2 GIACIMENTI DI MATERIE PRIME PER PIASTRELLE CERAMICHE IN EUROPA

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2 Capitolo 2 GIACIMENTI DI MATERIE PRIME PER PIASTRELLE CERAMICHE IN EUROPA M. Dondi Questo capitolo contiene una rassegna sintetica dei più importanti depositi europei di materie prime utilizzate per la produzione di piastrelle ceramiche. Sono presi in considerazione tutti i paesi europei, con particolare attenzione all Italia, più le aree limitrofe del Medio Oriente e dell Africa settentrionale. Le materie prime su cui si è focalizzata l attenzione sono: argille plastiche cuocenti chiaro (ball clays), argille refrattarie (fireclays) e materiali caolinitici, di vario grado e purezza, che vanno sotto la denominazione commerciale di caolino (china clays). Altre argille plastiche, cuocenti rosso, sono considerate limitatamente ai giacimenti principali. Tra i materiali non plastici, sono presi in esame i fondenti feldspatici, cercando di tenere separati i feldspati, ai quali sono spesso assimilati dal punto di vista merceologico anche graniti, apliti e pegmatiti, e le rocce sottosature, quali sienite nefelinica e fonolite nefelinica. Inoltre, sono riportati alcuni cenni a materiali complementari, quali talco, wollastonite, zircone e borati. La rassegna è strutturata per aree geografiche, con paragrafi specifici dedicati ai vari paesi produttori di materie prime ceramiche. Per ciascuna delle diverse tipologie di materie prime sono fornite, quando disponibili, le seguenti informazioni: produzione (in tonnellate per anno = tpa), principali giacimenti, cenni sulla geologia dei depositi, numero di cave e di produttori in attività. Inoltre, sono espressi quando possibile commenti sulle potenzialità di sviluppo dell industria mineraria per la ceramica. Questa sintesi è corredata da riferimenti bibliografici essenziali, da carte che illustrano la distribuzione geografica dei giacimenti citati e da un quadro statistico globale, che include i maggiori produttori mondiali e fattori di criticità (riserve, quota di mercato della ceramica, tendenze dei prezzi). Si deve prestare attenzione ai dati di produzione, che sono indicativi, sebbene si riferiscano a dati recenti (periodo ) e ufficiali, reperiti nella letteratura citata. In primo luogo, perché molti dati sono antecedenti la crisi , che ha provocato una consistente flessione della produzione di materie prime per ceramica. In più, in molti casi, si tratta di cifre complessive, che non riguardano solamente la produzione destinata all industria ceramica. Questa avvertenza vale, in special modo, per talco, caolino e sienite nefelinica, la cui produzione è per la maggior parte avviata ad altri settori (carta, vetro, plastica, ecc.); pure nel caso delle fireclays, occorre tenere presente che gran parte dei prodotti sono assorbiti dall industria dei refrattari. Anche nel caso di materie prime destinate specificamente alla produzione ceramica, si tenga conto che i dati riportati possono concernere non solo le piastrelle, ma pure sanitari, stoviglierie e refrattari. 41

3 ITALIA 42 L industria italiana delle piastrelle ceramiche ha avuto, negli ultimi trent anni, una crescita a tratti tumultuosa, passando dai circa 200 milioni di metri quadrati del 1980 ai circa 600 milioni di metri quadrati dei primi anni Duemila. Le ragioni di questo successo sono in buona parte connesse con una costante innovazione tecnologica nel processo produttivo, che ha permesso, tra l altro, di realizzare impasti sempre più complessi, con formulazioni assai flessibili, sia per quel che concerne la quantità dei singoli componenti che la natura delle materie prime [1-2]. Tale forte crescita del comparto delle piastrelle si è riflessa in un cospicuo incremento della domanda di materie prime, la quale, inoltre, è andata evolvendo man mano che cambiavano i rapporti tra le diverse tipologie di prodotto: bicottura monocottura; pasta rossa pasta chiara; monocottura greificata grès porcellanato; porcellanato non smaltato porcellanato smaltato. Queste tendenze hanno avuto un effetto vistoso, in particolare nel settore dei materiali feldspatici, dove si è passati dalla produzione italiana di circa tonnellate del 1975 a quasi 5 milioni di tonnellate degli ultimi anni. Paral-

4 lelamente, la produzione nazionale di argille e caolini per impasti chiari si è attestata attualmente intorno a un milione di tonnellate rispetto alle tonnellate dei primi anni 80 [3]. Questo insieme di fattori ha concorso a determinare un quadro quanto mai complesso ed articolato delle fonti di approvvigionamento delle materie prime per l industria delle piastrelle (Fig. 1). Da questo punto di vista, l Italia costituisce un caso unico nel panorama mondiale dei minerali industriali, principalmente per la notevole varietà di giacimenti minerari che sono stati sfruttati in contesti geologici assai differenti fra loro [4]. Piemonte Materiali argillosi: i giacimenti piemontesi sono in gran parte concentrati in una fascia che abbraccia Canavese, Biellese e Prealpi Vercellesi e Novaresi [5]. Sono presenti in diverse giaciture, che vanno da sedimenti fluvio-lacustri e fluvio-glaciali a depositi di alterazione in situ di vulcaniti riolitiche. Le zone estrattive più importanti sono quelle di Lozzolo-Gattinara, Boca-Maggiora e Castellamonte-Vespia, dove sono stati escavati complessivamente alcuni milioni di tonnellate di limi di composizione illitico-caolinitica, più o meno ricchi di quarzo [6-9]. Feldspati e sabbie quarzo-feldspatiche: Alpi e prealpi occidentali possono vantare un ventaglio molto vasto di risorse di materiali feldspatici: a) leucograniti ercinici della Serie dei Laghi, coltivati a Cacciano e Baveno, con uno storico di produzione di oltre 4 milioni di tonnellate [10-11]; b) sabbie arcosiche plioceniche di ambiente fluvio-lacustre (Curino), dalle quali il feldspato è separato mediante trattamenti mineralurgici [12]; c) pegmatiti del basamento cristallino del massiccio Dora- Maira (Sanfront); d) porfidi riolitici ercinici della Serie dei Laghi, estratti a Marè-Barro, Boca e Lozzolo, per oltre un milione di tonnellate estratte dall inizio delle attività [13-14]; e) apliti della zona Ivrea-Verbano e della zona Sesia-Lanzo: circa 2 milioni di tonnellate scavate complessivamente dal giacimento del Mud di Mezzo [15]. Talco: giacimenti sono localizzati principalmente nelle ofioliti giurassiche e nel massiccio cristallino Dora-Maira (Fontane in Val Germanasca) [16]. Alpi centro-orientali Materiali argillosi: giacimenti di estensione modesta sono connessi con l alterazione di vulcaniti di età triassica: si tratta di argille ad interlaminati illite/smectite a Pozzani [17]. Feldspati e sabbie quarzo-feldspatiche: il Trentino e la Lombardia hanno rappresentato per decenni la principale area italiana di approvvigionamento di materiali feldspatici. Il deposito più importante era quello di Giustino in Val Rendena, dal quale sono stati estratti oltre 5 milioni di tonnellate di aplite albitizzata [18]. Un altro giacimento sfruttato per lungo tempo è quello di Lentrée- 43

