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2 Metodologia di Base La metodologia dell insegnamento sportivo si occupa di: L istruttore deve possedere: Individuare le strategie più efficaci per insegnare le tecniche sportive agli allievi Competenze didattiche specifiche Competenze psicologiche generali Competenze tecniche Competenze gestionali organizzative La metodologia dell insegnamento sportivo si occupa di: Area psicologica: aspetto sociale e affettivo in relazione all attività, ai rapporti interpersonali, all'istruttore e all ambiente Area Tecnico-cognitiva- azioni coordinate e conoscenze per acquisire competenze e abilità tecniche Area della preparazione fisica - per la salute personale e per svolgere le attività in barca a vela. Area psicologica Area Tecnico- Cognitiva ALLIEVO' ' Area della preparazione fisica

3 APPRENDIMENTO L apprendimento è una modifica del comportamento consolidata nel tempo verso forme evolute e differenziate. Risulta evidente come elementi essenziali siano: Il tempo di impegno motorio Il clima positivo L informazione frequente e di qualità L organizzazione del lavoro La motivazione Sono forme di apprendimento Imitazione (l Istruttore comunica con il proprio comportamento quello che c è da fare e come farlo) Comprensione (l Istruttore spiega all allievo come eseguire una tecnica) Condizionamento (l Istruttore agisce su fattori quali forza velocità resistenza per mettere l allievo in condizioni di eseguire la tecnica) Prove ed errori Intuizione (insight) L apprendimento passa per tre fasi: CONOSCITIVA ASSOCIATIVA AUTONOMA É opportuno rilevare come l esperienza (prove errori) rappresenti un ulteriore forma di conoscenza e di (aiuto alla) comprensione. Si capisce come diventi fondamentale la cura dell esecuzione e, di questa, la relativa analisi sintesi valutazione. CONOSCENZA (Fase Conoscitiva) ' COMPRENSIONE (Fase Associativa) APPLICAZIONE (Fase Autonoma) Valutazione Sintesi Analisi

4 Fase di coordinazione Grezza: EVOLUZIONE DELLE FASI DELL APPRENDIMENTO dipendenza dall istruttore o da informazioni sul compito da svolgere errori molto differenti attenzione sul cosa fare e sugli obiettivi frazionamento del compito in sub-compiti Fase di coordinazione Fine: attenzione rivolta al come fare errori piuttosto stabili e ricorrenti controllo inconsapevole con automatizzazione crescente grande importanza dell apprendimento implicito Fase di coordinazione Avanzata: livelli di automatizzazione elevata e adattamento capacità di autovalutazione integrazione delle fasi del movimento in una unità superiore APPRENDIMENTO MOTORIO Segue le stesse leggi dell apprendimento. Anzi, il movimento è una delle prime forme di apprendimento del bambino, che proprio attraverso questo sviluppa le sue prime strutture mentali. Il movimento avviene tramite un esatta regolazione degli impulsi provenienti dall esterno. Il loro ordinamento è un processo mentale che impegna i livelli superiori del Sistema Nervoso Centrale.

5 APPRENDIMENTO TECNICO Differenti fasi di apprendimento possono essere osservate in allievi che iniziano a navigare. Qui di seguito vi presentiamo una sintesi delle tappe di apprendimento viste in allievi che imparano a navigare sulla barca a vela : 1 Fase: Nessuna Consapevolezza di Cause ed Effetto Compito: il timoniere deve condurre la barca ad una boa Propulsione: a vela o con pagaie La barca va fuori rotta. L allievo continua a spingere la barra del timone e la barca gira su se stessa. 2 Fase: Per prova e errore Compito: il timoniere deve condurre la barca ad una boa Propulsione: a vela o con pagaie L allievo muove il timone continuamente, esercita la sua azione di spingere o tirare la barra in funzione della direzione della barca. Ben presto scopre il modo in cui l'imbarcazione risponde e riesce a ridurre le dimensioni dei suoi movimenti. La scoperta della risposta appropriata può essere ostacolata da: Mancanza di Velocità Sbandamento Azioni scoordinate

