9 MONITORAGGIO DEI POLLINI AERODISPERSI. 9.1 Cenni di Aerobiologia
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1 9 MONITORAGGIO DEI POLLINI AERODISPERSI. 9.1 Cenni di Aerobiologia L aria degli spazi confinati ed aperti contiene in sospensione una grande quantità di sostanze, di vario genere, origini e forma che costituiscono l areosol atmosferico. Molte di queste sostanze sono di origine biologica. L areobiologia è una scienza giovane, che si occupa del trasporto in atmosfera di questo tipo di particelle (microrganismi, pollini, spore), prestando particolare attenzione alle sorgenti, alla diffusione, alla dispersione e all impatto su animali, piante e uomo. Alcune malattie dell uomo vengono trasmesse attraverso l aerosol biologico contenuto normalmente nell aria che respiriamo. Tra queste possono essere comprese le reazioni allergiche provocate da diverse sostanze presenti nell ambiente circostante. Fra i vettori più comuni di sostanze allergeniche, responsabili di allergie da inalazione, sono inclusi i pollini, le spore fungine, i derivati epidermici di animali domestici, le polveri di casa. I pollini costituiscono gli elementi di riproduzione maschili delle piante a semi, che si liberano in atmosfera e trasportati dalle correnti aeree si diffondono in altezza e a distanza anche di diversi chilometri dalla sorgente. La risposta allergica dovuta al polline, comunemente chiamata bre da fieno o pollinosi, occupa una posizione rilevante tra le altre possibili fonti di allergia. Dal punto di vista clinico viene descritta come rinite allergica, è caratterizzata da starnuti, lacrimazione, ostruzione nasale e si manifesta a breve tempo dopo l esposizione al polline allergogeno. Qualora le reazioni allergiche interessino le vie respiratorie inferiori e i bronchi, prendono il nome di asma allergica: attualmente si stima che in Italia oltre due milioni di persone soffrano di disturbi dovuti a reazione reaginica verso i pollini. Non tutti i pollini sono allergenici; per indurre manifestazioni cliniche il polline deve possedere precisi requisiti: contenere allergeni in grado di sensibilizzare l organismo dei soggetti atopici; essere prodotto in grande quantità da piante ampiamente diffuse sul territorio; essere facilmente trasportato dal vento. Per quanto concerne le spore dei miceti, solo alcune, come l Alternaria, sono responsabili di manifestazioni respiratorie allergiche, soprattutto relativamente all infanzia e quasi costantemente in associazione con altri pneumoallergeni. Tra le piante allergeniche al primo posto in Italia settentrionale e centrale si trovano le Graminacee, mentre la Parietaria, una Urticacea a lunghissimo periodo di impollinazione, è la gior responsabile di pollinosi in Italia meridionale e insulare. Si calcola che circa l'8% dei pazienti pollinosici soffra di allergia alle Graminacee, e che la sensibilizzazione alla Parietaria nell'italia del Sud vada dal 5 all'8% dei pazienti. Nelle regioni settentrionali hanno una certa rilevanza anche i pollini di Betulla in primavera e di Ambrosia nella tarda estate, mentre nelle regioni centro-meridionali sono sempre più numerosi i casi segnalati di allergia ai pollini di Cupressacee nei mesi invernali e di Olivo in gio e giugno. A queste allergie giori bisogna poi aggiungere tutta una serie di altre piante che, pur non presentando una incidenza così elevata, sono in grado di provocare reazioni in alcuni soggetti. Tra queste ricordiamo l Ontano, il Nocciolo, l'artemisia, il Platano, le Plantaginaceae e le Chenopodiaceae.
