Piano Cave Provinciale
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1 Piano Cave Provinciale Normativa Tecnica di Attuazione Allegato A Schede e carte degli A.T.E. Studio Dr. Paolo Balistreri Studio Luconi Architetti Associati Studio Dr. Giulio Fezzi
2 Redattori: Studio dott. Geol. Paolo Balistreri dott. ing. Luca Siliprandi (collaboratore) dott. geol. Alberto Baracca (collaboratore) Via E. Dugoni 3, Mantova t.+f Luconi architetti associati Arch. Pierino Luconi arch. Piero Luconi Via IV Novembre 17, Galbiate Lc t f Dott. agr. Giulio Fezzi Via d Annunzio 18, Lecco t f Mantova, Febbraio 2014 Studio Dr. Paolo Balistreri Studio Luconi Architetti Associati Studio Dr. Giulio Fezzi
3 PIANO CAVE PROVINCIALE A.T.E.i1 DATI GENERALI Settore merceologico: Cava: Comune: Località: Sezione CTR: Rocce per usi industriali Cornello Lecco Belledo B4e4 CARATTERISTICHE DELL AMBITO Nuovo inserimento Ambito Preesistente X Sigla: A.E. 4.1 Area complessiva dell ambito (mq) Area estrattiva (mq) Quota media piano campagna (m s.l.m.) Vincoli Concessioni minerarie Contesto Formazione geologica coltivata 380 Boschi e Corsi d acqua- art. 142 D.Lgs 42/04 Vincolo Idrogeologico - art. 7 R.D. 3267/23 Assenti L ambito estrattivo è localizzato sulle pendici nord-occidentali del massiccio del M. Magnodeno ed è delimitato a sud e ad ovest da ripide pareti di versante che progradano verso località Belledo. L area appartiene al complesso delle pendici del M. Resegone ed ai versanti prossimi al contesto urbanizzato. L ambito, benché prossimo al centro abitato di Belledo non influisce sul sistema insediativo e sulle aree di espansione urbanistica. L area è interessata dalla presenza, nel sottosuolo, di tratti in galleria della strada Lecco/Ballabio. La viabilità di accesso all area estrattiva risulta già adeguata per la presenza della cava esistente esistente e presenta buoni livelli di accessibilità alla maglia viabilistica di carattere locale e anche al bacino provinciale. Dolomia Principale PREVISIONI DI PIANO Riserve e produzioni Volumi disponibili nell Ambito stimati (mc) Produzione prevista nel ventennio (mc) Riserve residue (mc)
4 Modalità di coltivazione Parametri geometrici Quota massima di scavo (m s.l.m.) Quota minima di scavo (m s.l.m.) Mitigazioni previste Altre prescrizioni per la coltivazione Note Modalità di recupero finale Destinazione finale Recupero scarpate Recupero fondo cava Recupero in fase di escavazione Altre prescrizioni per il recupero finale Metodo di coltivazione: gradoni montanti. Geometria delle fronti in corso di coltivazione, fatto salvo quanto di più restrittivo potrà emergere in sede di analisi geotecnica nel progetto di gestione produttiva dell A.T.E.: - Altezza massima gradone 10 m - Inclinazione massima alzata 80 - Larghezza minima pedata pari a 2/5 dell altezza del gradone Mantenimento delle aree di mascheramento sui lati nord ed ovest, al fine di limitare l impatto visivo. Nelle suddette aree dovrà essere mantenuta la coltre arborea esistente. 1. La coltivazione, fatto salvo quanto già esistente, dovrà avvenire dall alto verso il basso, a partire dal lato più esterno del perimetro di cava individuato, secondo una direzione preferenziale. 2. In conclusione all estrazione di ogni gradone e prima dell avvio delle opere di sistemazione ambientale dello stesso, dovranno essere eseguite le opere di messa in sicurezza definitive, con particolare scrupolo nei versanti a franapoggio. 3. Le acque di precipitazione ricadenti all interno dello scavo dovranno essere regimate e smaltite in modo naturale, evitando la formazione di ristagni nel bacino estrattivo. 4. Dovrà essere evitata l intercettazione dell impluvio che lambisce l Ambito lungo il lato sud-est. 5. Le superfici finali definitive dei gradoni non dovranno essere regolari e rigidamente geometriche, mentre dovranno essere introdotti alcuni elementi morfologici tratti da modelli naturali locali, come la giacitura delle bancate, linee di frattura, superfici rocciose ecc 6. Le strade di servizio all interno dell area di scavo dovranno essere limitate al minimo e funzionali alle opere di recupero e di mantenimento. Naturalistico Agricolo Riporto di materiali sterili di cava per la risagomatura della pedata del singolo gradone con realizzazione di una livelletta avente inclinazione variabile, compresa tra i 20 e i 35. Stendimento di terreno vegetale idoneo alla formazione del rinverdimento arboreo ed arbustivo, avente quest ultimo funzioni di mascheramento della parete del gradone a vista e consolidamento dei materiali inerti. Riporto di sterili di cava e formazione di area boscata Recupero ambientale dei gradoni dall alto al basso. Una volta avviata la coltivazione di ogni gradone dovrà essere avviata la sistemazione ambientale di quello superiore. Non è consentita la coltivazione di più di due gradoni contemporaneamente. Il completamento delle sistemazioni delle fronti di scavo dovrà essere parallelo all avanzamento dei lavori con verifica biennale da parte dell Ente competente. L attività estrattiva autorizzata al momento di redazione del presente Piano prevede il riempimento dei vuoti di cava mediante l apporto di materiali provenienti dall esterno. Tale pratica è comunque consentita, entro i limiti di normativa vigenti, ma rimangono salde le prescrizioni di recupero morfologico ed ambientale dei gradoni in fase di coltivazione, questo al fine di mitigare l attività estrattiva durante la sua gestione.
