Dicembre Semestrale di Informazione Medica Tratto dal sito web Psichiatria. Psicoterapia.

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1 Semestrale di Informazione Medica Tratto dal sito web Psichiatria. Psicoterapia. Omotossicologia #3 Dicembre 2014 Dottoressa Cristina Selvi Medico Chirurgo, Psichiatra, Psicoterapeuta, Omotossicologa Laurea del 1990 presso l Università Statale di Milano. Ordine Medici Milano n Elenco Psicoterapeuti n Domicilio Professionale Studio Psichiatria Integrata Piazza Gorini, 6 - Milano P.IVA n facebook.com/studiopsichiatriaintegrata. twitter.com/cristinaselvi. linkedin.com/cristinaselvi realizzato da

2 DOTT.SSA CRISTINA SELVI Medico Chirurgo. Psichiatra. Psicoterapeuta. Omotossicologa Ordine Medici Milano n Elenco Psicoterapeuti n Copyright dott.ssa cristina selvi. Tutti i diritti sono riservati STUDIO PSICHIATRIA INTEGRATA Milano - Piazza Paolo Gorini Tel SEMESTRALE DI INFORMAZIONE MEDICA TRATTO DAL PORTALE WEB STUDIO PSICHIATRIA INTEGRATA - GIUGNO 2014 ARGOMENTI: PSICHIATRIA. PSICOTERAPIA. MEDICINA OMOTOSSICOLOGICA Consulenze Web e Progettazione Portale. SEO Medico. Social Networks. Newsletter.. Ebook Strategie e Strumenti sul Web per Medici e Professioni Sanitarie Servizi Web secondo la più recente Normativa per l Informazione Sanitaria E-book realizzato da SitiMedici.com SITIMEDICI@RSTMEDIA.IT studiomedico@cristinaselvi.it 2

3 DOTT.SSA CRISTINA SELVI Psichiatra, Psicoterapeuta e Omotossicologa formazione Ho scelto di occuparmi di psichiatria abbastanza avanti nel mio corso di studi, anche grazie all incontro con una persona speciale che mi ha preso per mano e mi ha portato verso questo mondo. Ho iniziato la mia professione occupandomi di ragazzi tossicodipendenti e lavorando presso strutture di ricovero, strutture residenziali e comunità terapeutiche per pazienti affetti da gravi patologie. Nel corso degli anni ho poi scelto di specializzarmi nella cura della Depressione e dei Disturbi d Ansia perché ho potuto constatare come in queste situazioni si possa davvero aiutare il paziente a superare una situazione di grande sofferenza e ritornare allo stato di benessere. Nel corso della mia formazione e della mia professione ho sempre sentito la necessità personale e la curiosità di andare a conoscere diversi paradigmi per la comprensione della sofferenza psichica e psicologica e per le possibili strategie di terapia. Questo mi ha portato a considerare la cura della persona che soffre come un percorso di comprensione a vari livelli del disagio del singolo paziente in un modello di Psichiatria Integrata che mi permetta di utilizzare e modulare gli interventi di cura in modo più flessibile e quindi più efficace. dove svolgo la mia professione Svolgo attività libero professionale a Milano presso il mio studio in Piazzale Gorini 6, come medico psichiatra per quanto concerne la terapia farmacologica dei Disturbi d Ansia e della Depressione integrando, dove è possibile, l approccio tradizionale con quello acquisito nell ambito della Medicina non Convenzionale, e come psicoterapeuta ad orientamento analitico, modulando la mia pratica clinica con le conoscenze acquisite all estero riguardanti le tecniche cognitivo-comportamentali. Lavoro inoltre come medico psichiatra presso la Comunità Terapeutica Teseo del Crest di Milano. Questa struttura residenziale si occupa della cura e della riabilitazione di pazienti inviati dai servizi e affetti da disturbi psichici quali Schizofrenia, Disturbo Schizoaffettivo e Disturbo Bipolare. Copyright dott.ssa Cristina Selvi Milano - Piazza Gorini 6

4 Disclaimer Questo periodico, in formato digitale e cartaceo, contiene una raccolta degli articoli informativi tratti dal sito web Tali articoli sono da intendersi come puramente informativi e NON intendono fornire consigli medici né promuovere prodotti o servizi di aziende farmaceutiche e/o soggetti terzi nè avere qualsivoglia intento pubblicitario. I contenuti hanno un carattere puramente informativo e NON devono essere in alcun modo interpretati come sostituenti la visita medica, ossia consigli, diagnosi, prognosi e/o indicazioni di trattamento da parte di medici, operatori sanitari e specialisti, ai quali è sempre opportuno e doveroso fare riferimento per qualsivoglia problema di salute. Il carattere esclusivamente informativo di questo periodico e del portale web associato è di libero accesso; le informazioni ivi contenute NON possono in alcun modo costituire un aspettativa o dei diritti di alcun genere nei visitatori o nei pazienti. Si declina ogni responsabilità per eventuali inaccuratezze e/o errori materiali involontariamente presenti nel periodico cartaceo, nell e-book, sul portale web e su tutti i mezzi di pubblicazione e diffusione ad essi correlati, nonostante l opera di correzione sia sempre attiva al fine di assicurare la massima correttezza delle informazioni riportate. La dott.ssa Cristina Selvi e il publisher NON possono essere in alcun modo ritenuti responsabili di alcun danno a persone o cose derivanti dalle informazioni contenute sul sito web e nei periodici di informazione. A questo proposito, invitiamo a segnalare qualsiasi contenuto che consideriate sia errato o inappropriato all indirizzo studiomedico@cristinaselvi.it Copyright Dottoressa Cristina Selvi Tutti i diritti sono riservati. Gli articoli dello Studio Psichiatria Integrata e questo periodico, che ne presenta una raccolta, sono un opera della dott.ssa Cristina Selvi e sono distribuiti con una licenza Creative Commons di tipo CC BY-NC-ND 3.0. I testi sono da intendersi come liberamente ripubblicabili se immodificati nella loro interezza, a scopo non commerciale, se viene incluso questo box di copyright, il soprastante disclaimer e previa richiesta all autore (studiomedico@cristinaselvi.it). Le immagini NON sono modificabili nè riproducibili nè redistribuibili. Ulteriori permessi possono essere richiesti all autrice via . studiomedico@cristinaselvi.it 4

