2. Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23, Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti;
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1 JOBS ACT LEGGE 10 dicembre 2014, n. 183 Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. Diversi sono i decreti legislativi successivi che disciplinano le aree sopra indicate, ovvero: 1. Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, Disciplina della Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'impiego (NASpI). Si tratta di una razionalizzazione della normativa in materia di integrazione salariale che punta a favorire il coinvolgimento attivo di coloro che, espulsi dal mercato del lavoro, siano beneficiari di ammortizzatori sociali. Contiene anche una semplificazione delle procedure, una riduzione degli oneri non salariali del lavoro, e l introduzione di misure di politica attiva del lavoro che promuovono il collegamento tra le misure di sostegno al reddito per le persone inoccupate o disoccupate e quelle volte a favorire il suo inserimento nel mercato del lavoro, anche attraverso accordi per la ricollocazione con le agenzie per il lavoro o altri operatori accreditati. 2. Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23, Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti; 3. Decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 80, Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. 4. Decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, Disciplina organica dei contratti di lavoro (in materia di rapporto di lavoro, di lavoro a orario ridotto e flessibile, a tempo parziale, di lavoro intermittente, a tempo determinato, di somministrazione di lavoro, di apprendistato e di lavoro accessorio) e revisione della normativa in tema di mansioni. 5. Decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148, Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro. 6. Decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, Disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell'attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale. 7. Decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150, Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive. 8. Decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151, Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità,
2 Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22,Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183 Nuovi sussidi di disoccupazione: Il Decreto legislativo abolisce l'assicurazione Sociale Per l'impiego (ASPI). Al suo posto è costituita la Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'impiego (NASPI) che prevede un sussidio decrescente della durata massima di 24 mesi. Inoltre per il 2015 viene introdotto anche uno speciale sussidio di disoccupazione per i lavoratori con contrato di collaborazione coordinata e continuativa, chiamato Disoccupazione per i Collaboratori (DIS-COLL) della durata massima di sei mesi. Tale sussidio è destinato solo a coloro i quali abbiano versato più di tre mesi di contributi nell'anno solare ed almeno un mese nell'anno precedente al momento in cui hanno perso il proprio impiego. In questo modo si cerca di allargare la platea dei beneficiari, estendendola anche ai lavoratori parasubordinati. Un altro assegno sperimentale introdotto per il 2015 è l'assegno di Disoccupazione (ASDI), destinato a chi, scaduta la NASPI, non ha trovato impiego e si trovi in condizioni di particolare necessità. L'importo dell'asdi è pari al 75% dell'importo della NASPI. Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 23 Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183, introduce una nuova disciplina per i nuovi lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato o nel caso di conversione dei contratti a tempo determinato o di apprendistato in contratti a tempo indeterminato. Resta invece inalterata la disciplina che regola i contratti di lavoro a tempo indeterminato precedenti, per i quali continua ad applicarsi l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. La nuova disciplina stabilisce che in caso di licenziamento senza giustificato motivo oggettivo, il datore di lavoro non è più obbligato al reintegro nel posto del lavoro, (generalmente disposto da un giudice) ma è tenuto a risarcire economicamente il lavoratore, versando un indennizzo pari a due mesi di stipendio per ogni anno di lavoro nell'azienda. (L indennizzo può variare da un minimo di 4 a un massimo di 6 mesi per le aziende con meno di 15 dipendenti e da 12 a 24 mesi per le aziende con più di 15 dipendenti). Le nuove regole prevedono anche la possibilità di ricorrere alla conciliazione veloce, nella quale il datore di lavoro offre una mensilità per ogni anno di anzianità fino a un massimo di 18 mensilità. La norma modifica anche l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che nella attuale formulazione prevedeva per i licenziamenti senza giustificato motivo oggettivo, un risarcimento che andava da un minimo di 12 a un massimo di 24 mensilità o la reintegra sul posto di lavoro, ma si applicava solo alle imprese con più di 15 dipendenti. Sono poi predisposte analoghe tutele per i licenziamenti discriminatori e per quelli disciplinari per i quali venga provata l'insussistenza del fatto contestato (e per i quali viene imposto il reintegro del dipendente). NOTA: gli incentivi predisposti dal Governo Renzi per le nuove assunzioni di lavoratori con contratto a tempo indeterminato (e per le quali quindi si applica la nuova normativa sopra descritta) sono invece stati introdotti dalla legge di Stabilità 2015 e poi confermati in misura ridotta anche nella Legge di Stabilità Nel primo anno l incentivo consisteva nell'esonero contributivo totale per un periodo massimo di 36 mesi e un importo massimo pari a euro annui. Invece nel secondo anno l'esonero dal pagamento scende al 40% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro (esclusi quelli INAIL), per un periodo massimo di 24 mesi e un importo massimo pari a euro annui.
