Chiuso in redazione il 30 luglio 2008

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1 Il Sole 24 Ore - UNITELNews24 Le Newsletter de Il Sole 24 ORE Percorsi di informazione ed approfondimento per professionisti, aziende e Pubblica Amministrazione Servizio di informazione ed approfondimento in tema di ambiente, appalti, edilizia, urbanistica e sicurezza Chiuso in redazione il 30 luglio Il Sole 24 ORE S.p.a. I testi e l elaborazione dei testi, anche se curati con scrupolosa attenzione, non possono comportare specifiche responsabilità per involontari errori e inesattezze Sede legale e Amministrazione: via Monte Rosa, Milano a cura della Redazione Elettronica Edilizia, Ambiente e PA de Il Sole 24 ORE Tel redazione.ediliziaeambiente@ilsole24ore.com

2 n luglio 2008 Sommario Pagina NEWS Ambiente, appalti, aria, associazioni e categorie, economia e finanza, agevolazioni, fisco, lavoro e previdenza, mercato, Pubblica Amministrazione, rifiuti, sicurezza 5 RASSEGNA DI NORMATIVA Leggi, decreti, circolari: sintesi e classificazione 17 RASSEGNA DI NORMATIVA REGIONALE Leggi regionali: sintesi e classificazione 31 Pubblico Impiego PER LA RIFORMA DEL PUBBLICO IMPIEGO UNA DELEGA A MAGLIE TROPPO LARGHE Marcello Clarich, Guida al Diritto, Il Sole 24 Ore, 9 agosto 2008, n Fisco LOTTA ALL'EVASIONE, GLI ENTI IN PRIMA LINEA Contribuire a limitare sempre più le sacche di privilegio e puntare all'incremento del gettito. I Comuni sono chiamati a mettere in campo le azioni più incisive sul fronte dei controlli. Anche con l'aiuto delle banche dati e delle nuove procedure tecnologiche Claudio Carbone, Guida agli Enti Locali, Il Sole 24 Ore, 9 agosto 2008, n Fisco PER IL REVERSE CHARGE NEL SETTORE EDILE ANCORA UNA RAFFICA DI INTERPELLI ALL'AGENZIA Non si arrestano le istanze inviate dai contribuenti sul corretto funzionamento del meccanismo teso a limitare i fenomeni elusivi in ambito Iva Sandro Cerato, Guida Normativa, Il Sole 24 Ore, 2 agosto 2008, n DURC DURC E CORRETTEZZA CONTRIBUTIVA DELL'IMPRESA: IL PARERE DEL MINISTERO Nell'ambito della semplificazione e snellimento delle procedure in sede ispettiva, il Ministero del lavoro, con la nota di interpello n. 21/2008 del 9 luglio 2008, apre all'efficacia del documento unico di regolarità contributiva (DURC) anche come prova della correttezza contributiva. Il quesito è stato posto dal Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro ed era diretto a conoscere il parere ministeriale circa la possibilità di esibire agli organi di vigilanza il DURC, ancorché scaduto, in luogo delle attestazioni di pagamento coincidenti con il periodo di regolarità dallo stesso certificato, al fine di provare la correttezza contributiva dell'impresa. Luigi Caiazza, Informatore Pirola, Il Sole 24 ORE, 28 luglio 2008, n Sicurezza SEGNALETICA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: NOVITÀ E CONFERME Le prescrizioni in materia di segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro sono riportate nel Titolo V, D.Lgs. n. 81/2008 Virginio Galimberti, Ambiente & Sicurezza, Il Sole 24 Ore, 29 luglio 2008, n UNITELNews24 n. 9 2

3 Sicurezza LE MISURE A TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA PER CHI OPERA NEI CANTIERI TEMPORANEI Il committente deve verificare l'idoneità professionale dell'impresa affidataria e di quella esecutrice che comunica l'organico medio annuo le denunce Inps, Inail e casse edili Alberto Massara, Guida Normativa, Il Sole 24 Ore, 9 agosto 2008, n Sicurezza RISPARMIO ENERGETICO E SICUREZZA NEI CANTIERI: UN PROBLEMA DI FILIERA E DI PROCESSO Il settore delle costruzioni pesa mediamente per circa il 10% del PIL e per il 30% degli occupati nell'industria. Il parco immobiliare, pubblico e privato, incide per circa il 45% sul consumo di energia annuo e per il 20% sull'emissione di gas climalteranti. In Italia muoiono in media tre lavoratori al giorno, le costruzioni sono ai primi posti di questa cruda graduatoria in termini di numerosità e gravità degli incidenti. Alla luce di questi pochi ma significativi dati di scenario, parlare di sviluppo sostenibile, come introduzione nel processo industriale di migliorie di prodotto (risparmio energetico) e di produzione (sicurezza dei lavoratori), non ha senso economico se non interessando a pieno titolo gli edifici e le opere di ingegneria civile in generale: la loro ideazione e produzione, prima, e la loro manutenzione, gestione, riqualificazione e dismissione, poi. Alberto Pavan, Consulente Immobiliare, Il Sole 24 ORE, 31 luglio 2008, n Energia IL D.LGS. N. 115/2008 SU DISTANZE DEI CONFINI, ENERGY MANAGER E CONTRATTI Il Governo, con decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 115, ha dato attuazione alla direttiva 2006/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio 5 aprile 2006, inerente all'efficienza degli usi finali dell'energia e ai servizi energetici, la quale ha abrogato, allo stesso tempo, la direttiva 93/76/CE del Consiglio. Il fine del nuovo provvedimento è quello di contribuire al miglioramento della sicurezza dell'approvvigionamento energetico e alla tutela dell'ambiente, con la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, e dell'efficienza degli usi finali dell'energia per quello che riguarda i costi e i benefici. Tra le novità più importanti rilevano la deroga alle distanze dei confini per i maggiori spessori delle murature per gli isolamenti termici, l'individuazione dell'energy manager in ogni comune, l'individuazione delle norme tecniche di calcolo per la certificazione energetica, l'identificazione, nelle Regioni che non hanno ancora attuato la direttiva 2002/91/CE, di ogni professionista abilitato come certificatore energetico, i contenuti minimi del contratto di servizio energia, il finanziamento di 25 milioni di euro per interventi di riqualificazione energetica. Luca Bertoni, Ambiente & Sicurezza, Il Sole 24 Ore, 29 luglio 2008, n Rassegna di giurisprudenza APPALTI, BENI CULTURALI E AMBIENTALI, AREE PROTETTE, CAVE E TORBIERE, EDILIZIA E URBANISTICA, ELETTROMAGNETISMO, ENERGIA, MARE E COSTE, RIFIUTI, SICUREZZA 78 Appalti IN HOUSE, CORTE UE PIÙ MORBIDA SUI REQUISITI PER POTERLO UTILIZZARE Con la sentenza del 17 luglio 2008, causa C- 371/05, la Corte ha ritenuto che per configurare il «controllo analogo» su società controllate fossero sufficienti il potere di nomina, il potere sulle spese di funzionamento e i poteri di vigilanza, anche se in presenza di un organo di amministrazione autonomo.. Roberto Mangani, Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 4/9 agosto UNITELNews24 n. 9 3

4 Servizi locali REVOCATE LE SCELTE PRECEDENTI DELL'ENTE LOCALE Con una importante decisione plenaria il Consiglio di Stato torna a spiegare le condizioni effettive sull affidamento diretto di lavori, servizi e forniture a società partecipate da Enti pubblici o alle società miste aperte ai privati. Analizzando anche eventuali deroghe alle regole di fondo. Vittorio Italia, Guida agli Enti Locali, Il Sole 24 Ore, 2 agosto 2008, n Sanzioni amministrative OPPOSIZIONE ALLE SANZIONI AMMINISTRATIVE: MODALITÀ E COMPETENZA Con una importante decisione plenaria il Consiglio di Stato torna a spiegare le condizioni effettive sull affidamento diretto di lavori, servizi e forniture a società partecipate da Enti pubblici o alle società miste aperte ai privati. Analizzando anche eventuali deroghe alle regole di fondo. Giampaolo Manca, Ventiquattrore Avvocato, Il Sole 24 Ore, Luglio-Agosto 2008, n L ESPERTO RISPONDE In questa edizione gli esperti de Il Sole 24 ORE rispondono a quesiti in materia di appalti, edilizia e urbanistica, fisco e Pubblica Amministrazione 105 UNITELNews24 n. 9 4

