La congiuntura in sintesi

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1 II numero 3/12 8 agosto 2012 La congiuntura in sintesi I grafici del periodo pag. 2 1.Produzione pag. 3 4.Occupazione pag. 7 5.Sentiment delle imprese agricole pag Costi pag Mercato pag. 5 LE TENDENZE DEL PERIODO Nel secondo trimestre del 2012 la congiuntura agricola nazionale ha registrato un lieve peggioramento. Questo il risultato che emerge dall indagine qualitativa condotta presso il Panel Ismea delle aziende agricole nel mese di giugno In base ai pareri degli operatori del Panel Ismea, nel corso del trimestre i livelli produttivi sono risultati leggermente più bassi di quelli dello stesso periodo dello scorso anno. Contestualmente, gli operatori hanno lamentato l ulteriore incremento congiunturale registrato sul fronte dei costi - specie riguardo alle voci per concimi e mangimi e il calo dei prezzi di vendita che ha interessato nella prima fase di scambio la stragrande maggioranza dei prodotti agricoli. Peggiora così lievemente l opinione degli agricoltori del Panel circa l andamento del loro settore e dell economia nazionale, mentre le loro aspettative sull evoluzione a breve dell economia del Paese risultano il leggero miglioramento. Sugli affari poi delle loro imprese, gli operatori hanno pressappoco confermato i giudizi dello scorso trimestre, improntati ad una prudente stabilità sia per il presente sia per il futuro. 1

2 I grafici del periodo Andamento dei settori in base alle percezioni degli operatori*: II Posizionamento dei settori rispetto al totale agricoltura T T vs T Vino J Olio di oliva J All. animali da carne J Erbacee J Totale agricoltura Legnose L All. animali da latte L *I pareri espressi dagli operatori del Panel vengono elaborati attraverso un apposito algoritmo in un Indicatore sintetico, il cui campo di variazione è compreso tra -1 e +1. L analisi di tutte le variabili esplorate nel corso dell indagine è stata condotta a mezzo di detto indice, salvo dove diversamente specificato. Per approfondimenti cfr. la nota metodologica in calce. La congiuntura del settore delle erbacee La congiuntura del settore delle legnose 2

3 La congiuntura del settore dell olio d oliva La congiuntura della zootecnia da carne La congiuntura del settore vitivinicolo La congiuntura della zootecnia da latte 1. Produzione La programmazione agricola aziendale si è rivelata pressoché invariata anche nel secondo trimestre dell anno: la quasi totalità delle imprese del Panel Ismea (il 98%) ha confermato i propri piani produttivi/colturali aziendali e solo una quota esigua di queste (2%) ha modificato le proprie decisioni produttive, sospinta da nuove prospettive di mercato e/o dall innalzamento dei costi di produzione e da fattori climatici. Tale fenomeno è risultato relativamente più diffuso nel settore dei seminativi e in quello zootecnico; pressoché assente in quello vitivinicolo. Nel trimestre poi, l evoluzione della produzione e/o delle colture in campo non è stata considerata dagli operatori pienamente in linea con le loro aspettative: la maggioranza di questi si è espressa per un evoluzione normale (67%), mentre nella quota restante i pareri negativi sono prevalsi su quelli positivi (15% versus 4%); il 14% degli intervistati non è stato invece in grado di fornire un giudizio perché nel trimestre di riferimento non ha avuto colture in campo (settore delle erbacee) o perché le proprie colture erano in riposo vegetativo (come nel caso di talune arboree). L indice sintetico si è quindi collocato a -0,12. Per quanti l evoluzione del trimestre si è rivelata deludente, l andamento climatico particolarmente avverso e, in taluni casi, problematiche di natura fitosanitarie sono da considerarsi le principali cause. 3