2 9.2 Il monitoraggio aerobiologico nella Provincia di Rimini L aerobiologia si occupa, in modo complementare alle ricerche chimico-fisiche, delle problematiche dell inquinamento atmosferico, quindi, quanto riportato in questa parte del rapporto sembra trascendere il monitoraggio, la caratterizzazione e lo studio degli inquinanti atmosferici come generalmente intesi, ciononostante riteniamo importante, viste anche le sue implicazioni sulla salute, riportare i risultati relativi al monitoraggio pollinico condotto attraverso la rete di rilevamento regionale per quanto riguarda l ambito territoriale di Rimini. In Italia esiste una rete di monitoraggio aerobiologico, coordinata dall Associazione Italiana di Aerobiologia (A.I.A.), che utilizzando i dati di rilevamento dei pollini dalle varie stazioni distribuite in tutta Italia, consente di mettere a punto i calendari di pollinazione per le varie regioni, che costituiscono una fonte di informazione di particolare importanza per i medici e i pazienti allergopatici. Nella regione Emilia-Rona, fin dall inizio degli anni 8 si sono allestite stazioni di rilevamento dei pollini aerodiffusi presso alcuni Presidi Multizonali di Prevenzione; attorno al 1992 il monitoraggio aerobiologico è stato inserito ufficialmente tra i compiti di istituto degli ex PMP regionali, e viene svolto tuttora dai tecnici delle Sezioni Provinciali di ARPA-ER. A Rimini il campionatore dei pollini è situato sulla terrazza di copertura della sede ARPA di Via Gambalunga, ad un altezza di circa 15 metri dal suolo, in un punto in cui la circolazione atmosferica non risente della presenza di ostacoli. Il monitoraggio viene eseguito per tutto l'anno. Sono rilevate le concentrazioni giornaliere di tutte le 19 Famiglie botaniche indicate dall A.I.A. (Betulaceae, Compositae, Corylaceae, Fagaceae, Gramineae, Oleaceae, Plantaginaceae, Urticaceae, Cupressaceae-Taxaceae, Chenopodiaceae-Aantaceae, Polygonaceae, Euphorbiaceae, Myrtaceae, Ulmaceae, Platanaceae, Aceraceae, Pinaceae, Salicaceae, Cyperaceae) e due tipi di spore fungine di interesse allergologico (Alternaria ed Stemphilium). I dati sono trasmessi regolarmente al nodo regionale AIA e al Servizio Idrometeorologico di ARPA-ER, che cura settimanalmente l'aggiornamento dei dati presenti nell apposito spazio del sito Web ARPA e la redazione del bollettino settimanale con i dati riscontrati e le previsioni polliniche e meteorologiche. Il bollettino è presente in rete ed è inviato a tutti gli specialisti allergologi che ne hanno fatto richiesta. 9.3 Andamenti concentrazioni polliniche riscontrate durante il 24 All'inizio dell'anno, attorno a metà gennaio il polline delle Cupressacee ha raggiunto valori notevoli, con una concentrazione media di 18 granuli per metro cubo d'aria nei primi giorni di braio. In seguito si è registrata una flessione dovuta al peggioramento delle condizioni atmosferiche: nel 24 le concentrazioni massime di polline di Cupressacee si sono rilevate durante la prima quindicina del mese di zo, con medie settimanali di circa 6 granuli e con picchi giornalieri che superavano i 1 granuli per metro cubo d'aria (Fig ). La pollinazione delle Cupressacee è prolungata perché a questa famiglia appartengono diverse specie di piante che fioriscono in successione fino alla fine di ile.
3 Cupressacee concentrazione 4 3 Cipresso gen 19- gen 26- gen data Fig Andamento delle concentrazioni dei granuli delle cupressacee durante il 24 In primavera i pollini più importanti per i pazienti allergici sono quelli delle Graminacee e delle Urticacee. Anche se alcune piante ad alto fusto come Carpini Platani e Querce producono una quantità di polline molto più rilevante, tuttavia hanno un ruolo modesto nello scatenare sintomatologia. Nel 24 le Graminacee hanno cominciato a raggiungere concentrazioni significative attorno al 2 ile. I primi granuli sono comparsi già alla fine di zo, per cui pazienti allergici, in giornate particolarmente adatte alla diffusione del polline (calde e asciutte e con il vento che spira dall'entroterra) possono aver manifestato i sintomi prima che il campionatore - collocato ad un'altezza di circa 15 metri abbia registrato quantità significative di polline. La pollinazione delle Graminacee è continuata, con flessioni legate soltanto ad eventi meteorologici sfavorevoli, fino alla prima settimana di luglio, poi si è praticamente esaurita (Fig ). Le Urticacee, altra famiglia di piante erbacee a cui appartiene la Parietaria, altamente allergenica, ha una pollinazione più lunga, dalla primavera all'autunno. Lo scorso anno concentrazioni significative di questi pollini si sono rilevate nell'ultima settimana di ile; un primo picco si è verificato durante la prima settimana di giugno, poi si è avuta una flessione ma la fioritura è proseguita per tutta l'estate, raggiungendo ancora valori notevoli, con un andamento legato soprattutto alle condizioni meteorologiche (Fig ).