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6 PIANO CAVE PROVINCIALE A.T.E.i2 DATI GENERALI Settore merceologico: Cave: Comune: Località: Sezione CTR: Rocce per usi industriali Cava Vaiolo Bassa Lecco Vaiolo B4e4 CARATTERISTICHE DELL AMBITO Nuovo inserimento Ambito Preesistente X Sigla: A.E. 4.2 Area complessiva dell ambito (mq) Aree estrattive (mq) Quota media piano campagna (m s.l.m.) Vincoli Concessioni minerarie Contesto Formazione geologica coltivata 410 Boschi e Corsi d acqua- art. 142 D.Lgs 42/04 Reticolo Idrico Minore R.D. 523/ D.g.r. 25 gennaio 2002, n. 7/7868 e s.m.i. Vincolo Idrogeologico - art. 7 R.D. 3267/23 Assenti L ambito estrattivo è impostato sulle pendici nord-occidentali del massiccio del Monte Magnodeno, a nord-est della località Maggianico. L area appartiene al complesso delle pendici nord-occidentali del M. Resegone. All interno dell ambito è presente una cava attiva denominata Vaiolo Bassa. L ambito non risulta prossimo a centri abitati e non influisce su aree di espansione urbanistica sia a livello insediativo che infrastrutturale. La viabilità di accesso risulta già adeguata per la presenza delle cave esistenti e presenta buoni livelli di accessibilità alla maglia viabilistica di carattere locale e anche al bacino provinciale. Dolomia Principale e Calcare di Zu PREVISIONI DI PIANO Riserve e produzioni Volumi disponibili nell Ambito stimati (mc) Produzione prevista nel ventennio (mc) Riserve residue (mc)
7 Modalità di coltivazione Parametri geometrici Quota massima di scavo (m s.l.m.) Quota minima di scavo (m s.l.m.) Mitigazioni previste Altre prescrizioni per la coltivazione Note Modalità di recupero finale Destinazione finale Recupero scarpate Recupero fondo cava Recupero in fase di escavazione Metodo di coltivazione: a fette orizzontali discendenti Geometria delle fronti in corso di coltivazione, fatto salvo quanto di più restrittivo potrà emergere in sede di analisi geotecnica nel progetto di gestione produttiva dell A.T.E.: - Altezza massima gradone 15 m - Inclinazione massima alzata 80 - Larghezza minima pedata pari a 2/5 dell altezza del gradone Mantenimento dello stato attuale delle fasce identificate come aree di rispetto nelle schede di A.T.E. 1. La coltivazione, fatto salvo quanto già esistente, dovrà avvenire dall alto verso il basso, a partire dal lato di monte del perimetro di cava individuato, secondo una direzione preferenziale che consenta il minore impatto sul territorio. 2. In conclusione all estrazione di ogni gradone e prima dell avvio delle opere di sistemazione ambientale dello stesso, dovranno essere eseguite le opere di messa in sicurezza definitive, con particolare scrupolo nei versanti a franapoggio. 3. Le acque di precipitazione ricadenti all interno degli scavi dovranno essere regimate e smaltite in modo naturale, evitando la formazione di ristagni nel bacino estrattivo. 4. L intercettazione degli impluvi dovrà essere gestita in modo da non arrecare danni a valle, non dovranno essere aumentate le superfici dei bacini idrici attuali, in modo da non aumentare le portate dei singoli impluvi e dovrà essere sempre garantita la qualità delle acque superficiali. 5. Le superfici finali definitive dei gradoni non dovranno essere regolari e rigidamente geometriche, mentre dovranno essere introdotti alcuni elementi morfologici tratti da modelli naturali locali, come la giacitura delle bancate, linee di frattura, superfici rocciose ecc 6. Le strade di servizio all interno delle aree di scavo dovranno essere limitate al minimo e funzionali alle opere di recupero e di mantenimento. 7. Dovrà essere costantemente garantita la percorribilità della via pubblica per consentire l accesso alle frazioni ed alle proprietà private. 8. In fase di coltivazione dovranno essere rispettati i limiti delle vibrazioni come imposti dagli strumenti normativi e di settore. 