4 Fig Evoluzione delle coltivazioni/ produzioni: II Fig. 1.3 Attese di produzione* per l annata agraria corrente rispetto a quella precedente: al II In riferimento alla produzione aziendale complessiva della prima metà del 2012 (in volume), per oltre la metà degli operatori si è rivelata uguale a quella conseguita nel primo semestre del 2011; tra quanti poi hanno indicato delle variazioni, quelle di segno negativo sono risultate più che doppie di quelle di segno positivo, facendo sì che l indicatore sintetico assumesse un valore inferiore allo zero (-0,12). Il settore dei prodotti zootecnici da carne e quello delle legnose, sono quelli dove la flessione produttiva è stata segnalata da un numero più elevato di operatori. Le previsioni di produzione per l intera annata agraria inoltre, rispetto allo scorso trimestre, sono state riviste complessivamente al ribasso, a causa soprattutto del peggioramento dei pareri dei produttori vitivinicoli e del settore zootecnico sui quali non è riuscito ad esercitare un contrappeso positivo il miglioramento delle attese delle imprese a seminativi. Fig. 1.2 Produzione effettiva cumulata*: II * Nel caso delle aziende di allevamento di animali da carne per produzione complessiva si intendono le consegne complessive per la macellazione. 2. Costi In base ai pareri espressi dalle imprese del Panel Ismea, prosegue nel secondo trimestre del 2012 la tensione al rialzo dei costi di produzione agricoli, seppure con un intensità inferiore rispetto ai due trimestri precedenti. Nel settore delle produzioni vegetali la maggior parte degli operatori ha continuato a lamentare l ulteriore rincaro dei concimi e delle sementi; mentre in quello zootecnico le aziende hanno indicato il rincaro dei mangimi e degli animali da allevamento. L indice Ismea dei prezzi dei mezzi correnti di produzione elaborato in riferimento al secondo trimestre del 2012 concorda con quanto emerso nell indagine qualitativa: pari a 138,4 registra un aumento sia su base trimestrale sia su base annuale (+1% la variazione sul valore del primo trimestre del 2012; +2% la variazione sul secondo trimestre del 2012). Più in dettaglio, i dati per macro-settore evidenziano che rispetto al primo trimestre dell anno l aumento dei costi delle coltivazioni vegetali è piuttosto lieve (+0,2%), mentre quello degli allevamenti è più incisivo (+2,8%); di converso, nel confronto tendenziale, ossia col secondo trimestre del 2011, il rincaro che ha interessato il segmento delle vegetali è stato più marcato di quello degli allevamenti (rispettivamente, +2,2% e +1,5%). * Nel caso delle aziende di allevamento di animali da carne per produzione complessiva si intendono le consegne complessive per la macellazione. 4

5 Fig. 2.1 Andamento delle spese totali per l acquisto di mezzi correnti rispetto al trimestre precedente: II, Dai pareri espressi dalle imprese del Panel circa il ricorso a servizi meccanici agricoli forniti da terzi - ossia da altre imprese in conto/terzi si evince un contenimento di questa voce di spesa che conferma il dato già rilevato lo scorso trimestre e cioè la tendenza delle aziende a contenere le normali pratiche di conduzione aziendale a fronte delle attuali e diffuse difficoltà economiche che stanno interessando il nostro Paese. In particolare, nel trimestre di riferimento il 7% delle imprese del Panel ha dichiarato di essere ricorso a servizi svolti da terzi, dato medio questo rispetto al quale spiccano le quote più contenute e più cospicue rispettivamente dei settori delle legnose e dell olio d oliva. Fig. 2.2 Aziende che hanno fatto ricorso a servizi di contoterzismo (%): II, 3. Mercato Nel secondo trimestre del 2012, l andamento del mercato dei prodotti della nostra agricoltura si conferma incerto. Nel contesto strettamente nazionale, si è protratta la flessione dei consumi delle famiglie, il cui potere d acquisto continua ad essere minacciato da un lato dalla forte pressione fiscale e dall altro dalle difficoltà del mercato del lavoro. Più da vicino, i dati del Panel evidenziano che per una quota elevata di imprese (prossima ai ¾) il livello della domanda nazionale nel secondo trimestre del 2012 si è rivelato normale, allineato agli standard del periodo, mentre per un altra quota più contenuta, ma non irrilevante, è stata giudicata inferiore: in cifre, il 73% delle imprese si è espresso per la normalità, il 16% ha giudicato il livello basso e solo il 3% si è espresso positivamente. Un altro 9% di imprese non ha espresso un parere al riguardo. L indicatore sintetico, riferito a tale variabile, è risultato quindi negativo e pari -0,15. Il calcolo dell indicatore per ciascun settore di analisi ha restituito un ranking di valori sempre negativi, nell ambito del quale il settore degli allevamenti da carne e quello delle legnose si posizionano al di sotto del dato medio e gli altri tutti al di sopra. Circa la domanda estera, fermo restando che una quota elevatissima di imprese ha dichiarato di non avere informazioni sulla situazione del mercato di oltreconfine (89%), gli operatori sono risultati in prevalenza concordi sulla normalità della stessa, sebbene nel settore vitivinicolo si sia confermato un lieve maggiore ottimismo. La poca conoscenza del mercato estero e il debole orientamento allo stesso deriva dalla struttura commerciale delle produzioni agricole delle imprese del Panel, per le quali rimane molto importante la modalità del conferimento - a cooperative, associazioni, organizzazioni, consorzi -, alla quale ricorre esattamente il 45% delle aziende, di cui il 36% in modo esclusivo e il restante 9% in modo parziale. A livello settoriale il conferimento esclusivo si conferma più diffuso tra le aziende di allevamento di animali da latte, tra quelle a seminativi e quelle vitivinicole, rispettivamente nella misura del 61%, del 42% e del 34%. In base quindi ai pareri espressi dagli operatori sull andamento tendenziale 1 delle quantità commercializzate e sull evoluzione congiunturale dei prezzi, in riferimento alla stragrande maggioranza di prodotti considerati, si evince un cedimento generalizzato dei volumi negoziati e dei prezzi. In dettaglio, nel settore dei seminativi la 1 La variazione tendenziale registra la variazione del dato rispetto al dato dello stesso periodo dell anno precedente; la variazione congiunturale registra invece la variazione del dato rispetto al periodo immediatamente precedente. 5

