e multiprofessionali, e di lavorare su un percorso formativo che valorizza lo studente del Corso di Laurea triennale in Scienze dell Educazione (educatore sociale in formazione) quale figura potenzialmente capace, tramite un opportuno supporto curricolare, di coniugare alfabetizzazione tecnologica e organizzazione/gestione di gruppi educativi caratterizzati dalla presenza di anziani. Il volume è rivolto in particolare a studenti e professionisti che lavorano nelle agenzie del sistema formativo (formale, non formale e informale) e/o nella rete dei servizi alla persona (pedagogici, culturali, psicosociali, socioassistenziali, della cooperazione internazionale, sanitari, del volontariato di settore) rivolti agli anziani ma anche, per altro verso, ai giovani e agli adulti: pedagogisti, insegnanti, formatori, educatori sociali, educatori professionali, operatori dei servizi socio-educativi, animatori culturali, psicologi, sociologi, terapisti della riabilitazione, operatori socio-sanitari, assistenti sociali, mediatori culturali, esperti di comunicazione, volontari. Giusi Casasanta Ph.D. student, in Scienze Umane, Università di Modena e Reggio Emilia Ph.D. student, in Human science, University of Modena e Reggio Emilia 5

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