5 Appalti Sì del Governo al terzo decreto sul Codice appalti: due strade per coinvolgere i privati. Riappare la prelazione per il promotore. Insieme a una riforma sostanziosa della finanza di progetto. E alla bocciatura del limite di ribasso dell 8% nell ipotesi di subappalto alle imprese superspecialistiche. Mentre, al momento di andare in stampa, restano in sospeso le misure che saranno adottate per arginare l emergenza prezzi. Sono questi i punti chiave del terzo decreto legislativo correttivo del Codice appalti, varato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri. Sarà l ultimo intervento possibile con lo strumento del decreto. Per i prossimi cambiamenti si dovrà mettere mano a un disegno di legge. Il testo ha risentito pesantemente delle richieste fatte dai pareri delle due Camere. In molti passaggi, però, gli spunti decisivi sono arrivati da Palazzo Madama e dal documento preparato dalla Commissione Lavori pubblici, redatto da Angelo Cicolani. Come sulla finanza di progetto. Qui sarà ripristinata la prelazione per il promotore, unico strumento in grado, secondo le imprese, di far affermare l istituto. Ma con una novità importante: la doppia strada con potere di scelta in capo alla stazione appaltante. Da una parte, una procedura a gara duplice con, appunto, la prelazione per il promotore. E dall altra una procedura semplificata a gara unica, ma senza possibilità per il promotore di adeguare la propria proposta a quella del migliore offerente. Brutte notizie per le imprese superspecialistiche. Con il terzo decreto correttivo, infatti, non si ritornerà all Ati obbligatoria: resta in piedi il subappalto. Così come non viene toccato il pagamento diretto da parte della stazione appaltante. Cade, però, il tetto di ribasso massimo all 8 per cento, che garantiva le specialistiche da vessazioni in sede di subappalto. Restano in sospeso le misure per l emergenza prezzi. Tema caldo, anche alla luce della segnalazione dell Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Nel testo in entrata era contenuta una versione dell articolo 133 pensata per rispondere alle richieste delle imprese sul tema. Ma il Consiglio dei ministri ha preferito rimandare la decisione e, al momento di andare in stampa, non si conosce ancora quale sarà la soluzione adottata. Nelle ipotesi di lavoro c è, comunque, l idea di rendere possibili nuove forme di pagamento dei materiali da costruzione soggetti alle maggiori oscillazioni di prezzo. Vengono limate le regole per le opere di urbanizzazione a scomputo. A partire da quelle sopra soglia. Per loro resta la procedura vecchia con alcune novità. Su tutte, la possibilità per l Amministrazione di prevedere che l avente diritto a chiedere il permesso di costruire presenti un progetto preliminare delle opere da eseguire con l indicazione del tempo massimo. Su quel progetto sarà indetta la gara. Per le opere sotto soglia le Amministrazioni faranno ricorso alla trattativa privata. Infine, sono state accolte in blocco le richieste del Senato sull esclusione automatica delle offerte anomale. Che saranno possibili ma in una finestra piuttosto ristretta: la soglia sarà di un milione di euro per gli appalti di lavori e di 100mila euro per quelli di forniture e servizi. Su questo punto viene anche modificato il limite per il numero minimo di offerte ammesse, portato dalle cinque attuali a dieci, per limitare ulteriormente il ricorso all applicazione dell esclusione automatica. (Giuseppe Latour, Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 4-9 agosto 2008, n. 31, p. 10) Contro la mafia impresa «detective». Una maggiore iniziativa di tipo investigativo per le imprese che vogliono evitare infiltrazioni mafiose; accurati controlli preventivi e continuativi su addetti e fornitori; impegno a informare le forze dell ordine su minacce e ricatti; sistemi di controllo e vigilanza sull accesso al cantiere; sanzionabilità, come grave illecito disciplinare, per chi non denuncia il concreto rischio di infiltrazioni criminali. Sono alcune delle misure indicate nel codice antimafia rivolto alle imprese che è stato elaborato da tre saggi su proposta di Italcementi (che punta ad adottarlo entro l anno nelle aree del Sud Italia). Il gruppo è reduce da recenti vicende giudiziarie che in Sicilia hanno portato al sequestro (e poi al dissequestro) di vari centri di produzione. La sgradita esperienza ha stimolato questa iniziativa, coinvolgendo tre personalità di provata conoscenza della materia, dai rispettivi punti di vista: il magistrato Pier Luigi Vigna (si veda intervista in basso) e due professori universitari: Giovanni Findaca, ordinario di diritto penale a Palermo e Donato Masciandaro, che insegna economia alla Bocconi. UNITELNews24 n. 9 5

6 Il documento finale, articolato in 61 punti, è tutt altro che definitivo. Il testo, presentato ufficialmente nei giorni scorsi a Roma presso la sede della Confindustria, si propone infatti come un work in progress, aperto a ulteriori osservazioni e contributi. Nel prossimo autunno, per esempio, ci sarà una manifestazione che vedrà coinvolti anche i sindacati. Gli esperti vorrebbero inoltre abbinare l applicazione volontaria di queste regole a benefit economici per le imprese aderenti. L iniziativa si colloca poi nel solco dei cosiddetti protocolli di legalità, sottoscritti con le istituzioni dalle imprese attive in territori ad alto rischio di mafia. Inoltre, il testo richiama espressamente il Dlgs 231/2001, cioè la norma che indica il modello gestionale dell impresa che mira a contrastare infiltrazioni criminali. Questa norma, tuttavia (che per esempio suggerisce di distinguere e separare le funzioni di decisione, esecuzione e controllo), è rimasto largamente inattuato. Invece il binomio mafia-appalti ricorre con crescente frequenza, e non solo nelle aree storiche del Sud. Ma che efficacia potrà avere quest ultima proposta? «Secondo il codice osserva Vincenzo Bonifati, vicepresidente dell Ance e responsabile del comitato Mezzogiorno l azienda dovrebbe mettere in piedi un meccanismo di intelligence estremamente sofisticato ed eseguire un attività complessa, penso per esempio al caso in cui occorra fare ricerche sui vari azionisti di una società. Ma queste cose non le dovrebbe fare l impresa. Le dovrebbe fare lo Stato. E poi abbiamo sperimentato che le informazioni che vengono fornite non sono mai certe, per esempio perché il prefetto le viene a sapere in ritardo. Inoltre, questa proposta è lontana da quella che abbiamo formulato noi, molto più semplice». Cioè? «Non si deve aspettare l appalto di un opera pubblica per controllare l estrazione degli inerti o la produzione di calcestruzzo, cioè le attività più a rischio risponde Bonifati. Cerchiamo di fare in modo che le prefetture possano eseguire questi controlli stilando un elenco di fornitori cui le imprese si possano rivolgere senza rischi». Anche per il sindacato Fillea- Cgil, cave e calcestruzzo sono le attività più sensibili al rischio mafia, «senza dimenticare che sono anche legate alla qualità del costruire», ricorda Franco Martini, segretario generale Fillea Cgil. «Il valore di questa iniziativa, che comunque ricorda Martini arriva dopo il verificarsi di un noto evento, sta nell offrire una nuova opportunità per fare il punto su un iniziativa in tema di legalità. Ma, soprattutto, mi sembra venuto il momento di abbinare le misure preventive a serie misure repressive, rivisitando l intera normativa sugli appalti». (Massimo Frontera, Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 4-9 agosto 2008, n. 31, p. 5) Economia, finanza, agevolazioni, finanziamenti e fisco Albergo con Tarsu da civile abitazione. La commissione tributaria provinciale di Lecce, con la sentenza n. 252/4/08 sezione IV, ha sostenuto che la Tarsu sugli alberghi deve avere uguale entità di quella delle normali abitazioni civili, e così facendo ha annullato l'atto con cui un Comune imponeva ad un albergo la corresponsione di una tassa maggiore. Nel caso specifico, l'articolo 68 comma 1, del Dlgs 507/93 dispone che i Comuni predispongano un apposito regolamento per l'applicazione della tassa sui rifiuti, nel quale devono essere espressamente individuate categorie e sottocategorie di locali e aree che presentino un'omogenea potenzialità di rifiuti e, come tali, tassabili con la medesima tariffa. Nella lettera c) del comma 2 dell'articolo 68, poi, il decreto legislativo stabilisce una medesima tariffa per "locali ed aree ad uso abitativo per nuclei familiari, collettività e convivenze, esercizi alberghieri". E' chiaro quindi che il legislatore ha voluto equiparare civili abitazioni e strutture alberghiere ai fini delle tasse sui rifiuti (concetto ribadito anche dal ministero delle Finanze nella risoluzione n. 55/E del 1997). Va considerata quindi illegittima la delibera comunale che determini una disparità di tassazione tra attività ed aree che rientrino nella stessa categoria tariffaria e, pertanto, l'atto tariffario che da essa discende deve essere annullato. (Alessandro Sacrestano, Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi / Fisco e sentenze del 16 giugno 2008, p. 5) Edilizia Attività edilizia: debutta il modello unico digitale per le comunicazioni. È in vigore il Dpcm contenente l'approvazione del modello unico digitale per l'edilizia, che in base al Dl 4/2006 UNITELNews24 n. 9 6