5 Pernighera in Val Varrone, che ha fornito complessivamente circa 2 milioni di tonnellate di pegmatite sodico-potassica [19]. Una piccola produzione di granodiorite leucocratica si ha a Marter in Valsugana [20]. Talco: mineralizzazioni sono presenti in Valmalenco nelle ofioliti delle falde pennidiche [21]. Emilia-Romagna Materiali argillosi: le tradizionali fonti di materie prime per l industria delle piastrelle sono localizzate entro le successioni sedimentarie liguridi, epi-liguridi e del margine appenninico, affioranti in larga misura nelle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna. Le tipologie di materiali argillosi utilizzati per oltre 2 milioni tpa fino ai primi anni novanta, poi in gradual diminuzione sono tre [22]: I) argille plastiche con scarsi carbonati e ricche di ferro (Cretaceo superiore-eocene medio) riferibili alla Formazione di Montepiano (bacino Secchia-Dorgola) o alle Argille Varicolori (Badia di Monte S. Pietro), alle Argille di Val Rossenna (Morano) o alla F. di Sillano (S. Leo) [23-24]. II) Argille siltose e siltiti argillose con un discreto contenuto di carbonati, costituenti i livelli più fini delle sequenze torbiditiche della F. di Ranzano (Oligocene), escavati nella valle del Secchia [24-25]. III) Argille marnose e marne argillose che costituiscono varie sequenze di mare profondo, litologicamente piuttosto uniformi, (Pliocene inferiore-pleistocene inferiore) distribuite lungo il margine appenninico (Rio Rocca e Riola) [25-26]. Sabbie quarzo-feldspatiche sono coltivate nel Bolognese (Colombara e Vado) con una produzione complessiva che ammonta a vari milioni di tonnellate. Si tratta di arenarie arcosiche del membro di Loiano della F. di Montepiano (Eocene inferiore) e, secondariamente, del membro di Anconella della F. di Antognola (Miocene inferiore) [27]. 44 Toscana e Lazio Materiali argillosi: fenomeni di alterazione idrotermale e/o esalativa a carico di vulcaniti quaternarie hanno portato alla formazione di depositi caolinitici, spesso accompagnati da alunite [28-29]. I giacimenti più importanti sono quelli di Monte Sughereto e di Piloni di Torniella, impostati su ignimbriti quarzolatitiche e riolitiche, rispettivamente [30-31]. Il distretto dell Impruneta, che produce il cotto toscano, utilizza fondamentalmente un mélange tettonico-sedimentario di Argille a Palombini frammiste a calcari marnosi, arenarie ed ofioliti (F. di Sillano del Cretaceo-Eocene) [32]. Feldspati e sabbie quarzo-feldspatiche: il giacimento di maggior rilievo è quello del Botro ai Marmi presso Campiglia Marittima, dal quale sono stati estratti oltre 8 milioni di tonnellate di aplite leucogranitica [33]. Un aplite porfirica pervasivamente sericitizzata, nota col termine di eurite, è da lungo tempo sfruttata a La Crocetta (isola d Elba) con una produzione complessiva di oltre 5 milioni

6 di tonnellate [34]. Sabbie arcosiche pleistoceniche sono estratte dalle dune litorali di Priverno e dintorni, dalle quali il feldspato viene separato per trattamenti mineralurgici [35]. Calabria Feldspati e sabbie quarzo-feldspatiche: sono sfruttati i differenziati acidi presenti negli estesi affioramenti di rocce granitoidi della Sila e delle Serre. Si tratta essenzialmente di apliti e pegmatiti di composizione leucogranitica, con una più o meno accentuata sovraimpronta metasomatica, che in alcuni casi ha portato a vere e proprie albititi. Questi giacimenti sono ubicati entro diverse unità geologiche: I) Catena Alpina: filoni di aplite parzialmente albitizzata presenti nella serie metamorfica dell Unità di Castagna (Colle S. Domenico e Serralta) [36]. II) Unità di Stilo: corpi feldspatici albitizzati incassati nei granitoidi tipo-satriano e nella sub-unità di Cardinale (Ciano, Fosso dell Arena, Monte Burilli) [37]. III) Unità di M. Gariglione: corpi aplitici e pegmatitici di una certa consistenza (Acri, Castel S. Bruno, Luzzi) [38]. IV) Catena Ercinica: apliti albitizzate di Capo Vaticano (Gabbrielli, Drapia e Petti dell Arena). V) Sabbie arcosiche del Pliocene in facies lacustre (Palombaro). Sardegna La Sardegna è andata assumendo, negli ultimi decenni, un importanza crescente nel panorama delle materie prime per ceramica, grazie ai cospicui giacimenti di materiali feldspatici e di argille caolinitiche [39]. Materiali argillosi: sedimenti illitico-caolinitici di ambiente lacustre del Giurassico sono distribuiti in un area compresa fra Laconi ed Escalaplano (Argille del Sarcidano). I principali siti estrattivi, che complessivamente hanno fornito oltre 3 milioni di tonnellate di argilla, sono quelli di Pitzu Rubiu e Funtana Piroi [40-41]. Argille caolinitiche sono recuperate come sottoprodotto della lavorazione delle sabbie arcosiche del Sassarese [42]. Non più coltivati sono i giacimenti di caolino di origine idrotermale-esalativa su vulcaniti riolitico-riodacitiche del ciclo oligo-miocenico (Romana-Cossoìne e Tresnuraghes) [43-44]. Feldspati e sabbie quarzo-feldspatiche: la Sardegna è assunta a riferimento nazionale per i materiali feldspatici con una ricca casistica delle fonti d approvvigionamento [39, 45]: I) Filoni aplitici, ampiamente albitizzati, intrusi entro il basamento cristallino ercinico del Gennargentu; i giacimenti di maggiore importanza sono localizzati fra Orani e Ottana: Badu e Carru, Is Padduleddas, Funtana Tenesoli; un altro deposito di una certa rilevanza è sfruttato a Serra Maiore presso Galtellì [46-48]. II) Sabbie arcosiche mioceniche, di ambiente fluviale e derivanti dallo smantellamento del batolite sardo, sono coltivate nel Sassarese (Florinas, Ossi, ecc.) con produzione di quarzo e di 45

7 concentrati feldspatici [49-50]. III) Porfidi metariolitici e porfiroidi paleozoici, caratterizzati dalla prevalenza del potassio sul sodio, sono estratti a Siurgus Donigala, S. Niccolò Gerrei e Arbus [51]. IV) Masse leucogranitiche presenti all interno del batolite ercinico, costituito in larga parte da tonaliti e granodioriti, della Sardegna nord-orientale (Bitti e Benetutti) [52]. Talco e materiali complementari: sono noti giacimenti di talco a Sa Matta e Monte Tamara [53] e di wollastonite nel Sulcis [54]. EUROPA OCCIDENTALE L Europa occidentale è importante perché vi si trovano paesi che, tradizionalmente, sono forti consumatori di materie prime ceramiche, così come i principali gruppi industriali che producono e commercializzano minerali industriali per ceramica e vetro. 46 Portogallo In Portogallo vi sono considerevoli risorse di materie prime ceramiche, che danno luogo a significative produzioni sebbene con dinamiche di mercato differenziate nell ultimo quinquennio di argille plastiche e

