Dr.ssa Paola Maternini. Olgiate Comasco 20 dicembre 2016
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1 FORMALDEIDE: DECRETO N del 15/11/2016 Linea guida regionale sulla stima e gestione del rischio da esposizione a formaldeide: razionalizzazione del problema e proposta operativa O C H H Dr.ssa Paola Maternini Olgiate Comasco 20 dicembre 2016
2 FORMALDEIDE Aldeide formica Nome IUPAC: METANALE Peso molecolare: 30,03 g/mol Punto di fusione: - 92 C Punto di ebollizione: - 21 C Soglia olfattiva: 0,13 ppm = 0,16 mg/m 3 Solubilità in acqua: molto buona Fattore di conversione: 1 ppm = 1,23 mg/m 3
3 ETICHETTATURA FORMALDEIDE INFIAMMABILE GAS COMPRESSO TOSSICO TOSSICO A LUNGO TERMINE (CANCEROGENO)
4 Categorie di pericolo FORMALDEIDE Classificazione secondo CLP Indicazioni di pericolo Cancerogeno 1B Può provocare il cancro H350 Mutageno 2 Sospetto di provocare alterazioni genetiche H341 Tossicità acuta 3 Tossico per ingestione H301 Tossicità acuta 3 Tossico per contatto cutaneo H311 Tossicità acuta 3 Tossico per inalazione H331 Corrosione della cute 1B Sensibilizzazione della cute 1 Provoca gravi ustioni alla cute e gravi lesioni oculari Può provocare reazione allergica cutanea H314 H317
5 FORMALDEIDE La formaldeide è uno dei prodotti presenti nel mondo dai tempi più antichi e viene formata e utilizzata dalla maggior parte delle cellule (umane, animali e vegetali); molta formaldeide è di origine endogena; Le fonti endogene di formaldeide sono numerose: per il metabolismo delle purine (DNA-RNA), di aminoacidi (proteine), dell alcool etilico, nella perossidazione dei lipidi e nelle demetilazioni (O- N- S-metil); Anche se non esposti a formaldeide, eliminiamo costantemente con l aria espirata parte della formaldeide che ogni nostra cellula produce; Nelle urine è rilevabile a concentrazioni comprese tra 50 e 150 µg/l (Takeuchi et al. 2007).
6 Esposizioni extraprofessionali a formaldeide La formaldeide è ubiquitaria ed è stata rilevata anche nell acqua imbottigliata per uso alimentare, nelle acque superficiali e sotterranee, nella soia, nel cibo. La quota che viene inalata è molto minore di quella che viene ingerita con i cibi (SCOEL 2015) La popolazione generale è esposta a formaldeide per via inalatoria respirando l aria indoor o outdoor: la quota inalata per il 98% è legata ad «esposizioni indoor» Fonti di formaldeide: numerosi prodotti cosmetici, l arredo della casa, detergenti per lavanderia, carta da parati, disinfettanti, saponi, lacche, antimuffa per abiti e lenzuola o in case-vacanze, tutte le sorgenti di combustione compreso il fumo di sigaretta (un fumatore assorbe 2-3,5 mg/die), stufe a legna, ma anche cibo e acqua.
7 Metabolismo della formaldeide La formazione endogena della formaldeide si associa alla presenza in tutte le cellule dell organismo dell enzima formaldeide deidrogenasi che la metabolizza in formiato. La formaldeide è una piccola molecola molto reattiva, che, quando inalata, interagisce prontamente con le cellule con cui viene a contatto che la ossidano a formiato; Esposizione sperimentale in ambito umano: a 1,9 ppm (2,33 mg/m 3 ) per 40 minuti non determina alcun incremento nei livelli di formaldeide nel sangue: nelle cellule in cui penetra viene rapidamente metabolizzata. Anche quando ingerita le cellule del tratto intestinale la trasformano in formiato; Non sono quindi disponibili metodi che permettano di utilizzare la formaldeide o suoi metaboliti quali indicatori biologici di esposizione.