9. In fase di progettazione d ambito dovranno essere previsti idonei accorgimenti per ridurre o mitigare gli impatti provocati dalle polveri. La presenza della pertinenza mineraria a servizio dell A.T.E.i3 non dovrà comportare impedimenti in termini di sfruttamento globale ed ottimale della risorsa in ragione del prevalente interesse pubblico di sfruttamento della risorsa, rispetto a quello privato, laddove questo sia di ostacolo alla coerente pianificazione dell attività estrattiva. L eliminazione o lo spostamento del nastro trasportatore dovrà essere concordato e previsto nei tempi e nei modi compatibili con la presente pianificazione. Nelle Aree di impianti e stoccaggi individuate nella cartografia d ambito ed inserite all interno delle arre estrattive è comunque consentita la coltivazione del giacimento. Naturalistico Agricolo - Ricreativo e a verde pubblico attrezzato Riporto di materiali sterili di cava per la risagomatura della pedata del singolo gradone con realizzazione di una livelletta avente inclinazione variabile, compresa tra i 20 e i 35. Stendimento di terreno vegetale idoneo alla formazione del rinverdimento arboreo ed arbustivo, avente quest ultimo funzioni di mascheramento della parete del gradone a vista e consolidamento dei materiali inerti. Riporto di sterili di cava e formazione di area boscata Recupero ambientale dei gradoni dall alto al basso per ogni attività estrattiva. Una volta avviata la coltivazione di ogni gradone dovrà essere avviata la sistemazione
8 Altre prescrizioni per il recupero finale ambientale di quello superiore. Non è consentita la coltivazione di più di tre gradoni contemporaneamente. È comunque consentita la coltivazione dei materiali di cava in diversi cantieri entro i limiti di cava, al fine di reperire il materiale a seconda delle necessità industriali. Il completamento delle sistemazioni delle fronti di scavo dovrà essere parallelo all avanzamento dei lavori con verifica biennale da parte dell Ente competente. Recupero integrato tra le due attività estrattive, adottando i medesimi criteri di sistemazione ambientale per l ottenimento di una continuità paesaggisticoambientale.
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10 PIANO CAVE PROVINCIALE A.T.E.i3 DATI GENERALI Settore merceologico: Cave: Comune: Località: Sezione CTR: Rocce per usi industriali Cava Vaiolo Alta Lecco Vaiolo B4e4 CARATTERISTICHE DELL AMBITO Nuovo inserimento Ambito Preesistente X Sigla: A.E. 4.3 Area complessiva dell ambito (mq) Aree estrattive (mq) Quota media piano campagna (m s.l.m.) Vincoli Concessioni minerarie Contesto Formazione geologica coltivata 600 Boschi e Corsi d acqua- art. 142 D.Lgs 42/04 Reticolo Idrico Minore R.D. 523/ D.g.r. 25 gennaio 2002, n. 7/7868 e s.m.i. Vincolo Idrogeologico - art. 7 R.D. 3267/23 Assenti L ambito estrattivo è impostato sulle pendici nord-occidentali del massiccio del Monte Magnodeno, a nord-est della località Maggianico. L area appartiene al complesso delle pendici nord-occidentali del M. Resegone. All interno dell ambito è presente una cava attiva denominata Vaiolo Alta. L ambito non risulta prossimo a centri abitati e non influisce su aree di espansione urbanistica sia a livello insediativo che infrastrutturale. La viabilità di accesso risulta già adeguata per la presenza delle cave esistenti e presenta buoni livelli di accessibilità alla maglia viabilistica di carattere locale e anche al bacino provinciale. Dolomia Principale e Calcare di Zu PREVISIONI DI PIANO Riserve e produzioni Volumi disponibili nell Ambito stimati (mc) Produzione prevista nel ventennio (mc) Riserve residue (mc) 0