8 refrattarie (~ tpa), caolino (~ tpa), materiali feldspatici (~ tpa) e talco (~8.000 tpa) [55]. Inoltre, il Portogallo è l unico produttore europeo di minerali di litio (~ tpa di lepidolite fra Viseu e Mangualde). L attività mineraria è concentrata per lo più nel centro-nord del Paese (Fig. 2). Argille plastiche e refrattarie sono presenti in due distinti bacini sedimentari di ambiente fluvio-deltizio del Pleistocene; si tratta di ball clays a Barracão e Pombal e di fireclays ad Aguada [56-57]. Caolino: numerosi giacimenti di modeste dimensioni sono ad un diverso stadio di valutazione e sfruttamento. Si riconoscono tre aree principali: depositi primari costituiti da graniti caolinizzati nei dintorni di Oporto; accumuli sedimentari in bacini lacustri nel basamento cristallino (Rio Maior); riempimenti di cavità carsiche (Andorinha) [57]. Feldspato: corpi aplitici e pegmatitici, singolarmente di modesta cubatura, sono assai numerosi nel nord del Portogallo, in una fascia orientata circa NW-SE e compresa fra Viana do Castelo e Guarda; da questi giacimenti si estrae essenzialmente feldspato potassico (~ tpa a Vidago) che viene recuperato anche da sabbie arkosiche (Felgueiras e Seixas). Nell Algarve si ha una produzione di sienite nefelinica di circa tpa, ma il suo impiego è come roccia ornamentale [57-58]. Spagna Il territorio spagnolo fornisce un ampia gamma di materie prime per piastrelle ceramiche, che include argille plastiche e refrattarie (~ tpa), caolino (~ tpa), feldspato (~ tpa) e talco (~ tpa) [59-60]. Le produzioni di caolino e di feldspato, dopo un forte aumento nell ultimo decennio, sembrano essersi stabilizzate, mentre negli ultimi anni è assai cresciuta l estrazione di argille plastiche. La distribuzione dei principali giacimenti è nel centro e nel nordovest della penisola iberica (Fig. 2). Argille plastiche e refrattarie sono estratte prevalentemente nel bacino Crivillén-Estercuel-Ariño; si tratta di sedimenti di ambiente fluvio-deltizio del Cretaceo (F. di Utrillas e di Escucha, estese dalle Asturie alla Murcia) e sono suddivisi in due tipologie (caolinitica e illitico-caolinitica) [61]. Argille ad alto tenore di allumina costituiscono l obiettivo di modeste attività estrattive nelle Asturie [62]. Argille rosse: il distretto ceramico valenciano rappresenta il maggior polo estrattivo europeo di argille cuocenti rosso, con una produzione oscillante intorno a 5 milioni di tpa, recuperate da varie fonti d approvvigionamento in un raggio di circa 100 km da Castellón [63]. Si tratta di argille illitiche e illitico-caolinitiche, ricche di ferro e a diverso tenore di carbonati, prevalentemente di ambiente fluviale-deltizio. Le tipologie non carbonatiche si estraggono da sedimenti permo-triassici (Moró, Vall de Uxó), del Giurassico superiore (Chulilla) e del Cretaceo inferiore (Mora, Gave, 47

9 48 Morella, Villar) [63-65]. Argille carbonatiche di età miocenica (Mas Vell, Araya) sono escavate nel bacino Alcora-Ribesalbes [63, 66]. Caolino viene recuperato da giacimenti primari in tre aree principali: da graniti caolinizzati in Galizia (Vimianzo, Lugo); da arkose alterate nei pressi di Guadalajara (Poveda de la Sierra, ecc.); da caolinizzazione di gneiss e micascisti nella provincia di Valencia (La Yesa, Villar del Arzobispo, ecc.) [67]. Feldspato: numerose sono le fonti di approvvigionamento, che includono: pegmatiti granitiche in Catalogna (Llançá), Castiglia (El Vellón), Galizia (Silán e San Simón) e apliti in Andalusia (Cazalla de la Sierra); albititi in Galizia (Barreiros); arkose eoliche nella zona di Segovia (Carrascal del Río e Navas de Oro) e lacustri in Galizia (Xinzo de Limia); graniti alterati in Extremadura (Ceclavín); sottoprodotti della lavorazione del caolino (Poveda de la Sierra) [61]. A Segovia, feldspato potassico è ottenuto dal trattamento di arkose (~ tpa) assieme a ~ tpa di sabbie feldspatiche [68-69]. Inoltre, nella provincia di Salamanca si ha una limitata produzione di pegmatite, contenente una piccola percentuale di litio per la presenza di lepidolite, dal trattamento di sterili minerari.

10 Talco: gran parte della produzione spagnola è assicurata dal giacimento di Puebla de Lillo, che coltiva una lente di talco-clorite formatasi per metasomatosi di lenti ultrabasiche [70]. Un altro deposito è nei pressi di Màlaga (Andalusia). Circa tpa di magnesite sono estratte a Eugui (Navarra). Francia Nel territorio francese operano alcuni fornitori di primo piano nel settore dei minerali industriali per piastrelle ceramiche. Le produzioni sono sostanzialmente stabili, o in lieve flessione, per quanto riguarda argille plastiche e refrattarie (~ tpa), feldspato (~ tpa), caolino (~ tpa) e talco (~ tpa) [71]. La Francia è anche un importante produttore di materiali complementari, come l andalusite (~ tpa in Bretagna) e pigmenti naturali (grès di Thiviers, ~1000 tpa). L attività estrattiva è in gran parte svolta nella Francia centrale, con altri distretti minerari situati in Bretagna e nei Pirenei (Fig. 3). Argille plastiche e refrattarie sono estratte da bacini sedimentari lacustri dell Eocene. Le risorse più importanti sono nella Charente (~ tpa da una ventina di cave), nel bacino di Provins- Sézanne (~ tpa da una quarantina di cave) e nell Allier (~ tpa dalle cave di Beaulon, Diou, Saint-Pourçain, ecc.). Altri centri estrattivi sono a Tournon Saint-Martin e Paulnay (~ tpa), nella Dordogne e nella bassa valle della Loira [72-73]. Caolino è recuperato principalmente da graniti alterati della Bretagna (~1 milione di tpa di grezzo) con una seconda consistente area mineraria nell Allier (~ tpa di grezzo) che sfrutta delle arenarie arkosiche caolinizzate [73]. Feldspato è escavato essenzialmente in tre zone: la valle dell Agly nel Roussillon (~ tpa), in Borgogna (~ tpa a Étang-sur-Arroux) e nel Massiccio Centrale (~ tpa a Montebras e Saint-Chely-d Apcher). Nella prima area si estraggono delle albititi metasomatiche (Salvezines, Saint-Arnac), mentre nelle altre due miniere si coltivano delle pegmatiti granitiche che danno prodotti misti sodico-potassici [74-75]. Inoltre, nel Massiccio Centrale, vi è una piccola produzione di fonolite nefelinica. Talco è prodotto dal giacimento di Trimouns presso Luzenac, che è il più importante in Europa. Si tratta fondamentalmente di una miscela talco-clorite originatasi per azione idrotermale al contatto fra micascisti-migmatiti e dolomie [76]. Belgio Il Belgio produce circa tpa di caolino da giacimenti nelle Ardenne [77]. 49