7 dovrà essere utilizzato per la presentazione in via telematica ai Comuni di denunce di inizio attività, di domande per il rilascio di permessi di costruire e di ogni altro atto di assenso comunque denominato in materia di attività edilizia. Il provvedimento precisa che entro il prossimo 31 dicembre le Regioni, i Comuni e l'agenzia del Territorio, attraverso una commissione formata da sei componenti, definiranno il modello, che comprenderà anche le informazioni necessarie per aggiornare gli atti catastali e le caratteristiche tecniche dello Sportello unico edilizia. (Guida agli Enti Locali, Il Sole 24 Ore, 2 agosto 2008, n. 31, p.6) Energia Energia, il Mit scopre un metodo per sfruttare il sole giorno e notte- La critica che viene mossa più frequentemente alle energie rinnovabili è che non sono continue. Il sole è utilizzabile solo di giorno, il vento non c'è ogni giorno, le maree non hanno la stessa intensità su tutti i mari, eccetera. Dai laboratori del Mit (Massachusetts Institute of technology) di Boston arriva una scoperta che potrebbe risolvere questo limite, in particolare per l'energia solare, permettendo la memorizzazione dell'energia e l'utilizzo successivo, quando ce n'è bisogno. Entro 10 anni nelle case - Esistono già delle soluzioni, ma sono eccessivamente costose e quindi inutilizzate. Il nuovo metodo, assicurano invece i ricercatori del Mit, è semplice, poco costoso, ed estremamente efficiente. Non impiega materiali tossici, anzi. Daniel Nocera, professore di Energia del Mit e il borsista post-dottorato Matteo Kanan, si sono ispirati al processo di fotosintesi tipico delle piante. Il sistema permette all'energia del sole di essere utilizzata per dividere le molecole di acqua in atomi di idrogeno e ossigeno. Questi vengono poi ricombinati all'interno di una cella a combustibile, creando senza emissioni di carbonio energia elettrica utilizzabile in casa o per alimentare un'auto elettrica. Sia di giorno che di notte. Nocera auspica che entro dieci anni il sistema venga adottato nelle case. I pannelli fotovoltaici forniranno energia durante il giorno. Di notte, verranno utilizzate le celle a combustibile. ( ) (Luca Salvioli Il Sole 24Ore.com Tecnologia&Business dell 1 agosto 2008 sintesi redazionale) Tecnologia energetica, Italia debole rispetto all Europa. Nella sua IX edizione, il Rapporto Energia e Ambiente dell ENEA sottolinea come alle questioni dell approvvigionamento, della sicurezza, del costo dell energia, si possa rispondere efficacemente rendendo più equilibrato l apporto delle diverse fonti, mentre alle sfide del cambiamento climatico e dell espansione dei consumi, sia necessario rispondere non solo con l efficienza energetica e con la promozione delle tecnologie a emissione zero, ma soprattutto con l accelerazione del cambiamento tecnologico. ( ) Nei paesi europei in cui la produzione di tecnologie per le rinnovabili si è andata consolidando, la dinamica espansiva dell occupazione e del fatturato è emersa in tutta evidenza nel periodo , spesso in contrapposizione alla contrazione dell attività produttiva che ha diffusamente investito il comparto manifatturiero. Da questo contesto l Italia sembra tuttavia distaccarsi, manifestando un evidente debolezza competitiva rispetto alle performance europee e presentando, almeno per ora, deboli presupposti per la costruzione di una nuova capacità competitiva in quest ambito. ( ) (Enea, Rapporto Energia Ambiente 2007 sintesi redazionale) Bilancio elettrico italiano Nel 2007 la domanda di energia elettrica in Italia è stata di 339,9 miliardi di kwh, con un incremento dello 0,7% sull anno precedente. Un aumento contenuto, che si è collocato ad un livello molto inferiore a quello del PIL (+ 1,5%), ma che ha comunque portato al più alto consumo di energia elettrica mai registrato in Italia. Dalla lettura dei Dati statistici sull energia elettrica nel 2007, presentati da TERNA l 8 luglio, scaturiscono alcune indicazioni che supportano le analisi che animano in questi giorni il dibattito sull energia. Innanzitutto, il peso straordinario che ha acquisito il gas naturale per la generazione elettrica. Cosa che è fonte di preoccupazioni, in particolare sotto il profilo dell approvvigionamento, considerando anche il grave ritardo accumulato nella realizzazione di rigassificatori. UNITELNews24 n. 9 7

8 In secondo luogo il contributo modesto che l insieme delle fonti rinnovabili continua a fornire alla domanda elettrica nazionale (peraltro, sensibilmente calato nel 2007 rispetto al 2006). Con un tasso di penetrazione che rende sempre più problematico il rispetto degli impegni che l Italia ha assunto riguardo agli obiettivi europei per il In terzo luogo la necessità di rafforzare il sistema di interconnessione con l estero per ridurre la stessa dipendenza energetica e migliorare il mix delle fonti. Su questa esigenza, in particolare, il presidente di Terna, Flavio Cattaneo, ha richiamato l attenzione all indomani della pubblicazione dei dati, sottolineando l aggravio dei costi e i rischi sul piano della sicurezza conseguenti ad una situazione che vede ben 11 Regioni su 20 in deficit di produzione elettrica. ( Energia, del 31 luglio 2008 sintesi redazionale) Edf in trattativa per acquistare British Energy. Il colosso dell'energia francese Edf, il più grande detentore di centrali atomiche del mondo, potrebbe vendere i propri siti nucleari nel Regno Unito per acquistare British Energy Group, il maggiore produttore britannico di energia elettrica. Mancano, però, al momento, sia dichiarazioni ufficiali che commenti alle indiscrezioni da parte dei soggetti della trattativa. La società francese sarebbe vicina all'acquisto di British Energy - compresa la quota del 35,7% detenuta dal Governo di Londra - al prezzo di circa 12,5 miliardi di sterline. Secondo alcuni analisti francesi, però, l'affare potrebbe essere anche più impegnativo dal punto di vista economico; secondo altri esperti gli asset in vendita non sarebbero, invece, particolarmente attraenti. La società francese ha dichiarato di voler costruire nel Regno Unito almeno cinque nuove centrali atomiche. L'offerta potrebbe essere discussa dal board di Edf già oggi stesso. Il primo ministro britannico Gordon Brown ha dichiarato - vista la crescente domanda di energia - di voler implementare la costruzione di nuove centrali atomiche, da preferirsi agli impianti a carbone, poiché meno inquinanti. Edf dovrà però battere la concorrenza di altri gruppi, tra cui Gdf Suez, anch'essa interessata alla partita del nucleare europeo e britannico in particolare. (Massimo Donaddio Il Sole 24Ore.com, Finanza&Mercati, del 31 luglio 2008) Enea: «Per l'energia del futuro servono più investimenti». Dall'efficienza energetica, contributi importanti per ambiente e bollette. Soprattutto, negli usi finali di energia, in grado, in futuro, di ridurre del 45% le emissioni nocive, ma, già dal 2020, di far risparmiare al nostro Paese circa 5 miliardi di euro l'anno di bolletta elettrica. Il ritorno al nucleare di terza generazione potrebbe tagliare le emissioni del 6% nel 2020 e del 10% nel 2040 e si conferma un'importante risorsa per l'approvvigionamento di energia, anche se quello di quarta generazione non sarà operativo prima di anni, mentre le rinnovabili garantiscono il loro impatto positivo sull'ambiente, scoprendosi, a sorpresa, anche, un mercato in forte espansione, con un incremento, nel 2007, di 148 miliardi di euro di nuovi investimenti, il 60% in più rispetto al A tracciare questi scenari su presente e futuro del settore energetico nazionale, il rapporto Energia e Ambiente 2007, presentato, a Roma, dall'enea, che denuncia, però, l'insufficienza degli attuali investimenti nelle nuove tecnologie, soprattutto se confrontati con i principali partner europei. «Solo investendo di più nella ricerca - spiega il presidente di Enea Luigi Paganetto - si potrà partecipare, con successo, alla gara tecnologica che si è aperta in Europa su fonti rinnovabili, efficienza energetica e nucleare per realizzare l'innovazione necessaria a procedere a emissioni zero». Con il rischio, anche, avverte Paganetto, «di non riuscire a centrare gli obiettivi europei di riduzione dei consumi, di aumento delle energie rinnovabili e di riduzione dei gas serra». ( ) (Claudio Tucci Il Sole 24Ore.com, Economia&Lavoro, del 31 luglio 2008 sintesi redazionale) Sole a confronto, Germania, Spagna, Italia. La Germania, nonostante sia un Paese meno soleggiato dell Italia, si è affermata nel mondo dei pannelli fotovoltaici, avendo saputo creare a monte una vera e propria industria. La legge tedesca sulle fonti rinnovabili nasce nel 1991 e ha sostenuto lo sviluppo del nuovo mercato soprattutto mediante il riconoscimento di tariffe incentivanti ai produttori di energia da tali fonti. Grazie a questa lungimiranza politica oggi la Germania è il paese leader mondiale nell'esportazione delle tecnologie ad energia rinnovabile. Dal 2000 la normativa è stata ulteriormente perfezionata: è stato introdotto un sistema tariffario differenziato per incentivare in particolar modo lo sviluppo delle energie solari senza alcun intervento diretto dello Stato; gli incentivi vengono infatti prelevati direttamente in bolletta. UNITELNews24 n. 9 8