5 a Giancristoforo Trogu 5 dott.ssa Cristina Selvi Milano - Piazza Gorini 6

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7 Contenuti Presentazione 9 Introduzione 11 Psichiatria 14 Il Litio nella Depressione 16 Ansia e Alcolismo 20 I disturbi del sonno 25 Stress, infiammazione e depressione 30 Depressione autunnale 33 I Disturbi Psicotici e il disturbo Psicotico Breve 36 Dottoressa, ho poca serotonina? 40 Le droghe e la malattia mentale 43 Psicoterapia 47 Curare le fobie 49 Il disturbo narcisistico di personalità 52 Omotossicologia 56 Stato infiammatorio sistemico e depressione 59 La depressione, l obesità e le malattie cardiovascolari 62 7 dott.ssa Cristina Selvi Milano - Piazza Gorini 6

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9 Presentazione Lo Studio Psichiatria Integrata è presente sul web all indirizzo Lo Studio di Psichiatria Integrata si prefigge lo scopo di proporre un modello efficace e completo d intervento per il disagio sia psicologico che psichico. Sul Portale Web sono presenti sezioni infromative in materia di Psichiatria, Psicoterapia e Medicina Omotossicologica. Nell incontro con il paziente ciò che conta è riconoscere l origine della sua sofferenza. Il malessere scaturisce da un insieme di fattori BIO-PSICO-SOCIALI e su tutti questi versanti deve indirizzarsi l attenzione e la competenza dello psichiatra, al fine di poter scegliere la corretta impostazione terapeutica. 9 dott.ssa Cristina Selvi Milano - Piazza Gorini 6

10 La dott.ssa Cristina Selvi, Psichiatra e Psicoterapeuta, integra l approccio psicologico a quello farmacologico, e all interno di questo propone sia l utilizzo della terapia tradizionale allopatica che un impostazione innovativa secondo il paradigma della Medicina non Convenzionale applicata alla psichiatria, sempre comunque tenendo presenti le corrette indicazioni terapeutiche e le inclinazioni personali del paziente. La dott.ssa Cristina Selvi scrive settimanalmente articoli informativi sul portale online. E possibile ricevere gli articoli dello Studio Psichiatria Integrata comodamente nella tua casella , il giorno stesso in cui vengono pubblicati. Puoi cancellarti dal servizio quando vuoi. studiomedico@cristinaselvi.it Presentazione 10

11 Introduzione La dottoressa Cristina Selvi, Medico Chirurgo, si occupa di Psichiatria, Psicoterapia e Medicina Omotossicologica a Milano, in Piazza Paolo Gorini 6. Ho desiderato un sito web che rispecchi la caratteristica della mia preparazione professionale, che ha spaziato nel tempo dalla psichiatria medica alla psicoterapia analitica, all approccio cognitivo fino a, più recentemente, l omotossicologia, anche questa applicata alla cura del disagio psichico o psicologico. Potrebbe sembrare una formazione un po eclettica e in effetti lo è, sebbene nell accezione più positiva del termine. In realtà anch io cercando le parole giuste per presentarmi ho riflettuto su come abbia sempre soddisfatto il mio bisogno di apprendere più modelli di cura che mi permettesse- Tiene aggiornata settimanalmente una Sezione di Articoli Informativi sul Portale Web dello Studio Psichatria Integrata dott.ssa Cristina Selvi Milano - Piazza Gorini 6

12 ro di declinare al meglio la mia professione e poter fornire una risposta terapeutica più ampia e più adattabile alla soggettività delle persone che portano i loro problemi alla mia attenzione. Non ritengo necessario sapere applicare tutte le cure e le terapie, è però essenziale essere in grado di fare una diagnosi corretta e sapere consigliare al paziente il professionista che si possa occupare al meglio del suo problema. Questo è quello che io mi prefiggo di fare quotidianamente e vorrei che Psichiatriaintegrata diventasse un raccoglitore d informazioni fornite da me, ma anche da altri colleghi che si occupano del disagio psicologico e che offrono altri tipi di intervento, i quali possono essere combinati e integrati, quando è necessario, con gli interventi più noti e tradizionali. Gli articoli che ho scritto nelle tre sezioni del sito web in questi mesi scaturiscono in parte da interesse personale e in parte da richieste che mi sono pervenute dai miei pa- studiomedico@cristinaselvi.it Introduzione 12

13 zienti, oltre che dall osservazione delle più frequenti patologie che incontro nella mia pratica clinica quotidiana. Vorrei nel tempo sempre più affinare questo modello d intervento integrato che valorizzi una conoscenza globale della persona, del suo malessere e della cura, senza scivolare in approcci superficiali e non scientificamente fondati che spesso e giustamente sono causa di un giudizio svalutativo su ogni approccio di terapia che non sia accademicamente ortodosso. DOTTORESSA CRISTINA SELVI Il sito internet ha deciso di aderire a Zero Impact Web e fare la sua parte per contrastare il riscaldamento globale. Le emissioni derivanti dalle vostre visite verranno compensate attraverso la creazione e tutela di foreste in crescita. É una piccola azione che se fatta da molti aiuta a creare consapevolezza e fare del bene all ambiente. E soprattutto vi permette di navigare tra le pagine in piena tranquillità! studiomedico@cristinaselvi.it Introduzione 13

14 SEZIONE I Psichiatria La Depressione, gli Attacchi di Panico e alcune forme di Disturbo d Ansia sono situazioni cliniche che richiedono la prescrizione di una terapia farmacologica adeguata che risolva o comunque permetta di attenuare in modo significativo i sintomi che disturbano il paziente. I farmaci disponibili oggi sono molto più sofisticati di quelli di una volta i quali erano altrettanto efficaci ma presentavano un maggior numero di effetti collaterali e di controindicazioni. 14 dott.ssa Cristina Selvi Milano - Piazza Gorini 6

