Ben-Essere a scuola dell allievo con autismo. Antonella Marchetti

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1 Ben-Essere a scuola dell allievo con autismo Antonella Marchetti

2 QUANTI AUTISMI? n Un epidemiologia incerta: diagnosi-strumentivariabilità: 7-11 anni: 4.8 / anni: 1.6/1000 Epidemia dove gli strumenti diagnostici sono più presenti e più sensibili Diagnosi in aumento per l alto funzionamento Cambierà ancora in funzione del DSMV

3 Enfasi sui comportamenti-problema, cioè sull adattamento Manifestazione più evidente dei problemi comportamentali n..per malessere: più evidenti e prevalenti n..per patologia Ansia, solitudine, disperazione: lasciati soli, ma anche estrema difficoltà di vedere il mondo come lo vede la persona con autismo

4 Che mondo abita la persona con autismo? n dal punto di vista sensoriale, cognitivo, emotivo-affettivo e sociale? n La letteratura ci dice che l autismo è caratterizzato da un deficit più o meno profondo a livello di Teoria della Mente Ma non si può intervenire nel campo dell autismo se non ricostruendo, in base alle conoscenze scientifiche e alle autodescrizioni, un modello mentale del mondo per come esso è abitato dalle persone con autismo

5 IL MONDO SENSORIALE n Ricerca sensoriale n Iporeattività n Iper-reattività spesso coesistenti, possono aiutare a comprendere la cosiddetta assenza di Teoria della Mente: se per es. l esposizione di espressioni emotive viene rallentata, esse sono comprese. Analogamente, l antisocialità può essere semplicemente espressione di paura di un mondo esorbitante rispetto ai i parametri sensoriali

6 IL MONDO SENSORIALE Problemi a livello di: n elaborazione visiva n elaborazione uditiva n sensibilità tattile n sensibilità olfattiva e gustativa n Più gravi nei casi con ritardo del linguaggio MA rimedi possibili a ciascuno di questi livelli

7 Eterogeneità delle cause e dei comportamenti n Grande variabilità neurologica e genetica; n Architettura genetica più che ipotesi monogenica; dove possibile ipotesi monogenica più prossimo il trattamento farmacologico n Dunque: prognosi individualizzate, trattamenti mirati, a livello tanto educativo quanto farmacologico

8 LA PERSONALIZZAZIONE Elemento comune delle conoscenze eziologiche e delle ipotesi di intervento per l autismo e del lavoro a cui è chiamata la scuola in relazione ai BES In generale A) Personalizzazione farmacologica Per la scuola B) Personalizzazione educativa

9 A) PERSONALIZZAIZONE FARMACOLOGICA n Attualmente farmaci volti all eliminazione dei disturbi comportamentali e non all implementazione di competenze n L industria farmacologica solo ora comincia a investire in ricerca di farmaci che agiscano non solo collateralmente, individuando biomarcatori che dividano le categorie diagnostiche non unicamente sulla base delle differenze comportamentali ma anche delle vie metaboliche alla base dei sintomi: SPECIFICITA

10 B) PERSONALIZZAIZONE EDUCATIVA n Modulazione degli interventi in funzione della gravità: maggiore gravità maggiore n. di ore di sostegno è ottimale per l integrazione? n Ipotesi alternativa: una maggiore assistenza educativa qualificante nei casi più gravi, con storno di ore di sostegno su soggetti con maggiori risorse scolastiche?

11 QUANDO? Per alcuni tipi di intervento esistono periodi critici o sensibili: per es. Infant Start: terapia a 6 bb. tra i a 6 e i 15 mesi, intervento effettuato dai genitori, 12 sedute da 1 ora su attenzione, comunicazione, gioco, linguaggio, interazione sociale, seguita da mantenimento Al follow-up dopo 2 e 3 anni: remissione in 6 bambini

12 MA n L efficacia dell intervento educativo esula dai periodi critici o sensibili: la risposta alla domanda Quando? è: Sempre. n L eventuale intervento integrato farmacologico ed educativo- è allora volto a un uso del farmaco che riduce la fatica dell intervento educativo e ne accresce i risultati

13 Il COGNITIVO n La riabilitazione cognitiva funziona se la funzione da apprendere ha un senso utile nella vita quotidiana n Ruolo dei professionisti della riabilitazione: consulenze periodiche a genitori e insegnanti nella ricerca del sensato e del plausibile per quel soggetto

14 COME PERSONALIZZARE? Osservazione orientata, ma non dominata, dalle etichette Anche le tecniche di neuroimaging e gli studi di genetica nel caso dell autismo, sia per la diagnosi che per l intervento, si stanno spostando dal bancone del laboratorio al letto del paziente, cioè allo studio di caso

15 COME PERSONALIZZARE? Rivalutare le auto-descrizioni e il ruolo delle nuove tecnologie, per es. uso dei tablet, anche per chi ha seri disturbi sensoriali: Sé agente: comportamenti visti come bizzarri anche dal soggetto Sé pensante: conoscenze, sentimenti, frustrazioni Riconnettere per quanto possibile questi due Sé in un immagine dotata di senso per il soggetto e per chi se ne occupa.

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