9 Questo approccio normativo ha quindi favorito la nascita di nuove imprese e la diffusione della cultura imprenditoriale anche tra privati, i quali da consumatori di energia sono diventati anche produttori. Nel 2004 l'energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici delle utenze è stata regolarmente acquistata dalle società elettriche tedesche alla tariffa di 0,457 euro per kwh per venti anni (0,574 euro per pannelli al di sotto dei 30 kw posti su edifici). Inoltre, al proprietario dei pannelli viene garantita questa entrata economica in "conto energia" per venti anni sulla base della tariffa prevista dalla normativa al momento della messa in servizio dell'impianto. Un rapporto duraturo fondamentale per abbattere qualsiasi rischio dell'investimento e favorire la concessione di finanziamenti privati con rapidi piani di ammortamento. Ancora più all avanguardia è la Spagna, che nel 2004 ha approvato una legge per il solare termodinamico che incentiva la vendita di questa energia per tutta la durata dell impianto, equiparando di fatto per legge il solare termodinamico alle fonti rinnovabili pulite. Per ogni kwh di energia immessa in rete, viene corrisposto un importo di circa 22 centesimi di euro per i primi 25 anni e 17 centesimi di euro per il periodo rimanente. In Italia è possibile installare un impianto fotovoltaico usufruendo di incentivi pubblici denominati in conto energia, grazie ad un decreto approvato lo scorso luglio dai Ministri delle Attività Produttive e dell Ambiente. Quanto al decreto che invece deve stabilire incentivi sull energia prodotta dal solare termodinamico, si trova ancora fermo al Ministero dell Ambiente dove era stato inviato all inizio del 2005 da parte del Ministero delle Attività Produttive. (Enea, Ufficio Stampa, sintesi redazionale) Enel-Regione: Accordo per lo sviluppo delle fonti rinnovabili in Piemonte. Siglato dalla Regione Piemonte e da Enel un protocollo d intesa per ridurre le emissioni di gas effetto serra, potenziando la produzione di energia idroelettrica, eolica e fotovoltaica. - Salute e sicurezza dei cittadini, salvaguardia e valorizzazione dell ambiente in primo piano. Torino - E stato firmato dall Amministratore Delegato e Direttore Generale dell Enel, Fulvio Conti, e dalla Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, un protocollo d intesa per la realizzazione di iniziative congiunte per lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili idroelettriche, eoliche e fotovoltaiche. Con questa iniziativa Enel e Regione Piemonte si impegnano, in particolare, a ottimizzare l impiego delle acque per i diversi usi, potabile, irriguo ed energetico, e a definire gli strumenti operativi e finanziari necessari alla realizzazione di sistemi eolici e fotovoltaici per una potenza complessiva di circa 270 MW. Secondo i dati forniti da Mercedes Bresso, in Piemonte l energia da fonti rinnovabili sfiora appena l 8% del fabbisogno ed è sostanzialmente rappresentata dall energia idroelettrica. Il Protocollo firmato con Enel rappresenta un altra tappa importante per perseguire l obiettivo dell indipendenza energetica dal petrolio Fulvio Conti ha detto: Il protocollo di intesa che abbiamo firmato oggi è uno strumento importante nella lotta al cambiamento climatico, perché consentirà di sviluppare in Piemonte la produzione di energia elettrica senza emissioni. L accordo fa parte dell impegno di Enel nello sviluppo delle fonti rinnovabili: il nostro piano industriale prevede investimenti per 6,8 miliardi di euro in nuovi impianti che usano la forza dell acqua, del sole, del vento e il calore naturale della terra e per 600 milioni di euro nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie amiche dell ambiente. ( 25 luglio 2008) 2008: aumentano di le auto a Gpl e a metano. Ammonta a poco più di 200mila, e per l esattezza a , il totale di collaudi e immatricolazioni, per le auto a Gpl e metano, tra vecchie e nuove autovetture nel primo semestre del A fornire il dato è il centro studi del Consorzio Ecogas su proiezioni del ministero dei Trasporti, che stima nel corso dell anno oltre veicoli in procinto di passare all alimentazione a gas. Tra vetture di prima immatricolazione omologate a gas e auto trasformate prima dell immatricolazione, nel primo semestre 2008 ne sono entrate in circolazione a doppia alimentazione benzina/metano e a benzina/gpl, in confronto rispettivamente ai e del Soddisfacenti anche i numeri del passaggio al gas: nei primi sei mesi del 2008, sono state infatti convertite al Gpl auto, e al metano, mentre in tutto il 2007 i collaudi riguardarono all incirca e veicoli. (Consorzio Ecogas, del 24 luglio 2008) UNITELNews24 n. 9 9

10 Immobili Piemonte: la Regione sblocca le iniziative pilota per innovare le formule abitative. La Regione Piemonte cerca Comuni, Agenzie per la casa, imprese edili, cooperative e soggetti noprofit interessati a sperimentare progetti di housing sociale grazie a contributi sui costi di acquisto delle aree. Il relativo bando per le manifestazioni di interesse scade il 15 ottobre: fra tutte le proposte, saranno selezionati dei casi pilota fra i quali ripartire 2,2 milioni. «L avviso riferisce l assessore alle Politiche territoriali, Sergio Conti segue l approvazione, a novembre, delle linee guida regionali per il social housing e si inserisce nel maxiprogramma regionale «10mila alloggi entro il 2010». Per rispondere in modo completo all emergenza abitativa, la Regione sostiene la sperimentazione di nuovi modelli abitativi solidali». I casi pilota si dividono in due tipi. In primo luogo la realizzazione e gestione di residenze per la locazione temporanea (al massimo 18 mesi) che comprendono sia alloggi individuali e abitazioni collettive destinate a lavoratori e studenti fuori sede sia alloggi per l inclusione dedicati a persone in difficoltà, che necessitano di un accompagnamento sociale. In secondo luogo la costruzione e gestione di appartamenti in locazione permanente a canone ridotto (sul modello di quanto già attuato ad Alessandria dal Comune, la Fondazione Carialessandria e il gruppo Norman). Le iniziative, che comprendono costruzione ex novo oppure ristrutturazione di edifici esistenti, potranno essere realizzate da amministrazioni pubbliche, Atc, coop, imprese, fondazioni bancarie o soggetti che operano nel terzo settore con una consolidata esperienza nell edilizia sociale: le domande dovranno però essere presentate in Regione dai Comuni sul cui territorio è localizzata l iniziativa che dovranno allegare alle proposte anche il proprio programma di social housing. Il finanziamento dei casi pilota prevede il concorso di più soggetti, pubblici e privati e l ideazione di modelli gestionali che permettano un equilibrio economico delle operazioni, anche attraverso l inserimento di eventuali attività piccolo commerciali. Nel caso degli alloggi individuali e residenze collettive il contributo della Regione in conto capitale potrà coprire fino a un massimo del 30% del costo dell intervento mentre il canone di locazione varierà fra i 200 e i 400 euro al mese. La destinazione degli alloggi sarà vincolata all uso sociale per 30 anni. Per le residenze temporanee destinate a persone in difficoltà e vincolate all uso sociale in maniera permanente il contributo coprirà, invece, fino all 80% delle spese se l intervento è realizzato da amministrazioni pubbliche, Atc o Asl e fino al 50% se gli attuatori sono soggetti del terzo settore. Anche in questo caso la destinazione d uso della struttura è vincolata per 30 anni: il canone di affitto dipenderà invece dalla disponibilità e c o n o m i c a dei beneficiari. Infine per la realizzazione di alloggi individuali in locazione a canone ridotto il c o n t r i b u t o pubblico si limiterà alla copertura dei costi delle aree o degli immobili e non potrà superare il 15% dell ammontare degli interventi. Gli appartamenti, destinati a locazione calmierata per un periodo che va da 15 a 30 anni, potranno essere riscattati dagli affittuari: l affitto corrisposto fino al momento dell acquisto varrà come anticipo sul prezzo finale. «Contiamo di ricevere almeno una decina di proposte con progetti molto diversi fra loro stimano i tecnici della direzione Edilizia. Nella valutazione delle iniziative saranno privilegiati gli interventi che si inseriscono in più ampi contesti di riqualificazione urbana e che si ispirano a criteri di compatibilità ambientale. Essenziale sarà infine la capacità di creare modelli abitativi fondati su un mix sociale, anche associando le diverse tipologie, per scongiurare la creazione di quartieri ghetto». (Maria Chiara Voci, Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 4-9 agosto 2008, n. 31, p. 7) L'impianto torna al passato ma la trasparenza è dovuta. Il maxiemendamento al Dl 112/2008 ha abrogato l'obbligo di allegare la certificazione energetica degli edifici e delle messa a norma degli impianti agli atti di compravendita o di locazione degli immobili. La certificazione, in realtà, era un documento assai utile perché permetteva agli acquirenti di conoscere due elementi fondamentali: la qualità degli edifici di non disperdere energia (che comporta maggiore o minore quantità di riscaldamento invernale o di refrigeramento estivo) e lo stato degli impianti e la loro conformità alle norme in vigore. Le norme abrogate effettivamente appesantivano e rallentavano l'iter delle compravendite e aumentavano l'impegno nel predisporle correttamente, ma certo davano la possibilità all'acquirente di valutare meglio il costo al metro quadrato rispetto alla qualità dell'edificio. UNITELNews24 n. 9 10