15 La terapia medica dell ansia e della depressione oggi si basa su molecole molto evolute e selettive che risolvono, nella maggioranza dei casi, la patologia. Una terapia prescritta nei modi e nei tempi corretti non da e non deve dare alcun disturbo al paziente ma deve limitarsi a risolvere la sintomatologia. Purtroppo ancora troppo spesso la terapia farmacologica dei disturbi psichiatrici subisce l influenza negativa di antichi pregiudizi e soprattutto dell assenza di una corretta informazione. E possibile rimanere aggiornati riguardo agli ultimi articoli scritti dalla dottoressa Cristina Selvi sull argomento Psichiatria tramite il Portale Web Per questo il medico deve essere competente nel differenziare e diagnosticare correttamente quelle situazioni cliniche che, interferendo gravemente con la vita lavorativa e personale del paziente, possono essere trattate con successo con i farmaci, associati eventualmente a seconda del singolo caso, con una terapia di supporto psicologico. E inoltre possibile iscriversi gratuitamente, al servizio di Newsletter, per ricevere gli articoli dello Studio Psichiatria Integrata comodamente nella propria casella , il giorno stesso in cui vengono pubblicati. studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 15

16 Il Litio nella Depressione Il Litio è un metallo presente in natura con il quale si formulano i Sali di Litio, farmaci utilizzati in alcune forme di depressione, soprattutto nelle Depressioni Bipolari o Ricorrenti. Il cibo e l acqua che assumiamo contengono Litio in minime quantità, per questo motivo nel nostro organismo è riscontrabile soltanto in tracce, a meno che non venga assunto come farmaco.il Litio si estrae da alcune rocce che ne sono ricche. Sotto forma di Carbonato di Litio, è utilizzato in psichiatria come stabilizzatore del tono dell umore ed è un farmaco indispensabile per la cura dei Disturbi Affettivi. Quando è possibile utilizzare il Litio come terapia Si intende per stabilizzatore del tono dell umore una sostanza che ha la capacità di evitare, o ridurre notevolmente, la possibilità che il paziente sviluppi Episodi di Depressione o di Euforia. Esistono anche altri farmaci dotati di questa potenzialità ma il Litio è senz altro il più efficace. Il Carbonato di Litio può esser prescritto per controllare la fase acuta maniacale nel Disturbo Bipolare e può essere utilizzato come terapia di mantenimento e di prevenzione delle ricadute. Il Litio non guarisce il Disturbo Bipolare ma agisce bloccando o riducendo la ciclicità degli episodi, prevenendo quindi le ricadute. Per Lo Studio Psichiatria Integrata è presente sui principali Social Networks. E possibile rimanere in contatto tramite questi indirizzi: facebook.com/ studiopsichiatriaintegrata twitter.com/cristinaselvi linkedin.com/ cristinaselvi studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 16

17 questo motivo è un farmaco che va assunto a lungo termine, per qualche anno, anche quando il paziente sta bene, i sintomi sono scomparsi e l umore è rientrato nella normalità. Se la terapia viene sospesa troppo presto e in modo brusco, aumenta notevolmente la probabilità che gli episodi depressivi o maniacali si ripresentino. Si calcola circa un 50% di rischio di ricaduta entro i sei mesi dalla sospensione; inoltre va segnalato che alcuni pazienti che hanno sospeso il trattamento non hanno più benefici, una volta che riprendono la terapia. Molti pazienti ottengono ottimi risultati terapeutici dal Litio, che controlla completamente la sintomatologia e blocca la ricomparsa della malattia. Altri, più raramente, possono avere una risposta parziale, che consiste in crisi meno frequenti, meno gravi dal punto di vista sintomatologico e più contenute nel tempo. Quando si prescrive una terapia a base di sali di Litio, bisogna avvisare il paziente (e i suoi famigliari) che l effetto clinico non sarà immediato, il miglioramento è, infatti, graduale e si stabilizza nel giro di alcuni mesi. Perciò potrebbe inizialmente essere necessario prescrivere altri farmaci. L obiettivo nel tempo è di ridurre sempre più le altre medicine e lasciare soltanto la terapia stabilizzante a base di Litio. Il paziente deve informare il medico su eventuali terapie già assunte. Alcuni farmaci, infatti, aumentano la concentrazione plasmatica del Litio, possono essere assunti senza problemi in modo saltuario. Nel caso la terapia debba durare più a lungo, è necessario ridurre temporaneamente il dosaggio di Litio assunto ogni giorno. Questo è molto importante perché il Litio ha una finestra terapeutica piuttosto ridotta, ciò significa che sotto certi livelli non funziona e sopra può causare effetti collaterali spiacevoli e a volte molto gravi diventando tossico per l organismo. Quali farmaci interferiscono con la concentrazione sanguigna del Litio Tra i farmaci che aumentano la concentrazione del Litio, ci sono i diuretici che agiscono aumentando l eliminazione di sodio, farmaci spesso utilizzati nella terapia dell ipertensione. E inoltre necessario fare attenzione ai regimi dietetici iposodici a volte prescritti in caso di aumento della pressione. Se l organismo contiene meno sodio, i reni filtrano il Litio più lentamente e di conseguenza la litiemia tende ad aumentare. Altri farmaci di uso comune sono i FANS (farmaci antiinfiammatori non steroidei), cioè i comuni farmaci da banco utilizzati in caso di febbre o dolori. In questi casi è meglio utilizzare il paracetamolo che non interferisce con i livelli plasmatici del Litio. L associazione con ACE inibitori, utilizzati spesso in alcune patologie cardio-vascolari, può provocare una riduzione dell eliminazione di Litio, con conseguente aumento della litiemia. Anche l assunzione di alcool può causare un studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 17