6 3 fase: Risposta corretta ma in ritardo Compito: il timoniere deve condurre la barca ad una boa Propulsione: a vela o con pagaie Tentativo Successo La barca va fuori rotta, il timoniere cerca la giusta soluzione e, se vede che ottiene il risultato, continua fino a mettersi sulla gusta rotta. Se la sua azione non porta al risultato voluto cerca un altra soluzione 4 fase: Risposta corretta Compito: il timoniere deve condurre la barca ad una boa e girarla Propulsione: a vela con regolazione al traverso Successo 4 fase: Risposta corretta Compito: il timoniere deve condurre la barca a slalom tra le boe Propulsione: a vela o con pagaie L allievo passa vicino alle boe, non è più insicuro ed è capace di pensare al futuro preparando la manovra di timone. NOTA: Per passare da una fase all'altra principianti devono poter imparare al proprio ritmo.

7 L INSEGNAMENTO GLOBALE CONTRAPPOSTO A QUELLO ANALITICO L attività può essere semplificata nel modo in cui viene esercitata. In altre parole l esecuzione di un compito può procedere nel suo insieme, oppure lo si può frazionare in unità secondarie o parti. In tal modo si hanno delle alternative: esercitarsi mediante il metodo globale o quello analitico (o parziale). È possibile dividere in parti molte attività a scopi didattici o insegnarle nella loro integrità. Di regola per le attività semplici ci vuole il metodo globale, mentre le attività difficili richiedono in un primo momento il metodo parziale e poi quello globale. Ma come facciamo a stabilire ciò che è semplice e ciò che è complesso ai fini dell apprendimento? Si consiglia di attenersi a due criteri principali, cioè alla complessità del compito e all organizzazione del compito, tenendo presente che la prima è in funzione dell elaborazione dell informazione e di quanto si pretende dalla memoria dell allievo; l organizzazione del compito si riferisce al carattere del rapporto che lega i suoi elementi. Scendendo di più nei particolari, la complessità del compito tiene conto dei tipi e delle quantità di percezioni e di informazione a cui bisogna attenersi, nonché di quanto difficile sia ricordarsi ciò a cui rispondere e come. L organizzazione del compito tiene conto dei tipi di movimento da compiere, del loro tempismo e della loro successione. Un compito molto organizzato è quello in cui le parti del corpo si possono sincronizzare nell azione. Il compito poco organizzato è esattamente l opposto. Dovunque sia possibile è consigliabile il metodo globale in quanto fa risparmiare tempo. Ma l apprendimento ricercato della meccanica di un movimento, specie di un movimento che richiede molti sottoprogrammi, consiglia di esercitarsi sulle parti fino a impararle abbastanza bene da riunirle insieme in una unità globale di movimento e di metterle in atto quasi automaticamente. EQUILIBRIO DIREZIONE PROPULSIONE PESO TIMONE DERIVA SCOTTA Ilpeso dell equipaggio mantieneloscafoin assettotrasversalee longitudinale Iltimonecontrollala direzionedellabarca Laderivalimitaloscarroccioepermettealla barcadistringereilventofinoadunarottadi bolina.intutteleandaturelaregolazione delladerivarendelaconduzionepiù equilibrataeladirezionepiùprecisa Laregolazionedellascottacontrollal angolo diincidenzadellavelaconilventoeinfluisce sullavelocitàdell imbarcazione