3 Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 80 Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, in attuazione dell'articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183 Misure volte a tutelare la maternità delle lavoratrici e a favorire le opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per la generalità dei lavoratori. Come nel caso della indennità per la maternità che si applica anche a lavoratrici autonome, alle lavoratrici iscritte alla gestione separataanche in caso di mancato versamento alla gestione dei relativi contributi- e alle libere professioniste. Viene modificata la durata del congedo parentale (fino ai primi dodici anni di vita del figlio invece che fino ai primi otto anni). Si introducono nuove disposizioni in materia di telelavoro per motivi legati ad esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Infine destina alle misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata in via sperimentale, per il triennio il 10 per cento delle risorse del Fondo per il finanziamento di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello. Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81 Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n Riordina i contratti di lavoro vigenti per renderli più coerenti con le attuali esigenze del contesto occupazionale e produttivo e per rendere più efficiente l'attività ispettiva. Promuove, in coerenza con le indicazioni europee, il contratto a tempo indeterminato come forma comune di contratto di lavoro, rendendolo più conveniente, rispetto agli altri tipi di contratto, in termini di oneri diretti e indiretti. Dal 1 gennaio 2016 viene eliminato il contrato di collaborazione (resta però nel settore pubblico) e vengono rivisti i contratti a tempo parziale (nella forma e nei contenuti), i lavori supplementari, e lo straordinario- introducendo alcune clausole elastiche- il lavoro intermittente (e i casi di ricorso ad esso) i contratti di lavoro a termine non possono durare oltre i trentasei mesi, durante i quali possono essere rinnovati per un massimo di cinque volte, altrimenti si trasforma in contratto a tempo indeterminato, Inoltre non possono essere assunti lavoratori a tempo determinato in misura superiore al 20 per cento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato Il contratto di somministrazione di lavoro in mancanza di forma scritta è nullo e i lavoratori possono essere considerati a tutti gli effetti alle dipendenze dell'utilizzatore. Revisione dell apprendistato- contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e alla occupazione dei giovani. Sono previste le seguenti tipologie: a) apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore; b) apprendistato professionalizzante; c) apprendistato di alta formazione e ricerca. Se al termine nessuna delle parti recede il rapporto prosegue come ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato (e si considera tale sin dall inizio dell apprendistato). Revisione delle prestazioni di lavoro accessorio (attività lavorative che non possono superare il limite massimo di euro di compenso nel corso di un anno e un massimo di 2000 euro per committente privato e di 3000 nel caso di committente pubblico). Superamento dei contratti a progetto e delle associazioni in partecipazione
4 Superamento del contratto a progetto (le disposizioni del decreto legislativo n. 276 del 2003 sono abrogate e continuano ad essere valide solo per la regolazione dei contratti già in atto alla data di entrata in vigore del presente decreto. Superamento dell'associazione in partecipazione con apporto di lavoro (restano validi fino alla loro cessazione i contratti di associazione in partecipazione in atto nei quali l'apporto dell'associato persona fisica consiste, in tutto o in parte, in una prestazione di lavoro). Stabilizzazione dei collaboratori e delle partite iva In caso di stabilizzazione dei collaboratori coordinati e continuativi anche a progetto e di persone titolari di partita IVA si procede alla estinzione degli illeciti amministrativi, contributivi e fiscali connessi all'erronea qualificazione del rapporto di lavoro (a condizione che i lavoratori interessati alle assunzioni sottoscrivano, atti di conciliazione e che i datori di lavoro nei dodici mesi successivi alle assunzioni non recedano dal rapporto di lavoro, salvo che per giusta causa ovvero per giustificato motivo soggettivo). Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 148 Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n Rispetto ai trattamenti di integrazione salariale, ordinari e straordinari vengono introdotti nuovi limiti di durata, una maggiore compartecipazione da parte delle imprese utilizzatrici; una riduzione degli oneri contributivi ordinari. Inoltre gli strumenti di sostegno in caso di disoccupazione involontaria vengono rimodulati. L ASpi (Assicurazione sociale per l impiego) ad esempio, viene estesa anche ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, collegandone l erogazione all attivazione del soggetto beneficiario attraverso meccanismi e interventi che incentivano la ricerca attiva di una nuova occupazione, o lo svolgimento di attività a beneficio delle comunità locali, e prevedendo sanzioni per i beneficiari che non si rendano disponibili. Nuove disposizioni sui contratti di solidarietà espansiva. I contratti di solidarietà sono accordi stipulati tra l'azienda e le rappresentanze sindacali allo scopo di evitare licenziamenti o di favorire nuove assunzioni attraverso una riduzione dell'orario di lavoro. La misura del trattamento di integrazione salariale è pari al 60% contro l 80% delle integrazioni salariali ordinarie e straordinarie. Si distinguono in: difensivi quando si prefiggono di evitare riduzioni di organico attraverso una diminuzione dell'orario di lavoro dei lavoratori; espansivi quando hanno lo scopo di incrementare l occupazione aziendale attraverso una contestuale e programmata riduzione stabile dell orario di lavoro e della retribuzione. Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 149 Disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell'attivita' ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n Razionalizzazione e semplificazione dell'attività ispettiva, attraverso misure di coordinamento attraverso l'istituzione di una Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, tramite l'integrazione in un'unica struttura dei servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell'inps e INAIL, prevedendo strumenti e forme di coordinamento con i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali per la protezione ambientale. Organizzazione e funzionamento dell'ispettorato, coordinamento e accentramento delle funzioni di vigilanza, rafforzamento dei meccanismi di condizionalità e livelli essenziali delle prestazioni relative ai beneficiari di strumenti di sostegno al reddito
5 Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 150, Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n Istituisce l'agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), definisce la rete di servizi per le politiche del lavoro e introduce un patto di servizio personalizzato, rafforzando i meccanismi di condizionalità e i livelli essenziali delle prestazioni relative ai beneficiari di strumenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro. Prevede l erogazione di un assegno di ricollocazione e definisce le caratteristiche di un offerta di lavoro congrua, ovvero che sia coerente con le esperienze e le competenze maturate; con una retribuzione superiore di almeno il 20 per cento rispetto alla indennità percepita nell'ultimo mese precedente, considerando sia la durata della disoccupazione che la distanza dal domicilio e tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico. Prevede l utilizzo diretto dei lavoratori titolari di strumenti di sostegno al reddito, nelle attività a fini di pubblica utilità e a beneficio della comunità territoriale di appartenenza, per permettere ai lavoratori che fruiscono di strumenti di sostegno del reddito in costanza di rapporto di lavoro il mantenimento e lo sviluppo delle competenze acquisite. Oltre al riordino degli incentivi all'occupazione il decreto introduce alcune disposizioni urgenti e finali che riguardano i Centri per l'impiego. Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 151 Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183 Razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti e revisione del regime delle sanzioni e in materia di inserimento mirato delle persone con disabilità (collocamento mirato) in materia di salute e sicurezza sul lavoro (con revisione delle sanzioni) e in tema di pari opportunità.
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