18 aumento del livello plasmatico del Litio. Effetti collaterali della terapia con il Litio Come tutti i farmaci anche il Litio può determinare alcuni effetti collaterali spiacevoli. Va innanzitutto chiarito che questi disagi possono essere tenuti sotto controllo, ridotti o eliminati, dosando bene la quantità di Litio che il paziente assume e che deve essere personalizzata in base al monitoraggio plasmatico. Bisogna prescrivere la giusta dose che controlli la malattia, causando il minor disagio possibile al paziente. Gli effetti collaterali più frequenti sono l aumento della sete e quindi dell introito di liquidi, da cui deriva una maggiore necessità di urinare durante la giornata. E importante segnalare al paziente che la sensazione di sete va placata esclusivamente bevendo acqua, evitando bevande gasate e zuccherine, per non aumentare eccessivamente di peso. L aumento ponderale, infatti, è uno dei possibili effetti collaterali della terapia con sali di Litio e va quindi contrastato con una corretta alimentazione e adeguato movimento. Un altro effetto collaterale abbastanza frequente è il tremore fine delle mani, come tutti gli effetti dei farmaci, la sua comparsa o intensità non è prevedibile, alcuni pazienti svilupperanno questo disturbo e altri no. Qualche paziente riferisce nausea, soprattutto all inizio della terapia, nella pratica clinica questa è un evenienza piuttosto rara che può essere controllata assumendo il farmaco a stomaco pieno. Altri effetti possibili sono la debolezza muscolare, una lieve sonnolenza, il peggioramento di acne o psoriasi, sapore metallico in bocca. Quali esami sono necessari quando si assume il Litio Prima di iniziare l assunzione di Litio è buona regola eseguire alcuni esami. Questi controlli dovranno poi essere ripetuti, a scadenza regolare, durante tutto il periodo di assunzione del farmaco. Gli esami comprendono la funzionalità della tiroide e del rene, con comuni esami ematochimici, e quella cardiaca con l elettrocardiogramma. Altri esami consigliati sono l emocromo, gli elettroliti e l esame delle urine. Tra i controlli che è indispensabile eseguire, durante la terapia, c è ovviamente la litiemia. Questo esame consiste nel dosaggio della quantità di Litio nel sangue. Mentre normalmente il Litio non è dosabile, lo diventa nei pazienti che lo assumono a scopo terapeutico o preventivo. Il dosaggio deve rimanere entro un livello terapeutico che va da 0.5 a 1.0 meq/l. Nelle fasi acute sono solitamente necessari livelli leggermente più alti ( meq/l). studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 18

19 Il Litio deve essere dosato perché, a parità di dosaggio, la litiemia varia da paziente a paziente e perché come abbiamo già detto i suoi valori devono rimanere nell intervallo terapeutico. Episodi di vomito, diarrea, sudorazione profusa possono modificare i livelli di Litio a causa della disidratazione. Ad esempio, in alcuni pazienti, nei mesi estivi si rileva un aumento della litiemia a causa della maggiore dispersione di liquidi con il caldo. La litiemia deve essere eseguita settimanalmente all inizio della terapia, fino a che il livello plasmatico sarà stabilizzato, in seguito la frequenza dell esame va riducendosi fino ad un controllo ogni tre o quattro mesi. Controindicazioni assolute all utilizzo del Litio Il Litio non deve essere assunto in gravidanza e durante l allattamento. Può, infatti, causare malformazioni a livello dell apparato cardiovascolare. Nel caso si voglia programmare una gravidanza, il Litio andrà sospeso, gradualmente, alcuni mesi prima. Le donne che assumono Litio, devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci. E controindicato nei pazienti affetti da insufficienza renale o pazienti che abbiano da poco avuto infarto del miocardio. Intossicazione da Litio E un evenienza molto rara, che si determina soltanto nel caso in cui non siano rispettate le semplici precauzioni di cui sopra, cioè assunzione del farmaco nel dosaggio prescritto, controllo regolare dei valori di litiemia, prevenzione e cura delle situazioni che determinano disidratazione o perdita di sodio ( diarrea o vomito profusi, febbre alta, utilizzo di farmaci diuretici o di antiinfiammatori non steroidei). I sintomi iniziali sono un peggioramento o la comparsa del tremore alle mani, astenia profonda e vomito. Aggravandosi si va incontro a confusione mentale, fino a grave compromissione dello stato di coscienza, convulsioni, disturbi del ritmo cardiaco, insufficienza renale, fino al coma. L intossicazione da Litio va curata in ambiente ospedaliero. studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 19

20 Ansia e alcolismo L alcool è una sostanza psicotropa che agisce come sedativo a livello del sistema nervoso centrale e facilità la disinibizione sociale, è quindi una sorta di anestetico della sofferenza emotiva. È definita psicotropa una sostanza in grado di agire a livello cerebrale dando sintomi di dipendenza e fenomeni di tolleranza e assuefazione. Per queste sue proprietà esiste un importante relazione tra abuso di alcool e ansia. Oltre ai disturbi dovuti all abuso, l alcool può indurre altri tipi di sindromi come la dipendenza, l astinenza e l intossicazione acuta alcolica, condizione talvolta molto grave, se non trattata in tempo, e potenzialmente mortale. L alcolismo richiede un intervento terapeutico integrato con lo psichiatra, lo psicologo e spesso il medico internista, a causa delle conseguenze che dell uso incontrollato e prolungato possono avere anche a livello fisico, in particolare sul fegato e sul sistema nervoso con la comparsa di sintomi neurologici, sugli apparati gastrointestinale e cardiovascolare. I danni provocati non dipendono esclusivamente dalla quantità di alcool ingerita ma anche da variabili soggettive, geneticamente determinate, come la capacità di metabolizzare l alcool etilico, che è variabile da soggetto a soggetto. Lo Studio Psichiatria Integrata è presente sui principali Social Networks. E possibile rimanere in contatto tramite questi indirizzi: facebook.com/ studiopsichiatriaintegrata twitter.com/cristinaselvi linkedin.com/ cristinaselvi Dagli anni 60 l abuso di alcool è stato finalmente riconosciuto come una patolo- studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 20

