Percorsi di qualità, modelli ed esperienze nei servizi a ciclo diurno per l adolescenza. Bari, 14 Ottobre 2016 Assemblea Annuale ANCI
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1 Percorsi di qualità, modelli ed esperienze nei servizi a ciclo diurno per l adolescenza Bari, 14 Ottobre 2016 Assemblea Annuale ANCI
2 Il focus dell analisi Lavoro di ricognizione di politiche per l infanzia e l adolescenza analisi desk Modelli ed esperienze (servizi e progetti) studi di caso in 6 territori (Comuni di Genova, Torino, Ancona, Bologna, Napoli, Distretto del Mugello) Servizi a ciclo diurno
3 I presupposti concettuali - L adolescenza tra rischi e diritti di cittadinanza Specificità dell adolescenza come tappa dello sviluppo evolutivo: assolvimento dei compiti di sviluppo fattori di rischio (disagio evolutivo endogeno) Promozione dei diritti, opportunità e fattori di protezione: attenzione a modelli di intervento per individuare risposte efficaci
4 Lo scenario di riferimento Studiare fattori di rischio attuali, in relazione a macro fenomeni socioculturali Cambio di paradigmi interpretativi Ascolto
5 La costruzione sociale dell adolescenza e l evoluzione del quadro normativo Convenzione ONU sui diritti dell infanzia e dell adolescenza 1989 (ratificata nel 1991) Legge 285/ Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l infanzia e l adolescenza Legge 451/ Istituzione della Commissione parlamentare per l infanzia e dell Osservatorio nazionale per l infanzia Piani Nazionali d Azione e interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva Legge 112 / Istituzione dell Autorità Garante per l infanzia e l adolescenza
6 La concezione dei diritti provision rights: diritti che si ri feriscono all'accesso a servizi o beni materiali e immateriali (es. il diritto all'educazione o il diritto alla salute) protection rights: diritti che prevedono la protezione da situazioni di rischio, danno e pericolo (es. abuso e maltrattamento) partecipation (o promotion) rights: diritti che riconoscono il ruolo attivo del bambino come agente di cambiamento e portatore di idee e opinioni che devono essere prese sul serio
7 2015 L Autorità Garante per l infanzia e l adolescenza redige un documento di proposta denominato: Verso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) concernenti i diritti civili e sociali dei bambini e degli adolescenti con cui intende fornire uno stimolo al legislatore e al programmatore, affinché si ponga mano alla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) con riferimento in primo luogo alla Legge di ratifica della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo e al Titolo V della Costituzione così come riformato nel 2001, la cui ratio è quella di garantire pari opportunità su tutto il territorio nazionale.
8 A che punto siamo IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva Linee di azione 1. Contrasto della povertà dei bambini e delle famiglie 2. Servizi socio educativi per la prima infanzia e qualità del sistema scolastico 3. Strategie e interventi per l integrazione scolastica e sociale 4. Sostegno alla genitorialità, sistema integrato dei servizi e sistema dell accoglienza
9 Linee di indirizzo Promozione del benessere e prevenzione del rischio in adolescenza : Progetto Adolescenza - Regione Emilia-Romagna (2013) Atto di Indirizzo Sviluppo programmatico e organizzativo del Sistema dei servizi per l infanzia e l adolescenza - Regione Marche (2004) Linee di indirizzo Guadagnare salute in adolescenza - Ministero della Salute - Regione Piemonte (2010) Piano adolescenza - Città di Torino ( ) Progetto Integrato per Palermo Città Educativa (2015) Documento nazionale sulla partecipazione. Partecipare, infinito presente. Proposte dei bambini e dei ragazzi per promuovere la loro partecipazione - PIDIDA (2015) Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e cyberbullismo - MIUR (2015) Documento di proposta Prendersi cura dei bambini e degli adolescenti vittime di maltrattamento - Commissione consultiva per la prevenzione e la cura del maltrattamento sui minorenni - Autorità Garante per l infanzia e l adolescenza (2015) Carte deontologiche: Carta di Treviso (1995) e Carta di Milano per il Rispetto delle bambine e dei bambini nella comunicazione - Terre des hommes (2013) Codice del Diritto del Minore alla Salute e ai Servizi Sanitari - INDIMI (2013)
