I CINQUE PUNTI ESPRESSI IN VERSO UNA ARCHITETTURA

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1 Charles-Edouard-Jeannerer, noto con il nome d arte di Le Corbusier, nasce a La-Chaux-De-Fonds in Svizzera nel Presto si allontana dalla sua città natale per conoscere il mondo e tentare la strada del genio creatore. Nel 1907 Le Corbusier compie un viaggio in Europa e nel 1908, assistendo ad una rappresentazione della Bohéme di Puccini, decide di trasferirsi a Parigi dove lavora fino al 1909 nello studio di Auguste Perret, pioniere del cemento armato; colui che insegnerà, a Le Corbusier, a diffidare del disegno e a credere nella forza della struttura e nell estetica dei nuovi materiali. Nel 1910 lavora con Gropius e Mies Van De Rohe. A questo periodo risale lo studio delle case Dom-ino (struttura-ossatura indipendente dalla pianta). Nel 1911 torna a La-Chaux-De-Fonds ma nel 1917 si trasferisce definitivamente a Parigi. Nel 1923 pubblica Verso una Architettura, un manifesto, un simbolo che appartiene alla storia della grande architettura moderna. È il manifesto dei cinque punti della nuova architettura per teorizzare i principi fondamentali del movimento moderno: i pilastri, le terrazze-giardino, la pianta libera, la finestra a nastro e la facciata libera. I CINQUE PUNTI ESPRESSI IN VERSO UNA ARCHITETTURA I PILOTIS. Sono pilastri tondi in cemento armato che permettono di sollevare e di staccare l edificio dal terreno in modo tale che sotto la casa passi il giardino. IL TETTO GIARDINO. È una copertura piana con l inserimento di verde sul tetto. Non è a spiovente ma leggermente incavato per permettere di mantenere un umidità costante sul cemento della terrazza. L aggiunta di sabbia seminata d erba permette che l acqua non filtri. LA PIANTA LIBERA. Con l avvento del cemento armato, la pianta non è più schiava dei muri portanti e non deve essere più ricalcata l una sull altra, permettendo, così, all architetto di costruire l abitazione in tutta libertà. LA FACCIATA LIBERA. I pilastri sono arretrati, rispetto alle facciate, verso l interno della casa. Il solaio prosegue, in falso, verso l esterno. I muri sono solo membrane leggere, pareti isolanti che non hanno più funzioni strutturali. LA FINESTRA A NASTRO O FINESTRA IN LUNGHEZZA. È un altra grande innovazione permessa dal cemento armato, grazie al quale la facciata può essere tagliata in tutta la sua lunghezza da una finestra permettendo una straordinaria illuminazione degli interni ed un contatto più diretto con l esterno. Nel 1925 propone un nuovo piano urbanistico per Parigi, il Plan Voisin, in cui si sarebbe abbattuto buona parte del quartiere del Marais, lasciando in piedi solo qualche monumento come souvenir. Sulle macerie della vecchia Parigi sarebbero stati costruiti 18 grattacieli cruciformi di 70 piani. Il vero capolavoro di Le Corbusier è Villa Savoye a Poissy del 1929, una residenza di lusso collocata in una radura circondata da boschi a 30km da Parigi. Nel 1946 progetta la prima Unités d Habitation di Marsiglia, un parallelepipedo costituito da 17 piani, sorretto da pilotis. Sulle Unités d Habitation Le Corbusier scrive: Se volete che la famiglia viva nell intimità, nel silenzio, conforme alla natura...mettete assieme 2000 persone, prendetele per mano e attraverso un unica porta andate verso 4 ascensori, ciascuna della capienza di 20 persone... Le case saranno alte 50 metri. Bimbi, giovani e adulti avranno a disposizione il parco intorno all edificio. La città sarà immersa nel verde e sul tetto delle case troveremo gli asili per i piccoli.

2 Nel 1950 realizza le Chapelle de Notre Dame du Haute in cui applica tre dei suoi cinque punti: pilotis, facciata libera e finestra a nastro. Nel 1964 progetta il nuovo Ospedale per Venezia. Ogni paziente ha una cella singola senza aperture sulle pareti, la luce penetra negli ambienti attraverso aperture superiori. Le Corbusier,nell agosto del 1965, trascorre le sue vacanze a Cap Martin e durante un bagno in mare muore a causa di una crisi cardiaca. VILLA SAVOYE In questa costruzione Le Corbusier applica integralmente i suoi cinque punti ( pilotis, tetto-giardino, pianta libera, facciata libera e finestra in lunghezza). È un parallelepipedo sospeso rispetto al suolo da sottili pilastri e le quattro facciate non sono, come sembrano, tutte uguali fra loro. Due di esse hanno i pilotis a filo parete, mentre le altre due sono a sbalzo rispetto ai montanti realizzando così la vera e propria facciata libera. Nel pianterreno, avente un lato curvo, oltre al garage, vi è un alloggio di servizio ed il vestibolo (da cui parte la scala e una rampa disposta lungo l asse della pianta). Il piano superiore contiene su tre lati l alloggio ( un grande soggiorno più tre camere con servizi) e sul quarto lato si apre una grande terrazza. La terrazza, il tetto-giardino, è uno dei cinque punti di Le Corbusier e viene descritto dall architetto con queste parole: Il vero giardino della casa non sarà sul suolo, ma al di sopra di esso a 3.50m: questo sarà il giardino sospeso dove il suolo è secco e salubre, dal quale si vedrà tutto il paesaggio, assai meglio che non dal basso. L edificio è, secondo Le Corbusier, una sorta di macchina per fare in modo che gli occhi vedano il paesaggio. Infatti nel piano nobile, una finestratura orizzontale corre lungo i lati del piano, incorniciando il paesaggio in modo panoramico. Nella planimetria l elemento importante è la rampa definita, promenade architectural, che collega al coperto il pianterreno con il primo piano e, all aperto, quest ultimo col tetto-giardino diventando così una rampa esterna. Si giunge al solarium/giardino che sembra richiamare fortemente il ponte di una nave. Le Corbusier utilizza solai composti da una soletta nervata ottenuta attraverso l utilizzo di elementi di alleggerimento in laterizio: una primitiva versione dei solai in latero-cemento.