21 gia medica e di conseguenza non solo considerato un comportamento scorretto su un piano morale e sociale. Certamente questo ha contribuito alla grande quantità di studi clinici che indagano le cause, studiano la prevenzione e migliorano nel tempo le conoscenze riguardo alla terapia. Il fenomeno dell alcolismo sta assumendo proporzioni molto preoccupanti dal punto di vista sociale e sanitario, soprattutto si sta notevolmente abbassando l età in cui inizia il consumo di alcool e l età in cui compaiono i primi problemi fisici e psichici legati all uso eccessivo di bevande alcoliche. L alcool viene sempre più utilizzato dai giovani come disinibente sociale e, nel caso di una personalità fragile o di ragazzi inclini ad ansia e depressione, la possibilità di sviluppare una vera e propria dipendenza è elevatissima. Si parla di Disturbo da Dipendenza quando insorgono sintomi fisici, psichici, cognitivi e comportamentali in seguito all assunzione di alcool. Sintomi psichici e comportamentali legati all alcolismo Da un punto di vista psichico il pensiero sull alcool e la sua ricerca diventano i contenuti prevalenti nella mente del soggetto, con le caratteristiche di pensiero ossessivo che si accompagna all incapacità di controllare o ridurre l assunzione. Il soggetto non riesce a moderare o ad astenersi dal bere nonostante la sua convinzione sia di potercela fare e nonostante ciò lo porti ad uno stato di alterazione evidente, con ripercussioni a livello sociale o lo esponga a condotte rischiose, come la guida in stato di ebrezza o lo svolgimento di attività di lavoro in cui è necessaria concentrazione e una presenza lucida. Il paziente è inoltre costretto ad assumere via via quantità maggiori di alcool per evitare i sintomi dell astinenza, questo perché vi è un graduale aumento delle capacità del fegato di metabolizzare l alcool, per il fenomeno della cosiddetta tolleranza. Naturalmente l evoluzione è verso una condizione in cui compaiono i sintomi caratteristici dell astinenza alcolica. Questo avviene soprattutto nelle ore mattutine a causa del calo del tasso etilico durante il sonno. I disturbi dovuti all astinenza scompaiono con l assunzione di alcool e ciò produce un circolo vizioso per cui il paziente tende a bere già alla mattina e poi durante tutta la giornata per evitare i sintomi della astinenza. Altri sintomi tipici nei soggetti che abusano di alcool sono le modifiche del tono studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 21

22 dell umore, che oscilla da stati depressivi a stati di disforia caratterizzata da irritabilità, aggressività e l impulsività e lo sfasamento del ritmo sonno veglia. Sintomi fisici dell alcolismo L etanolo aumenta la secrezione acida dello stomaco e può provocare una gastrite di tipo emorragico. L esofago è un altro organo spesso danneggiato nei forti bevitori, anche in questo caso si osservano erosioni della mucosa e un importante aumento del cancro esofageo. Sempre a livello esofageo nei pazienti in cui è già presente lo stato di grave sofferenza epatica, si possono formare delle varici, cioè delle dilatazioni di vasi venosi che, in alcuni gravi casi rischiano di rompersi determinando delle profuse emorragie e talvolta condurre alla morte del paziente. Una gravissima patologia conseguente all assunzione esagerata di alcolici è la pancreatite che causa necrosi e atrofia della ghiandola nei casi cronici ma può anche manifestarsi in forme acute, fulminanti e mortali. Molto nota l epatite da alcool la cui evoluzione è nella cirrosi epatica e quindi nel cancrocirrosi, cioè quella forma di tumore maligno che colpisce il fegato affetto da cirrosi. A livello del sistema nervoso l alcool determina una poli-nevrite cioè un infiammazione e poi una degenerazione delle fibre nervose dovuta all effetto tossico dell alcool e alle carenze vitaminiche. I sintomi sono inizialmente di tipo sensitivo come crampi o parestesie e poi sono alterate anche le funzioni motorie. L apparato cardio-vascolare anche è leso dall azione tossica dell acetaldeide, che deriva dal metabolismo dell alcool etilico, sulle fibre cardiache, ciò può portare a insufficienza del muscolo cardiaco con tachiaritmie, difficoltà respiratorie, edemi alle caviglie e ipertensione arteriosa. Disturbi della sfera cognitiva nell alcolismo L abuso cronico di alcool si accompagna ad evidenti disturbi della memoria, soprattutto quella a breve termine, che viene definita come memoria di fissazione. Altri deficit cognitivi sono le evidenti difficoltà di concentrazione e di attenzione che possono gravemente interferire con le quotidiane attività lavorative o personali. studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 22

23 Cause dell alcolismo Fattori predisponenti all abuso di sostanze psicoattive sono la struttura della personalità e la presenza di un disturbo psichiatrico maggiore, come i Disturbi d Ansia e la Depressione, non adeguatamente riconosciuti e curati. Gli alcolisti utilizzano la sostanza per automedicarsi. Spesso i pazienti con abuso e dipendenza da alcool hanno una famigliarità positiva per Disturbi dell Umore o d Ansia e frequentemente nella famiglia di origine altri hanno sofferto di alcolismo. I pazienti presentano una struttura caratteriale incline a vissuti di tipo ansioso o depressivo, hanno personalità dipendenti e fragili, inclini a impulsività e bassa autostima, difficoltà relazionali, poche capacità di problem solving e di gestione emotiva della frustrazione. Tutte queste caratteristiche rendono il paziente più esposto alla sofferenza di fronte alle inevitabili difficoltà e ai disagi esistenziali. A volte l alcolismo è la conseguenza dell impossibilità di elaborare un grave evento traumatico come può tipicamente accadere dopo un grave lutto non elaborato. La percentuale di disturbi psichici riscontrata negli alcolisti disintossicati è notevolmente maggiore rispetto alla popolazione generale, confermando come l alcool venga utilizzato a scopo automedicazione per lenire, non soltanto sentimenti spiacevoli come la tensione o il senso di vuoto e solitudine o problemi relazionali, ma anche veri e propri sintomi di patologie come gli attacchi di panico, la fobia sociale, il disturbo d ansia generalizzato, l agorafobia, la depressione e la distimia. Anche nella fase euforica del Disturbo Bipolare può esserci abuso di alcool come conseguenza della disinibizione, dell impulsività e della scarsa capacità di valutare le conseguenze del proprio comportamento che caratterizza questa patologia. La Sindrome da Astinenza Alcolica E un importante situazione clinica caratterizzata da sintomi e segni molto evidenti e che richiede un corretto e tempestivo intervento medico. Si instaura dopo alcune ora dalla brusca interruzione o dalla drastica riduzione del consumo di alcool. I sintomi principali sono una forte ansia e stato di agitazione psichica e motoria, tremori evidenti soprattutto alle mani, irritabilità, sintomi depressivi, grave insonnia e un senso di angoscia profonda con paura della morte. Una sintomatologia che per molti aspetti è simile a quella di un attacco di panico. Spesso sono presenti nausea, vomito, sudorazione profusa, tachicardia. Nei casi più gravi si hanno allucinazioni, studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 23