6 flessione delle quantità commercializzate ha interessato sia i cereali sia gli ortaggi con qualche eccezione positiva per il pomodoro - e le quotazioni hanno continuato ad essere giudicate complessivamente basse ma in miglioramento. Nel settore delle coltivazioni permanenti, fatta eccezione per i prodotti vitivinicoli che sono riusciti a mantenere i prezzi su livelli accettabili, è stato riscontrato un andamento del mercato generalmente negativo in termini di volumi commercializzati e di prezzi. Anche per i prodotti zootecnici l andamento del mercato si è rivelato difficile, nell ambito del quale solo per i capi da macello il prezzo ha registrato una tenuta migliore. La flessione dei prezzi agricoli a livello mondiale viene confermata dall andamento dell indice FAO dei prezzi mondiali dei prodotti alimentari, che nel corso degli ultimi mesi ha registrato un evoluzione mensile congiunturale in progressivo rallentamento, sfociata nella contrazione del mese di giugno (-1,8% su base mensile) che ha interessato tutte le diverse categorie di prodotto che rappresenta, ossia cereali, oli e grassi, carni, latte e zucchero. Anche nello scenario nazionale, in base all Indice Ismea dei prezzi all origine dei prodotti agricoli, nel secondo trimestre del 2012 si è avuta una battuta d arresto delle quotazioni agricole (-3,1% su base trimestrale e -2,7% su base annua) che ha riguardato sia i prodotti delle coltivazioni vegetali sia i prodotti della zootecnia (- 4,6% e -2,6% le rispettive flessioni congiunturali e -4,1% e -1% quelle tendenziali). La dinamica delle scorte, giudicate dalle imprese del Panel assolutamente in linea con i livelli normali del periodo (indice pari a zero), fornisce un ulteriore informazione sulla staticità del mercato nel trimestre di riferimento. In questo caso è doveroso ricordare che sul livello delle giacenze non si è espressa la metà degli operatori, ossia quelle aziende agricole che non detengono scorte di prodotti finiti in ragione della natura deperibile delle proprie produzioni o, limitatamente ad alcuni periodi dell anno, della stagionalità delle stessi. Infine, dalle risposte degli operatori sull eventuale registrazione di quote di prodotto invenduto e/o distrutto e/o non raccolto 2 in questo secondo trimestre del 2012 è risultato che solo presso l 8% delle aziende interpellate si è avuto tale fenomeno. Rispetto a questa percentuale media si segnala lo scostamento positivo del settore olivicolo e quello negativo del settore delle legnose, che rispettivamente hanno registrato nel trimestre di analisi una quota di prodotti invenduti/ distrutti/non raccolti pari al 3% e al 17%. L incidenza dei prodotti invenduti/distrutti/non raccolti sulla produzione aziendale totale è risultata mediamente intorno al 30%. In linea con quanto sin qui emerso e in base alle dichiarazioni degli operatori intervistati, il fatturato delle aziende in questi primi sei mesi del 2012 si è rivelato generalmente più contenuto di quello dei primi sei mesi del 2011, specie nel settore delle legnose e dei prodotti della zootecnia da carne. Fig. 3.1 Andamento delle quantità commercializzate e dei prezzi - Settore delle erbacee: II Fig. 3.2 Andamento delle quantità commercializzate e dei prezzi - Settore delle legnose e dell olio d oliva: II *sintesi dei pareri sulle quantità commercializzate, basati sul confronto temporale tendenziale (II rispetto al II trimestre 2011); **sintesi dei pareri sul livello dei prezzi rispetto al trimestre precedente. 2 Questa domanda non viene somministrata alle imprese del settore zootecnico. 6

