La situazione dei programmi di screening in Italia (ieri, oggi domani?) G. Saguatti
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1 La situazione dei programmi di screening in Italia (ieri, oggi domani?) G. Saguatti
2 La attività di diagnosi precoce organizzata convive con quella spontanea (test eseguiti in strutture private o pubbliche), che non sempre rispetta i criteri di appropriatezza (intervalli e fasce d età ottimali).
3 La attività di diagnosi precoce organizzata convive con quella spontanea (test eseguiti in strutture private o pubbliche), che non sempre rispetta i criteri di appropriatezza (intervalli e fasce d età ottimali). In alcune aree del Paese e in piccola parte l attività spontanea può supplire alle carenze di quella organizzata, ma costituisce ostacolo, specie in una situazione di risorse limitate, allo sviluppo concreto di buone pratiche di prevenzione secondaria.
4 La attività di diagnosi precoce organizzata convive con quella spontanea (test eseguiti in strutture private o pubbliche), che non sempre rispetta i criteri di appropriatezza (intervalli e fasce d età ottimali). In alcune aree del Paese e in piccola parte l attività spontanea può supplire alle carenze di quella organizzata, ma costituisce ostacolo, specie in una situazione di risorse limitate, allo sviluppo concreto di buone pratiche di prevenzione secondaria. La attività di diagnosi precoce organizzata contestualizza le procedure in una logica di percorso complessivo, i cui caratteri di efficacia sono indubitabili, irrinunciabili e non riproducibili all esterno di essa.
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16 In sintesi Nelle Regioni del Sud: 1) E minore il ricorso alla mammografia 2) E minore la diffusione dello screening mammografico organizzato 3) E minore la detectionrate dei tumori 4) E maggiore il ricorso alla mastectomia
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20 Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n Pubblicato il 24 gennaio 2017, nella seduta n. 746 DIRINDIN, DE BIASI, BIANCONI impegna il Governo: 1) a promuovere la realizzazione di un'efficiente e capillare rete di centri di senologia, integrati con i programmi di screening organizzati, in grado di garantire i migliori trattamenti diagnostici e terapeutici nelle diverse fasi della malattia in tutte le Regioni del Paese, con un sistema di monitoraggio e di produzione di indicatori di qualità simile a quello esistente per i programmi di screening organizzati;
21 Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n Pubblicato il 24 gennaio 2017, nella seduta n. 746 DIRINDIN, DE BIASI, BIANCONI impegna il Governo: 1) a promuovere la realizzazione di un'efficiente e capillare rete di centri di senologia, integrati con i programmi di screening organizzati, in grado di garantire i migliori trattamenti diagnostici e terapeutici nelle diverse fasi della malattia in tutte le Regioni del Paese, con un sistema di monitoraggio e di produzione di indicatori di qualità simile a quello esistente per i programmi di screening organizzati; 2) a monitorare, con continuità nelle diverse Regioni, l'andamento dei programmi di screening mammografico, demandando al comitato per la verifica dei LEA (livelli essenziali di assistenza) l'effettuazione di specifiche rilevazioni concernenti le diverse modalità organizzative e i differenti costi sostenuti, al fine di evidenziare le migliori pratiche e promuovere la loro estensione in tutte le realtà regionali, superando così le inaccettabili differenze che ancora sussistono tra Regione e Regione;
22 impegna il Governo: Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n Pubblicato il 24 gennaio 2017, nella seduta n. 746 DIRINDIN, DE BIASI, BIANCONI 1) a promuovere la realizzazione di un'efficiente e capillare rete di centri di senologia, integrati con i programmi di screening organizzati, in grado di garantire i migliori trattamenti diagnostici e terapeutici nelle diverse fasi della malattia in tutte le Regioni del Paese, con un sistema di monitoraggio e di produzione di indicatori di qualità simile a quello esistente per i programmi di screening organizzati; 2) a monitorare, con continuità nelle diverse Regioni, l'andamento dei programmi di screening mammografico, demandando al comitato per la verifica dei LEA (livelli essenziali di assistenza) l'effettuazione di specifiche rilevazioni concernenti le diverse modalità organizzative e i differenti costi sostenuti, al fine di evidenziare le migliori pratiche e promuovere la loro estensione in tutte le realtà regionali, superando così le inaccettabili differenze che ancora sussistono tra Regione e Regione; 3) a prevedere specifici interventi per l'estensione in tutte le Regioni italiane dei programmi di screening a favore delle donne dai 45 ai 49 anni, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili.
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26 Programma Regionale per l attuazione delle misure sanitarie disposte dalla legge n.6 del 6 febbraio 2014 Obiettivi specifici Obiettivo 1: Rafforzamento programmi di screening Programmi di screening Linee di indirizzo generali per Screening e Diagnosi/Stadiazione Obiettivo 1a: Proposta di azioni di prevenzione senologica attiva del Ca Mammario per le donne in età pre-screening diversificata per fascia d età e fattori di rischio esistenti.