24 soprattutto visive, stato confusionale, disorientamento spazio temporale e convulsioni (Delirium Tremens). Trattamento dell alcolismo La terapia medico-psichiatrica dell alcolismo richiede un buon inquadramento diagnostico. Innanzitutto vanno valutate le reali possibilità di disintossicare il soggetto senza ricorrere ad un ricovero. Spesso, infatti, la prima fase della terapia richiede un breve periodo in ambiente protetto allo scopo di disintossicare il paziente e gestire l astinenza. Ad ogni modo, sia che l approccio sia ambulatoriale o residenziale, il paziente deve essere supportato nella fase di disassuefazione alla sostanza sia da un punto di vista farmacologico che psicologico. La terapia farmacologica è necessaria, inizialmente, per ridurre i sintomi dell astinenza fisica che indurrebbero il paziente a ricadere nel comportamento di abuso e deve essere effettuata sotto stretto controllo medico-psichiatrico. Il medico internista si dovrà occupare della valutazione e della terapia dei danni che l alcool ha causato all organismo del paziente. Solo dopo questa fase sarà possibile una valutazione dello stato psichico e della struttura di personalità, i cui risultati non siano inquinati dallo stato di alterazione causato dall alcool o dai sintomi dell astinenza. La maggior parte dei soggetti mostrerà una patologia di tipo depressivo o un disturbo d ansia che dovranno essere curate in modo adeguato sia con la terapia farmacologica sia con la psicoterapia. Anche in assenza di una patologia psichiatrica conclamata il più delle volte il paziente alcolista presenta una struttura di personalità caratterizzata da tratti disfunzionali e fragile che richiederà un lungo intervento di psicoterapia. studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 24

25 I disturbi del sonno La classificazione dei disturbi del sonno è molto ampia e complessa comprendendo situazioni di lieve entità e transitorie come il Jat-lag fino alle forme gravissime e fortunatamente rarissime di Insonnia Fatale Famigliare. Una prima distinzione va comunque fatta tra forme primarie, legate cioè proprio alla disregolazione dei meccanismi che sono alla base delle funzioni di sonno e veglia e forme secondarie a malattie organiche in genere, in particolare malattie neurologiche e psichiatriche. Il sonno può essere definito come uno stato d incoscienza momentaneo e reversibile, caratterizzato dalla sospensione delle facoltà sensoriali e della motilità volontaria. Rimangono invariate alcune funzioni autonome quindi involontarie come il respiro, il battito cardiaco, l attività cerebrale e il metabolismo, che però subiscono importanti modifiche durante il sonno. In un adulto sano il sonno medio è di circa sette ore, discostarsi eccessivamente da questa media, sia in difetto sia in eccesso, può determinare problemi di salute. Forse non tutti sanno che un eccesso di ore di sonno può essere correlato a una maggiore probabilità di patologie cardiovascolari e a stati di esaurimento di tipo depressivo. Lo Studio Psichiatria Integrata è presente sui principali Social Networks. E possibile rimanere in contatto tramite questi indirizzi: facebook.com/ studiopsichiatriaintegrata twitter.com/cristinaselvi linkedin.com/ cristinaselvi studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 25

26 Vi sono diverse teorie sulle funzioni biologiche del sonno che verosimilmente in futuro saranno approfondite e integrate da nuove conoscenze. Durante il sonno aumenta la produzione di alcuni ormoni anabolici come ormone della crescita e il testosterone mentre, al contrario, diminuiscono ormoni catabolici come il cortisolo, questo segnalerebbe che durante il periodo di sonno vengono messi in atto processi di recupero e riparazione di tessuti dell organismo, è stato ad esempio dimostrato che viene aumentata la sintesi proteica a livello muscolare e a livello del sistema nervoso centrale. Studi condotti sugli effetti della deprivazione di sonno sulla memoria, permettono di ipotizzare che durante il sonno avvenga la sintesi di proteine cerebrali implicate con la fissazione dei ricordi. Alcuni autori segnalano anche l influenza del sonno sui processi di termoregolazione che, infatti, sono molto alterati nei casi di grave deprivazione di sonno. Ovviamente la durata e la qualità del sonno influenza lo stato di veglia e vigilanza diurna e funzioni come l attenzione, la concentrazione e la gestione emotiva. Non dormire a sufficienza può favorire una riduzione delle prestazioni cognitive durante la veglia, umore instabile e labilità emotiva. Il sonno, per essere riposante, deve avere una sua architettura precisa, divisa in fasi con caratteristiche differenti e individuabili all EEG. Il rispetto della sequenza e della durata di queste fasi assicura un sonno valido e ristorante. Esso può essere diviso in due fasi: sonno REM e sonno non-rem a seconda che sia associato o meno ad attività onirica (sogni), a un elevata attività cerebrale e a movimenti oculari rapidi o lenti,rem infatti, significa appunto Rapid Eyes Movement. L insonnia nei disturbi psichiatrici In questa sede segnalo in modo particolare la presenza d insonnia come uno dei sintomi della Depressione e di molti Disturbi d Ansia. Spesso, anzi, l insonnia è il primo sintomo a manifestarsi e precede tutti gli altri che caratterizzano l Episodio Depressivo. D altro canto alcuni studi segnalano che chi soffre d insonnia ha una probabilità maggiore di sviluppare ansia e depressione rispetto a chi dorme un numero sufficiente di ore. studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 26