11 La certificazione energetica degli edifici e di conformità degli impianti elettrici rimane comunque necessaria se si richiedono delle agevolazioni fiscali connesse al risparmio energetico. Inoltre, deve essere sempre allegata ai documenti di fine lavori nella costruzione di nuovi edifici al fine di poter ottenere l'agibilità degli stessi. (Angelo Busani, Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi del 29 luglio, p. 28 Sintesi redazionale) Nessun certificato energetico per vendere o affittare immobili. Per vendere o affittare immobili non servirà più il certificato energetico. Con la manovra, l'obbligo è stato cancellato da un emendamento del Governo. Il certificato energetico è un documento, firmato da un professionista tecnico, che indica il consumo di energia di ogni immobile. Un po' come succede per gli elettrodomestici. Con la manovra scomparirà l'obbligo di allegare il documento al rogito o al contratto d'affitto. Per gli immobili già esistenti questo vincolo è entrato in vigore a tappe: dal primo luglio scorso, ad esempio, il certificato è necessario per gli immobili anche di dimensione inferiore a mille metri quadri, venduti o affittati in blocco. Dal primo luglio 2009, tutte le abitazioni, anche singole, dovranno sottoporsi al check up energetico. Con costi variabili in base alle dimensioni dell'immobile e alla collocazione.sulla certificazione energetica il Governo ha agito come per gli impianti elettrici: in teoria, quello che la manovra ha spazzato via è solo la necessità di presentare il certificato per l'affitto o la vendita. Resta, in linea generale, l'obbligo di dotarsi del certificato secondo le scadenze prefissate. Di fatto, però, la manovra ha eliminato l'unica sanzione che spingeva verso la certificazione: la nullità dei contratti, di vendita o di affitto, stipulati senza il documento. Senza rischio e senza controlli, difficilmente i proprietari saranno incentivati a pagare per certificare l'efficienza dell'immobile. Il certificato resta quindi di fatto vincolante solo per i nuovi edifici, visto che è necessario per ottenere l'abitabilità. La manovra non sarà indolore per le Regioni che hanno già reso operativa la certificazione energetica. In questo campo, Bolzano ha fatto da apripista, applicando per prima la direttiva europea che la prevede, ma è ora seguita anche dalla Lombardia giunta a 45mila edifici certificati e da Liguria ed Emilia Romagna che proprio in questi giorni hanno definito i requisiti per i certificatori. ( ) (Valeria Uva Il sole 24Ore.com, Norme&Tributi del 19 luglio 2008 sintesi redazionale) Immobili, i rilievi UE sul valore normale". Le norme introdotte dal Dl 223/2006 in base alle quali anche in materia di Iva l amministrazione finanziaria può rettificare il valore della compravendita di un immobile sulla base del valore normale (se differente rispetto a quanto indicato in fattura) sono al vaglio della Commissione europea che ha aperto una procedura di infrazione. La procedura trae origine da una segnalazione/denuncia dell associazione dei dottori commercialisti con riferimento alle norme introdotte in materia di Iva dal decreto Visco-Bersani che hanno modificato l articolo 54 del Dpr 633/1972 (legge Iva). L articolo 54 della normativa Iva disciplina le modalità di rettifica da parte dell amministrazione finanziaria della dichiarazione dei contribuenti. La norma prevede che per le cessioni di immobili, la prova ai fini della rettifica della dichiarazione s intende integrata anche se l esistenza delle operazioni imponibili o l inesattezza delle indicazioni sono desunte sulla base del valore normale di questi beni. Con provvedimento del direttore dell agenzia delle Entrate datato 27 luglio 2007 sono state quindi previste le modalità di calcolo di determinazione del valore normale degli immobili che si basano sull Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) dell agenzia del Territorio. Il conflitto delle nuove norme potrebbe riguardare le disposizioni comunitarie dell articolo 73 della direttiva 2006/112/Ce. Infatti in numerose sentenze della Corte di giustizia è stata negata ogni possibilità di presumere corrispettivi difformi da quelli dichiarati anche se in base a dati oggettivi (per esempio, quotazioni di mercato) in assenza di prove certe e dirette di maggiori prezzi pattuiti. Ad esempio le sentenze 23 novembre 1998, C-230/87 (Naturally Your Cosmetic lmt), 16 ottobre 1997, C-285/95 (Fillibeck) e 20 ottobre 2005, C-412 (Hotel Scandic). In altre parole l aver ancorato la rettifica del valore degli immobili al valore normale rispetto a quanto invece indicato in fattura non rappresenta una prova certa e diretta di sottofatturazione come invece richiede la normativa comunitaria. ( ) (Antonio Iorio - Il Sole 24Ore, Edilizia e Territorio, n. 29 del luglio 2008, p. 10 Sintesi redazionale) UNITELNews24 n. 9 11

12 Mercato Rapporto immobiliare L ottavo Rapporto Immobiliare sull analisi dei volumi di compravendita dei fabbricati in Italia è dedicato, come i precedenti, all analisi della distribuzione territoriale del numero delle compravendite (NTN) relative alle unità immobiliari suddivise in quattro settori per tipologia catastale (Residenziale, Terziario, Commerciale, Produttivo ed altro), del relativo stock e dell indicatore dell intensità del mercato immobiliare (IMI) dato dal rapporto tra il numero delle compravendite e lo stock. L andamento dell indice delle compravendite (NTN) dal 2000 evidenzia il rallentamento già registrato nel 2006, e la consistente frenata registrata nel 2007 dopo un periodo di crescita più o meno sensibile in tutti i settori. Rispetto al 2000 l incremento medio del NTN è ancora rilevante, superiore al 20%, soprattutto per il settore terziario (+46% circa), mentre il settore commerciale è tornato allo stesso livello di compravendite registrato nel L andamento nel settore Residenziale mostra un trend delle compravendite costantemente in crescita dal 2000 al 2006, pur con una lieve flessione registrata nel 2001 ed il decremento nel 2007, comune a tutte le macroaree, anche se leggermente inferiore nel Centro (-3,5%) rispetto al Nord (-4,7% circa) ed al Sud (-5,2% circa). I Magazzini considerati a sé per le loro peculiarità, mostrano un andamento sostanzialmente simile al settore Residenziale, al quale sono in buona parte collegati, anche se maggiormente differenziato per macroarea. Le compravendite sono in netto calo nel 2007, -5,2% mediamente. Il settore Terziario, cioè gli uffici, è quello con il calo di compravendite minore, in quanto l andamento negativo che si ha nel Nord si contrappone ad un aumento del 4% circa nel Centro, dopo il sensibile calo registrato nel 2006, e ad una sostanziale stabilità rispetto al 2006 nel Sud, dopo un triennio di sensibile crescita. L incremento di compravendite rimane ancora rilevante rispetto al 2000 pari mediamente al 46% circa. Il mercato degli immobili del settore Commerciale: negozi, laboratori e centri commerciali risulta essere il più stabile e quello con minor crescita complessiva dal Nel 2007 si è tornati mediamente alle compravendite del Nei rapporti sul mercato immobiliare degli anni precedenti era stata posta l attenzione sullo spostamento del mercato residenziale dalle città capoluogo ai centri minori della provincia. Tale fenomeno è collegato a due fattori principali: il primo è il considerevole aumento dei prezzi delle abitazioni nei centri maggiori che spinge a cercare soluzioni più economiche nei comuni limitrofi; il secondo è la maggiore disponibilità di nuove costruzioni nei comuni dell hinterland, piuttosto che nei capoluoghi, dove il territorio è, in molti casi, saturo e scarseggiano le aree edificabili. L analisi del mercato del settore residenziale nel 2007 evidenzia, peraltro, come per la prima volta dal 2000 il mercato residenziale nei comuni non capoluoghi abbia subito una battuta di arresto, - 3,5%, sia pure decisamente inferiore a quella che si è avuta nei capoluoghi, -7,2%. Tale segnale è indicativo della crisi del settore. di Roma, Bologna e Milano. E' da tenere presente che il Rapporto non contiene i dati delle province di Trento, Bolzano, Trieste e Gorizia poiché gli Uffici di pubblicità immobiliare, dove vengono conservate le note di trascrizione degli atti di compravendita, sono gestiti dalle rispettive province. Nella seconda parte del rapporto sono inseriti tre approfondimenti che riguardano il primo l analisi dei prezzi delle abitazioni ed il differenziale degli stessi sul territorio nazionale, il secondo i tassi di rendimento di alcune tipologie immobiliari (abitazioni, uffici, negozi, box- posti auto e capannoni) il terzo è uno studio dettagliato sulla distribuzione delle compravendite residenziali per classi dimensionali e classi altimetriche dei comuni. Per quanto riguarda l'andamento dei prezzi, nel 2007 si registra per la quotazione media nazionale degli immobili residenziali una crescita del 25,5% rispetto la quotazione media del Nell ultimo anno la variazione è stata del +6,1% con il valore medio di un immobile residenziale che sale a /mq nel 2007 contro /mq del Le quotazioni, quindi, mediamente sono cresciute anche nel 2007, ma meno che nel precedente periodo quando, nel 2006, la crescita era stata del 8,3% rispetto al Questa decelerazione delle quotazioni si aggiunge all inversione di rotta nella crescita dei volumi immobiliari scambiati nel Per quanto riguarda l andamento dei prezzi nei capoluoghi di provincia è interessante notare che le città con la quotazione media delle abitazioni più elevata sono, nel 2007, Bolzano, Siena, Bologna, Roma, Firenze e Venezia. UNITELNews24 n. 9 12

13 In queste città il valore medio delle abitazioni supera di 3 volte il dato nazionale. Trapani e Vibo Valentia sono le città con il valore medio delle abitazioni più basso (2/3 del valore medio nazionale). Tra i non capoluoghi sono i comuni turistici più celebri quelli con i valori medi più elevati. Si tratta di Portofino, Cortina d Ampezzo e Capri i cui valori medi sono circa 9 volte la media nazionale. Di contro, in fondo alla scala dei valori, per i non capoluoghi, si trovano alcuni comuni delle province di Trapani e Vibo Valentia, con valori pari circa ad ¼ della quotazione media nazionale. Sul settore dei rendimenti immobiliari, le abitazioni hanno un rendimento medio pari a 4,14%, i Box-posti auto del 5,09%, gli Uffici si attestano a 5,19%, i Negozi al 5,74% e i Capannoni del 5,67%. L analisi è stata effettuata sulla base delle informazioni relative ai canoni di locazione ed ai valori contenute nella banca dati delle quotazioni immobiliari, partendo da una elaborazione sui tassi di rendimento lordi (al lordo cioè di tutte le spese di manutenzione e amministrazione, nonché di quelle fiscali) che esprime oggi il mercato per alcuni segmenti funzionali (residenziale, uffici, negozi, capannoni industriali, box e posti auto). Fonte: Osservatorio del Mercato Immobiliare - Agenzia del Territorio ( Privacy e videocamere negli edifici condominiali. L installazione di telecamere all interno del condominio per la sorveglianza delle unità immobiliari rappresenta un tema di particolare interesse: in primis per i condomini, che per contrastare il crescente fenomeno dei furti non esitano a ricorrere a sistemi di videosorveglianza e, in secondo luogo, per gli amministratori condominiali che devono contemperare l esigenza del singolo proprietario con quella più ampia della tutela della collettività condominiale. Il problema, che in questi anni si è cercato di risolvere, è stato quello del bilanciamento delle legittime esigenze di prevenzione e contrasto del crimine con quelle della privacy e della riservatezza di quanti vengono ripresi dalle telecamere. Nel 2000 il Garante ha emanato un provvedimento c.d. decalogo1 che indicava gli adempimenti, le garanzie e le tutele necessarie per l utilizzo dei sistemi di videosorveglianza in base ai principi dell allora vigente legge 675/1996. Successivamente all applicazione del decalogo, sono stati sottoposti all Autorità numerosi casi che si sono prospettati nella realtà quotidiana, i quali hanno fatto scaturire un successivo provvedimento, datato 29 aprile 2004, esclusivamente dedicato alla installazione di telecamere in ambito condominiale. Quest ultimo provvedimento è fondamentale per la tutela e la disciplina dell installazione delle telecamere in ambito condominiale perché detta dei principi basilari a cui condomini e amministratori si devono attenere. Esaminiamo brevemente i principi enucleati: principio di liceità il servizio di videosorveglianza deve essere sempre effettuato nel rispetto della legge ma anche in rispetto a qualsiasi norma presente nell ordinamento giuridico civile e penale e quelle riguardante la materia - principio di necessità l applicazione di telecamere a circuito chiuso in ambito condominiale deve essere effettuato solo se si esclude qualsiasi uso superfluo o eccessivo impedendo l ingrandimento di immagini, programmando la cancellazione delle immagini decorso un determinato periodo - principio di proporzionalità l installazione è sempre proporzionata al rischio reale (si pensi, per esempio, a un condominio circondato da banche già dotate di un sistema di videosorveglianza; in tal caso l ulteriore impianto risulterebbe superfluo) presente in determinati luoghi e solo quando tutte le altre misure di prevenzioni sono valutate insufficienti o inattuabili ( ) (Ivan Meo, Consulente in diritto condominiale Il Sole 24Ore, Consulente immobiliare, n. 819 del luglio 2008, pag sintesi redazionale) Pubblica Amministrazione Il "pubblico" evita il blocco dei pagamenti. Istruzioni della Ragioneria dello Stato. Le pubbliche amministrazioni hanno l'obbligo di sospendere i pagamenti superiori ai 10mila euro ai propri creditori che, dopo un controllo, sono risultati debitori con il Fisco. UNITELNews24 n. 9 13