11 Regno Unito L Inghilterra è un tradizionale punto di riferimento per quanto attiene materiali argillosi per ceramica di alta qualità, ma i volumi estratti appaiono, a partire dal 2000, in progressiva diminuzione: caolino ( tpa), ball clays ( tpa) e fireclays ( tpa) [78]. L attività estrattiva è tutta concentrata nella Gran Bretagna sud-occidentale, nelle contee di Cornovaglia, Devon e Dorset (Fig. 3) tranne che per le argille refrattarie, che sono ricavate dalle Coal Measures, estese in senso SW-NE attraverso il centro dell isola. Vi sono pure piccole produzioni di talco (~6.000 tpa da Unst, isole Shetland) e feldspato (~1.000 tpa di Cornish stone, granito ricco in fluoro sede delle mineralizzazioni caolinifere in Cornovaglia). Argille plastiche sono coltivate in tre distinti bacini sedimentari lacustri di età eocenica: nel sud Devon (Bovey Basin), nord Devon (Petrockstow Basin) e nel Dorset (Wareham Basin). La gran parte della produzione di ball clays proviene dal Bovey Basin (8 cave e ~ tpa), mentre gli altri due bacini danno circa tpa ciascuno [79-80]. Argille refrattarie di età carbonifera sono estratte in tre distretti associati ai giacimenti di carbone: Derbyshire, Yorkshire e Northumberland-Durham [81]. Caolino: in Cornovaglia e nel Devon affiorano una serie di massicci granitici caledoniani più o meno intensamente caolinizzati. Si tratta di giacimenti primari con una origine complessa, con vari stadi di idrotermalismo ed una forte sovrimpronta di weathering. Il deposito più sfruttato è quello di St. Austell (una quindicina di cave); secondariamente è coltivato il plutone del Dartmoor, con una mezza dozzina di cave [82-83]. EUROPA CENTRALE 50 Germania L industria tedesca detiene l indiscussa leadership europea nell estrazione di argille plastiche (~4,4 milioni di tpa) e refrattarie (circa 1 milione tpa). Inoltre, la Germania vanta una considerevole produzione di caolino (~ tpa) mentre quella di materiali feldspatici è scesa a ~ tpa [84]. I giacimenti più importanti sono distribuiti essenzialmente in tre aree: Renania-Palatinato e Saarland; Baviera; Sassonia (Fig. 4). Argille plastiche e refrattarie sono estratte in varie regioni, sebbene i depositi di gran lunga più consistenti siano localizzati nel Westerwald, dove operano una decina di produttori. I giacimenti sono di ambiente fluvio-lacustre (Eocene-Oligocene) e derivano dall alterazione ed erosione di grovacche, shales e quarziti devoniane. Altri centri di produzione di ball clays e fire-

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13 clays sono situati nell Eifel, nell alta Baviera e in Sassonia, sempre da depositi lacustri [79, 85]. Caolino: il giacimento principale è a Hirschau-Schnaittenbach, dove lungo 15 km affiorano arkose, caolinizzate in vario grado, dalle quali si ottengono circa tpa di caolino raffinato; un deposito di origine analoga, ma dimensioni assai inferiori, è quello di Tirschenreuth nell Oberpfalz [86]. Notevoli riserve esistono anche nella Sassonia orientale, dove varie miniere coltivano dei graniti caolinizzati, la più importante delle quali è a Caminau [87]. Feldspato si ricava da diverse fonti, ad esempio come sottoprodotto della lavorazione del caolino a Hirschau e Tirschenreuth oppure da rioliti interessate da alterazione idrotermale nella Saarland (in entrambi i casi si tratta di feldspato potassico). Piccoli volumi di produzione sono ottenuti dalle pegmatiti granitiche della Sassonia e dalla fonolite dell Eifel [88]. Polonia La Polonia è un produttore emergente di materie prime ceramiche che, alla tradizionale estrazione di caolino (~ tpa) e argille caolinitiche (~ tpa), ha affiancato negli ultimi tempi una discreta produzione di feldspato (~ tpa) [89]. Argille plastiche e refrattarie sono coltivate in una decina di cave situate in due zone distinte del paese: la Slesia e i voivodati di Lódz e Swietokrzyskie (Fig. 4). Si tratta di argille caolinitiche estratte da successioni lacustri del Cretaceo nella Slesia occidentale, dove la miniera principale è Rusko-Jaroszów (~ tpa), e di sedimenti continentali del Giurassico nella Polonia centrale [90-91]. Argille rosse sono escavate da sedimenti trassici nella Slesia meridionale e utilizzate, in virtù della composizione complessa e ricca di ferro, prevalentemente per piastrelle in gres [90]. Caolino: la produzione polacca viene interamente dalla Slesia, dove il caolino è ricavato da graniti caolinizzati (Nowogrodziec) [90, 92]. Feldspato è ottenuto da graniti leucocratici a sud di Breslavia (Strzeblów) e dal residuo alterato di graniti porfirici (Jelenia Gora) [90, 93]. 52 Repubblica Ceca La Boemia vanta una lunga tradizione nell estrazione di materie prime ceramiche, in particolare materiali caolinitici. Attualmente, la produzione si attesta intorno a 3,4 milioni tpa di caolino più circa tpa di argille, in gran parte di tipo refrattario. Si tratta di volumi importanti, che fanno della Repubblica Ceca il terzo polo mondiale di estrazione di caolino dopo Stati Uniti e Uzbekistan. L industria ceca ha avviato una significativa produzione di feldspato, che è rapidamente cresciuta negli ultimi anni fino a circa tpa e sta cominciando lo sfruttamento di adunamenti di wollastonite