11 Modalità di coltivazione Parametri geometrici Quota massima di scavo (m s.l.m.) Quota minima di scavo (m s.l.m.) Mitigazioni previste Altre prescrizioni per la coltivazione Note Modalità di recupero finale Destinazione finale Recupero scarpate Recupero fondo cava Recupero in fase di escavazione Metodo di coltivazione: a fette orizzontali discendenti Geometria delle fronti in corso di coltivazione, fatto salvo quanto di più restrittivo potrà emergere in sede di analisi geotecnica nel progetto di gestione produttiva dell A.T.E.: - Altezza massima gradone 20 m - Inclinazione massima alzata 80 - Larghezza minima pedata pari a 2/5 dell altezza del gradone Mantenimento dello stato attuale delle fasce identificate come aree di rispetto nelle schede di A.T.E. 1. La coltivazione, fatto salvo quanto già esistente, dovrà avvenire dall alto verso il basso, a partire dal lato più esterno del perimetro di cava individuato, secondo una direzione preferenziale. 2. In conclusione all estrazione di ogni gradone e prima dell avvio delle opere di sistemazione ambientale dello stesso, dovranno essere eseguite le opere di messa in sicurezza definitive, con particolare scrupolo nei versanti a franapoggio. 3. Le acque di precipitazione ricadenti all interno degli scavi dovranno essere regimate e smaltite in modo naturale, evitando la formazione di ristagni nel bacino estrattivo. 4. L intercettazione degli impluvi dovrà essere gestita in modo da non arrecare danni a valle, non dovranno essere aumentate le superfici dei bacini idrici attuali, in modo da non aumentare le portate dei singoli impluvi e dovrà essere sempre garantita la qualità delle acque superficiali. 5. Le superfici finali definitive dei gradoni non dovranno essere regolari e rigidamente geometriche, mentre dovranno essere introdotti alcuni elementi morfologici tratti da modelli naturali locali, come la giacitura delle bancate, linee di frattura, superfici rocciose ecc 6. Le strade di servizio all interno delle aree di scavo dovranno essere limitate al minimo e funzionali alle opere di recupero e di mantenimento. 7. Dovrà essere costantemente garantita la percorribilità della via pubblica per consentire l accesso alle frazioni ed alle proprietà private, realizzando uno o più tracciati stradali alternativi in accordo con gli Enti di competenza. 8. In fase di coltivazione dovranno essere rispettati i limiti delle vibrazioni come imposti dagli strumenti normativi e di settore. 9. In fase di progettazione d ambito dovranno essere previsti idonei accorgimenti per ridurre o mitigare gli impatti provocati dalle polveri. A servizio dell ambito estrattivo è presente una pertinenza mineraria che interseca e si inserisce nell A.T.E.i2, distinguibile nelle Aree di impianti e stoccaggi individuate nella cartografia d ambito A.T.E.i2. Dovrà essere prevista e concordata l eliminazione o lo spostamento del nastro trasportatore nei tempi e nei modi compatibili con la presente pianificazione, al fine di permettere il pieno sfruttamento della risorsa individuata nell ambito A.T.E.i2. Naturalistico Agricolo - Ricreativo e a verde pubblico attrezzato Riporto di materiali sterili di cava per la risagomatura della pedata del singolo gradone con realizzazione di una livelletta avente inclinazione variabile, compresa tra i 20 e i 35. Stendimento di terreno vegetale idoneo alla formazione del rinverdimento arboreo ed arbustivo, avente quest ultimo funzioni di mascheramento della parete del gradone a vista e consolidamento dei materiali inerti. Riporto di sterili di cava e formazione di area boscata Recupero ambientale dei gradoni dall alto al basso per ogni attività estrattiva. Una volta avviata la coltivazione di ogni gradone dovrà essere avviata la sistemazione ambientale di quello superiore. Non è consentita la coltivazione di più di tre gradoni contemporaneamente. È comunque consentita la coltivazione dei materiali di cava in diversi cantieri entro i limiti di cava, al fine di reperire il materiale a
12 Altre prescrizioni per il recupero finale seconda delle necessità industriali. Il completamento delle sistemazioni delle fronti di scavo dovrà essere parallelo all avanzamento dei lavori con verifica biennale da parte dell Ente competente. Recupero integrato tra le due attività estrattive, adottando i medesimi criteri di sistemazione ambientale per l ottenimento di una continuità paesaggisticoambientale.