27 Nel 90% dei casi di Depressione Maggiore vi sono alterazioni della struttura e della durata del sonno: da un punto di vista clinico possiamo avere difficoltà di addormentamento con latenze eccessive o insonnia iniziale, risveglio precoce o insonnia terminale oppure un sonno interrotto da un eccessivo numero di risvegli non seguiti da rapido ri-addormentamento. Anche l ipersonnia, cioè un aumentato bisogno di sonno e numero di ore totali di addormentamento, può essere parte del quadro clinico della Depressione. Ciò avviene in circa il 10% dei casi e soprattutto in alcune forme specifiche che vengono definite Depressioni Atipiche proprio per la peculiarità di alcune manifestazioni sintomatologiche o nelle forme di Disturbo Affettivo Stagionale chiamate anche SAD o Winter-blues. Spesso in queste forme è anche presente l iperfagia cioè un aumento dell appetito, sintomo raro nelle altre forme di Disturbo Depressivo. I pazienti con Disturbi d Ansia tendono ad avere soprattutto difficoltà di addormentamento (insonnia iniziale) e presentano risvegli notturni. Il 70% dei pazienti affetti da attacchi di panico ha insonnia con risvegli multipli. In questo caso è essenziale trattare il disturbo del sonno perché esso favorisce la comparsa dell attacco di panico, sia diurno che notturno. Anche nel Disturbo Ossessivo Compulsivo sono presenti disturbi del sonno in particolare una riduzione del numero complessivo di ore con un aumento dei risvegli notturni. Il Disturbo Post Traumatico da Stress è caratterizzato da ritardo dell addormentamento e soprattutto dalla presenza di sogni terrifici in cui il paziente rivive le esperienze traumatiche vissute o sogni che generano stati emotivi che il paziente ha vissuto durante il trauma. Durante l Episodio Euforico del Disturbo Bipolare i pazienti mostrano una notevole riduzione delle ore di sonno senza influenza sulla qualità della veglia, riescono cioè a mantenere la vigilanza diurna valida nonostante la mancanza di sonno e non riferiscono stanchezza né sonnolenza diurna. Nell Episodio Euforico del Disturbo Bipolare è sempre indispensabile trattare i disturbi del sonno poiché la mancanza di sonno rallenta la risoluzione dell episodio stesso. studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 27

28 In alcune forme di Depressione, infatti, la deprivazione di sonno è utilizzata come strategia di potenziamento accanto alla terapia con i farmaci, per il suo potere antidepressivo. Terapia In tutti i disturbi psichiatrici, l insonnia è secondaria alla presenza della malattia di fondo, per questo motivo si assiste quasi invariabilmente alla ripresa di un sonno regolare non appena la terapia risolve il quadro clinico principale. Ciò nonostante è sempre buona strategia terapeutica favorire un sonno adeguato e riposante, allo scopo di accelerare la guarigione del disturbo psichiatrico. E essenziale indagare con il paziente i dettagli del disturbo del sonno: le modalità di insorgenza, la frequenza e la gravità, nonché la sua evoluzione nel tempo ed eventuali situazioni ambientali concomitanti alla comparsa dell insonnia. Ciò permette al medico di scegliere tra le molecole e i farmaci a disposizione quelli più adatti al singolo paziente. La scelta del farmaco, l orario e la modalità di somministrazione vanno valutate in base al periodo in cui il sonno è disturbato. In linea di massima questi farmaci andranno assunti per un periodo limitato e poi gradualmente sospesi quando il sonno riprende in modo adeguato, invece i farmaci prescritti per la terapia del disturbo d ansia o depressivo andranno assunti più a lungo. Secondo la gravità del disturbo del sonno possono essere utilizzati farmaci più o meno potenti, modulandone inoltre il dosaggio. Le categorie di farmaci utilizzati possono essere diverse. Il classico sonnifero appartiene solitamente alla categoria delle benzodiazepine ipnotico-sedative, ma l induzione del sonno può anche avvenire con l utilizzo di antistaminici, antidepressivi dotati di attività sedativa, anticonvulsivanti e antipsicotici. E molto importante valutare la durata d azione dei farmaci in modo da non interferire con il risveglio. Questo soprattutto nei soggetti anziani i quali più frequentemente soffrono di insonnia. Con gli anni il metabolismo rallenta ed è meno efficace e questi soggetti possono andare incontro a fenomeni di accumulo con gravi riper- studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 28

29 cussioni al risveglio e durante la giornata. Il paziente deve essere quindi monitorato nel tempo per evitare che sviluppi effetti collaterali o assuefazione dovuta a un uso eccessivo o troppo prolungato del farmaco. Igiene del sonno Rappresenta l insieme delle abitudini e dei comportamenti quotidiani che favoriscono un buon sonno e quindi un adeguato rendimento diurno. Se un buon dormitore può non prestare troppa attenzione a queste regole i soggetti che soffrono d insonnia devono imparare invece a rispettarle. Ricordiamo che alcuni cibi e bevande hanno un forte potere eccitante e devono quindi essere consumanti con moderazione o temporaneamente evitati se si ha un disturbo del sonno, soprattutto nelle ore serali. Anche l assunzione di alcolici può avere, in chi soffre d insonnia, un effetto paradosso di tipo stimolante, sebbene infatti tenda a favorire l addormentamento può indurre un numero eccessivo di risvegli notturni. Dormire durante il giorno è sconsigliato, benchè aiuti a mantenere una vigilanza efficiente influenza negativamente la capacità di addormentarsi e mantenere il sonno. L abitudine a un breve pisolino, con orario di sveglia prefissato, non è necessariamente dannosa in chi non presenta disturbi del sonno. L Attività fisica disturba il sonno ed è quindi sconsigliata nelle ore serali, contraddicendo la diffusa idea che stancarsi fisicamente favorisca il sonno. E invece utile a questo scopo lo svolgimento di un attività aerobica moderata nelle ore diurne. Non esagerare con i liquidi nei pasti serali poiché molti soggetti insonni se risvegliati dalla necessità di urinare faticheranno a riprendere il sonno. Creare condizioni esterne di calma, comodità e buio, in un ambiente silenzioso e con una temperatura non eccessiva. Importante anche mantenere una certa regolarità negli orari in cui ci si corica. studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 29