3 LA SCALA E LA RAMPA DI VILLA SAVOYE VILLA SAVOYE LA TERRAZZA RAPPRESENTA UNO DEI CINQUE PUNTI DI LE CORBUSIER: TETTO GIARDINO

4 SOLAI IN LATERO-CEMENTO I solai in latero-cemento hanno funzione principale di alleggerimento con una soletta collaborante in calcestruzzo di spessore s 4cm. La pignatta di cui esistono in commercio numerosissimi tipi ha la funzione di cassaforma per il calcestruzzo. Per l esecuzione del solaio con le pignatte si eseguono le operazioni seguenti: Preparazione casserature che servono per sostenere le pignatte; Posa in opera delle pignatte; Posa in opera delle barre di ferro inserite nello spazio tra due file di pignatte. Solitamente sono due ferri, uno sagomato, prolungati fino ad ottenere un ottimo agganciamento al cordolo il quale è armato con ferri non inferiore a 12mm per una sezione minima non inferiore a 6mm²; Gettata di calcestruzzo che deve essere eseguita a partire dal cordolo, previa bagnatura delle pignatte. Il problema del momento negativo, dovuta al vincolo di semincastro, si risolve disponendo la prima fila di pignatte arretrate rispetto all appoggio oppure arretrando le pignatte a file alterne. L Luce teorica del solaio H 1/25 L Spessore complessivo del solaio D = 1/10 L H = H-2 Altezza teorica di calcolo H=12;16;20;24 s 1/5 H (fino 24cm) s 4cm Spessore della soletta in calcestruzzo s 5cm ( H 25 cm)

5 i=b= 15s (max 80cm) bo= 1/8i Interasse della soletta di calcestruzzo resistente a compressione b=27;33;42 Larghezza della nervatura di calcestruzzo più lo spessore delle due pareti di laterizio a diretto contatto Armatura longitudinale As 0.07H Armatura trasversale di ripartizione Asrip =20%As Nelle zone di incastro/appoggio si deve prevedere una zona piena di calcestruzzo di circa 25/30cm. LA CRISI DEL 29 Le Corbusier visse in un epoca dilaniata da guerre e dalla grande crisi economica mondiale che esplose il 24 ottobre del 1929, il cosiddetto Giovedì nero, con il crollo della borsa di Wall Street. La crisi travolse gli speculatori, i mediatori di borsa e le banche. Il valore delle azioni subirono un vertiginoso ribasso, crebbero le scorte dei prodotti invenduti, i prezzi crollarono e aumentò la disoccupazione. La crisi strutturale del grande crollo fu la sovrapproduzione di merci che il mercato non fu più in grado di assorbire. L incremento della produzione era dovuto alle innovazioni tecnologiche e alla diffusione del taylorismo (teoria economica con il quale ad ogni lavoratore era affidato un compito specifico da svolgere in un determinato tempo e modo quindi l addetto a fare una singola operazione non era più un operaio specializzato. L applicazione di questi principi aprì la strada alla catena di montaggio di Ford che modificò l organizzazione del lavoro delle industrie dove la figura dell operaio professionale fu sostituita dall operaio-macchina. Questa crisi costrinse le industrie a ridurre la produzione e di conseguenza a licenziare molti operai che privi di reddito dovettero ridurre gli acquisti. L epoca in cui gli Stati Uniti erano gli unici produttori attivi sul mercato era finita. La risposta alla crisi consistette nel diminuire la produzione per sostenere i prezzi, con il risultato di fare aumentare la disoccupazione e diminuire di conseguenza la domanda. L intervento dello stato sull economia fu quello di garantire un mercato interno protetto con il rialzo delle tasse doganali da parte del presidente Hoover. Le conseguenza più gravi furono il crollo del sistema monetario, paralisi del commercio internazionale mediante il quale lo stato ne controllava regola e limiti, nascita di mercati nazionali chiusi. Il nuovo presidente, Roosvelt, mise in atto un progetto roosveltiano basato su due principi: - interventi sociali che avrebbero fatto rilanciare la domanda e rivitalizzare il mercato migliorando, così, i redditi dei cittadini, disoccupazione e miseria; - mettere sotto controllo il sistema bancario. L economista Keynes appoggiò il nuovo corso attuato dal presidente perché era convinto che la crisi di sovrapproduzione era dovuta a un mercato libero, non controllato che a sua volta avrebbe provocato disoccupazione e di conseguenza si sarebbe arrivati di nuovo ad un altra crisi. Dagli Stati Uniti, la crisi si dilagò anche in Europa e in particolare in Germania che contava, ancora, sugli aiuti americani del dopoguerra. In Germania la crisi fu aggravata dall esaurimento dei prestiti internazionali e dalla paralisi del mercato estero. La crisi accelerò la crescita della disoccupazione e il crollo della Repubblica di Weimar. Anche la Gran Bretagna riuscì ad affrontare la crisi procedendo con la svalutazione della sterlina e con l intervento da parte del governo nei settori strategici dell economia(ferro e acciaio). Venne attuato un sussidio di disoccupazione per non far precipitare il potere d acquisto della popolazione. In Francia, gli effetti della crisi si fecero sentire. Si tentò di combattere l inflazione riducendo gli interessi sui debiti pubblici mentre la disoccupazione era in aumento.