8 Effetti acuti in funzione della concentrazione Effetti Formaldeide (mg/m 3 ) Soglia di percezione dell odore 0,06 0,16 Soglia di irritazione oculare 0,1 1,3 Soglia di irritazione della gola 0,1 3,1 Irritazione intensa degli occhi e del naso Lacrimazione, irritazione marcata delle vie aeree superiori 2,5 3,7 5,0 6,2 Lacrimazione intensa Polmonite, edema polmonare, pericolo di morte Morte
9 Dati epidemiologici sulla cancerogenesi della formaldeide: La IARC nel 2009 concludeva una serie di ricerche sull epidemiologia delle neoplasie da formaldeide sottolineando che vi è sufficiente evidenza di cancerogenesi per l uomo in particolare per neoplasie naso-faringee, una forte ma non sufficiente evidenza per la leucemia mieloide acuta e limitata per il tumore naso-sinusale.
10 CRITERI SCOEL La Comunità Europea ha un gruppo di lavoro definito SCOEL (Scientific Committee on Occupational Exposure Limit Values) che si pone l obiettivo di stabilire dei limiti di sicurezza (Occupational Exposure Limits =OELs) per l utilizzo dei prodotti cancerogeni in ambito industriale sulla base dei loro principali meccanismi d azione e tenendo conto del principio di ALARA.
11 CRITERI SCOEL Il principio di ALARA, acronimo inglese di "As Low As Reasonably Achievable" (il più basso ragionevolmente raggiungibile) tende a contenere i rischi, mantenendo l esposizione ai livelli più bassi ragionevolmente possibili tenendo in considerazione i costi, la tecnologia, i benefici per salute pubblica ed altri fattori sociali ed economici. E usato soprattutto nel contesto della protezione dalle radiazioni ionizzanti, dove i limiti non sono stabiliti sulla base di una soglia, ma piuttosto sulla base di un rischio accettabile anche se questo può variare molto da individuo a individuo.
12 CRITERI SCOEL SCOEL distingue i prodotti cancerogeni e mutageni in 4 gruppi: 1. Gruppo A: cancerogeni genotossici senza soglia 2. Gruppo B: cancerogeni genotossici per i quali vi è incertezza di esistenza di una soglia; 3. Gruppo C: cancerogeni genotossici per i quali è possibile definire un limite pratico; es. formaldeide con TLW-TWA = 0,37 mg/m 3 4. Gruppo D: cancerogeni non genotossici e non reattivi con DNA per i quali è possibile stabilire un chiaro NOAEL (Livello al quale non si osservano effetti avversi);
13 Linee guida (WHO Regional Office for Europe, Copenhagen, Denmark, 2001) Per l OMS una buona qualità dell aria può avere fino a 0,1 mg/m 3 di formaldeide Nell ambiente esterno si possono misurare concentrazioni tra 0,001 e 0,020 mg/m 3 con picchi fino a 0,1 mg/m 3 con traffico pesante; In indoor troviamo concentrazioni maggiori anche fino a 0,1 mg/m 3, ma più spesso con valori tra 0,025 e 0,060 mg/m 3. Le raccomandazioni proposte per la formaldeide nel 2015 dal Comitato Scientifico Europeo (SCOEL) nelle bozze messe a disposizioni del pubblico per consultazione (non ancora divenuta norma) indicano come protettivi per effetti irritativi, per odori fastidiosi e per danni cancerogenetici i seguenti limiti: TWA-8h: 0,3 ppm (0,369 mg/m 3 ) con STEL di 0,738 mg/m 3.
14 Settori lavorativi 1) Plastica: resine fenoliche come novolacche, resoli (resine ureiche, resine melamminiche, resine epossidiche), aminoresine 2) Legno: produzione di pannelli (cosiddetti truciolari, MDF, compensati) Un laminato è costituito da un materiale poco coerente, legato con resina fenolica che fa da collante. La resina fenolica può costituire una piccola parte del totale, anche solo il 10%. I laminati servono come piani per tavoli di lavoro, ma anche per usi più pregiati: pavimenti, porte, pezzi di macchine, supporti per circuiti stampati. La colla ureica(urea-formaldeide) è una delle colle più usate nel settore del legno in particolare nell'operazione di impiallaciatura e nella produzione di pannelli truciolari.