30 Stress, infiammazione e depressione Lo stress infiamma il cervello Gli effetti negativi di uno stato depressivo sul sistema immunitario sono conosciuti da molto tempo, negli ultimi anni i ricercatori di tutto il mondo hanno però dimostrato che il percorso può essere inverso, hanno quindi confermato che un attivazione del sistema immunitario può generare depressione, ansia e disturbi cognitivi, passando attraverso una condizione di infiammazione sistemica, cioè che interessa tutto l organismo. Infatti è oramai chiaramente dimostrato che i processi infiammatori sono alla base di molte patologie moderne, tra cui le malattie cardiovascolari come l infarto e l arteriosclerosi, l ipertensione, il diabete, alcune forme reumatiche e malattie degenerative come la demenza senile. Lo stato infiammatorio generale può essere alla base della depressione Anche nella comparsa della Depressione è implicata un infiammazione generale dell organismo che è definita low grade chronic inflammation. Siamo generalmente abituati ad immaginare l infiammazione come un evento patologico che provoca Lo Studio Psichiatria Integrata è presente sui principali Social Networks. E possibile rimanere in contatto tramite questi indirizzi: facebook.com/ studiopsichiatriaintegrata twitter.com/cristinaselvi linkedin.com/ cristinaselvi studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 30

31 sintomi evidenti e conclamati, come ad esempio in una artrite o in una sinusite; queste sono infiammazioni focali, cioè situate in un luogo specifico del corpo. L infiammazione sistemica invece è una condizione in cui i processi infiammatori sono cronicamente stimolati a bassi livelli, interessando l intero organismo. In questo modo, per lungo tempo, possono non comparire sintomi, avvengono però continue piccole alterazioni a livello metabolico, immunitario, endocrino, che possono alla fine esitare in patologie anche gravi. Questa connessione tra stato infiammatorio generale e malattia può spiegare perché in molte patologie vi è un associazione con la depressione. Non si tratta soltanto di una demoralizzazione psicologica di chi si trova a soffrire di una malattia importante, la depressione è la manifestazione psichica dello stato infiammatorio sistemico che ha causato anche la malattia. Le sostanze proinfiammatorie presenti nei pazienti depressi Come prova a favore di ciò le ricerche segnalano che nei pazienti depressi vi è un elevata concentrazione nel sangue e nel liquido cerebrospinale di sostanze che l organismo produce quando si trova in uno stato infiammatorio. Queste sostanze sono note con il nome di citochine e sono molecole che permettono la connessione e la comunicazione tra le cellule del sistema immunitario. Questi pazienti presentano un aumento delle citochine pro-infiammatorie (IL-6, IL1, TNF alfa) e di altre sostanze che confermano lo stato infiammatorio generale dell organismo. Inoltre, i pazienti depressi che non rispondo alla terapia farmacologica mostrano concentrazioni ancora più elevate di citochine pro-infiammatorie. Studi su animali hanno chiarito che queste citochine, agendo a livello cerebrale, inducono una condizione nota come Sickness Behavior che è molto simile alla depressione e che consiste in stanchezza e grande faticabilità, problemi di sonno e di appetito, riduzione della attività motoria, e isolamento sociale. Alcuni di questi sintomi come la fatica, la stanchezza e il rallentamento psico-motorio sono inoltre molto frequenti in corso d infezioni virali e nella convalescenza dalla febbre, situazioni in cui l organismo produce citochine infiammatorie. Un tipico esempio di depressione indotta dalle citochine è quella che si osserva nei pazienti sottoposti a terapia con interferone. Probabilmente alcuni sanno che i pazienti che assumono interferone hanno un studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 31

32 elevata probabilità di sviluppare un quadro clinico che è sovrapponibile alla depressione, in corso di terapia. Questo farmaco è prescritto ad esempio nelle epatiti da virus e in alcune forme di tumore. L interferone è un potente induttore di quelle citochine pro-infiammatorie che abbiamo elencato prima e cioè IL1, IL6, TNF alfa. Se vi è un rapporto tra infiammazione e depressione va segnalato che lo stress cronico induce nell organismo uno stato infiammatorio, le citochine endogene prodotte in condizioni di stress inducono infiammazione e poi depressione. Lo stress cronico, attraverso stimoli deboli, multipli e persistenti, genera low grade chronic inflammation con la mediazione dell Asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene e la cronica ipersecrezione di cortisolo, fino a che la naturale capacità dell organismo di adattarsi si esaurisce e compare la malattia in modo evidente. studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 32

33 La depressione autunnale Il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD) è un sottotipo di Depressione che compare tipicamente in autunno o in inverno, con remissione nei mesi primaverili. E proprio in questo periodo dell anno, infatti, che le giornate si accorciano, la riduzione dell esposizione alla luce solare ha profonde ripercussioni su alcune nostre funzioni biologiche, sottoponendo l organismo, in particolare al nostro sistema PNEI (psico-neuro-immuno-endocrino), ad uno sforzo adattivo importante che in alcuni soggetti non ha buon esito. Quando ciò accade, accanto a forme che presentano la sintomatologia tipica della depressione, esistono casi definiti atipici in cui i sintomi prevalenti più caratteristici sono ipersonnia, iperfagia (aumento della fame) con desiderio per i carboidrati e aumento di peso, una profonda anergia cioè mancanza di energia sia psichica sia fisica. Sono frequenti anche dolori fisici come problemi allo stomaco ed emicrania. La prevalenza di queste forme varia con la zona geografica, essendo ovviamente più frequenti alle latitudini più alte, con l età e il sesso, circa il 70-80% dei pazienti sono donne e la probabilità è più alta nelle persone più giovani. Questo accade perché con l autunno le giornate si accorciano, la quantità di ore di luce solare che colpisce la nostra retina diminuisce, come si riduce l intensità dei Lo Studio Psichiatria Integrata è presente sui principali Social Networks. E possibile rimanere in contatto tramite questi indirizzi: facebook.com/ studiopsichiatriaintegrata twitter.com/cristinaselvi linkedin.com/ cristinaselvi studiomedico@cristinaselvi.it Psichiatria 33

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