14 Ma ora, la Ragioneria generale dello Stato con la circolare n. 22 del 29 luglio 2008 chiarisce che tale divieto di pagamento opera solo nei confronti dei privati. In pratica, non possono essere bloccati i pagamenti a favore delle pubbliche amministrazioni comprese nell'elenco predisposto ogni anno dall'istat o delle società a totale partecipazione pubblica. In questi casi non esiste obbligo di garanzia e cautela in seguito al mancato adempimento delle cartelle di pagamento. Infatti, secondo la Ragioneria il termine "pagamento" si riferisce all'adempimento di un obbligo contrattuale e ha "natura privatistica". Stanti così le cose, allora, il trasferimento di somme effettuate in base a "disposizioni di legge o per dare esecuzioni di progetti co-finanziati dall'unione europea o, ancora, a clausole di accordi internazionali" non rientra nei vincoli stabiliti dall'articolo 48 bis del Dpr 602/73. Inoltre, il pagamento non è condizionato dal preventivo controllo di regolarità con il Fisco in quei casi in cui riguarda dei diritti primari e imprescindibili della persona, come quello della salute. Sono perciò esclusi dall'obbligo della verifica i rimborsi di spese sanitarie, le corresponsioni di indennità connesse allo stato di salute della persona, gli assegni alimentari, l'indennità per inabilità temporanea al lavoro, le spese concernenti esigenze di difesa nazionali o gli interventi di ordine pubblico, ecc. Il pagamento va sospeso per effettuare i controlli, invece, quando il debitore del Fisco è titolare di stipendi, salari, retribuzioni, pensioni, assegni di quiescenza. Secondo la Ragioneria, però, la somma dei 10milaeuro va considerata al netto delle ritenute previdenziali, assistenziali ed erariali; tenuto conto che anche l'eventuale pignoramento delle somme deve essere valutato al netto delle ritenute. La circolare chiarisce anche che per evitare frazionamenti artificiosi delle somme per tenersi sotto la soglia dei 10mila euro, bisogna fare riferimento all'intero valore del contratto e alle scadenze fissate per i pagamenti. (Sergio Trovato, Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi del 1 agosto, p Sintesi redazionale) Pubblica amministrazione. La Corte dei Conti segnala i primi effetti nel contenimento della spesa. Continua a mancare la vigilanza sui risultati degli incarichi. La Corte dei Conti ha reso pubblica ieri una relazione sulle consulenze nella Pa statale, negli anni Spiccano senz'altro le megaconsulenze da 879mila euro che il ministero dell'ambiente ha richiesto per studiare il salvataggio della Laguna di Venezia, o quella da 900 mila euro per un incarico sul settore idrico e rifiuti; ma a guardare bene, il vero peso sui costi della Pa viene dalla miriade di consulenze generiche, di cui è impossibile verificare l'efficacia. Ed è proprio sul numero delle consulenze e sugli scarsi controlli su di esse che si concentra l'analisi della Corte dei Conti. In realtà, i tetti di spesa fissati dalle Finanziarie 2005 e 2006 sono stati rispettati e anzi nel 2006 c'è stata anche una flessione (10,4 milioni le uscite per incarichi contro i 31,8 del 2005), ma rimane presente il problema che non è sicuro che vengano rispettate le norme di sistema, che impongono (a partire dal Dlgs 165/2001) di ricorrere alle consulenze solo quando è necessaria una competenza specifica, non presente tra il personale interno. La situazione si fa particolarmente critica, allora, specialmente in quelle strutture in cui la schiera degli "esperti" cresce, come per esempio la Presidenza del Consiglio. Qui, rileva la Corte dei Conti, si susseguono "studi ripetitivi", affidati sempre agli stessi consulenti, di cui manca "la prova del concreto utilizzo". Un gruppo di consulenti che muta solo in occasioni dei cambi di Governo. La Corte non vuole fare antipolitica e anzi riconosce che "la nomina di esperti è un utile strumento per il miglior perseguimento dei fini", ma vuole sensibilizzare l'attenzione sulle gestioni allegre, sugli incarichi non analitici e sulla spesa alta e poco chiara. E soprattutto sul fatto che la verifica delle attività dei consulenti si riduce troppo spesso a una generica certificazione di "idoneità", o addirittura a un semplice "benestare" indispensabile per il pagamento. Ma così facendo si finisce per sottoutilizzare e svalutare le risorse umane interne. (Gianni Trovati, Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi del 31 luglio, p Sintesi redazionale) Enti locali. L'analisi della magistratura contabile nella relazione sul Patto di stabilità diffusa ieri. Risultati superiori agli obiettivi: +2,2 miliardi per i Comuni. La relazione sulla finanza degli enti locali diffusa ieri dalla Corte dei Conti segnala che il rispetto del Patto di stabilità da parte di Comuni e Province è stato onorato in pieno. Anzi, i risultati raggiunti dagli enti locali sono superiori agli obiettivi fissati dalla Finanziaria. I Comuni chiudono i conti con 2,2 miliardi di euro e le Province segnano 600 milioni in più sulla cassa e 850 milioni in più sulla competenza. UNITELNews24 n. 9 14

15 I meriti vanno alla chiusura di comparto e alla riduzione del numero di enti inadempienti (fuori dai parametri si contano solo 9 Province e 200 Comuni piccoli - il 25% ha meno di 10mila abitanti; l'unico Comune più grande è Gela con 77mila abitanti). Ma è stato determinante anche l'apporto dei contribuenti che hanno alimentato le casse con entrate tributarie che nel 2007 sono cresciute del 16% rispetto all'anno precedente). Sul versante spesa, invece, le cose vanno meno bene: le uscite sono aumentate sia nei Comuni che nelle Province. A pesare sono stati nel 2006 gli arretrati dovuti per il rinnovo contrattuale. Ma nel complesso gli enti locali reggono bene. e se negli anni passati il ricorso a strumenti elusivi faceva sì che i Comuni rispettassero il Patto anche se la finanza locale peggiorava, nel 2007 (e sarà così anche nel 2008) i vincoli di finanza pubblica hanno portato a un maggiore equilibrio dei conti. In tema di indebitamento, nel 2007 c'è stata una leggera flessione, ma è nello storico che si concentra l'analisi della Corte dei Conti. Nel 2006 i Comuni avevano un debito di 69,5 miliardi (1.179 euro a persona; +2,3% rispetto al 2005),mentre le Province accusavano un debito di 10,8 miliardi (186 euro a persona; +6,1% sul 2005). Ma già oggi la media dell'indebitamento sta sul 40% (con punte del 50-60% in alcune Regioni centrali). Se finora gli enti hanno retto è stato grazie ad entrate straordinarie, prime fra tutte quelle derivanti dall'alienazione di immobili. Nel 2007 il patrimonio dei Comuni è diminuito del 38% intermini di fabbricati e del 10% intermini di terreni. Ciò abbatte, sì, i costi di manutenzione, ma avvertono i magistrati contabili vendere il mattone per finanziare gli investimenti alla lunga impoverisce l'ente. (Gianni Trovati, Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi del 30 luglio, p Sintesi redazionale) In un anno raddoppiati i debiti fuori bilancio per ricapitalizzare le partecipate. Dall'analisi fatta dalla Corte dei Conti nel suo rapporto annuale sulla finanza locale si ricava che la ricapitalizzazione delle aziende ex municipalizzate costa ai Comuni cifre sempre più alte che influiscono a far lievitare paurosamente i debiti fuori bilancio. In un anno sono pressoché raddoppiati, arrivando nel 2007 a quota 12,38 milioni (ossia il 2,49% del totale del debito extra bilancio contro l'1,25% del 2006). I debiti extra bilancio sono diventati ormai "fisiologici" per i Comuni e non più "patologici". Apparentemente nel 2007 sono diminuiti rispetto all'anno precedente, passando dai 701 milioni del 2006, appunto, ai 498,6 milioni nel 2007, ma in realtà questo è avvenuto da una parte perché nel 2006 gli oneri del debito fuori bilancio per le sentenze esecutive erano scontati dal Patto di stabilità e dall'altro perché nel 2007 sono aumentati i Comuni che non hanno risposto alla richiesta di informazioni da parte della Corte dei Conti (551 i Comuni e 9 le Province inadempienti). Il debito fuori bilancio ha riguardato Comuni (su che hanno risposto) e 49 (su 95) Province. Il Sud è in coda: la Sicilia conta 239 Comuni con debiti extra per un totale di 126,5 milioni. Seguono la Campania (225 enti per 70,7 milioni), la Puglia (134 enti per 57,7 milioni) e il Lazio (106 enti per 47,7 milioni). Il debito pro capite è per il 2007 di 16,43 euro con in testa alla classifica la Basilicata (38,59 euro), poi Campania (23,86), Puglia (21,11) e Sardegna (20,21). Vanno meglio Piemonte (4,86 euro), Veneto (4,87) ed Emilia Romagna (5,02). I debiti fuori bilancio sono dovuti, oltre che alla ricapitalizzazione delle ex municipalizzate, anche alle sentenze esecutive, all'acquisto di beni e servizi, agli espropri e alle occupazioni di urgenza. (Roberto Turno, Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi del 30 luglio, p Sintesi redazionale) Sicurezza Lavoro. Dopo il rinvio al 2009 disposto dal Dl milleproroghe si avvia il confronto per le correzioni. Sacconi invita sindacati e imprese a trovare un avviso comune. Nell'incontro avuto ieri con Regioni e parti sociali, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha chiarito che spetta alle imprese e ai sindacati trovare una convergenza su eventuali modifiche e correzioni al Testo unico sulla sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/08). L'avviso comune raggiunto sarà poi "automaticamente" recepito dal Governo, che sfrutterà la possibilità dei decreti correttivi per attuarlo. Intanto i datori di lavoro attendono la legge di conversione del decreto legge milleproroghe che ha posticipato dal 29 luglio 2008 al 1 gennaio 2009 l'obbligo delle aziende di effettuare la nuova valutazione dei rischi e redigere il relativo documento.in questo modo Sacconi ha sottolineato la necessità che vengano superate le divergenza tra parti sociali e le 15 organizzazioni dei datori, che contestano il Testo unico specialmente nella parte che riguarda le sanzioni, ritenute troppo repressive. UNITELNews24 n. 9 15

