IL RISCHIO CANCEROGENO

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1 Indagine nel Comparto del Legno 2017 IL RISCHIO CANCEROGENO Liviano Vianello SPISAL ULSS 16

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3 D.L.gs 81/2008 Allegato XLII ESPOSIZIONE A POLVERE DI LEGNO DURO In linea generale i LEGNI DURI sono rappresentati dalle latifoglie ed i legni teneri, dalle conifere. Emblematico è il caso del legno di pioppo che, pur essendo un legno tenero in termini di lavorabilità, è compreso tra i legni duri. N.B.: IARC 2012 classifica tutte le polveri di legno come cancerogeno per l uomo (gruppo1).

4 GENERAZIONE DELLA POLVERE DI LEGNO Durante la lavorazione del legno si producono trucioli (convenzionalmente particelle con diametro medio superiore a 0.5 mm) e polveri (con diametro medio inferiore a 0.5 mm). DIAMETRO DELLE POLVERI: frazione inalabile - frazione respirabile LAVORAZIONI Taglio Piallatura Tornitura Fresatura Foratura Levigatura

5 INALAZIONE della POLVERE di LEGNO EFFETTI NON CANCEROGENI Effetti su ALTE vie respiratorie Epistassi Sinusite Rinorrea Ostruzione nasale Effetti su BASSE vie respiratorie Bronchite cronica Fibrosi polmonare Alveolite allergica Asma allergico

6 INALAZIONE della POLVERE di LEGNO EFFETTI CANCEROGENI TUMORE NASO SINUSALE 25% 75% ANCHE: formaldeide sinusiti croniche fumo di tabacco

7 INALAZIONE della POLVERE di LEGNO TUMORE NASO SINUSALE Si tratta di un tumore raro ma con elevata incidenza in esposti a polveri di legno e cuoio (latenza almeno 20 anni). casi denunciati ad INAIL dal 1994 al 2013: in Italia857 - in Veneto96 (43 per polveri cuoio e 53 per polveri di legno) La sopravvivenza stimata è pari al 79% ad un anno, al 57% a 3 anni e al 48% a 5 anni E probabile una sottostima dei casi: In Veneto ( abitanti) i casi attesi di circa 26 nuovi casi annui professionali mentre si registrano mediamente 4-5 denunce/anno.

8 INALAZIONE della POLVERE di LEGNO TUMORE NASO SINUSALE L unica prevenzione sicura è quella di evitare l inalazione di polvere di legno attraverso PREVENZIONE COLLETTIVA: gli impianti di aspirazione localizzata PREVENZIONE INDIVIDUALE: D.P.I. per le vie respiratorie ma non solo : per esempio la pulizia e l igiene personale

9 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CANCEROGENI Articolo Valutazione del rischio 2. Detta valutazione tiene conto,.., della loro concentrazione, 4. Il documento di cui all articolo 28, comma 2, sono integrati con i seguenti dati: d) l esposizione dei suddetti lavoratori, ove nota e il grado della stessa; 5. Il datore di lavoro effettua nuovamente la valutazione in occasione di modifiche del processo produttivo.. e, in ogni caso, trascorsi tre anni dall ultima valutazione effettuata.

10 LA MISURA DELL ESPOSIZIONE PERSONALE A POLVERI DI LEGNO: L indagine ambientale: campionamenti fissi e personali CONFRONTO con i VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE : D.Lgs 81/ mg/m3 Commissione Europea 05/2016 propone: 3.0 mg/m3 ACGIH 1.0 mg/m3

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12 CAPO II - PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI Articolo il livello di esposizione dei lavoratori sia ridotto al più basso valore tecnicamente possibile. Il datore di lavoro evita o riduce l utilizzazione. sostituendolo, se tecnicamente possibile,..

13 FORMALDEIDE La Commissione Europea ha emanato il Regolamento (UE) 2015/491 del 23 marzo Modifica del regolamento (UE) n. 605/2014 Dal 1 gennaio 2016 la Formaldeide è classificata cancerogeno, 1/B. La formaldeide causa cancro del nasofaringe e leucemia. Inoltre, è stata osservata una associazione positiva tra esposizione a formaldeide e cancro dei seni nasali.

14 FORMALDEIDE Individuare la presenza

15 FORMALDEIDE: LA MISURA DELL ESPOSIZIONE PERSONALE Soglia olfattiva bassa, pari a 0,15 ppm Tra ppm: irritazione occhi naso e gola Limite di esposizione ACGIH: TLV Ceiling = 0,3 ppm = 0,37 mg/m3 cute SCOEL : TWA 0,2 ppm e STEL di 0,4 ppm; proposta revisione: TWA di 0,3 ppm e STEL di 0,6 ppm.

16 REGISTRO DEGLI ESPOSTI Articolo Registro di esposizione e cartelle sanitarie 1. I lavoratori di cui all articolo 242 sono iscritti in un registro... Detto registro è istituito ed aggiornato dal datore di lavoro che ne cura la tenuta per il tramite del medico competente. Il responsabile del servizio di prevenzione ed i rappresentanti per la sicurezza hanno accesso a detto registro.. 8. Il datore di lavoro, : a) consegna copia del registro di cui al comma 1 all ISPESL ed all organo di vigilanza competente per territorio, e comunica loro ogni tre anni, e comunque ogni qualvolta i medesimi ne facciano richiesta, le variazioni intervenute;

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19 Indagine nel Comparto del Legno 2017 LE POLVERI DI LEGNO RISCHIO CANCEROGENO GRAZIE PER L ATTENZIONE Liviano Vianello SPISAL ULSS 16

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