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14 PIANO CAVE PROVINCIALE A.T.E.i4 DATI GENERALI Settore merceologico: Cava: Comune: Località: Sezione CTR: Rocce per usi industriali Valle Oscura Galbiate Sala al Barro B4d4 CARATTERISTICHE DELL AMBITO Nuovo inserimento Ambito Preesistente X Area complessiva dell ambito (mq) Sigla: A.R Area estrattiva (mq) Quota media piano campagna (m s.l.m.) Vincoli Concessioni minerarie Contesto Formazione geologica coltivata 335 Parco Regionale del Monte Barro e Parco Naturale del Monte Barro Rete Natura SIC IT del Monte Barro Bellezze panoramiche - art. 136, D.Lgs 42/04 Corsi d acqua - art. 142 D.Lgs 42/04 Boschi - art. 142 D. Lgs 42/04 Vincolo Idrogeologico - art. 7 R.D. 3267/23 Assenti L ambito è localizzato sul versante sud-ovest del Monte Barro, a nord-ovest della località Sala al Barro; Al suo interno è presente una cava in attività, denominata Valle Oscura, in fase avanzata di estrazione e sistemazione ambientale. L ambito estrattivo non risulta prossimo a centri abitati e non influisce su aree di espansione; l ambito presenta buoni livelli di accessibilità alla maglia viabilistica di carattere locale e anche al bacino provinciale. Dolomia Principale e Calcare di Zu PREVISIONI DI PIANO Riserve e produzioni Volumi disponibili nell Ambito stimati (mc) Produzione prevista nel ventennio (mc) Il Provvedimento Dirigenziale n.411 del 31/10/2006 prevede la coltivazione di mc nell A.R Non sono concesse ulteriori volumetrie oltre a quanto già autorizzato In esclusivo riferimento ai volumi residui già autorizzati dal provvedimento autorizzativo n. 411 del 31/10/2006. Riserve residue (mc) 0
15 Modalità di coltivazione Parametri geometrici Quota massima di scavo (m s.l.m.) Quota minima di scavo (m s.l.m.) Mitigazioni previste Altre prescrizioni per la coltivazione Note Modalità di d i recupero finale Destinazione finale Recupero scarpate Recupero fondo cava Recupero in fase di escavazione Altre prescrizioni per il recupero finale Metodo di coltivazione: a fette orizzontali discendenti/gradoni montanti Geometria delle fronti in corso di coltivazione, fatto salvo quanto di più restrittivo potrà emergere in sede di analisi geotecnica del sito specifico: - Altezza massima gradone 9 m (35 m per il gradone inferiore già esistente) - Inclinazione massima alzata 80 - Larghezza minima pedata pari a 2/5 dell altezza del gradone (e comunque in proporzione tale da rendere l inclinazione massima del versante finale attestata sui 38, come da progetto autorizzato.) Mantenimento dello stato attuale delle fasce identificate come aree di rispetto nelle schede di A.T.E. 1. La prosecuzione della coltivazione dovrà avvenire dall alto verso il basso, a partire dal lato più esterno del perimetro di cava individuato, secondo una direzione preferenziale. 2. In conclusione all estrazione di ogni gradone e prima dell avvio delle opere di sistemazione ambientale dello stesso, dovranno essere eseguite le opere di messa in sicurezza definitive, con particolare scrupolo nei versanti a franapoggio. 3. Le acque di precipitazione ricadenti all interno degli scavi dovranno essere regimate e smaltite in modo naturale, evitando la formazione di ristagni nel bacino estrattivo. 4. Le strade di servizio all interno delle aree di scavo dovranno essere limitate al minimo e funzionali alle opere di recupero e di mantenimento. 5. Dovrà essere costantemente garantita la percorribilità della via pubblica. 6. Dovranno essere rispettate le prescrizioni di cui al punto 1 del parere del Parco del Monte Barro (Prot. N. 947 del 27 maggio 2013) come riportato nella Valutazione di Incidenza del Piano Cave della Provincia di Lecco di cui alla Decreto della Regione Lombardia Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile n del 24/06/2013, quale parte integrante del presente Piano. A fine coltivazione dovrà essere smantellato l impianto di frantumazione nonché i silos di stoccaggio del materiale presenti sul piazzale di cava individuato come Aree di Impianti nella scheda di A.T.E. I volumi residui di materiale da estrarre rimangono vincolati a quanto già autorizzato nel Progetto d Ambito, non vengono pertanto concesse nuove volumetrie. Naturalistico Agricolo Ricreativo e a verde pubblico attrezzato Riporto di materiali per la risagomatura della pedata del singolo gradone con realizzazione di una livelletta avente inclinazione variabile tale da garantire la totale copertura della fronte sub verticale del gradone. Stendimento di terreno vegetale idoneo alla formazione del rinverdimento arboreo ed arbustivo, avente quest ultimo funzioni di mascheramento della parete del gradone a vista e consolidamento dei materiali inerti. Riporto di materiali per la risagomatura e formazione di area boscata e prativa Recupero ambientale dei gradoni dall alto al basso conformemente a quanto già autorizzato A fine coltivazione non dovranno essere mantenuti fronti di scavo in vista, ma là dove non tecnicamente possibile le superfici finali dei gradoni non dovranno essere regolari e rigidamente geometriche, mentre dovranno essere introdotti alcuni elementi morfologici tratti da modelli naturali locali, come la giacitura delle bancate, linee di frattura, superfici rocciose ecc