16 Ma se per gli imprenditori la discussione può voler dire rimettere mano al testo del decreto sicurezza, per i sindacati, invece, il testo dovrebbe essere pienamente attuato. Un punto in accordo in realtà c'è, ed è la richiesta di rendere subito operativo l'articolo 52 del Testo, quello relativo all'istituzione di un fondo per favorire nelle Pmi la presenza dei rappresentanti territoriali per la sicurezza. Importante anche, per imprese e parti sociali, la formazione e l'informazione sui rischi e la salvaguardia della sicurezza. A tal riguardo il Governo ha già stanziato 165milioni, di cui 50 già previsti dal Testo unico. Di questi, 30milioni dovrebbero essere indirizzati alla formazione e 20 alla prevenzione. Inoltre, saranno reperiti altri 15 milioni dai capitoli del bilancio del ministero del Lavoro, mentre 20 confluiranno dai fondi Inail destinati alle campagne informative. Circa 60 milioni poi arriveranno dai fondi comunitari del Pon , e c'è l'auspicio che in autunno si sblocchino altri fondi bilaterali e interprofessionali. (Marco Bellinazzo, Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi del 1 agosto, p Sintesi redazionale) Welfare Il futuro del Welfare in Italia. Il libro verde "La vita buona nella società attiva". Con il libro verde prodotto dal ministero del Lavoro, Salute e politiche sociali, il ministro Maurizio Sacconi avvia un dibattito pubblico sul futuro del sistema del welfare in Italia, nella speranza di pervenire a soluzioni il più possibile condivise dagli attori istituzionali, politici e sociali. Affinché il dibattito possa dispiegarsi nel confronto più aperto possibile sarà aperta una consultazione pubblica per un periodo di tre mesi, fino al 25 ottobre, attraverso la casella di posta elettronica libroverde@lavoro.gov.it. Con la prefazione a cura del Ministro, il libro verde propone una visione del futuro del nostro modello sociale "nella prospettiva della vita buona nella società attiva", un modello, cioè, capace di concorrere alla costruzione della coesione sociale, fondamentale obiettivo della nostra società, così come è stato individuato dall'unione Europea con la cosiddetta Strategia di Lisbona. In particolare, è stata la Commissione Europea sulla salute, nel suo recente Libro bianco, a sottolineare lo stretto legame tra salute e prosperità economica, avvalorando il concetto cardine evidenziato dalla Strategia di Lisbona, che pone al centro il benessere dei cittadini per la crescita e l'occupazione. Il Libro verde del welfare parte da considerazioni cui non si sfugge: "Le tendenze demografiche, i grandi cambiamenti nella coscienza dei bisogni e nella struttura delle risposte, la globalizzazione sregolata e una crescita dell'economia che rimane al di sotto del potenziale stanno progressivamente sgretolando la rete delle vecchie sicurezze". Ricostruire un welfare capace di riproporre la centralità della persona e della sua salute significa ridurre la povertà, l'emarginazione e il disagio sociale, incrementando la produttività del lavoro, i tassi di occupazione e la crescita complessiva dell'economia. "La sfida a cui siamo chiamati non è solamente economica ma, prima di tutto, progettuale e culturale. Vogliamo riproporre la centralità della persona, in sé e nelle sue proiezioni relazionali a partire dalla famiglia", si legge nella prefazione del libro verde che individua un futuro welfare che sa dare rilievo, insieme alle imprescindibili funzioni pubbliche proprie delle istituzioni, anche il valore della famiglia, di tutti i corpi intermedi che concorrono a fare comunità. l confronto che si intende sollecitare con questo Libro verde verte su aspetti specifici che già di per sé conducono ad un nuovo sguardo sulla nostra società e sulle regole sulle quali si fonda. Le disfunzioni, gli sprechi ed i costi del modello attuale di welfare; la capacità di transitare verso un nuovo modello sociale che consideri prioritario accompagnare le persone lungo tutto l'arco della vita senza perdere di vista il binomio opportunità responsabilità; un modello di governance che garantisca la sostenibilità finanziaria; perseguire gli obiettivi strategici per realizzare concretamente un nuovo modello, anche attraverso il costante e proficuo confronto con le migliori esperienze internazionali; la formulazioni di linee guida sui pilastri su cui si basa il sistema con programmi specifici dedicati alla natalità, alla famiglia, alla formazione legata all'occupazione (occupabilità) e alla prevenzione per la salute. ( UNITELNews24 n. 9 16

17 Legge e prassi (G.U. 31 luglio 2008, n. 178) Acqua DECRETO LEGISLATIVO 30 maggio 2008, n. 116 Attuazione della direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualita' delle acque di balneazione e abrogazione della direttiva 76/160/CEE. (GU n. 155 del ) Il presente decreto è finalizzato a proteggere la salute umana dai rischi derivanti dalla scarsa qualità delle acque di balneazione anche attraverso la protezione ed il miglioramento ambientale ed integra le disposizioni di cui alla parte terza del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni. Il decreto stabilisce disposizioni in materia di: a) monitoraggio e classificazione della qualita' delle acque di balneazione; b) gestione della qualità delle acque di balneazione; c) informazione al pubblico in merito alla qualita' delle acque di balneazione. Il decreto si applica alle acque superficiali o parte di esse nelle quali l'autorita' competente prevede che venga praticata la balneazione e non ha imposto un divieto permanente di balneazione. Le norme del decreto non si applicano: a) alle piscine e alle terme; b) alle acque confinate soggette a trattamento o utilizzate a fini terapeutici; c) alle acque confinate create artificialmente e separate dalle acque superficiali e dalle acque sotterranee. Ambiente MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE: DECRETO del 29 maggio 2008 Approvazione della Metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti (GU n. 156 del Suppl. Ordinario n. 160) Con il decreto si approvano i metodi di calcolo (elaborati dall APAT Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i Servizi Tecnici) per garantire il rispetto delle distanze di sicurezza fra impianti di conduzione elettrica, a fini di salvaguardia ambientale. Antincendio e prevenzione incendi MINISTERO DELL'INTERNO: DECRETO 17 giugno 2008 Approvazione delle specifiche tecniche per la trasmissione dei dati ai fini della cooperazione applicativa con i servizi di emergenza. (GU n. 154 del ) ( ) 1. La trasmissione dei dati da e verso il Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile utili ai fini della pianificazione e gestione delle operazioni di soccorso e UNITELNews24 n. 9 17