10 Quali attori? Quali modelli? Quali servizi? TERZO SETTORE COMUNITA Servizi a ciclo diurno Centri socioeducativi diurni (art. 52) e Centri aperti polivalenti (art. 104) Educativa di strada e animazione di comunità ASL Progetti di promozione della salute e del benessere Supporto educativo individualizzato SCUOLE Assistenza domiciliare educativa (art. 87 bis) Centri di ascolto per le famiglie (art. 93) SERVIZI SOCIALI
11 Verso un set di indicatori qualitativi
12 A - Livello della pianificazione Promozione e diffusione della cultura dei diritti dell infanzia e dell adolescenza (accesso ai diritti essenziali di istruzione, salute, ecc.; protezione da situazioni di rischio, danno e pericolo; partecipazione alla vita pubblica) Presenza di figure di garanzia; accesso alle informazioni relative a persone e servizi da contattare in caso di difficoltà Azioni di monitoraggio dei fenomeni che investono l adolescenza / utilizzo di indicatori disaggregati (per età, genere, ecc.) Integrazione tra politiche: infanzia e adolescenza, famiglia, educazione, istruzione, formazione, inclusione sociale, sanità, mobilità urbana, giustizia minorile e ordinaria, ecc. Approccio multidimensionale e globale Centralità della prevenzione; integrazione e armonizzazione tra politiche di promozione, prevenzione, sostegno e cura; riconoscimento e trattamento precoce delle vulnerabilità
13 A - Livello della pianificazione Attenzione alle diverse fasi dell adolescenza / articolazione di servizi ed interventi per fasce d età (11-13, 14-17) Definizione di modelli organizzativi integrati a partire dall analisi dei bisogni e dal coinvolgimento degli attori (es. definizione dei percorsi di raccordo tra Centri per le famiglie e Servizi a ciclo diurno per minori) Disponibilità di indicazioni procedurali formalizzate per gli enti (linee guida, protocolli procedurali, ecc.) generali o relative a specifiche aree di intervento. Es: - protocollo che definisca il raccordo funzionale e operativo tra servizi sociali e consultoriali, centri antiviolenza, centri polivalenti / centri diurni per minori, scuole, centri per le famiglie, ecc. in un ottica di integrazione - modalità di segnalazione e presa in carico precoce di minori e relativi nuclei familiari in situazioni di rischio di emarginazione sociale e/o devianza nei servizi preposti (es. ADE) - definizione del PEI - Progetto Educativo Individualizzato, quando previsto - modalità di raccordo tra enti preposti per la presa in carico precoce di minori con BES
14 B - Livello della programmazione Analisi dei fenomeni riguardanti l adolescenza e dei fabbisogni espressi a livello territoriale (es. dati su dispersione scolastica, esclusione sociale, uso di sostanze, violenza tra pari, ecc.) Ascolto dei minori rispetto ai fabbisogni / possibilità di interlocuzione con decisori Integrazione e coordinamento tra enti/sistemi (Comuni, Scuola, ASL, NPIA, pediatri di libera scelta, Consultori, Terzo Settore, ecc.) e servizi (Servizi a ciclo diurno, Centri per le famiglie, ADE, ecc.) tramite Tavoli di coordinamento Ottimizzazione delle risorse intersettoriali Integrazione interprofessionale tra sistemi e servizi che si occupano di adolescenti e famiglie Continuità progettuale ed educativa Continuità e raccordo tra attività scolastiche, extrascolastiche e di educativa domiciliare