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17 PIANO CAVE PROVINCIALE A.T.E.p1 DATI GENERALI Settore merceologico: Cava: Comune: Località: Sezione CTR: Pietrischi Merlo Mandello del Lario Moregallo B4d3 CARATTERISTICHE DELL AMBITO Nuovo inserimento Ambito Preesistente X Sigla:A.R. 3.1 Settore 1 Area complessiva dell ambito (mq) Area estrattiva (mq) Quota media piano campagna (m s.l.m.) Vincoli Concessioni minerarie Contesto Formazione geologica coltivata 200 Bellezze panoramiche - art. 136, D.Lgs 42/04 Laghi - art. 142 D.Lgs 42/04 Boschi - art. 142 D. Lgs 42/04 Vincolo Idrogeologico - art. 7 R.D. 3267/23 Assenti L ambito appartiene al complesso delle pendici nord del M. Moregallo, caratterizzato da scoscese pareti rocciose progradanti sulla sponda sinistra del Lago di Como. Nell ambito è presente una cava attiva, denominata cava Merlo. Il giacimento è prossimo alle aree edificate in fregio al lago ed alla SP 583. Dolomia Principale PREVISIONI DI PIANO Riserve e produzioni Volumi disponibili nell Ambito stimati (mc) Produzione prevista nel decennio (mc) Il Provvedimento Dirigenziale n.258 del 29/06/2006 prevede la coltivazione di mc nell A.R. 3.1 Settore 1, a cui andranno sommati ulteriori mc. In esclusivo riferimento ai volumi residui già autorizzati dal provvedimento autorizzativo n. 258 del 29/06/2006 a cui andranno sommati ulteriori mc Riserve residue (mc) 0
18 Modalità di coltivazione Parametri geometrici Quota massima di scavo (m s.l.m.) Quota minima di scavo (m s.l.m.) Mitigazioni previste Altre prescrizioni per la coltivazione Note Modalità di recupero finale Destinazione finale Recupero scarpate Recupero fondo cava Recupero in fase di escavazione Altre prescrizioni per il recupero finale Metodo di coltivazione: a gradoni montanti Geometria delle fronti in corso di coltivazione, fatto salvo quanto di più restrittivo potrà emergere in sede di analisi geotecnica del sito specifico: - Altezza massima gradoni 15/20 m - Inclinazione massima alzata in roccia 50 e in detrito 35 - Larghezza minima pedata 15/20 m Mantenimento delle zone già ricomposte 1. La coltivazione dovrà proseguire come quanto già autorizzato, ossia dal basso verso l alto con formazione di gradoni mediante apporto di materiali dall esterno sino a quota 225 m e dall alto verso per la porzione superiore. 2. Le acque di precipitazione ricadenti all interno dello scavo dovranno essere regimate e smaltite in modo naturale, evitando la formazione di ristagni nel bacino estrattivo. 3. Le superfici finali definitive dei gradoni non dovranno essere regolari e rigidamente geometriche, mentre dovranno essere introdotte alcune alternanze geometriche. 4. Le strade di arroccamento all interno dell area di scavo dovranno essere limitate al minimo e funzionali alle opere di recupero e di mantenimento. Il volume di ulteriori mc di pietrisco da estrarre è da sommarsi a quanto già autorizzato dal precedente progetto d ambito, in ragione della disponibilità di tale volume entro i limiti di cava attiva, senza ampliare le superfici di scavo autorizzate. Naturalistico - Ricreativo e a verde pubblico attrezzato Stabilizzazione e messa in sicurezza con tecniche di ingegneria naturalistica e formazione di superfici vegetate. sulle alzate, mentre sulle pedate dei gradoni piantumazioni arboree ed arbustive. Realizzazione di gradonature mediante l apporto di materiali provenienti dall esterno con stabilizzazione e messa in sicurezza con tecniche di ingegneria naturalistica; formazione di superfici vegetate sulle alzate, mentre sulle pedate dei gradoni piantumazioni arboree ed arbustive. Avanzamento del recupero ambientale parallelo alle attività estrattive. In conclusione all estrazione di ogni gradone e prima dell avvio delle opere di sistemazione ambientale dello stesso, dovranno essere eseguite le opere di messa in sicurezza definitive. Il proseguimento delle attività estrattive dovrà essere subordinato a verifiche annuali da parte dell Ente competente sull effettiva sistemazione ambientale del sito.