8 LA LEZIONE Si sviluppa essenzialmente in 3 fasi: Preparazione Esecuzione Valutazione L allievo si presenta ad un corso di vela per imparare a navigare, dunque la sua attenzione sarà prevalentemente rivolta alla fase esecutiva. L Istruttore deve fare in modo che l esercitazione sia formativa, piacevole, sicura. L apprendimento del nostro sport si ha con la pratica e, a livello di iniziazione, quando l allievo sale in barca. Le spiegazioni teoriche sulla tecnica di conduzione hanno un effetto modesto con i più piccoli. Ci si deve limitare quanto più possibile ad informazioni relative a norme di comportamento, sicurezza, abbigliamento più adatto, ecc.. Fase Preparatoria PREPARAZIONE - In base al programma predefinito del Corso, l Istruttore (con i suoi collaboratori) prepara e organizza tutti gli elementi necessari per la lezione, dai mezzi d istruzione (barche scuola - gommoni) agli strumenti necessari (fischietto, boe, segnali visivi, simulatore, blocco note, ecc.), al controllo dell agibilità e della sicurezza delle aree (a terra e in acqua) interessate dallo svolgimento delle attività didattiche. PRESENTAZIONE Deve essere totalmente riferita a quanto si fa in acqua (uscita esercizi rientro) e deve essere quanto più possibile pratica : l azione a terra con il simulatore, per esempio (postura in barca, movimenti elementari nelle prime manovre) rappresenta un buon metodo per fornire le informazioni utili all esercitazione in acqua. Deve essere perfettamente coerente con la Dimostrazione. DIMOSTRAZIONE È l esecuzione della tecnica che sarà poi richiesta nell esercitazione in acqua. La esegue l Istruttore o un suo collaboratore. Gli elementi-chiave per la corretta esecuzione devono essere sottolineati (con le parole) e ben evidenti (con i movimenti), L essenzialità è qui fondamentale ai fini della chiara comprensione del compito che poi dovrà essere sviluppato dall allievo.

9 Attenzione Questa fase mira a favorire l apprendimento dell allievo, non a far vedere all allievo quanto è bravo il suo istruttore. Non sono necessari riferimenti personali ( quando ero allievo io., a me è capitato che, ecc.) o aneddoti in genere ( una volta è successo che..., ecc.). Un riassunto per punti-chiave aiuta sia l istruttore sia l allievo ad avere chiaro in modo inequivocabile quello che si va a fare e in che successione ( Usciamo con. E ci dirigiamo?...esatto, alla boa rossa dove ci attende col gommone. Da qui fila indiana al traverso dietro a quel gommone; al fischio? bravi, tutti lascano le scotte e rallentano; due fischi? esatto, si cazzano le scotte e si riparte. Per il rientro si procede? E a terra si disarma e si lavano le barche. Molto bene ). Fase Esecutiva Sicurezza dell uscita e organizzazione del lavoro. Quale che sia l obiettivo didattico della lezione, durante il lavoro è utile seguire procedure standard. Questo aiuta l allievo a crearsi degli schemi di comportamento marinaresco che favoriscono i corretti processi mentali anche per il periodo di esercitazione in acqua. ESERCITAZIONE Il programma di un corso di iniziazione è già prestabilito, ma ogni esercizio può (e deve) essere modulato per difficoltà e complessità in funzione dei fattori che incidono sull organizzazione dell uscita: Livello degli allievi Età degli allievi Rapporto istruttori/allievi Rapporto mezzi di assistenza/barche Rapporto barche/allievi Condizioni meteo marine Caratteristiche dell area di esercitazione Tempo disponibile Obiettivo didattico della lezione È opportuno organizzare il momento di esercitazione dedicando una prima parte all esercizio sviluppato nella lezione precedente, per poi passare agli esercizi che rappresentano che consentano all allievo di raggiungere l obiettivo del giorno. Il grado di difficoltà scelto per gli esercizi deve essere tale da stimolare l allievo, ma nello stesso tempo deve anche essere raggiungibile. La capacità di scegliere gli obiettivi e la corretta progressione didattica è una parte importante delle competenze dell istruttore. OBIETTIVO DIDATTICO OBIETTIVO INFERIORE NUOVO OBIETTIVO NUOVO APPROCCIO DIDATTICO