27 Digital breast tomosynthesis (DBT): Recommendations from the Italian College of Breast Radiologists (ICBR) by SIRM and the Italian Group for Mammography Screening (GISMa) Bernardi Daniela, Belli Paolo, Benelli Eva, Brancato Beniamino, Bucchi Lauro, Calabrese Massimo, Carbonaro Luca A., Caumo Francesca, Cavallo-Marincola Beatrice, Clauser Paola, Fedato Chiara, Frigerio Alfonso, Galli Vania, Giordano Livia, Giorgi Rossi Paolo, Golinelli Paola, Morrone Doralba, Mariscotti Giovanna, Martincich Laura, Montemezzi Stefania, Naldoni Carlo, Paduos Adriana, Panizza Pietro, Pediconi Federica, Querci Fiammetta, Rizzo Antonio, Saguatti Gianni, Tagliafico Alberto, Trimboli Rubina M., Zappa Marco, Zuiani Chiara, Sardanelli Francesco
28 Piano nazionale (regionale) della prevenzione Delibera di Giunta Regionale n. 1035/2009 Strategia regionale per il miglioramento dell accesso ai servizi di specialistica ambulatoriale in applicazione della DGR 1532/2006 Delibera regionale n. 1414/2012 Disposizioni in ordine all appropriatezza degli accertamenti senologici in età fuori screening
29 Offerta del Servizio sanitario RER in tema di diagnosi dei tumori della mammella nelle diverse fasce d età Donne di età < 40 anni Donne di anni Sintomatologia clinica: valutazione clinico-strumentale (urgente 72h; differibile 7gg) Asintomatiche: visita senologica Rischio eredo-familiare: valutazione del rischio e conseguente applicazione protocolli specifici Sintomatologia clinica: mammografia (urgente 72h; differibile 7gg) Rischio eredo-familiare: valutazione del rischio e conseguente applicazione protocolli specifici Altre situazioni: mammografia entro 90gg ed eventuale mammografia annuale successiva
30 Percorsi di accesso agli accertamenti senologici per donne asintomatiche in età inferiore ai 45 anni (età pre-screening) Per le donne di età inferiore ai 40 anni, non sintomatiche, né a rischio eredo-familiare, la mammografia non è esame appropriato se richiesto come primo approccio diagnostico, e quindi non ne viene prevista l erogazione a carico del servizio sanitario regionale. Per le donne tra i 40 e i 44 anni, non sintomatiche né a rischio eredofamiliare, l accesso alla prima mammografia dovrà essere garantito entro 90 giorni dalla richiesta. Per le mammografie successive l accesso dovrà essere garantito entro 1 anno dalla richiesta.
31 Offerta del Servizio sanitario RER in tema di diagnosi dei tumori della mammella nelle diverse fasce d età Donne di anni Screening mammografico con offerta attiva annuale Sintomatologia clinica: mammografia (urgente 72h; differibile 7gg) Rischio eredo-familiare: valutazione del rischio e conseguente applicazione protocolli specifici Donne di anni Screening mammografico con offerta attiva biennale; il radiologo, sulla base delle situazioni individuali, può richiedere frequenza annuale Sintomatologia clinica: mammografia (urgente 72h; differibile 7gg) Rischio eredo-familiare: valutazione del rischio e conseguente applicazione protocolli specifici
32 Percorsi per Pazienti SINTOMATICHE Indicazioni per l accesso alla diagnostica urgente o urgente differibile nei casi di patologia mammaria sintomatica INDICAZIONI CLINICHE Le indicazioni cliniche che rendono necessario il percorso di urgenza ambulatoriale sono le seguenti: URGENTE (entro ore dalla prescrizione): - Neoformazione di nuova comparsa o di incremento volumetrico se già presente - Retrazione della cute anche senza tumefazione sottostante - Retrazione del capezzolo di recente comparsa - Secrezione ematica persistente dal capezzolo (indicazione a mammografia+galattografia) - Erosione/ulcerazione del capezzolo - Ulcerazione della cute - Linfoadenopatia ascellare palpabile ritenuta clinicamente metastatica
33 Percorsi per Pazienti SINTOMATICHE Indicazioni per l accesso alla diagnostica urgente o urgente differibile nei casi di patologia mammaria sintomatica INDICAZIONI CLINICHE Le indicazioni cliniche che rendono necessario il percorso di urgenza ambulatoriale sono le seguenti: URGENTE DIFFERIBILE (entro 7 giorni dalla prescrizione): - Infiammazione localizzata o diffusa, al di fuori del periodo dell allattamento, che non regredisce ad un ciclo di antinfiammatori/antibiotici - Secrezione sierosa o siero ematica monoorifiziale (indicazione a mammografia+galattografia) - Cisti che una volta svuotata con agoaspirazione si riforma dopo ore - Cisti a contenuto ematico - Neoformazione mammaria nel sesso maschile - Pazienti con rilievo ecografico di dubbia interpretazione
34 Percorsi per Pazienti SINTOMATICHE SITUAZIONI CHE NON RICHIEDONO UNA MAMMOGRAFIA O VISITA SENOLOGICA URGENTE - Mastodinia mono e/o bilaterale non associata ad alcun altro rilievo clinico - Secrezioni bilaterali pluriorifiziali non ematiche o siero ematiche.
35 Definizione e sorveglianza del rischio eredo-familiare Rischio eredo-familiare per il carcinoma della mammella Approvazione linee guida per le Aziende Sanitarie della regione Emilia-Romagna DGR 220/2011
36 Quale accesso ai CS? Test di screening Urgenza clinica Follow-up Sorveglianza del rischio eredo - familiare.
37 Concludendo (?) Il governo dell accesso è il primo passo su cui deve fondare la attività dei Centri di Senologia e che rende compatibili e integra gli stessi con lo Screening mammografico. La continuità diagnostica di Radiologi, TSRM e degli altri Professionisti tra Screening, approfondimenti, quadri clinici, gestione del rischio eredo-familiare, gestione del FU costituisce il secondo irrinunciabile elemento qualificante.
38 Congresso Nazionale GISMa Verona, maggio 2017
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