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20 PIANO CAVE C PROVINCIALE A.T.E.p2 DATI GENERALI Settore merceologico: Cava: Comune: Località: Sezione CTR: Pietrischi Spandri Mandello del Lario Moregallo B4d3 CARATTERISTICHE DELL AMBITO Nuovo inserimento Ambito Preesistente X Sigla:A.R. 3.1 Settore 2 Area complessiva dell ambito (mq) Area estrattiva (mq) Quota media piano campagna (m s.l.m.) Vincoli Concessioni minerarie Contesto 200 Bellezze panoramiche - art. 136, D.Lgs 42/04 Laghi - art. 142 D.Lgs 42/04 Boschi - art. 142 D. Lgs 42/04 Vincolo Idrogeologico - art. 7 R.D. 3267/23 Assenti L ambito appartiene al complesso delle pendici nord del M. Moregallo, caratterizzato da scoscese pareti rocciose progradanti sulla sponda sinistra del Lago di Como. Nell ambito è presente una cava attiva, denominata cava Spandri, finalizzata al recupero morfologico e alla messa in sicurezza dell area. L ambito è prossimo alle aree edificate in località Moregge in fregio al Lago ed alla SP 583. Formazione geologica coltivata Dolomia Principale PREVISIONI DI PIANO Riserve e produzioni Volumi disponibili nell Ambito stimati (mc) Produzione prevista nel decennio (mc) Il Provvedimento Dirigenziale n.318 del 02/05/2007 prevede la coltivazione di mc nell A.R. 3.1 Settore 2. Non sono concesse ulteriori volumetrie oltre a quanto già autorizzato In esclusivo riferimento ai volumi residui già autorizzati dal provvedimento autorizzativo n. 318 del 02/05/2007. Riserve residue (mc) 0
21 Modalità di coltivazione Parametri geometrici Quota massima di scavo (m s.l.m.) Quota minima di scavo (m s.l.m.) Mitigazioni previste Altre prescrizioni per la coltivazione Note Modalità di recupero finale Destinazione finale Recupero scarpate Recupero fondo cava Recupero in fase di escavazione Altre prescrizioni per il recupero finale Metodo di coltivazione: a gradoni montanti Geometria delle fronti in corso di coltivazione, fatto salvo quanto di più restrittivo potrà emergere in sede di analisi geotecnica del sito specifico: - Altezza dei gradoni 15 m - Inclinazione massima alzata in roccia 50 e in detrito 35 - Larghezza minima pedata 8 m Mantenimento delle zone già ricomposte 1. La coltivazione dovrà proseguire come quanto già autorizzato, ossia dall alto verso il basso con apporto di materiali dall esterno per il recupero finale. 2. Le acque di precipitazione ricadenti all interno dello scavo dovranno essere regimate e smaltite in modo naturale, evitando la formazione di ristagni nel bacino estrattivo. 3. Le superfici finali definitive dei gradoni non dovranno essere regolari e rigidamente geometriche, mentre dovranno essere introdotte alcune alternanze geometriche. 4. È fatto divieto di intaccare il substrato roccioso calcareo dolomitico. 5. È consentita la movimentazione, la riduzione volumetrica e la commercializzazione esclusivamente dei materiali detritici distaccati dal substrato roccioso. 6. Si rende necessario attuare monitoraggi topografici e geostrutturali periodici al fine di valutare la stabilità del versante. 7. Le strade di arroccamento all interno dell area di scavo dovranno essere limitate al minimo e funzionali alle opere di recupero e di mantenimento. 8. Dovranno essere realizzati e mantenuti in efficienza valli paramassi distribuiti sul versante di cava a quote differenti e non solamente sul piazzale di fondo. Particolarmente rilevanti sono le situazioni di frane incipienti, provocate dalle attività estrattive poste al piede del pendio. Lo scalzamento al piede può innescare lo scivolamento di paleofrane, attualmente mantenute in equilibrio anche da speroni di substrato roccioso subaffiorante che non dovranno essere oggetto di estrazione. I volumi residui di materiale da estrarre rimangono vincolati a quanto già autorizzato, non vengono pertanto concesse nuove volumetrie. Naturalistico - Ricreativo e a verde pubblico attrezzato Stabilizzazione e messa in sicurezza con tecniche di ingegneria naturalistica e formazione di superfici vegetate sulle alzate, mentre sulle pedate dei gradoni piantumazioni arboree ed arbustive. Realizzazione di gradonature mediante l apporto di materiali provenienti dall esterno con stabilizzazione e messa in sicurezza con tecniche di ingegneria naturalistica; formazione di superfici vegetate sulle alzate, mentre sulle pedate dei gradoni piantumazioni arboree ed arbustive. Avanzamento del recupero ambientale parallelo alle attività estrattive. In conclusione all estrazione di ogni gradone e prima dell avvio delle opere di sistemazione ambientale dello stesso, dovranno essere eseguite le opere di messa in sicurezza definitive. Il proseguimento delle attività estrattive dovrà essere subordinato a verifiche annuali da parte dell Ente competente sull effettiva sistemazione ambientale del sito.