6 In Italia, la crisi determinò modifiche nel sistema economico nel quale lo stato-fascista si assunse direttamente il compito di gestire le banche produttive e quindi di controllare il sistema bancario. Vennero istituite le corporazioni: organismi statali a cui facevano capo le organizzazioni degli imprenditori e dei lavoratori che volevano impedire alle merci estere di penetrare nel mercato interno attraverso barriere doganali. Il modello corporativo, però, non ebbe successo ma solo con il diretto intervento dello stato nell economia, l Italia, riuscì ad uscire dalla crisi con limitazioni delle importazioni sostituendole con produzione italiana. Il regime fascista andava sempre più consolidarsi nella società italiana con lo scopo di irreggimentare la gioventù attraverso organismi di massa che organizzavano e controllavano il tempo libero dei lavoratori e con associazioni femminili. Nelle scuole fu adottato un testo unico e ai professori fu chiesto il giuramento di fedeltà. La scuola aveva il ruolo di diffondere l ideologia e i valori del regime. Questo indottrinamento non fu promosso solo dalla scuola, ma anche dalla radio, stampa e dal cinema al quale fu esercitata una forte censura. Ricordiamo Eugenio Montale che nel il 1929 viene nominato direttore del Gabinetto di Viesseux a Firenze ma che a causa del suo rifiuto di aderire al partito fascista, nel 1934 è costretto ad abbandonare la prestigiosa carica ed a dedicarsi ad attività di traduzione e collaborazioni giornalistiche. MONTALE Nasce a Genova nel 1896 da una famiglia borghese benestante. Nel 1915 si diploma in ragioneria e si dedica al canto, ma rimane un appassionato di letteratura tanto che inizia a comporre poesie. Partecipa alla prima guerra mondiale, come volontario,ma a differenza degli altri scrittori-soldati questa esperienza lascia deboli tracce nelle sue opere. Nel 1925 pubblica Ossi di Seppia e aderisce al manifesto degli intellettuali italiani contro il fascismo. Nel 1927 si trasferisce a Firenze dove lavora come impiegato presso la casa editrice Bemporad, successivamente nel 1929 viene nominato direttore del Gabinetto di Viesseux, un centro culturale e una celebre biblioteca. Nel 1934 è costretto ad abbandonare l incarico al Viesseux in quanto non iscritto al partito fascista e vive da quel momento grazie a traduzioni e collaborazioni giornalistiche. Nel 1939 escono le Occasioni, dentro il quale si può notare che la poetica di Montale è una poetica di cose e oggetti. Nel 1948 si trasferisce a Milano dove viene assunto come giornalista per il Corriere della Sera occupandosi di attualità culturale letteraria e critica musicale. Il lavoro lo porta a viaggiare per l Europa, Stati Uniti, Medio Oriente. Nel 1960 montale riprende a scrivere versi che mutano nelle forme e nei toni la sua poesia. Appare più ironico, satirico e sarcastico. Il poeta ha una visione più pessimistica della condizione umana. Montale dà più spazio alla realtà storica che al simbolo. Viene nominato senatore a vita e nel 1975 riceve il premio Nobel. Nel 1981 muore a Milano. PENSIERO E POETICA È definito il poeta della disperazione perché chiuso, freddo, insensibile al dolore e proietta il suo male di vivere sul mondo circostante. I suoi paesaggi, che appartengono per lo più alla Liguria, sono aridi, nudi, desertici e ricoperti da nude praterie. Si caratterizza dalla povertà di parola, per lui la vita è una terra desolata in cui uomini, oggetti e natura sono nude presenze senza significato. È alla ricerca di un varco da cui fuggire per potersi salvare. LESSICO I suoi componimenti sono caratterizzati da un fitto uso di rime, presenza di figure sintattiche(come per esempio l anafora) e fusione tra versi regolari e misure libere.