10 Fase Valutativa Durante l esercitazione pratica è necessario fare subito delle osservazioni utili per l apprendimento dell allievo: in caso di uscita con l Istruttore a bordo, l allievo avrà bisogno di avere un immediato riscontro sulla qualità della sua esecuzione; se l Istruttore si trova a gestire la lezione su un gommone dovrà prevedere dei momenti di pausa (di solito nel cambio da un esercizio ad un altro) per dare le informazioni agli allievi. Conclusa l esercitazione in acqua è necessario chiarire ad ogni allievo i punti di forza sottolineando ciò è stato eseguito correttamente e le aree di miglioramento indicando i fattori su cui è necessario lavorare ulteriormente. ANALISI L uso di apposite griglie consente di registrare con maggior facilità le aree di miglioramento specifiche per ogni allievo. SINTESI La sintesi rappresenta l elemento significativo del debriefing: va fatta al più presto possibile dopo l esecuzione dell esercizio, deve fornire indicazioni chiare e nel contempo agevolare la costruzione di uno schema mentale secondo cui l allievo sia progressivamente in grado di fare delle valutazioni proprie sulla qualità del compito eseguito. Chiedere interventi durante il de briefing dà agli allievi l opportunità di comunicare il loro punto di vista e nello stesso tempo consente all Istruttore di verificare che i concetti espressi siano stati recepiti. VALUTAZIONE Va intesa nel duplice senso di valutazione per l apprendimento, consistente nell esame di quanto in pratica è stato proposto ed eseguito complessivamente; valutazione dell apprendimento che riguarda la capacità (dell Istruttore) di rilevare l effettivo miglioramento tecnico dell allievo Nella valutazione si deve fare riferimento tanto al comportamento di gruppo quanto a quello individuale, ponendo uguale accento su quanto di buono e corretto è stato fatto ma anche su quanto è migliorabile unitamente ad alcuni consigli su come poter migliorare.

11 L Istruttore dovrà adeguare il suo metodo di insegnamento: alla capacità del gruppo, senza sovra o sottostimare ogni individuo dovrà stabilire un rapporto diretto e onesto con i suoi allievi. dovrà utilizzare parole semplici e precise organizzare situazioni in cui gli allievi impareranno a organizzarsi e valutarsi L'istruttore deve volere e sapere ascoltarle i suoi allievi e quando parla cercherà di rendere il suo messaggio: preciso e pertinente breve e comprensibile nella soglia di attenzione Il suo insegnamento sarà aperto : verso altre attività, ad esempio, giochi a terra, nuoto, attività ludico-motorie ecc che costruiscono rapporto di amicizia tra gli allievi e li aiutano a fare squadra. verso l'ambiente locale inteso sia come luogo di attività sportiva (vento, acqua, la costa), che come ambiente culturale (storia della vela, vita animale e vegetale marina, o lacustre ecc) osservazioni, organizzando visite a cantieri di barche, incontri con marinai o pescatori ecc. Renderà gli allievi Responsabili alla cura con cui devono essere trattate le attrezzature veliche ai problemi sulla sicurezza personale e verso gli altri (rispetto delle regole, indossare giubbotti di salvataggio, cosa fare in caso di scuffia, di danno a bordo, di meteo non favorevole alla navigazione...) Verificherà l attrezzatura che le barche sono in buone condizioni che il parco barche e la zona di navigazione non siano pericolosi che ci siano buoni impianti di varo/alaggio e ormeggio

12 NESSUNA FORMA DI INSEGNAMENTO PUÒ IGNORARE IL RISCHIO DI INCIDENTI. Prima preoccupazione del docente è sempre la sicurezza dei suoi allievi

13 PROGRESSIONE DELL ATTIVITA DIDATTICA L ISTRUTTORE' DEVE''' Controllare'sempre'l efficienza' delle'barche'scuola'e'le' dotazioni'di'sicurezza' Fare'sempre'un'briefing'sulla' sicurezza'meteo'ambientale' Salire'e'far''salire'in'barca'gli' allievi'con'il''giubbotto'di' salvataggio'indossato' Insegnare'posture'corrette'e'' favorire''l educazione'motoria' Far'rispettare'l ambiente'e'''far' utilizzare'correttamente''le' risorse'energetiche'

14 Prova la Deriva PROGRAMMA WEEKEND DURATA STIMATA: dalle 4 alle 8 ore. NUMERO SESSIONI CONSIGLIATE: 2 o 3. TIPO DI CORSO: individuale o collettivo. Il corso si svolge con istruttore a bordo e può svolgersi su imbarcazione doppia o collettiva. CONOSCENZE RICHIESTE: nessuna.(saper nuotare con giubbotto salvagente) CONTENUTI DEL CORSO: varo e alaggio, scoperta dei ruoli a bordo, nomenclatura e breve esperienza al timone. ABILITÀ RAGGIUNTE A FINE CORSO: acquisizione dei concetti di prua-poppa e sopravento-sottovento equilibrio e movimenti in sicurezza a bordo primarie notazioni di sicurezza e acquaticità mantenimento della direzione per brevi navigazioni nomenclatura saper armare e disarmare il mezzo con la supervisione dell istruttore saper spostare la barca sul carrello.