7 Fig. 3.3 Andamento delle quantità commercializzate e dei prezzi - Settore vitivinicolo: II Fig. 3.4 Andamento delle quantità commercializzate e dei prezzi - Settore della zootecnia da carne: II Fig. 3.5 Andamento delle quantità commercializzate e dei prezzi - Settore della zootecnia da latte: II *sintesi dei pareri sulle quantità commercializzate, basati sul confronto temporale tendenziale (II rispetto al II trimestre 2011); **sintesi dei pareri sul livello dei prezzi rispetto al trimestre precedente. 4. Occupazione I livelli occupazionali in agricoltura non sono soggetti a grosse variazioni e, in base ai pareri delle imprese del Panel, tale evenienza viene confermata anche nel secondo trimestre del A conferma di quanto rilevato nei trimestri precedenti, per la quasi totalità delle imprese (il 97%) non si sono avute variazioni nel numero degli occupati su base trimestrale. La sola categoria degli avventizi risulta essere stata interessata da qualche lieve aumento, dettato dai calendari produttivi stagionali. Per il terzo trimestre del 2012, peraltro, le imprese non prevedono variazioni di scenario, confermando i livelli occupazioni attuali, nelle diverse categorie (fissi, avventizi, collaboratori a diverso titolo). 5. Sentiment delle imprese agricole La percezione complessiva delle aziende sulla situazione economica generale del Paese e sull andamento della loro azienda in particolare, si basa sui pareri espressi dai medesimi circa l andamento degli affari della loro azienda, del settore agricolo in cui operano, dell agricoltura in generale e dell economia nazionale, nonché sull evoluzione futura della propria azienda e dell economia. Sulla scorta dei risultati emersi nell indagine condotta nel mese di giugno e relativa al secondo trimestre del 2012 si evince che per le imprese del Panel lo scenario complessivo non ha subìto sostanziali variazioni rispetto ai primi tre mesi dell anno, mentre a livello personale percepiscono un lieve peggioramento del settore nel quale operano. Di fatto, nel trimestre qui analizzato la diffusa flessione dei prezzi dei prodotti agricoli e il contestuale ulteriore incremento dei costi dei mezzi correnti hanno determinato un deterioramento della ragione di scambio delle imprese della fase primaria (data dal rapporto tra l indice dei prezzi all origine dei prodotti agricoli e l indice dei prezzi dei mezzi correnti), che non ha coinvolto gli operatori del frumento tenero, del vino e della frutta, grazie, in tutti e tre i casi, alla migliore tenuta dei prezzi di queste derrate rispetto ai prezzi degli altri prodotti agricoli. Più da vicino, i pareri degli operatori sulla situazione economica corrente e futura della loro azienda evidenziano una sostanziale e diffusa percezione di stabilità: rispetto al primo trimestre cresce e si consolida la quota di imprese che indica come stabile l andamento attuale e futuro dei propri affari (59,4% a fronte del 52,1% del primo in riferimento agli affari correnti e 56% a fronte del 52% del primo 7

8 trimestre in riferimento alla situazione futura) a detrimento delle quote dei pareri sia positivi sia negativi. Con segnato riferimento ai pareri positivi e negativi circa l andamento corrente degli affari aziendali, a livello settoriale si evincono delle disomogeneità, con un bilancio complessivamente più ottimistico nel settore vitivinicolo e più pessimistico in quello delle erbacee. Circa invece la situazione economica futura dell azienda, nei settori delle coltivazioni vegetali è stato ravvisato un sentiment lievemente migliore rispetto a quello rilevato per il presente; il viceversa vale invece per i settori della zootecnia che per lo scenario attuale sono stati più penalizzati dalla flessione dei prezzi. Fig. 5.3 Andamento corrente degli affari a livello aziendale, per settore (percentuali di risposta) 1 : II Considerando poi congiuntamente i giudizi espressi dalle imprese sull andamento del proprio settore e dell economia nazionale, nonché le loro attese riguardo alla situazione economica del Paese nel prossimo trimestre - ossia in riferimento al terzo trimestre del , si profila ancora una volta un quadro complessivamente negativo, rappresentato graficamente a mezzo della mappa di posizionamento costruita sui valori assunti dall indicatore sintetico per tutti e tre gli aspetti considerati: il clima diffusamente negativo si evince dal collocamento di tutti i settori nel quadrante negativo della mappa, nell ambito del quale si staglia meno negativa la posizione del settore zootecnico da carne, grazie alla minore loro diffidenza verso l andamento presente e futuro dell economia. Fig Mappa di posizionamento settoriale in termini di Sentiment : II Fig. 5.4 Attese sulla situazione economica dell azienda nei prossimi 2-3 anni, (percentuali di risposta) 1 : II N.B. La dimensione della bolla rappresenta, in negativo, i giudizi espressi dagli operatori sull andamento del proprio settore nel secondo trimestre del Infine, confrontando i pareri espressi dagli operatori sull andamento dell agricoltura in generale con quelli espressi dagli stessi sull andamento del loro settore di appartenenza di evince un vantaggio positivo dei secondi sui primi a conferma della maggiore consapevolezza e conoscenza dell ambito operativo di competenza di ogni agricoltore. 1 Nel grafico non sono riportate le quote percentuali dei Non so/non risponde *Non comprende le olive le olive da olio e l uva da vino 8