18 di emergenza provenienti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali è effettuata in modalità sicura, nel rispetto di quanto previsto nel decreto legislativo 7 marzo 2005, n Le modalità tecniche-operative per l'invio telematico dei dati, la definizione delle strutture dati dei messaggi applicativi e le modalità di cooperazione, sono pubblicate nel sito internet del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. 3. I dati utili ai fini della pianificazione e gestione delle operazioni di soccorso e di emergenza provenienti dai sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni centrali e locali inviati all'infrastruttura informatica di cooperazione applicativa del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, devono rispettare le modalità tecniche di cui al precedente comma 2. Appalti MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE: DECRETO 30 aprile 2008, n. 119 Regolamento tecnico per l'accreditamento degli organismi di ispezione di tipo B ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020, di cui all'articolo 28, comma 4, dell'allegato XXI al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni ed integrazioni. (GU n. 159 del ) Il presente regolamento disciplina l'accreditamento, da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici, delle unita' tecniche delle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, e degli organismi statali di diritto pubblico, ai sensi delle norme europee UNI EN ISO 9001/2000 e UNI CEI EN ISO/IEC 17020, quali organismi di ispezione di tipo B, al fine dello svolgimento dell'attivita' di verifica della progettazione delle infrastrutture strategiche, ai sensi dell'articolo 28, comma 4, dell'allegato XXI al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e successive modificazioni e integrazioni. DECRETO LEGISLATIVO 26 giugno 2008, n. 120 Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 agosto 2007, n. 152, di attuazione della direttiva 2004/107/CE relativa all'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente. (GU n. 162 del ) Decreto tecnico in 2 articoli, che introduce i criteri di calcolo e di rilevamento dei valori di presenza nell aria delle sostanze citate, allo scopo di garantire la miglior qualità ambientale compatibile con le esigenze dello sviluppo sostenibile, secondo quanto stabilito dalla Direttiva europea 2004/107/CE ( ) Le regioni e le province autonome individuano, sulla base delle valutazioni effettuate ai sensi dell'articolo 4 (del DLgs 152/2007), le zone e gli agglomerati in cui i livelli degli inquinanti sono inferiori al rispettivo valore obiettivo. In tali zone e agglomerati le Regioni e le province autonome assicurano che i livelli di detti inquinanti si mantengano inferiori al rispettivo valore obiettivo e si adoperano per mantenere il migliore stato di qualita' dell'aria compatibilmente con le esigenze dello sviluppo sostenibile.» ( ) Nelle zone e negli agglomerati diversi da quelli previsti al comma 2 il numero delle stazioni di misurazione e la risoluzione spaziale delle tecniche di modellizzazione e di stima obiettiva devono risultare sufficienti a rilevare la concentrazione degli inquinanti ( ) Economia, Finanze, Agevolazioni e Fisco MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI: DECRETO 9 luglio 2008 Programmi concernenti la rivitalizzazione economica e sociale delle citta' e delle zone adiacenti in crisi, per promuoverne uno sviluppo urbano sostenibile con l'assegnazione delle risorse URBAN - ITALIA, riprogrammate ai sensi del decreto 7 agosto 2003, articolo 2, comma 2, a valere sui fondi di cui alla legge n. 388/2000. (GU n. 166 del ) UNITELNews24 n. 9 18

19 DECRETO LEGGE 3 luglio 2008, n. 114 Misure urgenti per fronteggiare l'aumento delle materie prime e dei carburanti nel settore della pesca, nonché per il rilancio competitivo del settore. (GU n. 154 del ) ( ) In dipendenza della situazione di crisi riguardante il settore della pesca anche a seguito dei rialzi dei costi energetici e di produzione e' concesso, per impresa, l'arresto temporaneo delle attivita' di pesca per le imbarcazioni a strascico e/o volante, per una durata di trenta giorni nell'arco temporale di quattro mesi a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto. In conseguenza del fermo d'emergenza di cui al comma 1, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e' autorizzato a concedere alle imprese di pesca una compensazione che non concorre alla formazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, né del valore della produzione netta ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive. Inoltre, al fine di ottimizzare il rapporto tra la consistenza della flotta di pesca e le risorse biologiche del mare, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali attiva entro il 15 luglio 2008, nei limiti delle disponibilità finanziarie esistenti per ciascuno degli anni della programmazione 2007/2013, il procedimento di ristrutturazione della flotta, utilizzando le risorse dell'asse prioritario 1 - misura di arresto definitivo - del regolamento (CE) n. 1198/2006 del Consiglio, del 27 luglio 2006, per l'intero periodo di programmazione. L art. 2 fissa i termini di cassa integrazione guadagni straordinaria. MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO: CIRCOLARE 3 luglio 2008, n. 509 Proroga dei termini di conclusione dei progetti agevolati a valere sulla misura 2.1.a, Pacchetto integrato di agevolazioni PIA - Innovazione del P.O.N. «Sviluppo imprenditoriale locale» di cui alla circolare n del 28 aprile (GU n. 162 del ) ( ) Tenuto conto delle osservazioni pervenute dai gestori concessionari, preso atto che i termini previsti di ultimazione delle iniziative agevolate, in taluni casi piu' restrittivi di quanto previsto dalla circolare n del 28 aprile 2004, comportano gravi difficolta' per le imprese beneficiarie in merito alla completa realizzazione delle iniziative medesime, si ritiene opportuno modificare i termini di ultimazione dei programmi di industrializzazione nonche' i termini per la rendicontazione delle spese e dei costi sostenuti sia dei programmi di sviluppo sia di quelli di industrializzazione, assicurando comunque il rispetto dei tempi e delle procedure riguardanti l'adeguato utilizzo delle risorse comunitarie. ( ) Si precisa, inoltre, che per le iniziative agevolate (secondo quanto disposto dall'art. 3, comma 3 del decreto 1 marzo 2006 di approvazione della graduatoria delle iniziative ammissibili), fermo restando quanto indicato alla precedente lettera b), i termini indicati nella circolare n limitatamente al programma di industrializzazione sono così modificati: relativamente alle iniziative cofinanziate dalla Regione Campania e dalla Regione Sicilia, il termine di ultimazione dell'intero programma di industrializzazione e' fissato al 31 gennaio Resta fermo il termine previsto al punto 9.3 della circolare n per la rendicontazione al gestore concessionario, con l'eccezione dei programmi ultimati successivamente al 1 dicembre 2008, per i quali la relativa documentazione finale di spesa deve essere trasmessa entro il 28 febbraio MINISTERO DELL'INTERNO: DECRETO 19 giugno 2008 Rimborso, a titolo di anticipazione a favore dei comuni, della minore imposta derivante dalla esclusione dall'ici dell'unita' immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo. (GU n. 155 del ) Ai comuni, a titolo di anticipazione della compensazione per i minori introiti correlati al pagamento ICI, da effettuare da parte dei contribuenti entro il 16 giugno 2008, sono erogati rimborsi in misura pari al 50% dell'importo attestato con la certificazione resa in base al decreto ministeriale 15 febbraio 2008 al Ministero dell'interno, quale gettito riscosso a titolo di ICI per gli immobili adibiti a prima casa di abitazione per l'anno Le somme da rimborsare ai comuni UNITELNews24 n. 9 19

20 ricadenti nella regione Valle d'aosta, nelle province autonome di Trento e di Bolzano e nella regione Friuli Venezia-Giulia a titolo di anticipazione per l'anno 2008 sono attribuite alle Regioni stesse che provvedono alla successiva attribuzione delle quote dovute ai comuni compresi nei loro territori, nel rispetto degli statuti speciali e delle relative norme di attuazione. MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO: DECRETO 2 maggio 2008 Applicazione delle disposizioni del decreto 24 gennaio 2008, ai contratti di programma nei settori della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, compresi quelli della pesca e dell'acquacoltura. (GU n. 173 del ) (...) 1. Le disposizioni del decreto interministeriale 24 gennaio 2008, citato in premessa, si applicano anche alle attivita' economiche relative alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli, compresi quelli della pesca e dell'acquacoltura, nel rispetto della normativa comunitaria citata nelle premesse. 2. Per gli aiuti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli sono applicabili fino al 31 dicembre 2008 tutte le condizioni previste dal regime di aiuti n. N729/A/2000 citato nelle premesse. 3. La proposta di contratto di programma puo' essere presentata, oltre che da una impresa di qualsiasi dimensione, anche da un consorzio di imprese. 4. L'importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili degli investimenti previsti dal progetto industriale, di cui all'art. 3, comma 2, del citato decreto interministeriale 24 gennaio 2008, non puo' essere inferiore a 10 milioni di euro. Il programma di investimenti produttivi proposto da un'impresa, quale soggetto proponente, di cui all'art. 3, comma 2, dello stesso decreto, non puo' essere inferiore a 5 milioni di euro. L'importo degli investimenti ammissibili di ciascun programma di cui all'art. 4, comma 2, del medesimo decreto, non puo' essere inferiore a 1 milione di euro. (...) MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO: DECRETO 17 aprile 2008 Trasferimento di risorse relative agli stanziamenti integrativi degli anni 2006 e 2007 della sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, di cui all'articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n (GU n. 157 del ) Per gli interventi del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, (descritti dall'art. 2, comma 100, lettera a, della legge 23 dicembre 1996, n. 662), può essere utilizzata la somma di 60 milioni di euro relativa agli stanziamenti integrativi degli anni 2006 e 2007 della sezione speciale del Fondo di garanzia istituita con decreto del Ministro delle attività produttive e del Ministro per l'innovazione e le tecnologie del 15 giugno MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO: DECRETO 28 febbraio 2008 Economie derivanti da rinunce e revoche di iniziative imprenditoriali agevolate ai sensi della legge 19 dicembre 1992, n (GU n. 153 del ) Le economie derivanti da rinunce e revoche di iniziative imprenditoriali agevolate dalla legge n. 488/1992, sono accertate nella misura complessiva di ,00 euro. COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA: DELIBERAZIONE 21 dicembre 2007 Riallocazione, a favore dello strumento contratti di programma, di parte delle risorse assegnate dal CIPE per agevolazioni di cui alla legge n. 488/1992 (deliberazione n. 19/2005) ai sensi dell'articolo 60 della legge finanziaria (Deliberazione n. 167/2007). (GU n. 153 del ) UNITELNews24 n. 9 20

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