14 [94-95]. I giacimenti di materiali argillosi sono numerosi e presentano un ampio spettro di condizioni genetiche, età, rocce madri e assetto geologico. I depositi economicamente più rilevanti sono ubicati nella Boemia occidentale (Fig. 4). Argille plastiche sono recuperate da sedimenti lacustri cretacei (Líst any) e anche dai giacimenti di argille refrattarie che contengono livelli plastici e non eccessivamente alti in allumina, come a Cheb (Novà Ves), Rakovník (Rynholec-Horkovec), Praga (Visehorovice) e Boemia meridionale (Borovany e Blana) [92, 95]. Argille refrattarie ad alto tenore di allumina, tipo fireclay, a vario grado di plasticità, sono molto diffuse nella Repubblica Ceca. Tipi di media e alta refrattarietà sono coltivati intensamente nei bacini di Kladno-Rakovník (Permo-Carbonifero), Praga e Brezinka (Cretaceo), Plzen (Terziario). Nel bacino di Cheb-Sokolov sono estratti principalmente tipi plastici usati come leganti negli impasti refrattari (Kysice) [92, 95]. Caolino: vi sono quattro principali aree estrattive, la più importante delle quali è nei dintorni di Plzen (~ tpa di caolino raffinato adatto soprattutto alla carta) dove sono coltivati ingenti depositi di arenarie e conglomerati arkosici alterati risalenti al Carbonifero. Nella regione di Karlovy Vary vengono estratti caolini per porcellane da rocce madri costituite da graniti autometamorfosati (Otovice-Katzenholz). I giacimenti nell area di Kadan sono situati entro gneiss granulitici e producono caolini sia per l industria ceramica che per quella cartaria. Dalla zona di Podborany provengono caolini per porcellane, sebbene di qualità inferiore rispetto a quelli di Karlovy Vary, ottenuti da subarkose permocarbonifere (Krásny Dvur) [95]. Feldspato misto sodico-potassico si ottiene da pegmatiti granitiche (Pobezovice) e da graniti leucocratici (Krásno) che nel caso di Mracnice danno prodotti sodico-calcici.53 Feldspati prevalentementi potassici si ricavano dalla lavorazione di ghiaie fluviali presso Brno (Bratcice, Hrusovany) e lungo il fiume Luznice (Halámky). Da una fonolite nefelinica nei Monti Metalliferi si hanno alti valori di alcali, ma anche di elementi cromofori [95-96]. Slovacchia La Slovacchia ha una modesta produzione di materie prime ceramiche, sebbene nei Carpazi occidentali (Fig. 5) vi siano potenzialità non pienamente sfruttate [97-98]. Argille plastiche e refrattarie sono estratte (~ tpa) da depositi caolinitici derivanti dall alterazione di rocce metamorfiche (Kalinovo) e vulcaniche (Gregorova Vieska). Dall alterazione idrotermale di tufi andesitici hanno preso origine alcuni giacimenti di pirofillite, il principale dei quali (Vigl asská Huta) ha riserve stimate in circa 1,2 milioni di tonnellate [98]. Caolino: è ottenuto (~ tpa) dal lavaggio di metarioliti (Horná Prievrana) e sabbie caolinizzate 53

15 (Vysny Petrovec, Rudnik) [97]. Inoltre, si ha un importante produzione di magnesite (~ tpa da Jelseva e Lubenik). Austria L Austria estrae materie prime ceramiche prettamente per il consumo interno, con moderate produzioni di argille, caolino e talco (Fig. 5) [99]. Argille plastiche e refrattarie si estraggono da depositi lacustri terziari: fireclays a Schwertberg nell Oberösterreich (~ tpa) e ball clays a Stoob nel Burgerland (~ tpa). Circa 2 milioni di tpa di argille illitiche, cuocenti rosso, sono essenzialmente indirizzate alla produzione di laterizi [99-100]. Caolino è escavato dal deposito sedimentario terziario di St. Anna in Stiria (~ tpa) [100]. Talco è estratto da tre miniere, che forniscono circa tpa di prodotti con diversa composizione; soltanto la miscela talco-clorite di Rabenswald trova applicazioni in ceramica. L origine del deposito è per trasformazione idrotermale e metasomatica di rocce basiche-ultrabasiche [101]. EUROPA SETTENTRIONALE 54 Scandinavia Norvegia, Finlandia e Svezia sono dei fornitori di materiali feldspatici e complementari, sebbene tali prodotti siano in gran parte destinati a settori diversi dalla ceramica (vetro, carta, asfalti, ecc.)

16 [ ]. In particolare, si registrano produzioni cumulative di circa tpa di talco, ~ tpa di feldspato e ~ tpa di wollastonite, mentre l estrazione di sienite nefelinica è continuata a pieno ritmo fino al 2007 (~ tpa) [ ]. Una particolarità norvegese è la notevole produzione di anortosite (~ tpa) che è in massima parte avviata all industria del cemento e degli asfalti [103]. I giacimenti sono dispersi su tutto il territorio scandinavo (Fig. 6). Argille refrattarie si estraggono (~ tpa) solamente nel sud della Svezia, da depositi continentali del Giurassico inferiore. Una piccola produzione di caolino (~2500 tpa) si ha nell isola danese di Bornholm. Feldspato è ricavato da pegmatiti granitiche di varie età, comprese fra il Proterozoico basale dello Scudo finnico ed il primo Paleozoico delle falde caledoniane. In tutti i giacimenti si esegue la flottazione con separazione di prodotti sodici e potassici [ ]. Sienite nefelinica è stata coltivata nell estremo nord della Norvegia. Si tratta di filoni e ammassi lenticolari di sienite, intrusi entro una serie di peridotiti, rocce basiche e carbonatiti, successivamente metasomatizzati con formazione di nefelina [110]. L anortosite è una roccia costituita prevalentemente da plagioclasio calcico, che è abbondantemente sfruttata nella Norvegia meridionale, in corpi magmatici presenti in due distinti ambiti geologici: basamento precambriano (Hellvik) e falde caledoniane paleozoiche (Gudvangen) [111]. Talco: in Scandinavia vi sono alcuni giacimenti che alimentano preferenzialmente l industria cartaria. Cospicue produzioni si hanno, in Finlandia, da tre depositi di talco originati per azione metaso- 55

17 matica su duniti e peridotiti del primo Proterozoico. Altre miniere estraggono delle miscele di talcoclorite (Svezia) e talco-magnesite (Norvegia), che sono anch esse il risultato del metasomatismo di lenti ultrabasiche, ma di età paleozoica [112]. Wollastonite: il più importante giacimento europeo è nella Finlandia meridionale, dove la wollastonite rappresenta un sottoprodotto, separato per flottazione, della produzione di calcite da un marmo fortemente metamorfosato [113]. Estonia, Lettonia, Lituania L industria ceramica è costituita unicamente da gres e laterizi, per i quali si usano argille cuocenti rosso, di età variabile dal Paleozoico al Quaternario ed origine marina, fluvio-glaciale o eluviale [ ]. La produzione varia dalle circa tpa dell Estonia alle tpa della Lituania [117]. EUROPA ORIENTALE L unico paese dell ex Unione Sovietica che ha sviluppato un importante industria delle materie prime per piastrelle ceramiche è l Ucraina. La Russia, data la sua enorme estensione territoriale, sta assumendo un ruolo di crescente rilevanza, soprattutto per alcune risorse strategiche, mentre la Bielorussia si sta timidamente affacciando al mercato dei minerali industriali. Pertanto, la presentazione ignorerà la Moldova e i tre stati caucasici (Armenia, Azerbaigian e Georgia) dove sono noti solo un paio di depositi di perlite (~ tpa a Aragats in Armenia e ~ tpa a Ninotsminda in Georgia) e uno di argilla refrattaria (Chardakhla in Azerbaigian) [118]. 56 Ucraina L Ucraina vanta delle ingenti risorse di caolino, argille plastiche ed argille refrattarie, che costituivano circa il 70% delle riserve dell ex Unione Sovietica. Al momento, la produzione di caolino è stabile intorno a 2 milioni di tpa, mentre l estrazione di ball clays e fireclays, seconda in Europa solamente alla Germania, ha oscillato notevolmente negli ultimi anni, attestandosi probabilmente intorno ai 3 milioni tpa [119]. Nel territorio ucraino è presente l unico deposito europeo di sabbie minerali, da cui si estrae zircone per tpa, il ché fa dell Ucraina il sesto produttore mondiale [120]. Inoltre, dal 2005 è cominciata la produzione di feldspato, che ha raggiunto le ~ tpa [121]. Le miniere di materie prime ceramiche sono ubicate nella parte centro-orientale del Paese (Fig. 7). Argille plastiche e refrattarie: si coltivano dei sedimenti di ambiente fluvio-lacustri del Miocene, che