9 Fig Pareri sull andamento del proprio settore e dell agricoltura in generale: II 9

10 Appendice statistica Fig. A1 - Andamento del settore di appartenenza rispetto al trimestre precedente: II Tab. A1 - Andamento del settore di appartenenza rispetto al trimestre precedente, per settore: II Migliorato Invariato Peggiorato n.r. Erbacee 1% 63% 37% 0% Legnose 2% 59% 38% 2% Olio 0% 66% 34% 0% Vino 3% 63% 35% 0% All. animali da carne 1% 63% 36% 0% All. animali da latte 3% 45% 53% 0% TOTALE 1% 61% 38% 0% Fig. A2 - Evoluzione delle coltivazioni/ produzioni: II Tab. A2 - Evoluzione delle coltivazioni/ produzioni, per settore: II S uperiore alle Normale aspettative Inferiore alle aspettative Non abbiamo ancora colture in campo Le nostre coltivaz ioni sono ancora in n.r. riposo vegetativo Erbacee 4% 66% 14% 16% 0% 1% Legnose 5% 60% 20% 0% 15% 0% Olio 5% 59% 14% 0% 21% 0% Vino 3% 63% 11% 0% 22% 1% All. animali da carne 1% 87% 12% 0% 0% 0% All. animali da latte 9% 71% 21% 0% 0% 0% TOTALE 4% 66% 15% 7% 7% 0% Fig. A3 - Livello della produzione complessiva rispetto a quello dell anno precedente: II Tab. A3 - Livello della produzione complessiva rispetto a quello dell anno precedente, per settore: II *Nel caso delle aziende di allevamento di animali da carne si parla di consegne per la macellazione Maggiore Uguale Minore No colture / produz. sino a questo momento dell'anno n.r. Erbacee 4% 51% 13% 31% 1% Legnose 5% 58% 16% 19% 1% Olio 4% 38% 12% 46% 0% Vino 4% 42% 5% 48% 1% All. animali da carne* 5% 71% 22% 0% 1% All. animali da latte 18% 58% 24% 0% 0% TOTALE 6% 52% 14% 27% 1% 10

11 Fig. A4 - Attese di produzione per l intera annata agraria rispetto a quella precedente: al II Tab. A4 - Attese di produzione per l intera annata agraria rispetto a quella precedente, per settore: al II *Nel caso delle aziende di allevamento di animali da carne si parla di consegne per la macellazione In aumento Uguale In diminuz. No colture / produz. sino a questo momento dell'anno n.r. Erbacee 10% 49% 12% 28% 2% Legnose 9% 49% 19% 22% 0% Olio 11% 42% 12% 36% 0% Vino 12% 43% 17% 28% 0% All. animali da carne* 7% 61% 21% 12% 0% All. animali da latte 12% 59% 15% 12% 3% TOTALE 10% 49% 15% 25% 1% Fig. A5 - Spese totali per l acquisto di mezzi correnti rispetto allo stesso periodo dell anno precedente: II Tab. A5 - Spese totali per l acquisto di mezzi correnti rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, per settore: II Aumentate Rimaste uguali Diminuite N.r. Erbacee 41% 55% 4% 0% Legnose 33% 58% 8% 1% Olio 28% 71% 0% 1% Vino 38% 60% 2% 1% All. animali da carne 37% 54% 7% 3% All. animali da latte 41% 51% 8% 0% TOTALE 38% 57% 4% 1% Fig. A6 - Domanda nazionale rispetto al livello normale di periodo: II Tab. A6 - Domanda nazionale rispetto al livello normale di periodo, per settore: II trimestre 2012 Superiore Normale Inferiore Non sono informato n.r. al riguardo Erbacee 2% 72% 14% 9% 3% Legnose 3% 69% 22% 4% 2% Olio 3% 68% 12% 12% 5% Vino 4% 79% 14% 1% 2% All. animali da carne 4% 76% 16% 3% 1% All. animali da latte 3% 76% 19% 1% 1% TOTALE 3% 73% 16% 6% 3% 11