15 Settori lavorativi 3) Metalmeccanica: oli lubrificanti, fluidi lubrorefrigeranti ( biocidi donatori di formaldeide) 4) Fonderia di ghisa: mescola nelle anime con resine che rilasciano formaldeide 5) Abrasivi: nelle resine fenoliche, produzione mole abrasive 6) Cuoio: polimeri e ausiliari di produzione 7) Cosmetici: usato come conservante
16 Settori lavorativi 8) Coloranti: pitture, vernici, inchiostri (preservante in prodotti a base acquosa) 9) Fertilizzanti: produzione di condensati dell urea 10)Farmaceutica: produzione di anticoagulanti e antivirali 11)Tessile: resine impiegate per prevenire la perdita del colore, antipiega e antimacchia 12)Trattamento acque industriali 13)Allevamenti bovini: bagni podali nelle bovine da latte 14)Edilizia: additivo per calcestruzzi e malte, polimeri superfluidificanti 15)Meccanica di precisione: resine acetaliche 16)Operatori cimiteriali
17 Settori lavorativi 17)Sanità: o Raccolta e trasporto di tessuti derivati da interventi chirurgici e biopsie o Fissazione di tessuti in anatomia patologica o Conservazione del materiale residuo alla fase di campionamento o Conservazione campioni in medicina legale
18 IL BINOMIO SORVEGLIANZA SANITARIA E REGISTRO ESPOSTI Art Accertamenti sanitari e norme preventive e protettive specifiche I lavoratori per i quali la valutazione di cui all articolo 236 ha evidenziato un rischio per la salute sono sottoposti a sorveglianza sanitaria. Art Registro di esposizione e cartelle sanitarie I lavoratori di cui all'articolo 242 sono iscritti in un registro la sorveglianza sanitaria per il rischio cancerogeno non sempre dispone di strumenti utili alla conoscenza precoce di eventuali segni che permettano di prevenire l insorgenza di patologie neoplastiche a lunga latenza
19 IL BINOMIO SORVEGLIANZA SANITARIA E REGISTRO ESPOSTI La valenza della Sorveglianza Sanitaria permane quale strumento utile a prevenire le patologie lavoro correlate e per cogliere eventuali effetti avversi legati all esposizione ad agenti di rischio (ad es. esposizione a sostanze chimiche irritanti ed effetti irritativi sulle mucose). Le patologie neoplastiche hanno una lunga latenza e non sono quindi correlabili ad esposizioni professionali attuali o comunque molto recenti; pertanto in questi casi la sorveglianza sanitaria non può contribuire a cogliere eventuali effetti precoci di patologie di natura cancerogena.
20 VALORI PROPOSTI DALLE LINEE GUIDA 0,369 mg/m 3 : valore limite da non superare (OEL TWA, al momento proposto come valore di riferimento dallo SCOEL) Soglia pratica in quanto derivazione di un NOAEL, include tutti i fattori di sicurezza previsti dalla procedura applicata in ambito SCOEL. Si ricorda che tale valore viene indicato e ritenuto efficace per tutti gli effetti, inclusi quelli cancerogeni, la cui comparsa viene peraltro osservata a livelli superiori di tale valore derivato che è individuato principalmente per gli effetti sensoriali ed irritativi. 0,184 mg/m 3 : livello di azione [viene individuato come ½ del valore OEL-TWA SCOEL di cui al punto precedente] 0,1 mg/m 3 : valore di riferimento (valore limite di qualità dell aria indoor e outdoor proposto dall OMS)
21 MONITORAGGIO AMBIENTALE NORMA UNI EN 689/97 Concentrazione di formaldeide aerodispersa < 0,1 mg/m 3 : l intervallo temporale per il monitoraggio dell esposizione è triennale (art. 236 c. 5) (36 mesi) Concentrazione di formaldeide aerodispersa compresa tra 0,1 mg/m 3 e 0,184 mg/m 3 : l intervallo temporale per il monitoraggio dell esposizione è pari a 32 settimane (7 mesi) Concentrazione di formaldeide aerodispersa compresa tra 0,184 mg/m 3 e 0,369 mg/m 3 : l intervallo temporale per il monitoraggio dell esposizione è pari a 16 settimane (4 mesi)
22 «Non è possibile pensare di risolvere un problema affrontandolo con gli stessi schemi mentali che lo hanno generato» Albert Einstein GRAZIE PER L ATTENZIONE
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