18 rivestono una rimarchevole importanza economica nel distretto del Donbass, dove sono attive varie cave presso Druzhkovka [119, 122]. Argille refrattarie sono recuperate da vari depositi eluviali, soprattutto nella parte settentrionale del paese [123]. Caolino: lo Scudo cristallino ucraino ospita una delle più importanti province caolinifere, con oltre mille depositi di origine differente [ ]. In generale, si distinguono: depositi primari, formati in situ per caolinizzazione di graniti, gneiss, ecc. (es. Prosyanoya); caolini secondari, originati per erosione dei giacimenti primari e sedimentazione in ambiente continentale (es, Pologi). Sono presenti anche dei caolini alcalini, rappresentati in realtà da litotipi parzialmente alterati e relativi depositi eluviali, nei quali persiste una certa quantità di illite-mica e/o di feldspati non trasformati in caolinite (esempi: Dubrovka, Prosyanovskoye). Zircone è recuperato come sottoprodotto della lavorazione del giacimento di sabbie alluvionali di Mayshev. Il sedimento contiene in media 8-12% di minerali pesanti (oltre a zircone: ilmenite, rutilo, cianite, sillimanite, tormalina, staurolite, cromite) che sono selezionati e separati [126]. Russia L industria mineraria russa è tutta concentrata sui metalli di base e rappresenta un importante fornitore di materiali strategici per colorifici, soprattutto borati (~ tpa dalla Siberia orientale), baddeleyite (~5000 tpa da Kovdor, come sottoprodotto della lavorazione dell apatite) e cobalto 57

19 (~6300 tpa da Noril sk) [118]. Le sole materie prime ceramiche, prodotte peraltro in quantità modeste, sono feldspato e caolino. Feldspato, sia potassico che sodico, è estratto (~ tpa) in Karelia dai giacimenti di Kheto-Lanbino e di Lupikko oppure come sottoprodotto dell estrazione di apatite nella penisola di Kola [127]. Inoltre, la Russia produce annualmente circa 1 milione di tonnellate di concentrati di nefelina, con titolo tra 25 e 30% di allumina, che sono interamente assorbiti dall industria dell alluminio. Le fonti sono due massicci alcalini: Khibiny nella penisola di Kola e Kiya-Shaltyr nella Siberia orientale [128]. Caolino è ottenuto da giacimenti primari negli Urali centrali e meridionali (oblast di Chelyabinsk, Orenburg e Sverdlovsk); giacimenti secondari nel basso corso del Volga (oblast di Novgorod) e da sabbie quarzo-feldspatiche caolinizzate (Siberia) [125, 129]. La produzione complessiva, ufficialmente dichiarata pari a ~ tpa, è da altre fonti stimata attorno alle tpa, presumibilmente poiché include argille refrattarie [129]. In Russia sono escavate circa tpa di talco da giacimenti negli Urali (Miass-Chelyabinsk e Shabrovsk-Sverdlovsk) e nella Siberia centrale (Kirgiteysk-Krasnojarsk e Ohotsk-Irkutsk). In aggiunta, vi è un importante produzione di magnesite (~ tpa) da un gruppo di giacimenti a Sakha (Chelyabinsk) [118]. Bielorussia Nonostante le statistiche ufficiali non riportino alcuna produzione di materie prime per ceramica, la Bielorussia vanta depositi di caolino (Sitnitsa e Dedovka), di argille plastiche e refrattarie (area di Brest: Novoraiskoe, Gorodnoe, Kabaki, Gershony) e di talco (Onotskoe) non ancora valorizzati [ ]. EUROPA SUD-ORIENTALE I Balcani presentano un quadro variegato sia in termini di materie prime ceramiche che di sviluppo dell industria mineraria (Figg. 5 e 8) in cui spiccano paesi in rapida crescita (Bulgaria) o con notevoli potenzialità (Grecia, Romania e Serbia) al cui fianco si hanno stati con risorse apparentemente limitate (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Slovenia e Ungheria). 58 Albania Vi sono pochissime informazioni sul potenziale minerario albanese. Le statistiche ufficiali registrano soltanto l estrazione di caolino, iniziata di recente e attestata intorno a tpa, più una modesta produzione di talco [132].

20 Bosnia e Erzegovina Le sole produzioni note si hanno nella Repubblica Srpska: ~ tpa di argille plastiche a Bratunac (da sedimenti lacustri miocenici) e ~ tpa di caolino a Prijedor, dove la caolinizzazione di graniti è avvenuta nel Plio-Pleistocene [ ]. Bulgaria L industria delle materie prime ceramiche appare in forte espansione, soprattutto l estrazione di caolino grezzo che si attesta intorno a tpa [135]. Sebbene i dati ufficiali della produzione bulgara indichino valori modesti (~ tpa di feldspato e ~ tpa di argille caolinitiche) le stime fornite dal principale gruppo industriale sono di ~ tpa di argille caolinitiche e ~ tpa di feldspato [136]. Argille plastiche e caolino sono estratti da un ampio distretto minerario nel nord-est del paese, fra Varna e Ruse, dove molte miniere insistono su depositi di sabbie arkosiche caolinizzate [137]. Argille refrattarie sono recuperate da quattro diverse aree del paese che sfruttano sedimenti lacustri principalmente del Giurassico (Etropole, Klisura e Kraishte) e in minor misura del Miocene (Pleven). Argille caolinitiche, cuocenti rosso, sono estratte nel Rodope dove hanno preso origine dall alterazione di andesiti oligoceniche [137]. Feldspato misto sodico-potassico è escavato nel Rodope, al confine con la Turchia, mentre a Iskor, nei pressi di Varna, sono sfruttate sabbie quarzo-feldspatiche [138]. Croazia In campo ceramico, oltre a vari siti di estrazione di argille per laterizi con una produzione complessiva attorno alle tpa, è noto soltanto il giacimento di argille plastiche di Jasenovac, una tipica tonstein derivante dall alterazione di tufo vulcanico [139]. Grecia Le risorse greche di materie prime per ceramica sono rappresentate fondamentalmente da feldspati (~ tpa, in Macedonia) e caolino, tanto in Macedonia quanto nell isola di Milos (~ tpa) [140]. Inoltre, si registra una piccola produzione di talco, mentre non ancora sfruttato è il giacimenti di borati presente sull isola di Samos [141]. Feldspato sodico è estratto da una corpo albitizzato nei pressi di Salonicco [142]. In via di sviluppo sono i giacimenti di feldspato potassico, in pegmatiti e apliti, presenti nella Tracia [143]. Caolino è originato dall alterazione di gneiss e graniti (Lefkogia), di piroclastiti (Milos) o di gabbri (Griva) [ ]. 59