12 Tab. A7 - Andamento delle quantità commercializzate, settore delle erbacee: II vs II trimestre 2011 erbacee (ortaggi esclusi) ortaggi (escluso pomodoro) pomodoro da industria pomodoro da mensa Aumentate 3% 5% 10% 10% Rimaste uguali 54% 50% 20% 56% Diminuite 7% 24% 0% 8% questo periodo dell'anno 37% 20% 70% 26% n.r. 0% 1% 0% 0% Tab. A8 - Andamento del prezzo di vendita, settore delle erbacee: II vs I erbacee (ortaggi esclusi) ortaggi (escluso pomodoro) pomodoro da industria pomodoro da mensa Aumentate 3% 5% 0% 3% Rimaste uguali 49% 55% 20% 79% Diminuite 12% 23% 10% 18% questo periodo dell'anno 34% 16% 70% 0% n.r. 3% 1% 0% 0% Tab. A9 - Andamento delle quantità commercializzate, settore delle legnose e dell olio: II vs II trimestre 2011 legnose olive da olio olio di oliva sfuso olio di oliva confezion. Aumentate 5% 0% 0% 21% Rimaste uguali 36% 55% 56% 43% Diminuite 24% 7% 9% 14% questo periodo dell'anno 34% 38% 34% 21% n.r. 0% 0% 0% 0% Tab. A10 - Andamento del prezzo di vendita, settore delle legnose e dell olio: II trimestre 2012 vs I legnose olive da olio olio di oliva sfuso olio di oliva confezion. Aumentati 5% 4% 3% 6% Rimasti uguali 39% 48% 67% 71% Diminuiti 22% 16% 18% 18% questo periodo dell'anno 33% 28% 3% 6% n.r. 0% 4% 9% 0% Tab. A11 - Andamento delle quantità commercializzate, settore vitivinicolo: II vs II trimestre 2011 uva da vino vino sfuso vino confezion. Aumentate 3% 4% 13% Rimaste uguali 54% 56% 55% Diminuite 3% 4% 18% questo periodo dell'anno 37% 32% 8% n.r. 3% 4% 8% Tab. A12 - Andamento del prezzo di vendita, settore vitivinicolo: II vs I uva da vino vino sfuso vino confezion. Aumentate 6% 8% 10% Rimaste uguali 57% 56% 73% Diminuite 3% 0% 5% questo periodo dell'anno 32% 28% 8% n.r. 2% 8% 5% 12

13 Tab. A13 - Andamento delle quantità commercializzate, allevamenti da carne: I vs I trimestre 2011 capi da allevamento capi da macello carne macellata/ sezionata prodotti trasformati Aumentate 6% 2% 13% 0% Rimaste uguali 51% 72% 63% 40% Diminuite 37% 14% 25% 60% questo periodo dell'anno 6% 12% 0% 0% n.r. 0% 0% 0% 0% Tab. A14 - Andamento del prezzo di vendita, allevamenti da carne: II vs I capi da allevamento capi da macello carne macellata/ sezionata prodotti trasformati Aumentate 6% 12% 0% 0% Rimaste uguali 71% 76% 88% 80% Diminuite 14% 2% 13% 20% questo periodo dell'anno 9% 10% 0% 0% n.r. 0% 0% 0% 0% Tab. A15 - Andamento delle quantità commercializzate, allevamenti da latte: II vs II trimestre 2011 latte alimentare latte crudo per la trasformaz. burro, formaggi e altri latticini Aumentate 19% 12% 18% Rimaste uguali 57% 70% 55% Diminuite 24% 18% 27% questo periodo dell'anno 0% 0% 0% n.r. 0% 0% 0% Tab. A16 - Andamento del prezzo di vendita, allevamenti da latte: II vs I latte alimentare latte crudo per la trasformaz. burro formaggi Aumentato 5% 4% 0% 0% Rimasto costante 52% 46% 36% 64% Diminuito 43% 49% 36% 36% questo trimestre 0% 2% 0% 0% n.r. 0% 0% 27% 0% Tab. A17 - Previsioni sull andamento dei prezzi nel prossimo trimestre, settore delle erbacee: al II erbacee (ortaggi esclusi) ortaggi (escluso pomodoro) pomodoro da industria pomodoro da mensa Superiori 2% 3% 33% 3% Uguali 77% 86% 67% 72% Inferiori 7% 6% 0% 5% Non si commercializza questo prodotto nel prossimo trimestre 3% 1% 0% 18% n.r 11% 4% 0% 3% Tab. A18 - Previsioni sull andamento dei prezzi nel prossimo trimestre, settore delle legnose e dell olio: al II legnose olive da olio olio di oliva sfuso olio di oliva confezion. Superiori 1% 4% 0% 0% Uguali 81% 78% 82% 100% Inferiori 6% 0% 0% 0% Non si commercializza questo prodotto nel prossimo trimestre 9% 11% 9% 0% n.r 2% 7% 9% 0% 13