15 Corso week end Unità Didattica 1 4 ore Armo, Varo e alaggio, ruoli a bordo, nomenclatura. Breve prova di navigazione. Obiettivo didattico:. Saper spostare la barca sul carrello con l aiuto dell istruttore, conoscere la nomenclatura di base, acquisizione del concetto di equilibrio con primarie nozioni di sicurezza e nauticità. Aver compreso i ruoli a bordo durante una breve navigazione. Progressione dell attività Presentazione della barca scuola Sicurezza a terra e in barca Obbligo di indossare il giubbotto salvagente. Armo e disarmo assistito Nomenclatura Ruoli a bordo Trasporto con carrello Varo tenendo la prua al vento Prove di stabilità e nauticità Inizio attività con istruttore o con allievo esperto al timone. Breve prova di navigazione in sicurezza identificazione dei ruoli a bordo equilibrio e uso delle scotte. Rientro, alaggio, disarmo e fine lezione. Svolgimento: Prima parte a terra: L istruttore dopo aver illustrato il programma del corso, presenta l imbarcazione agli allievi. Durante le fasi dimostrative dell armo insegna la nomenclatura di base, il funzionamento delle manovre come scotte, timone e deriva e il significato di sopravento e sottovento. Dopo avere fatto indossare il giubbotto di salvataggio e aver controllato l idoneità dell abbigliamento da alcuni consigli sulla sicurezza a bordo con riferimento a imbarco e sbarco. Seconda parte in acqua: Dopo aver varato la barca l istruttore propone brevi esercizi di equilibrio a bordo, fa provare a tutti gli allievi una breve navigazione e i ruoli a bordo. Segue il rientro, l alaggio il disarmo assistito e un commento all esercitazione svolta con la valutazione degli obiettivi raggiunti..

16 Corso week end Unità Didattica 2 4 ore Armo, varo, alaggio e trasporto con il carrello assistiti dall istruttore. Nomenclatura, e breve esperienza di navigazione con uso del timone. Obiettivo Didattico: Saper armare e disarmare assistiti dall istruttore. Saper spostare la barca sul carrello con l aiuto dell istruttore,, aver conoscenza dei ruoli e sapersi muovere in sicurezza a bordo. Saper dirigere la barca durante una breve navigazione. Progressione dell attività Armo prua al vento assistito dall istruttore. Istruzioni sulla sicurezza.. nomenclatura di base nozioni sull utilizzo delle scotte e del timone Varo Prova dei ruoli a bordo Verifica sull equilibrio della barca, sulla regolazione delle vele e sull utilizzo del timone. Breve navigazione al traverso. Svolgimento: Prima parte a terra: L istruttore dopo un breve accenno alla lezione precedente, porta l attenzione dell allievo alle norme di sicurezza e alle dotazioni di bordo. Durante le fasi dell armo verifica l apprendimento della nomenclatura di base e rinforza i concetti di manovre a bordo, di equilibrio, di sopravento e sottovento. Seconda parte in acqua: Dopo avere varato la barca si fanno svolgere brevi esercizi sull utilizzo del timone con o senza vele o con velatura ridotta. L istruttore fa provare a tutti gli allievi una breve navigazione con prova del timone per mantenere la direzione assegnata. Gli allievi prendono consapevolezza dei ruoli a bordo e quando tutti hanno provato, l istruttore dimostra la virata didattica. Si rientra, si provvede all alaggio, al disarmo assistito e si salutano gli allievi consegnando a ciascuno, dopo un breve commento all esercitazione svolta, un documento con i risultati raggiunti nel corso week end.

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