21 Macedonia La principale attività estrattiva riguarda il feldspato, ottenuto da pegmatiti, con una produzione in crescita, che ha raggiunto ~ tpa. Inoltre, si ha una piccola produzione di talco, oscillante fra 1000 e 2000 tpa [147]. 60 Romania Nonostante le potenzialità, dichiarate a più riprese, in termini di varietà di materie prime e di riserve, la produzione rumena ristagna a livelli piuttosto bassi: ~ tpa di feldspato, ~ tpa di caolino e ~ tpa di talco, più una quantità imprecisata di argille per ceramica [148]. Caolino è ricavato sia da sabbie arkosiche di età oligo-miocenica (Aghires nei monti Apuseni) che da vulcaniti neogeniche caolinizzate (Parva negli Apuseni e Harghita in Transilvania) [ ]. Argille plastiche e refrattarie si ottengono a Suncuius negli Apuseni e Anina nei Carpazi occidentali; esse sono rinvenute in successioni lacustri del Giurassico inferiore, in associazione con carbone. I depositi rumeni di ball clays sono localizzati invece nei sedimenti cretacei della Dobrogea presso Costanza o da depositi mio-pliocenici del Bacino Pannonico (Halmegiu) [ ]. Feldspato è estratto come pegmatiti granitiche negli Apuseni (Muntele Rece) e nei Carpazi occidentali (Voineasa e Armenis) [149, 152]. Talco è escavato dai piccoli giacimenti Marga e Poiana Rusca, nei Carpazi occidentali; in realtà si

22 tratta di una miscela talco-carbonati-clorite formatasi per azione idrotermale e metasomatica su rocce basiche-ultrabasiche [149]. Serbia In Serbia e nel Kossovo sono noti alcuni giacimenti di materie prime ceramiche di un certo rilievo anche di tipo strategico quali, ad esempio, i borati che però non sono sfruttati o in maniera assai limitata. La produzione è tuttora a livelli modesti: ~ tpa di caolino, ~ tpa di argille plastiche e ~ tpa di argille refrattarie, più ~3500 tpa di feldspato e ~1500 tpa di magnesite [153]. Argille plastiche e refrattarie, essenzialmente caolinitiche, sono estratte da sedimenti lacustri miocenici in tre bacini contigui nella Serbia centrale: Tamnava-Valijevo, Kolubara (Rudovci) e Arandelovac (Cirinac, Kosarno, Lazine e Vrbica) [139, ]. Caolino si estrae prevalentemente nei pressi del confine Serbia-Kosovo, dove sono presenti vari giacimenti originati da alterazione idrotermale-esalativa di vulcaniti terziarie [155]; il deposito principale (Novo Brdo) è costituito da halloysite, così come quello di Farbani Potok. Un secondo polo estrattivo è nella Serbia centrale (Sumadija) [ ]. Feldspato: una piccola attività estrattiva di pegmatite si registra nella Serbia meridionale [157]. Borati: nel bacino lacustre di Jarandol, nella Serbia centrale, episodi evaporitici del Miocene hanno dato luogo a depositi di borati, non ancora oggetto di sfruttamento industriale; le riserve sono stimate in ~2,6 milioni di tonnellate [157]. Wollastonite caratterizza il giacimento di Jaram-Duboka, al confine fra Kosovo e Serbia; non è nota la consistenza delle riserve [157]. Ungheria La produzione ungherese di materie prime per ceramica è esigua, così come il numero dei giacimenti in coltivazione [158]. Degne di nota sono le argille illitiche di Füzérradvàny (~5000 tpa) [159]. I giacimenti di caolino, originati per alterazione di graniti e gneiss, danno luogo a piccolissime produzioni a Szegilong e Mád (~3000 tpa) [160]. Sabbie feldspatiche (~ tpa) sono estratte a Pécsvárand [161]. AREA MEDITERRANEA I paesi del nord Africa e del Vicino Oriente presentano ad oggi un industria delle materie prime ceramiche con un grado di sviluppo assai differenziato: si va da paesi ormai affermati sul mercato 61

23 internazionale, come la Turchia, ad altri con già una produzione consistente e/o grandi potenzialità, come Egitto e Marocco, ad altri ancora con una produzione tutta indirizzata al consumo interno (es. Algeria, Cipro, Giordania, Israele, Tunisia) infine a stati nei quali non vi sono almeno apparentemente né risorse conosciute, né interesse a valutare le possibilità di reperire materie prime per ceramica (es. Libano, Libia, Siria). Pertanto, sarà presa in considerazione solo la situazione della Turchia, con uno sguardo anche ad Algeria, Egitto, Giordania e Marocco. Turchia Nel panorama europeo e medio-orientale delle materie prime ceramiche, la Turchia ha consolidato la propria posizione: da paese emergente a riferimento mondiale per la produzione di borati (~4,4 milioni tpa di grezzo, ~ tpa di concentrati) e di feldspato (~5 milioni tpa di grezzo), nonché produttore di tutto rilievo di argille plastiche e refrattarie (~2,8 milioni tpa) e di caolino (~ tpa) [162]. L estrazione di queste materie prime è aumentata a ritmo incalzante nel quinquennio dal 2003 al 2007, con incrementi di +20% per le argille plastiche e refrattarie, +50% per i borati, +250% per il caolino e addirittura +350% per il feldspato (quest ultimo realizzato con un salto da ~2,3 a ~5,8 milioni di tpa fra 2005 e A ciò si aggiungono ~ tpa di talco e ~2,1 milioni di tpa di magnesite. Le risorse finora individuate sono localizzate per la gran parte nell Anatolia occidentale (Fig. 9). 62 Argille plastiche sono reperite in sequenze lacustri del Neogene. Vi sono due aree di grande produzione: intorno a Istanbul (Sile) e nei pressi di Sögüt