14 Tab. A19 - Previsioni sull andamento dei prezzi nel prossimo trimestre, settore vitivinicolo: al II uva da vino vino sfuso vino confezionato Superiori 5% 0% 0% Uguali 81% 83% 81% Inferiori 0% 0% 5% Non si commercializza questo prodotto nel prossimo trimestre 12% 6% 3% n.r 2% 11% 11% Tab. A20 - Previsioni sull andamento dei prezzi nel prossimo trimestre, allevamenti da carne: al II capi da allevamento capi da macello carne macellata/ sezionata prodotti trasformati Superiori 16% 9% 13% 0% Uguali 69% 78% 63% 80% Inferiori 9% 7% 25% 20% Non si commercializza questo prodotto nel prossimo trimestre 0% 0% 0% 0% n.r 6% 7% 0% 0% Tab. A21 - Previsioni sull andamento dei prezzi nel prossimo trimestre, allevamenti da latte: al II latte alimentare latte crudo per la trasformaz. burro formaggi Superiori 5% 5% 0% 0% Uguali 86% 82% 45% 73% Inferiori 10% 9% 9% 9% Non si commercializza questo prodotto nel prossimo trimestre 0% 2% 9% 9% n.r 0% 2% 36% 9% Fig. A7 - Andamento degli occupati rispetto al trimestre precedente: II Tab. A22 - Andamento degli occupati rispetto al trimestre precedente, per settore: II Aumentati Uguali Diminuiti N.r. Erbacee 2% 98% 1% 0% Legnose 3% 96% 1% 0% Olio 3% 96% 1% 0% Vino 0% 96% 4% 0% All. animali da carne 1% 96% 3% 0% All. animali da latte 0% 99% 1% 0% TOTALE 2% 97% 1% 0% 14

15 Fig. A8 - Previsioni andamento degli occupati nel prossimo trimestre: al II Tab. A23 - Previsioni andamento degli occupati nel prossimo trimestre, per settore: al II In aumento Uguale In diminuzione Non avrò dipendenti n.r Erbacee 1% 91% 0% 7% 1% Legnose 2% 91% 2% 5% 0% Olio 3% 91% 1% 5% 0% Vino 5% 92% 0% 3% 0% All. animali da carne 1% 93% 1% 4% 0% All. animali da latte 0% 97% 1% 0% 1% TOTALE 2% 92% 1% 5% 0% Fig. A9 - Andamento degli affari dell azienda: II Tab. A24 - Andamento degli affari dell azienda, per settore: II Molto Molto Positivo Normale Negativo positivo negativo n.r. Erbacee 0% 7% 63% 26% 4% 0% Legnose 0% 8% 57% 29% 5% 1% Olio 0% 8% 64% 25% 3% 0% Vino 0% 18% 59% 22% 1% 0% All. animali da carne 3% 9% 58% 26% 4% 0% All. animali da latte 3% 5% 45% 44% 1% 3% TOTALE 1% 8% 59% 28% 3% 0% Fig. A10 - Situazione degli affari dell azienda nei prossimi 2-3 anni: al II Tab. A25 - Situazione degli affari dell azienda nei prossimi 2-3 anni, per settore: al II M igliorerà M igliorerà Rimarrà molto poco invariata P eggiorerà P eggiorerà poco molto n.r. Erbacee 0% 5% 58% 18% 4% 15% Legnose 0% 13% 53% 17% 7% 9% Olio 0% 7% 58% 14% 5% 16% Vino 0% 8% 53% 17% 1% 21% All. animali da carne 0% 12% 59% 13% 5% 11% All. animali da latte 1% 10% 51% 22% 1% 14% TOTALE 0% 8% 56% 17% 4% 14% 15

16 Fig. A11 - Andamento dell agricoltura rispetto al trimestre precedente: II Tab. A26 - Andamento dell agricoltura rispetto al trimestre precedente, per settore: II Migliorato Invariato Peggiorato N.r. Erbacee 0% 45% 55% 0% Legnose 1% 43% 56% 0% Olio 0% 37% 62% 1% Vino 0% 47% 53% 0% All. animali da carne 4% 53% 43% 0% All. animali da latte 1% 42% 55% 1% TOTALE 1% 45% 54% 0% Fig. A12 - Andamento dell economia nazionale rispetto al trimestre precedente: II trimestre 2012 Tab. A27 - Andamento dell economia nazionale rispetto al trimestre precedente, per settore: II Migliorato Invariato Peggiorato N.r. Erbacee 0% 32% 68% 0% Legnose 0% 33% 67% 0% Olio 0% 21% 79% 0% Vino 0% 25% 75% 0% All. animali da carne 0% 43% 57% 0% All. animali da latte 1% 26% 73% 0% TOTALE 0% 30% 69% 0% Fig. A13 - Attese sull evoluzione dell economia nazionale nel prossimo trimestre: al II Tab. A28 - Attese sull evoluzione dell economia nazionale nel prossimo trimestre, per settore: al II Migliorerà Rimarrà invariata Peggiorerà n.r. Erbacee 1% 52% 41% 7% Legnose 2% 54% 40% 5% Olio 0% 53% 42% 5% Vino 0% 50% 45% 5% All. animali da carne 1% 61% 34% 4% All. animali da latte 4% 47% 44% 5% TOTALE 1% 52% 41% 6% 16