15 C - Livello della progettazione ed erogazione Coerenza progettuale Coerenza rispetto alla programmazione sociale e agli obiettivi indicati nel PPSR e IV Piano di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva Coerenza rispetto all analisi dei fabbisogni /elementi di contesto (coerenza esterna) Coerenza dell insieme degli elementi progettuali (coerenza interna) Efficacia Chiarezza e misurabilità degli obiettivi, in termini di incremento del benessere dell utenza per fasce d età (11-13, 14-17) e in relazione ai fabbisogni rilevati Soluzioni tecniche e flessibilità organizzativa per rispondere ai bisogni e agli obiettivi (es. gestione unitaria di servizi) Comunicazione / accessibilità multicanale per il raggiungimento dell utenza / massima capillarità territoriale per fornire chiare e puntuali informazioni rispetto ai servizi, le risorse e le opportunità istituzionali e informali che il territorio offre ad adolescenti e famiglie (educative, sociali, sanitarie, scolastiche, del tempo libero)
16 C - Livello della progettazione ed erogazione Efficienza Introduzione di innovazioni organizzative, tecniche e metodologiche che hanno prodotto economie in termini di risorse / ottimizzazione delle risorse, salvaguardando l efficacia degli interventi (es. utilizzo piattaforme online, condivisione di moduli formativi per operatori di diverse équipe, ecc.) Sistema di monitoraggio e valutazione delle attività Chiarezza degli obiettivi di valutazione: - indicatori di output: ciò che le attività di progetto producono - indicatori di risultato: effetti immediati sui beneficiari - indicatori di impatto: contributi a lungo termine rispetto all obiettivo generale Utilizzo di indicatori disaggregati per genere ed età Follow up e replicabilità delle buone prassi
17 C - Livello della progettazione ed erogazione Contestualizzazione del progetto e integrazione nella comunità locale Coinvolgimento delle risorse formali e informali del territorio che si occupano di adolescenza (tessuto sociale: famiglie, associazioni culturali, di volontariato, reti studentesche, gestori di locali, oratori, gruppi scout, centri sportivi, ecc.) Partecipazione e ascolto Riconoscimento delle soggettività degli adolescenti, promozione del protagonismo e della partecipazione alla vita pubblica per le decisioni che li riguardano Coinvolgimento e ascolto per l analisi dei bisogni Co-progettazione di attività e realizzazione di attività autoprodotte Coinvolgimento nelle attività di valutazione partecipata / centralità del beneficiario nel processo di valutazione / procedure di ascolto e customer satisfaction
18 C - Livello della progettazione ed erogazione Trasparenza Disponibilità di indicazioni procedurali formalizzate (carte dei servizi, sistemi di raccolta di informazioni e di documentazione, ecc.) Indicazione delle modalità di superamento di eventuali disservizi o anomalie riscontrate / riscontro reclami Accessibilità / Appropriatezza della sede Sedi dedicate, che possano fungere anche da primo luogo di accesso verso altri servizi territoriali (es. sportelli adolescenza) Accesso non mediato e tutela della privacy Spazi-neutri di confronto per le famiglie
19 C - Livello della progettazione ed erogazione Rilevanza e appropriatezza degli interventi Funzioni di ascolto, sostegno alla crescita, accompagnamento e tutoraggio, orientamento Cura delle buone relazioni tra generi, generazioni, culture in una prospettiva di promozione opportunità per tutti (educazione alle differenze: contrasto agli stereotipi e alle discriminazioni basate su genere, cultura, abilità e orientamento sessuale) Sostegno alle competenze genitoriali, mediazione familiare, accompagnamento nelle situazioni di crisi familiare, formazione ed informazione Appropriatezza dei metodi Metodo di lavoro che garantisca l integrazione dei servizi in tutte le fasi dell ideazione, realizzazione, verifica e valutazione del progetto Metodi che favoriscano un coinvolgimento attivo e la valorizzazione delle competenze Metodi che favoriscano il coinvolgimento di gruppi informali e drop-out (es. educativa di strada)
20 C - Livello della progettazione ed erogazione Appropriatezza del personale Personale specializzato su accoglienza, diagnosi, trattamento degli adolescenti Formazione continua (conoscenza dei fenomeni diffusi, conoscenza dei codici e dei linguaggi adolescenziali, ecc.) Contenimento del turn over degli operatori
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