4 Graminacee-Urticacee Concentrazioni 5 4 Graminacee Urticacee giu 14-giu 21-giu 28-giu 5-lug 12-lug 19-lug 26-lug 2-ago 9-ago 16-ago 23-ago 3-ago 6-set 13-set 2-set 27-set Data Fig Andamento delle concentrazioni dei granuli delle graminacee ed urticacee durante il 24 Tra le piante ad alto fusto che fioriscono in primavera e il cui polline è importante dal punto di vista allergologico ricordiamo le Oleacee. A questa famiglia appartengono i frassini, l'olivo e il ligustro. Durante il 24, nella seconda settimana di gennaio si sono cominciate a rilevare i pollini di Fraxinus ornus (Orniello), cui sono seguiti in zo i pollini di Fraxinus excelsior,. Questi non hanno mai raggiunto concentrazioni rilevanti. Invece il polline di Olivo, vista la diffusa coltivazione di questa pianta anche sulle colline immediatamente circostanti, è spesso presente in quantità uguale o superiore a quella delle Graminacee. L'emissione pollinica è relativamente breve: inizia in gio e si esaurisce nel giro di 4-5 settimane. E dovuto sostanzialmente a questa emissione il picco rilevato per le oleacee durante i mesi di gio giugno 24 (Fig ). In piena estate, fra luglio e agosto invece fiorisce il ligustro, pianta utilizzata in qualche alberatura stradale, ma non se ne sono rilevate concentrazioni polliniche elevate.
5 Oleaceae concentrazioni Oleaceae giu 28- giu 12- lug 26- lug data Fig Andamento delle concentrazioni dei granuli delle oleacee durante il 24 Due piante importanti dal punto di vista allergologico che fioriscono nel periodo tardo estivo sono l'artemisia e l'ambrosia. Appartengono entrambe alla famiglia delle Compositae, famiglia che con numerose specie è presente in tutti gli areali del mondo. Nel 24 i primi pollini di Artemisia sono comparsi all'inizio di agosto e hanno raggiunto una concentrazione di 25 granuli per metro cubo d'aria attorno a metà mese, poi si è registrata una flessione, e la media pollinica si è attestata sotto i 1 granuli per metro cubo per il restante periodo di fioritura, che è terminato ai primi di ottobre (Fig ). Anche se al conteggio al microscopio la concentrazione risulta generalmente bassa, a causa del ritmo biologico di emissione del polline e dell'altezza del campionatore, è stato calcolato che la concentrazione del polline di Artemisia ad altezza d'uomo può essere dieci volte più elevata rispetto al rilevamento del campionatore. In Germania il Servizio di Previsioni Polliniche considera un valore superiore a 6 granuli per metro cubo d'aria un carico potenziale di rischio per gli individui allergici a tale polline. Tutte le specie appartenenti al genere Ambrosia sono originarie del Nuovo Mondo. La specie più comune in Italia è Ambrosia artemisiifolia, una pianta segnalata solo agli inizi di questo secolo in alcune località del Piemonte e oggi in rapida diffusione in molti ambienti cittadini dell'italia settentrionale. A. artemisiifolia è una pianta infestante ad alta capacità competitiva, è presente soprattutto negli ambienti suburbani e urbani, colonizza terreni di riporto, massicciate ferroviarie, bordi stradali, ciapiedi, è resistente al pascolo e al calpestamento. Il periodo di fioritura di Ambrosia è di circa un mese, dalla fine di agosto ai primi di ottobre e il polline viene prodotto in quantità notevoli. Durante questo periodo si possono registrare concentrazioni anche molto elevate, con un andamento che risente molto delle condizioni meteorologiche e della direzione del vento. Durante il 24, nella prima settimana di settembre, si è rilevato un picco di circa 6 granuli per metro cubo d'aria (Fig ). Questa pianta non è presente nella nostra provincia, il polline arriva dalle zone del Nord-Est dell'italia e si è avuta evidenza della sua presenza solo da alcuni anni. Negli Stati Uniti l'ambrosia è la pianta responsabile del gior numero delle allergie da polline: per contenerne la diffusione in Italia la Regione Lombardia ha emanato un'ordinanza che impone durante il periodo estivo tre sfalci, al fine di impedirne la fioritura e quindi la produzione di polline e semi.
6 Com posite Concentrazione Am brosia Artemisia 1 2-ago 9-ago 16-ago 23-ago 3-ago 6-set 13-set 2-set 27-set 4-ott Data Fig Andamento delle concentrazioni dei granuli delle composite durante il Conclusioni Dal confronto con gli andamenti delle fioriture riscontrati nelle altre stazioni di monitoraggio presenti in Emilia Rona, riscontriamo che l andamento delle fioriture a Rimini è sovrapponibile qualitativamente con quello delle altre postazioni. Per contro, spesso si registra una quantità di granuli pollinici inferiore rispetto al resto del territorio regionale, in quanto, con il regime di brezze, non arrivano pollini quando i venti spirano dal quadrante ino. Infine, rispetto alle altre province, rileviamo che nella nostra realtà riveste una certa importanza il polline di Olivo, che viene coltivato diffusamente nell entroterra ronolo.
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