17 Metodologia Campionamento Il Panel Ismea delle aziende agricole consta di 800 unità circa, individuate a partire dalle liste del Registro delle imprese di Infocamere. Si tratta di un campione ragionato, per l articolazione del quale si è tenuto conto della distribuzione della produzione agricola ai prezzi di base di sei settori produttivi agricoli (erbacee; legnose; olive da olio; uva da vino; allevamenti di animali da carne; allevamenti di animali da latte) nelle quattro macro aree geografiche del Paese come definite dall Istat nell ambito delle indagini congiunturali (Tabella B). Nell ambito di ogni settore sono state quindi prese in considerazione le principali produzioni agricole nazionali, comprendenti ventiquattro tipologie di prodotto, la cui tassonomia è di sotto elencata (Tabella A). Va segnalato inoltre che nel campione sono state incluse circa 90 aziende considerate realtà d eccellenza dell agricoltura italiana, selezionate dalle liste della Banca Dati AIDA Bureau Van Dijk e individuate per la loro rappresentatività settoriale nella zona territoriale di localizzazione. Tabella B - Ripartizioni geografiche Istat Macro aree Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Regioni Piemonte, Valle d Aosta, Lombardia, Liguria Friuli Venezia Giulia, Trentino Altro Adige, Veneto, Emilia Romagna Toscana, Marche, Umbria, Lazio Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna Struttura delle aziende rispondenti In termini percentuali la distribuzione per settore produttivo delle aziende rispondenti è illustrata in Figura A. Fig. A - Distribuzione delle aziende agricole del Panel Ismea per settore produttivo Tabella A - Settori e prodotti del Panel Ismea delle aziende agricole Settore 1 2 Prodotti 3 Mais Frumento duro, Frumento tenero, Orzo, Avena, Segale (Cereali invernali) Triticale, Spelta, Miglio, Cagliola, Farro, Sorgo, Grano Saraceno (Altri cereali) Erbacee Legnose 4 Soia, girasole, colza, ecc (Semi oleosi) 5 6 Riso Fave, Favette, Favino, Pisello proteico, Lupini dolci (Colture proteiche) 7 Barbabietola 8 Tabacco 9 Patate 10 Ortaggi 11 Fiori 12 Foraggi 13 Agrumi 14 Frutta 15 Olive da mensa 16 Uva da tavola 17 Piante (Vivai) Olio 18 Olive da olio Vino 19 Uva da vino All. animali da carne All. animali da latte 20 Bovini da carne 21 Suini 22 Pollame 23 Ovini e caprini 24 Bovini da latte 25 Ovi-caprini In base al genere - esclusa la quota del 15% corrispondente a imprese aventi struttura cooperativa e/o societaria e quindi gestione associativa il 78% dei conduttori delle aziende intervistate è costituito da uomini e il 22% da donne; in riferimento all età, solo un 11% ha meno di quaranta anni (Tabella C). Tabella C Distribuzione per genere ed età del conduttore delle aziende agricole del Panel Ismea Totale < 40 anni 40 anni Donne 22% 1% 21% Uomini 78% 10% 68% Totale 100% 11% 89% Per meglio definire il profilo delle aziende intervistate, nel corso dell indagine sono state loro sottoposte alcune domande sullo svolgimento o 17

18 meno di attività di agriturismo e di contoterzismo, nonché sulla realizzazione o meno di produzioni biologiche o soggette a specifiche certificazioni. Dalle risposte è emerso che l attività di agriturismo risulta poco diffusa tra gli operatori del Panel (circa il 5%); analogamente, le attività di contoterzismo vengono svolte in media dal 7% delle aziende. In termini di produzioni biologiche 3 e certificate (DOP, IGP, STG, DOC, DOCG, IGT, ecc ) 4 le prime risultano diffuse nel 12% dei casi, le seconde nel 19%. Metodologia di calcolo dell indicatore sintetico Le risposte fornite dalle aziende sono sintetizzate da un indicatore, per l appunto chiamato indice sintetico. Per il calcolo dell'indice si associano valori numerici alle risposte di tipo qualitativo fornite dagli intervistati. Nel caso di un numero di modalità di risposta uguale a tre, i valori attribuiti sono i seguenti: 1 = modalità positiva; 0 = modalità neutra, di invarianza; -1 = modalità negativa. Per ogni quesito, l indice è dato dalla media ponderata di tali valori, con pesi pari alle frequenze osservate. Il campo di variazione dell indice è compreso tra -1 e 1. 3 Ai sensi del Regolamento CE n.834/ Si tratta delle seguenti certificazioni di qualità: - DOP, Denominazione di Origine Protetta (Reg. CE 510/2006) - IGP, Indicazione Geografica Protetta (Reg. CE 510/2006) - STG, Specialità Tradizionale Garantita, o AS, Attestazione di Specificità (Reg. CE 509/2006) - DOC, Denominazione di Origine Controllata, DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita, IGT, Indicazione Geografica Tipica, menzioni esclusivamente applicabili ai vini prodotti sul territorio italiano, in base a quanto disciplinato dalla legge n. 164/

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