24 (Küre-Yakaçik-Inhisar) [ ]. Vi è inoltre una modesta produzione di pirofillite a Çimza. Caolino si rinviene essenzialmente come prodotto di alterazione idrotermale di piroclastiti neogeniche. Una dozzina di miniere sono in funzione fra Kütahya, Bileçik e Çanakkale, mentre depositi minori sono sfruttati nell Anatolia centrale [ ]. Feldspato: i depositi economicamente più importanti sono costituiti da un esteso sistema filoniano di pegmatiti albitizzate dell area Milâs-Çine. Molti nuovi impianti di trattamento e di flottazione sono stati costruiti negli ultimi anni e hanno portato a un forte aumento della capacità produttiva [ ]. Altri giacimenti di albititi, di minore rilevanza, sono presenti nel Kurdistan. Corpi aplitici e pegmatitici, che forniscono una gamma di feldspati a caratterizzazione potassica, sono coltivati a Simav, Gördes, Çine, Sögüt [168]. Modeste produzioni di sabbie arkosiche sono realizzate nell Anatolia centrale. Sienite è in sfruttamento a Orhaneli nei pressi di Bursa [169]. Wollastonite è ricavata dalla lavorazione di skarn originati per termometamorfismo di graniti su calcari. Due adunamenti sono in via di sfruttamento nelle province di Bursa e Çanakkale [165]. Borati: la Turchia detiene un terzo delle riserve globali di boro [170] ed è il primo produttore mondiale di borati di calcio (~ tpa di colemanite più ~ tpa di ulexite a Bigadiç, Kestelek e Emet) e vanta anche una notevole produzione di borati di sodio (~ tpa di tincal a Kirka). I borati si trovano come episodi evaporitici entro successioni lacustri del Pliocene superiore, intercalati con lave e piroclastiti [141, 171]. Algeria La produzione di materie prime ceramiche è prevalentemente costituita da argille plastiche, verosimilmente cuocenti rosso (~9,5 milioni di tpa), assieme a feldspato (~ tpa a Bouaita) e caolino (~ tpa, Adjarda presso Chefka e Tamazert presso El Milia) [172]. Egitto L Egitto è già da parecchi anni un produttore di materie prime ceramiche di un certo rilievo, come si evince da dati complessivi di ~ tpa di feldspato, ~ tpa di caolino e ~ di talco [173]. Grandi potenzialità sono dichiarate per materiali caolinitici [174] e feldspatici, compresa sienite nefelinica [ ]. Lo sfruttamento di un corpo granitico, microclinizzato e albitizzato, scoperto a Nuweibi sulla costa del mar Rosso, con ~100 milioni di tonnellate di riserve è stato abbandonato, pare per l eccessiva radioattività del minerale. 63

25 Giordania L industria estrattiva per la ceramica riguarda argille plastiche, probabilmente cuocenti rosso (~ tpa) e una modesta produzione di caolino (~ tpa, a Qanasieh) e di feldspato (~ tpa a Al-Jaishiah) [ ]. Marocco Il Marocco ha fatto il suo ingresso nel mercato internazionale delle materie prime ceramiche nel 1999, allorché cominciò lo sfruttamento del feldspato potassico di un giacimento nei pressi di Agadir, che è durato per alcuni anni. Attualmente è in coltivazione una pegmatite (~ tpa) e inoltre sono in funzione miniere di albitite (Taroudant), talco (Tinjdad) e pirofillite (Khenifra) con una produzione non precisata [181]. Vale la pena di ricordare che il Marocco è uno dei pochi fornitori di cobalto (Bou Azzer): ~1100 tpa di metallo [182]. 64

26 Tabella 1. Produzione di materie prime per ceramica in Europa. I dati sono del 2007, tranne quelli contrassegnati con (*) che si riferiscono al 2008 e quelli indicati con ( ) che sono relativi al x tpa Argille plastiche Argille refrattarie Caolino Feldspato Talco Borati Zircone Litio Albania 300 Austria (*) 155(*) Belgio 460 Bosnia Erzegovina Bulgaria 15(*) 1530(*) 90(*) Danimarca 3 Finlandia 45(*) 525( ) Francia 800( ) 800( ) ( ) 420 Germania ( ) 140( ) Grecia 50( ) 100(*) Italia 550(*) 500( ) 4700( ) 112(*) Macedonia 29(*) 1(*) Norvegia Polonia 169(*) 221(*) 370( ) Portogallo ( ) 8(*) 25( ) Regno Unito ( ) 1 6 Repubblica Ceca 574(*) 3400( ) 420( ) Romania Russia ( ) 5 Serbia 30(*) 50(*) 110(*) 4(*) Slovacchia 47(*) 44(*) Spagna ( ) 580( ) 110 Svezia Turchia ( ) 5000( ) Ucraina ( ) 67 35( ) Ungheria Totale Europa

27 66 Riferimenti bibliografici 1. Bertolani M., Fabbri B., Fiori C., Loschi Ghittoni A.G., Influenza dell evoluzione impiantistica sull uso delle materie prime per la fabbricazione di piastrelle. Ceramica Inf., 243 (1986) Dondi M., Technological characterisation of clay materials: experimental methods and data interpretation. International Ceramics Journal, October (2003) Perez A.A., The mineral industry of Italy. U.S. Geological Survey, Minerals Yearbook (2007) 8 pp., August Dondi M., Il mercato dei feldspati in Italia: situazione e prospettive. GEAM, 32/6 (1995) Bertolani M., Loschi Ghittoni A.G., I giacimenti piemontesi di materie prime ceramiche. Giornata di Studio In ricordo del prof. Stefano Zucchetti, Torino (1994) Fabbri B., Fiori C., Venturi I., Materie prime per ceramica della zona di Gattinara (Vercelli). I: Caratterizzazione di laboratorio. Ceramurgia, 11/4 (1981) Fabbri B., Fiori C., Sanavia M., Vanetta A., Materie prime per ceramica della zona di Gattinara (Vercelli). II. Impasti da gres rosso per cottura rapida. Ceramurgia, 12/1 (1982) Fabbri B., Impieghi tradizionali e innovativi delle argille di Lozzolo (VC). Ceramica Inf., 300 (1991) Bertolani M., Loschi Ghittoni A.G., La serie sedimentaria caolinizzata della miniera Bocciole (Boca - Novara): caratteristiche e impieghi nel settore ceramico. La Ceramica, 39/4 (1986) Bertolani M., Loschi Ghittoni A.G., Aree caolinizzate nel Canavese presso Castellamonte (Torino). Boll. Ass. Min. Subalpina, 27/1-2 (1990) Grisoni R., Boriani A., Le rocce granitiche quali materie prime per ceramica. Ceramica Inf., 293 (1990) Bozzola G., Garrone L., Ramon L., Savoca D., Un esempio concreto di riutilizzo di prodotti di scarto: da granito da discarica a materia prima per ceramica e vetreria. GEAM, 32/1 (1995) Bedoni G., Carbonchi C., Danasino P., Feldspars and feldspathic sands for porcelain stoneware tiles. Ceram. Acta, 11 (1999) Loschi Ghittoni A.G., Galli G., Il porfido presso Lozzolo (Vercelli) come materia prima nella monocottura chiara. Ceramurgia, 23 (1993) Pagani E., Milone D., Campolo M.P., Dal Maschio R., Ceccato R., Caselli V., Impiego della riolite nel campo della monocottura chiara: studio di caratterizzazione. Ceramica Informazione, 367 (1997) Bertolani M., Loschi Ghittoni A.G., Le pegmatiti della zona Ivrea-Verbano nel bacino del Torrente Bagnone in Valle Strona (Novara). Boll. Ass. Min. Subalpina, 24/1-2 (1987) Sandrone R., Trogolo Got D., Respino D., Zucchetti S., Osservazioni geogiacimentolo-giche sulla miniera di talco di Fontane (Val Germanasca, Alpi Cozie). Mem. Sci. Geol., 39 (1987) Dondi M., Morandi N., Zuffi P., Possibile impiego ceramico di vulcaniti acide ladiniche (Prealpi vicentine) e dei loro prodotti argillosi di alterazione. Miner. Petrogr. Acta, 38 (1995)

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