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23 PIANO CAVE PROVINCIALE A.T.E.p3 DATI GENERALI Settore merceologico: Cava: Comune: Località: Sezione CTR: Pietrischi Nuova Spandri Mandello del Lario Moregallo B4d3 CARATTERISTICHE DELL AMBITO Nuovo inserimento Ambito Preesistente X Sigla:A.R. 3.1 Settore 2 Area complessiva dell ambito (mq) Area estrattiva (mq) Quota media piano campagna (m s.l.m.) Vincoli Concessioni minerarie Contesto 200 Bellezze panoramiche - art. 136, D.Lgs 42/04 Laghi - art. 142 D.Lgs 42/04 Boschi - art. 142 D. Lgs 42/04 Vincolo Idrogeologico - art. 7 R.D. 3267/23 Assenti L ambito appartiene al complesso delle pendici nord del Monte Moregallo, caratterizzato da scoscese pareti rocciose che si immettono nel Lago di Como. Nell ambito è presente una cava denominata Nuova Spandri. L ambito è prossimo alle aree edificate in località Moregge in fregio al Lago ed alla SP 583. Formazione geologica coltivata Dolomia Principale PREVISIONI DI PIANO Riserve e produzioni Volumi disponibili nell Ambito stimati (mc) Produzione prevista nel decennio (mc) Il Provvedimento Dirigenziale n.293 del 06/06/2012 prevede la coltivazione di mc nell A.R. 3.1 Settore 2. Non sono concesse ulteriori volumetrie oltre a quanto già autorizzato. In esclusivo riferimento ai volumi residui già autorizzati dal provvedimento autorizzativo n. 293 del 06/06/2012. Riserve residue (mc) 0
24 Modalità di coltivazione Parametri geometrici Quota massima di scavo (m s.l.m.) Quota minima di scavo (m s.l.m.) Mitigazioni previste Altre prescrizioni per la coltivazione Note Modalità di recupero finale Destinazione finale Recupero scarpate Recupero fondo cava Recupero in fase di escavazione Altre prescrizioni per il recupero finale Metodo di coltivazione: a gradoni montanti Geometria delle fronti in corso di coltivazione, fatto salvo quanto di più restrittivo potrà emergere in sede di analisi geotecnica del sito specifico: - Altezza massima dei gradoni 15 m - Inclinazione massima alzata in roccia 50 e in detrito 35 - Larghezza minima pedata 8 m Mantenimento delle zone già ricomposte 1. La coltivazione dovrà avvenire dall alto verso il basso. 2. Le acque di precipitazione ricadenti all interno dello scavo dovranno essere regimate e smaltite in modo naturale, evitando la formazione di ristagni nel bacino estrattivo. 3. Le superfici finali definitive dei gradoni non dovranno essere regolari e rigidamente geometriche, mentre dovranno essere introdotte alcune alternanze geometriche. 4. È fatto divieto di intaccare il substrato roccioso calcareo dolomitico. 5. È consentita la movimentazione, la riduzione volumetrica e la commercializzazione esclusivamente dei materiali detritici distaccati dal substrato roccioso. 6. Si rende necessario attuare monitoraggi topografici e geostrutturali periodici al fine di valutare la stabilità del versante. 7. Le strade di arroccamento all interno dell area di scavo dovranno essere limitate al minimo e funzionali alle opere di recupero e di mantenimento. 8. Dovranno essere realizzati e mantenuti in efficienza valli paramassi distribuiti sul versante di cava a quote differenti e non solamente sul piazzale di fondo. Particolarmente rilevanti sono le situazioni di possibili frane incipienti, che si potrebbero innescare attraverso l estrazione dei detriti, pertanto gli speroni di substrato roccioso subaffiorante non dovranno essere oggetto di estrazione. I volumi residui di materiale da estrarre rimangono vincolati a quanto già autorizzato, non vengono pertanto concesse nuove volumetrie. Naturalistico - Ricreativo e a verde pubblico attrezzato Stabilizzazione e messa in sicurezza con tecniche di ingegneria naturalistica e formazione di superfici vegetate sulle alzate, mentre sulle pedate dei gradoni piantumazioni arboree ed arbustive. Formazione di superfici vegetate e piantumazioni arboree ed arbustive. Avanzamento del recupero ambientale parallelo alle attività estrattive. In conclusione all estrazione di ogni gradone e prima dell avvio delle opere di sistemazione ambientale dello stesso, dovranno essere eseguite le opere di messa in sicurezza definitive. Il proseguimento delle attività estrattive dovrà essere subordinato a verifiche annuali da parte dell Ente competente sull effettiva sistemazione ambientale del sito.
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recupero finale del sito ALP ETT O inter venti di sistemazione finale del sito Recupero ambientale dell area impianti (settore ovest) Sistemazione finale del piazzale a q. nel settore est 3 Connessione
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